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Le istituzioni di antico regime, Sintesi del corso di Storia Delle Istituzioni Politiche E Parlamentari

Sintesi del testo Le istituzioni di antico regime

Tipologia: Sintesi del corso

2019/2020

Caricato il 25/09/2020

gabriele-pinto
gabriele-pinto 🇮🇹

4.4

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Scarica Le istituzioni di antico regime e più Sintesi del corso in PDF di Storia Delle Istituzioni Politiche E Parlamentari solo su Docsity! LE ISTITUZIONI DI ANTICO REGIME Concetto di: ‐istituzione ‐> atto di istituire (erede, fondanzione…) ‐politica ‐> naturale relazione tra uomini in una società stabile UNA COSITUTUZIONE AL PLURALE (JAMES BODIN) ‐Stato ‐> James Bodin intende per Stato UN GOVERNO GIUSTO CHE SI ESERCITA CON POTERE SOVRANO SU PIU’ FAMIGLIE E SU TUTTO CIO’ CHE ESSE HANNO IN COMUNE. Questa è la definizione di apertura dell’edizione francese dei “sei libri sullo Stato” di Bodin. Quindi i 2 fattori di interesse nella definzione di Stato sono: IL GOVERNO GIUSTO LE FAMIGLIE si tratta quindi di una aggregazione progressiva di una moltitudine di comunità minori, che vede nel potere centrale l’autorità destinata a garantire la loro convivenza tramite l’amministrazione della giustizia. Vi è un carattere gradualistico dove abbiamo una famiglia che vive in una casa: ‐> questa costituisce il primo nucleo governato dal padre ‐> questi si uniscono in villaggi ‐> questi a loro volta in città ‐> fino a giungere alla comunità più vasta che è lo Stato. Bodin rinviene come fondamento dell’ordine 2 categorie: I COMMUNITATES I COLLEGIA ‐> lo Stato svolge una funzione di mediazione ed equilibrio tra territori, ma imperium è legato alla iurisdictio ‐> Nell’antico regime vi è una rappresentazione per ceti con una configurazione TRICURALE: 1: UNA COMPONENTE NOBILIARE 2: UNA CITTADINA 3: UNA ECCLESIASTICA ‐> Il principe esercita poteri con Assemblee: 1: ASSISE 2: CORTI 3: PARLAMENTI che in linea di principio riconosceva che solo una precisa manifestazione di una volontà da parte del popolo poteva ad esempio legittimare l’introduzione di nuove imposte da parte del principe. Si ha la parvenza che queste istituzioni rendono opponibili le decisioni del sovrano; questo tipo di istituzioni nascono così per completare la personalità del Re‐> quindi lo Stato appare come volto a coadiuvare un diritto “giusto e buono”. ‐>Nelle Assemblee i Ceti esercitano non per interessi generali ma corporativi ‐> APPARATI PUBBLICI: non più collaboratori legati al principe ma (Uffici – con cariche sempre per ceti), appendice del potere del RE ‐> Spesso uffici, magistrato, riuscivano a contenere il dispotismo del sovrano ‐> I ceti approvano tasse per forze armate di difesa, così il Re diventa dispotico e nasce lo stato di Polizia ‐> l’antico regime acquisisce un significato di condanna, cosa mai piu da ripetersi. La crisi inizia quando il pensiero cambia dal ritenere la società da “ordine naturale ed immutabile”, a caratterizzata da fattori “artificiali” frutto di scelte soggettive. ENTI TERRITORIALI DI VARIE TAGLIE E MISURE ASSOCIAZIONI DI CARATTERE FUNZIONALE, RELIGIOSO, ASSISTENZIALE, CETUALE, ECC. LE ISTITUZIONI DELLE RIVOLUZIONI: AMERICA E FRANCIA Scoprono potere costituente ‐ diverse opinioni delle 2 rivoluzioni (processo unitario, diritti soggettivi uguali) ‐> Dichiarazione di indipendenza 1776 ‐> Dichiarazione dei diritti dell’uomo 1789 Protesta contro tirannia inglese si elimina il particolarismo dei ceti ******** ‐In america derivazione del common law, e viste le diversità culturali è avvenuto un vero e proprio umanesimo giuridico che ha permesso anche di ottenere il consenso per entrate fiscali, supremazia leggeper entrambi (caso giuramento francese del sovrano). La carta americana costituì la base anche di quella francese, una diceva cosa la legge non doveva fare(common law)‐la francese cosa doveva fare. Supremazia della legge su tutto. PLURIBUS UNUM Nel 1777, dopo la vittoria di Saratoga, coordinare 13 colonie era molto difficile; il 1° problema era relativo alla rappresentanza in seno al Congresso; il 2° era relativo alla ripartizione delle spese di guerra; il 3° era la questione delle terre di frontiera. Il Trattato istitutivo della confederazione nei primi 3 articoli dà il nome alla Confederazione (USA) ->si riconoscevano agli Stati la sovranità ->si dichiarava anche lo scopo per il quale gli Stati erano uniti, quali: LA COMUNE DIFESA E GARANZIA DI LIBERTA’ E BENESSERE RECIPROCO. Nel Trattato si definisce anche il funzionamento del Congresso, tra cui: IL DIRITTO E IL POTERE UNICO ED ESCLUSIVO DI DICHIARARE LA GUERRA E LA PACE, così come CONDURRE LE RELAZIONI DIPLOMATICHE. ‐Però manca buona volontà degli Stati a mantenere l’unione, difatti ognuno rivendicava indipendenza dopo guerra vinta; ‐(Iniziativa di Hamilton) ‐>vari sistemi per tenere unita confederazione dopo guerra vinta (economicamente forte gli USA) ‐Compromesso dello stato nello stato, si contenevano gli eccessi a vicenda; ‐Compromesso di Philadelphia, stati grandi spingevano per proporzionale, piccoli discriminati (differenza tra camera e senato); ‐Schiavitù ancora difficile da abolire, ma introduzione di una tassa di 10 dollari a Schiavo + 3/5 degli schiavi potevano decidere i rappresentanti alla camera; ‐Figura del presidente e modalità di nomina, e si lasciava agli Stati la libertà di decidere modalità di nomina degli elettori. ******** ‐In Francia processo più difficile ad identificarsi unitaria, il concetto di eguaglianza eliminava i privilegi dei ceti, e particolarismi giuridici. Rimaneva distinzione tra cittadini attivi e passivi, solo gli attivi godevano dei benefici politici. Per cittadini attivi non si intendeva chi lavorava e pagava le tasse, ma essere sempre militanti che contrastano chiunque “con propositi o scritti” si dimostri favorevole alla tirannia. ‐In Francia vi è una monocamerale(ago bilancia sul popolo), il sovrano è esecutivo/simbolico, vi è una gerarchizzazione dei poteri funzionale a sorvegliare la mobilitazione rivoluzionaria. La legge in primis, cinghia di distribuzione tra Stato e cittadino. BILL OF RIGHT DICHIARAZIONE DEI DIRITTI PER LE 13 COLONIE LE ISTITUZIONI POLITICHE DELLA RESTAURAZIONE Diversi concetti per il termine Restaurazione: -Gramsci annotava nei “Quaderni del carcere” che la Restaurazione è il periodo di elaborazione di tutte le dottrine storicistiche moderne. In realtà non ci fù nessuna restaurazione dell’antico regime, ma solo una nuova sistemazione di forze. Quindi la riflessione gramsciana sottolinea la scollatura fra la volontà di un ritorno effettuale all’antico regime e la nuova sistemazione di forze. -Secondo il significato condiviso dei dizionari di più largo uso, con “restaurazione” deve intendersi, il <<ristabilimento di istituti, valori, assetti politici dopo un periodo di soppressione o di sospensione>>. -Secondo il dizionario Niccolò Tommaseo: <<Restaurazione, del rientrare alla potestà borbonica dopo Napoleone>>. -Secondo il dizionario storico amministrativo Giulio Rezasco: <<detto dal francese, de’ Princpi, delle Dinastie, degli Stati>> -> ma continua sotto la voce RESTITUIRE e quindi: <<rendere ad un princpie il suo antico dominio, reintegrare, oggi restaurare>>. -Nella costruzione del mito del Risorgimento, il termine “restaturazione” veniva ad assumere il significato di “tempo recuperato”, cioè il tempo di sedimentazione di quegli ideali che portano verso l’Unità d’Italia. Oltre la restituzione ai sovrani legittimi del loro titolo, uno STATUS QUO ANTE, si definisce nuova area geopolitica con il Congresso di Vienna del 1° novembre 1814 − in primis ripristinando i confini francesi e creati stati cuscinetto per evitare politiche espansionistiche, facendo pagare anche un’indennità di Guerra; − aggiungendo un sistema di alleanze con rigido apparato di polizia per garantire pace e stabilità. Nonostante in Francia il potere restaurato era meno autoritario di un tempo si definiscono nuovi assetti, vi era Napoleone terzo: -Belgio e Olanda costituvano il Regno dei Paesi Bassi; -la Prussia raggiungeva I confine francesi con l’acquisizione dei ricchi territor della Germania renana; -la Russia otteneva, dopo l’annessione con la Finlandia, gran parte dei territor polacchi, così venivano ridefiniti gran parte dei territori germanici; -l’Austria conosceva una vistosa espansione nella penisola italiana; -l’area germanica non aveva ancora costituzioni ma aveva giudici specializzati in giustizia amministrativa; -molto fuori è la Gran Bretagna perché molte trasformazioni sono avvenute molto prima, dove si creò una santa alleanza (seppur con toni sprezzanti verso lo Zar) e si proseguì con sviluppo delle istituzioni politiche e giuridiche dell’Europa continentale, sempre GB con il Representation of the People Act aumentava così il peso dell’opinione pubblica in una Europa lacerata dalle rivoluzioni. L’Europa si trova ad un bivio, in quanto nonostante la restaurazione, rimane ininterrotta la DOMANDA DI COSTITUZIONALIZZAZIONE, tanto che i regimi si irrigidirono per reprimere ogni opposizione. Nel 1831 scoppiano nuove rivoluzioni in tutto il cuore del continente europeo, tale che i valori fondanti la restaurazione crollarono in favore delle forze liberali. Si arrivò ad una rivoluzione totale, considerata la prima e l’ultima rivoluzione europea. DOPO VIENNA IL NUOVO ASSETTO POLITICO NELLA PENISOLA ITALIANA A NORD • Piemonte e Genova  Savoia • Lombardia, Trentino, Valtellina  Austria, Trieste e litorale. Si ha monarchia consultiva con il ritorno degli Asburgo, caratterizzata dal ripristino dei codici e alla formazione di due congregazioni a Milano e Venezia, composte da Consiglio, Governatore e Vicepresidente. CENTRO • Ducati dell’area padana: Parma, Piacenza e Guastella  affidato a Maria Luigia a patto che venga restituita Parma ai Borbone post mortem. Il suo governo era articolato in ministeri, venne istituita una Corte dei Conti. Per volere dell’arciduchessa ci fu una nuova codificazione affinché ci fosse la chiamata paritaria per le donne alla successione. • Modena e Reggio  territorio di Francesco IV d’Austria, reggente conservatore e autoritario. Vi è un’amministrazione centrale che gestisce affari interni ed esteri. • Granducato di Toscana  Ferdinando III di Lorena ripristina il Buongoverno di polizia • Marche, Romagna, Emilia, Umbria, Lazio  1816 lo Stato Pontificio attua una centralizzazione del territorio in 17 provincie e le più importanti, chiamate “legazioni” erano affidate ai cardinali; 1831 Gregorio XVI riorganizza la situazione su consiglio del Memorandum del suo predecessore; 1846 con Pio IX si ha la svolta poiché vi è la promulgazione di uno statuto, la creazione di una legge di stampa, un Consiglio dei ministri e un Consiglio di Stato SUD • Regno delle Due Sicilie  Nel 1816 l’imperatore d’Austria sancisce unione con Napoli, nel 1819 con la salita dei Borbone viene instaurata una monarchia assoluta ma illuminata poiché il re è aiutato da 7 ministri, un Supremo Consiglio, un Consiglio di Stato e la Corte dei Conti. Nel 1820 si passa alla monarchia consultiva, a seguito della rivoluzione di Napoli. • Regno di Sardegna  territorio di Vittorio Emanuele I di Savoia, il quale con l’editto del 21 Maggio 1814 sancisce un ritorno al passato: vi era un sistema di governo articolato in ministeri, divisi ulteriormente in Province e Comuni. Importante tappa nella storia del regno è il 1831 con il ritorno di Carlo Alberto e promulgazione del suo statuto nel 1848. DAL LIBERISMO ALLA DEMOCRAZIA (1848‐1914) La rivoluzione del 1848 ha portato tra i cittadini la rivendicazione di una costituzione tra i cittadini degli stati che ne erano sprovvisti. ‐In quelli come la Francia che avevano già una costituzione, avevano ottenuto un allargamento della sua rappresentanza sociale, introducendo il suffragio universale maschile, affermando così il principio che la sovranità risiedeva nella cittadinanza. Quella francese, con il suffragio universal maschile, rappresentava un’eccezione. In genere il diritto elettorale era su base censitaria e con percentuali molto modeste di popolazione pari al 2%. Ovunque tornò la forza liberale ad eccezione della Russia. ‐Tutto ciò aveva come elemento di differenza IL PARLAMENTO, organo attraverso il quale la cittadinanza esprimeva la propria sovranità. ‐Il suffragio fu esteso anche in Gran Bretagna dopo il 1867 passando da 1,4 milioni a 2,5 milioni, e nel 1884 passò a 4,9 milioni. Dopo la Grande Guerra fu introdotto il suffragio femminile per le donne capofamiglia. ‐Nel 1871 l’impero germanico era guidato dalla Prussia e fu introdotto il suffragio universal maschile anche se solo in occasione delle elezioni che designavano I deputati al Reichstag, il parlamento federale. ‐Il suffragio era agli inizi comunque ristretto per censo, poi si passo al suffragio universale maschile e se dobbiamo parlare dell’Italia ebbe la sua prima riforma elettorale nel 1882 facendo salire la percentuale dal 2% al 7%, trend in aumento con l’annessione degli analfabeti nel 1911 arrivando al 44%. Mentre il suffragio universale maschile arrivò solo nel dopoguerra. Quindi in Europa vi è questa metamorfosi democratica che come affermava Benedetto Croce nel 1965, era stato conosciuto solo negli USA con il riconoscimento dello “status di cittadini” della popolazione nera. Nonostante la svolta liberale in tutta Europa rimaneva ancora qualche istituzione per base censitaria, ‐ad esempio in GB vi era ancora la Camera dei Lord ‐ ‐in Francia il Senato era composto per ¼ da membri permanenti, mentre gli altri ¾ designati attraverso un complesso sistema di elezioni ‐ ‐in Germania i componenti della camera erano scelti dai governi appartenenti alla confederazione imperiale.I Senati erano concepiti come contrappesi di impronta conservatrice rispetto a eventuali “eccessi” delle camere elette direttamente. Resti di antico regime rimangono ancora qui e li in Europa, anche se sembra sia stato utile in Germania questa permanenza perché vigeva l’esigenza di proteggersi ad est dalla Russia e ad ovest dalla Francia. Mentre in Italia stava Giolitti, ricordata come epoca democratica, vi erano ancora appendici della corona ed una forte spesa militare anche in periodo di non belligeranza, ed era quanto previsto nello Statuto Albertino. Vi era anche un certo “segreto di Stato” per molte questioni. Lo stato monoclasse tramonta e si avvia lo stato pluriclasse, che mutuo anche l’amministrazione dal “non fare” al “fare”, e con una separazione dei poteri, la magistratura si vede accrescere i suoi poteri ed il cittadino poteva godere di maggior tutela da eventuali abusi. Lo Stato o il potere esecutivo non poteva più agire con politiche repressive, e si apre l’idea di “Stato come amministrazione” e di “Stato previdenza” che si faceva carico delle esigenze e solidarismo sociale. Quindi ora si tutelavano i meno abbienti, anche se attività di alcuni apparati pubblici restava oscura. Ad esempio oscura lo era la politica estera, dove si insediavano le lobbies corporate, in merito alle esigenze di rinnovamento del materiale bellico. Nelle colonie vi era una zona grigia di piena sudditanza con modelli preliberali, mentre le piene garanzie venivano date solo al riconoscimento della cittadinanza politica. LE ISTITUZIONI POLITICHE DEL DOPOGUERRA La sconfitta della Germania divide l’Europa con 4 zone di occupazione, a sud l’americana, a est quella sovietica e ad ovest si definisce quello scenario che porta il muro e la guerra fredda. Scenari analoghi si presentano in oriente in Corea, mentre in Vietnam vi è il conflitto terminato con la vittoria comunista. Gli ANNI ’70 segnano un periodo significativo tra shock petrolifero, conversione di dollaro in oro e rivoluzione iraniana che mettono in discussione – il ruolo dello stato – in virtù di una struttura internazionale. STATI UNITI: 1951 – XXII emendamento costituzione, non più di due cariche contro le 4 della controversia vicenda di Roosevelt. ‐Ci fu una crisi fiscale, che portò a delle ristrutturazioni avviate dalla presidenza Regan. ‐Si apre la possibilità di impeachment del presidente come per Nixon, per tradimento o altri gravi crimini e misfatti ‐1973 si rafforzano il controllo del Congresso sulle forze armate e prime politiche di integrazione formalizzate nel Civil Right Act AMERICA LATINA: nessuno degli stati dell’America latina ha avuto una parabola di stabilità costituzionale ‐in Cile nel 1988 Pinochet instaura un regime militare ‐in Argentina abbiamo il regime di Peron ‐a Cuba abbiamo Fidel Castro che a gennaio 1959, dopo un insuccesso di una spedizione militare negli Usa, il regime si dichiara comunista e si collega con l’Unione Sovietica, finchè il leader maximo non lascia la guida per motivi di salute nel 2008, facendo subentrare il fratello ‐in Messico vi sono i governi a partito unico dove ogni presidente si succede in mandati non rinnovabili che garantiscono una certa alternanza ‐il Giappone dopo la resa è assediato dalle truppe americane e sotto il generale MacArthur si ottiene una Costituzione nel 1947. L’imperatore rimane come figura o simbolo, mentre il quadro è più democratico ‐lo Stato di Israele giunge all’indipendenza nel 1948 a proposito della suddivisione tra Palestina e Gerusalemme. Si dotano di una costituzione e rimasero sotto la guida laburista fino agli anni ’70 rappresentando un’eccezione per il Medioriente BRITANNIA La GB ne esce vittoriosa dal conflitto mondiale, e ne si vede un grande sviluppo in quel binomio tra partito conservatore e labourista. Il partito laburista non vuole la nazionalizzazione delle acciaierie e viene sfiduciato Callaghan nel 1978, si succedette Margaret Thatcher che cambiò il partito conservatore portando delle novità. PROCESSI COSTITUENTI EUROPEI Sul continente europeo ci sono cambiamenti importanti, in Belgio viene ridimensionata la figura del Re, La Francia sotto De Gaulle si prepara a nuove istituzioni costituzionali sotto referendum a suffragio universale. Con la Quarta Repubblica si accrescono i poteri del presidente con bicameralismo differenziato, ma nel 1958 con nuovo rafforzamento del presidente e infine, nel 1962 il Presidente verrà eletto direttamente con regime semipresidenziale. In Italia intanto la Repubblica vince sulla monarchia grazie al referendum del 1946 dando vita a 3 grandi partiti: la Democrazia cristiana, il Partito socialista, il Partito Comunista. Abbiamo un bicameralismo perfetto, il referendum popolare abrogativo delle leggi ed altre novità ottenute. In Germania nel caos italiano con la crisi dei partiti del 1993, si eleva la stabilità della Repubblica federale tedesca nata nel 1948. ‐ Cessano anche negli ANNI ’70, il regime in Grecia, la dittatura franchista in Spagna e quella salazarista in Portogallo OCCIDENTE DEMOCRAZIE ‐ ORIENTE ‐L’Unione sovietica si era data una Costituzione nel 1936 con assetto bicamerale. Nel 1958 viene eletto Gorbaciov che porta un certo rinnovamento alle politiche, con avvio alla liberalizzazione economica e si propone nel 1988 la spartizione del Partito comunista dallo Stato. ‐In Bulgaria, per la 1° volta nel 1945 nasce una democrazia liberale con ruolo essenziale dei comunisti ‐In Ungheria viene proclamata la Repubblica nel 1946, con economia socialista e posiz. dominante comunista ‐In Iugoslavia la 1° Costituzione era come per il modello sovietico, la seconda viene approvata nel 1953 che rompe con quel modello. Lo stato è di tipo socialista, vi è un’Assemblea federale. Il Presidente della Repubblica era il maresciallo Tito, ed era prevista anche una Corte Costituzionale. ‐Il cambio di regime in Portogallo porta l’ultima ondata di decolonizzazione, tanto che il Mozambico si apre alla democrazia con una sua Costituzione. ‐Anche la Francia ha il suo processo di decolonizzazione prima in Indocina, poi Algeria dove nel 1963 nasce la Repubblica democratica e popolare di Algeria. ‐L’Africa subsahariana nel corso degli anni ’70 ha una forma istituzionale presidenzialista. ‐Nel 1947 India e Pakistan proclamarono l’indipendenza, seguiti dal Celyon. ‐In Siria, Iraq ed Egitto si realizzarono alcune varianti vi sono varianti di regime autoritario. ‐In Cina, dopo la morte di Mao, la leadership della Repubblica Popolare Cinese passa a Deng Xiaoping, grazie al quale si afferma il socialismo cinese, si enfatizza così lo sviluppo economico. IL SOCIALISMO “REALE” DOPO LE COLONIE LE ISTITUZIONI INTERNAZIONALI: NAZIONI UNITE E UNIONE EUROPEA Per risolvere le controversie tra Stati, nascono nel XIX sec. una serie di convenzioni (Unione postale e Croce Rossa) e trattati. Tra quest’ultimi, degni di nota, sono le Conferenze dell’Aia nel 1899 e nel 1907, primo vero esempio di riunione diplomatica e la Conferenza degli Stati Uniti nel 1899. Dopo la Guerra, furono gli USA ad avere una posizione dominante, non solo dal punto di vista militare ed economico ma anche per gli ideali: si vedeva nella struttura politica federale un’alternativa al declinante modello dello Stato nazionale europeo. Fu cosi che Roosevelt firmò la dichiarazione delle Nazioni Unite, condizione necessaria per partecipare ad processo decisionale per un nuovo ordine internazionale.  Con la Conferenza di San Francisco del ’45 invece si approva lo statuto dell’Organizzazione delle Nazioni Unite, dove si riaffermano i diritti fondamentali dell’uomo e le finalità nel mantenere la pace e la sicurezza internazionale.  ONU costituita da un’Assemblea generale, un Consiglio, una struttura burocratica e un Consiglio di Sicurezza. ‐> Il Consiglio di Sicurezza è composto da 5 membri permanenti (USA,URSS,Cina,Gran Bretagna,Francia) e 6 scelti da Assemblea generale ‐> esamina le questioni che possono minacciare la pace  L’Assemblea generale è il foro degli stati che si riconoscevano nei valori di libertà e democrazia, enunciate nella Carta e,riunita in sessione plenaria una volta all’anno, era chiamata ad approvare il bilancio annuo dell’organizzazione o i nuovi membri proposti dal Consiglio di sicurezza, mentre la Corte permanente si occupa di giurisdizione  Si completa il quadro con un consiglio economico e sociale composto da 18 delegati, che indirizza le attività di agenzie internazionali come: FAO, UNESCO, UNICEF, ecc. Nel dopoguerra si inizia a parlare di una sorta di federalizzazione degli Stati Uniti d’Europa, per l’Italia era difficile uscire dall’organizzazione leninista, ed occorreva uno slancio e coordinamento delle forze armate in funzione antisovietica, difatti a Bruxelles nacque un patto di difesa per questa ragione ‐> intanto gli Usa inseriscono la Germania nel Patto atlantico del 1949. Nei paesi di matrice cattolica come l’Italia nasce l’idea di una politica sovranazionale, tanto che se ne fece interprete Winston Churchill. Con la guerra fredda sfumò il patto politico dell’ONU e nel 1948 si ebbe la Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo. A causa della guerra di Corea del 1950 si toccò un punto di crisi ma, una volta risoltasi, gli USA poterono continuare la loro missione in Corea del Nord. La morte di Stalin riaprì le adesioni all’ONU. − La gestione della crisi di Suez nel 1956 grazie ai Caschi Blu costituì il primo caso di peace keeping. UNA NUOVA PARTENZA PER L’EUROPA Sotto la spinta di Mannet, nel 1951 venne creata la CECA con adesione immediata di Italia, Germania federale e i paesi del Benelux. Sulla base di questo venne creato un esercito comune, sancito il 27 Maggio 1952 con la firma del Trattato istitutivo del CED da parte dei sei paesi che avevano dato vita alla CECA. Quest’ultima diventò operativa nel 1952 con Alta autorità sovrannazionale di 9 membri e di un comitato di ministri, seguiti da un’Assemblea di 78 membri designati di parlamentari dei paesi aderenti, che aveva solo funzioni consultive e una Corte di Giustizia, a cui era richiesto di risolvere le controversie nate dall’interpretazione del Trattato. Il piano CED fallì ma nel 1957, con gli accordi di Roma, nacque la CEE e l’EURATOM. La Comunità Europea, composta da una Commissione, un Consiglio di ministri dei paesi membri e un’Assemblea, aveva l’obiettivo di eliminare le barriere doganali interne entro dodici anni. Nel 1973, Gran Bretagna, Irlanda e Danimarca entrano nella CEE e due anni dopo si tenne la prima conferenza del G6. LE NAZIONI UNITE Con il processo di decolonizzazione degli anni ’60, l’assetto dell’ONU cambiò con l’aumento dei membri non permanenti del Consiglio di sicurezza da sei a dieci e il consiglio economico e sociale arrivò a 54 membri, ma era l’Assemblea il vero centro politico planetario, soprattutto dopo aver acquisito potere dalla risoluzione della crisi di Suez e del Uniting for Peace. Questo momento di Gloria cessò a causa della guerra del Vietnam e di quella del 1968, rimanendo in una situazione di paralisi politica per quasi 20 anni.
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