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La tragedia dal Cinquecento al Settecento, Appunti di Letteratura Classica

Appunti completi del primo semestre di Letteratura italiana corso magistrale

Tipologia: Appunti

2018/2019

Caricato il 23/01/2019

veronica_malara
veronica_malara 🇮🇹

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Scarica La tragedia dal Cinquecento al Settecento e più Appunti in PDF di Letteratura Classica solo su Docsity! Storia e letteratura dei paesi islamici Prof. Branca Lezione 1 Milano, 2 ottobre 2018 Introduzione «Che cosa succede quando mi trovo di fronte all’altro?» La diversità che distingue noi dagli altri è di tipo antropologica, come la nostra tradizione moderna e postmoderna, anche se molti pensano che il problema sia religione. Ma cos’è una religione? Esiste la religiosità che è una dimensione dell’essere umano ed è attestata n dall’antichità: ogni uomo ha in sé una dimensione spirituale. Le dinamiche del rapporto religione-cultura sono diverse da religione a religione. Noi siamo gli di un cristianesimo che ha attraversato il Mediterraneo, Roma e ha adottato la lingua latina questo ha avuto un grande inusso sul nostro modo di concepire la religione perché ha impostato la losoa e la teologia. Il buon cristiano non deve dare una “denizione ortodossa” di Dio, ma praticare i sacrici. Il Buddismo, ad esempio, è una via di liberazione delle sofferenze umane attraverso il distacco entrando nel Nirvana, ovvero una dimensione di beatitudine. L’ANTROPOLOGIA, soprattutto quella strutturale di Levy Strauss, si chiede cosa abbiano in comune tutti i popoli e che ci sono tre cose che distinguono animali e umani: 1. incesto gli esseri umani non ammettono questo tipo di rapporto, è un tabù 2. crudo e cotto la belva uccide la sua preda e la mangia immediatamente, l’uomo cuoce l’animale 3. la nudità gli animali non si vestono, già dalla Bibbia questo viene considerato peccato originale Ci sono altri aspetti antropologici che sono tipici delle culture tradizionali, delle specie di gerarchie implicite: 1. età i più vecchi “dominano” sui più giovani 2. genere l’uomo è più portato ai rapporti esterni. È un problema di tutta l’umanità questo sbilanciamento tra uomo e donna (è stato Mao Zedong a togliere le fasciature ai piedi delle bambine ricche) 3. rapporto individuo-gruppo vivere in una tribù, come in Africa, aiuta molto a migliorare le condizioni di vita, ad esempio evita i suicidi Quando due culture sono vicine o simili, le possibilità di fraintendimento e conitto sono più comuni rispetto a culture differenti. Bauman denisce la società liquida, ovvero come un moto ondoso continuo in cui non riusciamo ad assumere una determinata “postura” che c’è un nuovo cambiamento: quello che rimane a galleggiare sono l’etnia / la religione / la lingua / il cibo. Lezione 2 Milano, 3 ottobre 2018 La lingua è un fattore vivo in continua trasformazione. La lingua parlata non è la lingua letteraria e la tendenza generale delle lingue è quella di semplicarsi e assumere delle lingue meno regolari. Tutto comincia nella penisola arabica, la Gazira, che è la culla della civiltà arabi dove troviamo i primi gruppi umani che vengono deniti arabi. I nomadi si accampano dove ci sono fonti d’acqua e alcuni sono stanziali perché si urbanizzano in alcuni centri dove le carovane fanno tappa. L’Arabia non è uniforme: una parte è chiamata Arabia felix, chiamata così perché lo Yemen è l’antico regno della regina Saba, zona molto montuosa e quindi è un’Arabia verde, ma estremamente difficile da coltivare perché non pianeggiante. Un’altra ipotesi è che questo felix non sia legato alla fertilità. Alcuni la chiamano dextera forse come traduzione latina dello Yemen che vuol dire “destra” rispetto all’Est, cioè rispetto all’Oriente. Uno quando guardava il sole aveva alla sua destra l’Arabia meridionale e a sinistra l’Arabia settentrionale. I Beduini dell’Arabia centrale non saranno mai organizzati in regni, ma sempre in tribù di tipo anarcoide, cioè indipendenti tra di loro. Al nord ci sono altri regni arabi piccolini: uno verso la Persia, i Lakmidi e uno 1 verso Bisanzio, i Ghassanidi. La vera potenza romana era Bisanzio, mentre dall’altra parte c’erano i persiani che hanno incentivato gli arabi a creare delle terre coltivate. Questi stati arabi “cuscinetto” servivano a placare l’avanzata dei beduini e le loro incursioni. Una delle più grandi opere dell’antichità è stata edicata proprio per proteggere i campi coltivati, la Grande Muraglia cinese. Nomadi e sedentari vivevano anche in connubio: il nomade, essendo mobile, è un mercante e quando arriva sulle rive del Mediterraneo compara vino, stoffe eccetera, quindi portavano anche delle merci utili da scambiare con i contadini. Lezione 3 Milano, 9 ottobre 2018 Milano, 31 ottobre 2018 L’altra volta letteratura di viaggio, questa volta tema riguarda il concetto del meraviglioso nell’Islam. La fioritura intellettuale, letteraria dell’islam inizia nell’epoca medievale che è infarcita di concetti di meraviglie. L’islam attinge dal Corano il concetto del meraviglioso. Il Corano in molte sue parti e in tanti dettagli non particolarmente definiti permette di fantasticare su tutta una serie di elementi presenti nel Corano, anche in frasi molto brevi che però assumono un valore più ampio. Per esempio abbiamo lo sviluppo dell’angelologia = concetto degli angeli. Nel corano i riferimenti ad angeli identificati si riferiscono all’arcangelo Gabriele, che ha recato la rivelazione al profeta, poi spirito Uruk, in alcuni casi identificato con Gabriele, poi c’è Michele e poi tutta una serie di angeli non particolarmente definiti se non come gruppo come i cherubini. Questa idea degli angeli, dei loro compiti e delle attività che svolgono (ci sono gli angeli guardiani = secondo il Corano ogni uomo ne ha uno). Nel testo sacro si parla della tavola e del calamo: la tavola ben custodita è secondo la tradizione musulmana è una tavola sulla quale è scritto il destino di ogni uomo, la penna cioè il calamo è quella che tratta le variazioni. Siccome è previsto un giudizio finale e la pesatura delle azioni buone rispetto a quelle cattive i nostri angeli prendono nota sia delle buone sia delle cattive azioni; se c’è pentimento gli angeli fanno una trattativa cioè decidono se scrivere o no. C’è un angelo molto importante, che ha un nome nella summa, ma non specifico: l’angelo della morte che prende l’anima di ogni uomo quando è scritto nel destino che quello sia il momento della sua morte. Nelle varie storie dei profeti questo ha dato adito a tutta una serie di storie divertenti, perché c’è qualcuno che non è contento di rendere l’anima a Dio. Storia di Abramo, patriarca, colui che costruirà secondo la tradizione il primo tempio della Kaba. Diventato vecchio, Dio manda l’angelo della morte a prendere la sua anima e siccome è un personaggio importante Dio raccomanda che si intervenga in modo delicato e l’angelo si sente in imbarazzo di fronte al profeta, quindi dal punto di vista gerarchico sarebbe anche superiore e ricorre ad uno stratagemma per convincerlo. Si veste come un pellegrino vecchio e malandato e in un percorso passa vicino alla casa di Abramo, che lo vede e nella sua generosità lo invita a sedere con lui in casa. Allora l’angelo della morte travestito si comporta come può fare una persona molto avanti con gli anni, non padrona dei propri movimenti: si rovescia il cibo sulla barba ecc. e ha comportamenti quindi spiacevoli; Abramo gli chiede la sua età e l’angelo risponde “io ho due anni in più di Abramo”, allora Abramo decide di rendergli l’anima per evitare di diventare come l’angelo travestito. Quando arriva il giorno della morte, Dio lascia cadere una foglia con scritto il nome di colui che è destinato a morire e l’angelo della morte ha 40 giorni per separare il corpo dall’anima. Baslama = forma ? l’angelo, avendo sentito che alcuni dicono che faccia il suo lavoro arbitrariamente, torna da Dio e riferisce questo. Angeli, demoni e geni sono strumenti nelle mani di Dio che fungono da intermediari e svolgono delle funzioni. “gli angeli sono sostanze semplici, dotate di ingegno parola e sono fatti di luce”. Il Corano insiste sulla totale sottomissione e obbedienza degli angeli a Dio. Ibìs è l’unico che deviò dall’ordine di prostrarsi del Signore. - Il problema dell’impeccabilità degli angeli si ripresenta come Arut e Marut, gli angeli caduti di Babilonia. Quando c’è una polemica nel momento in cui il Dio scaccia Ibìs dal Paradiso, diventerà figura satanica, c’è una fortissima discussione tra i due in cui Ibìs rivendica una propria supremazia rispetto all’uomo; è anche interessante perché anche gli angeli ritengono he Dio, quando c’è stato il peccato di Adamo, sia stato troppo duro perché gli uomini possono cadere in tentazione allora dio li mette alla prova e gli dice che tutti gli angeli possono scendere sulla terra. Arut e Marut scendono sulla terra e restano ammaliati da una donna, 2 califfato elettivo fedele alle tradizioni beduine che prevedevano l’elezione di un notabile all’interno della tribù, ma quindi il potere passa di padre in figlio. Cambiamenti dal punto di vista letterario: il tema amoroso diventa un vero genere ed elabora una teoria dell’amore impossibile, dell’amor cortese e della donna angelicata. Per quanto riguarda i poeti ufficiali, il periodo omayyade è caratterizzato da una triade: Alakdad, Jadir e Falazar? Alaktal è un cristiano che però scrive poesie per il califfo perché è un bravo versificatore quindi il califfo non si fa problemi ad avere fra i suoi ministri persone di altre religioni e culture e il poeta celebra la sua identità, prendendo addirittura in giro i musulmani, quindi non nasconde la sua identità. Dice che la preghiera al minareto è una cosa da asini e lui in quanto cristiano può bere; i cristiani arabi di quel tempo come pregavano? Non andavano a messa la domenica. Siamo nel VII secolo d.C.; le chiese antiche sono rivolte verso oriente; le antiche chiese paleocristiane sono costruite su resti di basiliche spesso e l’abside è rivolta verso oriente (Gesù è stato paragonato al Sole di giustizia e infatti il suo natale è collocato il 25 dicembre, anche se probabilmente è nato a marzo non 2018 anni fa. Quando Dionigi il piccolo ha fatto il calcolo della nascita di Gesù ha sbagliato, si è basato su calendari non precisi quindi è stato constatato che è nato due-tre anni prima o dopo l’era di Cristo. Il Natale è stato piazzato a dicembre perchè è vicino al solstizio d’inverno, festa già pagana, in cui le giornate arrivano al massimo della loro contrazione e incomincia di nuovo ad allungarsi il periodo di luce rispetto al periodo delle tenebre e quindi il momento in cui la luce guadagna terreno rispetto a quello delle tenebre è stato visto come indicato a collocare la nascita del Messia, Sole di giustizia) e infatti lui ci dice che i cristiani si distinguevano dai musulmani perché pregavano non in direzione della Mecca, ma rivolti verso oriente. Lui, in quanto cristiano, non aveva problemi, nessuno gli rompeva le scatole. Gli altri due: ci sono stati dei duelli fra di loro. C’è una continuazione tipica della poesia beduina non solo e non tanto per i canoni e il lessico ma proprio perché si concentrano molto sulle polemiche intertribali. Appartenevano a due tribù nemiche e nei versi, anche in modo molto volgare, dicono peste e corna l’uno dell’altro. L’avvento dell’Islam non cambia tutto da un giorno all’altro: ci sono ancora cristiani apprezzati alla corte e beduini che rivaleggiano tra loro e si esprimono in modo piuttosto pesante. Jasid (omayyade) è un poeta trasgressivo, pur essendo il califfo, principe dei credenti, capo della comunità islamica, indulgeva tanto nel bere e nel celebrare nei versi le sue bevute ma spingendosi anche molto più il là. Assomiglia a Lorenzo il Magnifico e allo spirito del Carpe diem oraziano, quindi del godersi l’attimo fuggente. “la figlia della vite” = uva. Paragone tra vino e donna, che è continuamente ripetuto: l’anfora in cui c’è il vino è come una vergine quindi paragone fra l’aprire la botte del vino e la deflorazione. “si disvela” = si spoglia. È una ragazza nobile, non una prostituta. Il vino antico era pastoso e mieloso, che si poteva bere così oppure diluito, così diventa “oro colato”. “padre come il mio”: orgoglio raziale e dinastico. Anche il rapporto omosessuale era fra i piaceri dei sovrani. Sono bravi a vendicarsi e a non subire loro la vendetta. Lui, califfo chiama Dio a testimone per dire che le sue passioni sono musica, bere e “mordere morbide guance”. Poi parla a se stesso e dice di essersi innamorato di una cristiana e dice che spera di essere il crocefisso che quella donna così bella va a baciare, così scrive che non si cura se per questo finirà all’inferno. Per i musulmani Gesù non è stato crocefisso, non era il figlio di Dio. Quindi questo califfo è genio e sregolatezza. Con il passaggio dagli Omayyadi agli Abbasidi succedono molte cose. È una lotta interna, sono entrambi arabi e musulmani, discendenti da due zii diversi di Maometto. Abbasidi dal 750 d.C. spostano la capitale a Baghdad, che sarà la capitale del califfato abbaside fino 1258. Sono tanti secoli che corrispondono al culmine della cultura classica arabo-islamica. Baghdad era città ricca, raffinata con gli ospedali e bagni pubblici (per lavarsi e fare la preghiera, servivano soprattutto per i mercanti; non tanto le terme romane, ma servivano per le abluzioni, per fare le preghiere 5 volte al giorno e se erano in stato di impurità grave dovevano fare un bagno completo, il cosiddetto ammam = bagno turco). L’ammam poi dipenda una sorta di terme, un centro per massaggi e per cure estetiche. L’impurità maggiore, che richiede il bagno intero prima di poter pregare, non è detto che avvenga per casi straordinari: per le 5 preghiere al giorno bastano le abluzioni. Ma se faccio un sogno erotico, ho una polluzione devo fare un bagno completo. L’uscita dello sperma non è un peccato ma genera un’impurità maggiore che richiede un bagno completo, anche il rapporto sessuale, lecito con la moglie, richiede un bagno completo oppure una donna con le mestruazioni non può entrare in moschea, non può toccare il Corano, non può digiunare non perché ha fatto peccato ma perché è in uno stato 5 di impurità rituale. Non è legato al peccato. Tutto molto legato alle urine, al sangue, alle feci, allo sperma quindi a tutti i liquidi del corpo umano tipico delle religioni antiche. I califfi nel periodo abbaside si interessarono molto di cultura, letteratura, arti, scienze perché essendo imperatori di un grande impero, erede di imperi precedente come quello persiano, egiziano, bizantino, assiro volevano avere una cultura pari o superiore a quella dei loro nemici o predecessori. Quindi fecero costruire enormi biblioteche in tutte le lingue e incaricarono traduttori, soprattutto ebrei e cristiani, che sapevano altre lingue di tradurre tutto quello che potevano e li pagavano profumatamente. Dal persiano, all’indiano, dal sanscrito e soprattutto dal greco di opere di fisica, medicina, astronomia e anche di storia si traduce, movimento continuo di traduzione. Non tradotte le opere di teatro (gli Arabi non capivano cosa fosse il teatro) né quelle di poesia, ritenute unità inscindibile di forma e contenuto perché tradurre un’opera di poesia voleva dire non fare un’altra poesia. Aristotele, Galeno, Ippocrate ecc. molto tradotti; meno le cose letterarie perché avevano generi ignoti come tragedia e commedia, quindi non aveva senso tradurre una cosa di cui non si capiva il senso, o perché non corrispondevano al gusto. Una nuova traduzione fa capire meglio il contenuto, si adatta al gusto dei contemporanei. Ciò che non cambia è il titolo. Il movimento di traduzione rivela che: 1. i musulmani non erano affatto chiusi, intransigenti e fondamentalisti come immaginiamo per il fondamentalismo islamico contemporaneo, ma anzi erano interessati al sapere, alle scienze e alle arti ed erano molto raffinati alle corti. Il pranzo di gala viene dall’arabo e tanti usi e costumi cortigiani vengono dal mondo arabo, dove erano pazzi per spezie, aromi. In Machbeth si dice “profumi d’Arabia”: al tempo di Shakespeare si sapeva che i massimi esperti di profumi erano gli Arabi, anche perché da loro si suda e quindi sono diventati esperti di questi profumi, per noi molto pesanti. I musulmani e l’élite musulmana non era esclusivista, incapace di apprezzare le cose interessanti che arrivavano da fuori e dal passato anzi incoraggiavano le tradizioni, pagavano dei segretari per sapere e hanno salvato alcune opere greche antiche che altrimenti sarebbero andate perdute. Alcune opere greche antiche non esistevano più, ma esistevano le traduzioni siriache; il siriaco è una lingua morta ma è la lingua ufficiale della chiesa siriaca quindi i monaci siriaci che stavano sotto l’impero musulmano venivano pagati per tradurre; gli armeni pagati dai califfi per tradurre dall’armeno in arabo e il traduttore armeno traduceva parola per parola in modo molto sbagliato secondo il nostro metodo (traduzioni interlineari) sono pessime traduzioni ma di grandissimo interesse perché noi testi greci che non abbiamo più possiamo recuperarle visto che la corrispondenza è uno a uno, cioè la ritraduzione da arabo a greco riporta quasi all’originale. Da Baghdad molte opere sono passate in Andalusia dove c’erano gli arabi scappati e molti omayyadi in Spagna incoraggiano traduzioni dal greco in arabo. Averroè, filosofo musulmano della Spagna, messo da Dante al Limbo che di lui dice che era il commentatore di Aristotele se uno nel Medioevo voleva conoscere Aristotele doveva leggere l’edizione di Averroè, che è pure commentata da Averroè. I musulmani, aiutati da ebrei e cristiani che erano poliglotti, sono stati i traduttori di tutte queste cose. Averroè era spesso d’accordo con Aristotele su alcuni punti totalmente contrari alla dottrina islamica, quindi è considerato un eretico; inoltre Aristotele credeva nell’eternità del mondo e sentir dire questa cosa da un musulmano come Averroè faceva strano, perché il Corano è creazionista ma Averroè da buon filosofo che il modo di raccontare del Corano è il modo per raccontare agli ignoranti, mentre loro due (Aristotele e Averroè), i sapienti, sapevano bene che in natura nulla si crea e nulla distrugge. L’immagine che i testi sacri danno dell’al di là è inconcepibile per un filosofo, che sa che ciò che conta è l’anima, lo spirito mentre le cose materiali non contavano nulla mentalità perfettamente compatibile con quella greca. I musulmani gli davano dell’eretico, ma lui se ne frega. Molti filosofi del Medioevo guardavano agli Arabi come ai filosofi per eccellenza; ci sono tanti dialoghi medievali in cui ci sono un ebreo, un cristiano e un arabo, che era sempre un filosofo. Gli Arabi perfezionano l’astrolabio, che dice dove sei sulla superficie terrestre in base alle stelle e a calcoli astronomici. Eloisa e Abelardo hanno un figlio ma sono due religiosi, quindi peccano; chiamano il figlio Astrolabio peccato quindi gli si dà un nome arabo, di solito si dava un nome arabo legato a un filosofo. Algoritmo deriva da ? perfezionano un sistema indiano con lo zero quindi questa inserzione dello zero determina il sistema arabo, che riguarda la posizione e non ? hanno inventato l’abaco, macchina con cui fare i conti 15.43. Adelardo di Bass, grande filosofo, diceva agli altri cristiani “voi basate sulle auctoritates, mentre i miei maestri arabi mi hanno insegnato a fidarmi solo di me stesso”. Bisogna sapere queste cose per sapere che la cultura araba non è sempre stata nemica della filosofia, della scienza e del progresso. Papa Silvestro II, che allora era solo un frate Gerberto D’Oriac, va in Spagna, a studiare dagli Arabi e quando torna scrive un trattato sull’astrolabio. Nel Medioevo chi non studiava dagli Arabi, non era nessuno. Per secoli gli Arabi 6 sono stati all’avanguardia: a Baghdad avevano l’illuminazione pubblica, gli ospedali per i matti dove li curavano con la musica, Avicenna, autore del Canone di medicina, testo di riferimento studiato fino al ‘600, indica la musica come mezzo per curare i disturbi mentali (la musica oggi è vietata in Arabia Saudita perché è considerata demoniaca). L’università nasce nella moschea, che aveva quattro lati e le quattro scuole giuridiche avevano ciascuna quattro lati, con un’idea pluralistica fortissima e potevi andare in quella che volevi. Nella moschea cattedrale che unisce i fedeli tutti i giorni nasce il concetto di università, che unisce le scienze; si parte dal Corano, ma si aggiungono le materie del trivio e del quadrivio. Con limitazioni perché siamo in ambiente religioso. Nella Sumna del poeta Maometto, ci sono delle profezie di grandi profeti. Tra queste profezie, se ne trova una che ha per protagonista Gesù (i musulmani lo considerano un grande profeta, ma non credono che lui sia il figlio di Dio), che guarisce gli ammalati, resuscita i morti ma di fronte allo stupido dice che non c’è niente da fare? 15.53. Gli Arabi erano aperti agli influssi, agli scambi. La via della seta era un’asse fondamentale insieme ai commerci trans mediterranei in cui hanno ruoli capitali Genova, Venezia, Firenze ecc. Tutto questo ino al 1492 scoperta dell’America e inizio di nuove tratte oceaniche. L’asse terrestre verso il mondo della Cina e dell’india era la via della seta, per la quale passavano le carovane, da cui sono provenute scoperte importantissime come la carta, che viene dalla Cina; anche i bachi da seta provengono dalla Cina, portati via da alcuni missionari che li nascondevano nel loro bastone, perché i Cinesi non volevano che portassero via i bachi perché sapevano quanto valeva la seta, tessuto più prezioso di origine naturale. Il baco mangia la foglia del gelso, forma il bozzo quindi diventa larva e poi seta Como è stato per secoli centro mondiale della seta. I cinesi inventano la polvere da sparo per i fuochi d’artificio, che poi è stata usata per le armi da fuoco, impiegate dai nostri predecessori per abbattere le mura di una città / fortezza da conquistare, poi la perversione umana ha prodotto armi da fuoco per uccidere le persone. Il regime siriano per terrorizzare i siriani lanciava sui palazzi dei barili di bombe, che sfonda il palazzo e man mano che scende di piano esplode con queste bombe a grappolo così muoiono o vengono sfigurati. Ibh al Muqaffà nato nel 757 (elal mukaffa, che era il suo soprannome). Mukaffa vuol dire quello con la mano rattrappita. Lui era il figlio di quello con la mano rattrappita perché suo padre 16? Famoso per aver scritto la prima grande opera di letteratura araba in prosa. Concepisce un’opera letteraria intera, anzi la copia. Era di origine persiana, conosce il persiano, il palevi cioè l’ultima edizione della lingua persiana ma in palemi si conserva in Piancia tandra (= 5 libri) che è un’opera indiana antichissima, raccolta di fiabe sugli animali che conosce in persiano, la traduce in arabo e la intitola con i nomi di due sciacalli: Kalila e Dimna (leggi Damna), che diventa un best seller. Sceglie delle favole sulla vita degli animali perché le favole non sono favolette come nel caso di Fedro, dei fratelli Grimm, La Fontaine, che non sono autori per bambini. Sono tutte truculente, terrorizzanti e ci sono cose che simbolizzano i grandi incubi dell’umanità. Le favole sono cose che alcuni autori hanno ambientato nel mondo animale per poter dire liberamente ciò che succede nel mondo degli uomini senza fare una brutta fine. Il matto, l’ubriaco o il bambino già dai tempi del teatro antico erano gli unici a poter dire la verità; così come in Shakespeare è il jolly che dice la verità. Mettere in scema le avventure dei due sciacalli, di cui uno è furbo, l’altro è un fifone anche se finiscono male entrambi sono i cortigiani alla corte del leone, quindi i cortigiani alla corte del califfo. Cioè i deboli che cercano con la loro prudenza e intelligenza di sopravvivere o avere dei vantaggi, attraverso degli intrighi. Inoltre sono interessanti anche i commenti che l’autore fa. Poi c’è una favola cornice, come succede in Mille e una notte, che è una storia vera, lui ha in mente un medico della Persia che va in India a cercare dei medicamenti per curare il suo re e in questo paese si lascia affascinare da queste storie e fa un sacco di considerazioni su stesso (“io sono medico, ma la medicina è utile”? sì che lo è, ma è una soluzione parziale, perché si muore lo stesso. Allora la religione è meglio?). lui senza volerlo dice che la medicina fa schifo, la religione è peggio, l’unica cosa che rimane è l’arte quindi ci consegna il suo testamento, anche lui finisce male: finisce in un intrigo contro il califfo, viene scoperto e viene fatto fuori predica bene, razzola male. Milano, 22 novembre 2018 Se io parlo di animali gli uomini intelligenti capiscono che c’è un valore simbolico, gli altri godono della piacevole lettura. Una favola è più facile da ricordare, è più abbordabile. Molto spesso le narrazioni sono presentate in questo modo fa un ragionamento e dice che questa cosa è come il caso di quello là e attacca a raccontare storie di animali ma anche no. “se uno impara una cosa ma non la mette in pratica è uno scemo come il caso di qualcuno che sente i rumori e capisce che ci sono i ladri in casa e dice alla moglie di far finta 7 inventato non è storico come Antara. È il primo caso in cui un personaggio fittizio parla e non è nemmeno un personaggio così importante, viene fuori alla fine che si tratta di lui. Tutto è molto elaborato come stile, linguaggio, storia e personaggio. Siamo alla produzione di opere di finzione, cosa che spesso la letteratura è, ma tante volte può essere lo specchio fedele della realtà oppure a un personaggio esistito realmente. Scopo: intertainment. Questi cantavano, recitavano. Mettevano in scena i duelli, la storia d’amore. Non si viaggiava da soli sia per darsi una mano a vicenda sia perché spesso la banda era scortata per evitare l’assalto dei briganti. Conviene andare a pregare perché magari in questo viaggio pericoloso Dio può aiutarlo. “Iddio è il più grande”: le fasi finali della preghiera. “un istante”: la preghiera è finita, lui può uscire ma arriva uno. Intende andare avanti solo quando i cattivi si saranno allontanati, ma non si allontana nessuno. Questo vendeva i santini; l’Islam vieta la raffigurazione di esseri viventi, per cui si trattava di una preghiera che il Profeta gli aveva dettato in sogno. È la storia di un burlone, di un truffatore che ha stancato un povero uomo che voleva partire e ci dice che nel mondo medievale islamico c’erano tanti che vendevano le reliquie. Nel mondo islamico non c’è il culto delle reliquie come da noi. Questo era buffone mezzo pazzo depravato e salta fuori alla fine di queste storielle, in cui si sente un po’ a disagio perché sbuffa, si arrabbia. Per quanto riguarda la poesia. Abbiamo già detto che presto la poesia si emancipa dall’antica casida pre – Allah, tanto che nascono generi nuovi dedicati a un solo tema come quello amoroso, amore cortese, impossibile ecc. Nel periodo abbaside perché molti che diventano poeti arabi sanno di avere antenati che non erano arabi e neppure musulmani e ne vanno addirittura fieri per cui paradossalmente non si fanno neanche pregare quanto loro si sentano superiore agli Arabi e lo dicono in un arabo perfetto e letterario, ma il contenuto è provocatorio. Sasanidi = ultima dinastia persiana, abbattuta dagli Arabi. Non solo è erede degli antichi persiani ma è addirittura imparentato con gli antichi romani. “coppe fatto di pelle di capra”: attacco ai beduini. Gli arabi bevevano il latte da vasi di cuoio, o da tazze fatte di pelli di capra e mangiavano cipolle cioè non avevano di che mettere sotto i denti. C’è una rivendicazione di un passato glorioso pre-islamico non arabo da parte di questi autori, che pure sono gli autori della letteratura araba. Uno tra i più famosi è Abu Nuwas = soprannome (le persone venivano chiamate per soprannome) che vuol dire padre dei riccioli aveva i capelli mossi. È stato il poeta più irriverente dell’epoca abbaside, grandissimo poeta ma poesie in cui celebra tutte le cose proibite dal vino all’amore omosessuale però era talmente bravo che si deve che quando arriva il califfo lui era l’unico che poteva rimanere seduto. Parla del vino anche con un’innovazione tecnica incredibile. Scrive in modo molto moderno. È innovatore e trasgressive. Dice chiaramente cosa pensa della poesia araba antica: prende in giro il beduino che si fermava sulle rovine dell’amata “si fermò il disgraziato”. I Bamu asad, Tamin e Quays sono tutte tribù. Erano i cristiani e gli ebrei che vendevano il vino, i musulmani non potevano, lo prendevano di nascosto. Non c’è un’ostessa. Gruppo di ragazzi che vanno a bere senza soldi e devono lasciare uno di loro in ostaggio, ed è il protagonista perché è il più bello. Soprannome Mutanabbi: è un participio di quinta forma, “colui che vuol fare il profeta”. La quinta forma è la pretesa di essere qualcuno. Lui stesso si è paragonato al profeta. Spesso gli artisti sono persone esagerate, non tutti, esistono anche gli artisti di tono minore che più che aggiungere tolgono (Montale, Ungaretti, i poeti ermetici in cui non ci sono figure magniloquenti, ma si riduce tutto in forma stringata). Lui quando era giovane diceva “questi versi sono più belli del Corano”. È finito in galera, finchè non ha chiesto scusa. È stato un grande poeta e ha lavorato anche per dei grandi sovrani, ma siamo già alla vigilia della dissoluzione dell’impero. 750: gli Abbasidi prendono il potere, abbattuti dall’invasione dei Mongoli. Ma già prima dei problemi. Pe un impero che andava dal Marocco fino alla Persia e oltre, si affaccia sui confini della Cina e dell’India non si poteva governarlo da un’unica città centrale che è Baghdad quindi aveva delle sotto dinastie locali che erano ‘vassalli’ del califfo; comandavano loro, ma lo facevano a nome del califfo (come i Medici, gli Sforza, i Carolingi). A seconda delle epoche si formano dei sotto potentati che formalmente sono sempre fedeli ai poteri centrali, ma godono di una larga autonomia. Nella predica del venerdì a mezzogiorno l’imam prega Allah di vegliare sul califfo di Bahdad. Con i mezzi del tempo non era possibile controllare un territorio del tempo senza la collaborazione della nobiltà legata a dei territori dell’impero, vassalli che pagano le tasse, fornivano soldati ecc. ma spesso sono stati i nuclei da cui sono venute fuori nuove fazioni. A volte i poeti non sono sempre stati i servitori o i collaboratori del califfo, ma come nel caso di Mutanabbi, ha servito una dinastia siriana. Quando le cose non vanno più bene va in Egitto, presso Canfora: africano di colore, 10 governatore dell’Egitto e persona brutta, volgare, che non sapeva apprezzare la sua arte. In questo caso ci sono le sue odi in cui diceva bene del governatore, mentre quelle private in cui lo distrugge, insiste sulla sua bruttezza e avarizia. Un altro problema più interno alla gestione del potere centralizzato in un impero di queste dimensioni si è sempre riproposto nel corso della storia. Molti imperatori romani sono stati uccisi da dei parenti: Giulio Cesare. Spesso dovevano avere più paura dei loro collaboratori che dei nemici dichiarati; il posto più insicuro era il palazzo, dove c’erano degli intrighi perché una volta morto il califfo c’era chi sarebbe dovuto succedere. L’arem, dove stavano le donne insieme ai capi amministrativi e militari ordivano intrighi per far morire il sovrano al momento giusto, perché l’uno o l’altro succedesse al califfo. Infatti avevano gli assaggiatori, molto spesso bevevano e dovevano essere accompagnati a letto per evitare che li uccidessero. Già gli antichi romani avevano studiato un sistema per proteggere l’imperatore: i pretoriani, guardie del corpo dell’imperatore. Anche il bambino aveva un corazziere di fianco alla culla. Quindi corpo speciale militare fedele unicamente all’imperatore, non facevano parte dell’esercito generale. Nel mondo islamico succede una cosa simile ma con la complicazione della questione religiosa e tribale: il califfo aevva più paura dei musulmani o degli ebrei quindi degli arabi o dei non arabi? Degli arabi, perché solo un arabo musulmano poteva diventare califfo. Per questo aveva medici ebrei e cristiani, perché avrebbero dovuto uccidere il califfo visto che erano i medici personali? Infatti non c’era, avrebbero perso il posto. Il califfo manda delle spedizioni in Asia centrale, in Turkestan, andavano apposta dalle famiglie pagane che credevano negli sciamani, negli spiriti e o compravano o rapivano figli appena nati. Spesso li vendevano volentieri perché magari ne avevano troppi, non li potevano mantenere e alla corte sarebbe diventato soldato speciale del califfo. Questi bambini venivano portati a corte, circoncisi e islamizzati, cresciuti nel culto del califfo: tu esisti perché devi difendere il califfo. I pretoriani del califfo era quindi per la maggior parte turchi, tradizionalmente grandi combattenti, venivano delle steppe, combattenti robusti. Si forma attorno al suo califfo che ha già il visir, che è il suo amministratore, il corpo militare, il cui capo è nominato sultano che in arabo vuol dire potere ma è anche il capo del corpo militare del califfo. Con il tempo questi sultani, i signori della guerra, militari di professione diventano una cricca sempre più potente perché infondo il califfo diventa il prigioniero dei suoi custodi. Succede che il sultano diventa più potente del califfo dal punto di vista del potere militare così come il visir lo diventa dal punto di vista dell’amministrazione. Così spesso il califfo diventa un giocattolo nelle loro mani. Ci sono stati califfi che hanno speso la loro vita andando a caccia, a bere e ad avere un arem pieno di donne, tanto ci pensava il ministro o il sultano. Il sultano a un certo punto chiede e ottiene il diritto di passare il suo titolo al proprio figlio la carica di sultano diventa ereditaria. Si crea un contro potere interno ereditario. Quindi tutta una fase di turchizzazione soprattutto militare del tardo califfato abbaside che prelude all’arrivo dei Mongoli e alla fine del califfato stesso. La dinastia più famosa dei sultani turchi è quella del Selgiuchidi quindi c’è un’epoca della storia che si definisce selgiuchide dove era più importante il sultano turco del califfo abbaside. Si parla di un lungo periodo di arte selgiuchide. Non si era inoltre risolta la questsione sciita. Quando si parla dal terzo al quarto califfo, va al potere Ali che ha sposato Fatima, la nipote del poeta, si forma questo partito sciatico che sostiene che sono loro i veri discendenti del Profeta, che è come se avessero preso il carisma del profeta e lo avessero passato ai loro due figli. Quindi questo partito metteva costantemente in dubbio la legittimità del califfo. Intorno a Baghdad, in Iraq o in Iran c’erano molto sciiti, perseguitati e controllati. In altri punti lontani si formano sciiti perché non volevano il califfo. Intorno all’anno 1000, abbiamo ad Al cairo un secondo califfo. 1000 d.C. circa abbiamo a Baghdad il califfo abbaside sunnita, Al cairo (fondata da loro) il califfo fatinide (si rifà alla figlia del profeta sposata con Ali) che è sciita, in Andalusia dove era scappato l’ultimo omayade, lui era un emiro cioè un principe, si proclama califfo. Ci sono tre califfi in contemporanea in aree distinte del mondo musulmano. Siamo alla vigilia delle crociate: preoccupazione dell’Europa cristiana di liberare i luoghi santi e di ripristinare nel Mediterraneo un’egemonia cristiana. Mutanabbi passa la vita tra Siria ed Egitto. In Mongolia, nell’Asia centrale dei nomadi quella contro la quale i Cinesi hanno costruito la Grande Muraglia vivevano i Mongoli. Sono nomadi che vivevano in tribù, un po’ imparentati con i Turchi, molto pericolo di perchè con le sue incursioni poteva distruggere campi, rapire donne e bambini ma la loro divisione in tribù era il loro punto debole. Arriva Jenjiskan che unifica sotto di sé tutte le tribù mongole e vuole diventare l’imperatore del mondo. Si abbatte con i suoi dove può. Nel 1258 suo figlio conducendo una 11 delle varie spedizioni devastanti per cui i Mongoli sono celebri, arriva a conquistare cominciando dalla persia fino a conquistare e far fuori Baghdad, facendo fuori tutta la dinastia abbaside, che finisce appunto nel 1258. Termine di paragone con l’azione dei cmer in Cambogia. I Mongoli aveva la concezione che gli altri fossero dei subumani, loro invece dei veri uomini perché stavano a cavallo, avevano le staffe quindi erano molto più bravi a combattere a cavallo perché le staffe davano stabilità. La distruzione fatta dai Mongoli in molti territori islamici, in Russia (i cosiddetti Tartari, perché il Tartaro è l’inferno). C’è la raffigurazione di Gog e Magog: questi sono demoni, bestie e la loro funzione è distruggere qualsiasi forma di vita visione apocalittica. Non si parla più di un impero islamico e di un califfato ma di aree differenti. Milano, 6 dicembre 2018 Colonialismo Dopo la scoperta dell’America l’espansione è soprattutto trans oceanica: interessano le Americhe, qualche zona dell’estremo Oriente (india, Filippine) e alcune zone dell’Africa. Spagna, Portogallo, Olanda sono le potenze europee conquistatrice. L’area mediterranea rimane ferma. È soprattutto l’ottocento il secolo dell’espansione coloniale. Poi Novecento, soprattutto Francia nel Maghreb e Inghilterra nel Sudan. Piano piano tutta l’Africa e Australia. Siamo alla Prima guerra mondiale. Guerra 1914-1918. Non è l’ultima fase del Risorgimento, per cui noi liberiamo le guerre irridente. Invece con la prima guerra mondiale finiscono i grandi imperi sovra nazionali, a partire dall’impero austroungarico. Tutto inizio da Sarajevo, quindi Serbia, Balcani. È l’epoca del nazionalismo, per cui ogni paese vuole essere indipendente con un solo popolo, una sola lingua e magari una sola religione. In alcune zone è possibile, in altri no. Finisce l’impero sovra nazionale quindi tanti stati nazionali usciti dagli imperi sovra nazionali (non c’è più austriaungheria). Anche l’impero dello zar finisce, ma per la rivoluzione d’ottobre: finisce l’impero zarista e nasce l’Unione sovietica; il protagonistica è Lenin che prima della guerra stava in Svizzera ed è stato mandato dai Tedeschi in Russia eprchè non volevano che i russi partecipassero alla guerra, perché temevano che la russia si sarebbe presa una bella fetta del bottino e dei territori una volta finita la guerra. il primo atto di Lenin è quello di non partecipare alla guerra di borghesi, devono costruire uno stato proletario quindi esce dalla guerra con grande soddisfazione degli altri. Finisce anche l’impero ottomano che non governava più su tutti i territori del califfato antico e soprattutto sui paesi arabi, che non erano tanto contenti di stare sotto i turchi, pur essendo musulmani. Gli alleati cercano di giocare la carta araba contro l’impero ottomano. Gli Arabi sono indecisi perché i turchi sono musulmani come loro, ma sono anche i loro oppressori che gli impediscono di costruire stati. Lorenz d’Arabia, ufficiale inglese che si vestiva come un beduino e va nel cuore dell’Arabia a passare con lo sceriffo della mecca, discendente del re ascemita che convince a combattere contro i turchi e contro quelli che perderanno la guerra, con la promessa di essere liberi dai turchi ma anche dagli europei. Tuttavia si incontrano segretamente due funzionari uno inglese e uno francese, firmando gli accordi Sikes Picot per spartirsi medio oriente, arabia e africa tra inghilterra e francia. Forse gli arabi non erano ancora maturi per avere stati indipendenti e soprattutto avevano intuito il valore dell’energia, quindi petrolio, benzina. In Turchia si accorgono che tenere in peidi il califfato ottomano è imposisbile. Quindi comandatati da un militare Kemal Ataturk prendono il potere per salvare l’Anatolia, patria dei Turchi quindi i Turchi che perdono la guerra si salvano come nazione, viene istituito la Società laica turca (abolito il califfato e il sultanato) e gli Arabi che avevano combattuto con loro sono sottoposti a protettorati o sottomessi quindi il loro songo di una nazione indipendente rimandato a dopo la seconda guerra mondiale. Dopo la seconda guerra mondiale scompare il colonialismo. Si sviluppa una forma di colonialismo per cui forniamo le nazioni a livello tecnologico, finanziario ma sono stati indipendenti, con la loro bandiera. Americani: intervengono e sviluppano una politica pesante e influente. Prima erano in competizione con l’URSS, adesso l’avversario è la Cina. Lo scossone c’era già stato a fine Settecento quando napoleone, le sue truppe e gli scienziati avevano dimostrato il baratro con l’Europa moderna dal punto di vista tecnologico, militare. Quindi si innesta un movimento di riforma degli arabi per riempire questo gap. Mohammed Ali, governatore di origine albanese dell’Egitto per nome dei Turchi ma è un uomo deciso a far sviluppare l’Egitto e manda sistematicamente missioni di studio in Europa per imparere medicina, ingengeria, urbanistica tutto ciò che poteva serivere all’esercito e all’amministrazione dello stato. Abbiamo testimonianza: uno di questi scrive il suo diario 12
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