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Le crociate (storia), Guide, Progetti e Ricerche di Storia

Ricerca su tutte le crociate + foto

Tipologia: Guide, Progetti e Ricerche

2019/2020

Caricato il 27/10/2021

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Scarica Le crociate (storia) e più Guide, Progetti e Ricerche in PDF di Storia solo su Docsity! Galliani Valentina LE CROCIATE Le Crociate, o Guerre Sante, furono guerre di religione promosse dalla Chiesa cattolica e combattute tra l'XI e il XIII secolo. Lo scopo principale delle Crociate era quello di liberare i luoghi santi di Gerusalemme e della Palestina occupati nel VII secolo dai musulmani; secondo alcuni studiosi, le Crociate vennero indette anche a seguito del desiderio di controllare il proficuo commercio con l'Oriente. La prima crociata La prima crociata ufficiale, detta "dei baroni" o "feudale", partì nel gennaio del 1097. Era costituita da guerrieri provenienti da tutta Europa, organizzati in gruppi, al comando di signori come Goffredo di Buglione, della regione francese della Lorena, Raimondo di Tolosa e Boemondo d'Altavilla, uno dei signori normanni dell'Italia meridionale, buon conoscitore dei metodi di guerra e della mentalità dei musulmani. Non partecipò invece alla crociata l'imperatore Enrico IV, in urto con il papato. Non conosciamo il numero preciso di quanti partirono, forse più di centomila persone, tra guerrieri e pellegrini. Sappiamo solo che la maggioranza di loro morì prima di raggiungere Gerusalemme, non solo a causa dei combattimenti, ma anche per il caldo, la sete e le malattie. Dopo essersi accordati con l'imperatore d'Oriente Alessio |, che si fece nominare capo della spedizione, nella speranza di ottenere dei territori, nel 1097 i crociati conquistarono Nicea; poi attaccarono Antiochia (1097) e infine Gerusalemme che venne espugnata nel 1099 dopo un difficile assedio: la popolazione musulmana fu quasi interamente massacrata. Senza rispettare l'accordo con Bisanzio, dai successi militari crociati nacquero gli Stati crociati d'Oriente (Regno di Gerusalemme, Regno di Armenia, Contea d'Edessa, Principato di Antiochia, Contea di Tripoli) la cui organizzazione ricalcava il sistema feudale dell'Occidente. Il più importante tra questi Stati, il Regno di Gerusalemme, venne affidato a Goffredo di Buglione che assunse la carica di advocatus, ossia di Protettore del Santo sepolcro, ma non di re. Questo perché, come fu detto "non era opportuno cingere una corona d'oro là dove Cristo era stato coronato di spine". In realtà, quello che si voleva sottolineare era che il dominio del nuovo regno spettava alla Chiesa: infatti il termine advocatus designava comunemente il laico che si occupava di curare gli interessi temporali della Chiesa. La Seconda Crociata Dopo la 1.a Crociata, sono pochi i guerrieri rimasti in Palestina, tali da poter garantire una valida difesa contro gi attacchi dei Turchi. Infatti, nel 1144, Edessa cade di nuovo in mano degli infedeli, per opera dell’Emirato di Mossul. L'’Occidente, a seguito dell'appello del papa Eugenio III e dietro l'esortazione di Bernardo da Chiaravalle, si mette cos’ in moto per organizzare la 2.a crociata. Essa è comandata da Luigi VII, re di Francia e da Corrado III, imperatore del Sacro Romano Impero. | primi a partire sono i Tedeschi ed era previsto che essi aspettassero i Francesi a Costantinopoli. Ma l'imperatore bizantino, Manuele 1° Comenio chiese loro di prestare giuramento di fedeltà come avevano fatto i grandi feudatari della 1.a crociata; Corrado III rifiutò categoricamente. Per conseguenza, i rapporti con Bisanzio risultarono fortemente compromessi e Corrado III decise di recarsi in Anatolia, senza aspettare il re francese, ma il suo esercito è massacrato dai Turchi e i sopravvissuti decisero di ritornare indietro verso Costantinopoli, in attesa dell'arrivo francese. Poco dopo i Tedeschi, partirono i Francesi,: Luigi VII desiderava ardentemente partecipare perché aveva molti peccati da espiare. Infatti, durante un conflitto con il conte di Champagne, egli aveva fatto bruciare una chiesa con più di mille fedeli ball’interno e pensa che la partecipazione ad una crociata potrebbe costituire un valido mezzo di redenzione. Nel suo viaggio, egli era accompagnato dalla moglie, la regina Eleonora d'Aquitania; | rapporti fra Bisanzio e i Francesi furono migliori anche se l’imperatore rifiutò di fornire aiuti, anzi fece promettere a Luigi VII di restituire i territori un tempo appartenuti all'Impero totalmente in mano ai commercianti genovesi e veneziani che spadroneggiavano nella capitale, approfittando della debolezza imperiale per arricchirsi sempre di più. Proprio mentre i Crociati stavano combattendo a Zara, a Costantino poli il popolo insorse, sfogando la propria collera contro i commercianti italiani, mentre il trono era in preda a lotte di fazioni che abbattevano un imperatore dopo l’altro. Il doge Enrico Dandolo penso di risolvere il problema invogliando i Crociati a lasciar perdere la Terrasanta e a dirigersi verso Costantinopoli per conquistarla. | Crociati saccheggiarono la città e sul trono, rimasto vacante, misero Baldovino di Fiandra, creando così un l’ Impero Latino di Oriente. Il territorio fu diviso in tanti feudi ed assegnati a coloro che avevano partecipato alla spedizione. Venezia diventò proprietaria della quarta parte e mezzo dell'Impero, ebbe il dominio di un quartiere di Costantinopoli, di una gran parte delle coste del Peloponneso e di parecchie isole del Mare Egeo. Da parte loro, i Greci che erano fuggiti da Costantinopoli, dettero vita ad un Impero Greco, con capitale Nicea e ad alcuni piccoli stati lungo le coste dell'odierna Albania, fra cui il Despotato dell'Epiro e il Despotato di Tessalonica. Scompariva così l’Impero bizantino che era rimasta l’unica forza in grado di ostacolare la resistenza Turca. D'altra parte l'Impero Latino d'Oriente era molto fragile perché riproduceva le caratteristiche di debolezza della struttura feudale in usi nelle monarchie occidentali. A loro volta, i Veneziani costituivano una specie di stato dentro lo stato che aveva in mano tutta la vita economica del paese. La Crociata fu un vero fallimento e i Crociati, attirati dal facile bottino costituito da Costantinopoli, non erano nemmeno arrivati in Terrasanta. £ Regio o AOTORÙA vv O so Regio ì { Ungheria È Duraio lnpero “yi, Ronsno © La Quinta Crociata Nel 1217, indetta dal papa Onorio III, sotto la guida di Leopoldo d'Austria partì una nuova crociata. L'esercito vedeva contingenti franchi, ungheresi, austriaci e ciprioti. Tuttavia, come già era successo con la IV, anche questa fu sviata dagli interessi economici. Ad essa avrebbe dovuto partecipare anche Federico Il di Svevia, come aveva giurato di fare al momento della sua incoronazione a Re dei Romani, ma rimandò l'adesione a parecchia riprese. La crociata si articolò in due fasi: la campagna di Palestina e la campagna d'Egitto. La prima non ebbe esiti rilevanti: molti crociati visto che non venivano raggiunti risultati positivi preferirono ritornare in Europa. Altri rimasero, in attesa di rinforzi e quando questi ultimi arrivarono, il condottiero Giovanni da Brienne li convinse a spostare i combattimenti in Egitto.Eccone il motivo. La Palestina era passata sotto il dominio mussulmano dell'Egitto e i porti della Siria e della Palestina avevano cominciato a perdere importanza per cui le preziose merci dell'Oriente invece di far capo ad Antiochia o a Tiro, facevano ormai capo al Cairo o ad Alessandria. Per questo motivo, Leopoldo d'Austria, sostenuto da Giovanni di Brienne, pensò che sarebbe stato meglio colpire i mussulmani in Egitto, e quindi nel loro cuore, anziché recarsi in Terrasanta. Fin dall'inizio, si ebbero dei forti contrasti fra Giovanni di Brienne ed il legato del papa che appena arrivato in Egitto, si dichiarò capo supremo della spedizione. Durante la 5.a crociata intervenne anche S. Francesco il quale, arrivato a Damietta mentre era in corso l'assedio dei Crociati, ebbe un incontro me morabile con il sultano. Lo scopo era di convincere il sultano a convertirsi per poter poi risolvere il problema dei Luoghi Santi in modo pacifico. Non ci riuscì, ma la sua presenza ed i suoi tentativi furono molto apprezzati negli ambienti mussulmani. Tutto si risolse nel 1221 con una completa sconfitta dei Crociati, che stressati dalla fame e da problemi logistici, dovettero negoziare la loro libertà e di cui il principale responsabile fu senz'altro il legato papale Pelagio che con il suo comportamento costrinse perfino Giovanni di Brienne a lasciare la Crociata. Per questi motivi, era logico che il papa volesse ad ogni costo che l'insuccesso fosse riscattato con una nuova spedizione con gli scopi più consoni a quelli delle Crociate. La Sesta Crociata Quando Federico Il scese in Italia nel 1220 per prendere in mano la situazione dell’Italia Meridionale, blandì il papa, Onorio III, con la promessa di partire ben presto per una crociata in Terrasanta e farsi così incoronare imperatore. In realtà Federico Il rimandava continuamente il mantenimento della promessa fin quando il papa Gregorio IX non gli ingiunge formalmente di partire immediatamente per la Crociata. Un’epidemia scoppiata tra le forze di Federico II, scoppiata in Puglia, fece ritardare ulteriormente la partenza. Da parte sua, il papa che cercava ad ogni costo un pretesto per una rottura con l’imperatore, colse l'occasione e gli lanciò contro la scomunica. Federico II, tanto per mettere il suo avversario dalla parte del torto, parti immediatamente. Arrivato in Terrasanta, con molta astuzia, invece di logorare le forze militari cristiane in combattimenti di dubbio successo, preferì arrivare ad un accordo col sultano d'Egitto che accettò di cedere ai Cristiani Gerusalemme, Nazareth ed altri luoghi sacri. In papa non si ritenne soddisfatto in quanto desiderava che i Mussulmani fossero vinti in battaglia invece di trattare con essi tramite la diplomazia. Per questo motivo, egli, approfittando dell'assenza di Federico II, ancora in Palestina, penso di organizzare un esercito per invadere l’Italia meridionale e rovesciare il regno svevo. Tuttavia, Federico II, con molta rapidità rientrò in Italia e costrinse Gregorio IX a firmare l'accordo di Ceprano (1230). Con esso, Federico Il fu liberato dall'impegno di tenere distinte la corona imperiale e quella del regno di Sicilia e in cambio ma in cambio accettò di riconoscere la libertà degli ecclesiastici dall'autorità del re sia in ambito fiscale, che giudiziario. Inoltre, dovette rinunciare al diritto di confermare i vescovi eletti. La Settima Crociata Nel 1244, Gerusalemme venne riconquistata dai Mussulmani. Questo fatto spinse il re di Francia, Luigi IX, ad organizzare e finanziare un'ulteriore crociata, la settima. Bisogna anche precisare che il re fu incoraggiato nella sua scelta anche dal fratello, Carlo d'Angiò, che nella spedizione contro gli infedeli vedeva un'occasione per insediarsi sula costa africana di fronte alla Sicilia. Egli cercò di convincere altri monarchi a partecipare, ma con risultati assai scarsi: il re d'Inghilterra Enrico III permise che la crociata fosse predicata anche in Gran Bretagna e permise che solo 200 cavalieri si unissero all'esercito francese. L'organizzazione fu perfetta in ogni dettaglio: trasporto, vettovaglie, sostegno economico. Il re salpò alla volta del Cairo dal porto francese di Aigues-Mortes nel 1248, insieme ai suoi fratelli ed altri nobili del regno con un esercito che contava 15.000 uomini. La città di Damietta fu facilmente espugnabile e fu proposto al sultano d’Egitto di scambiarla con Gerusalemme, proposta che quest’ultimo rifiutò con molto sdegno. Un’'alleanza fra emiri provocò la sconfitta dei crociati, nonostante la resistenza accanita di quest'ultimi.
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