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Caratteri politici e sociali di Venezia: Storia e Arte, Schemi e mappe concettuali di Elementi di storia dell'arte ed espressioni grafiche

Storia modernaStoria dell'ArteStoria italianaStoria medievale

La storia politica e sociale di venezia, dalla sua origine come primo insediamento autonomo nella laguna veneziana fino all'annessione napoleonica. Viene inoltre analizzata l'opera d'arte 'adorazione dei magi' di botticelli, che rappresenta la connessione tra il mondo politico e religioso, e la figura dell'artista come mecenate nel quattrocento. La repubblica di venezia è descritta come uno stato autonomo con una serenissima signoria composta dal doge, sei consiglieri ducali e tre capi della quarantia.

Cosa imparerai

  • Come è descritta la figura dell'artista come mecenate nel Quattrocento?
  • Che significato ha la Serenissima Signoria nella Repubblica di Venezia?
  • Che eventi storici sono descritti nel documento riguardanti Venezia?

Tipologia: Schemi e mappe concettuali

2017/2018

Caricato il 27/02/2022

sara-paltineri
sara-paltineri 🇮🇹

4.1

(16)

35 documenti

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Scarica Caratteri politici e sociali di Venezia: Storia e Arte e più Schemi e mappe concettuali in PDF di Elementi di storia dell'arte ed espressioni grafiche solo su Docsity! VENEZIA: caratteri politici e sociali La storia della Repubblica di Venezia inizia convenzionalmente con la nascita delle prime autonomie politiche nell'omonima laguna e dalla fondazione dello Stato veneziano, e termina con l'annessione napoleonica del Veneto, comprendendo un periodo di oltre un millennio. Venezia è una città che nasce sui resti di un sistema di insediamenti periferico della X Regio romana detta Venetia et Histria. La lontananza geografica dalla capitale imperiale Costantinopoli, da Ravenna, e il crescente sviluppo economico furono le circostanze che permisero alla popolazione locale di raggiungere una discreta autonomia amministrativa che portò poi alla nascita di uno Stato autonomo comunemente noto come Repubblica di Venezia. In breve la città conquistò l'egemonia politica e militare nell'Adriatico e, fino alla Battaglia di Lepanto, in tutto il Mediterraneo, diventando pure il principale porto marittimo e centro di scambi economici. Nella Repubblica di Venezia la Serenissima Signoria era il supremo organo di rappresentanza della sovranità e il termine con cui la stessa veniva designata. Quest'organo si componeva:  del Doge, formalmente Capo di Stato della Repubblica di Venezia;  dei sei Consiglieri Ducali, eletti dal Maggior Consiglio e costituenti a loro volta il Minor Consiglio;  dei Tre Capi della Quarantia, giudici supremi. La Signoria in pratica costituiva un tutt'uno con il potere ducale, tanto che si può pensare in altre parole che essa fosse null'altro che l'insieme del doge e degli uomini incaricati di coadiuvarlo e sorvegliarlo così strettamente da diventare compartecipi della sua stessa "Signoria Serenissima". ADORAZIONE DEI MAGI L'adorazione dei Magi è un'opera di Botticelli. La cosa eccezionale dell'opera è sicuramente il tema. Botticelli infatti unisce il mondo politico fiorentino con il mondo religioso. L'opera infatti rappresenta l'adorazione dei Magi, l'innovazione è proprio quella di usare personaggi reali della corte dei Medici, e questo è un grande tributo per questa famiglia; infatti non furono gli stessi Medici a commissionare l'opera, ma probabilmente Gaspare del Lama, un finanziere che aveva stretti rapporti con la famiglia Medici. Vi sono vari membri della famiglia Medici e altri noti personaggi e intellettuali che appartenevano alla cerchia di Lorenzo il Magnifico, distribuiti nel quadro a seconda della loro importanza. Nel dipinto Adorazione dei Magi vi compaiono Cosimo – inchinato a baciare i piedi del Bambino – il figlio Giovanni, vestito di bianco e rivolto al fratello Piero il Gottoso, in vesti rosse e ancora sul lato destro il giovane Lorenzo il Magnifico, dallo sguardo pensoso e vestito di nero. A sinistra sono riconoscibili invece il poeta Angelo Poliziano, appoggiato in modo confidenziale a Giuliano dei Medici, sotto lo sguardo di Pico della Mirandola. Probabilmente la scelta del soggetto da rappresentare si riferisce all’usanza della famiglia Medici di sfilare il giorno dell’Epifania per le strade di Firenze con i costumi da Re Magi, per rievocare l’evento. Esprime, però, anche la volontà del committente di rendere pubblicamente omaggio alla corte medicea. Anche Botticelli è presente nella scena del dipinto Adorazione dei Magi: è la figura avvolta da un manto giallo all’estrema destra del dipinto. Egli ottiene così lo scopo di “firmare” il proprio dipinto e certificare la sua vicinanza al gruppo politico dominante. Tra gli altri, importante è il dettaglio delle rovine antiche in alto a sinistra, che simboleggia il declino del mondo antico e dei culti pagani. ARTISTA-MECENATE Nel corso del Quattrocento la figura dell’artista assunse sempre più quella dell’intellettuale. Ma, mentre gli altri intellettuali del tempo potevano trovare nelle università il luogo per esercitare la loro ricerca di conoscenza, lo stesso non avveniva per gli artisti. In questo periodo si sviluppò un rapporto nuovo tra artisti e committenti: quello del “mecenatismo”: un gruppo di individualità che affiancavano il principe rinascimentale nel governo del pubblico. L’artista diventò un personaggio richiesto e lodato. Nasce così l’individualismo degli artisti che, da qui in poi, contrassegnerà la storia dell’arte: l’artista matura la propria personalità, per mezzo dello studio, della ricerca di stile, abbandonando l’anonimato e incamminandosi verso una nuova professione. Un rapporto che veniva, in questo secolo, mediato dalle “corti”, ossia da quel insieme di personalità che affiancavano il “principe rinascimentale” nel governo della cosa pubblica.
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