Scarica La vita di Giovanni Pascoli e più Appunti in PDF di Italiano solo su Docsity! Giovanni Pascoli Giovanni Pascoli nasce nel 1855 a San Mauro, in Romagna. Il padre Ruggero amministra la tenuta agricola del principe Torlonia. Nascono 10 figli: Giovanni è il quarto, Ida e Maria sono le più piccole. A 7 anni Pascoli entra nel collegio dei padri scolopi a Urbino. La sua vita è sconvolta da una tragedia. Il 10 agosto 1867 il padre viene ucciso da una fucilata mentre sta tornando da Cesena sul suo carro. L’omicidio resta impunito: tutti sanno chi ha sparato ma nessuno parla. Il mandante sembra essere Pietro Cacciaguerra che prende il posto di Ruggero come amministratore della tenuta. Alla famiglia viene assegnata una pensione non molta cospicua, una quota per la madre, una quota per ciascun figlio fino a 18 anni. Nei 4 anni successivi muoiono la sorella maggiore, la madre e un fratello. I fratelli superstiti vengono aiutati dagli zii. Giovanni sostiene l’esame per ottenere una borsa di studio e frequentare l’università a Bologna. A presiedere la commissione è Carducci. La sua carriera universitaria dura 9 anni. All’inizio del terzo anno non gli viene rinnovato il sussidio: frequenta poco le lezioni ed è diventato attivista politico di sinistra che si fa notare dalla polizia in una contestazione al ministro dell’Istruzione. Rimane a Bologna, patisce la fame. Diventa amico di Costa, romagnolo che sarà tra i fondatori del movimento socialista italiano: le sue poesie iniziano a comparire sulle riviste. Si laureerà con lode. Porta le 2 sorelle Ida e Maria a vivere con sè: ricostruisce quello che lui chiama nido cioè il luogo in cui i figli superstiti si ritrovano per vivere insieme. Giuseppe detto Peppino è la pecora nera della famiglia. Giovanni e le sorelle si trasferiscono a Livorno. Pascoli è innamorato di una ragazza e la vuole sposare. Anche Ida accetta le visite di un uomo. Pascoli stringendo quello che sembra un patto di fedeltà al nido, interrompe la sua relazione e Ida anche. Il 10 agosto 1890 compaiono sulla rivista Vita Nuova, 9 poesie intitolate Myricae. I Pascoli accolgono a cas Placido David, un loro cuginetto e lo istruiscono come se fosse un figlio. Poi il ragazzo muore di tumore. Pascoli vince un premio internazionale di poesia latina, il Certamen Hoeufftianum ad Amsterdam: otterrà per altre 12 volte la medaglia d’oro e per 15 la magna laus. La produzione latina di Pascoli conta 30 poemetti e alcuni testi brevi. Inizieranno a essere conosciuti quando, con l’approvazione di Maria, verranno raccolti e pubblicati da un amico di Pascoli. La sua poesia latina ha caratteristiche differenti da quella italiana ma è altrettanto raffinata. I rapporti con le sorelle sono peggiorati. D’Annunzio gli manda una lettera cordiale e allega la recensione molto elogiativa che aveva scritto sul giornale di Napoli “Il Mattino”: il nome di Pascoli acquista risonanza nazionale. Scrive Lyra romana, un’antologia scolastica e segue Epos. Pascoli viene invitato a collaborare con Il Convito, diretta da D’Annunzio. Ha ottenuto dal ministero di non insegnare per un anno e ciò gli permette di scrivere, ma il fidanzamento di Ida gli dà un dolore indicibile. Le lettere che scrive da Roma a Maria sono terrificanti per la disperazione e il risentimento contro la sorella Ida, che osa amara un uomo e sposarsi, abbandonando il nido. Lui vive questa decisione come una tragedia e affronto personale. Egli ha rinunciato a farsi una famiglia per le due sorelle. Ha messo su casa per loro ma Ida disprezza questi sacrifici e ne chiede di nuovi: la dote. Il matrimonio di Ida si celebra il 30 settembre: Pascoli fa pubblicare Nelle nozze di Ida, ma non si fa vedere in chiesa, né al rinfresco. Ida parte con il marito e Pascoli ebbe uno scoppio di pianto e infine si baciarono, nell’allontanarsi da lui Ida gli disse di farsi una vita anche lui. Maria non vuole sposarsi: non è più giovane ed è senza dote, visto che parte dei risparmi finisce a Ida. Giovanni sente su di sé la responsabilità del padre verso la figlia. I 2 si spostano a Castelvecchio (Lucca), Pascoli è professore di grammatica greca e latina a Bologna.