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La Società Moderna: Solidarietà, Libertà e l'Uomo nella Società - Prof. Terenzi, Appunti di Sociologia

Sociologia della modernitàFilosofia socialeTeoria socialeAntropologia sociale

La natura sociale e come si genera, il ruolo degli individui nella concezione olistica e il problema dell'integrazione sociale in una società moderna. La dicotomia tra solidarietà meccanica e organica, analizza la modernità e la società globalizzata, presenta due studi empirici sul suicidio e la religione e discute la critica di marx alla società e alla religione.

Cosa imparerai

  • Come influiscono la solidarietà meccanica e organica sulla società moderna?
  • Come si generano i fatti sociali e che ruolo giocano gli individui per arrivare alla concezione olistica?
  • Che problema ha Durkheim riguardo all'integrazione sociale nella società moderna?

Tipologia: Appunti

2018/2019

Caricato il 07/12/2019

Sofi.a.
Sofi.a. 🇮🇹

3.3

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Scarica La Società Moderna: Solidarietà, Libertà e l'Uomo nella Società - Prof. Terenzi e più Appunti in PDF di Sociologia solo su Docsity! Sociologia: Comte Stadio metafisico -> meno riflessioni perché è intermedio tra quello teologico e quello positivo (definitivo). È quindi di passaggio. C’è una domanda sul perché dell’origine delle cose anche se si fa ricorso a principi astratti ma non c’è ancora raggiunta la consapevolezza del chiedersi il come delle cose piuttosto del perché delle cose. Lo stadio metafisico è un continuo in cui le figure dello stadio teologico hanno ancora un ruolo. Durkheim Intende dare un’istituzionalizzazione alla sociologia e una base empirica. Come è legittimo studiare la società? I fatti sociali, come si generano e il ruolo degli individui per arrivare alla concezione olistica. I fatti sociali devono essere studiati a prescindere. In questa fase la psicologia si separa dalla sociologia (anche se entrambe voglio diventare discipline scientifiche). La psicologia ritiene che l’elemento fondamentale di studio sia l’individuo, la sociologia invece nella fase positiva predilige gli aspetti sociali. La priorità del tutto sulle parti. I fatti non devono essere giudicati dalla morale che viene prima dalla società: tutto ha un’ origine sociale quindi non esiste un “giusto” prima della società. Non si può guardare dall’esterno o dall’alto perché siamo immersi nella società. Anche Durkheim ha il problema dell’integrazione sociale: come è possibile nella società moderna, dopo le trasformazioni (Non può essere la religione, non può essere lo Stato), trovare un punto di unione? (testo “Divisione del lavoro sociale”) Ricorre ad una dicotomia. Solidarietà meccanica Solidarietà organica Pensiero sulla Modernità: non ci sono vincoli, ma allo stesso tempo la troppa libertà è rischiosa. Modo di tenere insieme la società tipico di quelle pre - moderne Che arriva fino alla Rivoluzione francese. Caratterizzate da: • Gli individui erano tenuti insieme dalla similitudine ->Gli individui erano tutti un po’ uguali perché avevano uno stesso ruolo,religione, organizzazione dell’attività produttiva; • Calda cioè investe in più ambiti; • Non si danno alternative alla coscienza collettiva. L’intensità della coscienza collettiva è massima e quindi c’è poco spazio alla devianza (cioè diverso). Società moderna dopo la Rivoluzione (fino ad oggi nel mondo globalizzato). Gli individui sono tutti diversi e sono dipendenti gli uni dagli altri. Le attività sono diverse. • Solidarietà funzionale, contrattualistica: siamo con gli altri perché non possiamo fare diversamente; • La coscienza collettiva si infrange, a causa della divisione del lavoro • Anomia: mancanza di ordine • Società senza valori comuni • Società frammentata • ATTENZIONE: La globalizzazione ha una doppia faccia -> allontana e avvicina allo stesso tempo. (si riprenderà più avanti) Due studi empirici: suicidio e religione. Caratteristiche delle ricerche: 1. Intende definire l’oggetto 2. Analisi delle Teorie sul fenomeno -> vuole confutarle. 3. Determina i vari tipi dell’oggetto di ricerca 4. Teoria generale Suicidio: atto consapevole di un individuo di togliersi la vita. L’oggetto della ricerca non è il suicidio in quanto fenomeno individuale, la domanda non è il perché, ma studiarlo come fenomeno sociale. Prende in considerazione i tassi di suicidio in una successione temporale. Passa in rassegna le spiegazioni date fino a lui e le confuta perché ritiene che esse siano tutte spiegazioni psicologiche – individuali. Se fosse solo individuale non dovrebbero esserci delle costanti. Invece ci sono! Ad esempio in un Paese x ci sono tassi più alti e costanti rispetto ad un altro Paese. I vari tipi di suicidio: [pag. 73 c’è un classificazione di 4 forme. Nelle slide ce ne sono 3 perché la quarta (fatalista) è una forma su cui l’autore non ci si sofferma ( in caso di domanda all’esame è giusto rispondere in entrambi i modi)]. D. ammette che possa esserci una predisposizione psicologica al suicidio, ma ciò che determina il passaggio da predisposizione ad atto compiuto è di natura sociale. • Suicidio egoistico -> scarsa integrazione sociale, legami sociali deboli, domina l’individualismo • Suicidio altruistico ->eccesso di integrazione . l’individuo si sacrifica in nome di una collettività. Es:Un capitano che non lascia la nave fino all’ultimo per affermare il suo ruolo. • Suicidio anomico -> tipico delle società moderne caratterizzate dalla competizione tra gli individui, la società promette sempre di più, ci invita a cercare ma poi non abbiamo la possibilità e si crea frustrazione es: la pubblicità, i social creano frustrazione È fondamentale rilevare dati statisticamente significativi. Osserva e analizza i dati: c’è una correlazione tra suicidio e religione ->il tasso è minore tra gli individui cattolici rispetto a quelli protestanti. È minore negli individui sposati rispetto ai nubili/celibi. Minore in quelli con figli etc. Dietro ai dati c’è il fatto che essere legati agli altri influenza il tassi di suicidio. Prendiamo il cattolico VS il protestante: il cattolico enfatizza l’aspetto della società mentre il protestante è più individuale. Il livello di integrazione incide sulla variazione sul tasso di suicidi nella società. D. trova un giustificazione, una base empirica, al suo olismo metodologico grazie alla ricerca sul suicidio. Religione Parte da che cos’è? Parte da un ragionamento: conviene partire da un caso puro, non istituzionalizzato come il cristianesimo, così prende in esame quella delle tribù australiane primitive. Religione: credere nel sacro cioè qualcosa di separato dal resto e che merita una venerazione. Sacro VS profano. È caratterizzata da miti, riti [positivi e negativi. I primi quelli che vengono usati per riaffermare il Il motore dello sviluppo storico per Comte è la cultura, per Marx l’economia, mentre per Durkheim la società nel suo complesso. Le conseguenze dell’antropologia di Marx e la critica alla religione Marx critica la dimensione ideologica della cultura in particolare della religione. Una celebre frase “ la critica alla religione, è il presupposto di ogni critica”. Marx condivide l’ateismo di Foierbach. Marx ritiene che la religione mette al centro della vita degli individui qualcosa che trascende la società. La forza di Dio è quella che l’uomo toglie a se stesso. Più l’uomo è debole, più Dio è potente. La critica alla religione si conclude dicendo che l’essere supremo è l’uomo stesso → la teologia diventa antropologia. Dall’immagine teocentrica a quella antropocentrica. In questo Marx porta avanti l’intento dell’Umanesimo. Le religioni cristallizzano le dimensioni problematiche di alienazione e quindi meritano di essere criticate. Critica all’ideologia Ideologia: “falsa coscienza che non sa di essere tale”, rappresentazione non oggettiva della realtà, vissuta in modo inconsapevole da chi ne è portatore. Visione classica: Le ideologia nasce da un difetto della ragione umana che conosce il mondo in modo oggettivo ma ogni tanto commette errori, ci si fa prendere dai pregiudizi (Bacone). Marx: l’ideologia nasce da un preciso modo di organizzarsi della società. Non accetta la tesi classica perché il punto di partenza è un’espressione dell’antropologia cattolica- platonica. Perché dire un “difetto della mente umana” è legato alla ragione umana in quanto tale. Per Marx dipende da condizioni storico-sociali. Cosa alterano le ideologie Visione classica: le ideologie alterano il sapere umano Marx: le ideologie interessano l’ordine sociale e la politica. Lo cambiano tanto da rafforzare la struttura della società divisa in classi (la classe dominante in vantaggio ). L’ideologia si presenta come universale, ma è qualcosa che è di interesse per una parte. Visione classica: sì ma facendo una critica filosofica, razionale, rendendola consapevole dei propri pregiudizi. Storicamente ha preso il nome di illuminismo → la ragione può depurarsi dagli elementi spuri. Marx: se la genesi è socio-economica anche la critica lo deve essere. La critica avrà successo. Lui sostiene che le ideologie scompariranno. Critica di Mannaimer che nel 1929 scrive “Ideologia e utopia”: critica Marx. Se l’ideologia nasce in virtù di particolari situazioni socio- economiche di individui da quella specifica classe, come può Marx, borghese, essere consapevole dell’orizzonte ideologico di quella classe? Come ha fatto ad emanciparsi? Marx ha studiato la società in cui viveva. La tesi di Marx si può salvare solo ipotizzando che in ogni società ci sia un ceto, che Mannaimer chiamava intelighentia, capace di affrancarsi, È possibile criticare le ideologie Origine superare il condizionamento storico sociale della classe di appartenenza. Gli intellettuali in virtù del loro studio, si confrontano e si metteno in discussione. Critica al capitalismo Il capitalismo è emerso dalla Rivoluzione industriale. Valore d’uso: la funzione dell’oggetto, la sua utilità Valore di scambio: il valore economico. Lo scambio va dalle forme più semplici, il baratto; lo scambio indiretto che passa attraverso il denaro. Nel capitalismo si tratta di produrre, partendo da un capitale iniziale, un capitale finale maggiore. Denaro 1 →merce→ Denaro 2 dove il denaro 2 > del denaro 1 Teoria del plus valore: la quantità di lavoro svolto dal salariato non corrisponde alla quantità di lavoro quello pagato. Quindi si crea un plus valore per il capitalista. Il capitalista è mosso dalla differenza di denaro e cerca modi per incrementare la differenza. Marx non è un luddista (cioè coloro che avevano gettato le macchine che sostituivano il lavoro degli esseri umani) perché non ce l’ha con le macchine, ma di come vengono utilizzate. Max ci da uno spaccato dell’evoluzione della cultura occ. Fa enfasi sul processo di universalizzazione → tutto ciò che gli uomini avevano considerato inalienabile diventa oggetto di scambio. Nella società moderna tutto diventa merce. Mercoledì 16 ottobre Globalizzazione Che cos’ è? Definizioni Concetto recente e controverso, anni ‘90 del 900. Non c’è un’interpretazione condivisa. Storicamente la parola globalizzazione è influenzata da fattori storico-culturali. Il primo fattore è storico e riguarda il grande cambiamento alla fine degli anni ’80 relativo la caduta del Muro e l’implosione dell’Unione Sovietica. Il secondo è tecnologico→ nascita di Internet Questi due elementi hanno in comune: funzione unificatrice, cioè tendono a creare le condizioni affinché il mondo diventi un villaggio globale. Un altro elemento è la presenza degli USA, uno dei due grandi attori della battaglia. Globalizzazione come fenomeno unitario caratterizzato da un processo di americanizzazione Con l’emergere degli anti global (1999 Seattle) non tutti si sono rassegnati a questa visione → visione liberista vs critica radicale Esempio Mondiali di Calcio in Sud Africa: la globalizzazione è caratterizzata da una crescita delle relazioni tra la dimensione locale e quella globale. 3 concetti: globalità, globalizzazione e immaginario globale Globalità: condizione sociale cioè non è un’ideologia, ma descrive qualcosa che sta accadendo. Una condizione sociale. Da una parte c’è l’osservazione e dall’altra l’interpretazione. Carattere indeterminato della globalità: non si può ridurre ad uno, non riguarda solo il presente, ma anche il futuro ( come gli stadi di Comte) cioè la globalità può prendere strade imprevedibili. Globalizzazione:. È un processo sociale che nasce dal superamento dello stato nazione moderno, caratterizzato dall’ordine, ma è un processo ancora in atto. Sappiamo cosa NON siamo ma non sappiamo COSA SAREMO. Immaginario globale: una consapevolezza, atteggiamento culturale; nuovo modo di concepire la politica e noi stessi. Come descriviamo il mondo in cui siamo. La globalizzazione è un processo ineguale→ si sviluppa a velocità diverse in luoghi diversi (un conto è a Singapore un conto è in America Latina). Dobbiamo fuggire dalla tentazione di vedere la globalizzazione come effetto di un’unica causa: non c’è solo la natura politica, culturale o economica. In una visione neo marxista come la possiamo vedere la globalizzazione? Wallerstain mette in luce che il sistema mondo è l’effetto dello sviluppo più avanzato del capitalismo. Quindi la globalizzazione non è un fenomeno nuovo per i neo marxisti. C’è chi sostiene che la globalizzazione è prima di tutto un processo tecnologico che porta conseguenze politiche (Approccio mono casuale). Le 4 caratteristiche della globalizzazione: • Reti sociali → creazione e moltiplicazione di relazioni • Espansione delle relazioni e attività sociali oltre i confini spazio- temporali es. i mercati • Intensificazione accelerazione di scambi e attività sociali • Non solo livello oggettivo ma anche quello della coscienza umana → ci sentiamo cittadini del mondo Quando inizia la globalizzazione? 1. La tesi più diffusa è dal 1989 (la tesi del libro); 2. C’è chi la fa risalire alla Rivoluzione industriale; 3. Chi la fa risalire al 500 con l’inizio delle scoperte geografiche → l’Europa che si fa mondo; 4. La globalizzazione è un fenomeno che, ad ondate diverse, c’è sempre stato. I 5 periodi storici di accelerazione degli scambi sociali: • Preistorico • Pre moderno • Prima Modernità • Modernità piena • Contemporaneo dagli anni’ 80 ad oggi Se diciamo che inizia negli anni ‘80 la globalizzazione la vediamo con un carattere innovativo, se la facciamo coincidere con la rivoluzione industriale il suo carattere di novità scema molto. Globalizzazione = omologazione (tesi molto diffusa). Latouche nel 1989 ha scritto l’Occidentalizzazione del Mondo. Da una parte la tesi liberista e dall’altra la tesi dell’omologazione sono due facce della stessa medaglia→ per tutti e due il mondo è sempre più americano, ma mentre per i primi è il migliore dei mondi possibili, per i secondi è il peggiore. Se la globalizzazione va avanti superando le identità locali particolaristiche, non si rischia di svilire ogni forma di differenza, rendendoci tutti un po’ uguali?
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