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Letteratura Anglo-Americana II: 1865 to the Present, Appunti di Letteratura Angloamericana II

Riassunti ed analisi dei testi presenti nella Norton Anthology

Tipologia: Appunti

2020/2021

Caricato il 16/02/2021

Davide_Zap
Davide_Zap 🇮🇹

4.6

(105)

12 documenti

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Scarica Letteratura Anglo-Americana II: 1865 to the Present e più Appunti in PDF di Letteratura Angloamericana II solo su Docsity! AMERICAN LITERATURE 1865-1914  The Gilded Age Nel 1873, Mark Twain e Charles Warner pubblicarono “The Gilded Age: A Tale of To-day”. - La loro opera è stata un vero e proprio riferimento per descrivere al meglio il periodo della Gilded Age, ovvero il periodo del dopoguerra Civile L’opera raffigura gli Stati Uniti come una nazione consumata dalla corruzione e avidità, una terra in cui si può diventare facilmente ricchi, con una rampante speculazione e tangenti. I due riempirono le loro pagine di americani (da contadini, ad abitanti di piccoli villaggi fino ai cittadini delle città più grandi) che avevano intenzione di fare facili fortune non facendosi scrupoli pur di arrivare al successo La letteratura americana del 19esimo secolo privilegiò la descrizione e la documentazione dei rapidi cambiamenti sociali, economici e nei costumi; infatti molti autori scrutavano il mondo attorno a loro, le loro osservazioni era spesso presenti sulla pagina accompagnate da commenti sociali e in alcuni casi sotto una veste comica. La Gilded Age portò ad una visione della letteratura incentrata sulla visione del mondo senza usare costruzioni astratte o ideali. Per quasi tutto il 20esimo secolo, gli autori si figurarono con il “realismo” ovvero la rappresentazione degli aspetti sociali, economici e in un certo senso antropologici, usando la realtà, senza distogliere lo sguardo e così celebrarono gli autori della Gilded Age proprio per queste caratteristiche, scrivevano il vero, rappresentavano il vero e la realtà. Vi fu un maggiore avvicinamento verso le realtà ancora considerate minori, come scrittori immigrati, afroamericani e delle regioni degli Stati Uniti, non focalizzandosi sulle realtà “bianche” presenti maggiormente nelle grandi città. Proliferarono infatti forme di scrittura autobiografiche, sketch, racconti popolari in aggiunta alla poesia e la fiction I testi inclusero l’orazione, commenti sociali e comparvero i primi testi in lingua straniera. Twain fu uno dei più duri critici del suo tempo ma allo stesso modo uno dei più grandi intrattenitori, il suo modo di scrivere non solo rispecchia il mondo attorno a lui, ma svolgere un ruolo fondamentale per i lettori proprio perché cerca di far comprendere questo mondo.  Reconstructing America Indubbiamente, la Guerra Civile ha distrutto e piegato la già fragile economia dell’America per non parlare delle oltre 650 mila vittime, circa il 2% della popolazione. La ricostruzione americana non fu semplice, fu molto più di riparare i danni materiali che la guerra portò infatti richiese una ricostruzione di ciò che l’America sarà e vorrà essere. Per una ricostruzione migliore, l’America dovette unirsi, fu infatti fondamentale la collaborazione fra i vari Stati da est (dove le materie prime erano abbondanti) a sud (dove le ferite di guerra portarono a nuove opportunità imprenditoriali). Nacquero nuove attività ricreative creando nuovi business come parchi divertimento, sale da ballo e cinema. Questa prosperità venne pagata a caro prezzo, infatti il fortissimo sistema capitalistico americano creò un forte squilibrio tra la manodopera che aveva un guadagno sempre minore e l’imprenditore che, grazie ad essi, si arricchiva sempre più portando però ad enormi rischi, tanto da esserci numerosi collassi bancari e finanziari. Grazie al Homestad Act del 1862, provvedimento legislativo degli Stati Uniti secondo il quale venivano assegnati, a chi ne faceva richiesta, 160 acri (65 ettari) di terra demaniale nelle terre selvagge al di fuori dei confini delle tredici colonie originali a chiunque non avesse combattuto contro gli Stati Uniti e quindi potevano presentare una domanda di assegnazione presso un ufficio locale del territorio. Questa riforma favorì lo sviluppo, cruciale, della rete ferroviaria su cui gli stessi agricoltori si appoggiavano per distribuire i loro prodotti, oltre che creare un vero e proprio network in tutta l’America. La rapida industrializzazione e urbanizzazione degli Stati Uniti, sfavorì le condizioni lavorativi di tantissimi operai che vivevano e lavoravano in condizioni scarsa igiene e forte inquinamento dell’aria, acustico ecc. Ovviamente, le opportunità lavorative furono immense, tanto che gli stessi agricoltori e piccoli lavoratori dei paesi più piccoli e lontani dalle città non riuscirono in alcun modo a fronteggiare il capitalismo, ancor di più quando, vista la forte industrializzazione, stimolò sempre più i flussi migratori dall’Europa. Ci furono però delle conseguenze sociali, soprattutto da parte dei nativi americani “bianchi” i quali, temevano questi nuovi “arrivati” proprio per una questione di identità nazionale: o Problema della tutela degli Indigeni, i quali sempre più si ritrovarono circondati dalla nuova società in espansione e, grazie al Dawes Severalty Act  ci fu un tentativo di integrare gli indiani con il resto della popolazione; la maggioranza accettò il processo e si inserì nella società americana, lasciando traccia di origini indiane in milioni di famiglie americane. I nativi che rifiutarono l’integrazione restarono in povertà nelle riserve, venendo però forniti di cibo e medicine dal governo federale, il quale si occupava anche dell’istruzione. o Problema della sottomissione degli Afroamericani, una questione completamente irrisolta Infatti, la riconciliazione tra Nord e Sud non ci fu ancora, gli americani “bianchi” ignoravano ogni tipo di politica sociale a favore della minoranza afroamericana (ricordiamo ciò che fece Douglass)  The Literary Marketplace Douglass, Emerson, Whitman rimasero figure influenti ed attive tra il 1880 e il 1890 e nonostante ciò molti scrittori americani non si fecero influenzare e crearono una distinta generazione di scrittori. Il postguerra permise lo sviluppo sempre maggiore del settore letterario, amplificandone sempre di più la diffusione ed il mercato, anche grazie allo sviluppo tecnologico: - Sviluppo e proliferazione delle recensioni dei libri - Circolazione delle liste di best-seller in vendita - Stratificazione sempre maggiore dei lettori, dal lettore della classe media a quello più colto - International Copyright Act del 1891, garantendo protezione sia agli scrittori esteri presenti in America, sia agli scrittori americani all’estero - La nuova capitale del giornalismo passa dal New England a New York, diventando di fatto un business molto più importante e specializzato - Lo sviluppo della ferrovia e la crescita dei mercati urbani favorirono lo sviluppo della cultura di massa  Forms of Realism Per realismo, si intendeva un racconto letterario focalizzato sulla osservazione e documentazione degli aspetti e dettagli della vita di tutti i giorni. Molti realisti americani furono influenzati dai realisti britannici e del continente europeo come: I. George Eliot in Inghilterra II. Ivan Turgenev in Russia III. Henrik Ibsen in Norvegia Tuttavia, l’autore ed editore Howells definì il realismo letterario nella società democratica americana come mezzo adatto a documentare il linguaggio e i modi di una grande varietà di persone, rappresentando le diversità delle classi e quindi promuovere la condivisione di un’unica cultura democratica in un momento di grandi divisioni nella società americana. Questa nuova visione letteraria fu maggiormente “fatta propria” dalla scrittura regionale ovunque negli Stati Uniti grazie anche alla proliferazione delle riviste di massa, in cui le short story e gli sketch erano ideali Il testo inizia con un narratore onnisciente che guarda fuori da una finestra e vede smog e lavoratori del ferro, ci dà subito la descrizione dell’ambiente e della città industriale, usando un lessico che punta a sviluppare, con la ripetizione di termini della sfera semantica del fumo, connotazioni negative dell’ambiente che ovviamente si ripercuote anche sugli uomini con effetti devastanti sui lavoratori e civili. Mentre il narratore guarda fuori dal vetro della finestra, viene in mente una vecchia storia; una storia della casa in cui vive il narratore. Il narratore avverte il lettore di avere una mente oggettiva e di non essere veloce nel giudicare il personaggio della storia che sta per raccontare al lettore. Il protagonista è Hugh Wolf, un operaio, ma è fondamentale anche il personaggio di nome Deborah che è cugina di Hugh. È descritta come una donna mite che lavora sodo e ha una gobba nella schiena. Deborah scopre da Janey che Hugh non ha pranzato per andare al lavoro e decide di fare molti chilometri a piedi sotto la pioggia per pranzare per Wolfe. Mentre si avvicina ai mulini, Deborah inizia a descriverlo come se fosse un inferno, ma continua per Wolfe. Quando arriva Wolfe sta parlando tra amici e la riconosce. Il narratore spiega il suo affetto per lei, ma descrive anche il suo affetto come senza amore e comprensivo. Hugh non trova il tempo per cenare e torna a fare una giornata di lavoro nei mulini. Deborah, che è esausta, rimane con Hugh e si riposa fino alla fine del suo turno. Nel frattempo, il narratore spiega ulteriormente che Wolfe non appartiene all'ambiente dei lavoratori del mulino. È conosciuto come "Molly Wolfe" da altri lavoratori a causa dei suoi modi e del suo background educativo. Quando Wolfe sta lavorando, vede Clarke, il figlio di Kirby, il dottor May che è un medico e altri due uomini che non riconosce. Questi uomini si fermano a guardare i lavoratori, e mentre parlano e osservano, individuano uno strano oggetto che ha la forma di un essere umano. Man mano che si avvicinano, vedono che è una statua dalla forma strana costruita con korl, si chiedono chi abbia creato una statua del genere, uno degli operai indica Wolfe e gli uomini vanno da lui chiedendogli perché ha costruito una statua del genere e cosa rappresenta. Tutto ciò che Hugh dice è che "Lei ha fame". Gli uomini iniziano a parlare dell'ingiustizia della forza lavoro, e si arriva a dire che Hugh può uscire dal magro lavoro in cui si trova, ma che purtroppo non può aiutare. Gli uomini se ne vanno, ma non prima che Deborah rubi uno dei loro portafogli, che contiene un assegno per una somma considerevole e Hugh, una volta tornato a casa, trova Deborah che le confessa di aver rubato a Mitchell e, vergognosamente, dà i soldi a Wolfe per farne ciò che vuole così decide di tenere i soldi credendo di meritarseli perché dopotutto sono tutti meritevoli agli occhi di Dio. Il narratore passa a una scena diversa con il dottor May che legge il giornale e vede che Wolfe e Deborah sono stati messi in prigione per aver rubato a Mitchell. Il narratore spiega quanto sia terribile la loro situazione e prosegue fornendo dettagli sulla disintegrazione mentale di Wolfe. Hugh finisce per impazzire e uccidersi in prigione. La storia si conclude con una donna (protestante, faceva parte dei quaccheri) che viene per benedire e aiutare con il corpo di Hugh. Parla con Deborah e le promette che darà a Hugh una degna sepoltura e che tornerà a prenderla quando verrà rilasciata dalla prigione.  FEMMINISMO "Life in the Iron Mills" rielabora le lotte di Davis con i problemi della vocazione contrastata, del desiderio femminile e dell'alienazione di un proletariato industriale immigrato proletariato industriale. Quella di Davis non è solo una duplice proiezione di risentimenti per la propria oppressione domestica e artistica, ma anche un'ambiziosa narrativa proletaria bi-genere. Tuttavia, la scelta autoriale di utilizzare doppi protagonisti mette in luce ancor più fortemente la divisione sessuale del lavoro, le relazioni sociali tra lavoratori e lavoratrici che si producono e la natura stessa del carattere lavorativo femminile. La Davis si prende la briga di iniziare i suoi lettori alla conoscenza di realtà sociali finora poco riconosciute; sembra una pioniera nell'esplorazione di un territorio che, entro la fine del diciannovesimo secolo, sarebbe stato riconosciuto come il nuovo deserto americano. La storia di Davis prende vita non come un'opera ammirevole perché quasi realistica, ma come un'opera che stupisce e informa i suoi lettori passati e presenti perché condivide ed estende i risultati del romanzo.  IMMIGRAZIONE E INDUSTRIALIZZAZIONE “Life in the Iron Mills” è uno studio sui lavoratori poveri, profetico della lotta di classe che avrebbe riempito i capitoli principali della storia del lavoro del diciannovesimo secolo. La storia di Davis è notevole per la sua solidarietà con la causa dei lavoratori, infatti gli scrittori che hanno affrontato l'argomento delle guerre sindacali più tipicamente si sono arruolati dalla parte dell'autorità aziendale. Come mostra Davis, la rivoluzione industriale portò con sé anche distinzioni di classe chiaramente esibite dalla ricchezza materiale dei capitalisti e degli industriali che possedevano i mezzi per costruire case sontuose con un'architettura elaborata. Al contrario, i lavoratori delle fabbriche e altri lavoratori non qualificati vivevano spesso in pensioni e piccoli appartamenti affollati. Poiché vivevano in condizioni così deplorevoli e disordinate, detenevano uno status di classe inferiore e affrontavano lo stress e l'incertezza del lavoro, molti salariati si abbandonavano al consumo di alcol. Molti proprietari di stabilimenti industriali e mulini si arricchirono sfruttando i lavoratori immigrati per fornire beni economici. Si diceva che la Davis avesse "cercato di rendere i suoi lettori consapevoli che il loro benessere materiale non era consentito né da dèi classici palliativi né da carbone a buon mercato e chiatte fluviali, ma da veri esseri umani, che mangiavano, dormivano e lavoravano in condizioni indicibili.  HENRY JAMES Henry James fu riconosciuto come il letterario master sotto un punto di vista europeo, grazie alle sue opere, prodotto di più di 50 anni come editore, inclusi racconti, novelle, commedie, autobiografie, critiche, lettere, storie di viaggi, revisioni e biografie. La sua importanza come novellista e critico aumentò negli anni delle due guerre mondiali, quando il romanzo fu riconosciuto come precursore del modernismo letterario transatlantico. Nacque a NYC, suo padre fu un filosofo religioso e la madre “costretta” alla vita casalinga, suo fratello William diventò il primo e più noto psicologo americano ed un filosofo influente. Suo padre volle dare un’ottima educazione al figlio e per questo, negli anni europei, visitò musei, librerie, gallerie, teatri in Inghilterra, Parigi e Francia e cos’ rimase affascinato dalla cultura e letteratura europea. Negli anni l’interesse per la letteratura aumentò sempre più, si stabilì in Inghilterra ma viaggio spesso in Svizzera, Italia e Francia dove aveva residenza. Mantenne stretto il rapporto con la famiglia, fu una persona molto socievole e infatti conobbe tutti i maggiori esponenti artistici dell’epoca. Le fasi della sua maturità letteraria si possono dividere in 3 parti: I. TEMA INTERNAZIONALE  il dramma, il comico e tragico degli americani in Europa e degli europei in America II. TEMA SOCIALE e POLITICO  novelle e opere per il teatro in cui sperimentò vari temi e forme e in fine, esplorò la relazione degli artisti con la società e la psiche oppressa dei bambini III. TEMA COSMOPOLITA e INTERNAZIONALE  con un elaborata e complessa narrativa epistemologica e la sfida morale ai lettori “DAISY MILLER: A STUDY” Ambientato nella comunità americana in Europa, la storia inizia con l'arrivo di Frederick Winterbourne, un giovane americano residente da tempo a Ginevra, a Vevey - in Svizzera - in visita alla zia - Mrs Costello. Nel corso della permanenza conosce Daisy Miller una giovane e bella ragazza americana, in viaggio di piacere in Europa. Nei suoi riguardi James non lesina complimenti: "di una bellezza ammirevole, straordinaria; affascinante creatura; gli occhi erano quanto di più bello si possa immaginare, le mani molto belle". Ciò che rende D. M. diversa dalle altre ragazze è il suo carattere: molto spigliato ed informale. Il comportamento di Daisy a seguito dell'incontro tra lei e Winterbourne, avvenuto nel giardino dell'albergo dove entrambi alloggiano, e in circostanze del tutto casuali, viene descritto dall'autore: "per niente imbarazzata, non si era visto il minimo rossore sulla sua fresca bellezza, non era né offesa né emozionata; non si poteva tuttavia dire vi fosse nel suo atteggiamento nulla di "sfrontato", poiche' la sua espressione era limpida e composta come l'acqua di sorgente; era assai ben disposta verso la conversazione." Winterbourne incantato da tanta bellezza e spigliatezza le propone di rivedersi e di presentarle la zia; ma, come scoprirà ben presto, la ragazza e la sua famiglia non godono di grande considerazione all'interno della comunità americana; significative le parole utilizzate nei riguardi di Daisy e della sua famiglia da Mrs Costello: "E' molto rozza, è in intimità con la guida della madre. Ma quella madre piccola e magrolina non è da meno! Trattano la guida come un amico di famiglia - come un gentiluomo e uno studioso. Non mi stupirei che pranzasse con loro. La sera sta seduto con loro in giardino. Penso che fumi in loro presenza. Quella ragazza è un orrore!" Nonostante la condanna inappellabile Winterbourne decide comunque di fare con Daisy una gita al lago. Alcuni mesi dopo, a Roma Winterbourne e Daisy Miller si incontreranno di nuovo. La spregiudicatezza di Daisy Miller è però destinata a suscitare scandalo. Frequenta disinvoltamente alcuni italiani "tipici cacciatori di dote romani della razza peggiore". In breve tempo tutti i membri della comunità le voltano le spalle criticandola apertamente per il suo carattere ritenuto (ingiustamente) immorale e spregiudicato. Nel corso di un'escursione notturna al Colosseo, accompagnata dal sempre presente Mr Giovannelli, un suo corteggiatore, viene colpita dalla " perniciosa " febbre che nel giro di una settimana la ucciderà. ANALISI: Quali che siano state le influenze che hanno portato all’ideazione della tragica storia della giovane schiacciata sotto il peso della morale e delle convenzioni tardo vittoriane, il racconto di James si apre, come si diceva, a molteplici livelli di lettura, affascinando sul piano formale e tematico. L’autore ci introduce il contesto, ciò che ci fa da sfondo con una descrizione specifica del luogo (la cittadina svizzera, il lago) e ci specifica che è un luogo prettamente turistico e, quindi, ci da un quadro socioeconomico, infatti la maggioranza dei turisti di allora erano borghesi, uomini e donne di ceto alto. Vi è il passaggio e cambio di prospettiva, quello dello Young American, infatti il narratore dirige lo sguardo dal paesaggio a quello di un giovane americano che si guarda attorno e la narrazione si svilupperà attraverso gli occhi dello stesso. All’incontro di Winterborne (lo Young American) con la signorina Daisy, il discorso diventa dialogato e in un certo senso scenico, i personaggi si presentano e si lasciano conoscere. Importante è l’attenzione ai particolari e alla descrizione fisica e caratteriale che Winterborne fa nei confronti della giovane ragazza, e lo vediamo anche dal lessico che analizza, osserva e studia la stessa. Del primo risulta immediatamente riconoscibile il “punto di vista limitato” caratteristico della scrittura di James: un punto di osservazione e – soprattutto – di giudizio univoco, arbitrario e soggettivo sulla vicenda, interpretato dal protagonista maschile, Winterbourne, emblema di un’autorità patriarcale che condanna tutto ciò che non sa inquadrare, comprendere. Il sottotitolo del racconto, “A Study”, può essere appunto interpretato come il tentativo, mancato, di “studiare”, comprendere e in qualche modo così controllare la personalità e il comportamento di Daisy, emblema di un nuovo modello femminile che cerca di liberarsi dei rigidi codici morali di stampo vittoriano. Daisy, protagonista quasi senza voce di questo dramma e descritta da Winterbourne in termini sempre più negativi, a mano a mano che il giudizio sull’inopportuna condotta della ragazza si fa più severo. In primo luogo la discussione di quel nuovo modello femminile rappresentato da Daisy, dalla New Woman e dalla sua versione americana, più libera ed emancipata, che inevitabilmente si scontra non soltanto con in futuro. Questo è senza dubbio difficile per una popolazione che si vanta della sua elevata posizione sociale e della sua vicinanza alla razza bianca, ma al momento riconosce il significato della più grande comunità nera.  IDENTITÀ Chesnutt suggerisce che può essere difficile forgiare un'identità individuale con il peso della storia che poggia su una persona. Ryder ha cercato di ritagliarsi un'identità nel Nord. Ha successo, influente e colto, e occupa una posizione di potere nella comunità, si vede più vicino alla razza bianca che al nero, e non vede la necessità di impegnarsi con una parte della sua identità che vede come minore o vergognosa. Tuttavia, il passato e la sua vera identità di uomo di colore in America lo raggiungeranno attraverso la figura di Liza Jane. La sua presenza lo costringe a riconoscere come la guerra, l'istituzione della schiavitù, e la navigazione in una società razzista hanno plasmato chi era, anche se ha cercato di sopprimere quelle cose. Ora è possibile con il suo abbraccio di "moglie della sua giovinezza" che il signor Ryder possa lavorare per riconciliare entrambi i lati della sua identità. Geografie e frontiere del Regionalismo  MARK TWAIN (1835-1910) Nacque in una cittadina della Florida, in Missouri ma cresciuto ad Hannibal, una cittadina sul fiume Mississippi. Il padre morì quando Mark aveva 12 anni e da quel momento dovette iniziare a sostentare sé stesso e la famiglia. Iniziò come imbianchino, ma cambiò i suoi piani e decise di imparare a guidare le barche. Nel 1861 raggiunse il fratello Orion a ovest, dove fu nominato segretario del territorio governativo del Nevada e questo lo portò nella sua nuova via, quella dell’umorista, lettore, giornalista e autore. Le sue prime opere si avvicinarono al genere umoristico, soprattutto giornalistico. Per la sua crescita, fu importante la figura di Bret Harte, un suo amico scrittore, che fu editore del Californian e permise a Twain di lanciare la sua carriera di letterato e facendogli creare un’ottima reputazione e inaugurando un nuovo capitolo della letteratura dell’America dell’Ovest. Twain sfatò il mito del Ovest come un paese dove si potevano fare fortune facilmente, mostrando il suo disappunto anche nel più brutale dei modi e quindi entrò in un gruppo di autori che cercarono di mostrare ai lettori dell’Est quanto siano falsi tutti quei miti sull’Ovest. Ma nonostante Twain viaggiò molto, mai dimenticò le sue origini e il ricco materiale dell’infanzia in Missouri che rimase profondamente nella sua memoria e immaginazione e fu proprio questo a renderlo famoso. Seppe sfruttare al meglio il colloquiale, condividendo i sogni e l’innocenza ricordandoci la vita nelle valli del Mississippi prima della Guerra Civile, la sua novella offrì un’intensa e caotica meditazione sulle assurde definizioni di razza, dell’impatto sulla personalità e descrizioni biologiche, legali e sociali dell’identità umana. “THE NOTORIOUS JUMPING FROG OF CALAVERAS COUNTY” Il narratore visita Simon Wheeler in una taverna di Angel's Camp, nella Contea di Calaveras, in California, una città mineraria di corsa all'oro. Chiama Wheeler su richiesta del suo amico di ritorno ad Est per chiedere del reverendo Leonidas W. Smiley. Trova Simon Wheeler sonnecchiare vicino ai fornelli e lo descrive come vecchio, grasso, semplice e gentile. Mentre Wheeler riporta il narratore in un angolo e si lancia in una serie di storie su un uomo completamente diverso di nome Jim Smiley, il narratore sospetta che il suo amico abbia usato Leonida come pretesto per intrappolarlo nell'ascoltare le storie "lunghe e noiose" di Wheeler. La storia di Wheeler inizia su un giocatore d'azzardo di nome Jim Smiley. Jim Smiley avrebbe scommesso su qualsiasi cosa, era un uomo fortunato che vinceva quasi sempre. Scommette su combattimenti tra cani, corse di cavalli e persino sulla cattiva salute della moglie del parroco. Smiley ha addestrato gli animali per vincere scommesse sia il suo cavallo, il "nag di quindici minuti", che il suo cane, "Andrew Jackson". Smiley catturò una rana, lo chiamò Dan'l Webster, e lo portò a casa per "addestrarlo". Per i successivi tre mesi, non fece altro che insegnare alla rana a saltare più in alto di qualsiasi altra rana in giro Jim Smiley teneva Dan'l Webster in una scatola e occasionalmente e lo prendeva solo per una scommessa. Un giorno, uno sconosciuto nel campo chiede a Smiley cosa c'è nella scatola, Smiley risponde con sufficienza e così lo straniero esamina la scatola e chiede a cosa serva la rana. Smiley risponde casualmente che può vincere contro qualsiasi rana nella contea di Calaveras, così lo straniero risponde che non vede niente di unico in quella rana. Smiley, sicuro della forza della sua rana, rischia quaranta dollari che può soggiogare qualsiasi rana nella contea di Calaveras. Lo straniero ci pensa, e poi dice che se avesse una rana, avrebbe preso la scommessa e lo stesso Smiley si offre di prenderlo una rana, e consegna la scatola con Dan'l Webster allo straniero. Mentre Smiley è fuori, lo straniero toglie Dan'l dalla sua scatola, apre la bocca e lo riempie di proiettili, poi lo mette a terra. Smiley torna dalla palude con una rana e lo dà allo straniero. Hanno messo le rane fianco a fianco con anche le zampe anteriori, Dan'l Webster cerca di saltare ma non può muoversi, così perde la sfida e lo straniero prende i soldi e parte, e mentre se ne va ripete quello che ha detto prima sul non vedere niente di speciale su Dan'l Webster. Smiley fissa la sua rana e si chiede ad alta voce cosa sia successo, è preoccupato che ci sia qualcosa che non va in Dan'l Webster, prende la rana, nota che è pesante e quando capovolge Dan'l Webster, Dan'l erutta una doppia manciata di colpi. Smiley si rende conto di essere stato truffato, e corre dietro allo straniero con rabbia, ma non riesce a prenderlo. La storia di Simon Wheeler viene tagliata quando sente il suo nome chiamato dal cortile e esce. Dice al narratore di aspettare, non ci vuole molto. Il narratore pensa che non scoprirà nulla di Leonidas W. Smiley, quindi inizia ad andarsene, ma incontra Wheeler di nuovo sulla porta. Wheeler inizia a raccontare al narratore un'altra storia, il narratore interrompe e se ne va.. ANALISI: Questo racconto è il prototipo della scrittura di Twain e fa parte del Southwestern-humour genre e contiene due caratteristiche: 1) uso di ironia; 2) uso del dialetto/varianti linguistiche. È un esempio di storia umoristica americana che negli anni ’30 dell’800 nasce come genere ambientato negli Stati di frontiera (Alabama, Tennessee,Mississippi). Erano racconti visti come satira politica. Questi racconti possono essere inoltre considerati: I. frame tales = racconti di cornice; II. tell tales ovvero racconti di eventi esagerati, iperbolici che presentano dei personaggi fissi, stereotipati (=stock characters). La cornice narrativa è formata da due narratori; 1. il primo è molto probabilmente lo stesso Twain che racconta di un certo Simon Wheeler che si trova in un insediamento minerario della California. 2. Il secondo narratore è Wheeler (il passaggio dal primo al secondo narratore si capisce dal cambiamento della forma linguistica) che parla un dialetto occidentale.  DIFFERENZE REGIONALI e ALLUSIONI POLITICHE La storia crea un contrasto tra un gentiluomo dell’est, il narratore, e un minatore dell’ovest, Simon Wheeler. Twain trova umorismo in entrambe le personalità, e specialmente nella loro natura opposta. Il narratore parla in toni formali e ironici, sintassi corretta e buone maniere eccessive, è il prodotto dell'Est industriale insediato, che aveva la reputazione al momento di essere civilizzato e colto. Simon Wheeler racconta storie esagerate in uno stile casual e vernacolare e questi racconti alti contengono personaggi colorati, animali rurali e dubbi colpi di scena ironici. Inoltre, le due figure politiche a cui alludevano nella storia, Andrew Jackson e Daniel Webster - anche se erano provenienti da diverse regioni degli Stati Uniti, ed erano spesso in conflitto tra loro - lavoravano entrambe per preservare l'unione americana.  KATE CHOPIN (1850-1904) Nata da padre irlandese, immigrato in America, fu un grande businessman che morì giovane, infatti Kate legò molto con la madre, la nonna e la bisnonna le quali erano attive e devote cattoliche di Francia. Crebbe insieme ad amorevoli, intelligenti e indipendenti donne soprattutto con la bisnonna, la quale la influenzò, essendo una grande raccontatrice di storie, nello sviluppo della short fiction e novelle. Chopin già all’età di 9 anni leggeva autori sia francesi che inglesi, l’accademia del Sacro Cuore di St. Louis la prepararono alla letteratura, storia e scienza ma il suo maggiore interesse fu per gli scrittori francesi, era ammaliata dai classici e contemporanei come Zola, Flaubert e Guy De Maupassant. Indipendentemente fosse focalizzata su St.Louis, New Orleans ed il territorio della Louisiana, Chopin descrisse le tensioni tra individui dalle inclinazioni erotiche e i vincoli sul desiderio - specialmente riguardo il piacere e desiderio sessuale femminile – dovuto ai codici morali di allora. Descrisse direttamente e senza giudizi morali, la lotta delle donne sulla cultura dominatrice dell’uomo che limitava gli aspetti sociali, morali della vita delle donne. Decise inoltre, visto il suo background culturale di creola francese e lo sviluppo di un mercato letterario vicino ai temi del regionalismo e la fiction, decise di avvicinarsi a questi, soprattutto alla sua cultura che erano membri dell’élite della società del Louisiana i quali antenati includevano i colonialisti francesi e spagnoli. “LA BELLE ZORAIDE” Zoraїde è una ragazza bellissima ed è schiava di Madame Delarivière, che le ha impartito una buonade è una ragazza bellissima ed è schiava di Madame Delarivière, che le ha impartito una buona educazione, tipica della cultura d’élite, alla quale la stessa Madame appartiene. La padrona vorrebbe anche che Zoraїde è una ragazza bellissima ed è schiava di Madame Delarivière, che le ha impartito una buonade si sposasse con un certo Monsieur Ambroise ma la ragazza non accetta il matrimonio combinato perché innamorata di uno schiavo. Per la padrona, lo schiavo non è il ragazzo giusto per lei, tanto che impedisce a Zoraїde è una ragazza bellissima ed è schiava di Madame Delarivière, che le ha impartito una buonade di vederlo ma i due iniziano a vedersi di nascosto e, quando la padrona li scopre, manda lo schiavo in un altro Stato e Zoraїde è una ragazza bellissima ed è schiava di Madame Delarivière, che le ha impartito una buonade trova conforto solo sapendo che aspetta un bambino da lui. Dopo aver partorito, la bimba le viene portata via e Madame e l’infermiera le mentono dicendo che la bimba è morta, quindi per disperazione Zoraїde è una ragazza bellissima ed è schiava di Madame Delarivière, che le ha impartito una buonade crea una bambola per riempire il vuoto causato dalla perdita della piccola. Allora Madame Delarivière decide di portarle la sua vera figlia ma Zoraїde è una ragazza bellissima ed è schiava di Madame Delarivière, che le ha impartito una buonade la rifiuta per paura di essere raggirata sull’identità della bambina e così inizia ad essere chiamata ‘Zoraїde è una ragazza bellissima ed è schiava di Madame Delarivière, che le ha impartito una buonade la folle’. Qui termina la narrazione della storia e troviamo una sovrapposizione di registri linguistici perché il dialogo tra la schiava che narra ‘La Belle Zoraїde è una ragazza bellissima ed è schiava di Madame Delarivière, che le ha impartito una buonade’ è la sua padrona è scritto in inglese e in lingua creola (della Louisiana). ANALISI: Questo racconto è ambientato a New Orleans e l’autrice mette in evidenza il discorso di razza, etnia nel Sud degli Stati Uniti alla fine dell’800 e punta all’analisi di idee universali, come quella sul tema dell’etnia. L’autrice si concentra sulla comunità creola in Louisiana di fine ‘800 che era di base francese e ne descrive i costumi, per metà americani e per metà europei senza pregiudizi, dando grande spazio alle donne, alle loro passioni e alla loro ricerca di libertà. Potter non ha bisogno di una pistola perché la lotta è già finita. La raffinata mascolinità di Potter trionfa sull'obsoleto frontierman di Scratchy, e la civiltà ha domato l'ultima frontiera selvaggia.  CAMBIAMENTO vs STATICITA’ Il treno, un potente agente del cambiamento, attraversa le pianure del Texas e la velocità e la potenza con cui viaggia la macchina indicano la natura inarrestabile dei cambiamenti che porta alla frontiera. Come la locomotiva, Potter stesso ha chiaramente scelto di interrompere la stasi della sua vita sposandosi a San Antonio ma questo porta ansie persistenti. In effetti, sente che la sua decisione di sposarsi potrebbe non essere stata affatto sua, e qui Crane esamina il cambiamento come una forza che gli uomini non possono realmente controllare. Mentre Wilson, rimane statico nel suo vecchio west. ________________________________________________________________________________ Le forme del Naturalismo americano “THE BLUE HOTEL” Un treno passa attraverso Fort Romper, Nebraska, un piccolo insediamento ai margini dell'ovest americano senza legge. La vista attraverso il finestrino del treno è del Palace Hotel, la cui vernice blu contrasta nettamente con il paesaggio verde e marrone senza vita. Pat Scully, il proprietario dell'hotel, aspetta al freddo per convincere alcuni passeggeri a rimanere nel suo stabilimento per la sera e dopo brevi presentazioni, il Cowboy, lo Svedese e l'Easterner seguono Scully fino all'hotel, i quali rimarranno senza nomi propri e coincidono con gli stereotipi del West. All'interno dell'hotel, Scully esorta suo figlio Johnnie, che sta giocando a carte con il vecchio contadino, a portare le valigie degli ospiti al piano di sopra. I 3 si ritrovano a passare del tempo insieme nell’hotel e la stanza in cui si ritrovano non è molto grande ma al suo centro aveva un’enorme stufa che emetteva rumori violenti. La stufa domina lo spazio della stanza. Lo svedese è molto silenzioso ma osserva gli altri e giudica chi si trova all’interno di essa, mentre gli altri iniziano a interagire. Egli ha un comportamento strano e dice che le cittadine dell’Ovest sono molto pericolose. Johnnie chiese al Cowboy, allo Svedese e all'Easterner di unirsi a lui in una partita di carte, i quali sono d'accordo, anche se lo svedese è riluttante e così iniziano a giocare fino a quando lo svedese interrompe dicendo che qualcuno è stato ucciso nella stanza di fronte all'hotel e lo svedese dice agli altri uomini che crede che morirà nell'hotel quella notte insistendo nell'andarsene. Va di sopra a fare le valigie. Scully incontra lo svedese al piano di sopra il quale è sospettoso di lui, quindi cerca di avere una conversazione con lui sugli altri suoi figli mostrandogli foto nella stanza degli ospiti così i due bevono qualcosa insieme, e lo svedese sospetta che Scully stia cercando di avvelenarlo. Scully e lo svedese tornano al piano di sotto, e lo svedese decide di rimanere in hotel, dopo tutto. Scully ammette agli uomini, quando lo svedese lascia la stanza, che si comporta in modo strano, ma crede che lo svedese stia "bene ora". Gli uomini continuano il loro gioco di carte e nel bel mezzo del gioco, lo svedese accusa improvvisamente Johnnie di imbrogliare il quale perde le staffe e inizia una rissa sul tavolo da gioco nella quale lo svedese vince e fa un'uscita arrogante e altezzosa dall'hotel con la sua valigia. Subito dopo lo svedese raggiunge un posto tipico dei racconti western: il saloon e qui trova 3 uomini d’affari e un quarto uomo, che era un giocatore d’azzardo ma non si distingueva dagli altri. Lo svedese invita più volte il giocatore a bere ma il giocatore gli risponde: “Mind your own business”. Così nasce lo scontro. Il giocatore accoltella lo svedese, che muore fissando la scritta della cassa che recitava: “Per questo tu hai pagato” (è come se lo svedese avesse pagato con la morte il tempo passato nell’hotel. Pat Scully infatti gli aveva detto tempo prima: “Non mi devi niente per l’hotel”. Qui possiamo osservare il ruolo fondamentale del destino legato al concetto del determinismo). Poi nell’hotel si viene a sapere della morte dello svedese e l’uomo dell’Est dice che della morte dello svedese sono tutti responsabili. Ma la morte dello svedese è un evento casuale, al quale l’uomo dell’Est cerca di trovare una spiegazione. In questo racconto è possibile vedere come il destino agisce sull’uomo e ad esso non si può scampare.  DESTINO, LIBERO ARBITRIO E RESPONSABILITA’ MORALE All'inizio della storia, al suo arrivo al Palace Hotel, lo svedese prevede che morirà quella notte; questa paura produce un senso di paranoia spiccatamente irritabile, quasi da antagonista, svolgendo un ruolo importante nell’arrivare al suo essere pugnalato più tardi quella sera in un saloon. Sebbene questa sembri essere una profezia che si auto avvera, Crane è ambivalente sul fatto che la morte dello svedese sia veramente sfortunata, cioè le sue azioni e quelle degli uomini fossero inevitabili, o se tutti avessero potuto fare scelte migliori che avrebbero risparmiato la vita dello svedese. Durante la maggior parte della storia, Crane indirizza i lettori verso un'interpretazione deterministica dei suoi eventi (cioè, è destinato ad accadere). Lo fa principalmente descrivendo le azioni degli uomini come modellate non dal libero arbitrio, ma piuttosto dall'ambiente circostante e dagli istinti. Crane aggiunge una scena finale in cui l'orientale suggerisce che la morte dello svedese non sia mai stata sfortunata, ma piuttosto il risultato di una serie di scelte sbagliate, lasciando tutti gli uomini dell'hotel moralmente responsabili dell'omicidio dello svedese e della prigionia del giocatore d'azzardo. Quando il cowboy ipotizza pigramente che, se lo svedese non avesse accusato Johnnie di imbrogliare le carte, sarebbe ancora vivo, l'Orientale prende sul serio questa possibilità e le sue implicazioni morali. Inoltre, poiché tutti gli uomini sembravano rovinare una lotta per tutta la serata, l'orientale crede che tutti abbiano la responsabilità della morte.  VULNERABILITA’ e VIOLENZA "The Blue Hotel" si trova in Nebraska alla fine del XIX secolo, un'epoca in cui lo stato rappresentava i bordi dell'Ovest americano senza legge. Era pericoloso viaggiare verso ovest durante questo periodo, e come tale i personaggi principali della storia, ognuno dei quali viaggia da solo, spesso nascondono i loro veri sentimenti. Questa falsa spavalderia, tuttavia, porta solo a un maggiore senso di sfiducia e disagio tra il proprietario dell'hotel Scully e i suoi ospiti, portando a conflitti e alla fine violenza fisica. Il bisogno dei protagonisti di mascherare la loro paura dimostra l'opinione di Crane secondo cui mascherare la vulnerabilità crea solo tensione e violenza, mentre discutere apertamente di sentimenti di paura o disagio può costruire fiducia Crane dimostra i benefici di essere aperto sulla paura, cowboy e l'orientale sono in grado di confortarsi a vicenda, e anche di costruire fiducia attraverso la comprensione reciproca delle strane circostanze in cui si trovano.  GIUDIZIO ed INGANNO Crane crea un ambiente di paura e disagio, poiché i personaggi e il lettore non sono sicuri di chi fidarsi, quindi tale ignoranza e giudizi superficiali, suggerisce la storia, aprono la strada all'inganno. L'aria di mistero che li circonda e riflette che sono definiti l'uno negli occhi dell'altro dal loro aspetto esteriore, nessuno degli uomini compia molti sforzi per condividere le proprie retroscena suggerisce ulteriormente la loro reciproca mancanza di fiducia e consente speculazioni ignoranti e, in ultima analisi, inganno. Quando lo svedese alla fine accusa Johnnie di imbrogliare le carte, per esempio, gli altri personaggi sono pronti a saltare in difesa di quest'ultimo; piuttosto che considerare le prove a portata di mano, presumono semplicemente che lo svedese sia nel torto basato sui loro giudizi precedenti sul suo comportamento paranoico mentre in realtà è Johnnie a barare. Crane chiarisce alla fine la follia nel fare affidamento sulle apparenze e sfuma la linea tra fiducia e inganno. Ingannando il lettore nel fidarsi di certi personaggi ingannevoli, dimostrando quanto facilmente il giudizio ignorante possa portare all'alienazione e alla violenza.  JACK LONDON (1876-1916) Nacque a San Francisco, California da madre spiritualista e convivente con un astrologo vagabondo che l’abbandonò. La madre, Flora, si sposò con John London, un veterano della Guerra Civile. La sua infanzia fu infelice, visse molto con il suo vicino di origini afroamericane il quale lo chiamò Jack fino a quando, all’età di 15 anni, navigò nella baia di San Francisco e lavorò come pescatore di ostriche a 20 anni fu accettato dall’Università della California ma frequentò i corsi solo un semestre, perché non aveva abbastanza denaro. La svolta della sua vita fu quella dell’Alaska per prendere parte alla corsa all’oro in cerca di fortune, inoltre viaggiò molto in Korea nella guerra Russo-Giapponese del 1904, comprò terreni nella Contea di Sonoma, fece residenza nelle Hawaii diventando il primo scrittore della costa pacifica. Nonostante abbia ammesso di scrivere unicamente per soldi, fu un abile artigiano, toccando temi letterari, filosofici, scientifici. Il corpo dei suoi lavori riflette sulle turbolenze sociali ed intellettuali del 20esimo secolo. “TO BUILD A FIRE” Nel Canada settentrionale, un escursionista solitario appena arrivato in questa zona, non ha familiarità con le temperature estreme fredde parte con il suo cane vero il sentiero principale dello Yukon riunendosi con i suoi compagni di viaggio, che definisce "i ragazzi", al Henderson Camp. L'uomo, quindi, pensa pochissimo mentre cammina, considerando solo la sua destinazione per la sera, e il suo pranzo, che porta dentro la giacca contro la pelle per impedirne il congelamento, mastica tabacco mentre cammina, e il suo sputo si congela in un ghiacciolo dalla bocca al freddo estremo. Gli istinti naturali del cane dicono che non è sicuro viaggiare in queste condizioni meteorologiche come se aspettasse che l'uomo faccia lo stesso: smetta di viaggiare e accenda un fuoco. Mentre l'uomo cammina, sta cercando attentamente luoghi in cui il ghiaccio e la neve potrebbero nascondere l'acqua nascosta. Cadere attraverso il ghiaccio e bagnarsi sarebbe pericoloso e ritarderebbe il suo viaggio perché avrebbe dovuto fermarsi per costruire un fuoco per riscaldarsi. Manda prima il cane su una macchia di ghiaccio il quale cade e congela all'istante gambe e zampe, lui non conosce le conseguenze dei piedi congelati, ma è diretto dal suo istinto di sopravvivenza per rimuovere il ghiaccio. L'uomo si ferma a mangiare il suo pranzo, nei pochi minuti in cui si toglie i guanti le mani si intorpidisce, non sente le dita dei piedi e dei piedi, e il ghiaccio congelato intorno alla bocca, nella barba ostruisce il suo mangiare. Infatti, si dimenticò di costruire prima un fuoco per riscaldarsi. Ricorda di aver incontrato un vecchio a Sulphur Creek che gli diede consigli di viaggio e sicurezza, il quale aveva deriso le storie dell'uomo sulle temperature fredde, ma ora riconosce che l'uomo aveva ragione e così accende un fuoco, scioglie il ghiaccio dalla sua faccia e mangia il suo pranzo con la compagni del cane, che si siede vicino al fuoco godendosi il calore tanto da non volerlo lasciare quando il padrone si rialza per ripartire. Cammina per mezz’ora quando ad un tratto, senza preavviso, il ghiaccio si rompe e cade inzuppandosi fino alle ginocchia e quindi deve fermarsi a costruire un fuoco e asciugare i suoi vestiti, un altro pezzo di istruzione del vecchio a Sulphur Creek. L'uomo raccoglie legna e costruisce il suo fuoco tra alcuni pini in cima a una banca. Si muove con attenzione, capendo che deve avere successo al suo primo tentativo di costruire un incendio. L'uomo inizia a rimuovere i suoi mocassini congelati, quando, improvvisamente, la neve cade dai pini sopra sull'uomo e sul suo fuoco, soffocato in un istante. Scioccato, inizia a ricostruire il suo fuoco all'aperto, desiderando un compagno che avrebbe potuto aiutarlo in questa situazione. Guarda gelosamente il cane, che è protetto dalle risorse naturali del suo corpo, non riuscendo più ad accendere il fuoco per la seconda volta La vista del cane ispira un'idea folle, infatti ha sentito parlare di un uomo sopravvissuto a una tempesta invernale uccidendo un animale e strisciando all'interno del cadavere per il calore, pensa così di poter uccidere il cane, scaldare le mani all'interno del suo corpo e riprovare a costruire un fuoco. L’abitazione viene descritta in termini negativi, sembra un luogo quasi in rovina, in cui si respira un’aria di morte, come un luogo di diavoli e spiriti strani, il giovane la osserva e coglie tutti i dettagli che testimoniano il passaggio dei vari inquilini, con segni di uso e decadenza e la stanza viene personificata. Accoglie con finta ospitalità, ambigua, simile al sorriso di una donna con cattiva reputazione, i primi segni che colpiscono l’attenzione del protagonista sono quelli che vede sui mobili e sull’arredamento. Oltre all’aspetto visivo, ci sono anche quello uditivo e quello olfattivo nella descrizione della stanza, infatti il protagonista sente i rumori provenienti da altre stanze: chi chiude porte, chi suona uno strumento, chi ride, chi canta, si sentono i rumori provenienti dalla strada, dei mezzi di trasporto e del gatto che miagola nel cortile sottostante. Il protagonista sente il profumo di fiori così avvolgente e grazie ad esso riconosce il segno del passaggio della sua fidanzata, egli pensa “She has been in this room”, esce dalla stanza e chiede di nuovo alla proprietaria ma lei nega di nuovo di averla vista e il giovane, disperato e senza speranze, torna nella stanza che gli appare come quasi morta, non gli parla più. L’ultimo evento si conclude col giovane che chiude porte e finestre, accende il gas e si suicida. A fine racconto vi sono delle donne (tra le quali la proprietaria) che bevono birra e discutono del suicidio del giovane. Dal loro discorso si intende che la proprietaria aveva nascosto qualcosa al giovane. Prima del suicidio del giovane, si era uccisa un’altra persona in quella stanza, ovvero proprio Eloise e la proprietaria non lo aveva rivelato al giovane per paura di non affittare quella stanza. Dunque, a fine racconto si scopre che la fidanzata del giovane aveva abitato temporaneamente in quella stessa stanza e, per giunta, si era suicidata nello stesso modo del giovane → intervento del fato che governa la vita umana + finale a sorpresa. ANALISI: In questo racconto troviamo l’idea del caso che governa la vita dell’uomo. Il concetto di destino, fato (che è alla base del determinismo) calato all’interno di un’ambientazione urbana. E possiamo leggere la reazione del protagonista, un giovane che si confonde nell’anonimato della Manhattan di inizio ‘900.  AMORE E DETERMINAZIONE L'amore e l'ossessione come il giovane potevano trovare un ago nel fieno. E lui la trova, ma solo in sostanza. La sua passione per Eloise aveva superato i limiti fisici, perché la trovò un sentimento, una presenza che non riusciva a vedere, solo sentire. Il suo desiderio per lei lo fece conversare con il profumo. Il suo amore aveva imparato il linguaggio del silenzio, ed era ben consapevole che era assolutamente batty.  ISOLAMENTO e SOLITUDINE Questo tipo di comportamento, della donna che non gli dice la verità, la desolazione, la solitudine e tristezza della stanza e dell’ambiente attorno a sé, portano il giovane a preoccuparsi proprio per questo atteggiamento quando è entrato in città. Un altro fu la strana esperienza del giovane quando si sdraiò sulla sedia, e una marea di voci e profumi si aggirarono intorno a lui, formando un forte vortice intorno a lui. E non sentiva alcuna connessione e non si era mai sentito così solo; come se fosse sordo e il mondo sentiva tutto.  DISPERAZIONE Anche prima di decidere di cedere i suoi sensi allo sconforto, la miseria della situazione aveva fatto una casa in lui. Era potente titubante anche prima di fare la domanda per sempre terribile. Gli ultimi cinque mesi hanno eroso la sua costanza e dedizione. _______________________________________________________________________________________ AMERICAN LITERATURE 1914-1945  The Two Wars as historical markers La WWI iniziò nel 1914 con Inghilterra, Francia e Russia combattere contro la Germania e gli Stati Uniti entrarono in guerra solo nel 1917 al fianco di Inghilterra e Francia. L’America viene da un periodo di grandezza industriale grazie alla svolta che ci fu stata dopo la Guerra Civile e Ricostruzione, ai grandissimi flussi migratori dall’Europa e dall’Asia, alle grandi scoperte scientifiche e tecnologiche: o la famosa MODEL T, la prima auto prodotta di massa grazie all’invenzione della catena di produzione o l’invenzione dell’aereo grazie ai fratelli Wright Con il congresso del 1924, fu varata una nuova legge che vietava l’ingresso degli immigrati asiatici e inoltre emanava un numero massimo di immigrati dalle altre zone del mondo, cercando di controllare la composizione etnica degli Stati Uniti. L’immediato dopoguerra vide la nascita della Paura Rossa, furono caratterizzati da una diffusa paura dell'influenza di comunisti e anarchici sulla società statunitense e della loro infiltrazione nel governo e spronarono investigazioni aggressive, la carcerazione di persone che si riteneva fossero motivate dall'ideologia comunista o anarchica o associate a movimenti politici di questo tipo. Nonostante questo tipo di divieti e di paure verso la politica di sinistra, molti scrittori ed intellettuali si avvicinarono e guardarono il Comunismo come un mezzo per combattere le disuguaglianze sociali, nel mondo lavorativo ecc. La guerra inoltre cambiò e mutò alcune situazioni sociali e politiche, le donne finalmente iniziarono ad avere la loro fetta d’onore, iniziarono a lavorare come infermiere, e con il 19esimo emendamento del 1920, fu loro permesso il diritto di votare. La NAACP, “Associazione nazionale per la promozione delle persone di colore” fondata nel 1909 riuscì a commissionare ufficiali afroamericani nelle forze armate. Nel 1929 al crollo della Borsa di Wall Street, che segna la data di un vero e proprio crollo di un ordine economico, culturale e sociale più ampio per chi era borghese e conduceva una vita sfavillante anche negli affari. Gran parte della fiction modernista americana prodotta a partire dal ’29 si occuperà di questo senso di rottura rispetto alle epoche precedenti. Il 1929 apre la strada alla crisi degli anni ’30, ricordati dal punto di vista storico, come gli anni della Grande Depressione. Agli anni ’30 è legata la figura politica del Presidente americano, eletto per 3 volte: Franklin Roosevelt che adotta una serie di riforme chiamate New Deal che aiuta a risollevare la sorte americana anche a livello di disoccupazione.  Changing times Lo sviluppo economico e tecnologico di questi 30 anni portò indubbiamente a dei cambiamenti sociali e culturali che influirono sulla vita di tutti i giorni. Nel 1920 ci furono drastici cambiamenti per quanto riguarda l’etica sessuale, grazie soprattutto al lavoro svolto da Sigmund Freud, l’inventore della psicanalisi, infatti il suo scopo era quello di liberare le sensazioni represse ed evitare di far presentare nuovamente i traumi del passato. Diede modo di espandere la libertà sessuale per uomini e donne, soprattutto le donne che, oltre all’erotismo, cercavano maggiori libertà nelle società e così cambiò il dress code. Ogni persona aveva modo di esprimere le proprie sensazioni, idee con libertà e senza doverle reprimere, così vale anche per gli omosessuali i quali rischiavano legalmente e “socialmente”. Gli afroamericani divennero sempre più liberi, ebbero la possibilità di muoversi, furono sempre più visibili all’interno della società americana, tanto da rendere interi quartieri come ad esempio Harlem, totalmente popolati da afroamericani e furono un vero e proprio centro di nascita culturale, Harlem Reinassance. L’ineguaglianza di classe, come anche le divisioni razziali, continuarono a generare dibattiti intellettuali e artistici nel periodo delle due guerre tanto che, gli Stati Uniti, accolsero molti movimenti radicali come gli attivisti del lavoro, utopismo, socialismo, anarchismo inspirati soprattutto dall’avvento dell’Unione Sovietica, da i sempre più numerosi uomini di sinistra che accolsero le tradizioni Marxiste.  Science and Technology La tecnologia svolse un ruolo importante e vitale perché contribuì a diffondere la cultura in mondo nazionale e non limitato a una serie di manifestazioni locali, infatti con lo sviluppo dei trasporti, della comunicazione, nuovi modi di produrre riuscì ad unire, in un certo senso, una nazione fortemente divisa. Lo sviluppo dell’automobile divenne un simbolo di libertà e connessione, come anche la strada, le rotaie e le ferrovie ma in questo nuovo mondo, vi sono anche casi di connessioni che non avvengono. Gli scienziati e gli intellettuali letterari divergevano costantemente nelle idee e comunicazione, infatti con l’arrivo delle nuove tecnologie, gli intellettuali riscontrarono una perdita del tradizionale, della spiegazione umanistica del concreto e reale e la perdita delle sensazioni della vita e del linguaggio. Nacquero così due culture  scienza vs letteratura.  Literature during the Modernism La letteratura del periodo modernista riflette tutte le preoccupazioni dell’epoca e coinvolge la riflessione sul ruolo dell’arte nella società moderna che sta cambiando rapidamente in 30 anni e anche l’idea stessa di letteratura cambia. Una delle riflessioni su cui la letteratura si sofferma è l’uso della tradizione letteraria nel mondo moderno, si sofferma sul ruolo dell’arte nella società moderna e la riflessione della relazione anche complicata tra il mondo contemporaneo (modernità) e la tradizione (passato letterario). Eliot afferma che l’artista non può essere completamente slegato dalla tradizione che lo ha preceduto perché intrattiene comunque un rapporto di differenze anche enormi o su analogie con poeti e artisti precedenti. Nel Modernismo Americano rientrano 3 correnti: 1) HIGH MODERNISM: primissima fase (1914-1920). Esempio con poesia americana. Anni in cui dal punto di vista del genere della poesia c’è il contributo delle avanguardie artistiche. In questi anni alcune forme espressive legate al rapido cambiamento storico e sociale trovano la massima espressione. In Italia ad esempio c’è il Futurismo che dall’arte si riflette anche sulla poesia. In America, le poesie di W. C. Williams sono unione di avanguardia artistica e poesia. In questa prima fase, c’è uno sguardo verso il continente europeo. 2) AMERICAN MODERNISM: si ricollega alle tematiche regionaliste dei decenni precedenti. Ne fanno parte opere che dal punto di vista della tematica sono radicate all’interno di un ambiente essenzialmente americano. Per es. W. Faulkner con ‘A Rose for Emily’ (1930) perché ambientato in uno Stato del Sud, nel Mississippi. Il ritratto della società meridionale viene svolto attraverso una tecnica narrativa modernista e sperimentale. Anche R. Frost, non solo riscrive e reinterpreta una tradizione precedente ma lo fa radicandola nel New England statunitense, usando particolari strategie retoriche. Le versioni americane del Modernismo guardano sul territorio nazionale. 3) HARLEM RENAISSANCE: tutto ciò che coinvolge le produzioni culturali dell’etnia afroamericana. Es. con Z. N. Hurston, autrice che è personalità di spicco di questa categoria. Produzione attiva soprattutto nel quartiere newyorkese di Harlem, non solo con le produzioni letterarie ma anche con le arti visive e la musica. Harlem è storicamente dove la gran parte della popolazione afroamericana si concentra.  Modern literature on stage and screen Il teatro è sempre stato centrale nella cultura americana e fu sempre influenzato dall’Europa, ma dal 1920 in poi si è arrivati ad una maturità teatrale importante, anche grazie all’utilizzo della tecnologia, sperimentando un minor dialogo ed un maggior uso, ad esempio, delle luci. Un’altra importante evoluzione fu la commedia musicale, la commedia satirica e sociale e soprattutto durante gli anni della Grande Depressione che l’America ed il governo investirono in essa, con il Progetto Federale Teatrale dal 1935-39 stabilita dal presidente Roosevelt. Raccolta di poesie in verso libero, sono più di 200 poesie che mancano di rime e versi, è grezza, piatta ed è la rappresentazione di vite private ed ordinarie e quindi va contro le aspettative pubbliche di cosa la poesia deve rappresentare. Si tratta di defunti del Midwest americano che si rivolgono al loro pubblico e raccontano alcune esperienze della propria vita in forma di monologo drammatico e gran parte dei personaggi facenti parte della raccolta sono cittadini realmente esistiti in Illinois, dove Masters è cresciuto. Tali personaggi erano parte dell’ambiente provinciale, di una piccola comunità del Midwest americano composta da giudici, uomini politici. In tutte le poesie di questa antologia, i singoli individui rappresentano persone che si trovano slegate da dove sono in quel momento, sono rappresentativi dell’esperienza umana, delle emozioni che ciascuno di noi può provare, riflessioni sui rapporti interpersonali. Le storie della comunità di Masters diventano rappresentazioni dell’uomo comune e della vita moderna/contemporanea all’autore. Fernanda Pivano è stata tra i primi a tradurre in italiano i romanzi di Hemingway negli anni ’40 del ‘900 e le poesie di Masters. I testi di Masters si slegano dall’ambiente in cui sono stati concepiti e scritti per accordarsi ad un concetto di universalità. I testi dell’album ‘Non al denaro non all’amore né al cielo’ (1971) di Fabrizio De André si ispirano alle figure che si trovano in questa antologia e dimostra l’universalità delle tematiche affrontate dagli abitanti di Spoon River. “TRAINOR THE DRUGGIST” Lo speaker di questo monologo è un farmacista, colui che lavora con gli elementi chimici, egli è a sua volta una maschera, un archetipo perché, attraverso la propria esperienza, chi parla riflette sulle tematiche e sulle dinamiche di una piccola comunità americana così come si può trovare in altre comunità. Parla di come l’essere umano interagisce con gli altri, riflette su quali sono i risultati. Trainor inizia osservando e contraddicendosi in qualche modo su ciò che un chimico può sapere, per prima cosa afferma che "solo" un chimico può conoscere i risultati della combinazione di determinate sostanze, ma aggiunge rapidamente che nemmeno un chimico può "sempre" conoscere il risultato della "composizione / fluidi e solidi". Trainor quindi pone una domanda retorica, chiedendosi chi può mai prevedere come un certo uomo e una certa donna potrebbero reagire alla loro relazione. Naturalmente, nessuno può sapere come una data coppia alla fine crescerà in una relazione, e le possibilità sono infinite, così come le possibilità dei tipi di bambini che potrebbero derivare da una determinata relazione. Il chimico può sapere come reagiranno alcune sostanze chimiche con ciascuna, ma anche il chimico dovrà ammettere che molte combinazioni devono ancora essere provate. Trainor si concentra sui Pantiers, concludendo che ognuno era "buono in se stesso". Ma quando erano legati in una relazione, erano "malvagi l'uno verso l'altro". Trainor quindi dfinisce Benjamin “ossigeno", mentre la signora Benjamin era come "idrogeno", ma la combinazione, purtroppo, non era in una proporzione utile che si sarebbe tradursi, ad esempio, nell'acqua; era una combinazione che produce "fuoco". Trainor dice: "Loro figlio, un incendio devastante." Nel movimento finale, il lettore viene a sapere che Trainor è stato ucciso mentre "stava facendo un esperimento". Come "miscelatore di sostanze chimiche", Trainor si rivela incompetente, ma riferisce di aver "vissuto sbalordito", il che, secondo il modo di pensare di Trainor, gli dà almeno una misura di orgoglio di successo. Naturalmente, il lettore ricorderà che Reuben Pantier ha girato la sua vita ed è stato in grado di spegnere il "fuoco devastante" in se stesso, un'eventualità che sottolinea anche l'incompetenza del farmacologo. “DIPPOLD, THE OPTICIAN” È un’ipotesi di un dialogo tra un ottico e un suo cliente. Questa poesia è un’ulteriore riflessione sull’esperienza umana. L’ottico, nel suo voler creare un paio di lenti apposite per il suo cliente, sembra produrgli una sorta di illusione. Negli ultimi due versi il cliente dice che sta osservando un mondo giocattolo, vede tutto ridimensionato attorno a sé e l’ottico gli dice che gli creerà proprio un paio di lenti che gli faccia osservare il mondo come il cliente lo vede. Questa poesia descrive un sentimento comune in qualsiasi essere umano, ovvero il voler distaccarsi dalla realtà, il voler rifugiarsi nelle illusioni.  WILLIAM CARLOS WILLIAMS Un modernista conosciuto per andare in disaccordo con tutti gli altri modernisti ha pensato sempre di essere uno dei poeti più sottovalutati della sua generazione, la sua reputazione aumentò molto fino alla WW2 come il più giovane poeta della sua generazione, dimostrato dall’influenza dei suoi lavori. Williams ebbe un’intricata educazione, infatti si dedicò ad una laurea in medicina, al college incontrò e fece amicizia con Ezra Pound, Hilda Doolittle e una volta laureatosi, fece un master in Germania il quale gli servì come supporto per il suo maggiore obiettivo, quello della poesia. La pediatria fu la sua specialità. Rientra nella corrente dell’High Modernism ovvero quel Modernismo che recepisce le strategie retoriche e artistiche alla base delle avanguardie del primo ‘900. Diverso dagli altri due poeti perché con Williams si parla di poesia descrittiva e non narrativa. La poesia descrittiva ha al suo centro la rappresentazione non di un’idea o punto di vista ma di un oggetto, fu molto vicino al mondo della pittura e cultura. Nonostante tutto, dedicò spesso i suoi pensieri all’America dei piccoli paesi, degli immigrati, delle fabbriche, dei lavoratori della classe sociale più povera, tutto ciò che vide con gli occhi da medico qual era finì nella sua poesia, più sotto l’aspetto sociale che autobiografico. “THE RED WHEELBARROW” La centralità dell’immagine/oggetto rappresentato occupa lo spazio della creazione poetica e lo occupa in maniera visiva, grafica. È una poesia di uso comune, molto umile. Parla di una carriola rossa  SENTIMENTALISMO E OGGETTI DI USO QUOTIDIANO "The Red Wheelbarrow" è un esempio di qualcosa chiamato poesia imagista, che si concentra sull'uso del linguaggio per trasmettere immagini vivide e precise al lettore. Mentre questo stile potrebbe far sembrare la poesia di Williams piuttosto vaga, l'attenzione dell'oratore sulla carriola rossa suggerisce che il poema potrebbe benissimo essere una meditazione sentimentale sull'uso di oggetti comuni. C'è un senso di meraviglia e tenerezza, anche, mentre l'oratore si ferma per fare il punto su un elemento comune e semplice il cui valore le persone raramente notano o considerano. La continua ri-inquadratura della carriola suggerisce che l'altoparlante sta incoraggiando il lettore a guardare più da vicino l'immagine a portata di mano, e che c'è più di quanto sembri anche quando si tratta di qualcosa di banale come una carriola e il fatto che il poema manchi di punteggiatura e maiuscola suggerisce inoltre che l'oratore è in uno stato riflessivo e riflessivo.  NATURA, CIVILTÀ E AGRICOLTURA La carriola è uno strumento duraturo e universale, utilizzato dalle persone per migliaia di anni. È più comunemente associato all'agricoltura e alla costruzione, probabilmente, il fondamento su cui è costruita la civiltà, nell’opera la contemplazione della carriola del poema può essere letta come una meditazione sul legame tra l'umanità e il mondo naturale infatti l'agricoltura e la costruzione sono i mezzi che forniscono la sopravvivenza di qualsiasi società. Visto che questo lavoro è spesso sottovalutato nonostante la sua importanza per la sopravvivenza umana, l'attenzione data alla carriola potrebbe fungere da sottile riconoscimento e celebrazione della classe operaia e infine, l'ambientazione all'aperto del poema potrebbe anche parlare del valore della società che lavora in armonia con la natura, piuttosto che contro di essa.  PERCEZIONE e REALTA’ Williams descrive quest’oggetto che è bagnato dalla pioggia, vicino al quale ci sono delle galline bianche. Dal punto di vista strutturale, la poesia ha 4 strofe, ciascuna di 2 versi, il secondo verso di ciascuna strofa ha una sola parola, isolata dal resto della frase e dal punto di vista sintattico, la poesia è composta da un unico periodo. La composizione grafica è elemento integrante nell’estetica della poesia stessa, è un’estetica che vede il primato dell’oggetto sull’idea che va a rappresentare, etichettata come ‘ready made’ = oggetti scollegati e isolati dalla loro funzione principale (È una strategia retorica che fa leva sull’inaspettato; chi sta guardando è costretto a ripensare alla funzione dell’oggetto). La connessione tra l’aspetto verbale e visivo è alla base di una forma poetica tradizionale, l’ἔκϕρασις (dal greco, pron. èkphrasis) = descrizione (intesa come descrizione di un’opera d’arte, per esempio lo scudo di Achille nei poemi omerici). caso di Williams, egli non mette al centro un’opera d’arte ma un oggetto di uso comune (la carriola) → strategia dirompente nei confronti della tradizione letteraria. Ma perché descrivere una carriola? Perché si tratta di un’estetica che conferisce all’esperienza quotidiana lo stato di opera d’arte. La carriola si può trovare in campagna, in una fattoria. Mettere al centro questo oggetto di uso comune è ‘rivoluzionario’ nei confronti della poesia dell’epoca. La poesia modernista ha un dialogo parodico con la tradizione letteraria. “THE GREAT FIGURE” Altro esempio di connessione tra elementi visivi e verbali, anche qui, al centro della rappresentazione c’è un oggetto, un qualcosa di molto comune, ovvero un camion dei vigili del fuoco, ci troviamo in un contesto urbano (altro elemento che è una delle costanti che hanno portato al cambiamento sociale ed economico di quegli anni), a poesia è un riflesso diretto del suo contenuto, con il camion del fuoco che appare e scompare rapidamente nella notte, poema può essere letto come una critica sulla velocità con cui la vita può passarci. Dunque, anche in questa poesia troviamo un qualcosa che fa parte dell’ordinario (un camion degli anni ’20 con il numero 5 in grande).  ATMOSFERA . Le parole chiave di questo campo descrittivo sono "pioggia", "luci", "città oscura", la descrizione della scena, sebbene breve, è un sovraccarico sensoriale. Impostando la poesia all'interno di questa città piovosa e buia, il poema assume un'aria di nostalgia. Senza l'aspetto del camion del fuoco, la scena è in realtà un po 'deprimente, l'attenzione alla "pioggia" e al "buio" culmina in un'immagine sbiadita ovvero l'improvvisa comparsa del camion che dà vita alla poesia. La mancanza di suono all'interno della città è evidente anche dall'aspetto del camion. Questo momento è temporaneo, ma di grande impatto, non deve essere sempre il magnifico che si solidifica nella memoria.  VELOCITÀ La lenta fermezza della "pioggia" e della "luce" che inizia la poesia sono contrastate con l'improvvisa interruzione del camion dei pompieri, è interessante notare che "muoversi" è una delle uniche parole del poema che ha una linea a sé stessa, elevandone l'importanza. La morte del vecchio ordine sociale prevarrà, nonostante i tentativi di molti cittadini di rimanere fedeli ai vecchi modi e infatti Emily tenta di esercitare il potere sulla morte negando il fatto della morte stessa. La sua bizzarra relazione con i cadaveri degli uomini che ha amato - la sua necrofilia - viene rivelata per prima quando suo padre muore, poi quando Homer muore anche se questa volta, lei stessa è stata responsabile della morte. Uccidendo Homer, fu in grado di tenerlo vicino a lei. Il grottesco matrimonio di Emily e Homer rivela l'inquietante tentativo di Emily di fondere la vita e la morte. Tuttavia, la morte alla fine trionfa.  F. SCOTT FITZGERALD (1896-1940) Nel 1920-1930 fu ugualmente famoso come scrittore e autore cinematografico il cui stile di vita sembra simboleggiare le due decadi, infatti negli anni ’20 era sempre presente nei party e nella persecuzione del piacere, mentre negli anni ’30 dovette subire le conseguenze di tali piaceri. Nacque a St. Paul in Minnesota da una famiglia della classe media, da padre di origini meridionali e da madre immigrata irlandese, frequentò l’università di Princeton dove partecipo a seminari extracurriculari letterari, attività drammatiche creando nuove amicizie con gli intellettuali del campus. Riuscì a combinare la narrativa tradizionale e quella dello scrittore di fiction, con una sensibilità moderna e prestò si spostò in Europa perché la vita costava meno, dove conobbe e fece amicizia con altri americani espatriati come Hemingway, Stein e Pound più di tutti. Proprio in Europa pubblicò il suo titolo più importante, il Grande Gatsby in cui si parla di romanzo che mette in crisi il sogno americano, che coincideva con la prosperità e il successo. ‘The Great Gatsby’ viene pubblicato nel 1925 (quattro anni prima del crollo della Borsa di Wall Street). Per l’autore, i racconti costituiscono una fonte di sostentamento di tipo economico. “BABYLON REVISITED” Il protagonista, Charlie, è un americano che si trova in Europa, è piuttosto ricco e prima che perdesse denaro con il crollo della Borsa, conduceva una vita dedita al lusso e al divertimento a Parigi. Charlie, a distanza di qualche anno, torna a Parigi con l’intenzione di ottenere la custodia della figlia, Honoria la quale le era stata tolta e affidata alla sorella di sua moglie. Passata condizione di felicità e spensieratezza vs. tristezza dei tempi presenti, già dall’apertura del racconto, dove Charlie rivisita i luoghi che era solito frequentare in passato. Il Bar Ritz a Parigi pullulava di vita ed era pieno di americani espatriati come lui stesso. Il racconto si apre con un dialogo tra il protagonista e il bartender. Il narratore entra all’interno dei pensieri di Charlie (tecnica del punto di vista limitato). Il protagonista trova una Parigi diversa da quella che aveva lasciato, molto più vuota e silenziosa, sente solo quelle di una voce ormai annoiata e solitaria in un posto dove prima c’era molto rumore. Entrando nel bar vede pochissima gente, solo un paio di occhi. Charlie inizia a pensare di aver sperperato il suo denaro (to squander = sperperare, buttare all’aria il patrimonio) e pensa alle conseguenze della sua condotta precedente, pensa di aver perso la figlia e anche la moglie Helen, che è morta. La cognata di Charlie non riesce a perdonare a lui proprio la morte della sorella, poiché lo ritiene responsabile. Helen era morta a causa delle conseguenze di una polmonite che le era venuta perché era rimasta fuori casa dopo l’ennesima lite che lei e Charlie avevano avuto fuori da un locale, dunque Charlie ha perso il denaro, l’affetto. Charlie cerca di convincere i cognati ad affidargli la figlia; dice che si sente una persona nuova e può provvedere economicamente al benessere della figlia dicendo di aver chiuso con la vita precedente e non passa più il suo tempo sperperando denaro, con compagnie che lo inducevano a fare ciò. A metà della seconda sezione viene raccontato di quando Charlie sta mangiando in un ristorante con sua figlia Honoria e incontra inaspettatamente alcune persone che conosceva e sembrano irrompere sottoforma di un passato che torna sui tentativi che Charlie sta facendo per cambiare vita. Sono due le persone con le quali Charlie aveva passato molto tempo in precedenza e la sua vita era sfarzosa e ricca di eccessi e queste compagnie non erano viste di buon occhio dai cognati di Charlie. La trama si svolge in maniera lineare; il ritorno di Charlie a Parigi avviene con una finalità e dei tentativi che lui mette in atto per avere di nuovo con sé la figlia, egli è ancora ossessionato dal senso di colpa verso la moglie, perciò è deciso a cambiare vita e subisce un’alternanza di stati d’animo tra la vita passata e quella del presente. Charlie fa di tutto per convincere i cognati e pianifica la vita con sua figlia ma ha sempre una prospettiva nel passato e la prospettiva futura che lui ha con la figlia viene impedita dal ricordo triste che ha per tutto quello che aveva programmato e pianificato insieme alla moglie. Nella quarta sezione c’è l’ennesimo tentativo, da parte del protagonista, di convincere i cognati. Lincoln, il cognato, continua a rimproverarlo per la sua condotta passata, per il tempo e le risorse sprecate, ma Charlie non si rassegna, porta regali per la figlia e i cognati, convinto di riuscire nel suo intento e sfoggiando le sue risorse, ma a casa si presenta la coppia che Charlie aveva incontrato al ristorante (che rappresentano i fantasmi del passato). È una visita del tutto inaspettata, che si rivela un ostacolo ai suoi piani. Questa visita segna anche in maniera simbolica la perdita delle speranze per Charlie, che aveva promesso di non frequentare più compagnie della vita passata, invece si presentano a casa e sarebbero stati da evitare. La conclusione del racconto si incentra sulla solitudine alla quale Charlie si è rassegnato. Il crollo delle sue speranze fa sì che egli si trovi a riflettere ancora sul suo passato, che torna a tormentarlo come un incubo. Charlie ricorda tutto ciò che era successo, come aveva lasciato sua moglie fuori al freddo. Negli anni ’20 è possibile conquistare qualsiasi cosa del denaro, bastava pagare. C’è l’idea che col denaro era possibile ottenere qualsiasi cosa, anche l’impossibile e con questa immagine si chiude il racconto.  TEMA DEL DENARO Il denaro sostiene l’architettura di questo racconto, la tematica del guadagno è una vera e propria preoccupazione sociale dei primi anni del ‘900. In ‘Babylon Revisited’ troviamo storie di personaggi appartenenti alla borghesia agiata, sono molto ricchi e benestanti e in un certo senso incarnano il potere che il denaro aveva negli anni ’20. Vengono utilizzati termini che riflettono tutto ciò che è connesso al denaro e alla prosperità economica, è un linguaggio, uno stile che riflette la concezione secondo cui anche le persone siano dei beni da acquistare. Charlie insiste molto con la sua posizione economica e sociale, pensa che tutto possa essere ripagato come un debito, anche valori e affetti. Il riferimento alla ricchezza materiale ricorre sempre all’interno del testo ma è tematica centrale dell’epoca (anni’20-‘30).  L'INEVITABILE FUGA DAL PASSATO Anche se i giorni più selvaggi di Charlie sono passati da tempo, non sarà mai in grado di sfuggirli veramente, anche le cose che sono cambiate gli ricordano il suo passato, semplicemente perché la novità di loro lo sembra strano. Charlie vorrebbe lasciarsi alle spalle il suo matrimonio fallito, ma non può, infatti Marion gli ricorda costantemente i suoi errori, a cui si aggrappa quasi ossessivamente ed il passato informa il presente: a causa di ciò che Charlie ha fatto a Helen, gli viene impedito di vivere con Honoria. Forse le figure più inquietanti del passato sono Duncan e Lorraine, ricordi viventi dei brutti vecchi tempi, che cercano ancora di seguirlo ovunque vada. Se Charlie vuole scrollarsi di mente il passato, tuttavia, una parte di lui contemporaneamente non può lasciarlo andare ma non possiamo fare a meno di pensare che Charlie stia davvero cercando di essere perseguitato. Deve sapere, consapevolmente o inconsciamente, che visitare le scene della sua vita precedente lo riempirà di rimpianto e forse anche di desiderio. Forse la cosa più schiacciante di tutte è il fatto che Charlie dà l'indirizzo di Lincoln e Marion ad Alix, chiedendogli di passarlo a Duncan.  LA PUREZZA DELL'AMORE PATERNO Fitzgerald caratterizza l'amore che padri e figlie provano l'uno per l'altro come l'unico puro e puro tipo di amore al mondo. Altri tipi di amore, per quanto appassionati o intensi possano essere, sono sempre complicati dall'avversione o dalla sfiducia. Charlie ed Helen si amavano, per esempio, ma si tormentavano e si abusavano a vicenda mentre Lincoln e Marion dimostrano un altro tipo di amore coniugale, genuino ma teso da difficoltà finanziarie e familiari. In una certa misura, Charlie ama Lincoln e Marion, che considera ancora la famiglia ma allo stesso tempo, tuttavia, li pensa come avversari, e la loro reciproca sfiducia l'uno dell'altro rende il loro amore meno che puro. Solo Honoria e Charlie si amano in modo puro, spesso parlano del loro amore l'uno per l'altro, e lei gli chiede se lui la ama più di chiunque altro al mondo. L'amore coniugale e familiare può cadere a pezzi con regolarità, ma l'amore tra bambini e genitori è il più puro.  ZORA NEALE HURSTON (1891-1960) Nacque nel 1891 in Notasulga, Alabama ed un anno dopo si spostarono in Florida nella cittadina di Eatonville, completamente abitata da afroamericani. Riuscì solo da adulta ad iscriversi alla Howard University a Washington, l’università di punta degli afroamericani e si spostò ad Harlem per proseguire la sua carriera letteraria, la sua poetica fu generosa, schietta, esuberante e conversatrice infatti lavorò come segretaria personale del novellista liberale Hurst. Rientra nella corrente letteraria della Harlem Renaissance. In questo racconto troviamo un’ambientazione storica/reale. Elementi concreti + finzionali, elementi con cultura afroamericana, elemento folkloristico, specifico di una data etnia. “THE GILDED SIX-BITS” È la storia di una coppia che risulta influenzata dalla tematica del potere/significato del denaro. Il narratore è in terza persona, esterno alla storia e nel racconto si sovrappongono due dimensioni: o quello legato al contesto geografico o quello storico Ci troviamo negli anni ’30, in una città meridionale, abitata da persone afroamericane e anche i protagonisti appartengono a questo gruppo etnico. I temi sono universali. Vi sono archetipi, figure, immagini e idee che puntano ad esplorare il carattere umano più in generale. Metafore che riflettono e descrivono la preoccupazione sociale dell’epoca. Il racconto è ambientato a Eatonville (città a maggioranza di popolazione afroamericana), la casa non è ricchissima ma molto ordinata e curata. I protagonisti, ovvero gli abitanti della casa appartengono alla working class, il marito di Missie May è operaio in una fabbrica e riesce a mantenere la sua famiglia e la sua abitazione mentre Missie May fa il bagno, ritorna il marito dal lavoro, il suo ritorno è un rituale di felicità domestica che la coppia compie ogni fine settimana. La caratterizzazione della coppia avviene attraverso le azioni che la coppia, a fine settimana, fa sempre. Con una modesta paga hanno comunque una vita felice, il sabato Joe riporta lo stipendio a casa e lancia monete d’argento sull’uscio e da questo rumore la moglie capisce che il marito sta tornando e mettono in atto un finto inseguimento e una finta lotta, poi si preparano a cenare e Joe dice alla moglie di volerla portare in città, in gelateria, da Otis Slemmons, che è un tale che ha fatto fortuna al Nord, a Chicago, ed ha accumulato ricchezze con i gelati. Slemmons, tornato in Florida, ha aperto una sua gelateria, viene descritto tramite le particolarità del suo abbigliamento: ha i denti d’oro ed è vestito bene, tanto da sembrare un uomo bianco piuttosto ricco, si era arricchito con le donne bianche di Chicago. Usa due monete: una d’oro come spilla e un’altra la porta attaccata alla catena dell’orologio, Missie May rimane molto colpita perché non aveva mai visto tanto denaro né oro. Per quanto riguarda la struttura di questa storia, si noti che Hemingway la divide in sei sezioni e all'interno di ognuna di queste sezioni inserisce un flashback che appare in corsivo, giustapponendo continuamente il presente senza speranza e straziante con il passato, che spesso sembrava pieno di promesse. I flashback stessi si sono incentrati sulle preoccupazioni per l'erosione dei valori: amore perduto, sesso sciolto, bere, vendetta e guerra. Sono un mix di edonismo, sentimentalismo verso la condizione umana e lasciare affari incompiuti.  SIMBOLISMO Qui, in questa storia, il simbolismo del Kilimangiaro è in contrasto con il simbolismo delle pianure. Harry sta morendo in pianura per cancrena, un'infezione puzzolente, putrida e mortale, causando il marciume del suo corpo e il nero verdastro. Sullo sfondo di Harry di orrore oscuro e puzzolente e disperazione, Hemingway contrasta i ricordi di Harry dei bei momenti che ha avuto in montagna. Le cose buone accadono in montagna; cose brutte accadono in pianura. Hemingway termina la sua storia con lo spirito trionfante di Harry, come quando Harry muore, il suo spirito viene rilasciato e viaggia verso la cima della possente montagna dove la cima quadrata del Kilimangiaro è "larga come tutto il mondo"; è incredibilmente bianco mentre brilla abbagliante alla luce del sole. La montagna è brillante, coperta di pura neve bianca; è incredibilmente pulito - un posto pulito e ben illuminato. Un elemento connesso all’uso di simboli che possiamo trovare nel racconto è la presenza di due animali: all’interno della seconda sezione dialogata, negli spazi che circondano lui e la moglie in attesa dei soccorsi, si aggira ripetutamente una iena attorno al protagonista. Essa è simbolo di un pensiero che gli viene in mente ovvero un presagio di morte. La iena simboleggia un qualcosa di brutto che potrebbe accadergli da un momento all’altro. La presenza della iena è ripetuta successivamente nel racconto e indica inoltre, un senso di perdita. Ma l’unica cosa che il protagonista non ha mai perso è la curiosità. L’immagine della morte collegata alla presenza della iena rappresenta una dimensione simbolica che porta al doppio finale di questo racconto: 1) subito dopo l’episodio della iena viene riportato il momento in cui arriva l’aereo che porta in salvo il protagonista ferito. La sezione si conclude con il protagonista che sorvola la cima del Kilimanjaro. Alla cima della montagna c’è un leopardo, che rappresenta una sorta di allucinazione/fantasia del protagonista che è in punto di morte; 2) la moglie viene disturbata dal verso quasi umano che emette la iena. Lei si sveglia, va dal marito ferito e il protagonista è morto e torna ancora l’immagine simbolica della iena, che già come presagito dal protagonista, conclude circolarmente la narrazione. Dunque, questo secondo finale si conclude con la morte del protagonista/dello scrittore.  ICEBERG THEORY Tecnica narrativa, secondo Hemingway, per scrivere un racconto di successo, occorre conoscere benissimo i fatti che lo scrittore vuole raccontare. Può decidere egli stesso cosa far emergere nel testo e cosa nascondere. L’iceberg è dunque una metafora che funge da strategia narrativa, retorica e stilistica. Così come l’iceberg è ricoperto per i ⅞ dall’acqua, e ne resta visibile solo una piccolissima parte, allo stesso modo uno scrittore efficace dovrà proporre agli occhi del lettore solo una piccolissima parte di quello che lo scrittore vuole raccontare, lasciando coperte gran parte delle informazioni che dovranno essere ricostruite dal lettore. Tale operazione è possibile farla quando lo scrittore conosce bene ciò che sta scrivendo ed è così bravo da mostrarne solo una piccolissima parte. Il lettore sarà altrettanto bravo da ricostruire tutta la storia, come se l’avesse letta. Anche se il resto non è visibile, il lettore avrà l’impressione che la storia è efficace. Si tratta di eventi, dettagli che vengono mano a mano accennati e ricostruiti dal lettore. È una strategia che lascia un buon margine d’azione al lettore. Lo scrittore conosce benissimo gli eventi che scrive perché appartengono alla propria vita/biografia.  PUNTO di VISTA DELL’UOMO SULLE DONNE Come uomo tenuto, non sta svolgendo i ruoli di genere tipici dell'epoca in cui ci si aspettava che gli uomini provvedessero alle loro mogli, creando un senso di inadeguatezza che proietta sulle donne che lo tengono e la storia evidenzia implicitamente la natura riduttiva e restrittiva dei ruoli di genere stereotipatici. Le donne ricche sono state strumentali alla ricerca di una qualità della vita da parte di Harry al di là dei suoi mezzi, Helen gli ha aperto la vita, ma lui risponde con amarezza alla sua posizione sociale subordinata. Il suo tono cinico evidenzia il suo risentimento per la sua dipendenza, il suo disgusto rivelando una consapevolezza di sé delle sue carenze. Dovrebbe essere il capofamiglia, ma invece ha scelto una vita dipendente dalla ricchezza delle donne, promuovendo il suo senso di inadeguatezza. Quando lascia da parte il suo risentimento per il suo più alto status sociale, Harry ha chiaramente grande considerazione per sua moglie come individuo, rivelando un trattamento più stratificato delle donne nella storia di quanto il primo argomento della coppia suggerirebbe. Secondo la sua visione del mondo, metà della coppia deve guidare, e Harry ha scambiato il suo ruolo normativo di genere (e quindi la sua indipendenza e rispetto di sé) per rimandare a lei. In questa narrazione in prima persona, la visione del protagonista delle donne è limitata dalle sue insicurezze e ciò che mostra è che gli uomini dell'epoca vedevano le donne principalmente attraverso il prisma della loro - forse insicura - mascolinità.  COSTANTE PRESENZA DELLA MORTE Bloccato senza accesso alle cure mediche, la gamba marcisce lentamente, e Harry sa che presto morirà. Mentre attende la sua fine, pensa alla morte della sua carriera di scrittura, che si estinguerà anche quando morirà. Attraverso il rimpianto di Harry per la sua vita sprecata e il suo talento, Hemingway suggerisce che si dovrebbe sfruttare al meglio la vita, poiché la morte è sempre presente e potrebbe colpire in qualsiasi momento. Per tutta la storia, la morte è una presenza fisica, e il fetore costante dell'infezione letale di Harry è la manifestazione più chiara della morte della storia. L'odore della morte che pervade sia le scene reali che immaginare della storia rende chiaro che la morte è inevitabile, ma la iena in agguato intorno al falò dà anche alla morte una presenza fisica ed in effetti, quando Harry muore, è la chiamata della iena che avverte Helen. Mentre Harry riflette sulle sue numerose esperienze, diventa chiaro che la morte è sempre stata una forza drammatica che ha invaso la sua vita, ricordando spesso fatti avvenuti in guerra Non è tanto la sua morte stessa che pesa pesantemente sul cuore di Harry, ma piuttosto la sua vita sprecata e le sue opportunità. Spesso è la voce di Harry che usa un tale linguaggio contro se stesso, serve come un forte avvertimento da parte di un personaggio che ha sperimentato tale rimpianto in prima persona. Hemingway dipinge molte immagini varie del modo in cui la morte ha invaso la vita movimentata di Harry e la sua psiche mentre si avvicina alla sua fine. In definitiva, la storia fa causa alla vita e alla ricerca di obiettivi personali mentre l'opportunità rimane, poiché nessuno può prevedere il tempo o la natura del proprio fine. AMERICAN LITERATURE SINCE 1945 La Guerra Fredda aveva visto opporsi il blocco sovietico e quello americano, che rappresentavano due modelli politici, culturali ed economici diversi. La suddivisione europea è rivelatrice del fatto che gli Stati Uniti si potevano considerare una vera e propria potenza mondiale. Si ricorda l’importanza degli Stati Uniti all’interno dello scacchiere geopolitico internazionale. The Civil Rights Movement aveva come finalità principale, attraverso azioni di massa non violente, di opporsi alla segregazione che ancora vigeva nel Sud degli USA. L’abolizione della schiavitù negli Stati del Sud aveva avuto come conseguenza una serie di legislazioni e di atti tra la popolazione bianca e quella afroamericana. Attraverso le forme di protesta di massa non violente si cercava di garantire i diritti delle minoranze afroamericane. Martin Luther King è uno dei leader di questo movimento. Sono due i momenti più importanti della sua attività: - Discorso del 28 agosto 1963 ‘I have a dream’: si inserisce in una parabola storica iniziata 100 anni prima del 1963 (cioè durante la guerra di Secessione). Nel 1865 c’è stata la fine della guerra civile e fu abrogata la schiavitù su tutto il territorio nazionale. Tuttavia l’emancipazione delle minoranze non era del tutto completa negli USA. Nonostante il grande evento della Secessione, gli afroamericani si trovano in una condizione di subalternità rispetto a quello che continua ad essere lo standard della società americana. Alcune frange sono state escluse da quella democrazia che avrebbe dovuto essere promessa a tutti. È proprio negli anni ’50 del ‘900 che prendono coscienza ed hanno voce in capitolo. L. King fa riferimento ad altri momenti costitutivi della storia americana. Le sue ultime parole tra virgolette ricordano la Dichiarazione d’Indipendenza ma anche la Bibbia. Il discorso religioso è alla base di ciò che dice L. King. Alcuni critici letterari del ‘900 hanno visto la persistenza della visione religiosa puritana che poi prende diversa forma a seconda dell’epoca e della variante religiosa. Nel discorso di M. L. King si intrecciano diversi livelli di lettura tutti legittimi, religiosi e politici e vi si ritrovano gli echi di tutta una tradizione, che ha contribuito a costruire quella americana. LITERARY MOVEMENTS SINCE 1945 POSTMODERNO = non solo letteratura, ma termine che descrive più ampiamente tutta la società che si afferma dal secondo dopoguerra in poi. Termine utilizzato dagli anni ’60 in poi per descrivere cultura e società contemporanea e il termine nasce negli anni ’40 del ‘900 in architettura da parte di critici e storici. Dal 1960 descrive un tipo di letteratura che riprende, adatta ed estende le tecniche e le caratteristiche del Modernismo lo porta all’estremo la sperimentazione dell’epoca precedente ed è un’epoca composita e complessa. Gli elementi che lo compongono in letteratura sono idee all’interno dei testi ma più in generale seguono la cultura contemporanea. L’aspetto è letterario ma anche estetico. TEORIE NEL POSTMODERNO E CULTURA IN GENERALE:  Jacques Derrida  deconstruction, idea of <<discourse>>. Movimento filosofico. Ha teorizzato l’idea di discorso, cuore della sua filosofia. Tipo di approccio filosofico-letterario iniziato negli anni ‘60 dal filosofo francese, secondo cui attraverso l’idea di discorso mira a scoprire, decostruire (l’oggetto letterario e artistico), intendendolo come il prodotto di diverse categorie di pensiero. Ogni opera d’arte o testo è il risultato di una serie di significati letterari o imposti da chiunque possa produrre o leggere un’opera d’arte (per es. in base all’orientamento religioso ecc…). Ogni aspetto della realtà ha diversi strati secondo cui ciascun paradigma ha una visione ordinata. Esempio di diversi livelli di lettura lo abbiamo con ‘Recitatif’ di Toni Morrison. Si basa sull’esperienza che ciascuno di noi porta all’interno di un testo;  Michel Foucault, ‘The Archaeology of Knowledge’ (1969). Si interroga in che modo qualsiasi branca della cultura e della realtà sia una serie di stratificazioni nel tempo;  Jean François Lyotard, ‘The Postmodern Condition – A Report on Knowledge’ (1979). Idea chiave all’interno di questo testo è quella che l’autore chiama ‘little narratives’, la postmodernità è un insieme di esperienze parziali, localizzate, di un punto di vista ristretto, specifico. Un’opera che pretende di spiegare e comprendere la totalità delle esperienze possibili non è riscontrabile in un’epoca frammentata dalle esperienze. Occorre parlare di piccole narrazioni, ciascuna riflesso di una realtà specifica;  J. Baudrillard, ‘Simulacra and Simulation’ (1981): descrizione del contemporaneo come una serie di segni che possono essere riprodotti, tipo catena di montaggio; Nel paragrafo più avanti, Callisto sta dettando e scrivendo le sue memorie e lo fa in terza persona. Inizia a riflettere sul concetto di entropia e sulle leggi fisiche, pensa di dover mettere in discussione tutto ciò che aveva appreso. È ossessionato dall’idea di dover dare una spiegazione alla realtà (paranoia) e pensa di poterlo fare attraverso il principio di entropia. Poi gli eventi, a livello di intreccio nel racconto, raggiungono un punto culminante (=climax) nel momento in cui Meatball si rende conto che la situazione gli sta sfuggendo di mano e pensa di doverci porre rimedio poiché c’è gente che inizia a prendersi a botte o che sta quasi annegando ubriaca. Ironicamente il narratore riporta le possibilità di risoluzione per Meatball e la festa si conclude alla fine del terzo giorno, quando Meatball decide di riportare ordine e calma tra le persone presenti alla festa. È proprio in questo climax che Meatball passa dal disordine all’ordine, capovolgendo completamente la situazione iniziale. Mentre nell’appartamento di Callisto, accade tutto il contrario, dall’ordine si passa al disordine poiché Callisto cercava sempre di mantenere una temperatura costante dell’ambiente ma la sua fidanzata rompe la finestra, permettendo all’aria di entrare nel loro luogo chiuso e scardinando le certezze di Callisto e quell’ecosistema che lui aveva creato in anni e anni di faticosa ricerca. ANALISI: La differenza narrativa che troviamo con l’alternanza dei due appartamenti è il riflesso di due opposizioni tematiche: 1) Caos di Meatball ≠ ordine di Callisto (all’inizio) 2) Ordine di Callisto ≠ caos di Callisto (nel finale) L’inversione che troviamo nei due appartamenti è ironica: il sistema chiuso di Callisto si rivela fallimentare mentre il sistema aperto di Meatball è quello che si riesce a risolvere il caos con più successo, alla fine è lui che riesce a riportare ordine nel caos. C Callisto si ritrova nel caos invece, pur essendo partito da una situazione completamente opposta, il nome di Callisto può essere interpretato in maniera ironica, dal greco kallistos = il più bello/bellissimo. C’è una parodia dell’idea di perfezione che il personaggio ha insito nel suo stesso nome, l’immagine del finto Eden di Callisto si può leggere in termini biblici, così come il fatto che impiega 7 anni per sistemarlo. Altro elemento parodico è quello in cui Callisto detta le sue memorie: facendolo in terza persona, Pynchon si riferisce ad un autore di nome Henry Adams, che oltre ad aver scritto alcune opere di tipo storico e sociale, aveva scritto una biografia “The Education of H. Adams” dove parla in terza persona, quindi Pynchon prende in giro anche la tradizione, di cui Pynchon stesso fa parte (intertestualità). In ‘Entropy’ c’è il riferimento a diverse sfere collegate alla conoscenza (la musica, la letteratura). È un patchwork di diverse idee, parole (in italiano e in francese) dunque vi è un uso della lingua e del registro stilistico che fa parte della letteratura degli anni ’60. Vi è l’idea stessa di metafiction intesa come conoscenza che si mette in discussione e l’entropia ne costituisce una metafora. Pynchon prende in prestito un termine dalla scienza per spiegare un’interpretazione del reale. Infatti, secondo l’autore è impossibile imporre, inquadrare la realtà all’interno di un principio che possa essere universalmente valido e applicabile a qualsiasi tipo di esperienza (fallimento di Callisto), ricreato attraverso l’utilizzo dell’entropia come immagine ironica (strategia parodica) che ricollegata alla tradizione si interroga su cosa possiamo definire letterario. Si tratta di un gioco letterario che punta a distruggere la tradizione dalla quale noi stessi proveniamo. ‘Entropy’ precede il romanzo più conosciuto di Pynchon, ‘V.’, giocato sull’interpretazione che si può dare alla V del titolo. È un gioco nella paranoia di voler trovare spiegazioni alla realtà. In ‘V.’ ci sono 8 punti di vista sulla realtà in 500 pagine.  TONI MORRISON (1931) Premio Nobel nel 1993, fu uno dei un novellista di enorme importanza nei suoi diritti e in quello delle donne afroamericane, servendo a oscurare gli stereotipi e ricostruendo la loro cultura con l’uso del passato. Morrison nacque a Lorain, in Ohio dove la maggior parte delle sue fiction sono ambientate, laureatasi alla Howard University, iniziò ad insegnare spostandosi spesso di zona in zona fino ad arrivare a New York, Morrison, durante la sua carriera, si dedicò alla costruzione di una identità culturale della razza e del genere oscurata o dominata dalla razza maggiore. Inoltre, l’allegoria fu un forte strumento nel definire la forte cultura folk di Haiti. Unico esempio di racconto all’interno della corrente multiculturalista. In ‘Beloved’ abbiamo storie che hanno al centro problematiche di tipo storico, etnico ed identitario, in una dinamica che vede opposta cultura bianca e quelle subalterne. La Morrison è una scrittrice afroamericana. Il primo romanzo è ‘The Bluest Eye’ (1970) e mira a sollevare questioni riguardanti in particolare l’aspetto storico, le conseguenze del discorso razziale della schiavitù e della discriminazione. La Morrison si inserisce all’interno della letteratura African-American. Al discorso etnico si intreccia quello letterario, in riferimento al postmoderno. L’aggancio che esiste tra postmoderno e multiculturalismo, viene spiegato così: Quelle culture considerate subalterne contribuiscono in egual misura alla formazione di un canone letterario di ampia misura e rispecchia le molteplicità di realtà che compongono gli Stati Uniti. È una risposta di tipo estetico alle istanze culturali della comunità negli anni ’60. Dai decenni successivi, oltre a questo, si aggiunge l’impatto delle problematiche legate al multiculturalismo e i testi di scrittori appartenenti a etnie diverse ci spingono a riflettere attraverso questions (domande fatte dagli autori) sia sul testo, sia su noi stessi, sia sugli stereotipi che fondano la realtà e ciascun individuo. L’idea centrale del punto di vista diventa paradigma/modello chiave attraverso cui leggere questi testi. “RECITATIF” Si basa sulle vicende di due personaggi femminili, Roberta e Twyla. La storia è incentrata sull’amicizia di questi due personaggi che si incontrano per la prima volta quando hanno 8 anni in un orfanotrofio ed il racconto si apre proprio lì, a New York e copre all’incirca 20 anni, perché dal momento in cui le due bambine fanno conoscenza nell’orfanotrofio, lo sviluppo narrativo segue i rincontri, anche casuali, che ci sono stati tra le due ragazze e poi donne. Il racconto è inoltre scandito in 4 momenti (i 4 incontri dei due personaggi fatti nel corso del tempo), il narratore è in prima persona, chi racconta è Twyla, che ripercorre le tappe piuttosto complicate dell’amicizia con Roberta. Le due bambine fanno parte di due etnie diverse e la loro particolarità è che a prima vista sembrano sale e pepe con riferimento al colore della pelle; una bianca l’altra nera e proprio le altre bambine dell’orfanotrofio le chiamano ‘salt and pepper’, così Twyla e Roberta si ritrovano a stringere amicizia in contrasto con le altre bambine. Twyla e Roberta vivono nella stessa stanza dell’orfanotrofio, stringono questa amicizia perché entrambe si ritrovano abbandonate dai genitori. All’inizio ciascuna si mostra diffidente nei confronti dell’altra ma si trovano bene proprio perché hanno la caratteristica diversa dalle altre, ovvero non essere orfane, entrambe avevano le madri ma le bambine vengono trascurate dalle proprie famiglie. Twyla viene presentata da Roberta stessa alla madre di Roberta e Twyla descrive questo momento. Il dettaglio che colpisce Twyla è che si trova davanti a una donna alta ed enorme non solo nella fisicità ma anche nei dettagli: la donna ha un crocifisso e ha una Bibbia con sé ed il fatto che le due bambine siano state definite sale e pepe non lascia capire a noi lettori quale bambina sia bianca e quale nera. L’incontro che le ragazzine hanno con le loro madri chiude la prima sequenza narrativa. Nella seconda sequenza narrativa, in cui sono passati diversi anni, troviamo le giovani Twyla e Roberta che si incontrano una prima volta per caso, dopo l’orfanotrofio. Twyla lavora come cameriera in una tavola calda e nel locale rivede inaspettatamente Roberta che è in compagnia di due ragazzi, decide di avvicinarsi e farsi riconoscere ma Roberta la tratta con freddezza, sembra quasi non riconoscerla e si scambiano poche parole. Nella terza sequenza narrativa, le due donne si incontrano dopo qualche anno. Nel frattempo, Twyla si è sposata e un giorno, mentre fa la spesa, incontra casualmente Roberta e questo secondo incontro sembra quasi capovolgere quello precedente perché stavolta è Roberta a chiamare Twyla. Non solo Roberta cambia atteggiamento ma è diversa anche nel modo di apparire, anni prima era con due ragazzi ed era diretta a un concerto di Jimi Hendrix mentre adesso si presenta più ordinata, posata, curata e vive in un quartiere residenziale. Sembra aver fatto una sorta di scalata sociale → cambiamento che Twyla commenta con “Per loro è tutto semplice, pensano di poter possedere il mondo”. ANALISI: La caratterizzazione delle protagoniste e delle madri viene svolta sorvolando ogni dettaglio che dal punto di vista visivo permettano al lettore di stabilire per ciascuna la loro etnia di appartenenza infatti nel racconto non troveremo mai riferimento alla tipologia genetica e biologica ma la caratterizzazione viene svolta attraverso CODICI CULTURALI, STEREOTIPI che però il testo non attribuisce con certezza all’una piuttosto che all’altra. Anche gli incontri che si svolgeranno nei decenni successivi rinforzano la polarità tra le protagoniste, sempre attraverso REFEREENTI CULTURALI. Alla fine dell’opera, con ‘loro pensano’ Twyla potrebbe probabilmente riferirsi ai bianchi, ma è solo un’ ipotesi del lettore, infatti siamo noi che stiamo leggendo, secondo il nostro modo di pensare, a definire chi dei due è bianca o nera, è una sorta di sfida che il testo fa al lettore. Ipotesi: Twyla lavora alla tavola calda, Roberta va ai concerti (nera e bianca); Roberta è ben vestita (bianca) e Twyla è un nome da afroamericana, c’è una continua sovrapposizione che può essere attribuita all’una o all’altra; i due personaggi sono interscambiabili. Il lettore entra in gioco per costruire il pensiero del racconto stesso, infatti il titolo significa ‘recitativo’, che si riferisce a una forma di componimento musicale che si trova nell’opera, la lirica; in riferimento alla molteplicità di voci che costituiscono l’intreccio di questo racconto. L’autrice crea questo testo ponendo in luce tutta contemporanea la tematica razziale collegata al tema del ‘passing’ ovvero la costruzione socioculturale è l’interpretazione che il lettore fa in base ai suoi preconcetti. La descrizione delle due bambine/ragazze/donne è fatta su una serie di stereotipi, sotto il nostro punto di vista (cioè dei lettori) che incaselliamo la realtà in un determinato modo. Sono testi contemporanei che non sono di chiara lettura e spiazzano il lettore mettendo in crisi le sue conoscenze e i suoi pregiudizi, ovvero di ciò che è sempre stato abituato a pensare. È una dinamica che sembra uscire dal testo, grazie a questo gioco a cui il lettore viene invitato, che questo racconto riprende quella sperimentazione stilistica e retorica tipica della cultura contemporanea, esistono tante piccole narrazioni, ciascuna veicolante una sola esperienza, ma quella che interpretiamo è una delle tante possibili. L’uso del linguaggio nelle descrizioni di Twyla e Roberta punta a rispecchiare la complessità di una realtà che non ha soltanto un significato. All’interno del discorso razziale si inserisce un terzo personaggio chiave: Maggie, che le due bambine conoscono all’orfanotrofio (Maggie è presente infatti nei paragrafi introduttivi, ambientati nell’orfanotrofio). Maggie viene presa di mira da tutte le ragazze dell’orfanotrofio, è oggetto di scherzi da parte loro. Maggie lavora in cucina. Twyla ricorda che Maggie era piuttosto anziana ed era sand coloured (altro referente), non proprio scurissima. Ma Twyla, verso la fine del racconto, rimane sconvolta perché Roberta le rivela che in realtà Maggie è nera. La figura di Maggie complica l’interpretazione della realtà e diventa un testo indecifrabile anche per le due protagoniste: nella loro ansia di voler attribuire una categoria etnica a Maggie, Twyla diventa come noi lettori, che pretendiamo di categorizzare anche lei e Roberta.  RAYMOND CARVER (1938-1988) Carver, lo scrittore efficace è colui che volge uno sguardo speciale verso la realtà e a sua volta si traduce in espressione artistica. Infatti, nella definizione di Minimalismo, corrente alla quale Carver appartiene, c’è
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