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LE CHIESE DELLA RIFORMA PROTESTANTE, Schemi e mappe concettuali di Teologia

Riassunto della Riforma protestante: inizi e sviluppi. Lutero, Calvino, Zwigli. Metodosti, Battisti, comunione anglicana.

Tipologia: Schemi e mappe concettuali

2021/2022

Caricato il 19/01/2023

Bellessoanna
Bellessoanna 🇮🇹

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Scarica LE CHIESE DELLA RIFORMA PROTESTANTE e più Schemi e mappe concettuali in PDF di Teologia solo su Docsity! LE CHIESE DELLA RIFORMA REFORM= tentativo generale di riforma e rinnovamento. Italiano lettera minuscola REFORMATION= riforma protestante. Italiano lettera maiuscola STORIOGRAFIA (XVI sec= età della riforma) SINTESI STORICA DELLA RIFORMA E LA REAZIONE CATTOLICA. 2017: 500 anni dalla Riforma protestante (1517). La prima volta di una possibile celebrazione comune. Avvicinamento ecumenico con cui cattolici e protestanti riescono a superare le controversie e provano a trovare una maniera comune per rievocare gli eventi passati. Commissione mista luterana-cattolica per la celebrazione dell'anniversario. Ciò ha creato un documento di nome “DAL CONFLITTO ALLA COMUNIONE”. • Introduzione • Prefazione • Capitoli. Il capitolo 2 “Nuove prospettive su Martin Lutero e la Riforma”. Il Cap 3 “sintesi della dottrina della Riforma e della reazione cattolica”. Sottolineature ecumeniche Il percorso ecumenico è stato molto lungo ed è ancora in atto. Fino al 1817 si rimarcava la contrapposizione. Nel 1917 Lutero viene esaltato come eroe nazionale, fino al 2017 in cui si ha l'epoca ecumenica dopo 50 anni di dialogo. Metodi adottati nei temi teologici • Interpretazioni di Lutero; • preoccupazioni cattoliche; • Dialoghi cattolici-luterani; • Riflessione teologica raggiunta (abbattimento dei rispettivi pregiudizi). • Consapevolezza che ci sono cose che uniscono e anche cose che dividono: imperativi ecumenici per un cammino condiviso. Lutero è importante perché: 1. PASSIONE PER DIO. Carattere molto scrupoloso ma a Dio ci teneva (mistico) 2. PASSIONE PER LA BIBBIA. Tradotta. Va riscoperta perchè centrale nella fede. 3. DONO DELLA GRAZIA. Giustificazione: è Dio che salva e fa il primo passo (quadro con Gesù in Croce. Lutero Bibbia in mano e Giovanni il Battista). 4. CONSAPEVOLEZZA E RESPONSABILITÀ. Onestà e coerenza individuale. Non ci sono strutture e la persona quindi fa i conti con se stessa. Non confessione, solo singolo e Dio e non figure di mediazione. 5. PASSIONE PER IL RINNOVAMENTO. Lutero non voleva dividere la Chiesa, ma la voleva semplicemente rinnovare e convertire. Lutero non appende le 95 tesi ma manda solo un testo accademico al suo vescovo con una disputa sull'efficacia e il valore delle indulgenze che secondo Lutero insidiava la spiritualità cristiana. Vediamo ora il testo “DAL CONFLITTO ALLA COMUNIONE” (N 16-34). Numero 16 Ciò che è accaduto nel passato non si può passare, ma può cambiare ciò che del passato viene ricordato, e in che modo viene ricordato. Cambia la memoria. Non si vuole ricordare una storia diversa, ma raccontare questa storia in maniera diversa. Numero 17-18-21 Luterani e cattolici hanno molte ragioni per rinarrare la loro storia in maniera diversa. Si acquisiscono 2 cose: 1. RICERCA STORICA SUL MEDIOEVO. Si ha una percezione diversa del passato e l'attenzione a fattori non teologici (politici, sociali, economia, culturali). Tardo medioevo abitato da grandi contrasti. Visione più difficile della chiesa dell'epoca 2. RICERCA STORICA CATTOLICA DEL XX SECOLO SU LUTERO. Liberarsi da una storiografia protestante unilaterale e antiromana. Lutero voleva superare un cattolicesimo non pienamente cattolico. Numero 22 Nuova immagine di lutero: fervore religioso e uomo di preghiera. GIOVANNI CLOCHEO che cerca di liberare la teologia cattolica dall'approccio antiluterana. Gli storici cattolici dicono che le polemiche su Lutero non furuno scatenate dalla giustificazione, ma sulla sua critica forte alla chiesa del tempo, scaturita appunto da tali questione e altre. Numero 23 Individuare la presenza di argomenti analoghi anche se racchiusi in sistemi di pensiero diversi: confronto tra Tommaso d'Acquinio e Lutero. Sviluppi in entrambe le confessioni. In CAMPO CATTOLICO vi è una riscoperta della Bibbia, del sacerdozio comune e della centralità di Dio. Abbiamo anche nuovi vocaboli (riforma e non scisma che dice quindi rinnovamento e non divisione). In CAMPO LUTERANO abbiamo una attenzione maggiore alla teologia Kerygmatica e una maggiore autocritica. Numero 32 Il dialogo è POSSIBILE (abbiamo delle cose in comune); Il dialogo è NECESSARIO (abbiamo delle divisioni). Numero 34 Il dialogo ecumenico è la comune ricerca della verità nella fede cristiana. Che cosa Significa Riforma? (N 35-39) Reformatio (ambito monastico): un rinnovamento della situazione negativa della chiesa per tornare a tempi più positivi del passato. Già nel Medioeco vi era stato un tentativo di Riforma nella Chiesa del capo e delle membra col CONCILIO DI COSTANZA (1414-18). Era necessario cambiare Lutero usa poco questo termine anche nelle sue lettere alla nobiltà tedesca parla di libero Concilio per un rinnovamento. Poi “Riforma” passa a designare gli eventi storici. La causa scatenante (N 41-42) 1517: affissione delle 95 tesi (Lutero le manda al suo vescovo)ch spiegano la Controversia delle INDULGENZE e della loro efficacia. Esse nuocevano alla spiritualità cristiana. Praticamente c'era l'abitudine di “comprare la grazia” come se il dono della grazia fosse condizionato dall'azione umana. L'anima sale di un gradino se paghi. Lutero sotto processo (N 43-46) L'arcivescovo di Magonza invia le tesi a Roma. Lutero che voleva solo sollevare una discussione accademica, si stupisce della reazione esagerata e nel 1518 pubblica un testo “sull'indulgenza e la grazia”. Fu convocato a Roma per essere interrogato. Il processo fu condotto da TOMMASO DE VIO (CAIETANO) ad AUGUSTA. Si decise che Lutero avrebbe dovuto ritrattare alcune sue affermazioni sulla Chiesa. Il cardinale scrisse una relazione che il Papa poi pubblicò senza dare risposta a Lutero. Il decreto • Sulla prigionia babilonese della Chiesa”; • “Sulla libertà cristiana”; • “Sulla volontà assertiva”; • Scritti sui sacramenti e sulle opere bibliche (grande e piccolo catechismo); • Canti. MORTE. Eisleben 1546. PENSIERO TEOLOGICO E SPIRITUALE PRATICA DELLE INDULGENZE Pratica contraria al Vangelo e lo annulla. Dà all'uomo l'idea che la sua sola azione lo possa salvare. Lo allontana dalla pratica della penitenza che è condizione permanente della vita cristiana. LA GIUSTIFICAZIONE DEL PECCATORE Dio non è giusto perché premia il buono e punisce chi fa il male; Dio è giusto perché rende giusto il peccatore senza che questi abbia fatto qualcosa per meritarselo. Davanti a tale dono l'uomo non deve fare nulla: deve solo accogliere e credere nella parola di Dio testimoniata nella Scrittura, e affidarsi a colui che ha realizzato la salvezza, cioè Cristo. Su questa dottrina il dialogo ecumenico ha prodotto un documento molto importante nel 1999: “LA DICHIARAZIONE CONGIUNTA SULLA DOTTRINA DELLA GIUSTIFICAZIONE” congiunta= cammino tra cattolici e luterano. Data. 31-10-1999 (In ricordo delle 95 tesi 1517). Luogo. Augusta (in ricordo della Pace di Augusta) Vediamo alcuni punti fondamentali. N1: La Giustificazione è fondamentale perchè governa e giudica gli altri aspetti della vita cristiana. Entrambe le confessioni emisero delle Condanne dottrinali. N3: vengono ricordati dei documenti ecumenici. “Il Vangelo e la chiesa”; “Chiesa e Giustificazione”; “Giustificazione per fede”. Le condanne dottrinali dividono ancora le Chiese? N5: La dichiarazione non contiene ciò che ciascuna chiesa insegna sulla giustificazione. Mostra invece come ci sia un fondamentale consenso attorno a questa dottrina, e come anche elaborazioni differenti, non provocano più condanne dottrinali. N11: Spiega che cos'è la giustificazione: perdono dei peccati; liberazione da peccato e morte; liberazione dalla maledizione della legge; unisce a Cristo e dona lo Spirito; viene solo da Dio a causa di Cristo, per opera della grazia, mediante la fede. N14-18: Comprensione e consenso condiviso sulla verità fondamentale. Si condivide che: è opera di Dio (Lui ci dona giustizia per mezzo della sua grazia); è universale; misericordia di Dio che lo muove a giustificarci; Ci orienta a Cristo. N19-39: Spiegazione della comune comprensione (7 temi). 1. incapacità e peccato umano difronte alla giustificazione; 2. Giustificazione: perdono dei peccati, azione che rende giusti; 3. Giustificazione mediante fede e grazia divina; 4. La condizione di peccatore del giustificato; 5. Legge e Vangelo; 6. La certezza della salvezza; 7. Le buone opere del giustificato; 8. Metodo: consenso differenziato (si da la concezione cattolica, quella luterana e poi quella comune). N40-44: accettazione delle diversità di linguaggio e le accentuazioni particolari e teologiche. Si vede come le due elaborazioni sulla giustificazione sono aperte l'una all'altra nelle loro diversità. Non si danno delle condanne, ma avvertimenti salutari. LEGGE E VANGELO. Il peccatore ha una libertà compromessa. Non è più libero davanti a Dio. Dio però rivolge al peccatore la sua PAROLA che si traduce a lui come LEGGE (mette in luce la condizione di peccato dell'uomo, dimostrando la sua incapacità di osservarla. L'uomo con la legge si rende conto della propria miseria) e come VANGELO (annuncia gratuitamente la salvezza donata da Dio attraverso Cristo. L'uomo con il Vangelo si rende conto della potenza e della misericordia di Dio). LE 4 ESCLUSIVE SOLA 1. SOLA SCRITTURA. Testimonianza necessaria e sufficiente della parola che annuncia la salvezza. Nessuna istituzione umana ha autorità e potere su di essa 2. SOLA FEDE. L'uomo diventa giusto davanti a Dio con la fede e non con le opere. 3. SOLA GRAZIA. All'uomo è donata la salvezza non per i suoi meriti. 4. SOLO CRISTO. In obbedienza al Padre, compie ogni giustizia e causa salvezza. Chi conosce la croce di Cristo conosce Dio stesso. ALCUNE DIFFERENZE CON I CATTOLICI I luterani parlano di SACERDOZIO COMUNE di tutti i battezzati e non solo di ALCUNI. Inoltre vi è la riduzione del numero dei SACRAMENTI che sono solo quelli istituiti da Cristo nella Scrittura: BATTESIMO E SANTA CENA. LA LITURGIA Al tempo di Lutero vi era una DECADENZA DELLA PRASSI LITURGICA (devozioni, feste, superstizioni, messe private, perdita di importanza della comunione). La Messa è SACRIFICIO DI CRISTO vittima e sacerdote. Lutero denuncia questi abusi. Ne individua alcuni: Prima di tutto denuncia la parola di Dio messa a tacere (la si ascolta solo in chiesa); al posto della parola si sono sviluppate favole e leggende popolari; il culto diventa opera meritoria da scambiare con la grazia e la beatitudine di Dio. IL CULTO È tra le opere del TERZO COMANDAMENTO. Deve scaturire dalla fede. Se non c'è la fede il culto non serve a niente. Il cuore deve essere disposto ad affidarsi a Dio. Nel culto si rende onore e gloria a Dio, si ascolta la preghiera e ci reca beneficio. Raccomanda la partecipazione nei giorni di festa.A suoi tempi lutero denuncia il “mercimonio”: l'uso cattivo del culto. Va bene che il culto sia libero nelle sue forme, anche se serve una certa uniformità. Il culto è UOMO CHE RENDE SERVIZIO A DIO, ma anche DIO CHE RENDE SERVIZIO ALL'UOMO (egli si dona e noi riceviamo i suoi doni tramite la fede). 4 PILASTRI DEL CULTO: • LA PAROLA AL CENTRO. La parte centrale del servizio divino. Grande importanza della predica (istituita da Cristo). Un'ora di culto. • PREDICATORI BUONI. Predicazione accessibile a tutti (età e ceto sociale) e predicatori formati. Obbligo del sermone in ogni culto. • CULTO DOMESTICO. Scuole per imparare meglio. Catechismi. • SOGGETTO DEL CULTO. Non è il prete ma Dio. No azione liturgica compiuta dal prete in nome della comunità verso Dio; ma è azione di Dio a beneficio della comunità riunita. Non si parla di “Mistero” perché il culto è azione di Dio aperta a tutta la comunità, comune a tutti i fedeli. È evento Dialogico: Dio parla e l'assemblea risponde. Un culto al mattino e uno alla sera ogni giorno. Santa cena solo la domenica o in feste particolari. SANTI: Giovanni il Battista e S. Paolo. 2 FESTE DI MARIA: Purificazione e Annunciazione. CHIESA: assemblea dei Santi nella quale si insegna il Vangelo e si amministrano i S. I SACRAMENTI Per Lutero i Sacramenti sono solo quelli ISTITUITI DA CRISTO (non 7 come diceva il C di Firenze). Essi sono la PROMESSA DI DIO A FAVORE DEGLI UOMINI (parola) e SEGNI DELL'AZIONE DI DIO A FAVORE DEGLI UOMINI (segno materiale). L'EFFICACIA dipende dalla FEDE di chi lo riceve. Sono: 1. IL BATTESIMO. Si da ai bambini=dono di Dio alla nascita e poi viene vissuto tutta la vita. Vengono tolti alcuni elementi dal Rito (alitare sugli occhi, saliva con la terra sulle orecchie ecc). Esorcismo e obbligo di immersione rimangono. 2. IL MATRIMONIO. 3 momenti: annuncio dal pulpito della volontà degli sposi coinvolgendo anche la comunità; davanti alla chiesa col mutuo consenso degli sposi; davanti all'altare (letture che richiamano il momento sponsale); benedizione sugli sposi. No benedizione anelli e nessun riferimento alla sacramentalità del matrimonio. 3. LA CONFESSIONE. 3 forme: 1. davanti a Dio; 2. davanti al fratello; 3. Segreta. 4. L'EUCARESTIA. Unisce a Cristo e causa la grazia, dona il perdono dei peccati e la vita eterna. Per quanto riguarda la PRESENZA REALE non ci sono differenze tra cattolici e luterani. Lutero critica invece la dottrina della TRANSUSTANZIAZIONE poiché non è nel nuovo testamento e non serve alla fede. Lutero non accetta la dottrina della transustanziazione, ma nemmeno nega la presenza di Cristo. Il versetto "Questo è il mio corpo" (Matteo, 26; 26) indica la presenza del corpo di Cristo non in alternativa, bensì insieme al pane e al vino fisici. L'interpretazione della Chiesa romana è inaccettabile ai suoi occhi: un'applicazione impropria della dottrina aristotelica ai passi biblici. Perciò la dottrina di Lutero si chiama "CONSUSTANZIAZIONE": durante l'ingestione sacramentale, pane, vino, corpo e sangue di Cristo sono una cosa sola, come il ferro e il fuoco nel metallo arroventato. LA PAROLA ASCOLTATA E PREDICATA Per essere capita la Parola di Dio ha bisogno di essere tradotta nella lingua madre. Così anche le persone semplici se ne possono avvalere per la salvezza. Lutero fuse insieme 3 dialetti: lingua della cancelleria di sassonia come base più i dialetti della Tubinga, Sassonia e Baviera. Il culto della parola doveva garantire 4 elementi: l'ascolto, la predica, la preghiera, la lode (canto). Parti della liturgia della parola: canto e salmo; lettura Bibbia; predica; canto dell'assemblea che c'entra con la lettura; simbolo; Padre Nostro; canto di ringraziamento. La predicazione della Parola è il più alto servizio divino che Dio ha richiesto. Catechismi di Lutero sono: 10 comandamenti; il credo; il Padre Nostro. Piccolo catechismo e Grande catechismo. Il primo prepara al secondo. PERCORSO PEDAGOGICO-DIDATTICO-PASTORALE 1. DECALOGO: La parola rivolta all'uomo. 2. SIMBOLO: vi si attinge per diventare giusti. 3. PADRE NOSTRO: l'importanza della preghiera. 4. SACRAMENTI: strumenti di Grazia. IL CANTO (LIEDER). Lutero da monaco agostiniano conosce e ama la musica e compone anche dei testi. Con la musica si può fare Teologia. La musica è legata alla gioia, ha effetti benefici sulle persone. È grazia, dono e allontana il peccato. Esempi Biblici: Davide ed Eliseo. Aiuta a pregare. Musica e creazione: La musica è dono e parte della creazione (ascoltando le creature si può scoprire il loro creatore e ci si sente parte della creazione che loda Dio). nostro; 4) Sacramenti: Battesimo e Cena. • Terzo periodo: a Ginevra, una città stato che aveva appena conquistato l’indipendenza dal ducato di Savoia. Il vescovo era stato privato del potere ed erano iniziate le riforme di Guillaume Farel. Calvino aiuta le riforme che vengono accettate con difficoltà fino alla sua espulsione nel 1538. Va a Strasburgo dove diventa pastore. • 1541, ritorna a Ginevra. - Istituisce il Concistoro come strumento organizzativo - Fonda l’Accademia per istruire i pastori - Accusa Michele Serveto di eresia e viene condannato nel 1553. Muore l’anno dopo. Calvino è un buon PREDICATORE, umanista di grande cultura. A Ginevra viene incaricato di fare ogni giorno una lettura commentata della Bibbia nella Cattedrale. • L’autorità con la quale confrontarsi è quella della Scrittura. • La predicazione è azione di Dio • La Chiesa esiste laddove la parola è predicata. • Stretto rapporto tra predicazione e Rivelazione. Caratteristiche della predicazione secondo Calvino: 1. il riferimento deve essere il testo biblico. 2. Approccio letterale: rispettare intenzionalità del testo. L’apostolo è come un notaio che deve trascivere il testamento (Parola di Dio). 3. No logica dell’anno liturgico ma lettura continua di un libro biblico. 4. 2 aspetti nella predicazione di Calvino: dimensione pedagogico-didascalica (chiarisce le conoscenze, i presupposti, forma le coscienze; un messaggio che si deve tradurre in comportamento etico); Stile profetico (appelli, esortazioni e denuncie). LA DOTTRINA DELLA PREDESTINAZIONE Partiamo con Zwingli. Più che la Giustificazione è importante la predestinazione cioè la sovranità di Dio. 1519, Zurigo: peste. Z è predicatore in mezzo ai morenti e si espone al contagio. Mette quindi se stesso nelle mani di Dio e della sua volontà. Z sopravvive e d’ora in poi la questione dell’onnipotenza di Dio non sarà più solo teorica ma esistenziale. Tutta l’umanità è nelle mani di Dio. “ Trattato De providentia Dei”. «La salvezza o la dannazione di una persona stanno totalmente nelle mani di Dio, che ha fatto liberamente la sua scelta da tutta l’eternità». Rompe con l’umanesimo. Vede la riforma come un processo educativo «Dio e non qualche essere umano è l’attore principale del processo di Riforma». 1525, Commentario sulla vera e falsa religione, dove attacca due presupposti centrali di Erasmo: 1) il libero arbitrio; 2) la fiducia nei nuovi metodi educativi. Stesso anno, 1525 Lutero pubblica De servo arbitrio. Ora vediamo invece che cosa ne pensa Calvino sulla predestinazione (che va distinto dal Calvinismo). La predestinazione è solo un aspetto della sua dottrina della salvezza. libro III dell’Istituzione. Teologia di S. Agostino: Predestinazione designa la speciale decisione ed azione con cui Dio dona la sua grazia a coloro che saranno salvati. Tutti siamo peccatori ma solo alcuni vengono graziati da Dio. Ma che cosa succede degli altri? Dio li trascura, dice Agostino. Dio non decide positivamente di dannarli, ma si limita a non salvarli. La predestinazione, per Agostino, si riferisce soltanto alla decisione divina positiva di redimere alcuni, e non all’atto di abbandonare il rimanente dell’umanità perduta. Calvino dice altro: Dio sceglie attivamente di salvare o di dannare. Senza ommissione. Decide chi salvare e chi dannare. La predestinazione è pertanto “il decreto eterno di Dio, per mezzo del quale ha stabilito quel che voleva fare di ogni essere umano. Infatti non li crea tutti nella medesima condizione, ma ordina gli uni a vita eterna, gli altri all’eterna condanna”. Calvino e Lutero rivendicavano ambedue la misericordia di Dio, ma in maniera un po’ diversa; tuttavia, con le loro rispettive opinioni sulla giustificazione e la predestinazione, essi affermano lo stesso principio. Calvino passa ad analizzare in che modo gli esseri umani possano trarre vantaggio dai benefici che risultano dalla morte di Cristo. Pertanto la trattazione si sposta dalle cause della redenzione al modo in cui questa viene attualizzata. Calvino e i Sacramenti. EUCARESTIA Calvino distingueva 3 aspetti della verità spirituale che ci è offerta per mezzo degli elementi visibili del pane e del vino: 1. IL SIGNIFICATO: sono le promesse divine: al credente viene data la certezza che il corpo di Cristo è stato rotto e che il suo sangue sparso per lui. 2. LA SOSTANZA O MATERIA: Nel ricevere i segni del corpo di Cristo (ossia il pane) riceviamo veramente al tempo stesso, il corpo di Cristo. 3. VIRTÙ O EFFETTO: si trova nei benefici che Cristo ha ottenuto a favore del credente mediante la sua obbedienza. Canti e inni. Calvino valorizza il canto dei salmi e no aveva molta considerazione della musica strumentale. L’organizzazione • CONCISTORO: una delle prime attività del concistoro era l’occuparsi di difficoltà matrimoniali. Calvino concepì il concistoro come strumento per vigilare sull’ortodossia religiosa. La sua funzione primaria consisteva dell’occuparsi di coloro le cui opinioni in materia religiosa erano devianti al punto di minacciare l’ordine religioso. Doveva anche occuparsi di persone la cui condotta fosse considerata inaccettabile per motivi morali. • ACCADEMIA: organismo di formazione. Si formano i pastori, i ministri. • ISTITUZIONE DELLA RELIGIONE CRISTIANA: quello che Calvino vuole esporre è il cristianesimo come fu istituito in origine e non come si è sviluppato o è stato deformato. LA COMUNIONE ANGLICANA L’aggettivo ‘anglicana’ che identifica tale comunione di chiese si riferisce a un popolo e a un paese. Fuori dall’Inghilterra si parla di chiese episcopali (legame chiesa madre e chiese episcopali). Vicinanza tra anglicani e cattolici successione apostolica Sacramenti Battesimo Santa Cena. MOMENTI DELLA STORIA. L’anglicanesimo va inserito nel contesto più ampio delle Riforme europee, alle quali si collega per struttura e teologia. Si pone a metà strada tra il cattolicesimo e protestantesimo, una sorta di “via di mezzo”, forma che prenderà grazie all’intervento decisivo di Elisabetta I. la separazione dalla Chiesa cattolica non avvenne “dal basso”, ma per volontà del sovrano.Enrico VIII era sposato con Caterina d’Aragona, ex moglie del fratello e zia dell’imperatore Carlo V. La coppia non aveva avuto figli maschi, desiderando egli un erede maschio ed essendosi invaghito della dama di corte Anna Bolena decise di ripudiare Caterina, appigliandosi al fatto che era già stata moglie di suo fratello e quindi il matrimonio sarebbe stato contro la Bibbia. Ma in quel momento il papa, Clemente VIII, e CarloV stavano trattando un delicato riavvicinamento, dopo che Carlo V aveva ordinato il sacco di Roma per mano dei lanzichenecchi nel 1527, e non poteva appoggiare una decisione contro una parente dell’imperatore. Quindi la richiesta, che normalmente non avrebbe incontrato molte difficoltà, fu respinta e nel 1534 Enrico VIII promulgò l’Atto di supremazia. Con l’approvazione del parlamento si separò dalla chiesa di Roma e fondò la Chiesa anglicana con a capo il re. Nasceva l’anglicanesimo. Come si affermò la Chiesa Anglicana? Mantenne la liturgia, la dottrina e la struttura episcopale. 1539 pubblicò i Six Articles con cui sostanzialmente sancì la continuità con il credo cattolico. Ma la guida ed il controllo della Chiesa d’Inghilterra erano prerogative del re, i vescovi anglicani erano di nomina regia, i conventi e i monasteri furono soppressi e i loro beni incamerati. L’arcivescovo di Canterbury si occupava dell’amministrazione della gerarchia e l’amministrazione degli atti ecclesiastici. Tutti coloro che non si conformarono alla nuova religione erano considerati nemici, in particolare i cattolici erano visti come sudditi del papa, e per questo perseguitati. Il caso più famoso è quello di Thomas More ministro di Enrico VIII che disapprovava lo scisma e si rifiutò di aderire all’anglicanesimo, per questo fu condannato a morte. 5 pilastri • Credo niceno-costantinopolitano. • 39 articoli. Essi sono la carta di identità teologica della Chiesa d’Inghilterra con una appartenenza della chiesa inglese a quella apostolica delle origini. Serve a preservare la verità del Vangelo. • Book of Common Prayer. Libro liturgico con scopo di uniformare la liturgia. La prima sezione implica la celebrazione quotidiana dell’ufficio del mattino e della sera. AT con prima lettura e una lettura integrale 1 volta all’anno e NT con seconda lettura e lettura integrale 3 volte all’anno. Regno di Edoardo VI figlio di Enrico VIII. • Episcopato storico. La giurisdizione sulla chiesa di Inghilterra passa dal Papa al Re, ma il ruolo dell’episcopato rimane lo stesso. Il clero non viene eliminato. • Book of Homilies. Manuale che integra i 39 articoli. Dopo Edoardo sale al trono MARIA TUDOR. figlia di Enrico VIII e Caterina d’Aragona. Cattolica e moglie di Filippo II, successore al trono di Spagna e campione della Controriforma. Il suo regno si caratterizzò per una brutale repressione dei protestanti, tanto da farle guadagnare il soprannome di Maria la Sanguinaria. Dopo Maria abbiamo ELISABETTA I. Elisabetta I era la sorellastra di Maria Tudor, figlia di Anna Bolena, e fu regina dopo di lei. Il suo lungo regno, dal 1558 al 1603, fu caratterizzato di una maggiore tolleranza religiosa. Il regno era diviso all’interno dagli scontri religiosi e all’esterno era minacciato dalle potenze cattoliche, fu scomunicata dal papa nel 1570. Nel 1563 furono pubblicati i Trentanove articoli e nel 1571 il Catechismo, testi di riferimento per le modifiche elisabettiane.
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