Docsity
Docsity

Prepara i tuoi esami
Prepara i tuoi esami

Studia grazie alle numerose risorse presenti su Docsity


Ottieni i punti per scaricare
Ottieni i punti per scaricare

Guadagna punti aiutando altri studenti oppure acquistali con un piano Premium


Guide e consigli
Guide e consigli

Analisi della struttura del predicato in lingua italiana: verbi, soggetto e complementi, Appunti di Grammatica e Composizione

La struttura del predicato in lingua italiana, distingue il predicato da un solo verbo e da uno accompagnato da espressioni complementari. Esamina il ruolo del verbo come termine principale del predicato verbale, i verbi impersonali e zerovalenti, e i verbi monovalenti, bivalenti e trivalenti. Illustra anche la differenza tra complementi oggetto e complementi predicativi.

Tipologia: Appunti

2018/2019

Caricato il 29/08/2019

elena-graziani
elena-graziani 🇮🇹

4.3

(25)

11 documenti

1 / 10

Toggle sidebar

Documenti correlati


Anteprima parziale del testo

Scarica Analisi della struttura del predicato in lingua italiana: verbi, soggetto e complementi e più Appunti in PDF di Grammatica e Composizione solo su Docsity! LE REGOLE E LE SCELTE CAPITOLO X : LA STRUTTURA DEL PREDICATO VERBALE 10.1 I COMPLEMENTI DEL VERBO Per costruire un predicato occorre un verbo che deve essere un verbo predica�vo, cioè che ar�cola un processo. Vi sono predica� forma� da un solo verbo e predica� forma� dal verbo accompagnato da un certo numero di espressioni che lo completano, o complemen�. Nella tradizione gramma�cale si iden�fica il predicato con il solo verbo : ma è un'analisi non corre�a perchè il verbo da solo non sempre è in grado di svolgere una funzione di un predicato, cioè di formare una frase insieme al sogge�o. Il verbo è il termine principale del predicato verbale : è lui che sulla base della sua valenza stabilisce il numero degli argomen� chiama� a intervenire nel processo. Gli argomen� comprendono tu� gli elemen� necessari e sufficien� per formare una frase minima di senso compiuto. Ci sono verbi che sono pron� a formare una frase da soli : si tra�a dei verbi impersonali o zerovalen� come piove, nevica. I verbi che hanno bisogno di uno o più argomen� per formare una frase si dividono in monovalen� (a un posto) , bivalen� (due pos�), e trivalen� (a tre pos�). Se il verbo ha un solo argomento si tra�a del sogge�o (il cane abbaia); se il verbo ha più di un argomento uno è il sogge�o e gli altri rimanen� sono complemen� del verbo che formano insieme ad esso il predicato (il cane ruba il boccone al ga�o). Mentre la forma del sogge�o è iden�ca per ogni �po di frase, la forma dei complemen� del verbo cambia in relazione ad esso. (alcune verbi richiedono diverse preposizioni) Verbi impersonali o zerovalen� : Alcuni processi come i fenomeni metereologici, sono descri� come se non vi partecipasse nessun argomento e vengono chiama� impersonali. Ques� verbi si usano senza sogge�o e complemento ogge�o : Piove, nevica, tuona.. sono al tempo stesso predica� e frasi compiute. I verbi impersonali più usa� in italiano sono piovere, brinare, grandinare... e come verbi impersonali si comportano come alcuni predica� che designano processi analoghi : fa freddo, fa caldo. Verbi a a un posto o monovalen� : I verbi a un posto formano da soli un predicato. Per formare una frase hanno bisogno di un solo argomento : il sogge�o. I verbi a un posto sono per definizione intransi�vi, ad esempio affiorare, nascere, crescere, morire, pranzare, sbadigliare, miagolare... Verbi a due pos� o bivalen� : I verbi a due pos� prendono,oltre al sogge�o, un secondo argomento. In rapporto alla forma del loro secondo argomento, i verbi a due pos� si distribuiscono in due so�oclassi principali : transi�vi e intransi�vi. Verbi a due pos� transi�vi : il complemento ogge�o : I verbi a due pos� transi�vi hanno come secondo argomento un espressione nominale, il complemento ogge�o o dire�o : Il cane raggiunge il padrone. Gianni ha restaurato il mobile. Come complemento ogge�o possiamo trovare anche un pronome personale atono, anteposto solitamente al verbo : il cane lo ha raggiunto. Lucia mi ama. Il pronome personale postposto crea un effe�o comunica�vo par�colare, di �po contras�vo : Lucia ama me e nessun altro. Alcuni esempi di verbi a due pos� transi�vi : creare, costruire, restaurare, produrre, consumare, odiare. Come il sogge�o, il complemento è una relazione gramma�cale vuota. A seconda del processo di cui è protagonista, il complemento ogge�o può avere il ruolo di paziente (se subisce l'azione) o di ogge�o coinvolto (obiectum affectum) o di risultato dell'azione ( obiectum effectum). Ex : 1) Giorgio ha picchiato Luca. 2) Giorgio ha riparato il motorino. 3) Giorgio ha costruito uno scaffale. Il complemento ogge�o diventa sogge�o di una frase passiva. Se un'espressione nominale che segue il verbo non è un complemento ogge�o,la trasformazione è bloccata. Ex : Carlo ha le�o tu�a la no�e. La frase non si può volgere al passivo perchè tu�a la no�e non è complemento ogge�o ma circonstanziale di tempo. Il complemento ogge�o dire�o occupa normalmente la posizione post verbale. Può essere dslocato, cioè essere spostato ad inizio della frase, cioè prima del sogge�o, ma in questo caso è ripreso all'interno di una frase da un pronome. La ripresa è obbligatoria sia per i verbi che richiedono un ogge�o espresso per forza, sia per i verbi con i quali l'ogge�o può essere so�ointeso. Complemento ogge�o interno : Alcuni verbi intransi�vi acce�ano una forma di complemento ogge�o a condizione che si limi� a rendere esplicito il contenuto del verbo ( dormire un sonno profondo, ovvero dei gius�). Per dis�nguere questo complemento da quello vero e proprio (ogge�o), bisogna parlare di complemento ogge�o interno. Il nome che funzione da ogge�o interno è sempre accompagnato da un agge�vo o da un complemento. 1) Ho informato Gianni della tua proposta. 2) Ho parlato a Gianni della tua proposta. Il messaggio è espresso in entrambi i casi da un'espressione preposizionale chiamata complemento di argomento che non è relazione gramma�cale vuota, ma una relazione conce�uale piena, e può essere introdo�o da un ventaglio di preposizioni (di, su , intorno a). I verbi di dire presentano una varietà di costruzioni. Verbi transi�vi e intransi�vi : La dis�nzione tra queste due categorie è importante per la sintassi : i verbi transi�vi ricevono il complemento ogge�o e acce�ano la forma passiva. Tanto i verbi transi�vi quanto quelli transi�vi sono classi non omogenee. Tra i verbi transi�vi ci sono sia i verbi a due pos� (1) e a tre pos� (2 e 3) : 1) Mio fratello ha costruito una libreria. 2) Ho regalato un libro a mio figlio. 3) Ho spedito una le�era in Francia. Tra i verbi intransi�vi ci sono, oltre agli impersonali,sia i verbi a un posto privi di complemen�, sia i verbi a due pos� che ricevono un complemento diverso dal complemento ogge�o. Le relazioni spaziali : relazioni conce�uali come argoemen� del verbo Le relazioni spaziali non sono relazioni gramma�cali vuote, ma conce�uali piene. Per l'espressione delle relazioni spaziali,il parlante dispone di un'ampissimascelta di preposizioni capaci di disegnare lo spazio con grande accuratezza (in,su,lungo,vicino,dietro,davan�). Nell'espressione delle relazioni spaziali troviamo preposizioni proprie (a,da,in,su,per) ma sopra�u�o improprie (sopra,so�o,dentro,fuori,lungo) e locuzioni preposizionali (vicino a,lontano da, in cima a,di fronte a). L'uso delle preposizioni proprie è rigido con i nomi proprie con alcuni nomi comuni come casa,scuola,chiesa. Tra le locuzioni preposizionali,molte contengono un nome e sono quindi capaci di raggiungere un grado di precisione molto alto : sulla cima di una collina.. l'espressione delle relazioni spaziali può essere affidata anche a un avverbio di luogo che sta all'espressione preposizionale come il pronome sta nell'espressione nominale : 1) Là ho visto uno scoia�olo. 2) Abito qui da tre anni. Pur avendo una funzione �pica da cornice, le relazioni spaziali o loca�ve possono entrare nel nucleo del processo come argomen� di alcuni verbi. I verbi in ques�one hanno le preroga�va di esprimere processi nei quali lo spazio ha un ruolo non periferico ma essenziale : i verbi di stato, che collocano ogge� nello spazio (abitare), e di movimento e spostamento che designano traie�orie nello spazio (andare e mandare). Verbi di stato : il complemento di stato in luogo sono verbi intransi�vi che localizzano il sogge�o in un punto dello spazio e per questo ricevono un complemento di stato in luogo. Sono verbi di stato, per esempio abitare,risiedere,trovarsi, stare,vivere. I verbi di stato reggono una relazione spaziale. Per disegnarla nel modo più esa�o, possiamo scegliere da un ampio repertorio preposizioni proprie e improprie e locuzioni. Quando è usato come verbo di stato (con significato di trovarsi) il verbo essere è un verbo predica�vo a due argomen� e forma con il complemento di stato in luogo un predicato verbale: il verbo è in stazione. Verbi di movimento e di spostamento i complemen� di moto a,da e per luogo : Sono tu� intransi�vi. Il corpo che si muove è designato dal sogge�o : 1) Paolo è andato a casa 2) Il muratore è salito sul te�o 3)La mamma torna dalla ci�à. In posizione di sogge�o di verbi di movimento troviamo in primo luogo persone e animali, capaci di moto autonomo e quindi agen�. Possiamo trovare anche artefa� come macchine o ogge� che si muovono per cause naturali. Un gruppo di verbi è specializzato nell'esprimere un movimento involontario, per esempio rotolare, cadere, precipitare. Anche i sogge� anima�,quando sono usa� cin ques� verbi, non sono ques� agen�, ma come corpi che subiscono il movimento. I verbi di movimento sono transi�vi. Il corpo in movimento compare in posizione di complemento ogge�o ogge�o dire�o, mentre in posizione di sogge�o compare l'agente ex : Luca ha messo il ga�o sul tavolo. A differenza dei verbi di stato, i complemen� dei verbi di movimento e di spostamento designano lo spazio in modo dinamico : invece dello stato in luogo, troviamo il moto da, e a a�raverso un luogo. Diversi �pi di complemento possono cumularsi nella stessa frase : i verbi di movimento e di spostamento amme�ono infa� accanto al sogge�o e ogge�o, altri argomen� codifica� come relazioni conce�uali che descrivono la meta, la fonte ed il tragi�o. Con ques� verbi tu� gli argomen� che iden�ficano relazioni spaziali sono espressi. Verbi con valenza variabile : La valenza variabile è collegata con la polisemia : significa� diversi di uno stesso verbo tendono a presentare schemi di valenza diversi. Alcuni verbi come bruciare, cambiare, fuggire possono essere usa� come verbi a un posto intransi�vi o come verbi a due pos� transi�vi. Nel primo caso ricevono l'ausiliare essere : Le stoppie sono bruciate a lungo. Nel secondo avere : I contadini hanno bruciato le stoppie. Amministrare ha un uso bivalente (il sindaco amministra un comune) o trivalente(uso ristre�o del linguaggio ecclesias�co : il sacerdote amministra un ba�esimo a un neonato). Assimilare è usato come verbo a due pos� (La mente assimila idee e abitudini) o a tre pos� nel senso di equiparare (La legge assimila un lavoro militare a un lavoro effe�vo). Enuncia� senza verbo : la frase nominale è un enunciato senza verbo, a stre�o uso quo�diano (Interessante,questo libro) e giornalis�co (Emergenza rifiu� : la mappa degli avvelenatori). Alcune frasi nominali sono in realtà senza copula, che però conservano il nome del predicato come la frase riportata ad uso quo�diano. Altre invece sono prive del verbo principale e in questo caso può darsi che il verbo sia so�ointeso e facilmente recuperabile, ex : Un gelato perfavore. Questo significa che il cameriere mi deve servire un gelato. Il ruolo delle espressioni nominali rimane indefinito. Capitolo XI Le costruzioni passive, riflessive e fa�ve La frase passiva : i complemen� di agente e causa efficente In una frase d'azione con il verbo alla forma a�va (Pietro ha picchiato Paolo) il protagonista è l'agente. Nella frase Paolo è stato picchiato da Pietro il protagonista è il paziente. La conversione delle frasi a�ve in passive è possibile per tu� i verbi transi�vi. Il passaggio dalla forma a�va a passiva comporta tre cambiamen� simultanei nella frase : Il verbo prende la forma passiva con l'ausiliare essere o venire. Il paziente lascia la posizione di complemento ogge�o dire�o e va a occupare quella del sogge�o. L'agente lascia la posizione di sogge�o e va a occupare quella del complemento preceduto dalla preposizione da. Per la posizione dell'agente la gramma�ca ha due nomi : complemento d'agente se si tra�a di una persona o un animale; di causa efficente se si tra�a di una cosa o di un evento. Entrambi sono una relazione conce�uale. L'a�enzione si sposta tu�a sul paziente. Inoltre, esiste anche la frase passiva senza agente, che si usa quando l'agente è sconosciuto o non si vuole specificare. La costruzione riflessiva : Si ha quando l'azione espressa dal verbo transi�vo assume lo stesso sogge�o che la compie come agente. Nella frase riflessiva, agente e paziente sono a�ribui� allo stesso referente : ex il nome Giorgio e il pronome riflessivo si desigano un unico individuo.
Docsity logo


Copyright © 2024 Ladybird Srl - Via Leonardo da Vinci 16, 10126, Torino, Italy - VAT 10816460017 - All rights reserved