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le Egloghe Garcilaso De La Vega, Appunti di Letteratura Spagnola

Appunti dettagliati sulla biografia e caratteristiche dell'opera presi a lezione del prof Rubio

Tipologia: Appunti

2020/2021

Caricato il 18/01/2021

vcarosella
vcarosella 🇮🇹

4.3

(12)

7 documenti

Anteprima parziale del testo

Scarica le Egloghe Garcilaso De La Vega e più Appunti in PDF di Letteratura Spagnola solo su Docsity! Garcilaso De la Vega Le Egloghe Garcilaso De La Vega rappresenta la modernità poetica. È un poeta. La modernità nella poesia spagnola è rappresentata da GARCILASO DE LA VEGA. Nacque a Toledo, all’epoca era di grande prestigio perché tempo fa con i visigoti era stata capitale della spagna, una città che rappresentava il meglio della Castiglia , nacque nel 1501 all’inizio del 16 secolo. Era il secondo genito di una nobilissima famiglia. Il primogenito maschio era quello che ereditava tutto. GARCILASO essendo il secondo genito ha dovuto darsi da fare perché non era garantito il suo benessere. Nel 1520 quando era molto giovane, diventa l’amico fedele di Carlo v, quello che lo accompagna. Diventa il seguito di Carlo v. questo lo fece entrare in stretto contatto con Carlo V. poco tempo dopo esplode una ribellione in Castiglia cioè la guerra de Los Comuneros, una guerra che le città della Castiglia fanno contro Carlo v. Carlo v non sapeva una parola di spagnolo, cade la successione della monarchia e tocca lui essere il re della Spagna e anche l’imperatore del Sacro Romano Impero, Carlo v arriva in spagna è prende posizione nel suo regno e la Castiglia si rivela contro di lui perché è uno straniero. Non era solo uno straniero porta con se il seguito di stranieri, vinsero le forze dell’imperatore. GARCILASO si mette dalla parte dell’imperatore, il fratello invece si mette dalla parte dei comuneros. Nel 1525 si sposa, non si sa il nome della sposa perché non le dedica neanche un verso della sua poesia. Ebbe tre figli con lei. La donna che ebbe importanza nella sua vita fu Isabel Freyre, il grande amore di GARCILASO. Un’amore simile a quello di Beatrice, un’amore assolutamente platonico. Carlo v si sposa con una principessa di portogallo, nelle nozze che si celebrano a Granada, GARCILASO E ISABEL SI INCONTRANO. Isabel era una donna Bellissima e garcilaso si prese una cotta per lei, lei se ne va in Portogallo e si sposa con un altro uomo con cui ebbe due figli, il terzo figlio muore, non pensa mai a GARCILASO, per ciò è assolutamente platonico e petrarchesco. La fa diventare la donna della sua poesia. Nel 1529 rovinò per la seconda volta la sua vita, si dovevano sposare due famiglie, queste nozze hanno provocato che le due famiglie sarebbero diventate molto potenti, Carlo v vieta le nozze, GARCILASO partecipò alle nozze e fece il testimone di queste nozze. Quando Carlo v scopri non solo che le due famiglie si erano sposate, ma scopri anche che il suo fedele amico GARCILASO, era testimone. Cacciò GARCILASO e lo mandò in un isola del Danubio. Nel 1532 un suo carissimo amico diventa Pedro de Toledo; vice re di Napoli; Pedro De Toledo viene nominato da Carlo V, sapendo che il suo amico sta nel isola Del DANUBIO, chiede a Carlo V di portarlo con se a Napoli, Carlo v accettò e GARCILASO lasciò l’isola del Danubio e andò a Napoli; Napoli era una delle città più progredite di Europa; la più bella. A NAPOLI scrisse il 97% della sua produzione poetica perché a Napoli gli hanno insegnato a scrivere poesie; GARCILASO è un poeta napoletano che scrisse in spagnolo; Napoli ebbe un ruolo fondamentale nella Vita di GARCILASO. Nel 1536 per la terza e ultima volta si rovina la vita; viene a mancare agli affetti dei suoi per un posto a NIZZA; perse la vita; i francesi avevano la tendenza a invadere Italia. Una delle volte vicino Nizza i francesi si stavano ritirando quando in una torre rimangono 7/8 francesi, GARCILASO si mise a scalare la torre, gli lanciarono una pietra e mori. Muore molto giovane e senza aver pubblicato neanche un solo verso della sua poesia. Per noi GARCILASO rappresenta il perfetto gentiluomo, era un guerriero ma sapeva maneggiare anche la piuma. Con GARCILASO cominciò la modernità nella poesia spagnola, e questa modernità fu collegata con la poesia italiana, GARCILASO fu il primo che riuscì a imitare con grande autorevolezza la poesia italiana. La poesia italiana nel 16 secolo era la vuole tanto bene ad albanio non può accedere ai suoi desideri perché Camilla è consagrata alla dea DIANA, E le donne che si consagravano alla dea diana non potevano avere nessun tipo di rapporto. Camilla pensa che ALBANIO è un suo grande amico e lo trova un po’ triste. Non capi perché era triste e glielo domanda, alla fine albanio che non c’è l’ha fa più, le dice perché sono innamorato. ALBANIO dice a Camilla vai alla fonte e vedrai di chi, va alla fonte e vede se stessa. Camilla fugge. E ALBANIO rimane distrutto. Rimane talmente distrutto e ci racconta la sua sofferenza, e si vuole uccidere. Arrivano due amici di ALBANIO; i due pastori vedendo il suo amico soffrire, gli dicono che conoscono un ’uomo che riesce a sanarti della pena amorosa. Quest’uomo si chiama il mago severo, abita nelle vicinanze del fiume Taco. Lo portano da questo mago e li trovano il mago Severo; fin qui è una egloga pastorale. Qui comincia lo sbaglio di GARCILASO perché il mago severo si trova con i pastori e dice il fiume TACO (umanizzazione) mi ha preso per le mani mi ha portato dentro di sé, e mi ha mostrato uno scrigno di cristallo . scolpito con le avventure incredibile del casato di ALBA. In questo scrigno di cristallo, qualcuno si è trattenuto a scolpire le vicende del casato d’alba, quello che il mago severo racconta ai pastori è una descrizione bellica, è una narrazione epica di guerra che non c’entra nulla con l’amore. La descrizione del mago dello scrigno è assolutamente enfasi. Il mago severo a questa narrazione dedica un sacco di versi. Questo non c’entro nulla con l’egloga. I critici dicono che è un grande componimento poetico; però GARCILASO non riesce a imitare il modello e commette questo sbaglio. Il mago da un filtro magico a ALBANIO e albanio riesce a dimenticarsi di Camilla. Con questo filtro albanio non smette di amare Camilla ma si dimentica chi è. La terza egloga: è un gioiello; la egloga III è veramente un capolavoro; 376 versi. Le egloghe utilizzano i pastori come protagonisti esclusivi perché in accordo con la tradizione occidentale, i pastori vivendo in contatto con la natura sono esseri incontaminati, essendo esseri incontaminati sono gli unici che provano il vero e puro amore. Non erano incontaminati dalla città creata dall’uomo ma erano in contatto con la natura creata da Dio. Nella seconda abbiamo parlato di un contesto LAICO, non abbiamo parlato di DIO. Tutti i componimenti di GARCILASO si inseriscono in un contesto PAGANO, dio non compare. I modelli italiani anche si inserivano in un contesto pagano. Non compare mai la religione. Argomento: siamo nelle rive del fiume TACO, un pastore vede 4 ninfe. Queste 4 ninfe stanno tessendo degli arazi , questi arazi hanno una tematica particolare. La I ninfa tesse la storia di Orfeo e Euridice. È una storia classica, che parla d’amore irraggiungibile classico mitico. La II ninfa tesse la storia di Dafne e Apollo. La III ninfa tesse la storia di Venere e Adoni. La IV ninfa tesse la storia della ninfa Elisa, che partorendo il suo terzo figlio muore. LA EGLOGA I Considerata il capolavoro assoluto di GARCILASO, La critica dice che è stata scritta nel 1534 a NAPOLI. LA METRICA: la I egloga sono 30 strofe, di cui una strofa ha 14 versi, in questi 14 versi, 10 sono endecasillabi e 4 settenari => STANZA. È una strofa molto complessa, combina l’endecasillabo con il settenario. Nel primo verso rima incastrata. Argomenti: la I egloga riprende un gioco poetico letterario medioevale che si chiama QUESTIO, per il quale si faceva una questione e su questa questione parlavano due tre personaggi esponendo in forma poetica, esponendo i propri ragionamenti. Metteva insieme un forte sentimento ludico con le conoscenze. GARCILASO riprende questo gioco e riprende la forma e riprende anche uno degli argomenti fondamentali. GARCILASO attraverso questo gioco sta parlando di se stesso, della sua storia amorosa. Questa tradizione aveva due casi prototipici e che cerca di imitare: uno è Boccaccio e l’altro è TANSILLO. I due pastori della I egloga si chiamano SALICIO e NEMOROSO. (sono della tradizione dei pastori) SALICIO si lamenta del tradimento di Galatea e NEMOROSO si lamenta della morte di ELISA. (ISABEL) Abbiamo due pastori che ci raccontano la loro storia di amore e tradimento. GARCILASO lascia che noi lettori dobbiamo interpretare quale pastore soffre di più, lascia il gioco aperto. LA STRUTTURA: la struttura fondamentale riprende la egloga 8 di virgilio. La egloga di Virgilio aveva una breve introduzione, una dedica, due monologhi.
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