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Le scuole nuove e l'attivismo pedagogico, Appunti di Scienze Umane

Le scuole nuove in Europa Un periodo di sviluppo e di trasformazioni; Il rinnovamento educativo in Inghilterra (Reddie, Baden Powell); Il rinnovamento educativo in Francia (Demolins, Bertier); Il rinnovamento educativo in Germania (Lietz, Wyneken); Il rinnovamento educativo in Spagna (Manjon); Il rinnovamento educativo in Italia (sorelle Agazzi, Pizzigoni). Dewey e l’attivismo statunitense Il pragmatismo; Dewey e la sperimentazione educativa; Kilpatrick e il rinnovamento del me

Tipologia: Appunti

2020/2021

Caricato il 17/06/2022

violaorlandi
violaorlandi 🇮🇹

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Scarica Le scuole nuove e l'attivismo pedagogico e più Appunti in PDF di Scienze Umane solo su Docsity! (peda) LE SCUOLE NUOVE Il quadro storico: nella seconda metà del 19° secolo in Europa si assiste al periodo della Belle Époque durante il quale avviene una forte crescita economica grazie allo sviluppo industriale che permette di produrre grandi quantità di prodotti standardizzati; si diffondo istanze democratiche e si allarga il suffragio elettorale. È così che si diffondono le masse in ambito economico, politico e comunicativo (es.cinema, televisione) superando le barriere sociali e culturali. La Belle epoque terminerà velocemente con lo scoppio della prima guerra mondiale (1914-18) e i conseguenti milioni di morti e la nascita, in Italia, Germania e Unione Sovietica, del regime fascista, nazista e stalinista. Il rinnovamento educativo in Inghilterra: tra la fine dell'800 e l'inizio del ‘900 in Europa e negli Stati Uniti nascono le cosiddette scuole nuove grazie a un desiderio di rinnovamento con la conseguente nascita di una pedagogia scientifica che risponda ai nuovi problemi sociali (educazione tecnico-scientifica professionale, scolarizzazione di massa, consapevolezza del periodo infantile e l'importanza dell'educazione). Le prime scuole nuove nascono in Inghilterra dove l'attenzione viene posta sulle esigenze delle classi dirigenti tramite la fondazione di scuole private in cui le innovazioni derivano dall'esperienza diretta e dalla ristrutturazione degli spazi e degli strumenti scolastici. La prima scuola viene aperta da Reddie ad Abbotsholme con il nome di New School: una scuola convitto per formare persone acculturate, capaci e con spirito di iniziativa con una formazione umanistica, scientifica e linguistica; la didattica è basata sugli interessi e l'esperienza, prevede la vita all'aria aperta, lavori manuali, osservazione, visite, sport, attività artistiche e ludiche, relazioni sociali; la disciplina è rigida e la scuola ha rapporti con l'esterno tramite un giornale scolastico. Baden-Powell teorizza la forma di associazionismo giovanile dei boy-scout (giovani esploratori) in cui c’è sia una pedagogia dell’avventura che un metodo educativo attico e integrale; gli obiettivi consistono nell’avere spirito di osservazione, disciplina e servizio, senso di responsabilità e di appartenenza al gruppo. Le caratteristiche dello scoutismo sono: - fiducia nel ragazzo e nella sua educazione individualizzata; - attenzione nella sua psicologia; - vita di gruppo; - l’importanza nella figura del capo. In Francia: Edmond Demolins fonda la Società della nuova scuola in Normandia che passerà poi nelle mani di Georges Bertier; l’età degli alunni è compresa tra i 6 e i 20 anni e appartengono a classi sociali elevate. Vengono divise in famiglie in diversi padiglioni e, dopo un corso generale, si dividono in 4 indirizzi: letterario, scientifico, industriale e agrario. Le materie principali sono: le lingue vive, le scienze naturali, la matematica, attraverso l’esperienza pratica; la geografia, la storia, attraverso riferimenti alla realtà. L’insegnante collabora alla vita domestica e all’educazione morale, oltre che intellettuale e fisica, degli studenti; e l’educazione scolastica è volta ad interessare gli studenti e a formare il loro carattere e un senso di responsabilità. In Germania: Lietz fonda le Case di educazione in campagna ispirate al modello inglese ma condizionate alla pedagogia fichtiana e a elementi educativi autoritari. In seguito Wyneken fonda la Libera comunità scolastica di Wickedford in cui è importante il rispetto la cultura, i bisogni e la visione del mondo dei giovani infatti è libera da controlli e condizionamenti esterni e gli studenti si autogovernano; è importante anche il rapporto spirituale tra maestro e alunno e il contatto diretto con i valori della cultura e della natura. In questo periodo nascono movimenti giovanili basati sul culto della vita a diretto contatto con la natura, sul distacco dalla scuola e dalla tradizione classica, sul viaggio e sull’esperienza di gruppo (es.l’associazione dei Wandervogel). Tutto ciò porterà infine al nazionalsocialismo e quindi allo Stato totalitario. In Spagna: il sacerdote Manjon vuole rinnovare l’educazione tramite un modello nazionale che unisca lo studio e le attività pratiche e vuole rilanciare il progresso sociale quindi fonda le Scuole dell’Ave Maria in cui l’insegnamento è giocoso e l’educazione avviene tramite l'attività diretta (es. si costruiscono giochi) in campagna. L’educazione è universale e integrale infatti forma sia femmine che maschi attraverso l’educazione civica, il contatto con la natura, il metodo intuitivo, il lavoro manuale e considera il fanciulla speranza e futuro per l’umanità. In Italia: l’Italia è da poco unificata, l’economia è basata sull’agricoltura e ci sono molte iniziative riguardo l’educazione popolare in particolare sull’istruzione primaria e infantile. A Brescia le sorelle Agazzi fondano la prima scuola materna in cui c’è un’atmosfera familiare in cui le educatrici sono come madri e hanno capacità di iniziativa, promozione e organizzazione ma sono anche flessibili e sensibili; c’è molta attenzione sull'attività del bambino e sulla continuità tra la vita scolastica e quella familiare; e vi è una sala detta museo delle umili cose per raccogliere le cianfrusaglie dei bambini.Le attività individuali sono libere infatti il bambino deve poter fare da sé grazie anche all’aiuto reciproco; il metodo è intuitivo e il bambino è supportato dall’azione indiretta della maestra. Ci sono attività di vita pratica, si utilizza la lingua parlata, il lavoro manuale, l’educazione della voce e la formazione emotiva e morale, attività di giardinaggio e di vita pratica che educano al fare, alla socialità, alla conoscenza della realtà e all’educazione estetica come il disegno e la recitazione (→il bambino è un piccolo artista); l’educazione sensoriale comincia dai colori e favorisce l’apprendimento linguistico tramite esercizi verbali collettivi mentre gli oggetti sono conservati con cura e contrassegnati, il che permette l’avviamento della lingua. Pizzigoni avvia La rinnovata con cui rinnova i programmi nel metodo e nella sensibilità; sulla scia della pedagogia positivistica, si fonda sui fatti e ha come obiettivo insegnare le abitudini per la vita ma intende l’esperienza personale una manifestazione libera e una maturazione della propria sensibilità. La scuola è quindi un ambiente di vita familiare, culturale, sereno, ricco e stimolante; è all’aperto il che permette continuità tra interno ed esterno, e anche con la realtà esterna infatti i bambini vengono portati in giro per le città per approcciarsi con gli oggetti di esperienza; inoltre anche le famiglie partecipano alla vita scolastica con feste e iniziative. L’educazione è incentrata sull’attività ed è integrale. (peda) ATTIVISMO PEDAGOGICO Dewey e la sperimentazione educativa: l’attivismo pedagogico è una corrente che si fonda sull’idea che l’alunno debba essere l' attore" del suo processo formativo. Al centro dell’attivismo sta il puerocentrismo, che pone il bambino al centro dell’esperienza formativa divenendone protagonista attivo. Le differenze tra le scuole nuove e l’attivismo sono quasi inesistenti. John Dewey fu uno dei principali esponenti dell’attivismo pedagogico e gli aspetti fondamentali della sua teoria sono: - la formazione dell’individuo viene intesa come momento fondamentale per il progresso della società e di conseguenza l’insegnante e la scuola assumono un ruolo nuovo - i contenuti didattici vengono adeguati alle caratteristiche psichiche dell’alunno e ai suoi metodi di apprendimento - i contenuti sono inseriti in un contesto socio-economico - l’alunno è indotto ad essere protagonista attivo del proprio percorso di apprendimento La base del pensiero di Dewey è la concezione pragmatica dell’esperienza: l’essere umano non uno spettatore di ciò che accade intorno a lui e non può prevedere o definire il corso degli eventi. Dewey scrive “Il mio credo pedagogico” nel quale illustra il suo pensiero in 5 punti: 1. l’istruzione è frutto della partecipazione dell’individuo al patrimonio del genere umano 2. l’istruzione è un processo sociale e la scuola, essendo il fulcro di tale processo, è inerente alla vita e non funzionale ad essa 3. la vita sociale dell’alunno è il fondamento dei programmi di insegnamento 4. gli interessi e le attività del fanciullo ispirano il suo metodo educativo 5. l’istruzione è il fondamento del progresso sociale e politico Secondo Dewey l’esperienza umana è innanzitutto esperienza sociale, quindi l’educazione deve essere una ricostruzione e riorganizzazione continua dell’esperienza sociale e personale. Le società orientate al progresso, infatti, devono sollecitare nei giovani l’elaborazione di migliori forme di vita. Nella scuola devono essere riprodotte le situazioni che servono per essere partecipe dei beni ereditati dalla specie umana, in quanto l’essere umano necessita dei beni forgiati dalla cultura per affrontare l’esperienza. L’educazione mira a suscitare nell’individuo la volontà e la capacità di cambiare la società, per questo motivo bisogna favorire, all’interno della scuola, un rapporto democratico e partecipativo tra insegnanti e studenti. Infine, la scuola deve rappresentare un luogo di vita che parta dall’esperienza che il bambino fa in famiglia e nell’ambiente sociale in cui cresce. La scuola è necessaria ad orientare l’esperienza infantile nel passaggio famiglia-contesto sociale, ha quindi il compito di mediare tra società e fanciullo, fornendogli esperienze semplificate. Dewey riconosce la necessità di trasformare la scuola in relazione al mutamento della società portato dalla Rivoluzione Industriale. Infatti, nella società preindustriale il fanciullo attivamente viveva le relazioni sociali e il
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