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Le riforme religiose in Età moderna (Storia Moderna), Appunti di Storia Moderna

In questo file vi sono spiegazioni relative alla riforma Luterana, riforme cittadine di Calvino e Zwingli, riforma della chiesa anglicana e la diffusione delle dottrine riformate in Italia.

Tipologia: Appunti

2022/2023

Caricato il 20/02/2023

Nicosr98
Nicosr98 🇮🇹

4.8

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Scarica Le riforme religiose in Età moderna (Storia Moderna) e più Appunti in PDF di Storia Moderna solo su Docsity! Riforme religiose dell’età moderna La riforma Luterana Il cristianesimo di fine 400 mostra varie preoccupazioni, queste sono principalmente legate alla superstizione e all’ottenimento della salvezza, quest'ultima poteva essere raggiunta grazie a confessioni, indulgenze e la permanenza in purgatorio. Alla base della riforma vi è anche l'opera di Erasmo da Rotterdam uno dei maggiori esponenti dell'umanesimo cristiano. Erasmo era figlio illegittimo di un prete e fu educato secondo la “devozio moderna”, movimento dei Paesi Bassi nato nel XIII secolo che promuoveva la preghiera interiore, personale e non superstiziosa, questo movimento era critico nei confronti della devozione esteriore e la spettacolarizzazione della fede che caratterizzava appunto il cristianesimo nel 400. La critica di Erasmo nei confronti della Chiesa si basa sui principi di pace e libertà: Pace, Erasmo indica i principi cristiani e i prelati come i responsabili delle violenze In Europa; libertà l'uomo deve avere un rapporto diretto con la Bibbia. Per Erasmo la teologia medievale è un ostacolo al raggiungimento della salvezza. Perché la riforma ha le sue radici in Germania? Il contesto imperiale tra quindicesimo e sedicesimo secolo vede: 1- Impero debole, per via delle divisioni interne e delle pressioni esterne da parte dei turchi e dei francesi; 2- Vi sono sentimenti antiromani diffusi in tutto il territorio imperiale; 3- I contadini protestano violentemente contro i feudatari per via delle imposte. La riforma, quindi, trovava un terreno fertile su cui potersi sviluppare. Martin Lutero (1483-1546), figlio di un ricco contadino nasce in un contesto di religiosità superstiziosa e ricca di paura, studia ed entra nell'ordine mendicante degli eremiti agostiniani di Ercurt in turingia. La visione mitica della figura di Lutero nasce grazie ai racconti su di lui anche postumi, ad esempio, si dice che Martin Lutero divenne Monaco dopo essere stato colpito da un fulmine e aver invocato la protezione di Sant'Anna a cui promise che sarebbe diventato Monaco se si fosse salvato. Le insicurezze di Lutero aumentano una volta entrato nell’ordine, soprattutto quelle riguardanti il raggiungimento della salvezza. La scuola teologica agostiniana è caratterizzata dalla centralità delle sacre scritture, questo andava contro la” via moderna “degli altri ordini che invece abbandonarono le scritture. Secondo Lutero l'uomo non si può salvare da solo, nemmeno compiendo buone azioni, solo la grazia di Dio può portare alla salvezza, con ciò Lutero rigetta tutto il sistema Della Chiesa in termini di salvezza ed inoltre smentisce anche ciò che dice Erasmo da Rotterdam nel “De libero arbitrio” 1524. Quest'ultimo infatti pensava che l'uomo potesse scegliere la sua strada ovvero il bene o il male e quindi poteva raggiungere la salvezza con le sue azioni, mentre per Lutero le azioni dell’uomo sono ininfluenti e la salvezza si può raggiungere solo grazie ad una fede pura e alla concessione della grazia da parte di Dio. Secondo Lutero bisognava ritornare alle fonti bibliche abbandonando la teologia medievale e soprattutto bisognava ritornare ad un'interpretazione personale dei testi sacri, principi di sola scrittura e sacerdozio universale. Lutero abbandona poi la teoria della salvezza medievale, ottenuta seguendo un'esperienza di crescente perfezione (ovvero tramite la gloria), e sostiene invece la teoria della salvezza tramite la croce; quindi, la sofferenza e il dolore in cui Dio riconosce la vera fede dell'individuo (giustificazione perso la fede). Con questi tre principi, i più importanti del luteranesimo, viene messa in discussione la pratica delle indulgenze e anche l'opera di mediazione della Chiesa tra Dio e i fedeli. Lutero inoltre riconosce solamente due sacramenti, sui sette della Chiesa di Roma, ovvero battesimo ed eucarestia, questi infatti si trovano entrambi nel nuovo testamento. Pubblicazione Tesi e cause riforma A far scattare la scintilla in Lutero fu l'episodio che ebbe come protagonista Alberto di Brandeburgo, quest'ultimo era vescovo di Halberstadt e ottenne dal Papa, nel 1517, anche la carica di arcivescovo di Magonza nonostante il diritto canonico vietasse il cumulo di cariche ecclesiastiche. Successivamente Papa Leone X concesse, ad Alberto di Brandeburgo, un appalto per la vendita delle indulgenze, queste infatti avvenivano tramite appalti ovvero veniva concesso ad un signore locale di vendere le indulgenze in cambio di una somma di denaro subito versata nelle casse della Chiesa di Roma, in questo caso Alberto finanziato dai Fugher ottenne questo appalto. Così nel 1517 Lutero rese pubbliche le sue 95 tesi, secondo sempre le leggende che alimentano la figura del Monaco, quest'ultimo avrebbe affisso le tesi nel portone della Chiesa di Wittenberg ma in realtà queste tesi furono discusse all'interno di un'università. La fortuna di Lutero fu soprattutto la stampa che permise la diffusione rapida delle sue tesi e soprattutto della Bibbia in volgare tedesco (da lui tradotta durante il soggiorno presso il palazzo di Federico di Sassonia) che fu fondamentale in quanto molti più fedeli avrebbero potuto leggere e interpretare da sé il testo. La chiesa rispose inviando i teologi pontifici a contestare Lutero, quest'ultimo però si impegnò ad attaccare l'autorità del pontefice romano e sostenne con forza il principio di sola scriptura con il quale affermava che le sacre scritture fossero le uniche fonti di verità e di conseguenza nega la veridicità di tutta la tradizione ecclesiastica. Vengono quindi screditati il diritto canonico, i concili, le lettere dei pontefici ecc. Inizialmente la chiesa non prese sul serio l'attacco dei riformatori e non furono giudicati pericolosi; bisogna pensare che la chiesa in quel periodo era abituata a subire attacchi ed inoltre Il Papa non voleva scontentare il principe elettore di Sassonia che in quel momento proteggeva Lutero. Ci fu quindi un periodo di attendismo nel quale fu inviato in Germania un teologo, Tommaso allietano, generale dell'ordine domenicano che però non riuscì a cambiare le idee di Lutero. A questo punto Il Papa decise di emanare la bolla “Exurge domine” con il quale invitava Lutero a ritrattare le sue teorie oppure sarebbe stato scomunicato, per tutta risposta il Monaco organizzo un rogo in piazza in cui brucio la bolla e libri di diritto canonico. Scomunica e scontri Di conseguenza nel 1521 Lutero fu scomunicato definitivamente, durante la Dieta di worms, tutti i principi tedeschi però sono a suo favore in particolar modo Federico III di Sassonia che chiederà la possibilità per Lutero di difendere le proprie tesi. Carlo V non può accettare che le tesi eretiche si diffondano ma allo stesso tempo deve mantenere a bada l'impero viste anche le pressioni dei nemici turchi, l’imperatore fu costretto a mettere al bando dell'impero Lutero e di conseguenza chiunque avrebbe potuto ucciderlo. Federico III decise quindi di portare Lutero nel suo castello ha Wartburg in cui Lutero si dedicherà alla traduzione della Bibbia. Iniziò un periodo di scontro religioso tra imperatore e i ceti dell'impero rappresentati da tutti i signori, principi, ecclesiastici ecc. che chiedevano un libero Concilio cristiano ma anche maggiori autonomie rispetto all'imperatore e la Chiesa di Roma. Lutero non si sente un riformatore politico ma il luteranesimo venne utilizzato soprattutto da principi e signori tedeschi per sottrarsi al potere Della Chiesa di Roma e dell'imperatore, questi formarono la Lega di Smalcalda, guidata da Giovanni di Sassonia che nel 1525 successe a Federico III suo fratello. Iniziò l'epoca denominata confessionalizzazione in cui i governanti intervengono nelle questioni religiose sfruttando la crisi di legittimità del corpo ecclesiastico, di conseguenza era dovere di questi occuparsi della poter contrattaccare e riunificare il popolo francese, solo a fine 600 con Luigi XIV fu abolito definitivamente l'editto di Nantes. Riforma inglese Anche in Inghilterra fu fatta una riforma in ambito religioso, questa però viene vista più come un affare di Stato, Enrico VIII tudor chiese all'allora Papa Clemente VII il divorzio dalla moglie Caterina d'Aragona che non le aveva ancora dato un erede maschio. Il pontefice però non concedette il divorzio in quanto Caterina era la zia di Carlo V con il quale Il Papa aveva appena stretto la pace di Barcellona 1529, in seguito al sacco di Roma da parte dei lanzichenecchi nel 1527, dunque non voleva incrinare i rapporti con l’imperatore. (Lanzichenecchi, esercito mercenario al servizio di Carlo V) A questo punto tra 1532-35 il Parlamento inglese votò alcune leggi che trasferirono il potere Della Chiesa di Roma al clero inglese nelle mani dell'arcivescovo di Canterbury, che diverrà la carica più importante Della Chiesa anglicana. Carlo VIII venne invece proclamato capo supremo Della Chiesa inglese tramite l'emanazione “dell'act of supremacy” del 1534 (atto di supremazia), ancora oggi il reggente d’Inghilterra viene considerato tale. A conseguenza di ciò i beni di ordini monastici e chiesa romana sul territorio inglese vennero confiscati e redistribuiti rafforzando il ceto nobiliare dei piccoli e medi proprietari terrieri, ovvero la gentry. Da cattolici a protestanti A partire dal 500 la chiesa inglese vira verso il protestantesimo, in particolare si diffuse il calvinismo, prima con Edoardo VI e dopo soprattutto con Elisabetta I si ha l'avvicinamento al calvinismo, nel 1545 venne poi pubblicato il “book of common prayer” che regolava la liturgia e l'ordinamento ecclesiastico della Chiesa anglicana, fu cambiata anche la lingua delle liturgie dal latino si passò al volgare. L'avvicinamento della Chiesa anglicana al protestantesimo ha un momento di blocco quando al trono inglese sedette Maria Tudor, figlia primogenita di Enrico VIII, quest'ultima infatti era di fede cattolica moglie di Filippo II re di Spagna. Maria tento di riportare la chiesa anglicana in orbita cattolica anche con violente repressioni nei confronti dei protestanti, per questo fu chiamata Maria la sanguinaria. A Maria successe Elisabetta I, figlia di Enrico VIII e Anna Bolena la sua seconda moglie, Elisabetta venne considerata illegittima subito dopo l'esecuzione della madre, quest'ultima fu infatti accusata di adulterio, successivamente però fu riammessa a Corte e inserita nell'atto di successione stipulato dal padre nel 1544. L'atto di successione fu emanato dal sovrano inglese per far sì che vi fosse una linea di successione ben precisa e garantire il potere alla dinastia Tudor. In questa linea fu inserito prima il suo unico figlio Maschio, Edoardo VI e poi le figlie in ordine di nascita. Elisabetta diede definitivamente un indirizzo protestante alla chiesa anglicana, pubblicò infatti: l'atto di uniformità, con il quale reso obbligatorio l'utilizzo del “book of common player”, per la liturgia anglicana, ed emanò anche i 39 articoli di fede che costituiscono la confessione di fede fondamentale Della Chiesa anglicana. In Inghilterra però non si riuscì ad avere un'unita religiosa per via delle minoranze è la loro resistenza, inoltre una caratteristica della riforma anglicana è il mix di elementi di più confessioni ovvero, si uniscono le teorie protestanti, soprattutto calviniste, ad un clero e una gerarchia ecclesiastica tipica della Chiesa romana. Riforma in Italia In Italia la riforma prese piede in seguito ad un momento di profonda crisi politica e religiosa all'inizio del 500 quando fu spezzata la pace Di Lodi che per circa quarant'anni fece sì che gli Stati italiani non entrassero in conflitto. la pace si spezzò quando morirono i due garanti principali nel 1492 papà Innocenzo VIII e Lorenzo de medici, a questo punto gli Stati italiani entrarono nuovamente in conflitto e le altre potenze europee videro la debolezza geopolitica dell'Italia. A questo punto il sovrano francese Carlo VIII, nel 1494, decise di discendere lo stivale per andare a riconquistare Il Regno di Napoli che in quel momento era in mano agli aragonesi ma in passato apparteneva ai francesi. Questo evento diede il via alle guerre d'Italia e proprio in questo momento si sviluppò il movimento dei Romiti, dei quali uno dei più famosi è sicuramente Girolamo savonarola che operò a Firenze, le tesi di quest'ultimo furono rese più veritiere proprio da questa guerra che, secondo alcuni, era una conferma delle profezie millenaristiche che circolavano. Chiesa di Roma bersaglio della riforma In questo periodo la Chiesa di Roma inizio ad essere bersagliata da tutti questi movimenti riformatori sia in Italia che in Europa, un evento che però la segno particolarmente fu sicuramente il sacco di Roma del 1527 ad opera delle truppe mercenarie di Carlo V, i lanzichenecchi, questi infatti per più tempo non furono retribuiti dall'imperatore e così iniziarono a saccheggiare la penisola da nord fino ad arrivare a Roma che fu messa a ferro e fuoco per tre giorni. In questo lasso di tempo il Papa fu costretto a rifugiarsi presso il monastero di Castel Sant'Angelo. Carlo V di fatto non ordino hai lanzichenecchi di saccheggiare Roma ma al contempo non diede nemmeno l'ordine di non farlo, questo perché l'imperatore era da tempo che chiedeva l'apertura di un Concilio per discutere della questione del luteranesimo e riconciliare luterani e cattolici. Questo evento fu visto però da molti come l’avveramento delle profezie millenaristiche tipiche di quel periodo, e quindi misero ancor più pressione sul papato perché fosse fatta una riforma Della Chiesa Valdesianesimo e Nicodemismo Negli anni 20 iniziano i contatti tra i riformisti e i vari ordini religiosi come agostiniani, cappuccini ecc. il capo di questi ultimi, Bernardino Occhino diffuse queste nuove teorie, inoltre il mio movimento riformista Italia fu influenzato dal valdesianesimo. Questo movimento divenne uno dei cardini della riforma in Italia, a capo di questo vi era lo spagnolo Juan Valdes, molti esponenti dell'alta nobiltà frequentarono il suo circolo e negli anni 40 divento centro di diffusione delle idee religiose. Le idee di Valdes erano per alcuni aspetti rivoluzionarie ma di fatto formavano un credo religioso è una confezione a sé, quest'ultimo infatti subì le influenze di correnti spagnole come l’alumbradismo (Secondo quest'ultimo l'avvicinamento a Dio non si otteneva tramite la lettura delle sacre scritture ma tramite un'illuminazione dello spirito). Questa diffusione delle idee protestanti porto al nicodemismo ovvero molti osservavano dall'esterno la chiesa di simulando le proprie credenze, un atteggiamento che era condannato dalla chiesa romana e anche dai protestanti. In pratica questo atteggiamento portava un cattolico o protestante a convertirsi ad un'altra confessione ma in realtà rimanevano fedeli alla propria religione e la conversione non era altro che un qualcosa di facciata.
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