Docsity
Docsity

Prepara i tuoi esami
Prepara i tuoi esami

Studia grazie alle numerose risorse presenti su Docsity


Ottieni i punti per scaricare
Ottieni i punti per scaricare

Guadagna punti aiutando altri studenti oppure acquistali con un piano Premium


Guide e consigli
Guide e consigli

Lavandare di Pascoli, Appunti di Italiano

Giovanni PascoliImpressionismo in poesiaPoesia italiana moderna

Analisi della poesia dettagliata della poesia "Lavandare" di Giovanni Pascoli.

Tipologia: Appunti

2019/2020

Caricato il 14/02/2023

lolll0007
lolll0007 🇮🇹

4.7

(3)

3 documenti

Anteprima parziale del testo

Scarica Lavandare di Pascoli e più Appunti in PDF di Italiano solo su Docsity! Lavandare – Pascoli La lirica “Lavandare” è una delle opere composte tra il 1892 e il 1894 dal poeta italiano Giovanni Pascoli. Quest’ultima è un madrigale, cioè un componimento di origine popolare risalente all’epoca medievale costituito da due terzine seguiti da una quartina (tutte e tre le strofe di endecasillabi), inserita nella terza edizione della raccolta Myricae, nella sezione “L’ultima passeggiata”. Lo sguardo dell’io lirico si posa su un paesaggio autunnale, di cui l’occhio del poeta coglie soprattutto dettagli visivi ed uditivi, che compongono una visione inedita e straniante, la quale serve a cogliere un tratto psicologico (la solitudine di una donna e il dolore del poeta stesso). Infatti, il tema non è centrato solamente da quello che ci preannuncia il titolo, ovvero delle lavandaie che lavorano nel canale per lavare i panni, ma il tema comprende anche il paesaggio circostante dei campi arati. PARAFRASI Nel campo arato a metà (la parte grigia sono le zolle secche, non lavorate; quella nera le zolle rivoltate dall’aratro), c’è un aratro abbandonato senza buoi, che sembra sia stato dimenticato tra la lieve nebbia. E dal canale giunge, ritmico, il rumore (sciabordare) dei panni sbattuti delle lavandaie, con colpi sordi e lunghe cantilene: “il vento soffia e cadono le foglie dal ramo come se nevicasse, e tu ancora non torni al tuo paese. Quando sei partito, come sono rimasta! Come l’aratro in mezzo al campo non seminato”. ANALISI: La poesia “Lavandare” è un esempio di impressionismo pascoliano in quanto il poeta come in un quadro rappresenta, accostandoli, gli elementi che compongono la descrizione: Il campo arato a metà con un aratro abbandonato nel mezzo, il canto triste delle lavandaie ed il malinconico e spoglio paesaggio della campagna autunnale. Si distinguono diverse aree sensoriali: o La prima strofa è tutta giocata sui colori e prevalgono le sensazioni visive: l’aratro abbandonato, il campo mezzo nero e mezzo grigio, la nebbiolina creano un’immagine pittorica à impressionismo visivo; o nella seconda strofa prevalgono invece le sensazioni uditive, parte onomatopeica: rumore sordo dei panni battuti nell’acqua e il canto triste delle donne à impressionismo uditivo o nella quartina conclusiva, contenente le parole della canzone cantata dalle lavandaie, entrambi i sensi partecipano: le sensazioni uditive del soffiare del vento (il vento soffia) e visive del cadere delle foglie (nevica la frasca) e dell’aratro abbandonato (l'aratro in mezzo al maggese) fanno da contorno all’emergere, nei due versi centrali, della verità esistenziale della dolorosa solitudine dell’uomo à componente simbolistica. I temi principali sviluppati da questo breve componimento poetico sono quelli dell’abbandono e della solitudine. Pascoli si serve degli aspetti della natura e delle cose in maniera emblematica, simbolista, per creare corrispondenze che conducono ad un’immagine desolata che trova il suo corrispettivo nello stato d’animo del poeta colmo di malinconia e di smarrimento. L’immagine dell’aratro in mezzo al campo apre e chiude il componimento, dandogli una struttura circolare. Il campo arato solo a metà suggerisce un senso di incompletezza e l’aratro anticipa la sensazione di abbandono. Questi aspetti oggettivi della vita contadina diventano simbolo della solitudine dell’uomo. Il canto delle lavandaie, riportato nella quartina finale (vv.7-10), è la trascrizione quasi alla lettera di due canti popolari marchigiani. Nonostante ciò possa indurre, unitamente alla rappresentazione oggettiva della realtà delle prime due strofe, a dare una connotazione di tipo impressionistico-verista alla poesia in quanto rappresenta il tipico “documento umano”, caro ai veristi, in realtà l’interpretazione conclusiva è di tipo simbolista: emerge il destino di solitudine e di abbandono proprio della condizione umana. METRICA: La lirica “Lavandare” è in endecasillabi con la struttura di un madrigale con rime:
Docsity logo


Copyright © 2024 Ladybird Srl - Via Leonardo da Vinci 16, 10126, Torino, Italy - VAT 10816460017 - All rights reserved