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la storia elsa Morante riassunto libro, Sintesi del corso di Italiano

e una sintesi del libro la storia di elsa Morante

Tipologia: Sintesi del corso

2020/2021
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Caricato il 03/02/2022

Starlight12
Starlight12 🇮🇹

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Scarica la storia elsa Morante riassunto libro e più Sintesi del corso in PDF di Italiano solo su Docsity! La storia di elsa morante Questo libro è un romanzo di genere storico, ambientato durante la seconda guerra mondiale e il secondo dopoguerra, a Roma. il periodo è ambientato all’inizio del 900 ,una famiglia di origine ebrea che vive nell’entroterra della Calabria , Nora la moglie è una maestra che si è trasferita dal nord e il padre della protagonista, Giuseppe è un onesto lavoratore, i due hanno una figlia, Ida. Con il passare degli anni Ida affronterà il momento del suo matrimonio da cui avrà un solo figlio. La donna però pochi anni dopo la nascita del figlio rimane vedova, in seguito alla morte del marito, data un cancro al pancreas al ritorno di una viaggio in Africa. Con un figlio ormai adolescente Ida sente il bisogno di mandare avanti una vita cercando una serenità quasi scomparsa a causa della povertà data dai primi anni della guerra. In un giorno d’estate un soldato tedesco, in stato di ebrezza , trovatosi per le vie del quartiere san Lorenzo , a Roma, incontra Ida di ritorno dalla sua professione d’insegnante di scuola elementare, ella spaventata alla vista del soldato, essendo a conoscenza della sua condizione di “non ariana”, cerca di fuggire verso casa, venendo purtroppo raggiunta. Ida , è terrorizzata dall’idea che il soldato sia venuto ad arrestarla, cerca così di giustificarsi negando di essere ebrea ,ma proprio durante queste sue giustificazioni , il soldato ancora in stato di ebrezza, getta Ida sul letto , non curante delle sue parole, violentandola e scambiandola per una prostituta. La protagonista non avrà più notizie del soldato , poiché egli morirà durante una missione in africa. Nelle settimane successive all’accaduto Ida cerca di mandare avanti la sua vita , cercando di mantenere in uno stato apparente di normalità, soprattutto per proteggere se stessa e suo figlio Nino, finche un giorno comincia a notare dei cambiamenti nel suo corpo con cui era già venuta a conoscenza anni prima, mentre aspettava il suo primogenito ,i sintomi di una gravidanza. Per tutti mesi del suo stato d’attesa , Ida riflette su una spiegazione da dare a suo figlio , non a conoscenza dello stato della madre, una spiegazione sulla provenienza del bambino, e proprio durante quei pensieri che un giorno passeggiando si avvicina nei pressi del ghetto, dove incontra una levatrice di nome Ezechiele a cui dice , che una donna di sua conoscenza è in attesa. In un giorno di fine agosto quando la donna comincia a sentire i primi dolori delle doglie , decide di recarsi immediatamente nel quartiere del ghetto dove la levatrice senza troppe domande l’aiuta nel suo, rivelatosi privo di complicazioni ,parto. Ida rimarrà in casa di Ezechiele per quattro giorni fino al ritorno di Nino che dopo le iniziali domande su chi fosse il bambino, Ida si rende conto che le preoccupazioni che si erano aggirate nella sua testa per nove mesi si rivelarono vane , poiché Nino già troppo preso ,da suo fratello Giuseppe ,non era interessato alla sua provenienza. Poco dopo quest ‘evento nell’estate nel 1943 avviene un evento catastrofico , dopo vari bombardamenti infatti , ce ne fu uno catastrofico che distrusse varie quartieri di Roma tra cui quello di San Lorenzo, tale evento costringe i protagonisti, a trafersi fino al 1945, nel ricovero degli sfollati a Pietralata, condividendolo con un anziano di nome Giuseppe Cucchiarelli e la famiglia Mille proveninete da Napoli. Il piccolo Useppe ancora poco piu che un bebe, quasi non si accorge dello stile di vita che lui e sua madre stanno affrontando, non avendo avuto la possibilita di vivere una vita al di fuori della guerra, ogni giorno lo vive in modo diverso stringendo soprattuto molte amicizie con i componenti della famiglia di Napoli, ma in particolare con la giovane madre. Un giorno di pioggia, viene ospitato nel ricovero un ragazzo bolognese, di carattere scontroso e fin troppo timido di nome Carlo Vivaldi, il quale cambierà diversi nomi nel corso del romanzo. Successivamente Ida stanca di questa situazione precaria proverà ad effettuare una prima fuga da Roma, recandosi alla stazione, dove pero viene fermata da un’immagine che la traumatizza, come ebrea e come essere umano, ovvero assiste ad una della prime deportazione di intere famiglie ebrea, in partenza all’interno di un vagone merci , sentendo nelle loro voci, la disperazione e la rassegnazione, poco tempo dopo il ritorno al rifugio, la donna riceve un visita inaspettata quella di suo figlio, Nino, non più nel ruolo di camicia nera ma di partigiano comunista, quindi facente parte della resistenza, il quale porta con se un suo amico di nome Oreste Aloisi, l’arrivo dei due provoca in Giuseppe secondo, l’anziano che ha condotto Ida e Useppe, al ricovero, la decisione di unirsi a loro nella resistenza. Durante questa che sarà una delle primissime, ma brevissime permanenze di Nino, riuscirà a far svelare a Carlo, il ragazzo bolognese, la sua identità di dissidente politico, il suo arresto delle SS e la sua miracolosa fuga dal campo di prigionia, egli è solo inizialmente contrario ad unirsi alla banda ma successivamente, alla notizia dell’uccisione della sua famiglia cambierà idea. Andando avanti scopriamo che l’anno dopo , nel 1944, parte della banda sarà uccisa, tra cui Giuseppe II che pero avrà un lato positivo nella vita di Ida, poiche egli lascia 10000 lire ad Ida e grazie ad essi egli avrà la possibilità verso la fine della guerra di trovare un alloggio migliore , attraverso una stanza in affitto nel quartiere Testaccio, presso la famiglia Marocco, originaria della Ciocaria, la casa viene molto spesso frequentata da Santina, un’anziana prostituta, di cui Carlo, ora conosciuto come Davide , si invaghira. Con la fine della Guerra, l’autrice, sposta la visione su Davide, il quale si trova a convivere come tanti giovani nell’Italia nuovamente in una tragica situazione economica e devastata dalla guerra. Molti giovani in questo periodo si trovano a compiere lavori , con orari disumani dalla 12 alle 14 ore al giorno, come braccianti o nelle fabbriche, egli infatti si trova nel nord Italia, a lavorare in una fabbrica ogni giorno, con lo scopo di trovare i soldi per tornare a Roma, dove con il passare dei giorni, in Davide stesso si verificherà un’alienazione, dovuta al continuo piccolo movimento di un processo di cui non conosce il risultato finale, in un ambiente dove la macchina sostituisce l’operaio, chiaro riferimento alla teoria del capitalismo marxista. L’autrice poi riporta la visuale su Ida e suo figlio che con il termine effettivo della guerra, riescono a riprendere, uno stile di vita apparentemente normale, essa riprerà la sua professione di maestra elementare e comprerà un piccolo appartamento, fino a quando la donna comincia a rendersi conto che qualcosa in suo filglio non va, infatti il bambino e tormentato da incubi ogni notte, provocati dalle spaventose immagini di guerra che si trovano sui giornali, continui cambi d’umore passando dalla tranquillità di un bambino della sua età ad inspiegabili attacchi d’ira incontrollati, come per esempio il giorno in cui ida vede passare suo figlio gioire per il disco regalatogli, e l’attimo dopo lo vede accanirsi violentemente, per poi rendersene conto scoppiando in lacrime come se non si fosse accorto sella sua azione, e vari ritardi nella parola e nel comportamento, ritenuti anomali dalla madre, data la sua età. Ida porta suo figlio da una dottoressa che le prescrive un calmate il quale da alla famiglia una calma solo apparente, infatti nell’agosto dello stesso anno Useppe viene colpito da una violentissima crisi epilettica che lo porterà quasi in punto di morte. Nell’agosto del 1946 un tragico evento testa ulteriormente la sanità psicologica di Ida , la morte di suo figlio Nino, il quale, ormai è diventato un contrabbandiere, muore in un incidente con un camion, sull’appia. Il libro si conclude durante la primavera del 1947, l’autrice ci presenta Useppe e Bella, il pastore maremmano regalatogli da suo fratello Nino, giocare per le vie di Roma, fino a scoprire una radura incontaminata, in quel momento i due incontrano un ragazzo scappato dal riformatorio, loro unico amico oltre a Davide Segre, ormai riuscito a tornare a Roma, ed è costretto ad andare avanti giornalmente con varie droghe per curare i suoi mali interiori, tale condizione lo porterà, a causa di un overdose alla morte, successivamente aver aggredito Useppe e Bella nel suo appartamento, questo evento creerà una sorta di trauma nella vita di Useppe, che sarà colpito d avarie e violente crisi epilettiche che lo porteranno successivamente ad avere lo stesso destino del fratello, cio creerà in Ida un definito crollo psicologico, cha la portera a chiudersi in casa , con il corpo del figlio, per la paura che glie lo portino via, le autorita alla vista di questa scena si troveranno costrette a portare Ida in un ospedale psichiatrico, dove morira nove anni dopo, Elsa Morante nasce a Roma il 18 agosto 1912 e muore a Roma il 25 novembre 1985.
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