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La vita privata di Marie Curie e il Premio Nobel: un clima di ossessione e controversia, Sintesi del corso di Lingue e letterature classiche

Questo documento racconta la vita privata di marie curie, dalla sua vittoria del premio nobel per la chimica nel 1911 fino alla relazione clandestina con paul langevin, che la portò a subire l'ostilità della stampa e delle autorità. La storia è caratterizzata da una serie di successi e di libertà, ma anche da clamore e da una forte opposizione, specialmente a causa della sua condizione di donna emancipata. Marie curie, terrorizzata e perseguitata, dovette affrontare queste sfide per ritirare il premio in svezia.

Tipologia: Sintesi del corso

2020/2021

Caricato il 06/01/2022

ginni06
ginni06 🇮🇹

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Scarica La vita privata di Marie Curie e il Premio Nobel: un clima di ossessione e controversia e più Sintesi del corso in PDF di Lingue e letterature classiche solo su Docsity! Troppo per una donna, troppi successi, troppa libertà, troppo clamore. E così viene colpita Marie come tante prima e dopo di lei. E viene colpita nel suo privato, messa alla berlina da quella stampa misoginia ed antisemita. Quando il 7 novembre 1911 ricevette il telegramma inviato da Stoccolma che la informava dell'assegnazione del Premio Nobel per la chimica, era una donna a pezzi. Era finita in pasto alla stampa, che la dipingeva come una rovina famiglie. Dopo anni di lutto stretto, a 42 anni si era finalmente riaffacciata alla vita ricambiando il sentimento di Paul Langevin, matematico e fisico di grande valore, ex allievo di Pierre, amico di famiglia e collega. Era più giovane di lei, bello e brillante. Unico problema: era sposato e padre di quattro ragazzi. Assicurò a Marie che avrebbe lasciato la moglie, Jeanne Desfosses, donna dal carattere violento e dal temperamento vendicativo. La relazione tra Paul e Marie cominciò nel 1910, lavoravano insieme e avevano anche un piccolo appartamento dove incontrarsi lontano da occhi indiscreti. Lui la chiamava "la mia luce" lei gli scriveva lettere appassionate. Ben presto, però, Jeanne scoprì la storia clandestina del marito. Una sera aggredì Marie in strada, urlando come una pazza e minacciandola di morte Marie, terrorizzata, si rifugiò in casa di amici. La sua casa venne assediata dai giornalisti, Jeanne continuava ad aggredirla per strada, diversi colleghi della Sorbona la invitarono a lasciare il Paese. C'era chi arrivò persino a organizzare raduni davanti al suo portone per insultarla, certi comitati di cittadini consacrati alla difesa della famiglia. Era in questo clima da caccia alle streghe che arrivò la comunicazione dall'Accademia di Svezia. Una bella notizia, finalmente, in mezzo a tanta amarezza. Ma Svante Arrhenius, suo sostenitore, a nome di tutto il comitato del Nobel le scrisse per farle una raccomandazione: "Meglio che non venga a ritirare il premio, lo scandalo potrebbe mettere a repentaglio il sereno svolgimento della cerimonia' Non solo, aggiunse pure che il Nobel non le sarebbe stato dato se solo l'Accademia avesse ritenuto autentiche quelle lettere, il carteggio tra amanti. Per tutta risposta il 10 dicembre Marie Curie era a Stoccolma per ritirare il premio. Era stata attaccata su questioni personali anche da chi avrebbe dovuto valutare soltanto i suoi meriti di scienziata, e questo non poteva permetterlo. "Il premio mi è stato assegnato per la scoperta del radio e del polonio e credo non vi sia alcun rapporto tra la mia opera scientifica e le vicende della mia vita privata. "Il peccato di Marie affermava Barbara Goldsmith nella sua biografia era soprattutto quello di non essere solo un'amante ma una donna emancipata, quando donne del genere erano considerate, da entrambi i sessi, una minaccia". Del resto, non è una novità, "l'umanità ha sempre avuto paura delle donne che volano, siano esse streghe o siano esse libere.
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