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Letteratura Angloamericana- Jack London, Sbobinature di Letteratura Angloamericana

Jack London nasce a San Francisco nel 1876, prende il cognome dal patrigno quando la madre Flora Wellman Chaney si risposa. London passò la sua infanzia viaggiando per la California con la sua famiglia e sviluppò un’inclinazione per l’avventura. Sin da giovane si ritrovò ad avere problemi con la legge e passò un periodo in prigione. Dopo quest’esperienza si ritrovò a lavorare in mare e poi tornato sulla terraferma si avvicinò al comunismo.

Tipologia: Sbobinature

2017/2018

Caricato il 30/08/2023

claudia-pattavina
claudia-pattavina 🇮🇹

19 documenti

Anteprima parziale del testo

Scarica Letteratura Angloamericana- Jack London e più Sbobinature in PDF di Letteratura Angloamericana solo su Docsity! Jack London Jack London nasce a San Francisco nel 1876, prende il cognome dal patrigno quando la madre Flora Wellman Chaney si risposa. London passò la sua infanzia viaggiando per la California con la sua famiglia e sviluppò un’inclinazione per l’avventura. Sin da giovane si ritrovò ad avere problemi con la legge e passò un periodo in prigione. Dopo quest’esperienza si ritrovò a lavorare in mare e poi tornato sulla terraferma si avvicinò al comunismo. Lasciò ben presto la “University of California” per tentare la fortuna nella corsa all’oro nel Klondike nel 1897. Restò un anno nello Yukon, ma tornò nel ’98 a Oakland, California con tanto materiale per le sue storie, tra queste “Il richiamo della foresta” che divenne il suo lavoro più famoso, Zanna Bianca e Martin Eden. London era anche un sostenitore dei diritti dei lavoratori, dell’organizzazione di un sindacato, del socialismo, e scrisse anche romanzi su queste tematiche. Durante le sue avventure, London contrasse diverse malattie che lo lasciarono in preda a dolori per tutto il resto della sua vita e contribuirono alla sua dipendenza da alcool. Ciononostante continuò a pubblicare le sue storie in periodici, entusiasmando i suoi lettori fino alla sua morte nel 1916. Morì per overdose di morfina, che prendeva per lenire il dolore della malattia, ancora oggi però si discute se la sua morte sia stata accidentale o un suicidio. Contesto letterario I nuovi scrittori realisti americani alla fine del diciannovesimo secolo percepiscono il senso di vuoto lasciato dalla scomparsa della vecchia America dal diffondersi di teorie scientifiche come quella dell'evoluzionismo, determinismo e relativismo e il sospetto che l'America si fosse trasformata da colonia affrancata a potenza imperialista. Gli scrittori naturalisti che misero in risalto questa visione disincantata dell'America furono Norris, Stephen Crane e Jack London. Questi si conformarono a una forma più scientifica di realismo, condivisa con gli scrittori europei come Emile Zola, che vede la libertà di scelta negata o fortemente limitata : le forze della natura controllano gli eventi e l'individuo è soggetto agli eventi della vita e alle forze elementari che agiscono attraverso la natura e la società. Crane, Norris e London condividevano il naturalismo di Zola, trovando anche loro "l'uomo limitato dal suo istinto primordiale violento e irrazionale e oppresso dalla società” . Gli scrittori americani adottarono questa visione al mondo americano dipingendo scenari a loro familiari. Gli scritti realisti americani si prestano quindi a una doppia lettura, una più semplice e una più nascosta, tra le righe. Quasi tutti i romanzi di London mostrano un legame tra un socialismo idealistico e una visione generale dell'esistenza, tramite le critiche politiche anche implicite London celebra il primitivo, il potere moralmente indifferente della natura. Gli istinti Darwiniani si sviluppano nel romanzo de "Il richiamo della Foresta" ma il personaggio principale è un cane. All'inizio del romanzo potrebbe sembrare che il cane stia diventando sempre più umano, ma attraverso Buck, London dipinge gli istinti selvaggi-primordiali insiti nell'uomo. Il Richiamo della Foresta può essere visto come allegoria della condizione umana. Contesto Storico de “Il Richiamo della Foresta (Call of the Wild)” London prese molta ispirazione per il romanzo direttamente dalla sua esperienza di vita nel Klondike durante la Corsa all’oro tra il 1896 e il 1899. La corsa all'oro del Klondike è stata un periodo di migrazione di lavoratori in aree nelle quali si verificò la scoperta di notevoli quantità di oro sfruttabili commercialmente. La notizia della scoperta dell’oro raggiunse Seattle e San Francisco l’anno successivo comportando un’affluenza di cercatori d’oro così ingente al punto che la città simbolo della corsa, Dawson City che all’epoca era un minuscolo borgo, arrivò a contare 30.000 abitanti. London, come altri cercatori d’oro, si era recato nel Klondike, ma solo quando molti di loro trovarono dell’oro. La vita nello Yukon era difficile, tormentata da assassini, malattie. London stesso dovette ritirarsi dopo aver contratto lo scorbuto. Queste basse possibilità di successo e di sopravvivenza lo convinsero che l’ambiente determinava il corso della vita del singolo. Questa idea, nota come “determinismo ambientale” ritorna più volte negli scritti di London. INTRODUZIONE a “The Call of the Wild” Quando il 21enne London si recò nel Klondike in cerca d’oro, portò con sé il “Paradiso Perduto” di Milton e “Sull’origine della Specie” di Darwin. Nel “Richiamo della Foresta” London mette in discussione il concetto di libero arbitrio di Milton attraverso la figura di Buck, il cui destino è legato alle mani dei suoi padroni umani e le condizioni dettate dal destino. dal rifiuto di Buck di tornare alla violenza fino a dopo la morte di Thornton, che aveva vinto l'amore e la lealtà di Buck. Scrivendo nell’ Introduzione all'edizione Modern Library di The Call of the Wild, E. L. Doctorow dice che il tema è basato sul concetto di Darwin di sopravvivenza del più adatto. London mette Buck in conflitto con gli umani, in conflitto con gli altri cani e in conflitto con il suo ambiente, tutto ciò che deve sfidare, sopravvivere e vincere. Buck, un cane addomesticato, deve imparare a essere selvaggio per diventare selvaggio e per sopravvivere. London denuncia la brutalità al centro dell'umanità e la facilità con cui gli esseri umani ritornano a uno stato di primitivismo. Il suo interesse per il marxismo è evidente nel sottotema che l'umanità è motivata dal materialismo; e il suo interesse per la filosofia nietzschiana è dimostrato dalla caratterizzazione di Buck. London ha creato un tipo di Superuomo nietzschiano . Doctorow vede la storia come una caricatura di un romanzo di formazione in cui Buck si è evoluto al punto che è pronto a unirsi a un branco di lupi, che ha una struttura sociale adattata in modo univoco e di successo nel duro ambiente artico, a differenza degli umani, che sono deboli nel duro ambiente. TEMI Rapporto Uomo-Cane La cattività di Buck indica che il suo destino non gli appartiene più, ma è nelle mani degli uomini che lo hanno legato. Gli uomini e i cani da slitta sviluppano un legame profondo, imparando a dipendere l’uno dall’altro. Visibile nel rapporto tra Buck e François e Perrault, che si curano degli animali con cibo e protezione. London dimostra come i proprietari di Buck plasmino il suo carattere e lo educhino sulla via del dominio. Nella tenuta del giudice Miller, Buck è trattato come un trofeo, qui detiene il controllo del territorio come una cane da guardia quasi glorificato. Sotto la cura giusta e saggia di François e Perrault, Buck diventa un esemplare di cane lavoratore, che impara a farsi rispettare. Grazie all’amore e il rispetto che John Thornton gli mostra, Buck si trasforma in un compagno leale. I cambiamenti di Buck mettono in risalto lo stato evolutivo dei rapporti uomo- cane. Per London, l’affinità tra uomo e cane cambia di continuo. Mentre gli uomini cercano di addomesticare Buck cercando di forgiare la sua identità, Buck cerca di conciliare i suoi istinti primitivi con la sua devozione per il suo “padrone ideale”, John Thornton. E’ un’affinità che può essere ideale attraverso l’amore reciproco, rispetto, giustizia. Perseguimento del Dominio Il mondo del “cane mangia cane” del Klondike risveglia in Buck una “bestia dominante primordiale” che lo porta a “dominare, o all’essere dominato”. Il dominio è lo scopo di Buck e lo raggiunge attraverso l’apprendimento e il perfezionamento dell’abilità di sopravvivenza. London descrive il perseguimento del “dominio” di Buck come un processo di apprendimento che si sviluppa col contatto con gli altri cani. I padroni di Buck cercano di dominare la natura, fauna e flora. Si distinguono in due gruppi: A) I minatori, come John Thornton, cercano di farsi strada attraverso la terra per racimolare dell’oro B) I pionieri come Hal, Charles e Mercedes cercando di stabilirsi nel Klondike ma ne escono sconfitti a causa dell’ambiente che non riescono o non vogliono comprendere fino in fondo. I proprietari di Buck impiegano il loro dominio sui cani punendoli e vendendoli come merce. (François, Perrault, Hal, Charles e Mercedes) . Buck non può affermare la sua maestria finché non sfida palesemente la legge del bastone e della zana attaccando gli Yeehat. Facendo così, Buck riesce ad abbattere il dominio dell’uomo sul cane, ottenendo anche autonomia. Libero dal dominio dell’uomo, è libero di vagabondare per la natura come leader di un gruppo di lupi selvatici. Buck così non ha solo dominato la wilderness, ma il suo stesso destino. Legge della foresta e Ordine I cani che Hal, Charles e Mercedes acquistano per la loro squadra di cani da slitta sono inadatti per l’ambiente ostile del Klondike e perciò muoiono, come i loro padroni. Al contrario, Buck eccelle e sopravvive nella foresta perché segue i suoi istinti. Queste distinzioni sottolineano il carattere brutale e duro delle leggi della natura, che sono codificati nella legge del bastone e della zanna (Buck imparò quindi a vivere nel Nord gelido e così imparò la legge "del bastone e della zanna", cioè la legge del più forte),la giustizia selvaggia si palesa quando il più adatto sopravvive, il più forte prospera, il debole muore, e coloro che non rispettano Madre Natura soffrono la sua collera. L’ordine è riflesso nel modo in cui i cani da slitta operano. In maniera simile, i cani riescono a lavorare in spirito di squadra quando sanno l’ordine naturale che ciascuno di loro ricopre. Dall’Addomesticamento alla Devoluzione Mentre Buck è fortemente influenzato dai suoi padroni umani, “The Call of the Wild” riguarda alla fine la trasformazione di Buck, da cane addomesticato a lupo selvaggio. Come un organismo in evoluzione, Buck mostra caratteristiche inadatte al suo ambiente e allora sviluppa quei tratti che lo aiutano a prosperare. Diventando meno animale domestico e più lupo, le sue zampe prima morbidi poi si irrobustiscono per il clima gelido, come il suo corpo temprato che ottiene forza e resistenza nei confronti delle sofferenze della zanna e del bastone e la sua sete di sangue per le prede aumenta. La visione primitiva si realizza quando Buck uccide un alce di sua iniziativa. In questo modo, Buck non solo agisce come un lupo, ma pensa come un lupo. La sua metamorfosi si completa quando si unisce al gruppo di lupi della foresta che considera come fratelli nella conclusione del romanzo. Tipo di scrittura/stile I temi sono trattati attraverso l'uso del simbolismo e delle immagini. L'ambientazione è allegorica; Le terre del sud rappresentano il mondo non troppo duro e materialista; le terre del nord simboleggiano un mondo oltre la civiltà e sono intrinsecamente competitive. La durezza, la brutalità e il vuoto in Alaska riducono la vita alla sua essenza. Anche i personaggi sono simbolici ; Charles, Hal e Mercedes simboleggiano vanità e ignoranza, mentre Thornton e i suoi compagni rappresentano lealtà, purezza e amore. IL RICHIAMO DELLA FORESTA: CAPITOLO 1 RIASSUNTO + ANALISI Il narratore introduce Buck, il cane del giudice Miller. Buck non “legge i giornali” e dunque non sa del pericolo che si sta preparando giusto dietro l’angolo mentre lui si approcciato dal suo lato cieco, e Buck impara la lezione a sue spese quando viene ferito alla spalla. La legge del branco e del più forte diviene così chiara per Buck, i nuovi cani devono essere deferenti nei confronti di quelli con più esperienza, come Spitz e Solleks, non solo per questioni di rispetto ma soprattutto per la loro stessa sopravvivenza. La notte arriva e un Buck insonne e sofferente si avvicina alla tenda di François e Perrault che lo cacciano in malo modo. Buck così capisce a sue spese che il suo posto è insieme agli altri cani. Cerca riparo finché quasi privo di forze viene soccorso da Billee, che con un guaito amichevole, gli mostra come seppellirsi nella neve per tenersi al caldo come lui, Buck così apprende una tecnica essenziale per la sua stessa sopravvivenza. Il giorno dopo il gruppo riparte e Buck si ritrova tra Solleks e Dave (posto-slitta) i quali lo istruiscono con piccoli accorgimenti su come comportarsi per non evitare la frusta. Buck così impara come adattarsi. Sul percorso Buck sviluppa una fame da “lupi” ma impara a cibarsi velocemente cosicché gli altri cani non possano rubare la sua razione. Da Pike, cane astuto, impara a rubare bacon da Perrault, dato che l’etto e mezzo di salmone che gli danno non lo sazia per tutto il lavoro che fa. Buck apprende e perfeziona la tecnica di Pike e non viene mai sorpreso. Ruba senza considerazione morale adattandosi alla vita nella Northland, ma lo fa per fame e non per noia “He did not steal for joy of it, but because of the clamor his stomach”. A man a mano che diventa più esperto Buck si trasforma anche fisicamente, i suoi sensi si acuiscono, e il suo corpo si irrobustisce per sopravvivere al dolore, le sue abitudini da cane addomesticato vengono meno e i suoi istinti latenti si risvegliano. Inizia non solo ad assomigliare a un lupo, ma ad agire come tale, assomigliando sempre di più ai suoi antenati, iniziando anche ad ululare nelle gelidi notti invernali canadesi come se i suoi antenati “howling down through the centuries and through him”. Capitolo 3 Col passare del tempo la bestia primordiale dominante si desta in Buck con l’inasprirsi delle condizioni di viaggio e con il crescere della sua rivalità con Spitz. Buck cerca quanto più possibile di non ingaggiare combattimento. Ma una notte, mentre il team si accampa a “Lake Le Barge” Buck trova che l’anfratto sotto una roccia che si era trovato è stato violato da Spitz e decide di non tollerare più un simile comportamento. Per diventare un cane alpha Buck deve scalzare Spitz dalla sua posizione come cane leader. La battaglia per il dominio del branco ha inizio. Ma prima che possano ingaggiare combattimento, il campo è assaltato da un branco di husky scheletrici e Buck e i suoi cercano di difendere il loro territorio. E’ in questo frangente che l’odore del sangue risveglia in Buck il suo istinto primordiale incitandolo a continuare a combattere (p.26) “The warm taste of it in his mouth goaded him to greater fierceness”. Il suo istinto di “uccidi o vieni ucciso” si risveglia mentre Buck combatte contro un husky, mentre il suo desiderio di sopravvivenza viene fuori quando dal nulla Spitz lo attacca vedendolo in difficolta. (L’attacco di Spitz indica che lo riconosce come minaccia al suo status di cane alpha) Buck riesce a scansarlo ritirandosi con gli altri cani. Quando la squadra riemerge dai boschi, la battaglia è finita ma gli strascichi si fanno sentire, non vi è un cane che non sia ferito più o meno gravemente e le provviste sono state saccheggiate, François sa che la sua sopravvivenza dipende dai suoi cani, e si preoccupa che qualcuno di questi possa essere stato infetto dalla rabbia e che non siano in grado di arrivare a Dawson City. L’imprevedibilità della natura si fa palese per gli altri cani e per gli uomini quando Dolly improvvisamente esce fuori di sé e comincia ad inseguire Buck che spaventato corre via. Soccorso da François, Buck non può però tirare un sospiro di sollievo perché l’opportunità è troppo ghiotta per Spitz per non approfittarne. L’attacco di Spitz mostra che la loro rivalità cresce di giorno in giorno e che lo scaltro Spitz farebbe di tutto per fermare l’ascesa di Buck. Qualche giorno dopo, uno dei cani Pike ancora provato cerca di far perdere traccia di sé restando sepolto nella neve anche quando François lo chiama ma Spitz gli dà la caccia stanandolo, Buck decide così di frapporsi tra i due (p.30) “Buck, to whom fairplay was a forgotten code, likewise sprang upon Spitz.” Viene punito da François, ma la speranza dell’uomo di frapporsi tra i due animali per eliminare le ragioni di contesa è vana. Dopo aver riposato a Dawson City, il gruppo riparte. Una notte Buck guida il gruppo in una caccia al coniglio, senza notare che Spitz ha lasciato momentaneamente il gruppo per attaccarlo quando meno se lo aspetta, dopo che la caccia si è conclusa. Spitz non demorde e ,da cane addestrato qual è, schiva tutti i colpi ma Buck fidandosi del suo istinto (“But Buck possessed a quality that made for greatness— imagination”) lo affronta di nuovo spalla a spalla ma all’ultimo secondo cambia strategia e colpisce prima la zampa posteriore sinistra e poi quella destra. Spitz cerca di resistere ma Buck è inesorabile. (p. 36 “Mercy was a thing reserved for gentler climes”) ormai sconfitto Spitz scompare tra gli alberi ma è ormai spacciato con la furia del branco che lo assale, senza mostrare alcun sentimentalismo per il loro ex leader. Buck guarda la carneficina con soddisfazione. CAPITOLI 4-5-6 4: La mattina dopo il combattimento François nota che Spitz non è presente ma quando Buck va per prendere il suo posto di leader della slitta, François lo minaccia col bastone e mette in quella posizione Solleks ma alla fine l’insistenza di Buck gli vale la posizione che gli spetta: quella di leader. Buck dimostra di essere portato per il suo ruolo e la squadra arriva sana e salva a Skaguay, dove François e Perrault diventano delle mini-celebrità per essere arrivati con grande anticipo grazie a Buck. Qui a causa di impegni governativi sono costretti a vendere la slitta e i cani allo “Scozzese” che aggiunge una dozzina di cani alla slitta, nonostante questo si muovono a rilento perché sono appesantiti da un carico oneroso. Buck si sveglia da un sogno con protagonista un uomo delle caverne, segno che Buck anela ad avere un’intesa con un uomo/padrone e non lavorare solo per lui. 5: La squadra arriva a Skaguay in grande ritardo, i cani sono provati e lo “Scozzese” deve fare un’altra consegna e per l’occasione decide di alleggerirsi vendendo Buck e il suo team a Hal e Charles, una famiglia di coloni inesperti, che non accettano i consigli dei paesani quando dicono loro che la loro slitta è sovraccarica e scendendo da un pendio perdono metà del carico. Buck e i suoi scappano solo per essere poi riconsegnati a Hal, Charles e Mercedes dai paesani ma non imparano la lezione, comprano altri 6 cani non diminuendo granché il peso complessivo del carico. Buck non si fida più dei suoi padroni, perché sono indisciplinati e incapaci di imparare. Hal calcola male le razioni e finiscono il cibo e di conseguenza i cani sono sempre più stremati. Hal però sprona gli animali malmenandoli con la frusta e il bastone per andare avanti e non esita ad uccidere Billee con un’ascia. I cani sono così sfiancati che non si rendono conto che la primavera è alle porte. Il gruppo si ferma al campo di John Thornton che consiglia ad Hal di non attraversare il fiume perché il ghiaccio si sta sciogliendo, ma Hal non accoglie il consiglio. Buck capendo che la loro sarebbe una missione suicida rifiuta di attraversare il fiume ma viene picchiato da Hal malamente e salvato in extremis da Thornton, Hal lo minaccia con un coltello e Thornton lo tramortisce con l’ascia. Hal con Charles e Mercedes e i cani rimanenti, imperterrito attraversa il fiume e a Thornton e Buck non rimane che vedere la slitta sprofondare nel ghiaccio. 6: Sotto le cure di Thornton , Buck si riprende e si affeziona profondamente al suo padrone che vede come il suo “padrone ideale”. Nonostante la foresta lo tenti, Buck ritorna sempre da Thornton e al suo caminetto. Buck lo segue ovunque, un giorno Thornton testa la sua lealtà dandogli il comando di saltare da un irto precipizio ma Thornton lo prende prima che questi possa davvero buttarsi. L’obbedienza cieca di Buck meraviglia e disturba Thornton. La devozione di Buck è di nuovo messa alla prova in un bar di Circle City dove Thornton finisce al centro di una rissa con un certo Black Burton. Buck va per difenderlo puntando alla gola di Burton, e viene brevemente processato da una corte solo per poi essere dichiarato innocente. La lealtà di Buck diventa nota in tutta l’Alaska.
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