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"Lazarillo de Tormes" (autore anonimo), Appunti di Letteratura Spagnola

Riassunti di ogni capitolo del Lazarillo per l'esame di letteratura spagnola

Tipologia: Appunti

2016/2017

Caricato il 31/03/2017

giorgia_fumel
giorgia_fumel 🇮🇹

4.4

(60)

15 documenti

Anteprima parziale del testo

Scarica "Lazarillo de Tormes" (autore anonimo) e più Appunti in PDF di Letteratura Spagnola solo su Docsity! - Autore: Anonimo. - Anno di pubblicazione: 14 maggio 1996. - Analisi testuale: · Personaggi: - Lazaro de Tormes (il protagonista); un giovane servo originario di Tejares in Spagna, che racconta le sue avventure e le sue fatiche per ottenere una condizione discreta nella società. - Antona Pérez; la madre di Lazaro, presente nel primo capitolo insieme al patrigno Zaide e al fratellino. - Il cieco; il primo padrone di Lazaro, che lo prende quando è ancora bambino. E’ una persona molto astuta che si guadagna da vivere dicendo preghiere a chi lo richiede. Tratterà Lazaro male, insegnandoli però l’astuzia, ma gli farà patire la fame, motivo per cui Lazaro se ne libererà fuggendo. - Il prete; il secondo padrone di Lazaro. Costui è una persona ingorda e spilorcia che fa patire la fame a Lazaro più di quanto l’avesse patita con il cieco. Lazaro troverà un modo per cibarsi del suo pane, ma quando il prete se ne accorgerà lo picchierà fino a fargli un grosso taglio in fronte. Lazaro guarirà dopo quindici giorni e sarà cacciato via dal prete come se fosse figlio del diavolo. - Lo scudiero; il terzo padrone di Lazaro che vive a Toledo. Questo è il più bravo padrone che Lazaro abbia avuto, peccato che era più povero di lui e che il protagonista stesso dovesse mantenerlo con le sue elemosina. Lo scudiero tiene al suo onore, per cui si trova in quella sciagurata condizione, e che lo costringerà a scappare da Toledo lasciando così Lazaro senza padrone. - Un frate della Mercede; il quarto padrone di Lazaro, molto interessato alle vicende terrene, che Lazaro ricorda perché gli donò il primo paio di scarpe. Lazaro lo lascia subito per non essere costretto a seguirlo in tutti i suoi pellegrinaggi. - Un venditore di bolle papali; il quinto padrone di Lazaro, di una sfacciataggine senza vergogna. Riesce a vendere indulgenze in tutti i modi truffaldini possibili. Lazaro non ci dice perché lo lascia ma sappiamo che anche con lui incontra mille difficoltà. - Un cappellano; il sesto padrone di Lazaro, con cui il protagonista incomincia a guadagnare dei soldi e lo lascia per un lavoro migliore visto la sua nuova condizione che lo vede un po’ più agiato e finalmente sazio dal mangiare. - Un alguacil (bargello); con cui Lazaro resta poco perché era un mestiere pericoloso. - La moglie di Lazaro, una donna per bene che sposa quando trova un lavoro discreto e in cui riesce bene: il banditore. In paese si dice che gli faccia le corna con il Vescovo di cui Lazaro ha gran rispetto, ma lui non ci crede e così vive il resto della sua vita felice e contento. · Ambientazione: -Luoghi: Salamanca, Toledo e girovagando la Castiglia con i vari padroni. -Spazio: La Spagna della prima età moderna, “fresca” delle scoperte di Colombo. -Tempo: XV - XVI secolo. - Riassunto: Questo libro racconta le avventure di Lazaro de Tormes, un giovane servo spagnolo originario di Tejares che impara a vivere grazie alle varie esperienze vissute con i suoi padroni. Le varie avventure lo tempreranno; infatti Lazaro sarà un uomo buono ed onesto che lavorerà con impegno e dignitosamente. Lazaro è al servizio nel libro di vari padroni, che ho elencato prima, che saranno tutti diversi per mestiere ma molto simili come comportamento nei suoi riguardi. Infatti faranno patire tutti, in un modo o in un altro, la fame a Lazaro che sarà costretto in molte occasioni a rubargli di nascosto il mangiare venendo alla fine scoperto e cacciato. Lazaro riuscirà però a volte a farsi rispettare liberandosi lui dei suoi padroni con aneddoti vendicativi ma anche divertenti. Ad esempio nel primo capitolo Lazaro si libera del suo primo padrone, il cieco, facendogli credere di saltare un ruscello. Pioveva e i due dovevano trovare una locanda per ripararsi, Lazaro dice di averla trovata solo che bisognava saltare un piccolo ruscello prima di arrivarci. Il cieco dice così a Lazaro di metterlo davanti al ruscello nella direzione giusta per saltare, e Lazaro lo mette invece davanti ad un pilastro che c’è in strada; Lazaro fa finta di saltare e subito dopo il vecchio con tutta la forza salta battendo violentemente la testa contro il pilastro e rimanendo così in fin di vita mentre Lazaro scappa. Questo dimostra l’astuzia di Lazaro che si prende anche gioco dei suoi padroni. - Stile ed interpretazione: Il libro rappresenta la situazione sociale di un servo nei confronti del proprio padrone all’inizio del nel XV secolo. Oltre al contesto sociale viene introdotto nel libro un certo humour che trae spunto dalle sfortunate vicende del protagonista che però reagisce sempre in modo positivo riuscendo alla fine a ottenere una vita dignitosa. Prevale l’ordine cronologico della fabula, visto che i fatti vengono raccontati in base alla sequenza dei padroni a cui Lazaro è stato sottomesso. Prevale la forma di durata del riassunto, visto che è raccontata quasi tutta la vita del protagonista in sole 80 pagine. - Riassunto per trattati: • Prologo) Lazaro parla ad un interlocutore denominato “Vuestra Merced” in risposta ad una precedente epistola da lui mandata al Lazaro in cui gli si richiedeva di raccontare la propria storia per esteso, partendo dal principio. • 1) Continuando a parlare a questa “Vuestra Merced” Lazaro comincia il proprio racconto presentandosi. La sua storia si ambienta durante la spedizione contro i mori, durante la quale suo padre era morto (faceva il mulattiere presso un signore che faceva parte dell’armata). Egli era stato precedentemente accusato di aver recato danno ai sacchi di grano presenti nel mulino in cui lavorava. La madre di Lazaro una volta rimasta vedova si era trasferita in città, lavorando (preparava da mangiare agli studenti, lavava i panni degli stallieri del Commendatore della Maddalena). Nelle scuderie fece la conoscenza di un uomo scuro di pelle (Zaide) che inizialmente non convinceva Lazaro, che al tempo aveva 8 anni. Col tempo imparò a volergli bene perché forniva a lui e a sua madre da mangiare e legna per l’inverno. Nacque così il fratellino di Lazaro ma la sfortuna volle che il maggiordomo scoprì i furti di Zaide che venne punito e frustato, gli venne anche imposto di non tornare mai più in casa della madre di Lazaro. Lei cominciò a lavorare a una locanda dove crebbe il bambino e Lazaro. Alla locanda venne ad alloggiare un cieco che chiese alla madre di Lazaro di poter portare il ragazzo con se come guida/assistente. Lazaro si separò da sua madre e seguì il cieco fuori da Salamanca. Alle porte della città vi era la statua di un toro di pietra, il cieco ordinò a Lazaro di poggiarci l’orecchio e gli fece dare una testata. Rise molto dello scherzo. Il cieco viveva di orazioni di ogni tipo per guadagnare (far partorire, conoscere il sesso del nascituro o per chi aveva problemi coniugali). Dava anche consigli medici. Era un uovo davvero avaro e meschino, che non dava quasi nulla da mangiare a Lazaro. Il ragazzo comincia a escogitare vari modi per sottrarre cibo e vivande al cieco, venendo quasi sempre scoperto e picchiato. Per vendicarsi una volta nei pressi di un fiume durante una serata piovosa Lazaro fece saltare il cieco al di la del fiume facendogli dare una testata contro un palo li difronte. Dopo scappò lasciando li il cieco. • 2) Lazaro arriva in un paese chiamato Maqueda dove incontra un prete che gli offre cibo e alloggio in cambio di un aiuto durante la messa. Nonostante le promesse Lazaro si trova nuovamente mal nutrito e cerca di rubare cibo al prete che, dandogli solo alcune volte cipolle o pezzi di pane, conserva cibo e formaggio in un baule chiuso a chiave tenendo sempre in mano la chiave. Impossibile da aprire e saccheggiare Lazaro rinuncia all’impresa. Un giorno un fabbro bussa alla porta mentre il prete sta celebrando e Lazaro gli chiede di fare una copia della chiave e così riesce ogni tanto a rubare qualcosa da mangiare. Il prete si accorge della mancanza di pane, poiché lo contava ogni giorno, e comincia a pensare che ci siano dei topi in casa. Prende precauzioni e rafforza il baule. Lazaro continua a prendere da mangiare nella notte e così il prete comincia a pensare che il colpevole sia un serpente. Lazaro ormai terrorizzato rinuncia a mangiare dato che il prete dorme sempre con un bastone vicino al letto per colpire il presunto animale. Per timore che il prete trovi la chiave la nasconde in bocca ma respirando l’aria passa nel buco della chiave e emette un sibilo. Il prete si alza e convinto che il serpente sia nel letto di Lazaro picchia il ragazzo in testa. Lazaro si sveglia sanguinante e perde involontariamente la chiave che viene vista dal prete, che qualche giorno dopo dice al ragazzo di cercarsi un altro posto dove stare. • 3) Lazaro riprende il cammino e arriva a Toledo dove, facendo l’elemosina di porta in porta, incontra uno scudiero ben vestito che lo prende con se. I due vanno a messa e dopo a casa di lui, una spaventosa casa abbandonata. Lazaro non può mangiare fino alla sera (muore di fame) e prende a mangiare qualche pezzo di pane che era riuscito a rubare. Il padrone appena lo vide ne prese subito un pezzo e se lo mangiò. Poi fecero insieme il letto poverissimo su cui dormiva lo scudiero. Il mattino seguente il padrone uscì e non rincasò per pranzo cosi che Lazaro uscì e cominciò ad elemosinare, raccogliendo una buona quantità di libbre di pane, un pezzo di trippa bollita e un pezzo di zampetta di vacca. Vedendo l’espressione angosciata del padrone
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