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Le norme speciali applicabili sulla carriera dei dipendenti pubblici, Dispense di Diritto Amministrativo

Slide lezioni di diritto amministrativo, prof Gagliardi as 2018/2019

Tipologia: Dispense

2017/2018

Caricato il 07/11/2018

veronica_danieli
veronica_danieli 🇮🇹

4.2

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Scarica Le norme speciali applicabili sulla carriera dei dipendenti pubblici e più Dispense in PDF di Diritto Amministrativo solo su Docsity! Le ale ALU 0 Mete ai Barbara Gagliardi Professore Associato in Diritto amministrativo Con la contrattualizzazione o privatizzazione del pubblico impiego… • Applicazione del diritto del lavoro ai dipendenti pubblici: - cap.  I,  Titolo  II,  Libro  V  del  codice  civile  e  leggi  speciali  sul  rapporto  di  lavoro  subordinato  nell’impresa  (es.  Statuto  dei  lavoratori) ­  Salvo  disciplina  ex  d.lgs.  n.  165/2001:  disposizioni  a  carattere  imperativo PIU’ DI 70 DEROGHE O NORME SPECIALI L’assoggettamento al potere di direzione dell’amministrazione  è indice dell’esistenza di un rapporto di lavoro subordinato: Es. L'ufficio stampa è diretto da un coordinatore, che assume la  qualifica di capo ufficio stampa, il quale, sulla base delle  direttive impartite dall'organo di vertice  dell'amministrazione, cura i collegamenti con gli organi di  informazione, assicurando il massimo grado di trasparenza,  chiarezza e tempestività delle comunicazioni da fornire nelle  materie di interesse dell'amministrazione. (l. n. 150 del 2000,  art. 9, co. 3°) Non è un incarico esterno di studio, consulenza e ricerca: non è  necessaria la comprovata specializzazione universitaria del  destinatario (Corte conti, sez. contr. FVG, n. 75 del 2008) LA DIREZIONE Si manifesta nell’emanazione di “ordini di servizio” che  vincolano l’attività esterna degli addetti e quella prestata in  ufficio e si manifesta con provvedimenti “anche informali e  impliciti”: Non costituisce un rapporto di lavoro subordinato ma  autonomo quello di un messo di conciliazione incaricato dal  Comune del compimento di singoli atti e di adempimenti accessori,  senza assoggettamento al potere di direzione del responsabile  dell’ufficio di conciliazione (Cass., sez. un., n. 301 del 2000) LA DIREZIONE Ma…. L’obbligo di svolgere le proprie mansioni secondo un orario  prestabilito, e l’osservanza di un orario prestabilito, è  CONCILIABILE CON UNA PRESTAZIONE  PROFESSIONALE DA EFFETTUARE NON  ISOLATAMENTE MA IN MANIERA OPPORTUNAMENTE  COORDINATA CON LA PRESTAZIONI DI ALTRI  PROFESSIONISTI: tratto caratteristico della c.d.  PARASUBORDINAZIONE. Né rileva il fatto che le prestazioni si identifichino con le  finalità istituzionali dell’ente.  Cons. St., sez. VI, n. 2909/2011 Es. Cons. St., sez. V, 8 giugno 2011, n. 3474 Stipulazione di un contratto d’opera (art. 2222 c.c.) più volte rinnovato per prestazione  di servizi igienico sanitari e sociali in un centro per anziani SVOLGIMENTO DI FATTO DELLE MANSIONI RICONDUCIBILI AL RAPPORTO  DI PUBBLICO IMPIEGO - Mansioni coincidenti con quelle del profilo professionale di  inserviente addetto ai servizi ausiliari di assistenza; - Vincolo di subordinazione non episodico o intermittente, ma  CONTINUATIVO, come dimostrato da retribuzioni mensilmente  corrisposte; -  durata dei turni pari a 12 ore: impegno lavorativo ed energie di  carattere quotidiano ed esclusivo. Es. Cons. St., sez. V, 12 settembre 2011, n. 5101 Erede del concessionario di alloggio di servizio annesso a  magazzino­deposito di materiali occorrenti per la gestione  di acquedotto Non è un rapporto di lavoro, ma OBBLIGO ACCESSORIO ALLA  CONCESSIONE DI BENE  No inserimento nella struttura burocratica dell’ente poiché possibilità di farsi  “coadiuvare dai membri della famiglia” Ma… IL RAPPORTO DI PUBBLICO IMPIEGO NON SI COSTITUISCE DI FATTO Occorre il superamento di un concorso o l’assunzione per  altra via in base a specifica norma di legge, altrimenti il  rapporto è nullo per VIOLAZIONE DI NORMA  IMPERATIVA. D.L. 10 novembre 1978 n. 702 conv. in l. 8 gennaio 1979, n. 3, art. 5 I provvedimenti di assunzione temporanea o di conferma in servizio adottati in violazione di quanto sopra indicato sono nulli di diritto e danno luogo a responsabilità degli amministratori ed anche dei segretari e dei ragionieri che abbiano firmato mandati di pagamento non coperti da atti validi. La disciplina delle MANSIONI nel p.i. Il dipendente deve essere adibito alle mansioni per le quali è stato  assunto o alle mansioni considerate equivalenti nell’ambito della  classificazione professionale prevista dai contratti collettivi, ovvero  a  quelle  corrispondenti  alla  qualifica  superiore  che  abbia  successivamente acquisito per effetto dello sviluppo professionale o  di procedure concorsuali o selettive. L’esercizio di fatto di mansioni non corrispondenti alla qualifica  di  appartenenza  non  ha  effetto  ai  fini  dell’inquadramento  del  lavoratore o dell’assegnazione di incarichi di direzione (art. 52, d.lgs. n.  165/2001) DIRITTO DEL LAVORO: l’equivalenza è valutata  in concreto dal giudice Atteggiamento  “astensionista” della  contrattazione collettiva? Le ragioni della deroga (NO DIRITTO ALLA STABILIZZAZIONE) La disciplina delle MANSIONI SUPERIORI nel p.i. Principio del  CONCORSO  PUBBLICO OGNI  VOLTA CHE VI SIA  UNA “NOVAZIONE  OGGETTIVA” DEL  RAPPORTO (accesso a  un nuovo posto in pianta  organica) Vincoli derivanti dalla DOTAZIONE ORGANICA  DELL’ENTE: definisce il fabbisogno di personale, è limite  alle assunzioni e ai passaggi alle qualifiche superiori È atto di macro­organizzazione, disciplinato dal DIRITTO  PUBBLICO; negli ee.ll. adottato dalla Giunta e disciplinato dal  regolamento sull’ordinamento degli uffici e servizi. Definiscono le unità di personale di cui l’ente necessita   distinte PER QUALIFICA e PROFILO PROFESSIONALE  (punto di vista delle competenze) L’esercizio di mansioni superiori Solo SE - Mansioni della qualifica  IMMEDIATAMENTE  SUPERIORE - PER OBIETTIVE ESIGENZE  DI SERVIZIO - NEL CASO DI VACANZA IN  ORGANICO per max 6 mesi  (prorogabili a 12 se avviate le  procedure) - NEL CASO DI  SOSTITUZIONE DI ALTRO  LAVORATORE CON  DIRITTO ALLA  CONSERVAZIONE DEL  POSTO (esclusa l’assenza per  ferie) Sono tali solo se attribuite in MODO  PREVALENTE, SOTTO IL PROFILO  QUANTITATIVO, QUALITATIVO E  TEMPORALE La retribuibilità delle mansioni superiori NON SI APPLICA per i  periodi precedenti al d.lgs. n. 387/1998 L’esercizio di mansioni superiori No applicabilità diretta dell’art. 36  Cost., la cui rilevanza è  “impedita dagli artt. 97 e 98 Cost.” (Cons. St., sez. V, n.  3456/2011) Corte cost., n. 115/2003: principio di proporzionalità tra retribuzione e lavoro  prestato Art. 36, Costituzione: Il lavoratore ha diritto ad una retribuzione proporzionata alla  quantità e qualità del suo lavoro e in ogni caso sufficiente ad assicurare a sé e alla  famiglia un'esistenza libera e dignitosa. Esercizio di fatto delle mansioni di responsabile di settore concorsi e pianta organica e  personale nell’ambito di asl con gestione delle risorse umane e finanziarie e adozione  sotto la propria responsabilità di atti concernenti le procedure concorsuali (approvazione e  pubblicazione dei bandi, nomina delle commissioni, ammissione dei candidati, stesura  della graduatoria e conferimento dell’incarico) : è INCARICO DIRIGENZIALE (Trib.  Taranto, sez. lav., 23 febbraio 2010) Incarico di titolare dell’UFFICIO “CAMPIONE PENALE” e poi di responsabile dell’  “UFFICIO RECUPERO CREDITI”  a cancelliere con posizione C1: DIRITTO ALLA  RETRIBUZIONE DELLA POSIZIONE C2, per direzione di un UFFICIO CON  RELAZIONI ESTERNE, anche se a struttura SEMPLICE (due dipendenti) (Trib. Perugia, sez. lav., 22 luglio 2011) Assegnazione di dipendente addetto al servizio cucina a LABORATORIO ANALISI  CON MANSIONI ASCRIVIBILI A CATEGORIA C – PROFILO DI ASSISTENTE  AMMINISTRATIVO Assegnazione di TECNICO NECROFORO presso il servizio mortuario con mansioni di  trasporto salme, vestizione, trattamento antiputrefattivo a SERVIZIO DI PRONTA  DISPONIBILITA’ con mansioni ascrivibili a CATEGORIA C – PROFILO DI  OPERATORE TECNICO (esecuzione di lavori manuali e tecnici con utilizzo di idonee  apparecchiature) (Corte conti, sez. giur. Reg. Lazio, n. 906/2011) La delegazione di funzioni dirigenziali I dirigenti, per specifiche e comprovate ragioni di servizio, possono delegare per un periodo di tempo  determinato, con atto scritto e motivato, alcune delle competenze comprese nelle funzioni di cui alle  lettere b), d) ed e) del c. 1 a   dipendenti che ricoprano le posizioni funzionali più elevate nell'ambito  degli uffici ad essi affidati (art. 17, c. 1 bis, d.lgs. n. 165/2001).  Utilizzabile per attuazione di progetti e gestione, con potere di emanare provvedimenti, poteri di spesa e acquisizione delle  entrate; direzione, coordinamento e controllo dell’attività degli uffici, con potere sostitutivo in caso di inerzia; di gestione del  personale e delle risorse finanziarie e strumentali No per far fronte a CARENZE DI ORGANICO (Corte conti, sez. centr., n. 7/P del 2005)
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