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Le tensioni sociali dopo la prima guerra mondiale in Italia, Appunti di Storia

Le tensioni sociali in Italia nei primi mesi del 1919, con contadini e operai che chiedevano migliori condizioni di lavoro e aumenti salariali. Si parla del Biennio rosso, un periodo di agitazioni che fece temere una possibile rivoluzione sul modello russo. Si descrive anche la nascita del Partito Popolare Italiano e dei fasci di combattimento di Mussolini. un quadro storico dell'Italia del dopoguerra.

Tipologia: Appunti

2021/2022

In vendita dal 07/06/2022

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Scarica Le tensioni sociali dopo la prima guerra mondiale in Italia e più Appunti in PDF di Storia solo su Docsity! Le tensioni sociali dopo la prima guerra mondiale: Nei primi mesi del 1919 in Italia iniziò una drammatica stagione di rivendicazioni. I contadini chiedevano di ottenere la terra promessa che non era stata data al termine del conflitto. Gli operai chiedevano aumenti salariali e condizioni migliori di lavoro. Le industrie del Nord furono scosse da una forte ondata di scioperi, che colpirono anche le campagne dove i contadini si organizzavano in leghe rosse e leghe bianche, di ispirazione socialista e cattolica. Le agitazioni soprattuto tra i contadini furono, anche al sud, e nel contempo scoppiarono anche movimenti contro il rincaro dei prezzi. Alla fine gli operai ottennero un aumento dei salari e una riduzione delle ore settimanali a 48 ore. I contadini ottennero un aumento delle paghe, migliori condizioni nei contratti agrari e nel lavoro in generale. Tutto questo movimento si svolse tra il 1919 e il 1920, quello che è stato debito dagli storici come il Biennio rosso, proprio perchè tutta l’atmosfera che si era creata faceva pensare ad una possibile rivoluzione sul modello russo. Mentre parte della popolazione era a favore a questo tipo di rivoluzione, molti erano contrari, sopratutto la classe dirigente e i piccoli proprietari. Nel 1919 nacque il Partito Popolare Italiano, con l’idea di base di aiutare i contadini, promuovendo una riforma agraria, sostenendo una gestione sociale della questione agricola, e in base a quest’idea il proprietario doveva smettere di essere un padrone ma doveva essere un socio, in qualche modo favorire e aiutare la produzione agricola. Erano idee che da un certo punto di vista spaventavano la classe dirigente, perchè vedeva diffondersi tra i cattolici idee di tipo socialista. Un altro evento fondamentale del 1919, fu il 23 marzo, la fondazione dei fasci di combattimenti ad opera di Mussolini. Nel 1915 si schierò a favore della guerra, e nel clima del dopoguerra prende una posizione molto ferma contro i disordini e le agitazioni, iniziando a reclamare a richiedere l’ordine. Le elezioni nel novembre 1919 videro una svolta perchè il partito nazionalista crebbe tantissimo arrivando al 32%, il partito popolare arrivò al 20, i liberali persero tantissimo, ma continuavano a governare in alleanza con il partito popolare. IL BIENNIO ROSSO
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