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La virtù sconosciuta, Sintesi del corso di Letteratura Italiana

sintesi dell' introduzione di Cerruti alla 'Virtù sconosciuta' di Alfieri

Tipologia: Sintesi del corso

2017/2018

Caricato il 18/05/2018

Isa-bella91
Isa-bella91 🇮🇹

4.6

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Scarica La virtù sconosciuta e più Sintesi del corso in PDF di Letteratura Italiana solo su Docsity! INTRODUZIONE – MARCO CERRUTI Nell’Introduzione, Cerruti recupera il pensiero di Umberto Calosso riguardo il trattato Della Tirannide di Vittorio Alfieri. Calosso sostiene che Alfieri scrisse il trattato a 28 anni, nel periodo di massimo furore creativo, ispirandosi allo stile ‘sugoso’ di Machiavelli. Calosso in realtà esprimeva un’interpretazione comune nella cultura non solo italiana dell’‘800. Se è vero che quest’opera valeva più di altre è anche vero che molte pagine vanno comprese e valutate alla luce della sua concezione filosofico- politica: Alfieri in questo periodo, non ancora trentenne, non solo manifestava le tensioni di un ‘io’ caratterizzato dal represso entusiasmo dell’attività intellettuale e dall’impulso cieco all’azione, ma definiva anche i risultati di un’esperienza di riflessione che si muoveva tra ideologia e utopia. Questa esperienza si avvia intorno al 1769 con la lettura di Plutarco e dei maggiori philosophes contemporanei e prosegue a Milano nel 1773 dove viene in contatto con grandi intellettuali. Questa esperienza è arricchita a Siena dove frequenta degli amici che fanno capo a Francesco Gori Gandellini, un borghese mercante di seta e cultore d’arte, e dall’assimilazione dell’opera di Machiavelli. Gobetti nota inoltre che Alfieri legge e rimane coinvolto dai Discorsi sulla prima deca di Tito Livio, molto amati e discussi, in chiave antitirannica nell’ambito del circolo senese. Si definisce una visione delle cose, che ritroviamo in sostanza in fondo al trattato che situa il giovane Alfieri in linea con l’Illuminismo radicale del tempo. È una visione da un lato negativa perché vede al centro la tirannide e dall’altra positiva in quanto esige utopicamente di riaffermare contro di essa i diritti della natura e dell’uomo. Il trattato Della tirannide se letto senza quell’aura di sacralità che la tradizione scolastica gli ha affibbiato, risulta collocabile nella cerchia di quegli scritti di intellettuali risentiti e propensi a quel contegno (che poi sarà definito vaticismo) che elaborano sul tema dispotismo/libertà. Nel caso di Alfieri occorre aggiungere che la ‘tirannide’ era non solo riferita ad una condizione storica negativa, a un male da cui l’umanità deve liberarsi, ma veniva presa in considerazione come forma politico-istituzionale contemporanea. Composto molto rapidamente, subito dopo l’intensa lettura di Machiavelli, il trattato sarebbe stato ripreso dall’autore circa dieci anni dopo, che lo avrebbe poi rivisto diverse volte fino alla stampa realizzata in edizione elegante a Kehl, presso Strasburgo tra la fine del 1789 e l’inizio del ’90. Il volume recava la falsa data del 1809, in quanto l’autore non lo riteneva idoneo per il momento ad una pubblicazione, infatti riteneva i contemporanei inadeguati a recepirne il messaggio. L’opera sarà pubblicata nel 1800 all’insaputa di Alfieri per iniziativa di un libraio parigino. Erano sostanziali le differenze tra l’iniziale stesura e l’edizione di Kehl: non solo per la scrittura più elaborata e sorvegliata, ma anche per la prospettiva di pensiero meno radicale e tesa. Alfieri cominciava la stesura del secondo trattato Del principe e delle lettere, a Firenze, nell’estate nel 1778, dopo un anno dalla prima redazione Della tirannide. La tirannide o monarchia assoluta resta comunque un male in quanto contraria ai diritti naturali dell’uomo e per questo va combattuta. Poco dopo nel ‘pensiero desiderante’ di Alfieri troviamo un mutamento radicale delle cose, di cui il popolo con la sua energia intrinseca, potrà essere l’effettivo realizzatore. Se alcune nazioni particolarmente fortunate, come i romani antichi e gli inglesi contemporanei hanno avuto ciò che poteva far riconoscere il male e superarlo, come potranno andare le cose dove regna la tirannide? Come e chi permetterà di liberarsi da questo male? Su questo punto si chiarivano ad Alfieri il senso e la nuova funzione dell’intellettuale, dell’uomo delle lettere. Di qui riflette su come l’intellettuale-scrittore possa assumere la funzione di illuminazione e stimolo. Dopo aver capito di non poter fare a meno della sua autonomia e di non compromettersi con il potere ‘principesco’, Alfieri prosegue un’analisi ricca e sottile, aspramente polemica, dei diversi modi ed effetti del rapporto di subordinazione dell’uomo di cultura con chi disponga di un potere assoluto. È evidente che questo tipo di posizione comportava la messa in discussione di quei comportamenti, delle scelte di tanti intellettuali che si erano messi a disposizione del potere, specie negli anni ’60-70: si pensi a Pompeo Neri per la Toscana o a Pietro Verri e Parini per la Lombardia. Possiamo chiederci: come e con quale diritto Alfieri poteva liquidare l’esperienza dei ‘riformatori’ che avevano contribuito a ‘migliorare’ le tante realtà dell’Italia e dell’Europa? E nello stesso modo come possiamo noi oggi liquidare come utopica, una visione delle cose che evidenziava chiaramente la questione del rapporto dell’intellettuale con il potere politico? Questa era poi la ragione di fondo perché noi oggi consideriamo e riproponiamo Alfieri come voce alternativa e illuminante. Anche il trattato Del principe e delle lettere ebbe una elaborazione lunga e complessa. Lasciato in sospeso nel 1778, venne recuperato fra il 1785 e il 1786; nel 1789 veniva corretto e stampato nella stessa tipografia di Kehl, con falsa data e per le stesse ragioni nel 1795. Nel periodo di elaborazione di questi due grandi trattati, Alfieri si impegnava nella stesura di altre opere filosofico-politiche: le odi, La virtù sconosciuta, il Panegirico di Plinio a Traiano, il poema L’Etruria vendicata; quest’ultimo rievoca l’assassinio di Alessandro de Medici per mezzo di Lorenzino e quindi strettamente connesso alla tematica dei due trattati (il tirannicidio), fu iniziato
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