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Le Père Goriot di Balzac, Appunti di Letteratura Francese

Analisi di una parte dell'opera di Balzac

Tipologia: Appunti

2017/2018

Caricato il 04/05/2018

ParisVali
ParisVali 🇮🇹

4.5

(53)

33 documenti

Anteprima parziale del testo

Scarica Le Père Goriot di Balzac e più Appunti in PDF di Letteratura Francese solo su Docsity! Balzac – Le Père Goriot Balzac nasce nel 1793, nel pieno della rivoluzione francese. Nasce da una famiglia agiata e quindi studierà e avrà la possibilità di crearsi delle attività. Il suo desiderio è quello di scrivere, dopo aver sperimentato varie attività. In particolare comincia a scrivere prima sotto mentite spoglie, con degli pseudonimi: scrive prima due opere che sono “le dernier chouan” (dove parlerà di quella che è la rivoluzione francese vista dal lato di coloro che sono contro i rivoluzionari) e “philosophie du mariage”. Questi sono i romanzi nei quali utilizza per la prima volta il suo nome. Possiamo raggruppare le sue opere in varie fasi. Riconosciamo ad esempio, le opere raggruppate in “études de moeurs au XIX siècle” e in “études philosophiques” , in cui ritroveremo anche “le père Goriot”. Nelle sue opere inserirà dei personaggi (come Rastignac) che compaiono in romanzi che aveva già pubblicato. Quindi comincia da qui a tessere la rete di collegamento tra diversi personaggi e opere fino ad arrivare intorno al 1841, quando completa il raggruppamento delle sue opere sotto il titolo di “comédie humaine” . Balzac scrive anche un ”avant propos” alla comédie humaine in cui spiegherà le ragioni che lo hanno portato a scrivere di questa società, che lui vede appunto come una comedie. Fa riferimento all’opera di Diderot “Jaques le fataliste”: opera che Balzac ammirava in quanto l’educazione che viene fatta al giovane, è una educazione ad una società dominata dal denaro. Ritroviamo una contrapposizione totale al Candide, invece: tra quello che era il mondo dell’Eldorado in cui la gente che possiede il denaro, lo vive in una maniera assolutamente inconsapevole, quindi felice perché non ha un rapporto avido con il denaro, la realtà invece al di fuori dell’Eldorado dimostra esattamente il contrario e cioè che il possesso del denaro,o il desiderio di denaro è quello che scatena la cattiveria umana. All’interno de la comédie humaine vengono analizzate diverse tipologie di personaggi, accomunati non solo dal desiderio del denaro ma anche dall’ambizione di un ascensione sociale, dove per ascensione sociale s’intende l’appartenenza a un aristocrazia (noblesse di denaro). Questo lo vedremo proprio con il personaggio di Eugène de Rastignac (il giovane protagonista) che appartiene a una famiglia nobile, la quale ha avuto un valore militare e da cui ha acquisito il titolo, ma che oggi non possiede più denaro. Quindi è quello che direbbero i francesi “NOBLESSE TOUCHAITE” > senza soldi. Perciò, per potersi affermare nella società deve possedere il denaro,cosa di cui la società prima della rivoluzione francese non si era affatto preoccupata, mentre invece in quest’ epoca è fondamentale. “Au grand et illustre Geoffroy-Saint-Hilaire comme un témoignage d’admiration de ses travaux et de son génie.”: Saint-Hilaire era un naturalista che aveva individuato gli effetti della società sull’individuo. Egli si era occupato di vedere come era il mondo degli animali,come si comportava; allo stesso modo, Balzac voleva creare un opera di analisi scientifica dei gruppi umani con le sue classificazioni e stratificazioni. Quindi voleva mostrare come la società agiva nel trasformare gli individui, cosi come nel mondo animale le circostanze agivano per modificarli pur mantenendoli uguali a se stessi. -Saint-Hilaire non riteneva come Rousseau che la società servisse soltanto per corrompere l’individuo, ma che appunto potesse portare a delle modificazioni nei comportamenti. Il luogo principale in cui si svolge l’intera opera è la pensione Vauquer, in cui 7 personaggi interagiscono tra loro. Molti studiosi hanno visto in questa pensione (ma poi anche nell’opera stessa) molti riferimenti autobiografici dell’autore: si pensa che la pensione in questione esistesse davvero, così come il nome del protagonista, che nella prima stesura del romanzo non si chiamava Eugène De Rastignac, ma Eugène de Moissac (molto più vicino al nome dell’autore). La cosa fondamentale di quest’opera è il suo sottotitolo “ALL IS TRUE” > tutto è vero > voleva dire “al di là dei nomi più o meno fittizi, in realtà quello che io vi sto raccontando delle relazioni romantiche corrisponde a verità.” Questo “ALL IS TRUE” rinvia all’opera di Shakespeare “Enrico VIII” > ci indica quanto sia stato fortemente influenzato da questo autore soprattutto per quanto riguarda il rapporto di paternità. Le PG era un antico venditore di paste e grano che si trova a fare fortuna durante la rivoluzione francese. Acquisisce una posizione rilevante e rimasto vedovo si occupa delle due figlie, che rappresentano per lui la realizzazione dei suoi sogni perchè le fanciulle cominciano a frequentare il mondo che conta, si raffinano e grazie ai suoi soldi riescono a fare dei buoni matrimoni (o meglio quelli che all’apparenza sembrano essere dei buoni matrimoni). Ma essendo lui un ricco commerciante, le figlie iniziano ad approfittare di lui, e quindi lo sfruttano ,tanto che lui man mano scende nella scala sociale e si ritrova in questa “Maison Vauquer” dove inizialmente arriva in condizioni benestanti, ma man mano che le figlie lo impoveriscono, lui scende nella scala sociale e sale di piano all’interno della pensione. Ciò significa che sale nella zona riservata ai camerieri e ai servitori, perché quando non c’era l’ascensore, i piani bassi erano riservati ai nobili mentre man mano che si saliva si scendeva nella scala sociale. Abbiamo quindi una contrapposizione tra esterno (della Maison) ed interno (Maison Vauquer) in cui si sviluppano la maggior parte delle azioni e soprattutto le più importanti. I principali personaggi le père Goriot, Madame Vauquer (la proprietaria), mademoiselle Taillefer (che possederebbe una bella eredità se non avesse un fratello), Vautrin (personaggio ambiguo e misterioso, la cui identità sarà svelata poco a poco nel romanzo e costituisce quella che potremmo definire l’anima nera e istigatrice del male) e poi Eugène de Rastignac (un giovane povero di buona famiglia venuto a Parigi per crearsi una posizione facendo degli studi). In pratica che cosa accade? Eugène ha una zia famosa nell’alta società, la quale lo introduce nel bel mondo e gli fa anche conoscere chi sono le figlie del PG (con Delphine avrà una relazione). Intanto egli comprende che questo mondo è dominato dal denaro (Madame Vauquer, le figlie di PG). Viene poi istigato da Vautrin a uccidere il fratello di Mademoiselle Taillefer così che lei possa beneficiare di tutta l’eredità, e siccome la giovane non è insensibile al fascino del giovane, Eugène potrebbe sposarla. Eugène però non lo fa e Vautrin verrà poi smascherato come ex forzato. Il PG nel corso dell’opera sta sempre peggio, ed Eugene, pur essendo l’amante della figlia, non rinnega questa donna nel momento in cui vede il comportamento che ha con il padre agonizzante. Le due figlie anche nel momento in cui il padre non ha più nulla e sta morendo, vanno a chiedere soldi. Quando poi si rendono conto che lui non ha più niente se ne vanno e lo lasciano a morire da solo, tutti lo abbandonano, ma l’unico che non lo fa è proprio Eugène. Perche Eugène non lo abbandona? Perche Eugène venendo da una famiglia nobile, possiede un’ umanità di cavalleria e di quei valori. Eugene quindi si occuperà di assisterlo, di fargli il funerale. Dopo la morte del PG che sancisce il fallimento di una società al sacrificio di sé, Eugène salirà sui tetti di Parigi e dirà “a nous deux maintenant”(a noi due ora) e lancia la sua sfida alla città come per indicare il fatto che nella società del tempo nulla si poteva ottenere con il sacrificio, con la bontà ma soltanto attraverso dei mezzi sporchi. Balzac ha deciso di fare un’opera ‘realista’, prendendo la realtà attorno a sé e farne narrazione. Possiamo dire che quest’opera è ancora più realista perché Balzac sottolinea e mette in evidenza con cura una serie di particolari, per es. la descrizione della Maison Vauquer (sudicia, angosciosa, sporca > come ad trasferire all’esterno tutto il marcio che c’è nella società e negli esseri umani). [Madame.. Marceau]: la prima cosa che ci sorprende è il fatto che il romanzo comincia non al passato remoto ma al presente. L’uso del presente dà al lettore un’idea del fatto che le cose che si stanno raccontando esistano ancora e quindi possiamo dire di essere quasi nella cronaca giornalistica; dà inoltre il senso che questa pensione è sempre esistita e sempre esisterà, come se potessimo verificarlo noi stessi. [Cette..pension]: il personaggio principale (Eugene) non ci viene presentato immediatamente, ma prima di tutto Balzac decide di introdurci nella pension, come per avvisarci. All’interno di questa pensione ritroviamo tutti i tipi di persone (anziani, giovani..) che rinviano anche alla scala sociale: prima si sceglieva l’albergo o la locanda prima di tutto per la sicurezza, poiché venivano spesso derubate. Nel presentare la pensione, Balzac ci dice che nonostante fosse una locanda, godeva di una buona reputazione. [Les particularité..peut-être]: con questo rivolgersi a noi lettori, vuole farci capire che l’opera che stiamo leggendo ci riguarda direttamente, anche se ci sembra finzione, molto lontana da ciò che potrebbe accaderci. Quindi il romanzo realista non sancisce una presa di distanza dal lettore ma gli dice di stare parlando di tutto quello che gli succede direttamente e anche intorno in una maniera più o meno identica, ma la sostanza non cambia.Poi ritorna a spiegare com’è la pensione,ne fa tutta la descrizione che comincia dall’esterno poi arriva piano verso l’interno. [Qui décidera..vides?]: anche qui in senso metaforico, capiamo come sia degradata questa pensione del mondo borghese (dove piccolo borghese ha accezione negativa): è una pensione che seppure da fuori sembra di bell’aspetto, all’interno è agghiacciante. [Naturellement..Télémaque]: Balzac restituisce uno sguardo personale generalizzandolo, come se fosse un’idea generale, secondo cui la tristezza della pensione dipenda dagli arredi, etc. Bisogna dire che anche Balzac opta per uno sguardo più pietoso rispetto a quello che porta Flaubert in “Madame Bovary”dove lo sguardo di Flaubert esiste dell’ironia mentre nei luoghi squallidi di Balzac abbiamo uno sguardo che tende alla malinconia, alla tristezza, alla pietà. [La cheminée..goût]: qui vediamo non solo che il camino è solo d’ornamento, non è mai acceso per risparmiare (anche se essendo nel nord della Francia ce ne sarebbe la necessità), ma vediamo anche come l’idea di squallido viene rafforzata dai fiori artificiali, che ovviamente si contrappongono al naturale, sono vecchi e pieni di polvere, che danno l’idea di un tempo che non avanza. [Cette.. l’odeur de pension]: con questa frase, che ha fatto scuola, Balzac descrive attraverso i 5 sensi. Il senso privilegiato è quello della vista ma adesso siamo arrivati a quello che è il senso dell’odorato. Questo senso è il senso più delicato, è sempre stato considerato il peggiore perché è il senso che gli individui non possono controllare, a differenza degli altri. Ma l’odore identifica i luoghi, come in questo caso la pension. [Elle sent le renfermé, le moisi, le rance]: ci sono tre indicazioni chiave in questa descrizione. Le renfermé> non aprono mai le finestre, poiché senza camino fa freddo. La muffa> si forma quando c’è l’umidità, e quindi l’ambiente dove vivono queste persone non è sano. Il rancido> si sente quando si usano prodotti grassi che si sono deteriorati. Quindi questi tre elementi sono tutti legati all’odore della pensione. fregata dalla sua stessa vanità, perchè la sua vanità la porta a selezionare le persone per quanto riguarda la sua pensione. [Pendant..autres]: c’è l'inserimento della voce di Balzac> è uno scrittore che interviene nell'opera con una serie di informazioni, o considerazioni di tipo moraleggiante. A volte apre gli occhi al lettore o li forza, a volta aggiunge una considerazione di senso comune. Qui sotto certi versi ricorda Jacques le fataliste et son maître: mentre in Jacques la figura dell'autore e del lettore sono compresenti non solo in teoria, ma anche in pratica nei dialoghi, qui invece gli inserimenti dell'autore sono meno evidenti e introduce delle considerazioni di tipo morale. Balzac ha un intento formativo con lo scopo di educare. [Malheureusement..difficile]: qui abbiamo l'inizio della decadenza del PG che chiede di passare dal primo piano al secondo. Questa è una chiara testimonianza che sta perdendo la sua situazione economica. E tutte le considerazioni che gli aveva riservato M. Vauquer cambiano e il PG diventa un veillard drôle. Si iniziano poi a fare delle supposizione su qual è il motivo di questa decadenza del Goriot: forse ha giocato in borsa, forse le donne ecc. Sappiamo soltanto l'aspetto esteriore di Goriot e questo significa che anche all'interno della stessa pensione non c'è nessuna confidenza, ognuno vive la sua propria vita. Tra gli uomini esiste un’ incomunicabilità di fondo. Quando i pensionanti vedono arrivare due donne dal Goriot, non sanno che sono le figlie, ma pensano che siano prostitute, in quanto il loro modo di vestire ostentando ricchezza è volgare, tipico di una prostituta. I personaggi vengono presentati da B. in più momenti e anche attraverso delle focalizzazioni diverse. Questo è un elemento interessante poiché noi (come persone) esistiamo non solo nello sguardo degli altri, ma anche nella mente, cioè nella percezione degli altri che può essere più o meno falsata. Quando i personaggi vengono presentati, la cronologia della storia che in generale si sviluppa verso il futuro, salta dal presente al passato, dal passato al presente. Questi stereotipi creati su determinati personaggi sono un’invenzione di Balzac, oppure è lui stesso che recepisce un senso comune? Dato che noi conosciamo la realtà del 600 attraverso la letteratura, questa è una realtà che passa attraverso una finzione narrativa, o una costruzione narrativa. Per cui questa non è la realtà, ma un’invenzione della realtà. Inizialmente abbiamo presentato M. Vauquer, donna avida che vede in PG un futuro di ricchezza e di totale dipendenza dal suo patrimonio. Esistono due tipi di donne: ci sono le donne che mantengono gli uomini e le donne che vengono mantenute dagli uomini. La relazione tra due persone non è mai veramente una relazione senza interesse. Cosa che invece vivrà Eugène quando si lascerà sedurre dalla figlia di PG, ma questo amore è quello che potremmo chiamare un amore legato alla vanità piuttosto che all’amore profondo. Nel momento in cui il PG è ancora ricco, M. Vauquer ospita presso la sua pensione una contessa madame de l’Ambermesnil, che sta aspettando la sua eredità, diventando la migliore amica di M. Vauquer. Si sviluppa qui una doppia dinamica: da una parte ingenua, cioè la fragilità di M. Vauquer, che spera di poter contare sull’appoggio della sua nuova amica nella conquista del PG. La contessa invoglia M. Vaquer a perseverare nella sua conquista. [Il y eut..lui]: abbiamo qui un discorso di m. Ambermesnil, che non essendo riuscita a conquistare PG e avendo molti debiti, decide di ingannare la sua amica Vauquer. Subentra qui il narratore che segue un ragionamento che noi lettori stiamo già facendo e cioè che non bisogna fidarsi di nessuno. Il narratore assume quindi un ruolo di vicinanza e di spalla del lettore guidandolo in una riflessione. Balzac riprende l’esempio di Jacques le fataliste per fare una riflessione> chi non ci conosce, ci vede con uno sguardo superficiale, e possiamo fargli credere di essere migliori di quello che in realtà siamo. C’è dunque un doppio inganno: da un lato, noi non mostriamo a quella determinata persona la nostra vera natura e dall’altro lato, l’altro inganna noi a sua volta poichè riconosce dei meriti senza sapere se li possediamo realmente. Madame Vaquer che era meschina ma con l’arrivo della contessa si mostra generosa e gentile. Come per esempio, quando PG rifiuta M.Vauquer, lei pensa di essere stata rifiutata non perché brutta, ma perché PG ha altri interessi. Quindi da questo momento tutto quello che fa PG è visto in chiave negativa. Ciò ci dimostra che spesso gli altri ci interpretano secondo i propri pregiudizi ed è difficilissimo riuscire a convincerli e riuscire ad eliminare il pregiudizio. Da questo momento, M. Vauquer per vendicarsi, decide di togliere a PG delle prelibatezze. Lui non ci fa caso, ne può fare a meno, essendo un uomo semplice non si è lasciato corrompere dalla società e dalla sua stessa ricchezza. Quindi tutti i pensionanti iniziano a fare pettegolezzi sul PG e ad attribuirgli molti luoghi comuni. Quando viene presentata la figura di PG, ci viene detto che è un uomo che si fa carico di tutta la sofferenza, assume tutto il dolore su di sé. Lui è anche colui su cui si scagliano gli umori delle persone, è lo zimbello della pensione. Ci vengono introdotte le figure delle figlie di PG, che gli fanno visita in modo furtivo come se si vergognassero del padre, al contrario di lui che ne va fiero. [Je n’en.. misère]: il PG è un uomo che non spera più, non ha nessuna voglia di rivolta contro la società. È come se lui non potesse cambiare la sua condizione. Le figlie sono per lui non solo un riflesso della moglie, ma anche la dimostrazione del suo successo, in quanto avendo una grossa fortuna le ha arricchite e fatte felici. I personaggi fondamentali sono 7: Eugene de Rastignac, Jean- Joachim Goriot, Jacques Collin, Delphine de Nucigen, Anastasie de Restaud,Horace Bianchon, Vicomtesse de Beauséant. L’intero romanzo tratteggiata una doppia immagine di Père Goriot. Père Goriot ha due figlie Anastasie e Delphine, che lo vanno a trovare solo per ottenere soldi. Così pur di accontentare le figlie, si priva di tutti i risparmi accumulati in una vita di sacrificio e lavoro. Nel Père Goriot si trova una concezione diversa di amore che consiste nello scambio che tra il padre e le figlie; il padre è importante fino quando dona beni materiali, ma non vi è un rapporto o uno scambio di affetto, e nonostante ciò lui si sente felice. Balzac usa uno schema ben preciso nelle sue descrizioni : sembra descriva con lo sguardo umano, dall’alto verso il basso, prima l’insieme e poi scende nei particolari. La descrizione consiste in tanti tasselli che il lettore deve scoprire e deve essere stimolato a leggere ed andare avanti nel romanzo. L’impoverimento del personaggio si accompagna poi a un dimagrimento. Il suo invecchiamento attira l’attenzione degli studenti di medicina, viene preso in giro ma lui non reagisce a niente; è perso in una sua dimensione interiore e l’unica cosa che lo ferisce è quando vengono nominate le figlie, le cui visite sono diminuite da quando lui si è impoverito, non hanno più interessi ad andarlo a trovare. Père Goriot è una figura grottesca, non è invecchiato normalmente ma ha qualcosa di straordinario, tanto da attirare lo sguardo e da suscitare una reazione fortemente emotiva (compassione o negatività). Abbiamo una prima presentazione di Eugène de Rastignac che è centrata soltanto sull’aspetto esteriore : aria da meridionale e occhi blu. Inizia poi a darci dei particolari: è un uomo che aspira ad essere superiore e ha delle qualità dell’essere superiore. Abbiamo un’immagine positiva di Eugène: giovane che viene da una famiglia umile e modesta, ma siccome è intelligente e ha un’anima superiore, sta a contatto con tutto quello che rappresenta Parigi. E’ fortemente attratto dalla società parigina e vuole arrivare alle posizioni più elevate. Ma la sua grande illusione è quella del merito, in quanto spera di realizzarsi grazie al suo merito, ignaro dei compromessi e del marcio della società a cui aspira. Già quando diventa l’amante della figlia del PG, entra in un meccanismo di corruzione e sarà l’unico che curerà il PG fino alla fine perchè questo secondo lui è un modo per onorare la cavalleria, del suo essere nobile. La descrizione dei personaggi può essere diretta (narratore onnisciente descrive dei personaggi) o indiretta (trasmessa attraverso altri personaggi oppure tramite le parole del personaggio stesso.) [Les enseignements..mode]: Eugène non vuole ancora rinunciare ai suoi studi, infatti questo romanzo è considerato di formazione. Abbiamo l’aspetto di personaggio che come rappresentante della nobiltà, campagnola, non ancora compromessa da tutti gli affari e mezzucci dell’alta società, prova ancora onestamente a voler raggiungere una posizione, e lo studio, l’avere una professione, rappresenta ancora un desiderio. [Il était..rejoindre]: qui abbiamo l’introduzione del narratore onnisciente che interviene in prima persona mettendo quel punto esclamativo. La differenza di questo narratore rispetto ai personaggiè che loro offrono una riproduzione e restituzione del mondo netta, definitiva e assolutamente negativa. Lui ci mette la malinconia> ‘lui ancora si faceva delle illusioni’, per esempio, c’è malinconia. [Vous êtes..coeur]: sul personaggio di Vautrin c’è una varietà di interpretazioni: molti vedono in lui figura di omosessuale, uomo che vive ai margini e che attira il bel giovane per circondarlo e approfittarsene; per altri è una figura diabolica, che come il diavolo tenta Cristo prima della passione. Il suo carattere viene ispirato dal personaggio Bidoc, persona veramente esistita diventato poi capo della polizia. Balzac nel corso dell’opera, utilizza strumenti della realtà, ma vuole superare certi aspetti. Vuole restituirci una visione del mondo con sguardo moraleggiante e non in maniera obbiettiva. Lui si prefigura in Eugène: tutto quello che ha dovuto subire nel mondo lo restituisce nella letteratura come una dimensione più alta. Non ci vuole convincere che le cose vanno così, vuole creare in noi sentimento di rifiuto e distanza rispetto a questa cosa. Il personaggio di Vautrin è una figura simbolica piuttosto che reale: è l’incarnazione del male, di quanto il male possa essere affascinante; Vautrin possiede capacità di penetrare il cuore umano, sa quando esso è più fragile e infatti interviene proprio a questo punto perché è qui che sappiamo che Eugène sta guardando la sua situazione, è più vulnerabile. [Elle m’a fermé..Taillefer]: Eugène si erge a difensore di PG e rimarrà fedele a questo atteggiamento fino alla fine., infatti sarà l’unico ad accompagnarlo. Una cosa che è stata notata su questa quarta ed ultima parte del romanzo è la perfetta simmetria che esiste fra i comportamenti delle due figlie, quindi l’effetto di realtà che Balzac ha cercato di perseguire nel corso del romanzo, viene abbandonato. Le due figlie si muovono in simmetria: entrambe mandano la carrozza vuota, arrivano tutte e due ma quando è ormai tardi. A questo punto lo scrittore entra nella regia dell’opera, non per restituirci i fatti come sono andati, ma per caricarli di valore simbolico. [Cette phrase..pistolete]: Vautrin, nel momento in cui si rivolge ad Eugène, c’è del ‘paternel’: il narratore aveva detto ‘il était encore un enfant’> sei ancora un bambino> questa metaphore del bambino ritorna, continua, solo che passa dal narratore a Vautrin. [Le père Goriot..Père Eternel]: questa frase del père eternel (che identifica Goriot) è talmente incisiva nella storia della letteratura che è stata assunta e modificata da Philippe Forest, scrittore che ha cominciato a scrivere molto tardi nella sua vita, quando sua figlia è morta a 3 anni di cancro. Egli studia scrittori giapponesi che hanno avuto sofferenze forti in famiglia per la perdita di figli. Ha raccontato questa morte, questa agonia della figlia. Il titolo di una delle sue prime opere è stato proprio ‘L’enfant eternel’, citazione rovesciata del père goriot> père eternel. Vediamo come la letteratura crea anche a distanza un suo tessuto. Anche i titoli sono caricati di un senso culturale. La “Litterature du deuil” è un vero e proprio filone della letteratura mondiale, in cui c’è l’esigenza di raccontare il proprio dolore. [Ma chère mère..cervelle]: c’è tutto il topos del ricatto sulle mamme. Parlando per luoghi comuni, si sa che quando si ha bisogno di soldi non si va dal proprio padre (che rappresenta autorità) ma dalla propria madre (che è mediatrice). Concezione anche fortemente cattolica: Vergine Maria come figura di intercessione: mamma figura di intercessione rispetto al padre più severo. Perché c’è la necessità di nascondere al padre? Perché questa cosa che verrà fatta indica inganno, è il primo atto di slealtà che Eugène consuma a sua stessa insaputa. [Combien..elles pas]: qui arriva il pacchetto con i soldi. Non dobbiamo vedere ciò che accade a Eugène come relazione di famiglia, ma anche come scontro di due mondi diversi. Lui dice di non riuscire ad entrare in società: l’allusione è alle mani pulite ‘mains propres’ che non si devono avere in società> l’allusione alle mani pulite e sporche passa attraverso immagine di guanti, che sono anche la cosa meno costosa, ma c’è allusione sottile di Balzac di parlare come fosse frutto esteriore. [Mon cher..causée]: Eugène, per convincere la madre, dice di avere un progetto in mente, ma non può spiegarlo perché avrebbe bisogno di “volumi”. In realtà , lui non ha nessun progetto, tutto è vago, in quanto ha soltanto bisogno di soldi per poter comprare determinate cose, con lo scopo di entrare nell’alta società. C’è quindi una differenza tra madre e figlio: la madre pensa che il figlio abbia un progetto chiaro e preciso, mentre il figlio non ne ha. Qual è il senso profondo di questa lettera? Non solo quello di una madre che mette il figlio in guardia ed è preoccupata, ma la consapevolezza di una nazione preoccupata per le generazioni successive. Si parla sempre di enfants> mondo che sta nascendo e si sta formando. Angoscia di madre> angoscia di mondo che sta perdendo tutti i suoi valori e che sta morendo. [Quand Eugène..taire]: le due sorelle di Eugène sono due come le due figlie di PG> simmetria importante. Le figlie di PG prendono a dispetto di tutto, le altre sono la generosità fatta persona, perché credono nella loro famiglia. Eugène si attacca a donne di forte egoismo, invece quelle della campagna sono di onestà e
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