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Le città invisibili: riassunto e analisi completa, Appunti di Lingua Italiana

Riassunto ed analisi de "Le città invisibili" di Italo Calvino. Con particolare riferimento ai simboli presenti nel testo, ricorrenti anche nel libro "il Milione" di marco polo.

Tipologia: Appunti

2015/2016

Caricato il 21/03/2016

Sabrina.leo
Sabrina.leo 🇮🇹

4.5

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Anteprima parziale del testo

Scarica Le città invisibili: riassunto e analisi completa e più Appunti in PDF di Lingua Italiana solo su Docsity! LE CITTA' INVISIBILI DI ITALO CALVINO Calvino riscrive sia il Milione di Marco Polo che L' Orlando Furioso di Ariosto. Organizzò lezioni radiofoniche, molto ironiche, in cui ripropose il testo di Ariosto, da cui seleziona alcuni passi, privilegia alcuni personaggi importanti, ma li riprende anche ironicamente. Angelica ( presentata da Petrarca) entra in scena come un'eroina bellissima e conquista i palladini di Carlo Magno; lei si innamorerà di un pastore. Orlando impazzisce. In spiaggia,con un cavallo bianco,la incontra senza riconoscerla e cade nella sabbia con la testa. Calvino dice: " Una grande eroina esce di scena a gambe all'aria con la testa nella sabbia." Calvino esamina la scena con ironia chiedendosi come una tale eroina possa venire sconfitta in questo modo. Nel " Castello dei destini incrociati", s'incontrano tutte le anime dei personaggi dell'Orlando Furioso, dopo aver rincorso un uomo che non trovavano. Nel 1970 inizia la stesura de " Le città invisibili". Non ha avuto la stessa fortuna della riscrittura dell'Orlando Furioso. I saggi di Calvino sono divisi in molte sezioni( " collezione di sabbia", "il viandante della mappa","narratori,poeti,saggisti"). Collezione di sabbia: viaggio considerato molto importante per la costruzione di mappe e cartine geografiche ma come anche nella vita, in letteratura e nella scrittura narrativa. Calvino attribuisce a Marco Polo il ruolo di colui che ha fatto in modo che qualcuno costruisse un planisfero nel '400. Narratori,poeti,saggisti: contiene saggi,articoli dedicati ad Ariosto. Tutti i testi di viaggio contribuiscono ad arricchire le informazioni a disposizione di tutti. Il bisogno di fissare dei punti sulla mappa è il viaggio, per sapersi orientare, per fare un percorso. Man mano che gli altri esploratori proseguono si riempiono sempre più punti. Il primo planisfero, a metà del '400 è stato costruito esclusivamente basandosi sulle indicazioni di Marco Polo. Dieci anni dopo l'uscita de " Le città invisibili", Calvino giustifica la sua opera; ci parla di Plinio il Vecchio e poi dei Mirabilia. Plinio il Vecchio si è servito di testimonianze indirette. Le osservazioni dirette occupano un posto minimo nella sua opera,nonostante Calvino considerasse fondamentale la ricerca sperimentale quindi anche l'osservazione diretta e la sperimentazione. Dopo questo preambolo, Plinio si sente di parlare delle popolazioni dell'oltremare basandosi sul Milione. Plinio il Vecchio è stato una grande fonte, ma non ha raccontato cose viste direttamente. IL MILIONE COINVOLGE ALTRI SCRITTORI Nel '900 ci sono due scelte precise: - riferimento episodico a Marco Polo; - analisi del Milione. Il Milione viene riscritto da Calvino nel 1972, ma dieci anni dopo tra il 1980 e il 1984 si rifarà a Marco Polo all'interno dei suoi saggi. Calvino muore quando sta per andare in America ad Harvard ( si era preparato tutta l'estate), ma non riesce a partire. Era molto importante per lui, illustrare i caratteri della letteratura italiana. Aveva individuato una serie di caratteri ( es. leggerezza ecc.) e doveva parlarne. I saggi sono raccolti in due meridiane e sono anche suddivisi. Il primo saggio si trova all'interno di " Collezioni di sabbia" e siamo ancora all'interno di un saggio, " Il viandante nella mappa", dove si parlava della cartografia. " Narratori, poeti, saggisti" è un saggio dove Marco Polo viene citato per i classici e per i Mirabilia( ne ha costruito un patrimonio). Marco Polo dimostra di conoscere Plinio il Vecchio e a volte lo contraddice. Primo Levi scrisse nel 1981 il suo primo libro, intitolato " La ricerca delle radici". Era un'antologia, cioè raccoglieva il meglio da libri fondamentali per lui. Primo Levi ne elenca molti di autori italiani e non di epoche diverse tra loro. Levi aveva inserito anche Marco Polo dal Milione. Lo ha inserito perchè le fatiche, i pericoli, cioè il tema del disagio, sono accennati con grande particolarità. Marco Polo è un uomo curioso e razionale che si confronta con i dati reali ed è un mercante molto importante. Nel saggio ci spiega che la salvezza che arriva all'uomo viene dalla scienza ( voglia di capire). All'interno della sezione " Narratori, poeti e saggisti" c'è " altri discorsi di letteratura e società". Il nome di un'altra opera è "furti ad arte" (1980), un'intervista a Calvino. L'intervistatrice dice che sanno che lui viva di " furti" perchè fa citazioni degli altri nelle proprie letture. [ Quest'intervista verrà pubblicata sulla Repubblica, con cui lui ha lavorato] LETTERATURA COMBINATORIA Si alternano dialoghi e narrazione; caratterizzati da differenti stili e generi infatti può essere chiamata letteratura combinatoria( si può montare e smontare il tutto con elementi diversi in diversi registri linguistici). Si può partire dalle cornici per poi seguire il discorso narrativo delle città. Il lettore diventa protagonista. I protagonisti sono strettamente calviniani: è un Marco Polo reale con un ruolo preciso. L'obbiettivo di Calvino viene specificato nell'ultima parte della cornice del romanzo. Vi sono riferimenti all'inferno dimostrando che nell'inferno delle città si può trovare un qualcosa di positivo. La prima soluzione è: - accettare la realtà infernale tanto che la città inizia a perdere queste caratteristiche. -salvare gli aspetti positivi e dilatarsi per arrivare a una città più vivibile. Le città si dividono in visibili(infernali) e invisibili(ci si può trarre un margine di speranza). L'intento di Calvino era una letteratura combinatoria e il dialogo. Può essere considerato un libro nel libro. I CAPITOLI Le cornici: caratterizzati da dialoghi tra i 2. Il linguaggio ha come modello Leopardi nelle operette morali. Sono 2 personaggi opposti, che si provocano, spesso in disaccordo tra di loro, uno a volte sovrasta l'altro. Il dialogo è fondamentale perchè diretto,aumenta l'attenzione del lettore a differenza di una mediazione che può essere vera o falsa. Lo scopo è capire i messaggi che Calvino ci vuole trasmettere. Vi è un interazione tra generi letterari diversi e registri linguistici. Utilizza molte interrogative retoriche di cui la risposta è scontata e risaputa. Nel 2* capitolo Cublai fa una domanda sul tempo. Il passato che sia esso prossimo o remoto è in continuo aggiornamento sempre in modificazione soprattutto trattandosi di un viaggiatore. Nella cornice di chiusura della 2* sezione si presenta Marco Polo,illusionista che per farsi intendere dal gran Can fa uscire dalla valigia molti oggetti e poi dare via al suo racconto. Nella Cornice del 3* capitolo interviene la parola "sogno". Il Cublai Can interrompe Marco e la sua descrizione chiedendogli se la città l'avesse vista davvero o si stesse inventando qualcosa. La cornice termina con il sogno del Gran Can. Tutto l'immaginabile ha una fonte di verità. Il sogno è riferito con l'utilizzo di coordinate, molto incisivo. Si tratta di una prosa martellante e attraverso ciò tutto è più chiaro ed evidente. Le frasi sono brevissime. Lo scopo è comunicativo attraverso parole e punteggiature. Capitolo 4 Il Gran Can vorrebbe che, una volta che sia stato lui a raccontare Marco Polo andasse a confrontare.. ma ciò non è possibile, è un luogo utopico " di andata ma non di ritorno". Importanti sono i riferimenti agli stati d'animo del Gran Can, sempre estremo. Capitolo 6 Ogni volta che parla di una città inserisce alcuni elementi di Venezia e Il Gran Can accorgendosene, si adira, non ama i giri di parole. Si aprono qui dei momenti lirici ma come anche il tema del gioco(scacchi e carte) e della vanità(il potere che come l'impero è illusorio). CONFRONTO Viene scritto in parallelo a " Il castello dei destini incrociati". Le strutture sono entrambe labirintiche e allucinatorie. Emergono molte tematiche ma soprattutto i 2 personaggi sono connotati diersamente rispetto al Milione. CONTINUAZIONE CORNICI E PARTITA A SCACCHI Importante è l'elemento della partita a scacchi e la domanda de Cublai Can che chiede a Marco Polo perchè non citi mai in maniera diretta Venezia. La risposta induce a una questione di sicurezza e tutela in quanto unica città reale. Tutte le altre hanno nomi femminili e sono classicheggianti. Sono città simbolo che vogliono essere considerate perfette ed utopiche. Cornice 8* capitolo parla di perdita o vincita nella partita a scacchi. La risposta è il " nulla", ci sono i puntini di sospensione che permettono al lettore di rimontare e smontare il testo(tecnica combinatoria). I puntini servono anche per legare la fine di una cornice e ricollegarla all'altra. Marco Polo qua risulta saggio mentre il Gran Khan è molto insicuro. La comunicazione è in lingua tartara. La perdita della partita ha riferimenti all'impero in disfacimento del Gran Can, quest'ultimo viene consolato da Polo. Gli insegna qualcosa di positivo, tutto ciò lascerebbe l'impronta. CAPITOLO 9 è più lungo degli altri perchè introduttivo. Il Gran Can estrae un atlante facendo riferimenti al suo impero. Polo racconterà tutto ciò che ha visto ma la gente trarrà solo ciò già si aspettano,utilizza un linguaggio gnomico. L'atlante contiene 3 realtà: -l'impero del Gran Can -continenti -cartine archeologiche e fantascientifiche Vengono riconosciute alcune città (Costantinopoli,Gerusalemme,Samarcanda) poi altre città che tenta di indovinare(Granada,Timbuctu e Parigi). Tramite alcune descrizioni,Polo lo sfida a riconoscere alcune città. L'atlante raffigura città reali ma anche utopiche del quale non si conosce con certezza l'esistenza. RAFFIGURAZIONI NELL'ATLANTE Le cartine hanno raffigurazioni reali di edifici,omini, imbaracazioni e città inesistenti ma che potrebbero esistere. Ci sono anche riferimenti alla Guerra di Troia e Cartagine. Bauci è la città più importante. " le città e la memoria" Tema di spazio e tempo e della memoria. Le città sono descritte con delle coordinate precise. Esse sono indicate con il capitolo appartenente, posizione che occupano,rubrica appartenente. Si hanno squarci di narrazione. DIONIRA(Dionira 1-1 memoria) L'opera " Le fiabe italiane" è stata raccolta in due anni, incarico svolto da Calvino controvoglia su commissione dell' Einaudi. Deve mettere insieme il patrimonio delle fiabe italiane. Alla fine ci prende gusto e fatica a ritornare nel reale dopo tutto il tempo nelle fiabe. Fa un lavoro molto faticoso. Di solito per scrivere una storia del genere intervistavano gli anziani e si facevano raccontare le fiabe. Ma lui frequentava le biblioteche e gli archivi; consulta le carte relative alle fiabe. La stessa fiaba si racconta da regione a regione in modo poco o molto diverso. Quando scoprì che una fiaba aveva due o dieci versioni diverse, non sapeva quale scegliere, così scrisse un saggio in cui emerse che la scelta fu soggettiva, ma rappresentava la sua scelta, che molto probabilmente era in disaccordo con altri. Scelse la più completa; una versione più accreditata dal punto di vista letterario. Mise insieme il patrimonio italiano. "Remake": ripresa delle opere della tradizione letteraria italiana. "Contrapposizione città-natura": la crisi della città è dovuta al deterioramento della natura e dell'ambiente; alle megalopoli omologate continue e tutte uguali. VALORI DELLA LETTERATURA Calvino scrisse questo testo perchè desiderava trasmettere determinati valori al nuovo millenio. I valori sono: -leggerezza -rapidità -esattezza -visibilità -molteplicità -verità " Cominciare e finire" era il titolo provvisorio della ultima lezione in quanto egli tra il 1984-1985 prepara tutte le lezioni tranne una. Verranno pubblicate postume. Esattezza: 1.voleva essere chiara, esatta nella parola 2.si riduceva a teoremi matematici(emblemi) di ciò che voleva dire; voleva essere razionale. Si tratta di una biforcazione ma il testo non soddisferà mai questa esigenza in maniera assoluta. Il problema era dato da: 1. insufficienza del linguaggio per rendere tutto reale(topos di tutte le letterature) 2. trasmettere esattamente ciò che si vuole dire, ogni oggetto può avere più significati. Nel testo si vuole opporre al caos modelli di città perfette anche se non possono esistere. TEMI -Città, unico reale tema. -rete di emblemi dal quale si possono estrarre dei "fili"(città singole). Il testo si può leggere come successione di città o anche tramite sguarci dati dal dialogo(sperimentazione narrativa.) -duplicità dei concetti (Can- Polo)e dell'esattezza. "CITTA' CONTINUE" Città quasi tutte uguali(omologazione). Si voleva ridimensionarle in quanto invivibili e caotiche. "Le forme brevi" forme di scrittura breve = "parabola" Le città continue sono raggruppate nell'ultima parte del libro(8-2)(8-3) (8-4). (8-2) parte da un aeroporto per poi ritrovarsi nello stesso (8-3) stessa stanza, stessa locanda (8-4)attraverso la forma breve riprende teoria del conflitto tra città e natura e l'unità delle città. CECILIA L'aneddoto rende comprensibile l'argomento a livello teorico. Città simbolo delle città continue. Racconto breve e polemizzante. "La città pensata essendo diversa dalla realtà deve avere un altro nome rispetto a quella veramente esistente" Una persona che vedrà una città dall'esterno a descriverà diversamente rispetto uno che la vede internamente.
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