Docsity
Docsity

Prepara i tuoi esami
Prepara i tuoi esami

Studia grazie alle numerose risorse presenti su Docsity


Ottieni i punti per scaricare
Ottieni i punti per scaricare

Guadagna punti aiutando altri studenti oppure acquistali con un piano Premium


Guide e consigli
Guide e consigli

La storia moderna - P. Prodi, Sintesi del corso di Storia Moderna

Riassunto del manuale "la storia moderna" di P. Prodi per esame di storia moderna.

Tipologia: Sintesi del corso

2019/2020

Caricato il 27/06/2020

Serena.su
Serena.su 🇮🇹

4.5

(34)

7 documenti

1 / 10

Toggle sidebar

Anteprima parziale del testo

Scarica La storia moderna - P. Prodi e più Sintesi del corso in PDF di Storia Moderna solo su Docsity! LA STORIA MODERNA LA STORIA COME DISCIPLINA 1. IL MESTIERE DI STORICO: il primo passaggio da compiere dagli studi liceali è quello di distruggere concettualmente il manuale il quale deve essere utilizzato solo in quanto contenitore di nozioni altrimenti non assimilabili, fornitori di un materiale grezzo che poi con la nostra intelligenza dobbiamo rielaborare anche se il loro è comunque necessario per lo studio della storia generale; non possiamo quindi materialmente distruggerlo perché ci è necessario studiarlo ma dobbiamo mantenere un senso di diffidenza e distacco ponendo in discussione le sue affermazioni in modo da smontarlo e rimontarlo in un modo quanto più personale su di un reticolo di coordinate spazio temporali preliminari che non devono però imprigionare in secondo luogo ne va definito il significato come disciplina: da una parte definita come un particolare settore del conoscere e dall’altra come acquisizione dei metodi necessari per apprendere un mestiere; la definizione viene data dalla parola stessa di storia poiché dal greco historia = indagine, inchiesta, curiosità: dice tutto perché ne testimonia la nobile origine come madre di tutte le altre scienze dell’uomo e niente perché proprio il moltiplicarsi delle scienze sembra averla privata della sua specificità; essa non si è proclamata come la disciplina che studia genericamente il passato (in questo caso sarebbe antiquariato) ma il passato che è in noi ed in funzione dell’oggi, essa è sostegno della politica poiché lo storico è come lo scienziato della società mentre il politico è solo uno storico pratico; vuole recuperare l’elemento dinamico e il divenire e non importa la vicinanza dei fatti anzi, molto spesso, la vicinanza è pericolosa perché rende difficile la visione in prospettiva, con distacco  la storia non è una scienza impossibile che mira alla ricostruzione di un passato ormai tramontato ma una scienza che ci aiuta a comprendere la società presente, dalla definizione dello stesso BLOCH, che nel 1929 crea insieme a Febvre gli “Annaless” significa “comprendere il presente mediante il passato e comprendere il passato mediante il presente” oggi giorno non è forte il distacco nella concezione della storia come res gestae e la storiografia (scrivere di storia) come racconto ed interpretazione dei fatti stessi come historia rerum gestarum: il passato non esiste se non in noi stessi e in ciò che di essi rimane in noi e attorno a noi; il lavoro dello storico consiste in una continua tensione tra il suo interrogarsi sul presente e la ricerca di risposte che provengono dal passato (è questo che lo distingue dall’antiquario e lo qualifica come scienziato sociale, non è semplice curiosità) la storia potrebbe essersi dissolta o stare dissolvendosi nelle moderne scienze sociali per questo rimane importante il discorso sul metodo come riflessione concreta sul mestiere di storico il cui mestiere non è solo esercizio intellettuale ma deve adempire ad una propria funzione vitale che durante ogni generazione cambia e che tutt’ora è totalmente diversa rispetto al passato nel passato la storia poteva essere utilizzata come strumento per educare le nuove generazioni all’obbedienza, al rispetto delle gerarchie sociali per crescere come cellule di un organismo sociale mentre oggi giorno il pericolo maggiore è quello opposto ovvero di uno sbandamento, soprattutto fra i giovani, di una mancanza di identità collettiva che costringe tutti ad una precarietà insostenibile a livello psichico individuale, un oggi senza passato: per sopravvivere abbiamo bisogno del nostro passato e di identità collettive in cui affondare le nostre radici così come abbiamo bisogno di un’identità individuale la storia come disciplina ha rinunciato da tempo alla pretesa di insegnare a vivere (historia magistra vitae) perché la realtà ha mostrato molto bene l’illusione di una morale storica ma ne ha acquisita una ancora più essenziale per la sopravvivenza della nostra società 2. LO SGUARDO DELLO STORICO: IL TEMPO E LO SPAZIO: ciò che distingue lo storico dagli altri scienziati sociali è il fatto che egli vede le come con una specie di quarta dimensione che è il tempo, non vede le cose soltanto per come sono ma le vede nel loro divenire, la ricerca di rapporti che permettono di fissare le coordinate spazio temporali di un fenomeno, cerca di mettere in luce la fitta rete che collega gli avvenimenti della vita dell’uomo per cui è indispensabile una preliminare e buona conoscenza cronologica Va comunque tenuto in considerazione che non esiste un tempo unico nel quale inserire le nostre osservazioni ma esiste una pluralità di tempi storici e ritmi del divenire che è data dalla coscienza culturale che l’umanità deriva nel tempo dalle varie epoche ma legata anche alle caratteristiche del fenomeno specifico che si vuole studiare; va comunque riconosciuto che il perfezionamento e la diffusione dell’orologio e del calendario costituiscono una delle trasformazioni più forti che l’umanità ha affrontato nel percorso verso la modernità; è bene dichiarare ormai superata anche la discussione sulla contrapposizione fra la storia dell’evento e la storia a lungo termine dal quale nasce un’importante riflessione sul metodo storico, Fernand Braudel da due indicazioni in particolare: il concetto della dialettica della durata ovvero l’importanza della contrapposizione tra l’istante e il tempo che scorre lentamente e il concetto di struttura concepita come una connessione, una realtà che il tempo non può logorare, un sostegno e ostacolo al tempo stesso e come tale porta con se dei limiti dei quali l’uomo e le sue esperienze non possono in alcun modo liberarsene, sono prigioni perché ci condizionano ma la società non può vivere senza di esse: è attraverso il concetto di lunga durata e di struttura che siamo portati ad esplorare in noi stessi e intorno a noi strati di realtà che appartengono a epoche diverse Il periodizzamento della storia è un processo mentale che varia secondo il tempo e la cultura dello storico e dipende dai fenomeni che si vogliono studiare, dalla loro collocazione nel tempo e nello spazio tanto che le espressioni che indicano la definizione di epoche sono assolutamente relative e necessarie solo per un più veloce orientamento; il terreno della storia si estende quindi sin dove si sente i battito, più lento o affrettato, dello scorrere del tempo al confine del quale c’è quella che è stata chiamata in modo improprio “storia immobile” ovvero senza tempo Conseguenza della scuola francese degli Annales anche la Nouvelle Historire ovvero l’estensione dello sguardo a settori della vita umana prima trascurati o proprio non presi in considerazione anche se in realtà, almeno dal punto di vista teorico, i grandi storici del passato hanno inteso la storia come storia di civiltà comprendendo quindi tutta la vita dell’uomo nella società e nella sua complessità quotidiana Analogamente, per la dimensione spaziale, viene distinta una grande storia generale riservata agli accademici e alle università da quella locale associata a città e paesi ma non esiste una storia generale di prima categoria e una storia locale di secondaria; forse l’unico confine che esiste, sempre incerto e graduale, rimane soltanto quello tra le ricerche condotte senza metodo e quindi ipotesi di lavoro e quelle invece coinvolte nel pensiero storiografico vivo, il grande ripensamento continuo che l’umanità opera su se stessa i fenomeni non sono mai collocati in uno spazio storico astratto tanto che l’atlante storico andrebbe usato tanto quanto un manuale tenendo nella massima considerazione non solo i rapporti tra gli uomini ma anche quelli degli stessi con l’ambiente circostante 3. L’OGGETTO DELLO SGUARDO:STORIA GENERALE, STORIE SPECIALI la prima condizione per chiunque si accosti alla storia, accademico o studente che sia, è che sia donazione di Costantino) 4. Ultima fase = elaborazione e/o stesura, dove confluiscono tutti i problemi, non c’è un metodo fisso ma deve avere sempre alcuni elementi comuni come l’esposizione dell’ipotesi di partenza, lo stato attuale degli studi e le conoscenze sul problema, l’esposizione del lavoro fatto in relazione con la precedente letteratura, una valutazione dei progressi o delle novità introdotte nella riflessione storiografica con il lavoro compiuto; ciò che è importante per ogni genere di esposizione storica è che abbia un riscontro nella bibliografia precedente in modo molto accurato così che il lettore possa avere la possibilità di verificare il percorso, per fare ciò l’apparato delle note deve essere calibrato per il lettore Ultimamente si è anche arrivati a proporre di abbandonare un metodo per raccontare la storia come un semplice susseguirsi di avvenimenti ed anche l’apporto del computer fa sicuramente risparmiare tantissimo tempo, è sempre più necessaria la costruzione di banche dati su supporto informatico dalle quali gli storici possono attingere il materiale per le loro ricerche ma non potrà mai sostituire l’esplorazione della realtà concreta degli archivi e delle biblioteche LA STORIA MODERNA 1.LA DISCUSSIONE SUL MODERNO l’espressione storia moderna è stata fatta propria dall’Italia e recepita dall’esterno tanto che ha un significato molto diverso rispetto all’ambiente germanico o anglosassone dove per età moderna si indica un tempo che va dalla fine del XV secolo al XX inoltrato solo dopo il quale si parla di storia contemporanea; questo lungo lasso di tempo si distingue in early modern history fino alla rivoluzione francese e modern history che si prolunga per tutto l’800 fino alla prima guerra mondiale in Italia, dopo l’unità, la storia assume una funzione di educazione civica e patriottica riconoscendo una storia del risorgimento come cuscinetto(da moti per indipendenza alla consolidazione dell’unità) fra la storia moderna che arriva fino al 1815 e la storia contemporanea che va dall’era fascista ai giorni nostri, la sua attuale marginalizzazione ha creato come un buco nero in questo arco temporale Reinhard Koselleck ha definito il tempus novus sulla base etimologica del termine modus = moderno come implicazione del concetto di modulazione, diversità e movimento, prima occasione in cui il tempo si storicizza e la storia diventa progressiva il nostro interesse verso la storia moderna è l’interesse verso il periodo di gestazione in cui è stato generando il mondo nel quale noi ancora oggi stiamo vivendo e che è caratterizzato dal concetto di movimento e di progresso continuo come forma mentis; il progresso riguarda direttamente l’uomo che oggi giorno ne risulta ancora più interessato rispetto ai predecessori perché sta assistendo alla sua crisi, al suo tramonto ma proprio per questo lo studio della sue genesi è ancora più importante; lo studente è attratto dalle problematiche dell’età moderna poiché è in fondo l’esame del nostro essere uomini occidentali per arrivare a capire come siamo diventati ciò che siamo ora; addirittura Romano Guardini, dopo la tragedia della seconda guerra mondiale, collega il tema della modernità come instaurazione del dominio dell’uomo sulla natura con il potere Convenzionalmente nello studio della storia moderna ci si ferma sull’inizio dell’800 quando il processo di modernizzazione sembra aver coinvolto tutti i settori della società ma vi è comunque un’impossibilità di fondo di fissare una netta line di rottura fra modernità e contemporaneità l’età moderna, come viene definita da Voltaire, è baricentro di un periodo più grande e non un’epoca chiusa, equilibrio di un sistema di forze e di elementi che si muovono anche nei secoli precedenti e che producono effetti in quelli successivi, persistono resistenze del passato che inevitabilmente avranno sbocco rivoluzionario poiché le rivoluzioni non rappresentano mai l’esplosione di un nuovo improvviso ma al contrario sono la conseguenza di un precedente squilibrio 2. VERSANTE ANTROPOLOGICO: INDIVIDUO, FAMIGLIA, SOCIETA’ il primo approccio al moderno è costituito dall’idea che esso corrisponda alla nascita dell’individuo visto come primo frutto del rinnovamento portato dall’umanesimo e grande manifestazione dei tempi nuovi che va di pari passo con la rinascita della classicità con la quale si sviluppa l’autoconsapevolezza, l’Italia in particolare sarà come il laboratorio sperimentale per gli altri paesi europei; la grande trasformazione avviene con il passaggio dall’homo hierarchicus all’uomo aequalis, una nuova concezione basata sul rapporto egualitario e mobile fra esseri umani; al concetto di individuo è legato anche quello di rivoluzione non solo dal punto di vista politico ma secondo un progetto egualitario più ampio con una visione del mondo continuamente individuo e società rimangono aspetti non separabili tra loro poiché l’uomo è sempre coinvolto nei mutamenti strutturali della società, nella concreta realtà storica; importante novità è il diffondersi della convinzione dell’esistenza di un io separato dalle strutture sociali e in dialettica con esse, c’è una visione del mondo moderno che ha il suo fondamento su trasformazioni di lungo periodo e che distrugge tutti gli schemi di una storia tradizionale basata unicamente, sui grandi pensatori e sui grandi uomini; una delle prime e più importanti conseguenze è l’abbandono della suddivisione medievale nei tre grandi ordini ovvero preti (clero), militi (nobiltà) e lavoratori, dapprima si afferma una mobilità sempre maggiore all’interno degli strati della società con l’affermazione anche del terzo stato/borghesia (prende vita nei borghi) pur non venendo meno i privilegi della classe aristocratica che si pone come punto di resistenza al nuovo; allo stesso tempo avviene quello che è definito come processo di omogeneizzazione dal punto di vista antropologico vi è anche la formazione del concetto di famiglia moderna mononucleare basata solamente sui genitori e figli, viene vista come cellula base della sfera privata ma svuotata del suo significato politico, rimane al centro degli interessi economici e di produzione pur mantenendosi distaccata dalla sfera pubblica dove si estingue anche l’antichissimo ruolo della patria potestas, rimane a lungo tempo e viene piano piano estinta l’usanza di punire delitti e amministrare la giustizia alla nascita dell’individuo corrisponde anche la separazione e marginalizzazione di tutto ciò che non può essere considerato parte di un tutto, di una catena sociale di esseri, ma allo stesso tempo ancora non raggiunge l’autonomia dell’individuo come soggetto attivo della società e suddito dello stato nasce inoltre la concezione della donna come individuo dimezzato, acquista poco a poco un suo ruolo come soggetto giuridico nella sfera privata e patrimoniale non venendo considerata al pari dell’uomo ma riconoscendola come partecipe al processo produttivo 3. VERSANTE RELIGIOSO: demagnificazione, riforma e confessionalizzazione il fattore più interno del processo di modernizzazione è visto nella perdita di un mondo sacro governato da un Dio onnipotente per cui Max Weber conia la definizione di de magnificazione o disincanto, più equivocamente viene usato spesso il termine di secolarizzazione (in realtà inizia solo sul finire del XVII sec con quella che viene definita come crisi della coscienza europea) rischiando di proiettare in quest’epoca una visione del mondo tipica invece di quello attuale (se nel primo caso si intende il rifiuto dell’entità di un Dio supremo e trascendente nel secondo si nega il suo coinvolgimento nel processo di formazione del mondo moderno) il moderno nasce con un forte richiamo religioso in tutti i movimenti di riforma che hanno caratterizzato già il tardo medioevo ma anche in quella che viene definita come devotio moderna che diffonde nel 400 in tutta Europa il senso della trascendenza e il richiamo alla coscienza individuale che sarà poi alla base dell’appello della riforma stessa: se si accetta il concetto della secolarizzazione il processo della modernizzazione sarà visto come una lotta fra le nuove idee razionaliste che trionfano con l’illuminismo mentre se si accettano le tesi di Weber si vede che la prima fondamentale tappa del processo avviene già nel medioevo con un graduale sviluppo del pensiero teologico e di una religione di fatto si cerca di emarginare ed eliminare una percezione del mondo come inanimato e irrazionale riconoscendo l’impossibilità di attuare sulla terra un ordine divino distinguendo quindi in modo netto la sfera del sacro da quella temporale; il centro della vita sociale rimane la parrocchia che nel corso dei secoli precedenti si era lentamente costruita, punto di riferimento sia nei paesi cattolici che in quelli riformati, struttura che rimane intatta fino all’avvento delle megalopoli e delle immense periferie Importante è la distinzione tra la riforma protestante e quella cattolica anche se entrambi gli avvenimenti NON sono un’improvvisa frattura ma bensì la conclusione di un lungo periodo di crisi della cristianità medievale, il punto di arrivo di un processo di trasformazioni sia nel rapporto fra individuo e Dio sia nel rapporto fra sacro e potere, tra Chiesa e stato l’unità cristiana già si era incrinata con il grande scisma d’occidente, con i concili di Costanza e Basilea <falliscono anche gli ultimi tentativi di instaurare nuovamente la res publica christiana tanto che le lotte e guerre di religione fra cattolici e protestanti, le repressioni e intolleranze costituiscono un capitolo fondamentale e imprescindibile della storia moderna; in generale non ci si sofferma tanto sulla differenza fra riforma, controriforma e riforma cattolica ma piuttosto sul fatto che tutti questi fenomeni, anche così diversi e contrastanti fra loro, sono tutti parte del cammino verso la modernità, sono risposte diverse ad un unico problema: con Lutero vi è un rapporto diretto della coscienza del cristiano e la parola di Dio dove gli ecclesiastici sono riconosciuti solo a regolare la società, per Calvino deve essere accentuato l’impegno dell’uomo nel mondo mentre la chiesa cattolica con il concilio di Trento si pone come base il salus animarum (si pone come responsabile della salute delle animane distaccando teoricamente la propria funzione da quella politica (modello Carlo Borromeo arcivescovo di Milano); in Italia in particolare il papato continua a mantenere nei secoli dell’età moderna un forte influsso sugli stati della penisola nonostante la riforma andando a creare conflitti fra regalisti (sostenitori del potere regio) e curialisti (sostenitori del potere papale e della curia romana) spazzando via le organizzazioni che si oppongono come quella dei gesuiti; nascono quindi le chiese confessionali in simbiosi e dialettica con gli stati moderni come titolari della nuova sovranità secondo cuius regio, eius et religio per cui l’appartenenza ad una religione non ha in comune solo un credo ma anche di professioni di fede giurate In generale si può dire che si apre la strada alla tolleranza e libertà di pensiero per la professione religiosa 4. VERSANTE POLITICO: LO STATO MODERNO la più grande novità della storiografia è la nascita dello stato moderno come unica forma di sovranità; esso per essere definito tale deve essere costituito da: TERRITORIO, POPOLO e MONOPOLIO DEL POTERE, la stessa parola stato viene dal latino status = condizione ed indicava infatti la situazione reale, concreta, di una comunità in un dato luogo e tempo mentre poi passa ad indicare i detentori del potere, il regime per arrivare infine ad essere indice della forma politica; in questo contesto la guerra viene vista come essenziale e necessaria, come una continuazione della politica con altri mezzi, strumento fondamentale per la costruzione di uno stato poiché di base cambiano anche le radici ideologiche: lo stato ha uno sviluppo secondo una concezione impersonale che poco a poco si distacca
Docsity logo


Copyright © 2024 Ladybird Srl - Via Leonardo da Vinci 16, 10126, Torino, Italy - VAT 10816460017 - All rights reserved