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le donne nell'alto medioevo, Prove d'esame di Storia Medievale

risposta alle possibili domande sul testo della lazzari

Tipologia: Prove d'esame

2021/2022

Caricato il 13/05/2023

lucia-ferracini-1
lucia-ferracini-1 🇮🇹

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Scarica le donne nell'alto medioevo e più Prove d'esame in PDF di Storia Medievale solo su Docsity! T. Lazzari, Le donne nell’alto Medioevo, Milano, Bruno Mondadori, 2010 1. Come è organizzato il libro? Il libro è diviso innanzi tutto in tre sezioni: la premessa, una prima parte di spiegazione di come sia stata introdotta la prospettiva di genere e la donna come soggetto di interesse degli studi storiografici in diverse nazioni e poi una terza parte in cui, suddividendo per tematiche, vengono indagati vari ambiti analizzati secondo la prospettiva sopra indicata. Ho trovato molto interessante che in quest’ultima parte siano state inseriti vari estratti di fonti su cui si sono svolti li studi. Ho trovato questa modalità estremamente esplicativa. 2. Come prende avvio in Italia l’interesse per lo studio delle donne nel passato? In Italia questa corrente prende avvio grazie al forte interesse negli anni 50 del secolo scorso, da parte degli storici del diritto, alla sfera giuridica, in particolare al diritto matrimoniale. In questo ambito si andava, quindi, ad indagare la struttura famigliare e i problemi connessi al patrimonio e all’ordine successorio.( delle ricerche interessanti possono essere quelle di bellomo e di guerra medici. Questi studi hanno dato poi avvio ad indagini anche di tipo economico e sociale. Esso scrisse quindi un libro sulle dame del XII secolo sdoganando l’argomento dalle storie settoriali alla storia generale in francia. In Inghilterra invece 3. Come prende avvio in Francia e nel mondo di lingua inglese l’interesse per lo studio delle donne nel passato? Possiamo vedere come in queste due nazioni nascano essenzialmente in maniera differente in quanto in Francia questo tipo di studi nascono dalle indagini di Duby. Esso venne incoraggiato da antropologi ed etnologi, conosciuti tramite ricerche precdedenti, ad incrementare i suoi studi su aspetti della mentalità e delle strutturi sociali come il matrimonio, la struttura famigliare. Questi studi hanno dato poi avvio ad indagini anche di tipo economico e sociale. Esso scrisse quindi un libro sulle dame del XII secolo sdoganando l’argomento dalle storie settoriali alla storia generale in francia. In Inghilterra invece lo studio delle donne del passato nasce dal movimento femminista, nonostante tutte le donne che trattano di questo tema non siano femministe come ad esempio Nelson che ha incrementato gli studi sulla figura femminile nell’alto medioevo specificando che la storia non sia stata fatta solo da uomini. 4. A proposito della recensione condotta da Gianna Pomata nel 1990: cosa suggeriscono in termini di approccio alla storia delle donne i titoli dei libri presi in esame? I titoli dei libri in esame suggeriscono innanzi tutto sia sostanziale rendere visibile la storia delle donne che fino a quel momento era stata accantonata. Inoltre che per compiere un’indagine sulle donne sia essenziale spostare il campo d’indagine sulle donne stesse quindi fare riferimento ad una “her-History”. Infine che bisognerebbe far emergere i collegamenti con la storia generale non inserendo gli studi riguardanti le donne e il genere in una tipologia di storia settoriale. 5. Che cosa significa “agnatizio”? Nel diritto romano il termine indica il legame di parentela secondo la linea di discendenza maschile diretta che può essere, pertanto, definita anche agnatizia. Agnati sono coloro che hanno in comune lo stesso padre, anche se nati da madri diverse. 6. Su cosa si fonda la teoria della generazione umana detta emogenetica? Questa teoria si basa sul concetto di emogenesi introdotto da Aristotele che sostiene la preminenza dell’uomo nell’atto della generazione. Esso argomenta questa posizione sostenendo nella generazione di un figlio sia sostanziale l’apporto di sangue che ogni genitore fornisce. In quest’ottica esso indica il padre come fornitore di sangue attivo e generatore, mentre la madre come fornitrice di sangue passivo con la sola funzione nutritiva. Da questo deduce che il rapporto genetico sia solamente con il padre e che la madre non abbia alcun rapporto genetico con i figli ma che svolga solo la funzione nutritiva e di contenitore del seme. Questa visione verrà poi smentita da isidoro da siviglia argomentando la sua posizione facendo riferimento alla somiglianza del figlio ad entrambi i genitotri. 7. Nei regni romano barbarici I figli di un uomo libero e di una donna di condizione non libera di quale dei genitori seguono abitualmente il destino? Nei regni romano barbarici era la condizione della donna a determinare la posizione sociale del figlio che essa fosse libera o non libera. Questa visione è contenuta dell’editto di rotari 643. Essa era comune a molte popolazione barbariche non solo a quella longobarda, infatti nelle leggende nordiche possiamo vedere come il dio odino procrei con 3 donne con caratteristiche fisiche, emotive e mentali che le rendevano predisposte ad appartenere a 3 diverse classi sociali per creare quest’ultime. Un’eccezione interessante però è quella nel caso in cui le donne longobarde scelgano come marito un uomo romano, in questo caso esso acquistandone il Mundio, trasmetteva la sua posizione sociale ai figli seguendo il diritto romano. 8. Secondo Lazzari, per quale motivo Carlo Magno sarebbe stato “geloso” delle proprie figlie femmine? Secondo lazzari Carlo magno era reticente a dare in sposa le proprie figlie in quanto seguendo le regole di patrimonio sociale romano barbarico i suoi nipoti sarebbero stati legittimati a diventare re e in un sistema di successione ancora non ufficialmente regolamentato questo avrebbe portato forti disagi e disacordi. 9. Quali sono, secondo il vescovo Isidoro di Sviglia (620 ca.) le ragioni dell’attrazione esercitata da un uomo e dell’attrazione esercitata da una donna? Le ragioni attrattive sono mosse da interessi quali la nobiltà di stirpe e la bellezza comuni per entrambi. Ma poi per le donne era importante riscontrare in un uomo eloquenza e forza mentre per gli uomini era importate ricercare in una donna ricchezza e buoni costumi. Questo perche spettava alla donna fornire la dote mentre l’uomo aveva il compito di aumentare il futuro patrimonio economico. Questo cambierà poi in futuro in quanto anche l’uomo avrà l’onero della dote maritale. Ereditare libri per una figlia di stirpe importante stava a significare che esse potessero continuare nel loro percorso di studi senza quindi dover prestare attenzione alle incombenze quotidiane e in un futuro avere delle alieve. 20. Quali possono essere i compiti di una badessa e da quali fonti lo si può ricavare? L’attività politica condotta in modo indipendente, non solo a supporto e in supplenza di mariti e figli, fu prerogativa piena delle badesse. A capo di monasteri o di canoniche dovevano gestire comunità in genere formate da donne di elevata estrazione sociale e rappresentanti delle famiglie più potenti dei diversi regni. I grandi monasteri regi, fondati con quote larghe del patrimonio fiscale, diventavano luoghi strategici per la gestione delle reti clientelari che supportavano il potere regio. Ma le stesse dinamiche si riproponevano, in scala ridotta, nelle fondazioni di rilievo. La gestione dei rapporti con l’esterno e, insieme, di consistenti beni patrimoniali erano prerogativa della badessa e delle donne che collaboravano con lei. L’esenzione immunitaria di cui godevano gran parte di tali fondazioni imponeva alla badessa la gestione di poteri di natura civile, quali l’esazione dei tributi, l’amministrazione della giustizia, la tutela dei deboli. Erano donne di potere, dunque, e come tali venivano rappresentate. La fonte da cui si può rilevare questo è l’evangelario di hicta. 21. Lazzari riferisce la proposta della storica inglese Janet Nelson: da quali aspetti si può riconoscere che una narrazione storica altomedievale finora considerata anonima è verosimilmente stata scritta da una donna? Paradigma di nelson 1.Libertà nella forma e uso dichiarato di fonti orali e di tradizioni popolari 2. spiccata attenzione al ruolo degli intrecci parentali nella costruzione del dominio delle famiglie regie 3. la descrizione delle concrete attività politiche e patrimoniali svolte dalle donne. Inoltre utilizza un’analisi serrata. 22. Perché, secondo Lazzari, le donne che scrivono dichiarano la propria inadeguatezza? Le donne scrivono dichiarando la propria inadeguatezza risultando così combattive. dichiarando per prime la loro inadeguatezza, non solo difendono il loro lavoro in quanto autrici, ma instillano anche il dubbio che quel “fragile intelletto femminile” di cui dicono di essere dotate risulti, alla prova dei fatti, così tanto inadeguato al lavoro che hanno compiuto. 23. Perché e come il Manuale di Dhuoda per suo figlio ha anche un contenuto politico contingente? Questo manuale è uno dei pochi lasciti laici. Questo manuale scritto da dhuoda per suo figlio guglielmo è un manuale di indicazioni di buoni comportamenti che testimonia la buoma educazione impartitagli dalla madre e l’affetto materno. Dhouta appartieme alla dinastia carolingia ed è una donna aristocratica molto colta. Esiste però un’altra interpretazione del manoscritto di regine le jean il quale sostiene che il testo sia ad uso politico inviato al figlio alla corte di carlo il calvo per testimoniare la fedeltà verso di esso. 24. Che cosa può nell’insieme esprimere un testamento di una donna nell’alto medioevo? Il testamento di una donna esprime che la donna sia altamente potente e non abbia prole maschile; infatti possiamo vedere come nel caso di angelberga essa dopo la porte del marito abbia ereditato il potere e che questo le sia stato riconosciuto tramite il consors regni. Quest’ultima fu così messa nella posizione di fare un testamento che non era una scrittura privata delle ultime volontà ma un documento politico che attestava un atto di governo. 25. Cosa comunicano, secondo Lazzari, gli epitaffi di donne importanti dei secoli VIII-XI? Gli epitaffi fanno Emerge dalla composizione una figura femminile pienamente inserita nel clima di guerra che caratterizzò quei decenni difficili, una figura militante in lotta per salvaguardare fino all’estremo il regno di cui, insieme con il marito, costituiva il vertice. Come ad esempio quello di ansa e berta 26. Perché, secondo Lazzari, c’è tanto biasimo, per esempio in Liutprando da Cremona, per i comportamenti di una donna potente verso la fine del periodo che prende in considerazione? Perché l’insulto sessuale è un argomento retorico, e insieme un’arma politica, che non ha mai cessato di essere efficace: la moralità per una donna, anche se agisce in una sfera pubblica, viene sempre definita sulla base dei suoi comportamenti privati.
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