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Le ragazze di Sanfrediano - Vasco Pratolini [Scheda del libro], Sintesi del corso di Letteratura

Le ragazze di Sanfrediano - Vasco Pratolini [Scheda del libro]

Tipologia: Sintesi del corso

2009/2010
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Caricato il 06/07/2010

LucaLucia
LucaLucia 🇮🇹

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Scarica Le ragazze di Sanfrediano - Vasco Pratolini [Scheda del libro] e più Sintesi del corso in PDF di Letteratura solo su Docsity! Le ragazze di Sanfrediano di Vasco Pratolini L'autore Vasco Pratolini nacque a Firenze il 19 ottobre 1913. Si dedicò a diversi lavori, ma ben presto cominciò ad emergere in lui una prorompente vocazione letteraria. Ammalatosi per via degli strapazzi e degli stenti, fu ricoverato nel sanatorio di Arco di Trento e poi in quello di Sondalo (Sondrio). Al 1937 risale la sua collaborazione a "Letteratura", la rivista di Alessandro Bonsanti, dove venne pubblicato il racconto Prima vita di Sapienza. Nell'anno seguente Pratolini fondò il giornale quindicinale Campo di Marte. In seguito alla soppressione della rivista, lo scrittore si trasferì a Roma e lì lavorò nel Ministero della Pubblica Istruzione. Partecipò in seguito alla Resistenza con il nome di Rodolfo Casati. Per il resto della sua vita Pratolini soggiornò principalmente a Roma. Vinse importanti premi letterari, tra cui il "Libera Stampa" nel 1947 con Cronache di poveri amanti e il "Viareggio" nel 1955 con Metello. Si occupò anche di cinema e di teatro, collaborando con Rossellini, Visconti ecc. Quattro film sono stati tratti dalle sue opere: Cronache di poveri amanti (1954, regia di Lizzani), Le ragazze di Sanfrediano (1955, regia di Zurlini), Cronaca familiare (1962, regia di Zurlini), La costanza della ragione (1964, regia di Festa Campanile). Pratolini tradusse anche alcuni romanzi stranieri, tra cui Bubu di Montparnasse di Charles-Louis Philippe e Il ladro di ragazzi di Jules Supervielle. La storia La narrazione è ambientata in un rione popolare di Firenze, Sanfrediano, dopo la Seconda Guerra Mondiale. "Il rione di Sanfrediano è di là d'Arno, è quel grosso mucchio di case tra la riva sinistra del fiume, la Chiesa del Carmine e le pendici di Bellosguardo; dall'alto, simili a contrafforti, lo circondano Palazzo Pitti e i bastioni medicei; l'Arno vi scorre nel suo letto più disteso, ci trova la curva dolce, ampia e meravigliosa che lambisce le Cascine. Ma non tutto è oro ciò che riluce. Sanfrediano, per contrasto, è il quartiere più malsano della città; nel cuore delle sue strade, popolate come formicai, si trovano il deposito centrale delle Immondizie, il Dormitorio Pubblico, le Caserme". Ciò che contraddistingue essenzialmente il quartiere è il carattere dei suoi abitanti, "sentimentali e spietati ad un tempo", ingegnosi, "beceri", a volte sguaiati, caparbi ed attivi. Le ragazze, poi, meritano una trattazione a parte. "Sono belle, gentili, audaci, sfrontate; è nel volto, nelle parole e nei gesti delle quali la castità medesima acquista il significato di un misterioso ed irresistibile adescamento". 3 La giovane più ingegnosa e "becera" di tutte è senz'altro la diciottenne Tosca, un'impagliatrice di sedie. A sedici anni acquistò forme e fattezze di una donna, e ora si attira gli sguardi dei giovanotti partigiani scesi dalle montagne per combattere contro i fascisti. "-Ti sei fatta mondiale,- le dicevano. Come la guerra?-. Era per attaccare,- le dicevano. E io ti stacco- lei rispondeva". Anche Tosca, come le altre ragazze sanfredianine, è innamorata di Aldo Sernesi, un bel giovane soprannominato Bob per la sua somiglianza con l'attore Robert Taylor. Mafalda, Tosca, Gina, Silvana, Bice, Loretta: tutte invaghite del bel "baffino" , del suo sorriso, della sua avvenenza. Bob, comunque, sembra preferire Tosca, poiché si fidanza con lei dopo un lungo ed assiduo corteggiamento. Nei loro incontri il giovanotto assicura all'innamorata di essere speciale, nettamente superiore alle sue precedenti compagne. "Però, dimmi la verità, anche a Silvana e a tutte le altre, gli hai detto che erano il tuo boccino?-. No,- egli disse, e sorrise, compiaciuto di sé, della sua trovata e del gioco di parole. Gli dicevo che erano dei boccioli, ed avevo ragione. Il boccino sei tu, dura a quel modo -. Ma Bob regge le fila di più flirt contemporaneamente, poiché l'amoreggiare è per lui uno sport, un divertimento, quasi una ragione di vita. Tiene in pugno Silvana, una ricamatrice detta "manidifata" per via della sua abilità, ma anche Gina, che per ripicca vuole sposarsi con un quarantenne, passeggia con Bice, che però è realistica e non si fa illusioni, rimprovera Mafalda che non riesca e dimenticarlo, corteggia instancabilmente Loretta. Tosca è solo una delle tante. Ma se inizialmente Bob riesce a zittire la bella impagliatrice di sedie con "un bacio e una parola", in seguito non può nulla contro la sua furbizia. Toschina scopre ben presto le varie relazioni del suo "fidanzato" ed è ben decisa a vendicarsi. Non perdendosi d'animo, riunisce le altre ragazze, alcune deluse e sorprese quanto lei, altre già a conoscenza del carattere "farfallone" dell'amato. Le sanfredianine ordiscono così una terribile congiura, di notte, sul prato delle Cascine, poco distante dal quartiere. Tosca lo conduce lì con il pretesto di una passeggiata, mentre le "compagne di sventura" attendono pazientemente nascoste dietro una pagoda ornamentale. All'improvviso balzano fuori e si pongono dinanzi a Bob. Inizialmente il rubacuori cerca di schernirle e sgridarle, ma ben presto le giovani riacquistano la loro tempra spavalda e gli sono addosso. "Ed ora ciao, Bob, ciao! Mafalda gli piombò addosso fulminea, tenendo tese quelle stesse unghie che un minuto prima egli aveva disprezzato; e dietro di lei, in un tuffo solo, i corpi giovani, freschi, frenetici delle altre ragazze si riversarono su Bob, il quale, dopo aver vacillato sotto l'urto di Mafalda, ora giaceva a terra ed esse gli erano sopra, lo dilaniavano. Loretta sbucò fuori carponi dall'intrico, saltellò attorno e batteva le mani, ora cercava un'apertura, nel groviglio, per entrarci col piede, e colpire, dolcemente tuttavia, da bambina. Non così le altre, ad ogni modo. E sui gridi forsennati di Mafalda, di Tosca, di Bice, di Silvana, i gemiti e le bestemmie soffocate di Bob, si levava il commento ilare, fanciullesco, di Loretta: -Così impari bello mio, così impari!-. Dopo aver spogliato Bob, Mafalda e Tosca lo conducono in Sanfrediano su un carro, incosciente, semisvenuto e piegato dal dolore dei colpi ricevuti. La gente, che prima lo adorava, incomincia a schernirlo; sui muri appaiono delle scritte offensive nei suoi confronti, persino i ragazzini ne parlano male. Ma la reputazione di Bob non è definitivamente compromessa: riesce a sposarsi con Mafalda (la sua carnefice!), cedendo però il suo scettro a Fernando, nuovo Casanova di quartiere.
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