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Contesto Storico-Politico: Fine del Medioevo e Nascita dell'Umanesimo, Dispense di Italiano

Una panoramica del contesto storico-politico del periodo che va dalla fine del medioevo alla nascita dell'umanesimo. Esplora la centralità dell'uomo nella trattatistica rinascimentale, nei poemi epico-cavallereschi e nella lirica, la riscoperta dell'uomo e della sua dignità nella trattatistica rinascimentale, il materialismo e la visione laica nei poemi epico-cavallereschi, l'esplorazione e le scoperte scientifiche, l'ascesa della borghesia, l'espansione delle città, l'arte e l'architettura, la crisi politica e sociale, le opere principali di machiavelli e bembo, le idee e i concetti chiave del realismo politico, della virtù e della fortuna e della standardizzazione della lingua. Utile per studiare la storia italiana, la letteratura italiana, la filosofia politica e la storia dell'arte.

Tipologia: Dispense

2023/2024

In vendita dal 18/05/2024

Mikiquinto
Mikiquinto 🇮🇹

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Scarica Contesto Storico-Politico: Fine del Medioevo e Nascita dell'Umanesimo e più Dispense in PDF di Italiano solo su Docsity! Modulo 1 L’origine della letteratura volgare nel Medioevo risale all’VIII secolo, quando si cominciarono a usare le lingue volgari, derivate dal latino parlato, nelle opere letterarie. Questo passaggio avvenne per rendere la letteratura più accessibile al popolo, che non comprendeva il latino. I primi testi volgari includono canzoni epiche, poesie liriche e cronache storiche. La **”Chanson de Roland”** e il **”Cantico delle creature”** di San Francesco d’Assisi sono esempi emblematici. Questo movimento segnò l’inizio della diversificazione linguistica e culturale in Europa. La lirica provenzale, nata nel sud della Francia nel XII secolo, è celebre per la sua poesia d’amore cortese, espressa attraverso i trovatori e i giullari. I trovatori erano poeti-musicisti nobili, mentre i giullari erano interpreti itineranti delle loro opere. La poesia dei trovatori si basava sul concetto di vassallaggio amoroso, in cui il poeta si poneva come vassallo al servizio della dama amata, elevandola quasi a una figura divina. Le forme poetiche più usate includevano la canzone, il sirventese, la tenzone e l’alba. La poesia religiosa dell’Italia centrale nel Medioevo trovò una delle sue massime espressioni in San Francesco d’Assisi. San Francesco, fondatore dell’Ordine Francescano, compose il celebre **”Cantico delle creature”**, considerato uno dei primi testi della letteratura italiana in volgare. Questo inno di lode a Dio e alla sua creazione riflette la spiritualità francescana, caratterizzata da un profondo amore per la natura e un senso di umiltà. La poesia religiosa di questo periodo mirava a ispirare devozione e riflessione spirituale attraverso un linguaggio semplice e accessibile. La scuola siciliana, nata alla corte di Federico II nel XIII secolo, fu la prima scuola poetica italiana a usare il volgare. Influenzata dalla lirica cortese provenzale, la scuola siciliana sviluppò una concezione intellettualistica dell’amore, vista come un’esperienza elevata e raffinata. Giacomo da Lentini, uno dei principali esponenti, è noto per aver inventato il sonetto. La scuola siculo-toscana, che includeva poeti come Guittone d’Arezzo, continuò questa tradizione, integrando elementi toscani e contribuendo alla diffusione del sonetto. Guittone è famoso per le sue complesse strutture poetiche e per un linguaggio più articolato rispetto ai siciliani. Modulo 2 Il Dolce Stil Novo fu un movimento poetico nato a Firenze nel XIII secolo, caratterizzato da una visione dell’amore come esperienza spirituale e morale. Gli stilnovisti, tra cui Dante Alighieri e Guido Cavalcanti, consideravano l’amore come un mezzo di elevazione dell’anima e di salvezza spirituale. La donna amata era idealizzata e vista come un angelo terreno che guida l’amante verso Dio. Questa concezione intellettualistica e mistica dell’amore si rifletteva in uno stile poetico raffinato e simbolico, che esprimeva emozioni profonde e complesse. La lirica comico-realistica del XIII secolo si distingue per la parodia dell’amore cortese e idealizzato, spesso prendendo di mira le esagerazioni degli stilnovisti. Cecco Angiolieri è uno dei principali rappresentanti di questo genere. Le sue poesie sono caratterizzate da un tono irriverente e ironico, e presentano un’idea dell’amore molto diversa, più terrena e concreta. Angiolieri spesso esprime un amore per il vino, il gioco e le donne in modo burlesco e beffardo, contrastando nettamente con la spiritualità dell’amore stilnovista. Modulo 3 Dante Alighieri (1265-1321) fu un poeta, scrittore e politico fiorentino, noto principalmente per la sua opera “La Divina Commedia”. Nato in una famiglia nobile di Firenze, visse in un periodo di turbolenze politiche tra guelfi e ghibellini. Dante stesso partecipò attivamente alla vita politica, ma fu esiliato nel 1302 a causa di lotte interne. Durante l’esilio, scrisse le sue opere principali, tra cui “La Divina Commedia”, che rappresenta un viaggio allegorico attraverso Inferno, Purgatorio e Paradiso, e riflette la visione medievale del mondo e della salvezza. ### Opere Principali 1. **La Divina Commedia**: Un poema epico in tre cantiche (Inferno, Purgatorio, Paradiso) che esplora temi di morale, filosofia, teologia e politica. 2. **Vita Nuova**: Una raccolta di poesie e prose che celebra il suo amore per Beatrice e introduce elementi del Dolce Stil Novo. 3. **De Monarchia**: Un trattato politico in latino che sostiene l’idea di un impero universale per garantire la pace e la giustizia. 4. **Convivio**: Un’opera incompleta che doveva essere un’enciclopedia del sapere, scritta in volgare per rendere la conoscenza accessibile a un pubblico più ampio. ### Contesto Storico-Politico - **Guelfi e Ghibellini**: Dante visse durante le lotte tra guelfi (sostenitori del Papa) e ghibellini (sostenitori dell’imperatore). Firenze era dominata dai guelfi bianchi e neri, fazioni interne che portarono all’esilio di Dante. - **Esilio**: Il suo esilio influenzò profondamente la sua vita e la sua opera, costringendolo a spostarsi tra diverse corti italiane e a trovare protezione presso vari mecenati. - Un dialogo immaginario tra Petrarca e Sant'Agostino, in cui il poeta esplora i propri conflitti interiori e il desiderio di una vita più virtuosa. 5. **Epistolae metricae**: - Una raccolta di lettere poetiche in latino, che riflettono i pensieri e le riflessioni di Petrarca su vari temi, tra cui l'etica, la politica e la letteratura. 6. **De Vita Solitaria**: - Un trattato in latino che elogia la vita solitaria e contemplativa, in contrapposizione alla vita mondana e distratta dalla politica e dalla società. 7. **De Viris Illustribus**: - Una serie di biografie di uomini illustri dell'antichità, in cui Petrarca celebra le virtù e i successi degli eroi del passato. ### Contesto Storico e Influenza Petrarca è considerato uno dei padri dell'Umanesimo, un movimento culturale che riscopriva gli ideali classici e promuoveva una nuova visione dell'uomo e della sua capacità di creare. La sua opera ha influenzato profondamente la letteratura europea, stabilendo il sonetto come una forma poetica centrale e sviluppando temi di introspezione personale e amore ideale che avrebbero influenzato poeti e scrittori successivi, tra cui Giovanni Boccaccio e William Shakespeare. Petrarca ha anche avuto un impatto significativo sulla lingua italiana, contribuendo a stabilirne le basi attraverso l'uso del volgare nelle sue opere poetiche. La sua vita e le sue opere riflettono il passaggio dal Medioevo all'età moderna, segnando una transizione culturale e intellettuale che avrebbe plasmato il Rinascimento. Le opere di Francesco Petrarca spaziano tra il latino e il volgare, evidenziando la sua eccezionale versatilità e talento. In latino, le sue opere principali includono gli “Epistolae familiares” (Lettere familiari), una vasta collezione di lettere indirizzate a vari destinatari, che offrono un affascinante quadro della società e della cultura del suo tempo. Inoltre, Petrarca scrisse il poema epico latino “Africa”, dedicato alla figura di Scipione l’Africano, e diverse altre opere in latino riguardanti temi filosofici, storici e morali. Nel volgare italiano, Petrarca è celebre soprattutto per le “Rime sparse”, una raccolta di sonetti e canzoni d’amore che rappresentano uno dei vertici della poesia lirica italiana. Queste opere hanno influenzato profondamente la tradizione poetica italiana successiva e sono caratterizzate dalla loro profonda sensibilità emotiva e dalla ricerca della perfezione stilistica. Inoltre, Petrarca compose anche opere in volgare come le “Lettere senili”, una serie di lettere scritte nella vecchiaia in cui rifletteva su vari argomenti, dalla filosofia alla politica. Complessivamente, le opere latine e volgari di Petrarca rappresentano un’importante testimonianza del Rinascimento italiano e continuano a esercitare un’influenza duratura sulla letteratura e sulla cultura europea. Francesco Petrarca, noto anche come Petrarch, è uno dei poeti più celebri del Trecento italiano. La sua opera più famosa, "Rerum Vulgarium Fragmenta” o “Il Canzoniere,” è una raccolta di 366 componimenti poetici principalmente in forma di sonetti, ma anche di canzoni, sestine, ballate e madrigali. L’opera rappresenta un capolavoro della lirica amorosa e un pilastro della letteratura italiana e europea. ### Idee e Poetica Petrarca inaugura una nuova poetica che si allontana dall’allegoria e dal simbolismo tipici del Medioevo, per abbracciare una dimensione più intima e personale dell’esperienza amorosa e della condizione umana. L’amore per Laura, la donna amata e idealizzata, diventa il centro del suo universo poetico, ma questo amore non è solo terreno: è anche spirituale e trascendente. Petrarca combina la tradizione lirica provenzale con elementi della poesia latina classica, arricchendo il suo stile con una profonda introspezione psicologica. La sua scrittura è caratterizzata da un raffinato uso della lingua volgare, che riesce a coniugare la semplicità espressiva con l’eleganza formale. ### Struttura Il “Canzoniere” è diviso in due parti principali: “In vita di Laura” e “In morte di Laura.” Questa divisione riflette non solo la cronologia della vita e della morte della musa poetica, ma anche una profonda evoluzione interiore del poeta stesso. La struttura ciclica dell’opera, con il sonetto proemiale che apre e chiude il percorso poetico, crea un senso di continuità e di compiutezza. - **In vita di Laura**: Questa parte raccoglie poesie che celebrano la bellezza, la virtù e la grazia di Laura. Il poeta esprime il suo struggimento amoroso, alternando momenti di esaltazione a momenti di malinconia e dubbio. - **In morte di Laura**: Dopo la morte della donna amata, la poesia di Petrarca si tinge di un tono più cupo e riflessivo. La nostalgia e il rimpianto per la perdita si mescolano con un desiderio di redenzione e di pace spirituale. ### La Figura di Laura Laura è una figura centrale nel “Canzoniere.” Sebbene la sua identità reale sia ancora oggetto di dibattito tra gli studiosi, nella poesia di Petrarca ella assume un ruolo idealizzato e simbolico. Laura incarna la bellezza, la purezza e la perfezione, ma è anche una presenza irraggiungibile, che provoca un desiderio inappagabile e una continua tensione tra il desiderio carnale e l’aspirazione spirituale. Petrarca descrive Laura con dettagli fisici delicati e suggestivi, ma è soprattutto attraverso i suoi effetti sull’animo del poeta che ella prende vita. Laura diventa un catalizzatore per la riflessione esistenziale e per la ricerca di un senso più alto dell’amore e della vita stessa. ### Conclusione Il “Canzoniere” di Petrarca è un’opera di straordinaria ricchezza emotiva e formale. Attraverso la figura di Laura, Petrarca esplora le profondità dell’animo umano, dando voce a sentimenti universali e senza tempo. La sua poetica, basata sull’analisi introspettiva e sull’elevazione stilistica della lingua volgare, ha lasciato un’impronta indelebile nella storia della letteratura, influenzando generazioni di poeti e scrittori. Letture di Dante: canti V e VI: I canti V e VI dell’Inferno nella “Divina Commedia” di Dante Alighieri sono tra i più celebri e significativi dell’opera. Questi canti trattano due peccati molto diversi, lussuria e gola, offrendo una profonda riflessione sulla natura umana e sulle conseguenze del peccato. ### Canto V: Il Cerchio dei Lussuriosi #### Struttura e Contenuti Nel canto V, Dante e Virgilio scendono nel secondo cerchio dell’Inferno, dove sono puniti i lussuriosi, coloro che hanno ceduto alla passione e al desiderio carnale. Qui incontrano Minosse, il giudice infernale che assegna le anime ai diversi cerchi dell’Inferno con la coda, indicando il numero del cerchio in cui l’anima deve essere punita. #### Punizione I lussuriosi sono eternamente trascinati da una violenta bufera, che li sbatte da una parte all’altra senza tregua. Questa pena simboleggia la natura incontrollabile delle loro passioni in vita, che li ha travolti e condotti alla perdizione. Non hanno pace né riposo, proprio come le loro anime non ebbero controllo sui propri desideri. #### Incontro con Paolo e Francesca La parte più famosa del canto V è l’incontro con le anime di Paolo e Francesca da Rimini. Francesca racconta a Dante come lei e Paolo si innamorarono leggendo la storia di Lancillotto e Ginevra e come furono uccisi dal marito di lei, Gianciotto. Le parole di Francesca sono piene di pathos e riescono a suscitare la compassione di Dante, il quale sviene per l’emozione. ### Canto VI: Il Cerchio dei Golosi #### Struttura e Contenuti - **”La Teseida”**: Un poema epico in ottave, che racconta la storia di Teseo e delle sue imprese. - **”Il Corbaccio”**: Un’opera in prosa di tono misogino, probabilmente influenzata da un periodo di crisi personale dell’autore. - **”De mulieribus claris”**: Una raccolta di biografie di donne famose dell’antichità, che rappresenta uno dei primi tentativi di scrivere una storia delle donne. - **”Genealogia deorum gentilium”**: Un’opera enciclopedica che raccoglie miti e genealogie degli dei pagani, importante per la riscoperta della mitologia classica nel Rinascimento. ### Importanza e Influenza Giovanni Boccaccio è un pilastro della letteratura italiana e uno dei precursori del Rinascimento. La sua opera non solo intrattiene, ma anche educa e offre una critica sociale e morale del suo tempo. Il “Decameron”, in particolare, ha avuto un’enorme influenza sulla narrativa europea, ispirando autori come Geoffrey Chaucer e influenzando lo sviluppo del romanzo come genere letterario. La sua attenzione per i dettagli della vita quotidiana e la complessità dei personaggi ha aperto nuove strade nella rappresentazione della realtà umana in letteratura. Decameron ( destinatari e cornice, defensoria, struttura e personaggi) : Il “Decameron” di Giovanni Boccaccio è un’opera monumentale che ha lasciato un segno indelebile nella storia della letteratura. La sua importanza risiede non solo nel contenuto delle novelle, ma anche nella struttura narrativa e nei temi trattati. ### Destinatari e Cornice #### Destinatari Boccaccio scrive il “Decameron” principalmente per un pubblico di nobili e intellettuali, ma anche per le donne, che spesso non avevano accesso diretto alle opere letterarie. La prefazione del “Decameron” si rivolge specificamente alle donne, presentandosi come un’opera destinata a consolarle e intrattenerle, specialmente quelle innamorate e afflitte dalle pene d’amore. #### Cornice Narrativa La cornice narrativa è ambientata durante la peste nera che colpisce Firenze nel 1348. Dieci giovani (sette donne e tre uomini) decidono di rifugiarsi in una villa fuori città per sfuggire alla peste. Durante il soggiorno, per passare il tempo, decidono di raccontare ciascuno una novella al giorno per dieci giorni, per un totale di cento novelle. ### Defensoria Nell’introduzione al “Decameron”, Boccaccio presenta una “defensoria,” una sorta di difesa preemptive dell’opera. Anticipando le critiche di coloro che potrebbero giudicare l’opera troppo frivola o scandalosa, egli sostiene che la finalità del libro è di offrire conforto e svago, specialmente alle donne che, costrette da norme sociali a una vita spesso monotona e priva di svaghi, meritano di trovare nella lettura un momento di leggerezza e consolazione. ### Struttura e Personaggi #### Struttura Il “Decameron” è organizzato in maniera molto precisa: - **Prefazione**: Introduzione dell’autore con la spiegazione dell’opera. - **Cornice**: Narrazione della situazione di fuga dalla peste e la decisione dei giovani di raccontare storie. - **Novelle**: Cento novelle divise in dieci giornate, ciascuna con un tema specifico, stabilito dal re o dalla regina del giorno, eccetto la prima e la nona giornata che hanno temi liberi. Ogni giornata si apre con un’introduzione che descrive le attività e i dialoghi dei giovani, seguita dalle dieci novelle e si conclude con una canzone cantata da uno dei giovani. #### Personaggi - **I Dieci Giovani**: La brigata è composta da sette donne (Pampinea, Fiammetta, Filomena, Emilia, Lauretta, Neifile, Elissa) e tre uomini (Panfilo, Filostrato, Dioneo). Ciascun giovane assume a turno il ruolo di re o regina della giornata, stabilendo il tema delle novelle e organizzando le attività. - **Pampinea**: La più saggia e intraprendente del gruppo, propone di lasciare la città. - **Dioneo**: L’ultimo a raccontare ogni giorno e spesso più licenzioso e irriverente nelle sue storie. - **Fiammetta**: Personaggio che alcuni studiosi identificano come alter ego dell’autore, rappresenta la bellezza e la grazia. ### Temi e Motivazioni Le novelle coprono una vasta gamma di temi, tra cui l’amore, l’ingegno, la fortuna, la beffa, la virtù e il vizio. La varietà dei racconti riflette la complessità della vita umana e della società dell’epoca. Boccaccio esplora la condizione umana in tutte le sue sfaccettature, mostrando un profondo interesse per la psicologia dei personaggi e per le dinamiche sociali. ### Importanza del “Decameron” Il “Decameron” è un’opera chiave per comprendere il passaggio dal Medioevo al Rinascimento. La sua attenzione per la realtà quotidiana, la varietà dei personaggi e la ricchezza dei temi trattati ne fanno un capolavoro della narrativa mondiale. Boccaccio riesce a coniugare intrattenimento e riflessione morale, offrendo al lettore una visione complessa e sfaccettata della vita umana. Lettura di Dante: canti X e XIII: I canti X e XIII dell’Inferno nella “Divina Commedia” di Dante Alighieri sono cruciali per comprendere le riflessioni del poeta sulla politica, la filosofia e la morale. Questi canti affrontano i temi dell’eresia e della violenza contro sé stessi, rispettivamente. ### Canto X: Il Cerchio degli Eretici #### Struttura e Contenuti Nel canto X, Dante e Virgilio sono nel sesto cerchio dell’Inferno, dove sono puniti gli eretici. Qui le anime sono rinchiuse in tombe infuocate. #### Incontro con Farinata degli Uberti Dante incontra Farinata degli Uberti, un aristocratico fiorentino del partito ghibellino, noto per la sua opposizione ai Guelfi. Farinata si erge dalla sua tomba e parla con Dante, mostrando orgoglio e disprezzo per i suoi nemici. Questo incontro è significativo perché Farinata, pur essendo un dannato, mantiene una dignità e un’autorità che impressionano Dante. #### Temi e Dialoghi - **Orgoglio e Politica**: Farinata parla con Dante delle rivalità politiche a Firenze, predicendo ulteriori conflitti tra Guelfi e Ghibellini. La conversazione riflette l’importanza della politica nella vita di Dante e il suo dolore per la divisione della sua città. - **Profezia**: Farinata profetizza l’esilio di Dante, aumentando l’angoscia del poeta. Durante la conversazione, Dante apprende che i dannati possono vedere il futuro ma non il presente, accentuando la loro sofferenza. ### Canto XIII: Il Cerchio dei Violenti contro Sé Stessi #### Struttura e Contenuti Nel canto XIII, Dante e Virgilio sono nel secondo girone del settimo cerchio, dove sono puniti i suicidi e gli scialacquatori. Qui, le anime dei suicidi sono trasformate in alberi contorti e straziati dalle Arpie. #### Incontro con Pier delle Vigne Dante parla con Pier delle Vigne, consigliere dell’imperatore Federico II, che si è suicidato a causa di calunnie e accuse infamanti. Pier delle Vigne racconta la ### Implicazioni e Conseguenze 1. **Riforma Religiosa**: Il clima intellettuale dell’Umanesimo prepara il terreno per la Riforma Protestante del XVI secolo, con Martin Lutero che sfida l’autorità della Chiesa cattolica e promuove un ritorno alle fonti bibliche. 2. **Espansione Geografica**: L’interesse per l’esplorazione e la scoperta di nuovi mondi cresce, portando alle grandi esplorazioni marittime e alla scoperta dell’America da parte di Cristoforo Colombo nel 1492. 3. **Innovazioni Scientifiche**: La curiosità umanistica e l’approccio empirico alla conoscenza favoriscono il progresso scientifico, culminando nel Rinascimento scientifico del XVI e XVII secolo con figure come Copernico, Galileo e Newton. ### Conclusione Il tramonto del Medioevo e la nascita dell’Umanesimo segnano un periodo di straordinaria trasformazione che getta le basi della modernità. Questa transizione è caratterizzata dalla crisi delle strutture feudali e medievali, dalla riscoperta della cultura classica e dall’affermazione di una nuova visione del mondo centrata sull’uomo. L’eredità di questo periodo influenzerà profondamente la cultura, la politica e la società europea nei secoli successivi, preparando il terreno per il Rinascimento e le successive rivoluzioni culturali e scientifiche. Centralità dell’ uomo ( riscoperta dell’uomo , dignità dell’ uomo nella trattatistica rinascimentale, materialismo e visione laica nei poemi epico- cavallereschi, piaceri e fragilità umana nella lirica): L’Umanesimo e il Rinascimento hanno portato a una riscoperta e rivalutazione della centralità dell’uomo. Questo periodo è caratterizzato da un interesse rinnovato per l’individuo, la sua dignità, le sue capacità e la sua posizione nell’universo. Di seguito, esploreremo come questa centralità dell’uomo si manifesta nella trattatistica rinascimentale, nei poemi epico-cavallereschi e nella lirica. ### Riscoperta dell’Uomo e la sua Dignità nella Trattatistica Rinascimentale #### Riscoperta dell’Uomo - **Studio dei Classici**: Gli umanisti riscoprono i testi classici greci e romani, che pongono l’uomo al centro della riflessione filosofica e culturale. Questo porta a un rinnovato interesse per le capacità umane e per le possibilità di autorealizzazione. - **Antropocentrismo**: Diversamente dalla visione teocentrica medievale, l’Umanesimo propone una visione antropocentrica, in cui l’uomo è visto come il protagonista della propria storia. #### Dignità dell’Uomo nella Trattatistica - **Pico della Mirandola**: Nella “Oratio de hominis dignitate” (Discorso sulla dignità dell’uomo, 1486), Giovanni Pico della Mirandola esalta la dignità dell’uomo, sottolineando che l’essere umano è unico per la sua capacità di autodeterminarsi e di scegliere il proprio destino. - **Leon Battista Alberti**: Nella sua opera “De re aedificatoria” (1452), Alberti celebra l’ingegno umano nell’architettura, esaltando l’uomo come creatore e artefice del proprio ambiente. - **Lorenzo Valla**: Attraverso opere come “De voluptate” (1431), Valla esplora la natura umana e i piaceri, proponendo una visione più laica e centrata sui bisogni e i desideri dell’uomo. ### Materialismo e Visione Laica nei Poemi Epico-Cavallereschi #### Visione Laica e Materialista - **Ludovico Ariosto**: Nell’”Orlando Furioso” (1516), Ariosto presenta una visione del mondo in cui gli eroi cavallereschi sono guidati da passioni e desideri terreni. La magia, l’amore e l’avventura sono trattati con un tono spesso ironico, e la religione ha un ruolo marginale. - **Matteo Maria Boiardo**: Nell’”Orlando Innamorato” (1483), Boiardo combina elementi cavallereschi con un interesse per l’individualità e i sentimenti umani, esplorando temi come l’amore e l’onore con una prospettiva più mondana. - **Torquato Tasso**: Nella “Gerusalemme Liberata” (1581), Tasso mantiene un equilibrio tra l’epica tradizionale e una riflessione sulle passioni umane, mostrando un mondo in cui le motivazioni personali e le questioni terrene giocano un ruolo fondamentale. ### Piaceri e Fragilità Umana nella Lirica #### Piaceri e Fragilità - **Francesco Petrarca**: Nei suoi “Canzoniere” (Rerum Vulgarium Fragmenta), Petrarca esplora i piaceri e le sofferenze dell’amore umano. I suoi sonetti, dedicati a Laura, riflettono una profondità emotiva e una consapevolezza della fragilità e della transitorietà della vita umana. - **Lorenzo de’ Medici**: Nella sua poesia, Lorenzo il Magnifico celebra i piaceri della vita, la bellezza e l’amore, spesso con un tono gioioso e sensuale. La sua celebre canzone “Trionfo di Bacco e Arianna” esalta il carpe diem, invitando a godere dei piaceri terreni. - **Michelangelo Buonarroti**: Anche nelle sue poesie, Michelangelo esprime le tensioni tra l’aspirazione spirituale e i desideri terreni, esplorando la complessità dell’esperienza umana e la lotta tra corpo e anima. ### Conclusione La centralità dell’uomo durante il Rinascimento si manifesta attraverso una vasta gamma di espressioni culturali e letterarie. Nella trattatistica, l’uomo è celebrato per la sua dignità e capacità creativa. Nei poemi epico-cavallereschi, emerge una visione laica e materialista che mette in primo piano le passioni e le motivazioni umane. Nella lirica, i piaceri e le fragilità dell’esistenza umana sono esplorati con profondità emotiva e una consapevolezza della transitorietà della vita. Questo periodo rappresenta un momento cruciale di riscoperta dell’individuo, che pone le basi per la modernità e il pensiero contemporaneo. Lorenzo de Medici e i “ canti carnascialeschi” di cui: “ canzone di Bacco”: Lorenzo de’ Medici, noto come Lorenzo il Magnifico (1449-1492), fu un influente statista, mecenate e poeta del Rinascimento italiano. Oltre a essere una figura centrale della politica fiorentina, Lorenzo contribuì significativamente alla cultura e alla letteratura del suo tempo, incoraggiando e sostenendo artisti, filosofi e letterati. ### Lorenzo de’ Medici e i “Canti Carnascialeschi” #### Contesto e Definizione I “Canti Carnascialeschi” sono un genere di poesie popolari che fiorirono durante il Carnevale a Firenze. Questi canti erano caratterizzati da un tono festoso, spesso licenzioso e scherzoso, e venivano eseguiti durante le sfilate e le feste carnevalesche. - **Origine e Scopo**: Questi canti erano associati alle celebrazioni del Carnevale, un periodo di festeggiamenti che precedeva la Quaresima, durante il quale le norme sociali venivano temporaneamente sospese, permettendo un’atmosfera di gioia e licenziosità. - **Struttura e Temi**: I canti carnascialeschi utilizzano un linguaggio semplice e diretto, spesso volgare e ironico, e trattano temi legati ai piaceri terreni, l’amore, il vino e la sessualità. Lorenzo il Magnifico fu uno dei principali autori e promotori di questi canti, utilizzando la poesia per celebrare il piacere della vita e per connettersi con il popolo fiorentino. ### “Canzone di Bacco” #### Analisi del Testo La “Canzone di Bacco”, conosciuta anche come “Trionfo di Bacco e Arianna”, è uno dei canti carnascialeschi più celebri scritti da Lorenzo de’ Medici. Questo componimento celebra la gioia e la spensieratezza della vita, invitando i lettori a godere del momento presente. **Testo della “Canzone di Bacco”** (estratto): - **Opera**: “Morgante” è un poema epico-cavalleresco in ottave, composto tra il 1461 e il 1483. Originariamente diviso in 23 cantari, l’opera è poi ampliata a 28. #### Trama Il “Morgante” segue le avventure di Orlando e di altri paladini di Carlo Magno. Tuttavia, il protagonista eponimo, Morgante, è un gigante convertito al cristianesimo che diventa un fedele compagno di Orlando. Il poema mescola episodi eroici con momenti comici e parodici. #### Temi e Stile - **Ironia e Parodia**: Pulci utilizza l’ironia e la parodia per rivisitare il genere cavalleresco. Molti episodi sono volutamente esagerati o comici, e i personaggi spesso mostrano debolezze umane e contraddizioni. - **Realismo e Farsa**: Pulci infonde realismo e farsa nelle avventure dei suoi eroi, trattando le vicende con un tono spesso dissacrante e umoristico. - **Critica Sociale e Religiosa**: Attraverso il suo stile satirico, Pulci critica le istituzioni sociali e religiose del suo tempo, evidenziando le ipocrisie e le assurdità della vita cortese e della politica. ### Confronto tra Boiardo e Pulci #### Tematiche - **Amore vs. Commedia**: Mentre Boiardo enfatizza l’amore e le emozioni interne dei suoi personaggi, Pulci si concentra più sulla parodia e la commedia, pur mantenendo il tema cavalleresco. - **Fantastico vs. Realismo**: Boiardo usa il meraviglioso per creare un mondo fantastico e avventuroso, mentre Pulci inserisce elementi realistici e farseschi, spesso ribaltando le aspettative eroiche dei lettori. #### Stile - **Elevato vs. Popolare**: Boiardo adotta uno stile più elevato e solenne, sebbene accessibile, mentre Pulci preferisce uno stile colloquiale, vicino al parlato quotidiano e ricco di espressioni popolari. ### Conclusione I poemi cavallereschi di Boiardo e Pulci rappresentano due facce della stessa medaglia rinascimentale. L’”Orlando Innamorato” di Boiardo celebra l’ideale cavalleresco attraverso l’amore e l’avventura, introducendo una complessità psicologica nei suoi personaggi. Il “Morgante” di Pulci, invece, prende una strada diversa, utilizzando l’ironia e la parodia per offrire una visione critica e umoristica della stessa tradizione cavalleresca. Entrambi i poeti, attraverso le loro opere, contribuiscono alla ricchezza e alla varietà del panorama letterario rinascimentale, offrendo al lettore un’ampia gamma di esperienze e riflessioni sulla natura umana e sulle sue contraddizioni. ### Lettura di Dante: Canti XV e XIX dell’Inferno #### Canto XV dell’Inferno ##### Contesto e Posizione nel Poema Il Canto XV dell’Inferno si trova nel Terzo Girone del Settimo Cerchio, dove sono puniti i violenti contro Dio, la natura e l’arte. In particolare, il canto è dedicato ai sodomiti, i violenti contro la natura. ##### Trama e Personaggi - **Incontro con Brunetto Latini**: Dante e Virgilio incontrano Brunetto Latini, un influente intellettuale e mentore di Dante. Brunetto cammina con altri sodomiti su una distesa di sabbia rovente, continuamente investiti da una pioggia di fuoco. - **Dialogo tra Dante e Brunetto**: Brunetto riconosce Dante e avvia un dialogo in cui esprime la sua ammirazione per il giovane poeta e profetizza il suo futuro successo. La conversazione riflette il rispetto e l’affetto di Dante per il suo maestro, nonostante la sua condanna. ##### Temi Principali - **Omaggio e Rispetto**: Dante mostra grande rispetto per Brunetto Latini, nonostante il peccato per cui è punito. Questo canto esplora il tema del rispetto per le persone significative nella vita di Dante, nonostante le loro colpe. - **Destino e Fama**: Brunetto profetizza la grandezza futura di Dante, toccando il tema della fama e del destino, centrale nella visione dantesca del mondo. - **Condanna Morale**: La presenza di Brunetto nell’Inferno riflette la complessità morale del poema, dove il rispetto personale non cancella la condanna del peccato. ##### Stile e Linguaggio - **Dignità e Commozione**: Il tono del canto è commovente e dignitoso, esprimendo il dolore e il rispetto di Dante per Brunetto. - **Metafore e Immagini**: Le immagini della sabbia rovente e della pioggia di fuoco rappresentano la sofferenza eterna dei peccatori e la desolazione della loro condizione. #### Canto XIX dell’Inferno ##### Contesto e Posizione nel Poema Il Canto XIX dell’Inferno si trova nell’Ottavo Cerchio, il Malebolge, dove sono puniti i fraudolenti. Specificamente, questo canto tratta della terza bolgia, dove sono puniti i simoniaci, cioè coloro che hanno comprato o venduto cariche ecclesiastiche. ##### Trama e Personaggi - **Incontro con i Simoniaci**: Dante e Virgilio osservano i simoniaci, conficcati a testa in giù in buche strette, con le gambe e i piedi fuori dalle buche, bruciati da fiamme. - **Papa Niccolò III**: Dante parla con Papa Niccolò III, che confessa il suo peccato e predice l’arrivo di altri due papi simoniaci, Bonifacio VIII e Clemente V. ##### Temi Principali - **Critica alla Corruzione Ecclesiastica**: Il canto è una feroce critica alla corruzione della Chiesa, in particolare alla pratica della simonia. - **Giustizia Divina**: La punizione dei simoniaci simboleggia la giustizia divina, con i peccatori letteralmente ribaltati, un’immagine potente della loro perversione spirituale. - **Profezia e Storia**: La predizione di Niccolò III sull’arrivo di futuri papi corrotti mostra l’uso di Dante della profezia per commentare eventi contemporanei e storici. ##### Stile e Linguaggio - **Satira e Condanna**: Il linguaggio del canto è fortemente satirico e critico, con Dante che esprime disprezzo per la corruzione nella Chiesa. - **Immagini Vivide**: Le immagini dei simoniaci conficcati nelle buche, con fiamme che bruciano i loro piedi, sono particolarmente vivide e memorabili. ### Conclusione I canti XV e XIX dell’Inferno di Dante offrono uno spaccato complesso e ricco della sua visione morale e spirituale. Il rispetto personale e l’affetto per figure come Brunetto Latini si contrappongono alla severa condanna morale dei loro peccati, mentre la critica feroce alla corruzione ecclesiastica nel Canto XIX riflette la profonda preoccupazione di Dante per la purezza della Chiesa. Questi canti mostrano la capacità di Dante di intrecciare storie personali, critica sociale e riflessione morale in una narrazione potente e indimenticabile. MODULO 7 Quadro storico: il rinascimento : Il Rinascimento è un periodo della storia europea che abbraccia il XV e il XVI secolo e che segna un importante cambiamento culturale, artistico, scientifico #### Crisi Politica e Sociale - Il suo periodo storico era segnato da instabilità politica, guerre tra città- stato italiane, conflitti religiosi e il declino del sistema feudale. ### Opere Principali #### “Il Principe” - “Il Principe” è l’opera più celebre di Machiavelli, un trattato politico che analizza il potere politico e fornisce consigli pratici su come un principe dovrebbe governare e mantenere il potere. - Machiavelli si distingue per la sua prospettiva realistica e pragmatica sulla politica, suggerendo che un principe dovrebbe essere disposto a utilizzare ogni mezzo necessario per raggiungere i propri obiettivi, incluso l’inganno e la violenza, se necessario. #### “Discorsi sopra la prima deca di Tito Livio” - Quest’opera è un commentario sulle opere dello storico romano Tito Livio, in cui Machiavelli discute i principi e le pratiche della politica repubblicana e analizza le ragioni del successo e del fallimento dei governi. ### Idee e Concetti Chiave #### Realismo Politico - Machiavelli è spesso associato al concetto di realismo politico, che sostiene che la politica debba essere basata sulla realtà delle circostanze e che i governanti devono essere disposti a compiere azioni che possono essere considerate immoralità in circostanze normali per garantire la stabilità e la sicurezza dello Stato. #### Virtù e Fortuna - Machiavelli distingue tra virtù, intesa come abilità politica e leadership, e fortuna, intesa come circostanze al di fuori del controllo umano. Sostiene che un buon principe deve essere in grado di bilanciare queste due forze per mantenere il potere. #### Legittimità del Potere - Machiavelli discute la questione della legittimità del potere politico, sostenendo che il successo di un principe dipende dalla sua capacità di mantenere il controllo sul popolo e di garantire la sicurezza e la prosperità dello Stato. ### Eredità e Influenza #### Controversie e Interpretazioni - Le idee di Machiavelli hanno suscitato controversie e dibattiti da secoli. Alcuni lo considerano un cinico sostenitore del dispotismo e della tirannia, mentre altri lo vedono come un realista politico che offre un’analisi accurata della natura umana e del potere politico. #### Influenza su Pensatori Successivi - Le opere di Machiavelli hanno avuto un’enorme influenza sulla politica moderna e sul pensiero politico. Il termine “machiavellismo” è stato coniato per descrivere l’uso amorale del potere politico, mentre il suo realismo politico ha influenzato pensatori come Thomas Hobbes, John Locke e Friedrich Nietzsche. ### Conclusione Niccolò Machiavelli è una figura di spicco nella storia del pensiero politico occidentale, le cui opere continuano a essere studiate e dibattute per le loro innovative analisi della politica e del potere. La sua prospettiva realistica e pragmatica sulla politica, insieme alla sua distinzione tra virtù e fortuna, ha avuto un’impatto duraturo sulla teoria politica moderna e rimane una fonte di ispirazione e dibattito per i pensatori contemporanei. Pietro Bembo: “ prose della volgar lingua” la questione della lingua italiana nei secoli: Pietro Bembo (1470-1547) è stato un umanista, poeta, cardinale e linguista italiano. La sua opera più celebre in ambito linguistico è “Prose della volgar lingua”, scritta nel 1525. Quest’opera ebbe un’influenza significativa sulla questione della lingua italiana nei secoli successivi. Ecco una panoramica della questione della lingua italiana e del ruolo di Pietro Bembo: ### Contesto Storico #### Variazioni Linguistiche in Italia - Durante il Rinascimento, l’Italia era un mosaico di dialetti regionali, ognuno con le proprie caratteristiche linguistiche e grammaticali. - La questione della lingua era importante in un’epoca in cui la comunicazione tra le diverse regioni era limitata e la scrittura in volgare stava emergendo come alternativa al latino per la letteratura e la comunicazione quotidiana. #### L’Umanesimo e la Lingua - Gli umanisti rinascimentali si interessavano al recupero e alla standardizzazione della lingua italiana basata sui dialetti toscani, considerati più vicini al latino classico. - L’idea di una lingua italiana unitaria e coltivata si diffuse grazie all’opera degli umanisti e degli scrittori del Rinascimento. ### “Prose della volgar lingua” di Pietro Bembo #### Contenuto e Obiettivo - “Prose della volgar lingua” è un trattato linguistico scritto da Bembo con l’obiettivo di difendere l’uso del toscano come lingua letteraria e coltivata. - Bembo sostiene che il toscano, in particolare il dialetto fiorentino, è il più adatto per la poesia e la prosa letteraria, poiché è più simile al latino classico e quindi più nobile e armonioso. #### Standardizzazione della Lingua - Bembo propone regole grammaticali e ortografiche per la lingua italiana, basate sul modello toscano, al fine di standardizzare l’uso della lingua e rendere più accessibile la letteratura italiana a un pubblico più ampio. - Il suo trattato ha un’influenza duratura sulla lingua italiana, stabilendo il toscano come modello linguistico per la letteratura e la cultura italiane. ### Impatto e Conseguenze #### Legame tra Lingua e Identità Nazionale - L’opera di Bembo contribuisce a definire la lingua italiana come strumento di espressione nazionale e identità culturale, unificando le varie regioni italiane attraverso una lingua comune. - La standardizzazione della lingua italiana favorisce lo sviluppo della letteratura, della filosofia, della scienza e delle arti in Italia, offrendo un terreno comune per la condivisione e lo scambio di idee. #### Continuità nella Tradizione Linguistica - Le regole linguistiche proposte da Bembo rimangono influenti nei secoli successivi, anche se la lingua italiana subisce ulteriori cambiamenti e adattamenti nel corso del tempo. - Il suo lavoro contribuisce alla formazione di un corpus letterario italiano ricco e diversificato, che include opere di Dante, Petrarca, Boccaccio e molti altri. ### Conclusione Pietro Bembo e il suo trattato “Prose della volgar lingua” giocano un ruolo cruciale nella storia della lingua italiana, contribuendo alla standardizzazione e alla diffusione del toscano come lingua letteraria e colta. La sua opera ha un impatto duraturo sulla cultura e sulla letteratura italiane, stabilendo un modello linguistico che continua a influenzare la lingua e la letteratura italiana fino ai giorni nostri. Ariosto, lettura dell’ Orlando furioso : - Il poema riflette le preoccupazioni e le idee del suo tempo, incluso il conflitto tra cristianità e Islam durante le Crociate. #### Struttura del Poema - Il poema è composto da 20 canti, ognuno dei quali è diviso in ottave, una forma poetica composta da otto versi endecasillabi con schema di rima ABABABCC. - La trama segue le gesta di vari personaggi coinvolti nella Prima Crociata e nell’assedio di Gerusalemme, con un focus particolare sulle avventure dell’eroe cristiano Rinaldo e sulla sua relazione con la strega Saracena, Armida. ### Trama e Temi #### Trama Principale - La trama segue il tentativo dei Crociati cristiani di riconquistare la città di Gerusalemme dalle forze musulmane. - Le vicende amorose di Rinaldo con Armida e la sua successiva lotta per la fede cristiana sono tra i principali fili narrativi del poema. #### Temi Principali 1. **Guerra e Religione**: La lotta tra cristianesimo e Islam è al centro del poema, con Tasso che esplora i temi della fede, del dovere religioso e del conflitto armato. 2. **Amore e Passione**: Le vicende amorose di Rinaldo e Armida offrono una riflessione sulla passione umana, la tentazione e il conflitto tra l’amore terreno e il dovere religioso. 3. **Onore e Eroismo**: Il poema esalta le virtù cavalleresche come l’onore, il coraggio e la lealtà, incarnate dagli eroi cristiani che combattono per la loro fede e per il loro re. ### Stile e Linguaggio #### Stile Narrativo - Tasso utilizza uno stile narrativo ricco e coinvolgente, con descrizioni dettagliate, dialoghi vividi e scene di azione mozzafiato. - La sua prosa è caratterizzata da un ritmo incalzante e da una grande attenzione ai dettagli storici e geografici. #### Lingua e Versificazione - La lingua utilizzata nella “Gerusalemme Liberata” è ricca e poetica, con un’ampia varietà di espressioni e vocaboli. - La versificazione in ottave offre un ritmo musicale al poema, facilitando la narrazione e l’espressione dei sentimenti dei personaggi. ### Impatto e Eredità #### Influente Capolavoro - La “Gerusalemme Liberata” è considerata uno dei capolavori della letteratura italiana e uno dei poemi epici più importanti della storia. - Ha influenzato numerosi autori successivi, tra cui John Milton, che lo ha adattato nel suo “Paradiso perduto”. #### Ricezione Critica e Popolare - Il poema ha goduto di grande successo critico e popolare sin dalla sua pubblicazione, e continua ad essere letto e studiato in tutto il mondo. - La sua combinazione di avventura, amore, guerra e religione lo rende un’opera apprezzata e dibattuta da lettori di tutte le età. ### Conclusione La “Gerusalemme Liberata” di Torquato Tasso è un poema epico straordinario che offre una visione avvincente e coinvolgente delle Crociate e del conflitto tra cristianesimo e Islam. Con la sua narrazione ricca di avventure, amore, eroismo e passione, il poema continua a essere una delle opere più ammirate e studiate della letteratura italiana e mondiale. ### Lettura di Dante: Canti XXVI e XXXIII della Divina Commedia #### Canto XXVI dell’Inferno ##### Contesto e Posizione nel Poema Il Canto XXVI dell’Inferno è situato nel Nono Cerchio, il girone dei traditori, e si concentra sulla punizione dei traditori politici. Questo canto è particolarmente noto per la storia di Ulisse e per la sua condanna all’Inferno. ##### Trama e Personaggi - **Incontro con Ulisse**: Dante e Virgilio incontrano Ulisse, il leggendario eroe greco, famoso per il suo ruolo nell’Odissea. Ulisse racconta la sua avventura finale, durante la quale cercò di raggiungere oltre le Colonne d’Ercole, sfidando il divino e portando i suoi compagni alla rovina. - **Punizione dei Traditori**: Ulisse è punito nell’Inferno insieme ad altri traditori politici, immerso in fiamme insieme al suo compagno di viaggio, Diomede. ##### Temi Principali - **Ambizione e Presunzione**: Il racconto di Ulisse mette in luce i temi dell’ambizione e della presunzione umana, che portano alla rovina sia individui che società. - **Conseguenze delle Azioni Umane**: Ulisse è punito per le sue azioni e le sue ambizioni temerarie, sottolineando il concetto dantesco che le azioni umane hanno conseguenze morali e spirituali. #### Canto XXXIII dell’Inferno ##### Contesto e Posizione nel Poema Il Canto XXXIII dell’Inferno è situato nel Nono Cerchio, nel Giudecca, la sezione più profonda e infernale dell’Inferno, riservata a Lucifero. In questo canto, Dante e Virgilio si avvicinano a Lucifero e al centro dell’Inferno. ##### Trama e Personaggi - **Lucifero**: Dante e Virgilio incontrano Lucifero, la personificazione del male, imprigionato nella ghiacciaia del centro dell’Inferno. Lucifero è descritto come un gigante con tre volti, che masticano eternamente tre traditori: Giuda, Bruto e Cassio. - **Fuga dal Centro dell’Inferno**: Dante e Virgilio attraversano il corpo di Lucifero per raggiungere l’altro lato dell’Inferno, dove si trova il Purgatorio. ##### Temi Principali - **Male e Punizione**: Il canto mette in evidenza il tema del male assoluto e della sua punizione eterna nell’Inferno. Lucifero è presentato come il simbolo del male supremo, e la sua prigionia rappresenta la giustizia divina e la punizione per il peccato. - **Trasgressione e Rovina**: La presenza di Lucifero e la sua relazione con i traditori più famosi della storia mettono in luce il tema della trasgressione e della rovina morale. Giuda, Bruto e Cassio sono condannati per la loro tradizione, rappresentando la conseguenza eterna delle azioni umane. ### Conclusione I canti XXVI e XXXIII dell’Inferno della Divina Commedia di Dante offrono una visione potente e spesso inquietante dell’Inferno e dei suoi abitanti. Attraverso il racconto di Ulisse e l’incontro con Lucifero, Dante esplora temi profondi come l’ambizione umana, il male assoluto, la punizione eterna e le conseguenze delle azioni umane. Questi canti sono parte integrante del viaggio di Dante attraverso l’Inferno, offrendo una riflessione intensa e stimolante sulla condizione umana e la giustizia divina.
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