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Le crociate, Appunti di Storia Medievale

papi, imperatori, religione e politica come sfondo alle guerre tra Cristiani e Musulmani

Tipologia: Appunti

2015/2016

Caricato il 06/09/2016

antocris
antocris 🇮🇹

4.2

(11)

7 documenti

Anteprima parziale del testo

Scarica Le crociate e più Appunti in PDF di Storia Medievale solo su Docsity! Le Crociate Il fanatismo religioso di Maometto e delle sue tribù di fedeli determinò quello straordinario fenomeno di conquista dell'Europa che resero l'Impero arabo il più potente del Medioevo. Dalla Siria, all'Irak, all'India, alla Giordania, alla Palestina, all'Egitto, all'Algeria, alle città dell'impero Bizantino, fino ad arrivare in Sicilia, furono poi fermati in Spagna da Carlo Martello, Pipino il Breve e Carlomagno. Il Mediterraneo era comunque dominato dalle flotte arabe. Contrariamente alla leggenda, gli Arabi avevano abbastanza rispettato la libertà religiosa dei popoli da loro sottomessi. Specialmente in Palestina avevano lasciato libero l'accesso ai Luoghi Santi per i pellegrini cristiani che volevano visitarli. Tuttavia questo mondo arabo era unito solo dalla fede all'Islam. E i suoi califfi si erano arricchiti e inciviliti, perdendo tutto quello spirito guerriero e conquistatore. Amavano le arti e le lettere più della spada, elementi che si manifestarono soprattutto in Spagna dove ci fu quella che oggi chiameremmo pacifica coesistenza. Ma un altro pericolo incombeva dall'est: i Turchi, una popolazione mongolica che nel Medioevo si spostava dall'Asia verso il Caucaso. I loro combattenti si erano uniti ai mussulmani, convertiti alla loro religione e con le qualità militari che li distinguono oggi come allora avevano dato origine a una dinastia che ebbe fortuna, quella dei Selgiuchi, che si era ribellata al Califfo di Bagdad, e nel 170 si era impadronita di Gerusalemme. L'atteggiamento dei mussulmani nei confronti dei Cristiani non era più lo stesso. Una lettera del patriarca Simeone di Gerusalemme per il papa, portata a Roma da Pietro l'eremita informa delle persecuzioni da loro ricevuti. Il papa era Urbano II, e come anche altri suoi predecessori lanciò l'idea di una riconquista della Terra Santa. Bisanzio non era più in grado di recuperare quel territorio, e non lo voleva nemmeno perchè lo scisma del 1050 l'aveva divisa. A fomentare l'impresa c'erano le città marinare di Genova, Amalfi, Pisa e Venezia, che vedevano nella crociata un chiaro motivo di egemonia sul mediterraneo. Nel 1095 a un concilio di Vescovi a Piacenza dei messi dell'Imperatore di Bisanzio Alessio chiesero aiutato all'Occidente per combattere i Selgiuchi. Urbano da parte sua promuoveva la crociata con l'intenzione di riunire le Chiese cristiane sotto il primato di Roma. A Clermont Ferrand e a Roma vi era un grosso fervore. Tuttavia la situazione politica europea non era delle migliori. Nessuno dei Regni presenti aveva uno stabile assetto socio-politico e nessun sovrano, tranne qualcuno, ben governava i suoi territori. Nel 1096 Urbano II fissò la partenza. Dalla Francia e dalla Germania si mossero idealisti, briganti condannati a morte, falliti schiacciati dai debiti, contribuenti oberati dalle tasse. Essi giunsero a Costantinopoli, e l'Imperatore Alessio non era felice di vedere tutti quegli occidentali a Corte. Li mandò incontro ai Turchi e ci fu un massacro. Ma questo non era il vero esercito crociato. Quello vero contava 30mila uomini e vedeva tra le sue fila il fior fiore dell'aristocrazia guerriera d'Europa: Goffredo di Buglione, Boemondo di Taranto, Tancredi d'Altavilla ecc. Alessio ordinò a questi guerrieri d'Europa di governare in suo nome ogni territorio conquistato, in cambio di viveri, armature e mezzi di trasporto. I Crociati conquistarono prima Nicea, poi fu la volta di Antiochia che resistette 8 mesi e cadde perchè i Selgiuchi erano impegnati anche sul fronte Armeno dove la popolazione si era ribellata. Nel 1099 Gerusalemme venne conquistata, e alla conquista seguirono torture e uccisioni ai danni dei pochi mussulmani presenti nella città. Poi i Crociati si recarono nella grotta del Santo Sepolcro, dove piansero di gioia e pregarono. Qui Goffredo di Buglione si autoproclamò “Avvocato del Santo Sepolcro”. Morendo lo lasciò al fratello Baldovino, che preferì la qualifica di Re. Questo regno fu diviso poi in 4 principati: Gerusalemme, Antiochia, Edessa e Tripoli, diventando sempre più autonomi e facendosi guerre tra loro. Il Clero greco-ortodosso fu cacciato e instaurato quello latino-cattolico, costituito da ordini guerriero-monastici: i Cavalieri Teutonici, i Templari e gli Ospedalieri. Essi erano l'unica forza di questo Regno. Le città marinare dal canto loro vedevano ora quel sogno egemonico dei commerci nel Mediterraneo in quanto la flotta arabo era quasi scomparsa. Così era terminata la prima crociata e gli effetti che ebbe sull'Europa furono politicamente negativi. Gli stati e i sovrani avevano speso ingenti somme di denaro per finanziare l'impresa. L'impalcatura feudale rimase scocca e indebolita. Ma dal punto di vista culturale la crociata fu molto positiva. I reduci dell'impresa erano tornati in patri con un'idea completamente diversa della cultura araba. Essa era superiore nettamente a quella cristiana e ne portarono in Europa le testimonianze: il compasso, il vetro, i tappeti, lo zucchero, le spezie, la seta, i profumi. Impararono addirittura a radersi la barba. I crociati erano partiti alla volta della Terra Santa per ripristinarvi la fede di Cristo, ma tornarono in patria aprendovi la strada alle tentazioni del diavolo. Sul piano internazionale vi fu un altrettanto sconvolgimento. Costantinopoli, non avendo contribuito alla crociata, aveva perso ogni prestigio. L'autorità della Chiesa era stata rilanciata con successo e il papa stava per riprendere quella lotta tra papato e impero. I fondi raccolti erano andati a beneficio di Arcivescovati e Monasteri. L'Islam ne era uscito si indebolito, ma si stava rivitalizzando grazie ai Turchi.
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