Scarica Teatro in Oriente e Occidente nei Primi Secoli del Medioevo: Da Costantinopoli a India e più Sintesi del corso in PDF di Storia del Teatro e dello Spettacolo solo su Docsity! IL TEATRO IN ORIENTE E IN OCCIDENTE NEI PRIMI SECOLI DEL MEDIOEVO L'impero romano sopravvisse fino a quando nel 1453 la capitale, Costantinopoli, fu conquistata dai turchi. A Costantinopoli il centro degli intrattenimenti spettacolari era l'Ippodromo originariamente destinato alle corse dei carri, oltre a queste si tenevano anche le venationes, poi c'erano spettacoli che servivano a riempire gli intervalli tra una gara di carri e l'altra in cui si esibivano mimi, acrobati e ballerini(i quali si esibivano anche durante i banchetti offerti dall'imperatore e in altre occasioni). L'Ippodromo costituiva il principale luogo dell'assemblea della città, dove l'imperatore si rivolgeva al popolo ed emanava i suoi decreti. L'impero bizantino subì, nel corso della sua esistenza e fino alla sua caduta, una costante pressione politica e militare da parte dell'Islam. La cultura islamica, ricca e complessa, operò un rinnovamento delle arti e delle scienze, ma costituì un ostacolo allo sviluppo e alla stessa sopravvivenza del teatro per la proibizione religiosa di qualsiasi forma di arte rappresentativa; sopravvissero l'attività di cantastorie e la rappresentazione di rozzi drammi popolari. In altre aree(India, Indonesia, Turchia e Giappone) la presenza della cultura islamica permise la diffusione e lo sviluppo del teatro delle ombre, in cui gli spettatori si trovano di fronte alle ombre proiettate su uno schermo bianco da sagome manovrate da un operatore invisibile. In Turchia, il teatro delle ombre si diffuse intorno al quattordicesimo secolo e dopo la caduta di Bisanzio diventò la principale forma teatrale. È in India che si sviluppò la forma più complessa e raffinata di teatro drammatico del primo millennio dell'era cristiana. Verso il 1500a.C., invasione degli Ari introdusse nel paese una nuova cultura segnando l'inizio del periodo vedico, da Veda, il nome dei quattro testi sacri che costituiscono il fondamento della cultura religiosa e filosofica indiana. La lingua dei Veda è il sanscrito, lingua parlata dalle classi alte diventata poi esclusivamente letteraria. La più importante fonte di informazione sul teatro indiano= Natyasastra, il più antico testo sulla teoria del dramma(IIsecolo d.c.); scopo fondamentale del testo è la creazione del rasa(piacere poetico), in tutto ci sono 9rasa che si riferiscono a 9stati d'animo esprimibili sul palcoscenico e capaci di sollecitare il rasa. Tutti i drammi, lunghi da uno a dieci atti, sono a lieto fine, non possono essere rappresentate sulla scena morte e violenza → risultano particolarmente complessi in quanto all'interno si intrecciano l'eroico e il quotidiano, l'eccezionale e il consueto. Il Natyasastra descrive 10generi principali, ma i più importanti sono il dramma eroico(basato su storia e mitologia) e il dramma sociale(in cui intreccio ed eroe= immaginari) ed elenca anche 18generi drammatici minori(più importante: teatro delle ombre, inventato dagli indiani molti secoli prima dell'avvento dell'era cristiana). Il Natyasastra parla di tre forme di sale utilizzate per le rappresentazioni teatrali e di tre misure per ogni forma di sala( la forma considerata ideale= sala rettangolare di grandezza media). Spazio per il pubblico diviso da 4colonne principali di diverso colore che simboleggiava i quattro punti cardinali e delimitavano il posto per gli spettatori appartenenti alle quattro caste. All'inizio del dramma, un prologo annunciava il tempo, il luogo e la situazione. In questi spettacoli ciò che contava= bravura degli attori che avevano 4risorse fondamentali a propria disposizione:movimento e gestualità(classificati in base alle parti del corpo e ai sentimenti interiori); parola e canto(strumento principale= tamburo che seguiva il dialogo e ne intensificava gli effetti ritmici, ai cantanti il compito di spiegare la situazione e descrivere i personaggi); trucco e costume(codificati in