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La variazione diamesica, linguistica italiana, Appunti di Linguistica

appunti riguardanti una delle dimensioni della variazione linguistica: quella diabetica. Appunti presi a lezione nell'a.s 2020/2021 con il prof Luca Bellone

Tipologia: Appunti

2019/2020

Caricato il 21/03/2023

emma-devivo
emma-devivo 🇮🇹

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Scarica La variazione diamesica, linguistica italiana e più Appunti in PDF di Linguistica solo su Docsity! LA VARIAZIONE DIAMESICA PREMESSA GENERALE =capacità di una qualsiasi lingua di variare a seconda del mezzo o canale adottato (sia mezzo grafico-visivo, quindi scritto, o canale fonico-acustico, quindi parlato) Entro ciascun canale si possono distinguere diverse varietà, ciascuna con caratteristiche proprie es: La lingua orale, che è veicolata principalmente dal canale fonico acustico, quindi attraverso la produzione del parlato dall'apparato fonatorio e la ricezione da parte dell'apparato acustico può essere prodotta da mezzi diversi, come il telefono o sistemi di registrazione del suono. Anche lo scritto può servirsi di supporti diversi: la pagina di un quaderno e oggi soprattutto lo schermo di un computer Abbiamo quindi due tipologie principali riconducibili ai poli della variazione diamesica che possono essere veicolati da forme e strumenti diversi e possono acquisire quindi forme linguistiche diverse. Riguardo alla lingua orale, veicolato dalla voce, non si può non riconoscere però l'importante ruolo che il canale visivo ricopre, soprattutto nelle produzioni parlate che si sviluppano in presenza, si pensi alla comunicazione non verbale e quindi all'importanza dei gesti delle mani → il codice gestuale è a tutti gli effetti un linguaggio che accompagna, nella dimensione orale, il parlato trasmesso dall'apparato fonico acustico e può avere un'importanza determinante. Non bisogna quindi dimenticare l'ausilio di altri codici che accompagnano la produzione orale attraverso l'apparato fonico acustico che, oltre al codice gestuale, possono essere il codice mimico(espressioni facciali) o il codice prossemico(posizione e postura del corpo da parte del locutore in un determinato momento della comunicazione) Sono tutti codici che fanno da corollario alla trasmissione del messaggio attraverso il canale fonico acustico che possono avere un rilievo determinante.* N.B La variazione diamesica non può essere completamente isolata dalle altre dimensioni della variazione linguistica perchè ATTRAVERSA tutte le altre dimensioni ed è allo stesso tempo da esse attraversata e quindi influenzata. Es: 1) la gran parte della produzione scritta di una lingua adotta uno stile più formale e un lessico più selezionato rispetto alla gran parte produzione 1 orale (in questo esempio interagisce con la variazione diamesica anche la variazione diafasica, quella che determina la formalità o l'informalità di un registro) 2) nella produzione orale invece, per via della componente acustica, la provenienza del locutore è quasi sempre riconoscibile, cosa che non accade nella produzione scritta (in questo caso interagisce con la var. diamesica anche la variazione diatopica, ovvero quella che determina il mutare dei fatti linguistici nello spazio, in base ad una prospettiva geografica) 3) molti linguaggi settoriali sono quasi esclusivamente scritti così come le leggi e l'apparato giuridico amministrativo in generale, al contrario invece gli usi linguistici individuali, familiari e quotidiani sono per lo più veicolati dal canale fonico acustico tipico dell'oralità, ciò dimostra che anche dal punto di vista della variazione diastratica oltre che diafasica, la scrittura si caratterizza per fattori peculiari che la differenziano in maniera netta dall'oralità. Quindi anche la var. diastratica interagisce con quella diamesica dal momento che un utente incolto o poco colto tende inconsapevolmente a trasportare le sue abitudini orali nella scrittura mentre un utente colto può parlare come un libro scritto. La variazione diamesica in italia ha un' importanza particolare, dal momento che per vicende storiche l'italia giunge abbastanza precocemente a forme scritte più o meno unitarie, lo testimoniano la massiccia produzione di testi, come la divina commedia, il decamerone e il canzoniere, che risalgono ad un'epoca molto antica in relazione alla storia della nostra lingua (1300) diventano subito modelli da seguire e fondamento per la realizzazione di opere grammaticali e lessicografiche; l'italiano è quindi una lingua che nella sua produzione scritta viene fissata in epoca antica, all'opposto troviamo invece l'italiano parlato che arriva nelle diverse regioni italiane solamente in seguito all'unità d'italia, i ritardo rispetto agli altri paesi europei ( secondo molti invecel'unificazione linguistica non sarebbe riconoscibile prima dell'introduzuione della televisione nelle case degli italiani attorno al 1950) Data la storia della nostra lingua, che ha un legame inscindibile con la tradizione scritta, acquisisce grande rilirvo lo studio della variazione diamesica. 2 consentono di recuperare su piano scritto i messaggi che vengono trasmessi attraverso quei codici non verbali tipici del parlato attraverso le emoticon. Volendo descrivere le differenze tra scritto e parlato si devono descrivere tre diversi ambiti: 1. fenomeni che non riguardano lo scritto quindi esclusivamente relativi al→ parlato, per es. la prosodia (diversa intonazione/intensità/durata che conferisce un diverso significato), la paralinguistica 2. fenomeni che non riguardano il parlato quindi esclusivamente riguardanti→ lo scritto, come i segni grafici (maiuscole, segni interpuntivi, sottolineature ecc) 3. fenomeni comuni ad entrambi i codici che si presentano in forme differenti a seconda del canale fondamentali per individuare le caratteristiche del→ parlato e dello scritto Volendo descrivere le differenze tra scritto e parlato si partirà da un punto di partenza e riferimento: LA LINGUA SCRITTA per vedere in quali punti e come il parlato se ne differenzia (le descrizioni correnti di una lingua di cultura sono di solito basate sulla forma tradizionale dello scritto di registro formale e così si farà con una lingua letteraria con una grande tradizione scritta quale è l'italiano) Nello schema di Berruto, dell'ARCHITETTURA DELL'ITALIANO CONTEMPORANEO, l'asse della variazione diamesica si compone come gli altri di due poli: a sinistra, nel polo alto troviamo lo scritto e a destra, i quello basso, il parlato Anche la diamesia, come le altre variazioni, è fondata sul principio del continuum per il quale l'insieme delle varietà non sono tra loro separate da confini netti ma si dispongono lungo l'asse della dim. Diamesica (in questo caso) secondo un rapporto di continuità : hanno quindi punti di contatto e di parziale sovrapposizione tra le diverse varietà, tale da determinare il passaggio graduale e sfumato dell'una nell'altra 5 * VARIETà INTERMEDIE* [scritto] 0 [parlato] ITALIANO SCRITTO DI TIPO NORMATIVO TIPICO DEI REGISTRI COLLOQUIALI E SPONTANEO Abbiamo quindi due poli in mezzo ai quali si dispongono una serie di varietà intermedie che si collocheranno più verso uno o l'altro in base alle caratteristiche che presentano: ES non tutti testi scritti sono tra loro uguali, dal punto 0 al polo dello scritto formale si possono trovare diverse tipologie: all'estremo di sinistra, polo dello scritto-scritto troveremo un manuale universitario, mentre una lista della spesa andrebbe collocata nel punto 0, essendo comunque una produzione scritta ma del tutto informale, meno colto, preciso ed elevato; in più sarà caratterizzato da un grado di progettazione talmente inferiore da avvicinarsi al parlato, quindi alla metà di destra (senza mai superare lo 0). all'estremo di destra, troveremo il polo del parlato-parlato cioè quello spontaneo, colloquiale, privo di progettazione, tipico della conversazione quotidiana non basata su una traccia scritta. Non tutti registri del parlato però possiedono queste caratteristiche: è una produzione orale anche un discorso pubblico di un'istituzione, infatti un discorso pubblico del presidente della repubblica, per esempio, saranno ovviamente orali ma non caratterizzati dai tratti tipici del parlato parlato, in quanto presenteranno caratteristiche tipiche della scrittura e quindi tenderanno verso il polo sinistro con l'incremento progressivo della formalità, rimanendo sempre entro il punto 0 dal momento che si tratta pur sempre di un testo parlato. ALL'INTERNO DEL SEGMENTO TRACCIATO DAI DUE SEGMENTI SI IDENTIFICANO DELLE *VARIETA' INTERMEDIE*: - IL PARLATO-SCRITTO (nel segmento di sinistra), ovvero varietà scritte rappresentate dalla scrittura digitata e dalla lingua delle chat che vengono trasmesse in forma scritta ma presentano tratti che dal punto di vista linguistico sono propri del parlato; per esempio sms, chat e post 6 - LO SCRITTO-PARLATO (nel segmento di destra) ovvero varietà rappresentate da testi trasmessi attraverso il canale dell'oralità che però possiedono caratteristiche più vicine al polo dello scritto, per esempio copioni teatrali o cinematografici, testi recitati oralmente fondati su un modello scritto > sintassi elaborata, lessico specifico derivante da un alto grado di progettazione al contrario del parlato-parlato L'espressione 'lingua parlata' o semplicemente 'parlato' comprende dentro di se una serie di caratteristiche strutturali e funzionali che si manifestano attraverso il canale fonico uditivo ovviamente, ma anche attraverso un'ampia gamma di registri. Spesso però questa espressione è utilizzata per indicare un registro colloquiale informale e realizzata attraverso il canale fonico acustico, ma non va dimenticato che esistono varie forme di parlato tra loro collocate in posizioni diverse e nate da esigenze diverse e sulla base di un diverso livello di progettazione. • DIFFERENZE TRA PARLATO E SCRITTO: 1- MASSIMA a livello testuale la testualità è la caratteristica di un testo→ che riguarda la sua organizzazione in un progetto compositivo organico. Es: (per quanto riguarda la testualità di un testo scritto) passando in rassegna il manuale di linguistica italiana notiamo che l'organizzazione del testo che lo compone è basata su una serie di capitoli, con all'interno una suddivisione in sottocapitoli e ulteriori ripartizioni in paragrafi, suddivisi a loro volta in diversi periodi e questi ultimi suddivisi nelle diverse frasi. Per quanto riguarda invece la testualità di un testo parlato spontaneo , l'organizzazione del progetto compositivo organico è diversa rispetto ad una composizione scritta → per questo nella testualità si riconosce il massimo livello di differenziazione. A DIMOSTRZIONE DI CIO', basta pensare che se si intendesse trascrivere un testo parlato, questo presenterebbe una serie di imperfezioni ed anomalie o 'sporcature' che non lo renderebbero, dal punto di vista testuale, affine ad un testo scritto. Sarebbe caratterizzato dal fatto di essere : -privo di progettazione, essendo spontaneo e quindi parlato-parlato, -con una evidente frammentarietà sintattica= presenza di frasi molto brevi tra loro non legate in maniera coerente e in genere basate sulla paratassi, ovvero sulla coordinazione -con un suo massiccio di segnali discorsivi, ovvero particelle di diverse categorie grammaticali, usate per recuperare con mezzi non sintattici la struttura logica del discorso, 7 Riguardo alla scelta del segno discorsivo da utilizzare interviene anche un fattore individuale/soggettivo determinato dal sentimento del locutore In alcuni casi singoli individui tendono ad utilizzare con frequenza molto alta determinati segnali discorsivi , in questo caso sono utilizzati con alta frequenza e il loro grado di desemantizzazione è massimo, in quanto ricorrono così spesso nel testo, diventano INTERCALARI= sequenza di varia natura che può essere composta da una singola parola/frase/espressione/interiezione che il parlante inserisce nel discorso ma non come segnale discorsivo ma come “tic linguistico di routine” , ovvero un tic di riflesso e inconsapevole che non ha una funzione vera e propria nella struttura del testo, dato che vengono usati con una frequenza martellante perdono totalmente o parzialmente la loro funzione. Es: “E niente, ieri niente, è venuta da me e mi sono innamorato. Niente, volevo dirtelo” 10 11
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