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LE GUERRE DI RELIGIONE E I NUOVI EQUILIBRI TRA LE POTENZE, Sintesi del corso di Storia

LE GUERRE DI RELIGIONE E I NUOVI EQUILIBRI TRA LE POTENZE riassunto capitolo 16 del libro "LA STORIA Progettare il futuro" volume 1

Tipologia: Sintesi del corso

2020/2021

Caricato il 14/04/2021

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Scarica LE GUERRE DI RELIGIONE E I NUOVI EQUILIBRI TRA LE POTENZE e più Sintesi del corso in PDF di Storia solo su Docsity! STORIA CAP 16 Nel 1556 Carlo V ha abdicato in favore di suo fratello minore Ferdinando I e il figlio Filippo II. Filippo II, salito al potere si dedicò principalmente alla Spagna e, in particolare, alla Castiglia. Stabilì la capitale del regno a Madrid, a 0 KM fece costruire il palazzo reale Escorial. Regnò su Spagna, domini italiani, Fiandre e colonie americane. Come il padre, egli era un fervente sostenitore del cattolicesimo, usato come strumento di potere. Filippo II costruì un articolato apparato burocratico sottoposto al proprio controllo. Il governo fu strutturato in 8 consigli dipartimentali con competenze specifiche su determinati settori della vita pubblica. Per la gestione del territorio imperiale, furono istituiti 6 consigli territoriali, che esercitavano la loro autorità sulle diverse province del regno. Le cortes invece mantennero il diritto i approvare o respingere le imposte proposte dal sovrano. MARRANOS E MORISCOS L’integralismo cattolico del sovrano lo spinse a riprendere le persecuzioni contro marranos e moriscos (ebrei e musulmani convertiti su cui gravava il sospetto che continuassero a professare segretamente la loro religione). L’inquisizione, spinta dal principio della limpieza de sangre, arrivava a colpire chiunque avesse dei discendenti di origine ebraica o musulmana. La loro cacciata dalla Spagna gravò in maniera tale da causare non solo un impoverimento culturale, ma anche un danno economico, poiché costoro si occupavano del commercio e delle attività finanziarie. D conseguenza si bloccò la diffusione di una mentalità rivolta all’innovazione imprenditoriale nel settore agricolo e manifatturiero. Con l’assenza di marranos e moriscos che pagavano tasse e elargivano prestiti alla corona, l’amministrazione di Filippo II causò una spirale di indebitamento, dalla quale egli uscì imponendo nuove tasse e chiedendo prestiti alle famiglie banchiere tedesche. Nel 1557 Filippo II dichiarò bancarotta. LA POLITICA ESTERA 1557 vittoria San Quintino e pace di Cateau-Cambreais con cui chiude la fase di guerre in Europa. Nel 1570 gli Ottomani conquistarono Cipro e la Spagna si unì a Venezia e allo Stato della chiesa in una lega santa e nel 1571, presso Lepanto, la lega sconfisse gli ottomani. Questa vittoria venne celebrata come una moderna crociata. Nel 1581 ottenne per via dinastica la corona del portogallo, che gli consentì non solo l’unificazione della penisola iberica, ma anche di guadagnarsi i territori in africa e asia del portogallo. Nel corso del 500 i paesi bassi erano diventati una realtà economica prospera. Erano formati da 17 province, divise in province fiamminghe del nord, in cui si erano affermati i gruppi mercantili editi al commercio marittimo e in cui si diffuse il calvinismo, e le province meridionali, in cui si parlava francese e la popolazione era prevalentemente cattolica il ceto predominante era l’aristocrazia feudale. Filippo II preoccupato dalla diffusione del calvinismo, istituì l’inquisizione nei paesi bassi e aumentò la pressione fiscale. Ma così facendo, il malcontento unì cattolici e protestanti, nobili e borghesi, in una sola protesta. Nel 1566 scoppiarono violente rivolte e i ribelli avevano anche il sostegno economico dell’Inghilterra e degli ugonotti francesi, grazie ai quali riuscirono ad allestire una flotta (gueux de mer, pezzenti del mare). Filippo mandò uno dei suoi migliori generali, il duca di alba Fernando alvez di toledo, a riportare l’ordine con metodi brutali, che ebbero però l’effetto contrario. Egli fece arrestare e giustiziare due capi della rivolta. Un terzo, Guglielmo I d’Orange, riuscì a salvarsi. Nel 1576 le province del sud, in seguito all’assedio e saccheggio della città di Anversa da parte dell’esercito spagnolo, si unirono a quelle del nord nell’Unione di Gand. Filippo II quindi mandò Giovanni d’Austria e poi Alessandro Farnese che procedettero per vie diplomatiche e riguadagnarono le province del sud nell’Unione di Arras. Le province del nord si unirono nella lega di Utrecht e proclamarono l’indipendenza(riconosciuta nel 1648). Un altro fronte di scontro fu quello dell’Inghilterra, nel 1554 Filippo aveva sposato in seconde nozze la regina inglese Maria I Tudor(Cattolica), però morì senza eredi dopo pochi anni di regno. Per evitare che la corona inglese vada nelle mani di Maria Stuart(moglie del re di Francia), non si oppose all’ascesa al trono di Elisabetta I, sperando di prenderla in moglie, ma rifiutò. La regina incrementò le attività dei corsari contro le navi spagnole ricche di oro e argento, sostenne i protestanti olandesi e nel 1587 fece giustiziare Maria Stuart affinché crollasse l’ultima speranza di un cattolico al trono. Filippo quindi attaccò l’Inghilterra per invaderne le coste con una flotta(l’Invencible Armada). Nel 1588 la flotta fu distrutta dalle navi inglesi e dalle burrasche del largo delle coste irlandesi. Queste sconfitte, insieme ai problemi economici, causarono una perdita di centralità economica e politica della Spagna e dei paesi sottoposti. ELISABETTA I Elisabetta, 1558, si mantenne, innanzitutto, libera da vincoli matrimoniali. Venne soprannominata Regina Vergine e durante il suo lungo regno (1558-1603) dimostrò di possedere grandi doti politiche. Ella procedette consolidando la chiesa anglicana promulgando i 39 articoli di religione (1563). Dal punto di vista dottrinale la chiesa si avvicinava al protestantesimo, infatti affermava la centralità della scrittura, l’abolizione delle immagini sacre e la negazione dell’esistenza del purgatorio. Sul piano organizzativa rimaneva vicino al cattolicesimo, infatti la sua gerarchia continuava ad essere basata sulla figura del vescovo (arcivescovo di Canterbury). Vennero inoltre represse tutte le confessioni diverse dall’anglicanesimo. Furono anche attaccati i calvinisti più radicali(puritani) e li costrinsero a emigrare nelle colonie oltremare. La regina si presentò come protettrice dei paesi protestanti, nel 1587 fece giustiziare Mary Stuart, cattolica, accusandola di tradimento contro la corona. Filippo II appoggiò questa esecuzione, sperando di impossessarsi della corona inglese, ma non ci riuscì e la questione sfociò nella guerra e nella sconfitta, nel 1588, della invincibile armata. Un’altra motivazione era che la regina Elisabetta proteggeva l’attività dei corsari, chiamati così perché dotati della lettera di corsa, un’autorizzazione a depredare e affondare le navi di uno stato nemico, in questo caso della spagna nell’atlantico. Walter Raleigh, Francis Drake. In questo periodo ci fu una espansione commerciale che partì dai cambiamenti socio-economici legati alla produzione agricole. La vendita delle terre confiscate alla chiesa cattoliche permise la ripartizione dei terreni tra un nuovo ceto di proprietari agricoli grandi e piccoli, di origine nobiliare(gentry) e borghese. Questi investirono sia nella produttività delle terre sia nell’allevamento degli ovini, per sfruttare il cospicuo commercio della lana. Ebbe inizio anche il fenomeno delle enclousers, processo di appropriazioni privata tramite recinzione di terre che prima erano di proprietà comune e garantivano il sostentamento anche dei piccoli agricoltori. I contadini meno ricchi si ritrovavano costretti a lasciare la campagna per cercare di sopravvivere in città ingrossando le fila dei lavoratori salariati. Le continue variazioni dei prezzi dei beni di consumo, inoltre rendevano difficile ai ceti più umili mantenere un tenore di vita adeguato. Aumentarono povertà e vagabondaggio. La regina tentò di porre rimedio con le Poor Laws, un corpo di leggi finalizzato a garantire assistenza ai ceti più colpiti dai grandi stravolgimenti economici e sociali. Elisabetta promosse la creazione di associazioni commerciali internazionali che godevano di diritti esclusivi di commercio e sulle quali la corona deteneva una percentuale dei guadagni: la compagnia di Moscovia commercio con la Russia, la compagnia delle indie orientali traffici Americhe e occidente. I corsari inglesi divennero poi protagonisti dell’esplorazione delle coste asiatiche e americane. 1584 W.R. iniziò il primo insediamento in America del nord, a cui diede il nome di Virginia dopo la morte della regina. Notevole fioritura culturale. Infatti la regina, che aspirava al modello italiano, sapeva il latino greco e fece della sua corte un centro di diffusione delle arti (teatro). Un esempio di drammaturghi furono William Shakespeare, Christopher Marlow(tragedie) e Ben Jonson(commedie). Nel 1603 la dinastia Tudor si estinse e salì al trono Giacono I di Stuart, si concludeva l’età elisabettiana. FRANCIA La dottrina calvinista si era diffusa nella parte sud orientale del regno di francia a tal punto che alcune casate nobili( tra cui i Borbone) si convertirono per competere contro i Valois. Infatti la nobiltà francese vide l'adesione al protestantesimo come uno strumento ideologico e di lotta politica per sottrarsi al progetto di accentramento del potere e di imposizione di un controllo giuridico e fiscale sui propri possedimenti. Con la morte di Enrico II, figlio di Francesco I, nel 1559 si ebbe una grave crisi dinastica. L'aristocrazia si divide in due fazioni: il casato dei Borbone e la Famiglia dei Guisa, vantava dei rapporti matrimoniali con la corona e era fortemente cattolica. Questo conflitto coinvolse anche le armi oltre che gli strumenti del diritto. A tenere il potere in questo periodo non furono però i figli di Enrico II ma la moglie Caterina de Medici, che con grande astuzia cercò di spegnere i contrasti religiosi con azioni conciliatrici come l'editto di Saint Germain
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