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Le stanze di Raffaello, Appunti di Elementi di storia dell'arte ed espressioni grafiche

Appunti, accostati da immagini rappresentative, delle stanze di Raffaello. Descrizione delle singole stanze

Tipologia: Appunti

2019/2020

In vendita dal 12/05/2022

viirginiaa
viirginiaa 🇮🇹

4.8

(4)

14 documenti

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Scarica Le stanze di Raffaello e più Appunti in PDF di Elementi di storia dell'arte ed espressioni grafiche solo su Docsity! Le Stanze di Raffaello Sono una sequenza di 4 stanze affrescate dallo stesso Raffaello e da alcuni suoi allievi, presso i Musei Vaticani (per questo sono anche chiamate Stanze Vaticane). Questo impiego fu affidato all’artista da Papa Giulio II, il quale, non volendo soggiornare nelle stanze dei Borgia, dove aveva vissuto il suo predecessore Alessandro VI con il quale non trovò un’intesa, decise di commissionare la realizzazione di un nuovo alloggio. L'incarico venne inoltre confermato da Leone X. Raffaello iniziò a lavorare agli affreschi nel 1508 circa, fino alla sua morte, nel 1520; successivamente furono i suoi allievi a terminare il lavoro nel 1524. La disposizione delle stanze va da ovest ad est, dando vita alla Stanza dell'Incendio , la Stanza della Segnatura , la Stanza di Eliodoro e la Sala di Costantino ; Le prime tre sono coperte da volta a crociera e misurano circa 7 metri per 8; la quarta 10 metri per 16. Stanza della Segnatura E’ la più importante per quanto riguarda gli affreschi che le appartengono. Prende il nome dal più alto tribunale della Santa Sede, la "Segnatura Gratiae et Iustitiae", presieduto dal pontefice e che era solito riunirsi in questa sala. Nei vari affreschi, Raffaello non volle ritrarre solamente semplici personaggi, ma diede a quest’ultimi sia movimento che espressione. Inoltre le tematiche analizzate vanno a trattare delle tre caratteristiche principali dello spirito umano: il Bello, il Vero e il Bene. Il Bello viene trattato principalmente nella parete nord nel Parnaso, con Apollo e le Muse, circondati da poeti e artisti di diverse epoche; il Vero è trattato nella Disputa del SS Sacramento nella parete ovest, e fa riferimento ad un’argomentazione teologica; infine il Bene venne rappresentato attraverso le virtù Teologali e Cardinali e attraverso la Legge stessa. Raffaello utilizza come punto di partenza, la forma delle pareti, le quali hanno una forma ad arco: questa conformazione permette di creare una sorta di effetto a 360°, poiché l’osservatore si trova completamente immerso in varie storie. La prima scena dipinta va a simboleggiare una sorta di vittoria da parte della Chiesa, rimanda alla rivelazione del vero Dio che si è incarnato come Figlio per riscattare le sorti dell’umanità. Sulla parete di fronte è posta la scuola di Atene: lo spazio di lavoro è situato all’interno di un’ipotetica croce greca: possiamo trovare nella parte alta, accentuati dalla luminosità del cielo, le figure di Aristotele e Platone, affiancati da Socrate e altri grandi filosofi. 1. Disputa del Sacramento situato sulla parete ovest; 2. Scuola di Atene situato nella parete est; 3. Parnaso situato nella parete nord; 4. Virtù e la Legge, con Gregorio IX approva le Decretali e Triboniano consegna le Pandette a Giustiniano situato nella parete sud; Stanza di Eliodoro Durante il completamento della Stanza della Segnatura era, Raffaello, nel 1511 incominciò a lavorare sui disegni per la decorazione della stanza successiva, destinata a sala delle Udienze. La decorazione ebbe luogo tra la seconda metà del 1511 e il 1514. Questa stanza era destinata alle udienze private del Papa. Gli argomenti trattati vanno dall’epoca dell’Antico Testamento all’epoca del Medioevo. Raffaello si occupò degli affreschi inerenti all’Antico Testamento, mentre nelle arcate il lavoro viene attribuito ad altri autori: Lorenzo Lotto, Bramantino ecc. La volta ha al centro un medaglione con lo stemma di Papa Giulio II, contornato da arabeschi monocromatici su sfondo dorato che vanno ad alternarsi a finte borchie dorate. Attorno si sviluppa un anello figurato. Le scene rappresentate sono il Sacrificio di Isacco, il Roveto ardente, la Scala di Giacobbe, l'Apparizione di Dio a Noè. Negli altri spazi si trovano altre decorazioni, probabilmente realizzati da Baldassarre Peruzzi e risalenti ad un periodo antecedente all'intervento di Raffaello. 1. Cacciata di Eliodoro dal tempio situata sulla parete est 2. Messa di Bolsena situata sulla parete sud 3. Liberazione di san Pietro situato sulla parete nord 4. Incontro di Leone Magno con Attila situato sulla parete ovest Stanza dell'Incendio di Borgo Fu l'ultima in cui è riscontrabile un intervento diretto di Raffaello. Gli affreschi furono affidati a diversi aiuti poiché il maestro era ormai occupato da altre commissioni papali, prime fra tutti gli arazzi della Sistina e l'architettura della Basilica vaticana. Nell'Incendio di Borgo appaiono evidenti i motivi ripresi da Michelangelo, che anticipano alcune caratteristiche dello stile del manierismo. Gli affreschi vennero realizzati tra il 1514 e il 1517 e ci troviamo a cavallo tra Papa Giulio II e Leone X. Il tema principale è quello di esaltare la figura di quest’ultimo, il quale da diverse direttive iconografiche a Raffaello. Attraverso gli affreschi, vengono trattate le vite di altri due papi con lo stesso nome: Leone III e Leone IV principalmente. La volta venne dipinta da Perugino, con temi inerenti alla Trinità: dal lato ad est troviamo le scene del Padre tra gli angeli, Cristo tra la Giustizia e la Misericordia, la Trinità tra gli apostoli e Cristo tentato dal demonio. Le decorazioni sono vicine a simmetrie e la maggior parte degli spazi vuoti, sono colmati da figure angeliche e di simile genere. I colori utilizzati vanno ad entrare in contrasto tra di loro, poiché da una parte abbiamo colori tenui, e dall’altro abbiamo colori più marcati ad esempio l’oro delle decorazioni di contorno, e il blu che prevale sullo sfondo. La prima scena trattata è quella dell’incendio di Borgo, appunto, nella quale si vede maggiormente il tratto di Raffaello; la scena rappresenta lo spegnimento dell’incendio, grazie all’intervento del pontefice Leone IV. In questo accostamento troviamo una sorta di rappresentazione simbolica : da una parte l’incendio che rappresentava tutti i conflitti dell’umanità, e dall’altra il pontefice stesso che stava a simboleggiare una sorta di
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