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Letteratura Francese del 700, Appunti di Letteratura Francese

Appunti letteratura francese del 1700. Problema di Molyneux. Risposta di Kant alla domanda Was Ist Aufklarung Candide Les Liaisons Dangereuses e Le Diable Amoureux

Tipologia: Appunti

2020/2021

Caricato il 02/01/2021

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Scarica Letteratura Francese del 700 e più Appunti in PDF di Letteratura Francese solo su Docsity! Giulia Gentile LETTERATURA FRANCESE L’ILLUMINISMO: “ragione, razionalità” Luce: elemento che permette all’uomo di conoscere la realtà + Conoscenza  l’oggetto mediatore tra luce e conoscenza è l’apparato visivo  2 marzo 1963: William Molyneux spedisce una lettera a John Locke contenente un quesito di carattere “medico” (Dibattito che coinvolgerà numerosi filosofi e letterati)  1728: La Royal Society di Londra dà notizia di un ragazzo cieco che viene operato e recupera davvero la vista  Illuministi: portatori di un nuovo modo di vedere e conoscere “oculocentrismo”: la vista è il primo tra i sensi (attraverso il comune sentire l’uomo è in grado di conoscere)  Relativismo culturale: un uomo che viaggia deve abbandonare le sue realtà e certezze per modificarle con quelle del Paese in cui si trova  L’occhio e la conoscenza portano ad una presa di posizione politica molto forte. Nel momento in cui stabiliamo che la nostra conoscenza è di tipo sensibile, dobbiamo chiederci: questo tipo di conoscenza chi la possiede? = L’universo mondo, ovvero tutti noi (cade ogni tipo di gerarchizzazione del potere)  1784: una rivista di Berlino decide di porre un quesito ai filosofi più noti del secolo: WAS IST AUFKLÄRUNG (che cos’è l’Illuminismo?) 1 Immagina un uomo nato cieco che, ormai adulto, ha imparato a distinguere un cubo da una sfera. Supponi poi che un giorno il cubo e la sfera vengano disposti su un tavolo e che il cieco, seduto davanti al tavolo, recuperi per miracolo la vista. Dunque: servendosi solamente della vista, il cieco s prebbe + supremazia conoscenza sensibile su conoscenza innata (il cieco conosce il mondo attraverso i sensi) L’Illuminismo è l’uscita dell’uomo da uno stato di minorità il quale è da imputare a se stesso. Minorità è l’incapacità di sperdirsi del proprio intelletto senza la guida di un altro. “Senza la guida di un altro”: non in grado di pensare e “Stato di minorità”: un luogo buio “Minorato”: qualcuno che non ha la facoltà mentale per muoversi autonomamente all’interno della società. Illuminismo visto come “uscita da”, qualcosa di rivoluzionario. Uomo posto al centro dell’universo (prima vi era Dio) Giulia Gentile LETTERATURA FRANCESE L’uomo si trova nello stato di minorità a causa della pigrizia. “Sapere Aude” = abbi il coraggio di sapere cit. Kant dalle epistole di Orazio. !! Nel periodo pre-illuminista le uniche verità “ammesse” erano di tipo religioso e classico (colonne portanti della società dell’Europa Occidentale prima del XVIII secolo). La modalità di pensiero pre-illuminista vede una verità calata dall’alto, inscalfibile e che nessun uomo può mettere in discussione. La verità illuminista è, invece, di tipo sensibile; può essere dunque modificata in tante verità quante i soggetti esistenti. Il primo tipo ci viene proposto dagli antichi e dai testi biblici. All’interno delle biblioteche conventuali i monaci trascrivono e tramandano il sapere da un secolo all’altro senza metterlo in discussione. Glosse: sorta di spiegazione che serve a rendere più chiaro il contenuto del testo (senza modificarlo e senza offrire un proprio punto di vista). Secondo Kant nel 700 avviene una grandissima trasformazione che crea una nuova modalità di accesso al sapere ed alla cultura. Cambia l’approccio al sapere (filosofia di tipo sensista, in cui il sapere è distribuito equamente in quanto appartiene ad ogni soggetto). Ridimensionamento della religione e il crollo di una verità monolitica, tra 600 e 700 si inizia ad assistere a una serie di piccoli cambiamenti. Metà 600: diffusione degli studi storiografici, dunque si inizia a capire che molto spesso i testi antichi mentono o comunque sono suscettibili di errori (es: la storia di Romolo e Remo fino a quel momento era considerato un fatto accaduto realmente, che non poteva essere messo in discussione). A fine 600 nasce una nuova scienza degli studi storici, ovvero la cronologia, in cui per la prima volta vengono comparate diverse civiltà all’interno di un unico sistema. Gli storici iniziano a crearsi dubbi sui testi, situazione che porta al crollo di una auctoritas esterna (che ci impone una verità immutabile) che porterà, invece, alla nascita di una serie di soggetti critici capaci di scoprire la verità tramite i sensi. La Bibbia dell’Antico Testamento non è da prendere come se fosse parola divina, può essere sottoposto ad un vaglio critico piuttosto 2 Imputabile a se stessi è questa minorità se la causa di essa non dipende da difetti di intelligenza, ma dalla mancanza di decisione e di coraggio di servirsi del proprio intelletto senza essere guidati da un altr . Giulia Gentile LETTERATURA FRANCESE Sempre secondo Hazard gli illuministi sono coloro che rivendicano una forza identitaria del tutto autonoma. Hazard pubblica questo libro nel 1935, all’indomani della Repubblica di Weimar. Moltissimi pensatori del ‘900 hanno scritto molti libri sull’Illuminismo quando la loro libertà di pensiero sta per essere distrutta. Con l’ascesa al potere dei dittatori l’Europa si trova nuovamente in uno stato di minorità (come direbbe Kant). Oltre che i confini temporali dell’Illuminismo, anche i confini territoriali della Francia di quell’epoca non sono poi così definiti.  In francese il termine corretto è “âge des lumières” (al plurale), ancora una volta gli illuministi dedicano un’importanza più ampia al sapere pratico (dunuqe ai lumi, le conoscenze/il lume al singolare è invece la ragione). Il lume è dunque la ragione che si esplicita nel mondo attraverso le conoscenze, rappresentate dai lumi. Anche nel termine stesso, dunque, notiamo che gli illuministi, piuttosto che pensare alla ragione come un sistema di conoscenza, prediligono dedicarsi praticamente alle conoscenze, ovvero ai diversi saperi pratici; dunque a spiegare come il mondo funziona.  L’Illuminismo non è un movimento univoco radicale, ma è il risultato di vari “Illuminismi”, che sono tanti quante sono le nazioni europee. Infatti, ogni movimento filosofico deve fare i conti con la società in cui si sviluppa (per questo prende 5 LUMIÈRE : significa letteralmente “luce”, in francese ha un significato concreto all’interno del sistema linguistico - al sapere pratico, concreto è stata accordata un’importanza molto più forte (ambito letterario) - è come se i philosophes volessero sottolineare ulteriormente la loro intenzione di darsi da fare in manier ratica - modificare concretamente la vita di tutti i giorni ILLUMINISMO : in italiano ha solo un significato letterario - l’Italia vive un contesto storico e culturale totalmente diverso - per esempio, anche la lingua deve ancora essere unificata ENLIGHTMENT: letteralmente, significa “rischiaramento” - livello di praticità meno forte rispetto a quello francese AUFKLÄRUNG: letteralmente, significa “rischiaramento” - livello di praticità meno forte rispetto a quello francese - nel ‘700 avrà delle influenze molto forti di una corrente religiosa chiamata pietismo Giulia Gentile LETTERATURA FRANCESE connotazioni diverse in base al Paese in cui si sviluppa, es: Francia, Italia, ecc..).  DEFINIZIONE: Ancora prima di essere un movimento filosofico, l’Illuminismo è un movimento del pensiero, una maniera di pensare, un modo rivoluzionario che gli uomini assumono di vedere la realtà con “nuovi occhi”. Modo che presuppone una nuova libertà e autonomia di pensiero (es: Kant con l’uscita dallo stato di minorità, la possibilità di “emanciparsi” dai dogmi da sempre imposti dalla storia e dalla società per arrivare ad un pensiero autonomo). L’Illuminismo, inoltre non è univoco per tutti gli Stati europei ma si modifica a seconda del territorio in cui si sviluppa.  L’Illuminismo francese è il più radicato alla realtà, sebbene l’Illuminismo come elemento filosofico è nato in Inghilterra (dibattito tra Locke e Molyneux). L’Inghilterra in molti campi del sapere ha spesso fornito le basi affinchè la Francia le facesse proprie e le evolvesse fino a creare un pensiero da diffondere, poi, in tutta l’Europa. (es: ésprit des lois di Montesquieu, il modello a cui l’autore tende è, infatti, l’Inghilterra. Voltaire ne “les lettres anglaises” specifica che il modello politico a cui la Francia deve tendere è il modello di monarchia costituzionale inglese). ENCYCLOPÉDIE: nasce in Francia, diventa un modello editoriale ed economico enorme. Nasce sul modello di un testo inglese  quando Diderot e D’Alembert intendono a lavorare a una nuova struttura di elaborazione del sapere, propongono la traduzione di un testo inglese chiamato “Ciclopedia or, An Universal Dictionary of Arts and Science” già esistente del 1728 di un filosofo e scrittore inglese. Questo “dizionario” inglese rappresenta il paradigma enciclopedico che i due filosofi francesi vogliono esportare in Francia ma, lavorandoci, i due capiscono che non vogliono soltanto lavorare alla traduzione di un progetto già avviato, ma hanno come obiettivo un progetto dalla portata molto maggiore di quello già esistente. Essi propongono una serie di volumi (in particolare 17 volumi di testo e 11 di tavole illustrate) che contengono 74.000 articoli su ogni genere di attività e conoscenza umana. Inizialmente Diderot e D’Alembert lavorano alla stesura di un testo che l’editore rifiuta a causa della sua portata economica. Diderot 6 Giulia Gentile LETTERATURA FRANCESE inventa, cosi, una nuova modalità editoriale: il sistema degli abbonamenti; avvia una campagna promozionale e chiede di abbonarsi, ovvero versare una cifra con la quale gli abbonati potranno ricevere un determinato numero di articoli (alla fine gli abbonati dell’enciclopedia saranno 4000). Inizia così il grande progetto dell’enciclopedia, che si inserisce all’interno di un mutamento in atto già da un secolo e mezzo. (Francis Bacon aveva teorizzato un sistema di conoscenze di tipo antropocentrico. Aveva, per la prima volta, opposto al sistema di conoscenze medievale puramente teologico, un sistema di conoscenze che aveva come centro l’uomo. Progetta, quindi, una struttura che lui chiama “l’albero delle scienze” in cui afferma il suo antropocentrismo e in cui classifica le scienze a seconda delle facoltà umane. Per esempio alla storia attribuisce la memoria, ecc.. Questo progetto di riforma del sapere di Bacon serve per mettere l’uomo al centro della conoscenza, prevede una nuova figura dello studioso; esso, secondo lui, non deve essere confinato in un ambiente privato ma deve essere circondato da una vasta rete di informazione). Il sapere dell’encyclopédie è un sapere interconnesso, in continua relazione. L’uomo del 700 è continuamente inserito all’interno di un sapere relazionale. La prefazione all’enciclopedia che scrive D’Alembert, si ispira all’albero delle scienze di Bacon immaginando una sorta di “mappa”; afferma che l’encyclopédie sarà un albero della scienza in quanto tutti gli elementi saranno interconnessi tra di loro, e la paragona ad una mappa, ovvero ad un territorio sterminato che è la realtà, grazie alla quale i viaggiatori potranno percorrere il mondo attraverso infiniti percorsi. L’ordine alfabetico sarà una delle grandi novità dell’encyclopédie. Per il lettore che deve cercare una determinata parola, basta semplicemente sapere l’alfabeto (non è più necessario sapere di che sottocategoria fa parte la parola arcangelo). L’ordine alfabetico democratizza il sapere, lo rende accessibile a un gran numero di persone; ma, in contemporanea, scardina completamente il sistema gerarchico in cui la cultura precedente aveva strutturato il mondo. Il progetto enciclopedico francese nasce nel 1751 e l’ultimo volume verrà pubblicato nel 1770 e vi parteciperanno tutte le personalità più significative dei lumières francesi (Rousseau, Voltaire, Montesquieu, ecc..). 7 Giulia Gentile LETTERATURA FRANCESE uomini inquanto tali ma concetti, idee; essi si muovono all’interno del romanzo non per riprodurre il mondo reale, ma per funzionare come una sorta di reagente, ovvero la sperimentazione di una certa idea filosofica: Illuminismo. CANDIDE: Racconto filosofico che Voltaire scrive in risposta al terremoto di Lisbona del 1755 che rade al suolo gran parte della città; uno tsunami si abbatte sulla città distruggendo interi quartieri e causando milioni di morti. Questo avvenimento causerà molto scalpore in tutta l’Europa e che lascerà sconvolto lo stesso Voltaire il quale, già l’anno successivo, di dedicare un poema a questo avvenimento e, successivamente, il Candide. Si tratta di un romanzo filosofico (roman philosophique) dedicato ad uno dei più grandi choc da lui vissuti.  Rispetto alla “Teodicea”, Leibniz trova la soluzione nella formulazione del “migliore dei mondi possibili”: esiste una volontà divina (da lui chiamata “presuntiva”, in quanto gli uomini possono presumerla), ma esiste anche una realtà segreta, occulta (sia sul piano fisico che su quello morale). Gli uomini, per loro natura, hanno uno sguardo impreciso; come può questo sguardo capire la volontà di Dio all’interno dei suoi piani? Uomo > Dio: ciò che per noi può essere dolore, per Dio può essere qualcosa di, invece, produttivo. - Teoria del migliore dei mondi possibili: Secondo Leibniz Dio non può che tendere al bene (esso è, appunto, un essere perfetto). Nel momento in cui Dio deve fare una scelta e creare il nostro mondo ha a disposizione un’infinità di mondi possibili di cui lui dovrà sceglierne uno. Quale mondo sceglierà Dio che deve tendere al bene? Sceglierà il migliore di tutti i mondi possibili. Secondo Leibniz il nostro “qui ed ora” è il migliore che ci sarebbe potuto capitare, nonostante guerre, catastrofi, ecc.. (considerato il meno peggio). Secondo Leibniz Dio non sceglie a caso, ma sceglie ciò che contiene il minor dolore possibile. Data la perfezione morale di Dio l’ottimismo ne discende per definizione  Leibniz giustifica l’esistenza di Dio e del male all’interno dello stesso mondo. Per Leibniz la caratteristica principale di Dio non è l’onnipotenza, ma la saggezza e la bontà; nel momento in cui Dio ha queste 10 Giulia Gentile LETTERATURA FRANCESE caratteristiche il nostro mondo non può che esserne una rappresentazione.  All’interno del Candide Voltaire si schiererà notevolmente contro le teorie di Leibniz. All’interno del testo Pangloss sarà il rappresentate delle teorie di Leibniz, l’ottimista che in ogni cosa vede una ragione dell’esistenza stessa dell’oggetto. Il romanzo mette Candide e Pangloss davanti a varie peripezie dolorose e Pangloss continuerà ad andare avanti con la teoria dei mondi possibili. Pangloss sarà il principale esponente del suo discorso filosofico; egli pensava che non esiste effetto senza causa e che nel migliore dei mondi possibili il nostro fosse il migliore. Lezione 11: “Il migliore dei mondi possibili”: concetto base che ha fornito a Leibniz la base per il suo pensiero filosofico; particolarmente in due opere come “i principi della natura e della grazia fondati sulla ragione” e “la monadologia”, testi del 1714. Si tratta di due testi in cui il filosofo esprime il suo pensiero riguardo a quello che lui chiama l’armonia prestabilita tra le sostanze dell’universo; in questi testi ha anche esplicitato che quello in cui viviamo è il migliore dei mondi possibili che Dio avrebbe potuto creare. L’intento di Leibniz è quello di spiegare e rendere visibile l’esistenza del male all’interno di un mondo che è comunque creato da Dio. Com’è possibile che ci sia Dio in un mondo in cui c’è il male? Esiste una volontà divina che il filosofo definisce “presuntiva” (che gli uomini possono immaginare) ed una volontà divina “segreta” (che agisce in maniera occulta, sia dal punto di vista fisico che dal punto di vista morale). Come può lo sguardo impreciso dell’uomo comprendere tutti i piani di Dio? Secondo il filosofo il fatto che esista il male (elemento che suggerisce che il mondo non obbedisce alla ragione umana, nello sguardo infinito di dio il male potrebbe portare risultati positivi; per esempio, l’irrigazione di un campo per una formica può essere visto come un disastro, ma per il contadino è un elemento estremamente positivo). Secondo Leibniz dio non può ce tendere al bene, dunque il mondo che egli ha scelto di creare per noi non può che essere il migliore dei mondi possibili. Dio non sceglie a caso, ma sceglie 11 Giulia Gentile LETTERATURA FRANCESE infallibilmente l’ordine migliore; il male esiste ma nella minore quantità possibile  ottimismo di Leibniz contro cui Voltaire si schiera apertamente (Candide o l’ottimismo). Leibniz allo stesso tempo giustifica l’esistenza di Dio contemporaneamente all’esistenza del male. Nel momento in cui Dio è saggezza e bontà l’ottimismo ne discende. Voltaire si scaglia notevolmente contro tutto ciò. Le critiche fatte al “Candide” di Voltaire da un punto di vista del suo accanimento contro le teorie di Leibniz consistono nel fatto che Voltaire propone una prospettiva strettamente antropocentrica, egli guarda la realtà che lo circonda con gli occhi dell’uomo; mentre Leibniz non si riferisce solamente all’uomo, ma a qualcosa che esula la fisica e tende ad un carattere più metafisico. Quello che per Voltaire (e per noi) è male, da un punto di vista teologico non può rappresentare lo stesso tipo di male. Questo romanzo ripete in maniera ossessiva un unico tema, perché in quanto romanzo filosofico deve rappresentare un concetto. Voltaire utilizza un testo letterario una certa situazione. Il testo terminerà quando i due personaggi ritroveranno Cunegonda, non più bella e pura, ma stanca, imbruttita, con il volto segnato dalle vicissitudini che anche lei ha vissuto parallelamente ai protagonisti del romanzo. A Candide non importano le condizioni di Cunegonda, l’unica cosa che le interessa è essersi ricongiunto con l’oggetto del suo desiderio. Alla fine del capitolo 30, dopo un monologo in cui Pangloss spiega a Candide che senza tutto ciò che aveva vissuto non sarebbe lì in quel momento, Candide risponde: «Cela est bien dit, mais il faut cultiver notre jardin». Ora che Candide non è più una pagina bianca, ma un libro fatto delle esperienze che ha vissuto, Voltaire lo usa per esprimere la sua verità: il lavoro che ogni uomo deve fre per far sì che il mondo, l’umanità intera possa essere felice. Nell’Illuminismo, infatti, l’idea di felicità è rispecchiata in una felicità sociale, del tutto. Lezione 12: Il primo testo noto che possiamo ricondurre al romanzo epistolare è intitolato “les lettres portuguaises”, di Gabriel Guilleragues, risalente al 1600; si tratta di cinque lettere in portoghese ritrovate e 12 Giulia Gentile LETTERATURA FRANCESE loro volt scrivono delle lettere. All’interno di questo romanzo ci sono circa nove o dieci voci che si intersecano ognuna con un proprio io narrante. Si tratta di un romanzo a trappola, ovvero alcuni personaggi costruiscono una trappola in cui altri personaggi cadranno. Costruire una trappola significa conoscere un livello di verità maggiore rispetto all’ingannato. Il lettore, che deve continuamente passare da un personaggio all’altro, si troverà a cambiare più volte la propria verità in un circolo talmente vorticoso e confusionale che conferirà allo stesso un senso sempre maggiore di angoscia, come se fosse imprigionato in un labirinto. L’autore crea questo stato di angoscia spostando continuamente lo sguardo sulla realtà. Il romanzo epistolare è volto ad indagare le verità profonde dell’io; rispetto al romanzo barocco è un primo tentativo di esplorazione del soggetto. La lettera è un messaggio che viene indirizzato a qualcun altro, non come un diario che rimane a noi stesso, siamo davanti ad un’esplorazione dell’io volta a una rappresentazione di noi stessi all’interno della società; un io continuamente relazionato con il prossimo. L’uomo inizia a raccontare di sé. Les Liaisons Dangereuses è un romanzo epistolare che può essere inserito anche all’interno del romanzo libertino. Il libertinismo presuppone alla dissolutezza dei personaggi per quanto riguarda i costumi sessuali; essi non hanno alcun rigore morale per quanto riguarda la sessualità. La parola libertino ha origini più antiche, deriva dal latino “libertus”; essi erano o i figli degli schiavi oppure gli schiavi liberati. Questo termine ricompare in Europa in epoca tardo-medioevale: i libertini erano, infatti, dei filosofi che praticavano il libero pensiero, cioè mettevano in discussione i dogmi (di carattere religioso, di carattere strettamente filosofico, …). Il libertinismo erudito (così chiamato per differenziarlo dal libertinismo settecentesco) non ha niente a che fare con il libertinismo di Casanova, Don Giovanni, ecc … ma è un movimento filosofico che vedrà, tra i suoi seguaci, personaggi come Montaigne. Essi mettono in discussione alcuni dogmi della Chiesa contrapponendo al sapere dogmatico il sapere scientifico. La parola libertini è stata affibbiata a questa corrente filosofica dai suoi stessi nemici. Tra 600 e 700, con intento denigratorio, i libertini vengono anche accusati di avere una dubbia moralità, fino a diventare sinonimo, 15 Giulia Gentile LETTERATURA FRANCESE nel 700, di persone dai costumi morali estremamente liberi in ambito sessuale. Questi libertini appartengono alla classe sociale aristocratica, persone di estrema cultura e rappresentano una specie di “club” i cui adepti praticano queste forme di libertà sessuale all’interno del loro stesso gruppo. I personaggi principali sono quattro: c’è una coppia di ex amanti, il visconte di Valmont e la marchesa mi Merteuil, che sono a tutti gli effetti i libertini del testo; sono entrambi appartenenti all’alta nobiltà, di estrema cultura e particolare intelligenza. Essi detengono una conoscenza di carattere sessuale estremamente ampia, Valmont è un seduttore, non si è mai sposato e Merteuil è vedova, e questo suo statuto le permette di avere un atteggiamento libertino estremamente evidente ma comunque nascosta da una maschera. Gli altri due personaggi non sono di carattere libertino, si tratta di due donne: Cecil de Volanges è una ragazza giovanissima appena uscita dal convento e l’altra è Madame de Tourvel, una donna assolutamente ligia ai propri doveri morali e coniugali. Valmont vuole sedurre Madame de Tourvel, perchè per un libertino non c’è cosa più ambita di una donna che non ha mai avuto e non vuole amanti. Egli racconta, dunque, alla sua ex amante il suo progetto. Contemporaneamente la marchesa di Merteuil propone al suo ex amante un’altra conquista: si vuole vendicare di un suo vecchio amante che è promesso sposo a Cecil de Volanges. La marchesa, dunque, vuole che Valmont seduca Cecil prima del matrimonio per consegnarla, così, non più vergine e per insegnarle delle tecniche sessuali degne di una prostituta. Valmont accetta e cercherà di sedurre contemporaneamente le due donne. Roland Barthes, intellettuale del 1900, avvicina i libertini ai pedagoghi (come, per esempio, Pangloss). All’interno del Candide, per esempio, tutte le avventure sono subite nella coppia “maestro- allievo”, che a livello letterario forma uno dei punti più saldi del romanzo letterario dell’800. Le coppie “padrone-servitore” e “maestro-allievo” sono accomunate dal fatto che ci sia una persona che è preponderante e una persona in posizione di minorità. Questa coppia formata da due elementi in disparità appartiene anche alla struttura della coppia libertina: una coppi in cui il maestro, il padrone è colui che possiede un tipo di conoscenza sessuale avanzata da trasmettere al proprio adepto. Nelle relazioni 16 Giulia Gentile LETTERATURA FRANCESE pericolose, Valmont e la marchesa rappresentano la parte preponderante della coppia. Merteuil e Valmont sono molto simili, entrambi sono coloro che detengono uno stesso livello di verità. Nel testo, infatti, questi due personaggi possiedono una verità maggiore rispetto agli altri personaggi, in quanto sono coloro che hanno preparato la trappola (essi possiedono una verità nascosta, nelle lettere si raccontano la progressione dei tentativi di seduzione dell’uomo). Un personaggio che ha uno sguardo più ristretto, invece, è Cecil; mentre madame de Tourvel è una donna sposata di una certa età, incapace di mentire (al contrario di Merteuil che è diabolica) nessuno, nemmeno a sé stessa. Mme de Tourvel è una donna i cui sentimenti e la cui passione sono estremamente difficili da tenere a bada, aderisce completamente alla propria interiorità, è l’anti- strategia per eccellenza; nel momento in cui Valmont tenterà di corteggiarla e sedurla, fingerà il pentimento e lentamente Tourvel inizierà ad accorgersi di starsi innamorando dell’uomo (conflitto interiore tra il dover essere fedele al marito e il nuovo sentimento che sente irrompere dentro di sé). Valmont vince la scommessa ma non si accorge che in realtà anche lui si è innamorato davvero di Tourvel; l’unica persona che si accorge di questo innamoramento è Merteuil (personaggio che ha lo sguardo più ampio in tutta la storia). In questo gioco di scambi di lettere il lettore è costretto a seguire punti di vista diversi e deve continuamente cambiare il suo sguardo sul mondo in base al personaggio che parla. La strategia di Laclos è quella di far perdere al lettore ogni punto di riferimento, facendolo trovare immerso nel romanzo senza sapere da che parte stare. MERTEUIL: personaggio più noto e amato, su cui la letteratura ha poi modellato altri personaggi. Modello di una figura del desiderio totalmente negativa (es: la femme fatale dell’800 riprende alcuni tratti di questo personaggio). Nella lettera 81 Merteuil già sa ce Valmont si è innamorato e le dà fastidio, non perché lei ne sia innamorata a sua volta, ma perché così facendo l’uomo disattende la morale libertina di cui ha sempre fatto parte. « Si pourtant vous m’avez vue, disposant des événements et des opinions, faire de ces hommes si redoutables les jouets de mes caprices ou de mes fantaisies ; ôter aux uns la volonté de me nuire, aux autres la puissance ; si j’ai su tour à tour, et suivant mes goûts 17 Giulia Gentile LETTERATURA FRANCESE Puissance – Connaissance -> due dei termini più utilizzati da Merteuil Coeur – Plaisir – Fidélité -> termini utilizzati da Mme Tourvel I termini che caratterizzano il personaggio di Valmont sono di carattere militare; infatti, lo stesso, parla di conquista, preda, assedio, caduta dell’assedio. Il romanzo libertino ha come protagonisti personaggi aristocratici, che si rivolge ad una classe ristretta di persone. L’aristocrazia dal punto di vista maschile nel 700 ha perso da quasi un secolo tutte le prerogative sociali che gli sono da sempre appartenute (nel regno francese gli aristocratici derivano di grandi proprietari feudali). L’aristocrazia medioevale è strutturata attraverso una continua e puntigliosa strutturazione del quotidiano rispetto alla gestione della violenza (guerre, tornei, ecc..). Nel 600 la classe aristocratica perde le sue due funzioni principali: amministrazione del territorio e gestione della guerra. Luigi XIV elimina il problema di essere spodestato creando Versailles: sposta la reggia da Parigi alla provincia, la rende totalmente autonoma e fa sì che tutti i grandi signori aristocratici dell’epoca desiderino vivere a Versailles. Costringe lentamente gli ex signori feudali a spostarsi a Versailles; non amministrando i propri territori gli aristocratici perdono il controllo, il re ha tutto il potere nelle sue mani e porta ad un’unificazione generale della Francia. Gli aristocratici perdono il contatto con la terra e con le armi, costretti a passare tutto il tempo a Versailles in mezzo a cose futili; perdono il controllo della violenza, non possono più andare in battaglia, non hanno più lo sfogo di una violenza da sempre a loro appartenuta. In questo modo gli aristocratici incanalano la violenza nella seduzione, la donna diventa il nemico da abbattere, per questo Valmont usa un linguaggio militare nel momento in cui sta parlando della seduzione di una donna. Merteuil, quando viene a conoscenza del fatto che il suo ex amante si è innamorato, impedisce a Valmont di scegliere un mondo o l’altro: gli dice che se ancora desidera una notte d’amore con lei deve abbandonare Tourvel reprimendo così l’amore che prova nei suoi confronti. 1772 -> le diable amoureux -> Si differenzia rispetto al resto della produzione del secolo perché parla di magia, tema che non era mai 20 Giulia Gentile LETTERATURA FRANCESE stato trattato. Il diavolo innamorato, già dal titolo sappiamo che si tratterà di una storia d’amore. A differenza delle liaisons dangereuses, che trattano un tema possiamo dire “mimetico” con la realtà, il diavolo innamorato non sarà caratterizzato da questa mimesis con la realtà. All’interno del testo ci saranno maghi, spiriti, donne che prevedono il futuro, il demonio, ecc.. mondo che il 700 tende a cancellare. « J’étais à 25 ans capitaine aux gardes du roi de Naples ; nous vivions beaucoup entre camarades, et comme de jeunes gens, c’est-à-dire, des femmes, du jeu, tant que la bourse pouvait y suffire ; et nous philosophions dans nos quartiers quand nous n’avions plus d’autre ressource ». Si tratta di un romanzo raccontato alla prima persona; il fatto di iniziare un racconto alla prima persona comporta una serie di scelte narrative, il lettore è obbligato ad assumere il punto di vista del narratore. All’interno di un romanzo di magia la narrazione in prima persona comporta che nel momento in cui compaiono personaggi fantastici il lettore non può capire se l’apparizione è frutto di un inganno o se è un fatto reale. Il genere fantastico è il primo genere in cui si assiste per la prima volta all’irruzione di qualcosa di inspiegabile ed ignoto all’interno di un mondo reale, che conosciamo; in questo momento il protagonista si trova nella condizione di dubitare se ciò che sta vedendo è reale oppure no (come se noi vedessimo uno spirito mentre assistiamo ad una lezione). Con il testo scritto in prima persona, il lettore prenderà le parti della voce narrante. A differenza, con una voce narrante in terza persona, potremmo avere più dati su cui basarci per capire se ciò a cui assistiamo è vero oppure no. Il genere fantastico si fonda sull’indicibilità di questi due mondi: mondo reale e mondo fantastico (irrazionale). Ci troviamo in un mondo anti-mimetico in cui c’è un dubbio persuasivo che riguarda la struttura ontologica della realtà: che tipo di realtà è? Non riusciamo a capirlo. Il testo inizia a Napoli, in un luogo ben preciso, in uno spazio temporale abbastanza articolato in cui il lettore riconosce un mondo simile al suo. La voce narrante descrive la sua vita come sono abituati a viverla i soldati, giocano d’azzardo, vanno con le prostitute e la sera molto spesso si ritrovano insieme in caserma e passano le serate a filosofeggiare nei loro appartamenti. 21 Giulia Gentile LETTERATURA FRANCESE Cabala: termine utilizzato da Cazotte per parlare di magia, in realtà si tratta dello studio dei testi sacri della Torah dal punto di vista linguistico. Nel secondo paragrafo i personaggi iniziano a parlare di magia e di maghi. All’interno del gruppo si formano due partiti con due idee diverse riguardo alla magia. Il più anziano del gruppo fumava la pipa con aria distratta senza dire nulla, elemento che incuriosisce la frase narrante. Il giovane soldato aspetta che la discussione finisca e gli si avvicina cercando di avere un dialogo con l’uomo. Segue un breve dialogo tra i due in cui l’anziano pone alcune domande al giovane soldato e gli chiede se fosse interessato a questa magi e se ne fosse interessato. Il termine “spirito” nel 700 è polivalente, può avere significato nel senso di fantasma ma anche di cervello, intelletto. Può essere considerato come un testo di formazione perché il protagonista all’inizio del testo non conosce nulla, mentre ad arrivare alla fine dello stesso è un uomo con una discreta cultura (come Candide e Cecil de Volanges). Anche in questo testo vi è la coppia maestro-allievo: l’anziano e Alvare, il giovane soldato/voce narrante. Si tratta di una figura centrale sia per la filosofia ce per la letteratura settecentesca. Alvare per la prima volta assiste all’apparizione di uno spirito. Nel 700 si inizia la pratica degli scavi archeologici (per esempio, nel testo, si fa riferimento alle rovine di Portici) e si scoprono Pompei ed Ercolano. Per l’epoca andare a visitare le rovine archeologici era un’esperienza oscura: rappresentate nel racconto come un luogo abbandonato, in mezzo alla natura nella quale si trovano delle rovine -> come se la natura si mangiasse i resti di una società che ormai non esiste più. Queste rovine portano ad una riflessione da parte di Alvare sul passare del tempo -> momento in cui la cultura e il potere dell’uomo si trovano in un momento di debolezza nei confronti della natura. Anche Alvare è dominato dall’elemento naturale, passionale rispetto alla razionalità (vuole dominare gli spiriti immediatamente, la parte passionale domina la parte razionale, non vuole studiare per due anni per farlo -> come nelle rovine la natura predomina sulle rovine di Portici). Portici è una sorta di specchio in cui Alvare rivede la sua natura più istintiva; l’arrivo a Portici corrisponde ad una discesa verso le parti più oscure, come una sorta di profondità dell’io. I protagonisti arrivano in questo luogo buio, accendono un 22
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