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Le leggi fascistissime di Mussolini, Appunti di Storia

Le leggi fascistissime di Mussolini, che portarono all'instaurazione della dittatura fascista in Italia. Mussolini eliminò qualsiasi ostacolo alla sua politica, sciogliendo i partiti dell'opposizione, proibendo gli scioperi e le serrate, istituendo la pena di morte per reati contro l'attentato contro la vita del re e del capo del governo, creando una polizia politica segreta e fascistizzando lo stato. anche i patti Lateranensi, che stabilirono la religione cattolica come religione di stato e l'insegnamento obbligatorio della religione cattolica in tutte le scuole.

Tipologia: Appunti

2021/2022

In vendita dal 11/07/2022

raffaella.demartino
raffaella.demartino 🇮🇹

3.9

(9)

21 documenti

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Scarica Le leggi fascistissime di Mussolini e più Appunti in PDF di Storia solo su Docsity! LEGGI FASCISTISSIME Mussolini organizzò la cosiddetta marcia su Roma e con il suo squadrismo cercò di prendere il potere del governo organizzando la marcia su Roma. In realtà non ci fu nessuno ostacolo all’azione di Mussolini perché Vittorio Emanuele III all’arrivo di Mussolini, vista la situazione dell’Italia, gli diede l’incarico di Presidente del Consiglio. Mussolini quindi salito al governo stilò le cosi dette leggi fascistissime, passando dal governo alla dittatura fascista. Per fare ciò dovette eliminare qualsiasi ostacolo alla sua politica, tanto è vero che fu organizzato il delitto Matteotti, Matteotti era un capo della sinistra fu rapito e ucciso da squadristi ma si dice che fu stato Mussolini, questo perché Matteotti poteva essere un ostacolo alla politica di Mussolini e Matteotti era un pò un mondo nei confronti di tutti coloro che erano mossi da intenzioni contrarie alla dittatura fascista. Mussolini stilò alcune leggi chiamate leggi fascistissime. Modificò lo statuto albertino (la prima forma costituzionale italiana ed era flessibile), con l’istituzione della figura del capo di governo il quale sostituiva il presidente del consiglio; tutti i partiti dell’opposizione vennero sciolti tranne il partito nazionale fascista; qualsiasi associazione era sottoposta al controllo della polizia anche i giornalisti se non erano fascisti non potevano più lavoro e vennero chiusi molti giornali; si proibivano gli scioperi e le serrate degli imprenditori e erano riconosciuti solo i sindacati fascisti, al posto del sindaco c’era il podestà e tutte le autonomie erano sottoposte al controllo del regime, venne instaurata la pena di morte per reati contro l’attentato contro la vita del re e del capo del governo, si introduceva il confino di polizia che prevedeva il domicilio obbligatorio per soggetti considerati pericolosi, fu creata L’OVRA una polizia politica segreta. In realtà Mussolini operò una sorta di fascistizzazione dello stato cioè il fascismo entrava in tutti gli atti quello scolastico e quello familiare, per esempio lui era a favore delle donne che non lavoravano perché le donne casalinghe facevano più figli e lui era a favore delle nascite perché i ragazzi venivano educati al fascismo e quindi più bambini nascevano più bambini venivano indirizzati al fascismo più lui si assicurava i consensi, inoltre ogni famiglia che chiamava il figlio con il suo nome aveva degli incintivi. Il fascismo entrò anche nella chiesa, Musolini capì che per assicurarsi il consenso doveva avere l’appoggio del papa che avrebbe sicuramente rafforzato la fiducia che il popolo poteva avere in lui, quindi instituì la religione cattolica come religione dello stato, in ogni aula scolastica doveva esserci la presenza del crocifisso e strinse con il papa degli accordi che passano sotto il nome di patti Lateranensi, questi patti sono formati da un trattato, un concordato e da una convenzione finanziaria. Il trattato stabiliva che l’Italia riconosceva piena sovranità al papa sulla citta del vaticano. Veniva riconosciuta con il trattato la cosiddetta extraterritorialità ossia territori che pur essendo all’interno di confini italiani erano considerati territori di tutti. Mentre la convenzione finanziare, lo stato italiano si impegnata a versare un indennità al papa come risarcimento della perdita dei domini dello stato pontificio e poi ce il concordato venne riconosciuta la religione cattolica come religione di stato, doveva essere insegnata in tuti gli ordini di scuola e questo tipo di riforma dell’istruzione fu affidata da Giovanni Gentile. Giovanni è un filosofo neoidealista italiano che collaborerà fino a un certo periodo con Benedetto Croce nell’università Federico II di Napoli. Di questi patti lateranensi li troviamo nella nostra costituzione.
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