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La strada- Cormac McCarthy (scheda libro liceo scientifico), Temi di Italiano

Scheda libro de "La strada" di Cormac McCarthy con trama, personaggi principali, temi trattati, stile e giudizio personale

Tipologia: Temi

2017/2018
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Caricato il 02/05/2018

mattiacaporale
mattiacaporale 🇮🇹

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Scarica La strada- Cormac McCarthy (scheda libro liceo scientifico) e più Temi in PDF di Italiano solo su Docsity! Il romanzo di McCarthy, “La Strada”, vede come protagonisti due persone, padre e figlio, di cui non sappiamo i nomi, viaggiano attraverso le rovine di un mondo ridotto a cenere e camminano lungo un percorso fatto di estremo degrado/abbandono/ deterioramento ambientale, scheletri di città, macerie e morte, dove anche i sentimenti sono stati uccisi, dove o sei buono o sei cattivo... Un viaggio fisico e uno interiore, la fine di una delle loro vite, in un mondo devastato che ha lasciato sotto i loro passi pesanti e deboli solo macerie e distruzione. Una catastrofe, infatti, ha decimato l’umanità circa dieci anni prima riducendola a uno stato di vita primitiva, senza nessuna risorsa energetica e tecnologica e senza nessun tipo di benessere (e di ordine sociale e morale). I due protagonisti non hanno più nulla di umano e attraversano quest'immensa terra desolata in cerca di cibo come morti che camminano, vivendo una costante lotta per procurarsi del cibo, per ripararsi dalle rigidità del clima e con il terrore di incontrare bande di disperati e predoni divenuti pericolosi in questo contesto; il padre, infatti, è costretto a uccidere un uomo con una pistola che lo aveva minacciato di uccidere suo figlio, (nella quale sono rimasti solo due colpi. ) Tutto ciò che possiedono è un carrello arrugginito di un supermercato in cui trasportano qualche coperta, teli di plastica per ripararsi dalla pioggia gelida, una pistola che il padre è costretto ad usare per difendere la vita di suo figlio e il poco cibo in scatola rimasto. Spesso, quindi, devono andare a cercare rifornimenti di cibo in case e supermercati abbandonati, affrontando diversi pericoli (e rischiando di essere uccisi da altri sopravvissuti come loro che mangerebbero qualsiasi cosa sia commestibile). Si spostano verso sud, verso il mare, dal cuore dell'America al Golfo del Messico, in cerca della speranza di un po' di calore, di luce. Tuttavia, ciò che li aspetta è un oceano vasto e freddo, una distesa di acqua grigia senza neppure l’odore salmastro con una nave abbandonata dalla quale raccolgono qualche oggetto utile per la sopravvivenza. Il romanzo è, quindi, il racconto del dolente e disperato pellegrinaggio verso il mare, delle difficoltà e degli incontri che accadono loro lungo la via, solo raramente intervallati dai ricordi e dai sogni dell'uomo (soprattutto sulla moglie che decide di uccidersi piuttosto che sopportare ulteriormente tale inferno). Inoltre, uno dei particolari che mi ha colpito maggiormente è che l’autore non si sofferma sulle cause del declino del pianeta, bensì sulla cupezza e sul grigiore delle terre che una volta erano piene di colore e di vita; sull’esistenza dei sopravvissuti, tormentati da un terrore costante e privi di una qualsiasi voglia di vivere, che portano avanti la propria esistenza per inerzia, solo perché lasciarsi morire, o uccidersi sembra sbagliato, (o semplicemente, perché la nostra anima si aggrappa alla vita anche nella peggiore delle condizioni.) Un uomo e un bambino, due personaggi eccezionali, ma senza nome e senza nessuna descrizione fisica (a parte la loro magrezza da campo di concentramento), come a voler sottolineare il fatto che si tratta di due persone qualsiasi, alla quale è stato tolto tutto, persino il nome. Il primo rappresenta la razionalità, la concretezza, l'istinto di sopravvivenza che non viene meno neanche davanti alle peggiori difficoltà. Il secondo ha uno spirito più altruistico, amorevole e innocente, pronto a privarsi del cibo e dei vestiti per aiutare anche un povero vecchio; è il “portatore del fuoco” e l'ultimo difensore della pietà, dell'empatia, della carità, della speranza, virtù oramai scomparse in un mondo sopraffatto dalla più nera catastrofe. Fondamentalmente i contenuti non sono molto originali: per tutto il romanzo non si fa altro che camminare, fermarsi, dormire, cercare qualcosa da mangiare, per poi ricominciare da capo, come se il mondo si fosse fermato; eppure McCarthy è stato in grado di scendere così a fondo nell'animo umano da coinvolgere il lettore a livello emotivo, trasmettendogli una sensazione di straniamento e smarrimento. Mentre lo leggevo, infatti, mi estraniavo dalla realtà, mi sembrava di essere la sulla strada con l’uomo e il bambino e riuscivo a immedesimarmi completamente nella vicenda come se ogni loro avvenimento e disgrazia ricadesse anche sulla mia pelle. L’autore, quindi, manda un chiaro messaggio al lettore: da una parte la strada è luogo da evitare, lo scenario dove si concentrano i pericoli e le insidie; dall'altra, costituisce comunque la sollecitazione a muoversi, a riprendere i rischi del cammino senza fermarsi alle momentanee sicurezze di rifugi transitori. ( La meta forse è proprio questa fedeltà caparbia al procedere incessante e al continuo ricominciare che è poi la sintesi del vivere. ) Nell’orrore del cammino risulta più toccante e consolatorio il rapporto bellissimo tra padre e figlio, l’uomo e il bambino Due esseri umani che lottano contro la loro specie per sopravvivere, che lottano per non essere mangiati. Un rapporto di fiducia, di difesa, di amore, un rapporto che dimostra che la vita continua in un infinito passaggio di testimone, tra il mondo da non dimenticare e il nuovo orizzonte senza più colori. Sono rimasto sorpreso, infatti, dal contrasto tra la desolazione, la devastazione e la disperazione di un mondo finito e bruciato, con la dolcezza e l'intensità dei dialoghi tra padre e figlio, così concisi, ermetici e secchi, eppure così potentemente significativi, pieni d’amore, reciproca fiducia, protezione e speranza, loro sono i buoni alla ricerca dei buoni, loro portano il fuoco. Penso, quindi, che McCarthy sia riuscito a combinare poesia e crudezza, disperazione e speranza, riuscendo ogni tanto a strappare un sorriso con gli scambi di brevi battute tra i protagonisti. Proprio per questo la vicenda ci tocca nel profondo, il personaggio adulto non deve solo provvedere alla propria sopravvivenza, ma è costantemente teso all'amorevole e trepidante protezione del suo bambino: " Noi moriremo ? Prima o poi sì. Ma non adesso. (...) Che cosa faresti se io morissi ?
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