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La vita di Giovanni Pascoli, Appunti di Italiano

La vita di Giovanni Pascoli, poeta italiano del XIX secolo. Si parla della sua infanzia, della morte del padre, della sua carriera universitaria, della sua produzione poetica e dei rapporti con le sorelle. Si evidenzia il suo sacrificio per prendersi cura delle sorelle e il dolore che prova quando queste decidono di sposarsi e lasciare il nido.

Tipologia: Appunti

2019/2020

In vendita dal 03/07/2022

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alice-scavo 🇮🇹

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Scarica La vita di Giovanni Pascoli e più Appunti in PDF di Italiano solo su Docsity! Giovanni Pascoli   Giovanni Pascoli nasce nel 1855 a San Mauro, in Romagna. Il padre Ruggero amministra la tenuta  agricola del principe Torlonia. Nascono 10 figli: Giovanni è il quarto, Ida e Maria sono le più piccole. A 7  anni Pascoli entra nel collegio dei padri scolopi a Urbino. La sua vita è sconvolta da una tragedia. Il 10  agosto 1867 il padre viene ucciso da una fucilata mentre sta tornando da Cesena sul suo carro. L’omicidio  resta impunito: tutti sanno chi ha sparato ma nessuno parla. Il mandante sembra essere Pietro  Cacciaguerra che prende il posto di Ruggero come amministratore della tenuta. Alla famiglia viene  assegnata una pensione non molta cospicua, una quota per la madre, una quota per ciascun figlio fino a  18 anni. Nei 4 anni successivi muoiono la sorella maggiore, la madre e un fratello. I fratelli superstiti  vengono aiutati dagli zii. Giovanni sostiene l’esame per ottenere una borsa di studio e frequentare  l’università a Bologna. A presiedere la commissione è Carducci. La sua carriera universitaria dura 9 anni.  All’inizio del terzo anno non gli viene rinnovato il sussidio: frequenta poco le lezioni ed è diventato  attivista politico di sinistra che si fa notare dalla polizia in una contestazione al ministro  dell’Istruzione. Rimane a Bologna, patisce la fame. Diventa amico di Costa, romagnolo che sarà tra i  fondatori del movimento socialista italiano: le sue poesie iniziano a comparire sulle riviste. Si laureerà  con lode. Porta le 2 sorelle Ida e Maria a vivere con sè: ricostruisce quello che lui chiama nido cioè il  luogo in cui i figli superstiti si ritrovano per vivere insieme. Giuseppe detto Peppino è la pecora nera  della famiglia. Giovanni e le sorelle si trasferiscono a Livorno. Pascoli è innamorato di una ragazza e la  vuole sposare. Anche Ida accetta le visite di un uomo. Pascoli stringendo quello che sembra un patto di  fedeltà al nido, interrompe la sua relazione e Ida anche. Il 10 agosto 1890 compaiono sulla rivista Vita  Nuova, 9 poesie intitolate Myricae. I Pascoli accolgono a cas Placido David, un loro cuginetto e lo  istruiscono come se fosse un figlio. Poi il ragazzo muore di tumore. Pascoli vince un premio  internazionale di poesia latina, il Certamen Hoeufftianum ad Amsterdam: otterrà per altre 12 volte la  medaglia d’oro e per 15 la magna laus. La produzione latina di Pascoli conta 30 poemetti e alcuni testi  brevi. Inizieranno a essere conosciuti quando, con l’approvazione di Maria, verranno raccolti e pubblicati  da un amico di Pascoli. La sua poesia latina ha caratteristiche differenti da quella italiana ma è  altrettanto raffinata.   I rapporti con le sorelle sono peggiorati. D’Annunzio gli manda una lettera cordiale e allega la  recensione molto elogiativa che aveva scritto sul giornale di Napoli “Il Mattino”: il nome di Pascoli  acquista risonanza nazionale. Scrive Lyra romana, un’antologia scolastica e segue Epos. Pascoli viene  invitato a collaborare con Il Convito, diretta da D’Annunzio. Ha ottenuto dal ministero di non insegnare  per un anno e ciò gli permette di scrivere, ma il fidanzamento di Ida gli dà un dolore indicibile. Le lettere  che scrive da Roma a Maria sono terrificanti per la disperazione e il risentimento contro la sorella Ida,  che osa amara un uomo e sposarsi, abbandonando il nido. Lui vive questa decisione come una tragedia e  affronto personale. Egli ha rinunciato a farsi una famiglia per le due sorelle. Ha messo su casa per loro  ma Ida disprezza questi sacrifici e ne chiede di nuovi: la dote. Il matrimonio di Ida si celebra il 30  settembre: Pascoli fa pubblicare Nelle nozze di Ida, ma non si fa vedere in chiesa, né al rinfresco. Ida  parte con il marito e Pascoli ebbe uno scoppio di pianto e infine si baciarono, nell’allontanarsi da lui Ida  gli disse di farsi una vita anche lui. Maria non vuole sposarsi: non è più giovane ed è senza dote, visto che  parte dei risparmi finisce a Ida. Giovanni sente su di sé la responsabilità del padre verso la figlia. I 2 si  spostano a Castelvecchio (Lucca), Pascoli è professore di grammatica greca e latina a Bologna.  
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