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La valutazione del rischio coronarico Riassunto SIC, Dispense di Cardiologia

Riassunto dettagliato del capitolo sulla valutazione del rischio coronarico del SIC

Tipologia: Dispense

2022/2023

In vendita dal 01/07/2024

giorgiæ
giorgiæ 🇮🇹

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Scarica La valutazione del rischio coronarico Riassunto SIC e più Dispense in PDF di Cardiologia solo su Docsity! LA VALUTAZIONE DEL RISCHIO CORONARICO DEFINIZIONE La probabilità di sviluppare coronaropatia aumenta con la presenza di fattori di rischio cardiovascolare, soprattutto se multipli, incrementando il rischio in modo esponenziale. FATTORI DI RISCHIO I fattori di rischio si distinguono in modificabili (correggibili con comportamenti o farmaci) e non modificabili. - Non Modificabili: Età, sesso e familiarità. - Modificabili: Dislipidemia, ipertensione, diabete e fumo. Includono inattività fisica, alcool, obesità, stress, frequenza cardiaca elevata. Fattori di Rischio Non Modificabili - Età: il rischio aumenta con l'età, soprattutto oltre i 65 anni. - Genere: Incidenza maggiore negli uomini; nelle donne aumenta dopo la menopausa (sembra che gli estrogeni svolgano un ruolo protettivo). - Familiarità: Rischio aumentato se un familiare ha avuto un evento coronarico precoce (uomini <55 anni, donne <60 anni). Fattori di Rischio Modificabili • Dislipidemia: elevati livelli di colesterolo totale e LDL aumentano il rischio di malattia aterosclerotica, mentre elevati livelli di HDL sono protettivi. • Diabete: in questo pz coesistono diversi fattori di rischio quali obesità viscerale, alterazione del metabolismo lipidico con elevazione di trigliceridi, riduzione di HDL ed elevazione di LDL. • Ipertensione arteriosa: favorisce la disfunzione endoteliale e si associa ad elevati livelli di angiotensina II (attività pro-infiammatoria e vasocostrittrice) • Fumo: Aumenta il rischio in relazione alla quantità e durata del fumo; anche il fumo passivo è rischioso. La nicotina stimola il sistema simpatico con aumento della frequenza cardiaca, del lavoro cardiaco, della P.A. e possibile riduzione del flusso coronarico per vasocostrizione • Obesità: Associata a dislipidemia e resistenza insulinica, spesso parte della sindrome metabolica. • Inattività fisica: La vita sedentaria aumenta il rischio, mentre l'attività fisica regolare lo riduce. • Alcool: L'abuso è un fattore di rischio, ma il consumo moderato di vino rosso può essere protettivo. • Frequenza cardiaca: L'incremento della frequenza cardiaca e la riduzione della sua variabilità sono predittori di eventi cardiovascolari. • Pattern comportamentale: La personalità di tipo A (fretta, impazienza, competitività) può aumentare il rischio, soprattutto se gli obiettivi prefissati non vengono raggiunti. FATTORI DI RISCHIO EMERGENTI Sindrome Metabolica Questa sindrome è definita dalla presenza di almeno tre dei seguenti fattori di rischio: circonferenza vita elevata, trigliceridemia alta, HDL basse, pressione arteriosa elevata e glicemia alta. È più comune negli uomini fino ai 45 anni e nelle donne successivamente. Infiammazione Le lesioni aterosclerotiche derivano da un'infiammazione cronica che può portare alla rottura della placca e a sindromi coronariche acute. Le citochine pro-infiammatorie giocano un ruolo cruciale, e livelli plasmatici elevati di PCR e fibrinogeno sono marker di rischio cardiovascolare. Iperomocisteinemia L'elevata omocisteina, dovuta spesso alla carenza dell'enzima MTHFR, è associata ad aterosclerosi e trombosi. L'omocisteina può danneggiare i vasi sanguigni e promuovere la trombosi. Microalbuminuria Un incremento subclinico dell'escrezione urinaria di albumina indica disfunzione endoteliale e un aumento del rischio cardiovascolare, soprattutto in pazienti diabetici e ipertesi. Infezioni Alcuni microrganismi come cytomegalovirus, herpes virus, chlamydia pneumoniae e helicobacter pylori possono contribuire all'aterosclerosi e all'instabilità delle placche aterosclerotiche. MARKER STRUMENTALI DI DANNO VASCOLARE PRECLINICO - Ispessimento Intima-Media (IMT) e Placca Asintomatica Carotidea (PCA): L'aumento dello spessore delle carotidi è associato a un maggiore rischio di ictus e infarto. - Indice di Pressione Caviglia-Braccio (ABI): Normalmente misurando la P.A sistolica alla caviglia o alla tibiale anteriore e rapportandola a quella brachiale il rapporto è > 1. Se questo rapporto è inferiore a 0.9 indica aterosclerosi a livello dell’albero arterioso iliaco-femoro- popliteo, che spesso si associa ad aterosclerosi cerebrale e coronarica. - Disfunzione Endoteliale: può essere dimostrata tramite la reazione vasocostrittiva all'acetilcolina in arteria brachiale. (se l’endotelio è integro avremo vasodilatazione) RISCHIO CARDIOVASCOLARE GLOBALE E CARTE DEL RISCHIO Il rischio cardiovascolare globale (RCVG) viene valutato con algoritmi e sistemi a punteggio che considerano diversi parametri. Le carte del rischio, come quella di Framingham e la carta europea, stimano il rischio di eventi cardiovascolari nei successivi 10 anni. La carta italiana considera variabili come età, genere, diabete, fumo, pressione arteriosa e colesterolemia, stratificando il rischio in varie categorie percentuali.
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