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Le Guerre Balcaniche (1990), Guide, Progetti e Ricerche di Storia

Ricerca sulle guerre balcaniche degli anni '90 e Tito. Utilizzato per studiare per la maturità (19/20 all'orale).

Tipologia: Guide, Progetti e Ricerche

2022/2023

Caricato il 01/06/2024

alis_bibiani
alis_bibiani 🇮🇹

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Scarica Le Guerre Balcaniche (1990) e più Guide, Progetti e Ricerche in PDF di Storia solo su Docsity! LE GUERRE JUGOSLAVE Inizio: 17 agosto 1990 Fine: 2001 Luogo: Jugoslavia, Serbia, Bosnia ed Erzegovina, Croazia, Kosovo Cause: Spinte nazionaliste degli stati federati Esito: Scioglimento definitivo della Jugoslavia Modifiche territoriali: Creazione degli stati indipendenti di Slovenia, Croazia, Bosnia ed Erzegovina, Serbia, Montenegro, Macedonia e Kosovo Fu una guerra civile fra le diverse popolazioni delle repubbliche socialiste riunite sotto il nome di Jugoslavia (6 stati differenti) La Ex-Jugoslavia era una nazione creata dopo l'occupazione tedesca durante la II Guerra Mondiale e costituita da 6 repubbliche e 2 provincie autonome: Croazia, Serbia, Bosnia ed Erzegovina, Macedonia, Montenegro, Slovenia più le province serbe del Kosovo e di Vojvodina. ➔ Le popolazioni di questi stati erano molto diverse fra loro per ideologia, religione, cultura e livello economico e per questo nascevano spesso scontri e tensioni che venivano brutalmente repressi dal regime comunista di Tito. ➔ In particolar modo la Croazia e la Slovenia, che erano economicamente più avanzate, chiedevano a gran voce l'indipendenza dal resto delle confederate. Dopo la morte di Tito (1980): Iniziò un periodo difficile per la Jugoslavia, a causa dell'indebitamento pubblico delle singole repubbliche, che portarono subito ad una difficile situazione economica. Oltre a ciò, emersero i nazionalismi, specialmente degli albanesi del Kosovo, acerrimi nemici dei serbi. ➔ Le repubbliche jugoslave si prepararono ad approvare, ognuna per proprio conto, delle modifiche alle loro Costituzioni, in modo da raggiungere ognuna la possibilità di avere dei loro partiti e prepararsi per le proprie elezioni. La Slovenia proclamò ufficialmente la sua indipendenza il 25 Giugno 1990. La Croazia seguì il suo esempio poco dopo. ➔ Guerra in Slovenia (esercito jugoslavo contro le truppe slovene) Esito: vincono gli sloveni L'esercito Jugoslavo, di matrice fortemente serba, attaccò la Slovenia. Per la brevità del conflitto (anche chiamato Guerra dei Dieci Giorni) non ci furono moltissimi morti, né tra i militari né tra i civili. Fu necessario un intervento pacificatore da parte della NATO per placare lo scontro: furono stabiliti tre mesi di fermo per cercare di comporre la grave crisi e trovare uno sbocco politico alla situazione. Dopo non molto tempo il governo jugoslavo si rese conto che la federazione poteva dirsi inesorabilmente finita ed accettò la secessione della Slovenia. ➔ Guerra in Croazia (truppe serbe contro i croati) Esito: vincono i croati Terminato il conflitto in Slovenia, iniziò quello in Croazia, anche questo ricco di bombardamenti e distruzione. La guerra finì con la vittoria della Croazia, che si distaccò dalle altre repubbliche ancora facenti parte della federazione jugoslava. ➔ Indipendenza della Macedonia In Macedonia l’8 novembre 1991 un referendum stabiliva la propria sovranità ed il 17 fu approvata una nuova Costituzione. ➔ Guerra in Bosnia-Erzegovina (serbi contro musulmani serbi e croati) Esito: i serbi perdono Anche in Bosnia-Erzegovina si verificarono spinte verso l'indipendenza fra la popolazione che era composta da gruppi serbi, musulmani e croati. Venne indetto un referendum dove si votava per l'indipendenza, ma la popolazione serba, per protesta, non partecipò al voto. Nascono gravi conflitti interni e i serbi minacciarono un bagno di sangue nel caso in cui i musulmani e i croati si fossero staccati dalla nazione. Nonostante le forze internazionali si adoperassero per riportare la pace, la guerra scoppiò inevitabile e sanguinosa. I reparti dell'esercito Jugoslavo, ritirati dalla Croazia e rinominati "esercito serbo-bosniaco" riuscirono a ritagliarsi una grossa parte di territorio serbo. Un milione di serbi musulmani e di croati furono costretti a fuggire dalle loro case, in quella che fu definita una vera e propria "pulizia etnica". Anche i serbi, naturalmente, pagarono le conseguenze delle loro azioni: la capitale Sarajevo venne assediata e bombardata.
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