Docsity
Docsity

Prepara i tuoi esami
Prepara i tuoi esami

Studia grazie alle numerose risorse presenti su Docsity


Ottieni i punti per scaricare
Ottieni i punti per scaricare

Guadagna punti aiutando altri studenti oppure acquistali con un piano Premium


Guide e consigli
Guide e consigli

Le guerre mondiali nella poesia italiana (Ungaretti, Rebora, Montale e Quasimodo), Schemi e mappe concettuali di Italiano

Appunti riassuntivi sulla Prima e Seconda Guerra Mondiale nella poesia italiana. Giuseppe Ungaretti ("Veglia", "Fratelli", "Pellegrinaggio", "Soldati", "Non gridate più") Clemente Rebora ("Voce di vedetta morta") Eugenio Montale ("La primavera hitleriana") Salvatore Quasimodo ("Milano Agosto 1943", "Uomo del mio tempo").

Tipologia: Schemi e mappe concettuali

2022/2023

In vendita dal 11/05/2023

noemi-di-genova
noemi-di-genova 🇮🇹

4.7

(3)

75 documenti

1 / 4

Toggle sidebar

Documenti correlati


Anteprima parziale del testo

Scarica Le guerre mondiali nella poesia italiana (Ungaretti, Rebora, Montale e Quasimodo) e più Schemi e mappe concettuali in PDF di Italiano solo su Docsity! GIUSEPPE UNGARETTI Introduzione Interventista per definire la sua nazionalità -> si arruola - contatto con atrocità della guerra -> non la rinnega ma sviluppa una visione oggettiva "Il porto sepolto" -> insieme degli scritti che compone al fronte - unico riferimento storico -> luogo e data di scrittura dei componimenti "Veglia" 23 Dicembre 1915, Cima Quattro - prima del "diario di guerra" di Ungaretti -> poco dopo essere giunto sul fronte Morte non presentata in modo eroico ma crudo e oggettivo -> in evidenza violenza e brutalità => descrizione cadavere - scena decontestualizzata e destoricizzata senza data => io di fronte all'atrocità della guerra >> contano i sentimenti umani e le fragilità Per sopravvivere alla morte bisogna trovare il suo opposto -> attaccamento alla vita (= istinto di sopravvivenza) - amore -> universale, dimensione di solidarietà umana >> variante della poesia -> serve a non soccombere e a non annientarsi (silenzio = anima) Stile -> sonorità martellante (= T) - parole in -ato e -ata => musicalità dello strazio - participi passati per il soldato -> immobilità della morte - non c'è punteggiatura -> versicoli >> potenzia la tragicità, le parole emergono dal bianco del foglio (= anima) Stile espressionistico -> trasmette emozioni attraverso ogni singola parola "Fratelli" 15 Luglio 1916, Mirano Sviluppa il tema dell'amore cristiano come solidarietà umana - doveva intitolarsi "soldato" -> pubblicata nella raccolta "Allegria" >> porto sepolto + altre poesie -> allegria dei naufragi (1919) >> allegria dei naufragi + altre poesie -> l'allegria (1931) Fratello -> dimensione di universalità e solidarietà umana, appartenenti al genere umano (= san francesco) - condividono fragilità => precarietà della condizione (= fratelli -> fragilità) lo poetico anonimo -> esprime un sentimento comune condiviso da tutti - IMmagini che emergono alla mente in reazione alla parola fratelli >> rivolta -> contro il mondo crudele della guerra >> presenta le immagini in analogia Fratelli -> idea di purezza e essere indifeso contro la brutalità della morte - importanza della poesia perchè fatta di parole -> portano alla luce gli istinti vitali dell'uomo Pellegrinaggio Struttura tipica poesie -> prima parte di descrizione brutale della realtà e poi epifania che porta all'istinto di sopravvivenza Soldati Luglio 1918, Bosco di Courton - sezione "Girovago" di "L'allegria" - bosco di COurton -> strage di soldati, cimitero >> il componimento ha come protagonisti i soldati -> solo in base al titolo Soldati paragonati agli alberi d'autunno => similitudine - situazione di precarietà -> sanno di essere destinati alla morte >> angosciosa attesa -> preannuncia la morte imminente Ripresa di unimmagine della tradizione letteraria ma rinnovandola (= modernismo) - foglie ancora sugli alberi -> attesa e precarietà Condizione propria dei soldati -> in realtà si può estendere a tutti gli uomini (= vb in forma impersonale) Stile - coinvolgimento del titolo per comprendere il testo - analogia sostituita da similitudine - versicoli -> presi a due a due formano settenari => metro tradizionale rivisitato >> violenza della guerra che porta alla lacerazione (= staccarsi delle foglie) >> ritmo rallentato -> per concentrarsi sulle singole parole Seconda fase della produzione bellica -> non può andamento orrore - epifania - attaccamento alla vita Prima Guerra Mondiale secondo Ungaretti La tragedia della guerra ha funzione epifanica -> desiderare un'innocenza primitiva che ha nella solidarietà umana il suo cardine - fa emergere la fragi dell'uomo => attaccamento alla vita biologico e innato Il conflitto quindi è un'esperienza corale -> uomini e fratelli contro la guerra, non contro il nemico - uomo come fibra e brandello dell'esistenza -> comprende l'orrore della guerra che riduce l'uomo all'osso, portandolo però alla sua parte più profonda e comune a tutti "Non gridate più" Sezione "i ricordi" della raccolta "il dolore" -> 1947 - parla della Seconda Guerra Mondiale -> osservatore civile >> aveva aderito al Fascismo >> non sa cosa accade al fronte o nei campi di concentramento -> non coglie la brutalità della guerra, espressa con la contrapposizione tra grido e sussurro Prima quartina -> invito ai sopravvissuti a non gridare - silenzio -> rispetto per i morti, per ricordarli e quindi farli continuamente rivivere >> per non far ripetere l'orrore della guerra - imperativi -> cessate, gridate => veemenza retorica precedentemente assente >> grido come strumento di distruzione e morte Seconda quartina -> silenzio per cogliere il sussurro della voce dell'anima (= poesia) - le parole de morti sono poetiche e colgono la parte più profonda dell'anima >> luogo dove cresce l'erba => cimitero (= Foscolo, Quasimodo) - se cè rispetto e silenzio c'è vita -> l'erba cresce >> silenzio come modo per rimanere umani Potrebbe essere stata scritta in occasione del bombardamento di Roma da parte degli alleati nel Luglio del '43 o a guerra conclusa (= grande conflittualità) - necessità di non dividere i morti tra buoni e cattivi ma ascoltarli tutti CLEMENTE REBORA Introduzione Vociano -> rivista "La voce" tra il 1908 (= fondata da prezzolini) e il 1916 - senso di sradicamento e non appartenenza al mondo contemporaneo -> comunque attenzione sociale e interesse ai problemi dell'Italia (= denuncia sociale) - diversi dai crepuscolari -> si chiudono in sè stessi Poesia vociana -> frammentismo (= D'Annunzio, Il notturno), prevale il simbolismo - esistenzialismo di Schopenhauer, rifiutano le derive estetizzanti di D'Annunzio Poeti vociani più importanti - Camillo Sbarbaro -> deserto come animo umano, riferimento per Montale - Clemente Rebora -> tormentato, si farà poi prete (= ricerca spirituale) - Dino Campana -> vero artista decadente italiano >> poeta maledetto (= 2 volte in manicomio), amore tempestoso con Sibilla Leramo, vicende editoriali sfortunate - Piero Jahier Gruppo eterogeneo -> ogni esponente ha le sue caratteristiche - aspetti comuni nel contenuto -> autobiografismo, analisi dei moti interiori (= ricerca senso della realtà che manca), coinvolgimento civile, intellettuale alla ricerca del senso dell'esistenza - aspetti comuni nella poetica -> rifiuto del romanzo dell'800 (= lungo e articolato), della melodia tradizionale e dell'ironia e colloquialità, tipici dei crepuscolari Stile -> verso libero, sintassi spezzata e irregolare, lessico medio-basso ma con intensificazione semantica (= espressionista) "Voce di vedetta morta" Non si arruola volontario -> danni fisici e psichici (= ptsd) dopo un incidente bellico => viene congedato - forma espressionistica per dare forza alle sue idee -> continua ricerca esistenziale Componimento -> 4 momenti, compreso il titolo senza cui sembra l'io poetico a parlare (= vedetta morta -> valore profetico proveniente dall'oltretomba) Versi 1-4 -> descrizione corpo + senso di disfacimento che si diffonde - si conclude col verso lapidario "frode la terra" -> la terra è un inganno Versi 5-11 -> coinvolgimento civile - la vedetta non piange perchè è affare di chi se lo può permettere e del fango, impietoso dalla quantità di cadaveri >> 2 interpretazioni -> può piangere solo chi è in vita oppure solo chi non ha partecipato alla guerra - la vedetta si rivolge a un soldato -> lo invita a non parlare della guerra a chi la ignora perchè non può comprendere >> critica agli interventisti -> non sono poi realmente andati a combattere - perdita di qualsiasi speranza -> contro l'esaltazione della guerra dei Futuristi e la visione consolatoria di Ungaretti Versi 12-18 -> spiraglio di speranza - slancio vitale verso l'amore -> non fraterno ma individuale (= uomo-donna) - lo stesso amore nega la speranza -> l'uomo comunque nan trova significato della propria sofferenza Versi 19-20 -> chiusura aperta e dubbiosa
Docsity logo


Copyright © 2024 Ladybird Srl - Via Leonardo da Vinci 16, 10126, Torino, Italy - VAT 10816460017 - All rights reserved