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Le streghe - W. Behringer, Appunti di Storia Moderna

Riassunto testo le streghe

Tipologia: Appunti

2015/2016

Caricato il 02/09/2016

alessandra_vecchi
alessandra_vecchi 🇮🇹

4.6

(56)

17 documenti

Anteprima parziale del testo

Scarica Le streghe - W. Behringer e più Appunti in PDF di Storia Moderna solo su Docsity! RIASSUNTO DE LE STREGHE – WOLFGANG BEHRINGER Introduzione La rappresentazione della stregoneria si fonda sul tema del rovesciamento delle norme che una società considera centrali, e presenta caratteristiche simili dovunque. A tali credenze vengono ricondotti comportamenti socialmente e sessualmente devianti, determinate caratteristiche dell'aspetto fisico, l'affinità con la notte, il contatto con gli spiriti e con i demoni, raduni in cui si compirebbe il cannibalismo o l'omicidio rituale di bambini. Alle streghe vengono anche attribuiti poteri straordinari, come la capacità di volare, quella di trasformarsi in animale, di prevedere il futuro e di influenzare il corso della natura. Dopo Agostino (354 – 430) ogni forma di superstizione o di magia è stata vista come effetto di un patto segreto o dichiarato con il diavolo. I teologi del tardo Medioevo, come Heinrich Kramer, l'autore del Martello delle streghe, vedevano le streghe come agenti di una cospirazione ordita contro la società cristiana: le streghe potevano procurare danni enormi e dovevano quindi essere eliminate. Per i sostenitori del razionalismo europeo e dell'Illuminismo la stregoneria non esisteva, e l'uccisione delle presunte streghe era una scandalosa ingiustizia. 1. La credenza In Africa occidentale, durante gli anni '70, il regime socialista voleva che la campagna contro le streghe fosse percepite come una lotta di classe, visto che la ricchezza viene spesso ricondotta alla magia, per il modo in cui viene rappresentata la limitazione dei beni. Ma la popolazione iniziò a dare la caccia a donne anziane ritenute responsabili di un'epidemia di tetano e, invece di avviare una campagna di vaccinazione, il governo permise il diffondersi delle confessioni delle streghe. Gli studiosi di preistoria pongono l'attenzione su una serie di pitture rupestri e di pitture parietali di ambito magico – religioso. Le uccisioni delle streghe continuarono fino all'età contemporanea: dopo la cancellazione del reato di stregoneria dal codice penale, si è arrivati a linciare e uccidere le presunte streghe, spesso rinchiuse nelle loro case e lì bruciate insieme a esse. Ai nostri tempi la credenza nelle streghe è ancora in crescita: il tipo ideale di queste persone è prevalentemente di sesso femminile, è anziano, vive in città, ha un livello di istruzione basso come pure un basso livello nella scala sociale. Disgrazie inattese o il sorgere di malattie improvvise e incurabili possono essere ricondotti all'azione di “persone cattive”, a poteri magici, a incantesimi, a stregonerie per esorcizzare l'evento. Le persone accusate di stregoneria nei loro villaggi hanno spesso una lunga serie di sospetti a carico, raccolti dai vicini in osservazioni decennali; quando si è trattato di dare conferma ai sospetti, i cacciatori di streghe hanno avuto un ruolo decisivo nella cultura popolare europea. Il conflitto sociale, nel passaggio dal feudalesimo al capitalismo, portò ad un improvviso aumento dei processi contro le streghe: con essi, le classi abbienti si sarebbero difesi dai più poveri, temendo che un'alta solidarietà di gruppo tra questi ultimi avrebbe potuto rappresentare una minaccia. Nelle accuse di stregoneria un ruolo determinante è svolto da sentimenti negativi come l'invidia, l'odio o il timore. Le analisi dell'immaginario stregonesco hanno permesso di stabilire un legame con il fenomeno religioso dello sciamanesimo, identificato come una presenza universale. È stato possibile stabilire più precisamente il ruolo svolto da alcuni cacciatori di streghe, che per le loro capacità straordinarie di entrare in contatto con l'aldilà, si distinguono dalla schiera degli indovini: coloro che venivano identificati come cacciatori di streghe dalla popolazione, erano in grado di riconoscerle anche durante le loro estasi notturne. Nelle fiabe si racconta di draghi e di fate, di divinità straordinarie e del contatto con i morti, del conseguimento di doni profetici e di poteri terapeutici. Durante l'Alto Medioevo vi furono molte norme che si pronunciavano contro il credo pagano delle streghe: • Leggi longobarde di re Rotari (606 – 652); • Capitolare di Sassonia di Carlo il Grosso (747 – 814); • Canon Episcopi di Reginone di Prüm (747 – 815): in questo decreto si esortano i vescovi a procedere contro i maghi, uomini e donne; fa poi seguito un lungo passo dedicato a certe donne che credono di viaggiare di notte per seguire la dea pagana Diana. La grande quantità di persone che credeva in queste storie si allontana dalla vera fede, poiché queste persone accettano che accanto a Dio possa esistere un'altra grande potenza divina. Questi testi sono significativi per il contributo che forniscono alla comprensione della credenza nella stregoneria. Nell'XI secolo le streghe non erano più considerate demoni, ma persone, e questo è dimostrato da un decreto contro la credenza nelle strigae di re Coloman di Ungheria (1074 – 1116). Un elemento europeo della credenza nelle streghe è rappresentato dall'interpretazione che si sviluppa a partire dalle dottrine teologiche cristiane della tarda antichità. Per gli antichi romani era normale che si credesse nella magia e che si venisse puniti per il suo cattivo uso; i maghi erano bruciati vivi fin dal tempo di Diocleziano (254 – 313), mentre la magia tesa al bene rimase inizialmente impunita. Al contrario, i cristiani erano scettici sugli effetti della magia e consideravano demoniaco il ricorso a essa, sia per buoni sia per cattivi fini: di conseguenza, sin dall'età di Costantino II (317 – 361), il mago fu indicato come il primo nemico del genere umano, e venne prescritta la pena di morte per ogni magia, bianca o nera che fosse. Le legislazione contro gli incantesimi confluì nel Codex Theodosianus e poi nel Codex Justinianeus, la codificazione del diritto ordinata da Giustiniano I (482 – 565). Inoltre, Agostino gettò le basi di una teoria cristiana della magia, affermando che chi pratica azioni magiche si aspetta un'impossibile reazione fisica che può essere raggiunta solo grazie al demonio. Al binomio negativo mago/incantesimo si contrapponeva quello positivo sciamano/guarigione. Entrambe le forze traevano il loro potere da spiriti protettori; lo sciamano era uno specialista della scoperta e della lotta contro la stregoneria in ragione delle sue capacità divinatorie. Innocenzo VIII (1432 – 1492) la bolla Summis desiderantes affectibus, che gli diede l'autorizzazione a indagare le streghe in Germania, e che al contempo lo nominò delegato papale. Il suo libro, il Malleus Maleficarum (Martello delle streghe), conobbe il suo apice negli anni '90 del XV secolo, proprio nel periodo in cui le persecuzioni contro le streghe raggiunsero in Europa centrale la massima intensità. Nel 1493 sei incisioni in legno di un artista ignoto, raffiguranti scene immaginarie e magiche del delitto (colpo della strega, metamorfosi in animale, adorazione del diavolo, sabba e magie per alterare il clima), gettarono le basi per la grande popolarità del soggetto nell'arte grafica. Queste produzioni, in cui si tematizzava in qualche modo la sessualità femminile, non indicano necessariamente una credenza nelle streghe né da parte dei pittori né dei compratori, ma dimostrano solo che le streghe erano diventate un soggetto molto ricercato come rappresentazione delle donne. Gli anni intorno al 1470 e al 1520 sono quelli in cui la ricerca del capro espiatorio fu più intensa, dove vi furono condanne a morte per presunta stregoneria anche in luoghi non legati all'Inquisizione papale, come la Svizzera. A opporsi ai processi furono gli umanisti e i politici in Italia, gli umanisti e i riformatori in Germania, e anche l'Inquisizione in Spagna: in una consulta convocata a Granada nel 1526 fu deciso di adottare molta cautela di fronte alla questione delle streghe e di non riconoscere alcuna autorità al Malleus. Agli inizi degli anni '60 del Cinquecento la paura delle streghe riacquistò di colpo una nuova attualità in tutta Europa: in questo periodo, infatti, vi è una maggiore ricezione dell'immaginario delle streghe propagandato dal Malleus grazie alla predicazione, all'inasprimento dello scontro confessionale con l'avanzata della Controriforma e la nascita di un fronte riformato, e al processo di rafforzamento dello Stato che ebbe una più forte presa sul credo e sulle superstizioni della gente. Una spiegazione per l'incremento di episodi persecutori la fornisce il fenomeno di peggioramento climatico noto come Piccola era glaciale: con questo termine si indica un lungo periodo di relativo freddo che interessò l'emisfero Nord dopo i lunghi periodi di caldo del tardo Medioevo. Il raffreddamento generale colpì una società dalla sussistenza fragile; i cattivi raccolti dovuti alle alluvioni portarono a rincari che interessavano soprattutto il vino e il pane, dato che i vigneti e i cereali sono, in quanto piante mediterranee, particolarmente sensibili al freddo. Di conseguenza si presero di mira le streghe, in quanto capaci di condizionare il tempo. A questo periodo di freddo fece seguito un'estate ricca di precipitazioni che procurarono inondazioni e furono seguite da gravi epidemie che colpirono uomini e animali: iniziò così un'epoca di condizioni atmosferiche che spesso venne percepita come “innaturale”. Intorno al 1600, mentre per influsso del calvinismo le regioni dell'Europa occidentale portarono a conclusione la caccia, la sua intensità continuò a crescere in Europa centrale. L'acme della repressione fu raggiunto negli anni 1626 – 30, nel momento in cui in Europa centrale scoppiò una febbre persecutoria che mise in ombra le precedenti: la guerra dei Trent'anni, infatti, aggravò il problema delle carestie provocate da lunghi inverni di freddo e da estati piovose. L'anno dopo un testo scritto da un religioso di Würzburg si dedicò alla questione se le streghe potessero essere ritenute responsabili del gelo, della grandine e dell'aumento dei prezzi. I responsabili politici delle grandi persecuzioni furono i più importanti principi dell'Impero: i tre principi elettori ecclesiastici, guidati dal principe elettore e vescovo di Magonza, cancelliere dell'Impero e titolare della carica pubblica più alta dopo l'imperatore. Accanto ai principi elettori troviamo anche vari vescovi; è da notare, inoltre, che le più grandi persecuzioni avvennero in concomitanza con i vescovati di particolari figure ecclesiastiche, accecate dalla loro ideologia. È possibile che il fondamentalismo si sia rafforzato con lo scontro confessionale. Non è un caso il fatto che i più grandi persecutori tedeschi di streghe appartenessero alla Lega cattolica: la loro tendenza a una soluzione violenta dei problemi culminò alla vigilia dell'Editto di Restituzione. Guardando ad altre nazioni del Mediterraneo o all'Irlanda, si vede che questa non fu la linea ufficiale della Chiesa cattolica; anzi, la caccia alle streghe venne definita “l'irreligiosa conseguenza della devota solerzia della Germania”. Accanto ai vescovi delle streghe accecati dalla loro ideologia, il caso della Baviera merita particolare attenzione in quanto terreno principale della Controriforma. I governi che risentivano degli effetti di un forte processo di secolarizzazione furono propensi a impedire le persecuzioni contro le streghe, e in generale le grandi città europee furono sì teatro di processi per magia coronati da esecuzioni, ma non mostrarono alcuna tendenza alla persecuzione contro le streghe. A partire dal 1630 si percepì un diverso atteggiamento nei confronti dei processi per stregoneria, grazie al disincanto verso le persecuzioni e le guerre di religione causate da motivi ideologici, e a seguito della stabilizzazione del sistema statale europeo, della sua economia e della situazione alimentare; e inoltre come conseguenza della fine delle grandi epidemie e della scomparsa della lebbra e della peste nella seconda metà del XVII secolo. Le persecuzioni delle streghe divennero un fattore di scandalo. Si evidenzia un'interessante evoluzione, quale il superamento del classico immaginario delle streghe quali anziane donne povere che vivevano da sole. I capri espiatori diventano gli uomini e si tutelano le donne: gli uomini, infatti, portavano alla luce un profilo ambiguo. La possessione appartiene a quelle patologie di fronte alle quali la modernità mostra un certo disagio, e che vengono interpretate come anomalie psichiche. L'Europa contadina riconduceva spesso la possessione alla stregoneria; nella cultura cristiana lo spirito che si introduce nel corpo è interpretato come un diavolo, e la richiesta di dire chi fosse il responsabile della possessione era una delle domande canoniche poste durante i riti di esorcismo. Nel 1629 fu stampato un Nuovo trattato della magia che seduce i bambini, in cui la predisposizione dei bambini per la stregoneria era diventata un topos ben consolidato della demonologia. Le persecuzioni processuali contro le streghe avvenute nella sfera d'influenza della cultura europea includono, sul piano spaziale e temporale, anche le colonie: la maggior parte delle esecuzioni di streghe si ebbe negli Stati della Nuova Inghilterra (più tardi gli Stati Uniti d'America), ed è un esempio la caccia di Salem, Massachusetts. Le vittime della persecuzione europea furono, in Europa centrale, per la maggior parte donne, mentre nell'Europa del Nord vi furono alte percentuali di uomini perseguitati: nell'Europa centrale, infatti, responsabile della maggior parte dei roghi di streghe nello stesso periodo in cui fu scritto il Malleus, e poi di nuovo nella seconda metà del XVI secolo, vennero perseguitate per stregoneria quasi solo donne. Se il punto nevralgico della persecuzione contro le streghe si colloca in Europa centrale, ciò ha a che fare con gli effetti della crisi ecologica del XVI secolo e dei primi del XVII, ma anche con la densità abitativa, con la struttura dei nuclei urbani, con la condizione dell'economia e delle infrastrutture. La tensione della crisi europea conseguente alla Piccola era glaciale (tarde gelate, estati secche, raccolti danneggiati, aumento dei prezzi, tensioni sociali,..) si sciolse con la diminuzione della popolazione dovuta alla grande peste del terzo e quarto decennio del XVII secolo. Nel XVI secolo molti governi dell'Europa occidentale osteggiarono i capi dei moti intenzionati a scatenare persecuzioni e, dato che gli europei non credevano più nella stregoneria e applicavano le loro leggi, l'uccisione di streghe divenne illegale. In conclusione bisogna comunque dire che l'aumento dei prezzi, la rovina dei raccolti, le malattie inspiegabili, le relazioni amorose finite male,.. non sempre portavano inevitabilmente alla persecuzione. Si sostiene che si è arrivati a perseguitare le streghe laddove gli interessi dei responsabili politico e quelli dei loro sudditi hanno trovato un punto d'incontro. 3. La battaglia contro la caccia alle streghe Se dal XV secolo in poi, sia in Europa che nelle colonie, ebbe luogo la persecuzione delle streghe, come è possibile che siano state messe a morte solo 50.000 persone) La risposta è che all'interno della società europea vi è sempre stato un forte scetticismo nei confronti della credenza nelle streghe e del fanatismo dei persecutori. Fu solo l'approvazione del papato, nel Quattrocento, a permettere uno sviluppo di critica dell'immaginario stregonesco di tipo del tutto nuovo e non tradizionale. Il topico argomento secondo cui non vi sarebbero state streghe prima della comparsa dell'Inquisizione papale emerge nei testi stampati del XVI secolo: i maestri dell'Umanesimo, infatti, si impegnarono attivamente contro la credenza nelle streghe e contro l'atteggiamento persecutorio dell'Inquisizione. Nel celebre Elogio della follia, Erasmo da Rotterdam (1465 – 1536) descrisse il ritratto di un inquisitore che vedeva l'ombra del demonio dietro a tutto ciò che non comprendeva, e voleva liquidare ogni cosa controversa facendo ricorso ai roghi. Il riferimento era al passo della Bibbia, in base al quale le persecuzioni delle streghe venivano considerate tradizionalmente un precetto divino. In questo conteso ebbe un ruolo importante l'avvio della Riforma: con la divisione della Chiesa e il sorgere delle chiese regionali evangeliche a Nord ragione genera mostri, e si sviluppò in diversi luoghi secondo diverse modalità. Il tema delle streghe acquistò nuoco significato nel corso del conflitto tra lo Stato e la Chiesa cattolica dopo la condanna del razionalismo e del liberalismo promossa da Pio IX (1792 – 1878) con il Sillabo. Una variante nello sfruttamento del tema delle streghe si sviluppò ne contesto del movimento occultista che fiorì a fine Ottocento nelle grandi metropoli europee. Margaret Alice Murray, nel libro The Witch Cult in Western Europe, formulò una teoria circa la persistenza di un antico culto della fertilità sin dall'età della pietra. In Germania lo sfruttamento del tema delle streghe ebbe prima il carattere di un avvenimento turistico, con tanto di rappresentazioni, processioni, mostre e autorità cittadine; poi divenne un'attrazione a scopi politici. Nel 1933 per il carnevale di Offenburg fu inventato il personaggio della strega, poi perfezionato quale elemento da parata per l'attività propagandistica del nazionalsocialismo. Con lo slogan “le streghe son tornate” il nuovo femminismo, sviluppatosi a partire dalla metà degli anni '70 del Novecento, ha reso popolari le streghe storiche come figura della “riconquista di potere e spiritualità delle donne”: in questo contesto in America si giunse a proporre un parallelo fra le persecuzioni contro le streghe e l'Olocausto. Dagli anni '80 del Novecento l'interesso pubblico per le streghe ha portato a sfruttare il tema in modi nuovi: sono stati prodotti articoli di consumo; sono state composte canzoni e scritti pezzi teatrali; sono stati eretti monumenti alle streghe; l'industria dei souvenir con giochi per i bambini, portachiavi, adesivi e streghe in forma di bambole; la science fiction e il fantasy sottolineano gli aspetti positivi e fiabeschi della rappresentazione delle streghe e dell'occulto. Epilogo Oggi molti movimenti esoterici, anche senza ispirarsi al mondo delle streghe, continuano a tramandare alcune loro credenze e tendenze. Un esempio molto comune può essere il rapimento di persone comuni da esseri sovrannaturali provenienti da altri mondi che possono così oltrepassare la dimensione estatica nella quale cadevano le donne durante i sabba o le danze serenate; una volta ritornate, le persone rapite dagli alieni riportano come prova di quanto accaduto alcune cicatrici operatorie e credono di possedere delle doti straordinarie. Scientificamente, le realtà che queste persone pensano di aver vissuto sono il frutto di un'unione tra fisiologia e psicologia, e nascono in quella parte del cervello in cui l'eccitazione psicologica si trasforma in percezioni ed immagini. I teologi medievali provarono senza successo a confinare le streghe dentro il mondo dei sogni: la strega, infatti, rappresentava la forza nemica capace di mettere in pericolo l'individuo e il suo ambiente sociale e, di conseguenza, intere comunità. La persecuzione delle streghe era e resta il tentativo di combattere autonomamente il “male”, indipendentemente dalla Chiesa e dallo Stato. Più che le fonti normative e le biografie o la corrispondenza epistolare, sono gli interrogatori delle streghe che ci mettono davanti agli occhi uomini e donne in carne ed ossa, e a guidarci alla scoperta dei problemi concreti del loro tempo. In conclusione, possiamo affermare che i dubbi e i timori legati alla caccia alle streghe e al demonio personificato non sono mai del tutto spariti ma sicuramente, nella società europea che faceva rientrare tutti i rami del sapere ad un unico universo razionale e meccanico che riusciva addirittura ad eliminare le figure religiose e le credenze, si riuscì a togliere potere al diavolo, alla magia e alle loro basi teologiche. Il colpo di grazia alle credenze medievali fu possibile grazie ad un miglioramento delle condizioni sociali; grazie alla vittoria sulla fame e sulle malattie epidemiche, l'idea di malefico e di tutto quello che ne derivava cominciò pian piano a scomparire.
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