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Legislazione scolastica, riassunto ai fini del concorso straordinario ter 2024, Appunti di Diritto

riassunto di legislazione scolastica elaborato in base all'allegato A relativo al concorso straordinario ter

Tipologia: Appunti

2023/2024

In vendita dal 07/03/2024

mariabeatrice-pietroiusti
mariabeatrice-pietroiusti 🇮🇹

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Scarica Legislazione scolastica, riassunto ai fini del concorso straordinario ter 2024 e più Appunti in PDF di Diritto solo su Docsity! conoscenza dei principi dell’autovalutazione di istituto, con particolare riguardo all’area del miglioramento del sistema scolastico L'autovalutazione di istituto è un processo fondamentale per migliorare il sistema scolastico e assicurare la qualità dell'istruzione offerta. Qui di seguito sono elencati alcuni principi chiave dell'autovalutazione, con particolare attenzione all'area del miglioramento del sistema scolastico: Partecipazione e coinvolgimento: Coinvolgere attivamente tutti gli attori della comunità scolastica - studenti, docenti, personale amministrativo, genitori e stakeholders esterni - nel processo di autovalutazione è essenziale. Ciò assicura una prospettiva diversificata e inclusiva. Visione e obiettivi chiari: È importante avere una visione condivisa e obiettivi ben definiti per il miglioramento dell'istituto. Questi devono essere stabiliti in modo collaborativo e collegati alla missione e alla visione dell'istituto. Raccolta di dati e evidenze: La raccolta di dati accurati e rilevanti è fondamentale per valutare il funzionamento dell'istituto e identificare aree di miglioramento. I dati possono essere di vario tipo, inclusi risultati degli studenti, feedback degli stakeholder, tassi di abbandono scolastico, etc. Analisi critica dei dati: I dati raccolti devono essere analizzati in modo critico e approfondito per identificare tendenze, punti di forza e debolezza dell'istituto. Questa analisi dovrebbe essere basata su evidenze concrete e non su percezioni o opinioni personali. Pianificazione e implementazione di azioni di miglioramento: Sulla base dei risultati dell'analisi, è necessario sviluppare piani d'azione concreti per affrontare le aree di debolezza e sfruttare i punti di forza. Questi piani dovrebbero essere realistici, misurabili e orientati ai risultati. Monitoraggio e valutazione continua: Il processo di miglioramento dell'istituto deve essere continuamente monitorato e valutato per assicurare che le azioni messe in atto producano gli effetti desiderati. Questo può richiedere aggiustamenti nel corso del tempo. Accountability e trasparenza: È importante essere responsabili nei confronti degli stakeholder e della comunità nel compiere progressi verso gli obiettivi di miglioramento. Ciò implica una comunicazione trasparente riguardo ai risultati dell'autovalutazione e alle azioni intraprese. Cultura di apprendimento continuo: Promuovere una cultura di apprendimento continuo all'interno dell'istituto è essenziale per il successo a lungo termine. Questo significa incoraggiare la riflessione, la collaborazione e l'innovazione tra tutti gli attori della comunità scolastica. conoscenza della legislazione e della normativa scolastica, con riguardo Costituzione della Repubblica italiana; La Costituzione della Repubblica Italiana contiene diversi articoli che riguardano la legislazione e la normativa scolastica. Ecco un riassunto degli articoli principali: • Articolo 33: Questo articolo sancisce il diritto all'istruzione, affermando che l'istruzione inferiore, impartita per almeno otto anni, è obbligatoria e gratuita. Il sistema scolastico deve essere aperto a tutti e deve essere sottoposto al controllo dello Stato, delle regioni e degli enti locali. • Articolo 34: L'articolo 34 stabilisce il diritto allo studio, affermando che la Repubblica tutela con appositi provvedimenti le minoranze linguistiche. Questo articolo sottolinea l'importanza della tutela delle diverse identità linguistiche presenti sul territorio nazionale. • Articolo 117: Questo articolo stabilisce le competenze legislative esclusive dello Stato e quelle legislative delle regioni. In merito all'istruzione, lo Stato ha competenza legislativa esclusiva in materia di determinazione dei principi fondamentali ed è competente per stabilire i livelli minimi di prestazioni garantiti a tutti. • Articolo 118: Questo articolo attribuisce alle regioni la competenza legislativa per l'organizzazione e l'erogazione dei servizi educativi e formativi di istruzione e formazione professionale. • Articolo 119: L'articolo 119 stabilisce il principio dell'autonomia scolastica, affermando che la scuola è aperta alle esperienze di autonomia didattica e organizzativa. Questo Ecco un riassunto delle principali disposizioni del D.P.R. 275/1999, con particolare riferimento all'autonomia scolastica: • Pianificazione e gestione: Il regolamento delinea le procedure attraverso le quali le istituzioni scolastiche possono pianificare e gestire le proprie attività educative e organizzative in modo autonomo, tenendo conto delle risorse disponibili e delle esigenze della comunità educativa. • Risorse umane: Le istituzioni scolastiche hanno una certa autonomia nella gestione delle risorse umane, inclusa la possibilità di selezionare e assumere il personale non docente secondo determinate procedure stabilite dalla normativa vigente. • Piano dell'offerta formativa: Le istituzioni scolastiche sono responsabili della definizione del proprio Piano dell'Offerta Formativa (POF), che include obiettivi educativi, metodologie didattiche, attività extracurriculari e altre iniziative per promuovere l'inclusione e il successo degli studenti. • Piano di miglioramento: Le istituzioni scolastiche sono tenute a elaborare e attuare un Piano di Miglioramento, finalizzato a individuare le aree di criticità e a implementare interventi mirati per migliorare la qualità dell'istruzione offerta. • Autonomia finanziaria: Le istituzioni scolastiche godono di una certa autonomia nella gestione dei propri fondi, soggetti a specifiche regole e controlli stabiliti dalla legge e dalle normative di settore. • Partecipazione degli organi collegiali: Il regolamento prevede la partecipazione degli organi collegiali (Consiglio d'Istituto, Collegio dei Docenti, etc.) nella definizione delle strategie e delle decisioni riguardanti l'autonomia scolastica, promuovendo un approccio collaborativo e partecipativo. • In sintesi, il D.P.R. 275/1999 promuove l'autonomia delle istituzioni scolastiche italiane, consentendo loro di adottare decisioni più flessibili e adatte alle specifiche esigenze locali, nel rispetto delle linee guida stabilite dalla legislazione nazionale e regionale. ordinamenti didattici del primo e del secondo ciclo di istruzione: Primo Ciclo di Istruzione (Scuola Primaria): Il primo ciclo di istruzione, noto anche come scuola primaria, è destinato ai bambini di età compresa tra i 6 e gli 11 anni. La durata è di cinque anni e è obbligatoria per tutti i bambini residenti in Italia. Gli obiettivi principali della scuola primaria sono: • Fornire una base solida di conoscenze di base, come la lettura, la scrittura e la matematica. • Favorire lo sviluppo delle competenze sociali e relazionali. • Promuovere l'educazione civica e il rispetto delle regole. • Introdurre i principi fondamentali delle scienze, della storia e della geografia. Secondo Ciclo di Istruzione (Scuola Secondaria di Primo e Secondo Grado): Il secondo ciclo di istruzione si divide in due segmenti: • Scuola Secondaria di Primo Grado (Scuola Media): Questo ciclo ha una durata di tre anni ed è destinato agli studenti di età compresa tra i 11 e i 14 anni. Gli obiettivi principali della scuola secondaria di primo grado sono: • Approfondire le conoscenze di base acquisite nella scuola primaria. • Promuovere lo sviluppo delle competenze linguistiche, scientifiche e matematiche. • Introdurre gli studenti a discipline più specifiche come la storia, la geografia, le scienze, l'educazione artistica e tecnologica. • Favorire lo sviluppo delle competenze sociali e relazionali. • Scuola Secondaria di Secondo Grado (Scuola Superiore): Questo ciclo ha una durata di cinque anni ed è destinato agli studenti di età compresa tra i 14 e i 19 anni. La scuola superiore è suddivisa in diversi indirizzi di studio, tra cui: • Liceo, che offre un'istruzione generalista con un'enfasi particolare su materie come lingue straniere, letteratura, matematica, scienze e umanistiche. • Istituti Tecnici, che forniscono un'istruzione più pratica e orientata alla professione in settori come l'informatica, l'elettronica, il turismo, l'industria, ecc. • Istituti Professionali, che offrono un'istruzione più specifica e pratica in vari settori come l'agricoltura, l'artigianato, l'assistenza sociale, ecc. In entrambi i cicli di istruzione, l'obiettivo è quello di fornire agli studenti le conoscenze, le competenze e le abilità necessarie per affrontare le sfide della vita quotidiana e per continuare il loro percorso educativo o professionale. D.lgs. 15 aprile 2005, n. 76, “Definizione delle norme generali sul diritto-dovere all’istruzione e alla formazione, a norma dell’articolo 2, comma 1, lettera c), della L. 28 marzo 2003, n. 53”; Il Decreto Legislativo 15 aprile 2005, n. 76, intitolato "Definizione delle norme generali sul diritto-dovere all’istruzione e alla formazione, a norma dell’articolo 2, comma 1, lettera c), della L. 28 marzo 2003, n. 53", costituisce un importante strumento normativo che stabilisce le disposizioni fondamentali riguardanti il diritto e il dovere all'istruzione e alla formazione in Italia. Questo decreto è stato emanato in attuazione dell'articolo 2, comma 1, lettera c) della Legge 28 marzo 2003, n. 53. a rischio di abbandono scolastico e a favorire l'integrazione degli studenti con disabilità. In sintesi, il D.M. 139/2007 stabilisce le norme e le procedure per garantire l'adempimento dell'obbligo di istruzione in Italia, definendo i compiti delle istituzioni scolastiche, delle autorità competenti e delle famiglie, al fine di assicurare un livello minimo di istruzione per tutti i minori nel rispetto della legislazione vigente. D.P.R. 20 marzo 2009, n. 89, “Revisione dell’assetto ordinamentale, organizzativo e didattico della scuola dell’infanzia e del primo ciclo di istruzione, ai sensi dell’articolo 64, comma 4, del decreto-legge 25 giugno 2008, n. 112, convertito, con modificazioni, dalla legge 6 agosto 2008, n. 133”; principali disposizioni del D.P.R. 89/2009: • Scuola dell'infanzia: Il decreto ha ridefinito l'assetto organizzativo e didattico della scuola dell'infanzia, stabilendo linee guida per la promozione dello sviluppo cognitivo, affettivo e sociale dei bambini di età prescolare. • Scuola Primaria (Primo ciclo di istruzione): Il D.P.R. ha anche introdotto modifiche all'assetto della scuola primaria, delineando le finalità educative e le modalità di organizzazione delle attività didattiche per gli studenti dai 6 agli 11 anni. • Contenuti educativi: Il decreto ha definito i contenuti educativi da promuovere nelle scuole dell'infanzia e nella scuola primaria, enfatizzando l'importanza dello sviluppo delle competenze linguistiche, matematiche, scientifiche e artistiche, nonché delle abilità sociali e motorie. • Inclusione e integrazione: Il regolamento ha posto un'attenzione particolare sull'inclusione e l'integrazione degli studenti con disabilità o con bisogni educativi speciali, fornendo linee guida per garantire un ambiente inclusivo e accessibile a tutti gli alunni. • Autonomia scolastica: Il D.P.R. ha promosso l'autonomia delle istituzioni scolastiche, concedendo loro una maggiore flessibilità nell'organizzazione delle attività didattiche e nel perseguimento degli obiettivi educativi. In sintesi, il D.P.R. 89/2009 ha rivisto e aggiornato l'assetto ordinamentale, organizzativo e didattico della scuola dell'infanzia e del primo ciclo di istruzione in Italia, definendo i principi e gli orientamenti per garantire un'istruzione di qualità e adeguata alle esigenze dei bambini e degli studenti. D.M.16novembre 2012, n.254 “Regolamento recante indicazioni nazionali per il curricolo della scuola dell’infanzia e del primo ciclo di istruzione, a norma dell’articolo 1, comma 4, del decreto del Presidente della Repubblica 20 marzo 2009, n. 89” e “Nuovi scenari”, 2018; Il Decreto Ministeriale (D.M.) 16 novembre 2012, n. 254, intitolato "Regolamento recante indicazioni nazionali per il curricolo della scuola dell’infanzia e del primo ciclo di istruzione, a norma dell’articolo 1, comma 4, del decreto del Presidente della Repubblica 20 marzo 2009, n. 89", insieme al documento "Nuovi scenari" del 2018, rappresentano importanti strumenti normativi e orientativi per la definizione del curricolo della scuola dell'infanzia e del primo ciclo di istruzione in Italia. Ecco un riassunto dei principali contenuti di entrambi i documenti: D.M. 16 novembre 2012, n. 254: Questo Decreto Ministeriale stabilisce le indicazioni nazionali per il curricolo della scuola dell'infanzia e del primo ciclo di istruzione, in conformità con le disposizioni del D.P.R. 20 marzo 2009, n. 89. Le principali disposizioni includono: • Finalità educative: Il decreto definisce le finalità educative e i principi ispiratori del curricolo della scuola dell'infanzia e del primo ciclo di istruzione, ponendo l'accento sullo sviluppo globale e armonico della persona. • Obiettivi di apprendimento: Vengono stabiliti gli obiettivi di apprendimento per ciascuna area disciplinare, nonché le competenze trasversali da sviluppare durante il percorso educativo. • Organizzazione delle attività didattiche: Il regolamento fornisce indicazioni sulla programmazione delle attività didattiche, inclusa l'organizzazione del tempo scolastico e degli spazi educativi. • Valutazione degli apprendimenti: Vengono delineate le modalità e gli strumenti per valutare gli apprendimenti degli studenti, con particolare attenzione alla valutazione formativa e al portfolio delle competenze. • Documento "Nuovi scenari", 2018: Questo documento rappresenta un aggiornamento delle indicazioni nazionali per il curricolo della scuola dell'infanzia e del primo ciclo di istruzione, considerando gli sviluppi e le nuove sfide nell'ambito dell'istruzione. Le principali aggiunte includono: • Inclusione e diversità: Viene enfatizzata l'importanza di promuovere l'inclusione e la valorizzazione della diversità all'interno delle istituzioni scolastiche, garantendo un ambiente educativo accogliente e rispettoso delle differenze. • Competenze digitali: Si pone un'attenzione crescente sullo sviluppo delle competenze digitali degli studenti, professionale, includendo contenuti, metodologie didattiche e modalità di valutazione degli apprendimenti. • Ruolo degli enti territoriali: Le Linee Guida chiariscono il ruolo e le responsabilità degli enti territoriali nella progettazione e nell'implementazione dei percorsi dell'istruzione professionale, promuovendo la collaborazione tra le diverse istituzioni e organizzazioni coinvolte. In sintesi, il Decreto Legislativo 13 aprile 2017, n. 61 e le relative Linee Guida rappresentano un quadro normativo e orientativo per la revisione e l'aggiornamento dei percorsi dell'istruzione professionale in Italia, con l'obiettivo di fornire agli studenti competenze rilevanti per l'inserimento nel mondo del lavoro e promuovere l'inclusione e l'equità nel sistema educativo. D.P.R. 15 marzo 2010, n. 88, “Regolamento recante norme per il riordino degli istituti tecnici a norma dell’articolo 64, comma 4, del decreto-legge 25 giugno 2008, n. 112, convertito, con modificazioni, dalla legge 6 agosto 2008, n. 133” e le relative Linee Guida; Il Decreto Legislativo (D.lgs.) 13 aprile 2017, n. 61, intitolato "Revisione dei percorsi dell'istruzione professionale nel rispetto dell’articolo 117 della Costituzione, nonché raccordo con i percorsi dell’istruzione e formazione professionale, a norma dell’articolo 1, commi 180 e 181, lettera d), della legge 13 luglio 2015, n. 107", insieme alle relative Linee Guida, stabilisce le disposizioni per la revisione dei percorsi dell'istruzione professionale in Italia, in conformità con le direttive dell'articolo 117 della Costituzione e in raccordo con i percorsi dell'istruzione e formazione professionale. Ecco un riassunto delle principali disposizioni: • Revisione dei percorsi dell'istruzione professionale: Il decreto definisce le linee guida e le procedure per la revisione dei percorsi dell'istruzione professionale, con l'obiettivo di adeguarli alle esigenze del mercato del lavoro e di favorire l'integrazione degli studenti nel mondo lavorativo. • Raccordo con i percorsi dell'istruzione e formazione professionale (IFP): Viene stabilito un migliore coordinamento tra i percorsi dell'istruzione professionale e quelli dell'istruzione e formazione professionale, al fine di garantire una maggiore coerenza e continuità nel percorso formativo degli studenti. • Articolazione dei percorsi: Il decreto stabilisce i criteri per l'articolazione dei percorsi dell'istruzione professionale, includendo sia indirizzi tecnici che professionali, in modo da offrire agli studenti una gamma diversificata di opzioni educative e formative. • Accreditamento degli istituti e dei corsi: Vengono definite le modalità di accreditamento degli istituti scolastici e dei corsi dell'istruzione professionale, assicurando la qualità dell'offerta formativa e il rispetto degli standard educativi. • Integrazione con il mercato del lavoro: Il decreto promuove la collaborazione tra le scuole, le imprese e le istituzioni del territorio al fine di favorire l'integrazione degli studenti nel mercato del lavoro attraverso stage, tirocini e altre opportunità formative. Le Linee Guida associate forniscono ulteriori dettagli e orientamenti pratici per l'attuazione delle disposizioni stabilite nel decreto. D.P.R.15 marzo 2010, n. 89, “Regolamento recante revisione dell'assetto ordinamentale, organizzativo e didattico dei licei a norma dell’articolo 64, comma 4, del decreto-legge 25 giugno 2008, n. 112, convertito, con modificazioni, dalla legge 6 agosto 2008, n. 133” e le relative Indicazioni Nazionali; Decreto del Presidente della Repubblica (D.P.R.) 15 marzo 2010, n. 89: • Revisione dell'assetto ordinamentale, organizzativo e didattico: Il decreto ha l'obiettivo di ridefinire l'assetto degli istituti liceali, includendo disposizioni riguardanti l'organizzazione didattica, i contenuti formativi e le modalità di valutazione. • Adattamento alle nuove esigenze educative: Il regolamento si propone di adeguare l'offerta formativa dei licei alle esigenze educative contemporanee, promuovendo l'innovazione pedagogica e l'orientamento verso il mondo del lavoro e dell'università. • Potenziamento delle competenze trasversali: Viene enfatizzata l'importanza dello sviluppo delle competenze trasversali, quali la capacità di problem solving, la comunicazione efficace e il lavoro di gruppo. • Integrazione delle tecnologie digitali: Il decreto incoraggia l'integrazione delle tecnologie digitali nell'insegnamento e nell'apprendimento, al fine di favorire l'acquisizione di competenze digitali essenziali per il mondo moderno. • Flessibilità del percorso formativo: Viene introdotta maggiore flessibilità nel percorso formativo dei licei, consentendo agli studenti di personalizzare il proprio percorso in base alle proprie attitudini e interessi. Indicazioni Nazionali: applicative in materia, ai sensi degli articoli 2 e 3 del decreto-legge 1° settembre 2008, n. 137, convertito, con modificazioni, dalla legge 30 ottobre 2008, n. 169”; Il Decreto del Presidente della Repubblica (D.P.R.) 22 giugno 2009, n. 122, intitolato "Regolamento recante coordinamento delle norme vigenti per la valutazione degli alunni e ulteriori modalità applicative in materia, ai sensi degli articoli 2 e 3 del decreto-legge 1° settembre 2008, n. 137, convertito, con modificazioni, dalla legge 30 ottobre 2008, n. 169", rappresenta un importante strumento normativo che disciplina la valutazione degli alunni nelle scuole italiane. Ecco un riassunto dei principali contenuti del D.P.R. 22 giugno 2009, n. 122: • Coordinamento delle norme per la valutazione: Il decreto ha l'obiettivo di coordinare le norme vigenti relative alla valutazione degli alunni, garantendo uniformità e coerenza nell'applicazione delle procedure valutative in tutte le scuole del territorio nazionale. • Principi e finalità della valutazione: Vengono definiti i principi e le finalità della valutazione degli alunni, sottolineando l'importanza di un approccio equo, trasparente e orientato al miglioramento degli apprendimenti. • Modalità di valutazione: Il decreto stabilisce le modalità di valutazione degli alunni, indicando i criteri, gli strumenti e le procedure da adottare per valutare il livello di apprendimento e il progresso degli studenti. • Valutazione formativa e sommativa: Viene data particolare enfasi alla valutazione formativa, intesa come strumento per monitorare costantemente gli apprendimenti degli alunni e fornire loro un feedback utile per il miglioramento. La valutazione sommativa, invece, viene definita come valutazione finale di un periodo o di una materia. • Trasparenza e comunicazione dei risultati: Il decreto sottolinea l'importanza della trasparenza nella valutazione degli alunni e della comunicazione chiara e tempestiva dei risultati agli studenti e alle loro famiglie. • Riconoscimento del merito: Viene previsto il riconoscimento del merito degli studenti attraverso l'attribuzione di voti e di eventuali premi o riconoscimenti, al fine di valorizzare gli sforzi e i risultati ottenuti nel percorso educativo. In sintesi, il D.P.R. 22 giugno 2009, n. 122 fornisce un quadro normativo completo per la valutazione degli alunni nelle scuole italiane, stabilendo principi, modalità e procedure volte a garantire un sistema valutativo equo, trasparente e orientato al miglioramento continuo degli apprendimenti. D.lgs. 13 aprile 2017, n. 62, “Norme in materia di valutazione e certificazione delle competenze nel primo ciclo ed esami di Stato, a norma dell’articolo 1, commi 180 e 181, lettera i), della legge 13 luglio 2015, n. 107”; Il Decreto Legislativo (D.lgs.) 13 aprile 2017, n. 62, intitolato "Norme in materia di valutazione e certificazione delle competenze nel primo ciclo ed esami di Stato, a norma dell’articolo 1, commi 180 e 181, lettera i), della legge 13 luglio 2015, n. 107", rappresenta un importante strumento normativo che disciplina la valutazione e la certificazione delle competenze nel primo ciclo di istruzione in Italia, nonché gli esami di Stato. Ecco un riassunto dei principali contenuti del D.lgs. 13 aprile 2017, n. 62: • Valutazione delle competenze: Il decreto stabilisce le norme per la valutazione delle competenze degli studenti durante il primo ciclo di istruzione, ponendo particolare enfasi sull'acquisizione di conoscenze, abilità e capacità trasversali. • Valutazione formativa e sommativa: Viene sottolineata l'importanza della valutazione formativa, intesa come processo continuo finalizzato a monitorare e favorire lo sviluppo delle competenze degli studenti. La valutazione sommativa, invece, è finalizzata alla verifica delle competenze acquisite in un determinato periodo o alla fine di un percorso scolastico. • Certificazione delle competenze: Il decreto stabilisce le modalità di certificazione delle competenze acquisite dagli studenti durante il primo ciclo di istruzione, al fine di garantire il riconoscimento ufficiale delle competenze acquisite. • Esami di Stato: Vengono disciplinate le modalità di svolgimento degli esami di Stato conclusivi del primo ciclo di istruzione, che costituiscono un momento importante per la valutazione e la certificazione delle competenze degli studenti al termine del percorso scolastico. • Trasparenza e comunicazione dei risultati: Il decreto sottolinea l'importanza della trasparenza e della comunicazione chiara dei risultati della valutazione agli studenti, alle loro famiglie e alle istituzioni scolastiche, al fine di favorire la consapevolezza e la partecipazione di tutti gli attori coinvolti nel processo educativo. In sintesi, il D.lgs. 13 aprile 2017, n. 62 fornisce un quadro normativo completo per la valutazione e la certificazione delle competenze nel primo ciclo di istruzione in Italia, stabilendo norme e procedure volte a garantire un sistema valutativo equo, trasparente e orientato al miglioramento continuo degli apprendimenti degli studenti. sui risultati ottenuti nelle prove di valutazione delle competenze previste. • Valutazione formativa e certificazione sommativa: Si evidenzia l'importanza sia della valutazione formativa, che consente di monitorare il progresso degli studenti durante il percorso di apprendimento, sia della certificazione sommativa, che avviene al termine del ciclo di istruzione e serve a ufficializzare il livello di preparazione raggiunto. • Trasparenza e comunicazione dei risultati: Infine, il decreto sottolinea l'importanza della trasparenza nel processo di valutazione e della comunicazione chiara dei risultati agli studenti, alle loro famiglie e alle istituzioni scolastiche. Questo favorisce una maggiore consapevolezza e partecipazione da parte di tutti gli attori coinvolti nell'educazione degli studenti. D.M.8febbraio2021,n.5,“Esami integrativi ed esami di idoneità nei percorsi del sistema nazionale di istruzione”; Il Decreto Ministeriale (D.M.) 8 febbraio 2021, n. 5, intitolato "Esami integrativi ed esami di idoneità nei percorsi del sistema nazionale di istruzione", stabilisce le modalità e i criteri per la gestione degli esami integrativi e degli esami di idoneità all'interno del sistema nazionale di istruzione in Italia. Ecco alcuni punti salienti di ciò che il D.M. 8 febbraio 2021, n. 5 stabilisce: • Esami integrativi: Il decreto definisce gli esami integrativi come prove che consentono agli studenti di completare il proprio percorso formativo per ottenere il titolo di studio, anche nel caso in cui non abbiano superato tutte le verifiche previste durante il corso regolare degli studi. • Esami di idoneità: Vengono delineate le modalità per lo svolgimento degli esami di idoneità, che permettono agli studenti di dimostrare di possedere le competenze richieste per accedere ad un determinato livello di istruzione, nonostante non abbiano frequentato regolarmente i percorsi formativi previsti. • Procedure e criteri di valutazione: Il decreto stabilisce le procedure e i criteri di valutazione che saranno applicati durante gli esami integrativi e gli esami di idoneità, garantendo equità e trasparenza nel processo di valutazione degli studenti. • Requisiti per la partecipazione agli esami: Vengono definiti i requisiti che gli studenti devono soddisfare per poter partecipare agli esami integrativi e agli esami di idoneità, inclusi eventuali documenti o prove che devono essere presentati prima dell'esame. • Trasparenza e comunicazione dei risultati: Viene sottolineata l'importanza della trasparenza nel processo di gestione degli esami integrativi e degli esami di idoneità, nonché della comunicazione chiara dei risultati agli studenti e alle loro famiglie. In sintesi, il D.M. 8 febbraio 2021, n. 5 stabilisce le regole e le procedure per la gestione degli esami integrativi e degli esami di idoneità nel sistema nazionale di istruzione, fornendo linee guida per garantire l'equità e la correttezza nel processo di valutazione degli studenti.
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