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Lermontov, un eroe del nostro tempo, Appunti di Letteratura Russa

Un eroe del nostro tempo è il primo romanzo vero e proprio della letteratura russa. Non è il primo tentativo in prosa di Lermontov, in quanto scrisse senza portare a compimento Vadim e La principessa Nikolskaja.

Tipologia: Appunti

2019/2020

Caricato il 19/10/2020

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Scarica Lermontov, un eroe del nostro tempo e più Appunti in PDF di Letteratura Russa solo su Docsity! LERMONTOV, UN EROE DEL NOSTRO TEMPO Un eroe del nostro tempo è il primo romanzo vero e proprio della letteratura russa. Non è il primo tentativo in prosa di Lermontov, in quanto scrisse senza portare a compimento Vadim e La principessa Nikolskaja. La storia è divisa in cinque racconti i quali sono accomunati dallo stesso protagonista, Pecorin, un giovane ufficiale russo, e dall'ambientazione caucasica. I primi due racconti (Bela e Maksim Maksimyc) sono narrati dal capitano Maksim Maksimyc, ex superiore di Pecorin in una fortezza del Caucaso. Gli ultimi tre racconti ("Taman", "La principessina Mary", "Il fatalista") sono presi da un diario di viaggio tenuto da Pecorin. Prima dei cinque racconti, vi è una prefazione in cui viene presentato il protagonista, che riflette l'indole dell'uomo del tempo. La descrizione ci appare banale ("era un bravo ragazzo"), e si limita a mostrare le azioni sintomatiche della sua personalità. Tra le sue pagine non si racconta una personalità esemplare ma, secondo le parole dello stesso autore, si delinea «un ritratto composto con i vizi di tutta la mia generazione nel loro pieno sviluppo». La figura di Grigórij Aleksàndrovič Pečórin si fa strada nell'immaginazione del lettore pian piano: l'immagine finale compare solo dopo aver annerito alcuni spazi o collegato dei puntini. Il protagonista, infatti, si rivela in tutta la sua malvagia essenza solamente al termine di un percorso suddiviso in cinque storie che non seguono il filo cronologico degli eventi e si basano su diversi punti di vista (quello di Maksìm Maksìmyč, quello del viaggiatore e, da ultimo, quello dello stesso Pečórin nel suo diario). È una messa a fuoco lenta e graduale, che consente all'autore di ottenere risultati spesso sorprendenti: “l'eroe”, ad esempio, muore circa a metà libro, ma questo sembra paradossalmente non avere alcun impatto sulla vicenda (tanto che leggendo il diario ci si può persino dimenticare che chi sta parlando è già morto!). Par di vederlo a lettura ultimata questo spregevole Pečórin, incapace di amare o di coltivare un qualsivoglia rapporto umano. Par di vederlo. E non è poi così diverso da certi uomini che s'incontrano anche al giorno d'oggi. RACCONTI BELA Le vicende del primo racconto, Bela, vengono narrate all'autore dal capitano Maksim Maksimyc, ex superiore di Pecorin in una fortezza del Caucaso. Qui Pecorin, invaghitosi di Bela, la splendida e selvaggia figlia di un principe caucasico, la fa rapire dal fratello di lei, promettendogli in cambio il cavallo di Kazbic, un impetuoso cosacco anch'egli innamorato di Bela. Pecorin tiene la fanciulla presso di sé, colmandola di attenzioni e di regali. Dopo quattro mesi di felicità e di amore, Pecorin appare annoiato e stanco di lei, e la lascia sovente sola per andare a caccia. Un giorno, mentre egli è assente, Kazbic riesce a rapire Bela, ma poi, vistosi inseguito, la pugnala a morte. MAKSIM MAKSIMYC Nel secondo racconto, Maksim Makstmyc, l'autore assiste all'incontro tra il capitano e Pecorin, dopo anni di lontananza. L'affetto e l'amicizia che Maksim Maksimyc ancora nutre per l'ufficiale si scontrano con la freddezza e l'indifferenza di questi, che, dopo un frettoloso saluto, parte, lasciando l'anziano capitano amareggiato e deluso. La seconda parte del romanzo è costituita dal diario di Pecorin (dato da Maksim Maksimyc all'autore e da questi pubblicato) e si compone di tre racconti. TAMAN' In Taman si narra di una giovane che, per proteggere Janko, un contrabbandiere di cui è innamorata e col quale poi fuggirà, è disposta a tutto: infatti tenta invano di uccidere Pecorin, che una notte ha casualmente assistito ad una consegna di merce sulla spiaggia. LA PRINCIPESSIMA MARY La principessina Mary (Knjazna Meri) è una giovane e bella aristocratica che Pecorin, per puro divertimento, si propone di far innamorare di sé, fingendosi innamorato di lei, mentre il suo vero scopo e incontrarsi con una sua ex amante che frequenta la casa della principessa. Egli riesce nel suo intento, ma provoca così la gelosia di un altro corteggiatore che, ferito nel suo amor proprio, calunnia in pubblico la principessa e viene sfidato a duello e poi ucciso da Pecorin. In seguito a ciò questi viene trasferito e, accomiatandosi dalla principessina, ormai follemente innamorata di lui, le confessa di essersi preso gioco di lei. IL FATALISTA Ne 'Il fatalista', per provare a Pecorin che esiste la predestinazione e che 'è stabilito per ognuno di noi il momento fatale', il tenente Vulic prende una pistola che non sa se sia carica e se la punta alla tempia: al primo colpo l'arma fa cilecca, ma poi, puntata su un berretto, spara regolarmente e colpisce il bersaglio. Vulic poi se ne va, ma in una strada buia si ferma e senza motivo rivolge la parola ad un cosacco ubriaco che, per tutta risposta, lo pugnala a morte. Quando poco dopo il cosacco viene accerchiato in una capanna, Pecorin decide di 'tentare il destino' come Vulic e con una rapida azione riesce da solo a catturare vivo l'assassino. 'Dopo tutto ciò, come si potrebbe non diventare fatalisti?'.
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