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Letteratura inglese 1 anno 21/22, Appunti di Letteratura

Secondo parte degli appunti presi a lezione da Enrtjco VIII all’età elisabettiana

Tipologia: Appunti

2020/2021

Caricato il 06/06/2024

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Utente sconosciuto 🇮🇹

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Scarica Letteratura inglese 1 anno 21/22 e più Appunti in PDF di Letteratura solo su Docsity! LETTERATURA INGLESE. INTRODUZIONE DEL CONTESTO STORICO PRIMA DEL TEATRO SHAKESPEARIANO. Nel 1487 sale al potere Enrico VII, primo re Tudor che mette fine alla guerra delle Rose tra York e Lancaster. Questa vicenda è percorsa da Shakespeare in molte delle sue opere. Al momento della salita al potere, Enrico VII si trova in un’Inghilterra florida, in relativa pace e ciò permette di dedicarsi alla cultura, alla poesia e all’arte. Il re voleva dare prestigio all’inglese, in quanto in Europa si conosceva solo la letteratura italiana e francese. Lo stesso Thomas More scrive Utopia in latino, in quanto lingua della cultura. L’inglese doveva imitare i grandi classici e importano i modelli petrarcheschi. Contemporaneamente a questi tentativi di rendere la lingua degna, nascono dei movimenti di insoddisfazione contro la ricchezza del clero. Alla morte del re, gli succede Enrico VIII, che si trova un regno in cui venivano fatte i masque, le danze e Ben Johnson si occupa della cultura a corte. Enrico aveva sposato Caterina d’Aragona, figlia dell’imperatore spagnolo Carlo V che vuole un erede maschio. Dalla loro unione nasce Maria dei Tudor ma il re vuole un figlio maschio nel caso in cui scoppi una guerra, per garantire una maggiore sicurezza al regno. Il re chiede l’annullamento del matrimonio al papa e la Chiesa non glielo concede. Il re con dei teologi riesce a convincere il papa e riesce a sposare Anna Bolena, con la quale avrà Elisabetta I. In quel periodo ci sono delle ostilità con il cattolicesimo, la Chiesa era un’istituzione che nella società aveva il massimo potere e influenzava le persone con delle cose false, come quella delle indulgenze, pagamenti fatti alla chiesa per fare assolvere i propri peccati e per garantire un posto in Paradiso. La questione sarà risolta grazie a Martin Lutero e a Calvino tramite la controriforma che affermava che il fedele poteva avere un rapporto diretto con Dio tramite la lettura delle sacre scritture senza la mediazione del sacerdote. Anna sarà chiamata “Anna dai mille giorni”, perché accusata di tradimento sarà giustiziata. Enrico VIII accetta la riforma luterana e si proclama Capo della Chiesa Inglese, ma la Chiesa di Roma lo scomunicherà. La Chiesa possedeva beni di estremo valore e quindi li toglie ai monasteri per darli all’aristocrazia. Enrico propone una traduzione della Bibbia in inglese dal latino. Ciò permise anche ai ceti più bassi di avere un rapporto intimo con le sacre scritture senza l’aiuto del clero e quindi si ha una grande alfabetizzazione della popolazione. Enrico ritratta sulla traduzione della Bibbia, per evitare la creazione di sette segrete. Nasce uno scisma tra cattolici e protestanti che da una parte viene vista dai protestanti come la fine dell’idolatria e della superstizione. I protestanti aboliscono il segno della croce, i santi e solo quelli presenti nelle Sacre Scritture vengono riconosciuti. Gli unici sacramenti sono il battesimo, l’eucarestia e la confessione che poi verrà abolita da Calvino. In alcune parrocchie l’ostia viene sostituita dal pane, viene tolto l’altare e rimpiazzato da un tavolo e introdotto il Canto Gregoriano. Alla morte di Enrico VIII, sale al trono Edoardo VI, protestante e aveva sei anni. Egli cerca di attuare la riforma che Enrico non aveva portato a termine. Fa scrivere nel 1549 da Thomas Cranmer il Breviario delle preghiere comuni con una selezione dei salmi e una liturgia semplificata. È il primo testo ufficiale di argomento religioso in inglese da cui nasce l’espressione ash to ash. Alla morte di Edoardo VI, sale al potere Maria I Tudor, cattolica che decide di perseguitare tutti i protestanti che si trovano a dover cambiare religione di stato continuamente o altri che si rifiutavano venivano uccisi per la loro fede. The book of marthys contiene i nomi di tutti coloro che sono stati uccisi e perseguitati da Bloody Mary, compresi Cranmer e Anna Bolena. Alcune opere di Shakespeare s’ispirano a questo libro. Maria ripristina la Chiesa in Inghilterra, ma ha paura che ci sia un’invasione da parte della Spagna. Alla morte, sale al potere Elisabetta I che si trova una nazione nel caos più totale. Elisabetta inizialmente istituisce la chiesa inglese con tolleranze verso i cattolici ma che poi verranno perseguitati in seguito allo scoprirsi di una congiura. John Donne è discendente di Thomas More e ha un’istruzione gesuita. Elisabetta poteva essere uccisa dai cattolici, tant’è che nel teatro di Shakespeare tutti i cattolici saranno uccisi. I cattolici cercano di mantenere la loro fede e alcuni minacciano la regina. Tra i protestanti c’erano i puritani e tante opere scritte nel periodo vittoriano sono puritane, come Pamela di Richardson, Molly Flanders, Robinson Crusoe. Oscar Wilde prenderà in giro la società vittoriana e i puritani. Si vuole abolire il clero. I puritani sono nella classe media, la borghesia che nel Sei-settecento scriverà tante novelle. Vi è una forte presenza puritana nelle università e nel parlamento. Elisabetta si trova schiacciata dai cattolici e dai protestanti. Al regno di Carlo I, nel 1640 scoppia una guerra civile che porta alla censura dei puritani che nel 1642 con Cromwell si chiuderanno i teatri. Carlo I viene decapitato e viene istituita la Repubblica puritana. Vengono abolite feste e sport e tutto si basa sulla fede e sulle Sacre Scritture. John Milton è protagonista della repubblica puritana che cieco, fa scrivere Paradise Lost. Elisabetta pubblica 39 articoli della fede inglese e adotta il book of common prayers fatto scrivere da Cranmer. Impone l’act of uniformity dove bisogna rivolgersi agli uffici religiosi inglesi. Sale Giacomo I, figlio di Mary Stuart che Elisabetta aveva ucciso. Il re scrive trattati di demonologia ed è appassionato alle streghe. Consolida un’idea socializzata della monarchia, ma ciò non piace al Parlamento che i cattolici vogliono fare esplodere: è la cosiddetta congiura delle polveri. Dopo Giacomo I, Carlo I avrà una politica assolutista che diventerà ancora più aspra con il Parlamento. Tra Royalists e i Parlamentari scoppia una guerra civile. Siamo in una repubblica gestita da puritani, non laica. Tutto ciò si concluderà con Paradise Lost nel 1660. IL TEATRO IN INGHILTERRA. La struttura e l’azione del teatro inglese è diversa da quella italiana. The Theatre viene costruito da Burdage nel 1576 e fu il primo teatro perché prima il teatro inglese nasce nella Chiesa e le rappresentazioni rientravano nei momenti liturgici. Per esempio, il momento della visita al sepolcro diventava oggetto di rappresentazione teatrale. Il teatro inglese nasce in un contesto sacro, dove membri di confraternite si occupano di recitare. Dalla Chiesa, ci si sposta alla piazza e ciò comportava che il popolo venisse coinvolto. I pageants sono dei carri allegorici con dei vagoni, che sono i camerini e sopra c’è il palco su cui ci si esibisce. 11:44. Le prime forme teatrali con delle convenzioni sono i mistery plays, che rappresentano le forme sacre, mentre i morality plays hanno come oggetto le virtù, lo scontro tra bene e male e vizi e virtù, viste anche nelle Masque. Nasce il personaggio del Vice, sul quale molti dei personaggi shakespeariani sono costruiti. Essi hanno poca interiorità e sono condizionati dal male, come Riccardo III. Egli non ha interiorità, non si evolve psicologicamente, così come Macbeth che ha interiorità. Questi passa da essere un valoroso soldato a un tiranno. Solo dopo diventa un vice. Iago in Othello è cattivo dall’inizio, è il male assoluto. Vi sono somiglianze tra Riccardo e Iago. Una delle caratteristiche del vice è la dissimulazione, la caratteristica diabolica per eccellenza. Nei morality plays dunque nasce il vice, utilizzato nei personaggi di Shakespeare. Ad un certo punto non si possono trattare argomenti religiosi a teatro e questo spinge agli autori di occuparsi temi mondani. S. nella prima fase della sua vita scrive di questi temi e poi arriva a temi come Othello, presi dalla produzione novellistica italiana e ha a che fare con la questione puritana. Per Platone tutto ciò che vediamo è una copia delle idee che invece sono perfette e assolute ed è alle idee che il filosofo dovrebbe rivolgersi. Nella Repubblica, dice che l’arte è una copia di ciò che esiste nel mondo e nel teatro si imita la natura e si racconta il mondo. Per Platone l’arte che copia la realtà è doppiamente corrotta perché è una copia della copia delle idee. Aristotele diceva che nell’imitazione c’è una forma di conoscenza e l’arte, i testi eroici servono a farci imparare qualcosa di noi stessi e del mondo. Viviamo cose che noi non potremmo mai vivere solo grazie ai romanzi. In Inghilterra non ci sono le unità aristoteliche di spazio, tempo e azione che c’erano nelle tragedie. Nelle tragedie si utilizzava un linguaggio alto, così come i personaggi che appartavano ad un certo ceto sociale. Per la commedia, invece, si avevano personaggi popolari che parlavano un linguaggio volgare. Shakespeare scrive Romeo e Giulietta, vi è un registro lirico, ma i personaggi sono di classi sociali diverse come la balia di Giulietta. É una tragedia con inserimenti comici e questo perché Shakespeare non tiene in considerazione la divisione aristotelica in categorie. importante della prima fase del teatro elisabettiano, fa un teatro dell’esagerazione, degli eccessi. Marlowe ha tanti aspetti queer: è ateo, omosessuale e lavora nei servizi segreti per la regina. L’opera più importante di Marlowe è The tragical history of Doctor Faustus (1590), che racconta del Dr. Faustus che fa un patto col diavolo in cambio di una conoscenza infinita, perché quella che aveva appreso grazie alle nuove scoperte, non gli bastava. Vende la propria anima al diavolo e in punto di morte può salvarsi solo se si affida a Dio, ma lui si dispera, perché non crede nella misericordia di Dio e quindi va all’Inferno. Machiavelli è un altro personaggio medievale che influenza il teatro inglese, soprattutto la prima tetralogia di Shakespeare. Machiavelli scrive il Principe, opera di formazione politica che insegna lo stare a corte. La famosa frase “Il fine giustifica i mezzi” vede il fine come qualcosa di malvagio, ottenuto tramite l’utilizzo di mezzi spietati. Machiavelli rappresenta la malvagità, caratteristica appartenente a Iago, antagonista dell’Othello shakespeariano. Quando Iago commette del male, sembra che abbia una giustificazione diversa per ciò che commette. Iago rappresenta l’ineluttabilità del male che non riesce a ridursi a ragione. La seconda stagione del teatro coincide con il Regno di James I, successore di Elisabetta I che si trova in un periodo pieno di inquietudini. Shakespeare scrive 12 tragedie raccolte nell’In folio, di cui 5 sono di ambientazione romana e 5 di ambientazione moderna. Shakespeare vuole rinnovare la tragedia e lo fa rielaborando il contenuto delle tragedie che erano già state fatte prima, secondo la tecnica dell’inventatio di Quintiliano. Shakespeare nella tragedia di vendetta mette in scena dei personaggi che devono vendicarsi e quando Hamlet deve vendicare la morte di suo padre, è pieno di dubbi, tra l’azione e la stasi, caratteristica psicologica dei personaggi shakespeariani. Shakespeare si cimentava nella rielaborazione dei testi che erano già stati scritti precedentemente, quasi a dimostrare che lui sapeva farli meglio e per dimostrare la propria originalità. I personaggi hanno uno scopo e devono solo inventarsi un modo per realizzarlo: complessità psicologica. Appartengono alla seconda fase del teatro inglese, oltre a Shakespeare, Ben Jonson, autore dei Masque, Middleton, Beaumont e Flaccer, il quale prende il posto di Shakespeare quando questi si ritirerà dai Lord Chambelain’s men. L’ultima opera di Shakespeare è Enrico VIII, conosciuta anche col nome di All is true, frase che venne detta alla fine del dramma e che significava dice che ciò che avviene sulla scena è vero quanto ciò che avviene in realtà. Il monologo finale di Macbeth dice che non siamo altro che Shadow, nome utilizzato per indicare gli attori e questo per indicare che realtà e teatro coincidono. Flaccer scriverà i romances e anche Shakespeare comincerà a scriverne, come la Tempesta. Nella terza fase coincide con la morte di Carlo I, ucciso dai puritani dopo uno scontro tra monarchi e puritani. Fase caratterizzata da elementi di crudeltà, rassegnazione. I puritani osteggiano sempre più il teatro e prima della chiusura dei teatri da parte dei puritani del 1642, il pubblico cambia. Si preferiscono i black fires del teatro al chiuso e per questo gli attori scrivono per un pubblico ristretto. Vi è la ricerca di un nuovo ordine, cambiano i valori. Nel 1660 il teatro inglese inizia a subire l’influenza del teatro francese: si seguono le norme aristoteliche di spazio, tempo e azione che diventano più rigidi e anche le tematiche utilizzate sono quelle storiche e universali. WILLIAM SHAKESPEARE. Shakespeare nasce il 23 aprile 1664 a Stratford-upon-Avon e la sua nascita venne registrata dopo perché in quel periodo vi era un alto tasso di mortalità infantile. La sua data di nascita coincide con il giorno di San Giorgio e ciò rende Shakespeare una figura istituzionalizzata. Shakespeare è il protettore delle arti liberali e muore nel 23 aprile 1616. Figlio di un guantaio, conduce una vita agiata, ma alla morte del padre le condizioni economiche della famiglia peggiorano. Nella poesia e nel teatro shakespeariano vecchio e nuovo mondo coincidono e all’interno di opere moderne ci sono elementi medievali, come quello del corpo che sanguina in presenza del suo assassino. Shakespeare inserisce in Amleto elementi razionali vicino al luteranesimo, quindi alle nuove scoperte e alla riforma, ma anche altri elementi legati alla concezione medievale, in quanto il pubblico di Shakespeare era molto vario. Shakespeare frequenta le grammar school, dove impara il latino e la letteratura senechiana e machiavellica, ma non procede i suoi studi ad Oxford come farà Marlowe che sarà un University witz. Nel 1582 sposa Anne Hathaway, dalla quale avrà Susanna e poi nel 1585 i due gemelli Judith e Hamnet che morirà piccolo. Nel 1543 c’era stata l’interdizione di temi religiosi e politici nel teatro, la satira era bandita. Dure restrizioni per gli attori arrivano anche nel 1572, attraverso l’atto contro i vagabondi, tra i quali erano compresi anche gli attori che sono costretti a stare sotto la protezione di qualcuno, secondo il censimento delle compagnie del 1574. Shakespeare è attivo come attore a Londra e dal 1594 inizia a collaborare con i Lord Chambelain’s men e poi con James I, la sua compagnia diventerà quella del king’s men. Shakespeare si cimenta in commedies e histories plays. La sua tetralogia è composta dalle tre parti dell’Enrico VI e Riccardo III Tudor e queste storie raccontano la guerra delle tre rose. Questo materiale storico che Shakespeare introduce nelle sue opere è tratto dalle cronache di Holinshed e Shakespeare nutre un grande interesse per la storia. OTHELLO Othello tratta questioni difficili da applicare alla nostra realtà. Siamo nella fase matura shakespeariana. I chamberlain’s men diventano i king’s men dove al capo dell’Inghilterra c’era James I Stuart. Grazie a questa maggiore protezione, Shakespeare produce tante opere con un linguaggio molto alto: fa quasi un teatro d’autore con la tragedia ed è considerato il genere più alto per celebrare il poeta stesso. La tragedia suscita pietà, compassione ma anche terrore. Allo stesso tempo, però, queste azioni purificano l’uomo: catarsi che aiuta a purificarsi da queste passioni. La tragedia moderna tocca le profondità dell’animo umano, indaga sulle cause interiori ed esteriori del dramma. Mentre Edipo non si chiede perché ha ucciso il padre, perché lì c’era il destino, nel dramma moderno non c’è solo il destino, ma il protagonista è costantemente in dubbio come Hamlet che si interroga se il fantasma è effettivamente il padre o se è uno spirito diabolico. Non sa se deve uccidere Claudio o meno. Hamlet è nella paralisi, non riesce ad agire. Qui non c’è catarsi e nemmeno il fato. Vi è uno scontro tra azione e le emozioni. Gli elementi comici sono sempre più capi, non sono più spensierate le opere di Shakespeare che sono raccolte da due attori della compagnia nell’in-folio del 1623. Le tragedie sono divise cinque che sono di ambientazione romana come Tito Andronico dove si vede la vendetta tipica del teatro senechiano, Antonio e Cleopatra, Giulio Cesare, Timor di Atene e Coriolano. Di ambientazione moderna invece: Amleto, King Lear, Romeo e Giulietta, Otello e Macbeth. Othello viene messo in scena alla corte reale nel 1604, non si sa se sia la prima rappresentazione o se sia un’opera già esistente. Si pensa che sia stata scritta nel 1602 ma viene messa in scena dopo a causa della peste. Il testo è pervenuto nella versione in quarto q1 nel 1622, invece la versione in folio f1 è del 1623. Nel testo q1 ci sono molte differenze in quanto si presentano le bestemmie e vi è l’utilizzo di linguaggi religiosi (zounds). Iago è il villen di quest’opera, è il vice medievale con un linguaggio volgare e scurrile. Se confrontiamo il testo in folio si vede che sono stati cancellati tutti i riferimenti religiosi. Quindi q1 è scritto prima del 1606 quindi nel 1604. Nel 1606 viene promulgato il Profanity Act in cui si stabiliva che gli attori dovessero pagare 10 sterline in caso di utilizzo di elementi religiosi o blasfemi nelle loro opere. Shakespeare fa riferimento all’edizione q1 e vi aggiunge le modifiche di f1: il testo q2 non viene messo in scena. Othello si ispira alla settima novella di Giovambattista Giraldi Cinzio che pubblica gli Ecatommiti nel 1565 alla corte estense. Iago è spagnolo e il suo nome significa Giacomo, il cui santo mandò via i Mori. Othello è definito come il moro che combatte contro i turchi e abbiamo testimonianza degli aspetti di Othello dalla rappresentazione che ne dà Iago. Othello ha tratti subsahariani, non arabi: le persone di colore sono viste negativamente dalla repubblica di Venezia. Nella novella di Giraldi Cinzio il protagonista si innamora di Desdemona che qui è la moglie di Othello. Lei lo rifiuta e i due uomini la uccidono. In Shakespeare abbiamo il dubbio sul movente di Iago. Othello cerca di scappare dall’omicidio della moglie mentre nell’opera riconosce il suo errore e si suicida. Iago dice che non è ciò che è, che è la negazione di ciò che dice Dio in quanto lui è ciò che è. Iago è perfido, dice le bestemmie e le parolacce. Tra gli elementi comici in Othello si vede quasi un personaggio alieno che deve giustificare la sua presenza e il suo amore. Viene portato al tribunale dal padre in quanto gli ha fatto una pozione di amore. Desdemona si è innamorata di Othello a causa delle sue storie che sono raccontate con un’ottima retorica. Othello è cristiano e vuole rispettare le regole e la cultura veneziana e usa la lingua in un modo alto ed eloquente. Othello si batte per difendere Cipro dai turchi che stanno attaccando le colonie veneziane. Othello si muove per conquistare Cipro e Desdemona. Tra il 1543 e il 1579 vi è la battaglia di Lepanto e nel 1548 vi è la spanish armada che è una flotta spagnola che sta per attaccare l’Inghilterra ma viene mandata via da una tempesta. Iago ha un nome spagnolo e in Inghilterra si producono i Turkey plays con ambientazione turca e personaggi musulmani. Nelle turkey plays vi era anche il turkey villen che aveva connotazioni negative. Solo in nord Africa ha la religione, mentre il resto degli stati africani no, sono quindi considerati dei selvaggi. Il vice era il cattivo consigliere, qualcuno che si finge amico per portare alla rovina qualcuno. In questo periodo si fanno delle riflessioni sul razzismo: le popolazioni indoeuropee erano quelle favorite mentre le persone di colore, secondo una credenza popolare, aveva una maggior predisposizione al peccato. Vi è un’interpretazione biblica in cui Noè pianta una vigna e un giorno ubriaco viene trovato nudo dai figli. Cam vuole ripudiarlo invece gli altri due figli no e lo coprono con un mantello per tutelarlo. Quando il padre seppe di Cam lo rese servo di Canaan. Shakespeare dopo la scoperta dell’America introduce dei temi di viaggio in lontane terre: si mischiano in Othello anche ciò che raccontava Plinio il Vecchio nelle Naturalis Historiae. I mori erano visti negativamente dagli inglesi e quindi vengono definiti con il nome di Blackmore. Si autorizza la deportazione dei neri (1596) da parte della regina in quanto sosteneva che ne erano troppi. Nonostante ciò, Elisabetta fa affari con un moro, il re del Marocco. Con lui discuterà di una possibile alleanza con l’Inghilterra contro la Spagna cattolica. Iago attinge da queste discriminazioni per scatenare tutte le paure di Othello. La parola onestà si riflette frequentemente nell’opera e Othello ha paura di non essere accettato dalla comunità. Iago si presenta da solo e descrive Othello ancora prima che entrasse in scena. Desdemona appare per ultima nel primo atto, viene chiamata da Othello a testimoniare. Siamo nella repubblica marinara di Venezia e nel primo atto vi è un linguaggio marinaresco, bellico e religioso. Elemento importante dell’opera è il metateatro in quanto i protagonisti spesso si rivolgono direttamente al pubblico e parlano di elementi teatrali come il sipario. Nel testo ci sono numerosi elementi prolettici con la funzione di anticipare ciò che accadrà successivamente. ACT I- SCENE I. Iago ha un accento non inglese ed è come se spostasse le caratteristiche di Othello su di sé. I personaggi in scena sono Iago e Roderigo. Cassio è stato promosso al posto di Iago come luogotenente e quindi Iago prova risentimento dice che le promozioni dipendono dalle raccomandazioni, non perché il primo succede al secondo. Iago sembra impersonare il malcontento, denuncia le raccomandazioni e le ingiustizie ed è simile al monologo di Riccardo III che si lamenta della società. Iago si presenta non solo come un villen ma anche come colui che ha in mente qualcosa che accadrà in scena. Iago introduce una discussione tra la fedeltà al proprio padrone quando questi non riconosce i suoi meriti e quindi qui vi è una funzione anticipatoria, perché viene anticipato ciò che Iago farà cioè tradire Othello. Lui appartiene a quelli che hanno la faccia di fare il proprio dovere, per trarne frutto solo loro, e una volta avuto il loro guadagno (Iago non ci guadagna dal punto di vista economico) "nel stare al suo seguito perseguo i miei interessi" - si esplicita come un villain “Heaven is my judge” e utilizza un linguaggio religioso. La frase più rappresentativa di Iago - Io non sono ciò che sono - significa tutto e il suo contrario, non sono ciò che appaio. Iago - linguaggio religioso, versi tutti giocati sull'ambiguità - rappresentazione poco lusinghiera di Othello, animalità moglie che viene continuamente messa alla prova e a dover ubbidire, come fa Desdemona con Othello fino alla morte. Vi è una certa ansia nei confronti di ciò che le donne potrebbero commettere. Iago è il primo ad essere misogino e che porta lo stesso Othello a reprimere le donne e il corpo femminile. Il dramma, dunque, sembra schierarsi a favore dei pregiudizi nei confronti delle donne e viene messo in evidenza il dialogo tra Emilia e Desdemona del IV atto. Nel dramma la moglie di Iago appare come infedele, mentre Desdemona è fedele: è dunque tra le due, Emilia, quella che incarna tutti i pregiudizi sulle donne. V ACT- I SCENE. L’ultimo atto è così breve perché è come se ci fosse un precipitarsi degli eventi. Nella prima scena dell’ultimo atto vi è Roderigo che assale Cassio e Iago riesce a dare un colpo alla gamba di Cassio. Roderigo muore, Cassio è ferito e Iago tratta male Bianca, la compagna di Cassio su la quale fa ricadere tutta la colpa. Uso dell’eco, caratteristica della retorica di Iago, come quando ripete ciò che dice Othello. Arriva anche Emilia che parla con Bianca. Emilia conferma l’idea della libertà sessuale delle donne e del fatto che non ci si può fidare d loro. Iago guarda Bianca e le chiede se è pallida. Bianca guarda Cassio mezzo morto, con gli occhi vuoti. Iago costruisce tramite i comportamenti di Bianca la sua stessa colpa, perché è pallida, tremante e siccome ieri è stata a casa sua, viene accusata da Iago e Emilia che è stata lei ad uccidere Cassio. Bianca è davvero una prostituta, mentre Desdemona no, anche se viene effettivamente giudicata come tale: differenza tra Bianca e Desdemona. Othello compia come una commedia ma finisce come una tragedia. V ACT - II SCENE. Othello comanda Desdemona di addormentarsi da sola e di mandare via la serva. Othello dice che non ferirà una pelle così delicata ma dice che dovrà morire per non causare ulteriori problemi alla società. Othello utilizza un linguaggio poetico, alto, con una scelta di elementi retorici. Invoca le stelle, utilizza immagini della poesia petrarchesca, attenzioni alle luci e alle ombre. Othello conosce Prometeo, conosce la cultura classica. Sono presenti topos della cultura petrarchesca e dice che una volta che avrà preso questa rosa, non potrà più ridarla il suo splendore. Bacia lo stelo della rosa e bacia anche lei, il cui corpo e odore, è paragonato a quello della rosa. Othello le dice di affrettarsi a chiedere perdono se si fosse dimenticata di farlo nelle sue preghiere. Othello vuole uccidere il suo corpo, in quanto ha peccato, tradendolo, ma non vuole uccidere la sua anima, affinché possa almeno andare in Purgatorio. Non vuole che sia dannata, per questo le dice di confessare i suoi peccati. L’amore tra Othello e Desdemona non è un amore abbastanza casto, c’è desiderio e quindi questa è l’unica confessione che Desdemona riesce a fare ad Othello. Othello gli rinfaccia la prova del fazzoletto e quindi la incita a confessare perché è sul letto di morte, ma lei non è ancora morta. Lei vuole dire la verità, non vuole confessare questo. Othello dice di aver visto il fazzoletto di Cassio in mano a Desdemona e quindi deve fare un sacrificio. Sta dunque rinunciando alla donna che ama, è pensato come un sacrificio, perché fa in modo che il tradimento non accada anche ad altre persone. Bianca è una strampet, non Desdemona. D. gli chiede di saltare giù da lei, di ucciderla domani. Di ripudiarla, di non ucciderla. Allora la soffoca senza lasciare sangue, per non rovinare la pelle e la bellezza di Desdemona. Emilia vuole parlare con Othello che le dice che D. è morta. È immobile, fredda come una tomba. Othello è molto nervoso e agitato e dice che gli sembra che ci sia un’eclissi di sole e di luna e la Terra è spaventata da questo evento. L’eccezionalità di questa eclissi viene paragonata alla morte di Desdemona, è qualcosa di così straordinario a cui reagisce tutto l’universo. Othello apre la tenda per far vedere al pubblico cosa ha fatto, per mostrare il corpo di Desdemona: elemento metateatrale. Othello viene definito lunatic all’inizio, pazzo e quindi il suo gesto viene paragonato alla luna che è incostante, variabile. Ultima battuta di Desdemona che si pensava fosse morta, Emilia si sorprende di aver sentito la voce della sua padrona. D. Dice che muore senza colpa e dice che lei stessa ha commesso quest’azione di uccidersi. È come se restasse fedele al suo signore, come se le interessasse ancora l’amore nei confronti di Othello. Othello perde la ragione, nella versione di Giraldi Cinzio non ammette la sua colpa, mentre Desdemona sembra difenderlo, per servirlo fino alla fine. Othello è così cieco dalla rabbia che vede nelle ultime parole come la prova della colpa di Desdemona, invece della sua innocenza e del suo amore presente fino alla fine nei suoi confronti. La furia omicida di Othello accusa addirittura Emilia di esserle stata complice. Othello cade sul letto e dice che Desdemona era whore, malvagio nell’anima. Iago pugnala Emilia, perché ha rivelato la verità. Iago sopravvive, Othello si ammazza e Graziano eredita le proprietà di Othello. Vengono a compiersi ciò che era stato preannunciato: Desdemona muore in veste fedele, si condanna da sola, mente in punto di morte condannandosi al peccato eterno, pur di restare fedele ad Othello. Sacrificio con una chiave pubblica di Othello, non come una questione privata. Ma quando capisce di essere stato preso in giro da Iago, che non era vero che era stato tradito, si uccide, gesto di coraggio che gli restituisce un po' di dignità. Emilia pure muore, Bianca viene incriminata ingiustamente e anche Desdemona muore. Le donne dei drammi shakespeariani sono le prime a morire. Desdemona muore salvando il suo amore nei confronti di Othello e tutto va nelle mani di Graziano, il veneziano, quasi per cancellare l’esperienza di Othello, considerato come estraneo alla società e quindi ora la società si può ricompattare affermando che il rapporto con le altre culture (Venezia-Moro) porta solo a cose negative. —RAPPORTO TRA UOMO E DONNA —SCONTRO CON LE CULTURE DIVERSE. THE TEMPEST. Tra i Romanties rientrano the Winter Tale, The Tempest, Pericles, Cymbelin. Soltanto tre di queste vennero incluse nell’in-folio del 1623. The tempest apriva la sezione delle commedie e The winter tale chiudeva la sezione: difficile classificazione dei generi. Al Globe si sapeva che vi erano uno spettacolo, dalla bandiera nera che indicava che stavano mettendo in scena una tragedia, rappresentazione che finiva male, mentre la commedia era semplicemente un’opera che finiva bene. La tempesta sebbene sia una tragedia, finisce bene. Caratteristica dei romanties è quella di cercare un nuovo equilibrio e le donne qui hanno un ruolo importante. Le donne nelle tragedie hanno una connotazione negativa, sono brutte, hanno la barba e spesso vi sono delle streghe come in Macbeth, figure tra una donna e una figura sovrannaturale. Grazie alla loro azione, nei romances le donne rappresentano una promessa di rinascita, di un futuro armonico, rispetto a quella che è nella tempesta. Contribuiscono dunque ad uscire dal caos e a ristabilire l’armonia. The tempest viene posta come la prima delle commedie ed è una delle ultime opere rappresentate dai King’s men quando S. era ancora vivo. The tempest narra del mago Prospero che utilizza la magia per salvare il suo regno, ma alla fine si ritira dalle arti magiche, alle quali si era tanto dedicato. Negli stessi anni scrive The Two novel Kinsmen con Flaccer. Nel 1613 viene messa in scena Henri VIII, ultima opera di Shakespeare, il cui titolo originale era All is true. Questo titolo ci fa fare una riflessione metateatrale. Nello stesso periodo avvengono le nozze della figlia di Giacomo I, dove si tengono dei grandi festeggiamenti e qui viene rappresentata The tempest. Lo si deduce perché abbiamo delle testimonianze dei masque di Ben Jonson all’interno dello spettacolo. Il masque rappresenta spesso opere all’interno delle corti. Si pensa che The tempest sia stata scritta nel 1611. Shakespeare è stato influenzato da molti resoconti di viaggio della Virginia che raccontavano la vita delle colonie. Mentre in Othello come fonte abbiamo la novella di Giraldi Cinzio, qui non abbiamo una fonte diretta. Sembrerebbe quasi un’invenzione shakespeariana, ma fortemente influenzata dai resoconti di viaggio della vita delle colonie. Lo stesso nome di Caliban, che significa Cannibale, rimanda al tema del colonialismo e degli europei che vogliono imporre la civiltà. La rinuncia di Prospero alla magia ricorda il discorso di Medea. The Two novel Kinsman è un’opera molto perversa, basata su sentimenti come l’invidia. Nei romances vi è sempre una certa cupezza, ma si vuole ristabilire un ordine alla fine, seppur provvisorio. Un altro elemento importante dei romances è la presenza della magia, del sovrannaturale, l’esoterismo. Prospero chiede di far naufragare il re di Napoli e suo figlio, affinché non torni sull’isola. Allora decide di combinare un matrimonio tra la figlia di Prospero, Miranda e il figlio del re di Napoli, Ferdinando. La magia sembra essere l’unico modo per ristabilire un equilibrio. Prospero ha educato Caliban alla civiltà. Egli è rappresentato come un personaggio negativo, è uno schiavo liberato da Prospero che minaccia Caliban con punizioni fisiche, perché ha cercato diverse volte di stuprare sua figlia. Ariel è uno spiritello, è al servizio di Prospero che gli promette di liberarlo ma non lo fa mai. L'elemento di spazio, tempo e azione aristotelico viene rispettato, tutto si svolge in uno spazio e in un tempo circoscritto. I SCENA- I ATTO. La tempesta è qualcosa che ci viene raccontata, Ariel ci racconta la tempesta che lei ha provocato seguendo le indicazioni di Prospero punto per punto. Ariel esegue gli ordini di Prospero, in quanto sua serva. Lo scopo della tempesta è che tutti si salvino, questa temeste serve sia a far naufragare i personaggi, ma anche a dividerli. Bisogna isolare Ferdinando, figlio del re di Napoli che deve innamorarsi di Miranda. Il personaggio di Prospero è ispirato a Pico della Mirandola. Il fatto che Prospero rinuncia alla magia rimanda allo stesso gesto che compie Medea nelle Metamorfosi di Ovidio. Le streghe sono viste quasi più come criminali che come persone vicine al diavolo: hanno una natura truffaldina. Ariel è un nome che rimanda all’aria, in the tempest sono molto importanti i quattro elementi dell’aria, acqua, terra e fuoco. In Calibano prevale l’elemento della terra. Ariel in un passo di Isaia è una città, collegamento con la magia perché rivela che la nave sta passando. Shakespeare cita Cartagine come città da cui tornano Antonio e il figlio e rimanda alla vittoria sui turchi da parte di Carlo V che viene paragonata alla vittoria dei romani su Cartagine. Vi è la prima tempesta che viene messa in scena nel primo atto, siamo in alto mare e viene annunciata e vi sono dei rumori che rievocano i tuoni. Nel primo atto vi è un linguaggio volgare che è quello dei marinai e i protagonisti sono Alonzo, Ferdinando, Antonio. Alonzo è il re di Napoli e Sebastiano è il fratello. Antonio è il fratello di Prospero, che è duca illegittimo di Milano. Ferdinando è il figlio di Alonzo che crede che sarà il re di Napoli quando vede annegare il re, suo padre. Gonzalo è il vecchio e saggio consigliere del re, è un personaggio positivo, in quanto si era comportato con carità cristiana nei confronti del nemico. Nella seconda scena del primo atto la prima a parlare è Miranda e la prima parola chiave è art. Miranda dice al padre di calmare le acque: l’arte di Prospero è quella di scatenare la tempesta: ci viene rivelato subito delle arti magiche di Prospero e sappiamo che è stato lui a scatenare la tempesta nel primo atto. La parola arte è accompagnata sempre dalla parola performance, elemento metateatrale. Prospero dice che ha messo in scena, i performed my art, ha provocato la tempesta. Art che è la parola che si riferisce a you are, you art. Un’altra parola importante è la jail, la cella che rimanda alla grotta ma anche alla caverna di Platone dove ci sono le ombre che sono un’illusione della realtà. Quest’isola è anche la prigione in cui lui vive con la figlia. Prospero ci racconta ciò che ha fatto e chi è. Loro vivono sull’isola da 12 anni e quando sono arrivati sull’isola Miranda aveva tre anni e l’unico ricordo che ha è quella di molte donne che si prendono cura di lei. Miranda è l’unica donna sull’isola, Ariel non è connotata con un genere, è uno spirito. Prospero, duca di Milano, si dedica con molta dedizione agli studi di magia che per lui hanno la valenza del suo regno. Delega la gestione del ducato al fratello Antonio che fa un accordo segreto non abbiamo la cornice tragica, ma ci sono elementi violenti riconducibile alle torture subite dagli schiavi. Shakespeare conosce queste storie grazie ai resoconti di viaggio, sulla tratta degli schiavi che venivano stipati nella stiva senza poter uscire. Il secondo atto si conclude con dei riferimenti religiosi molto importanti: Calibano bacia i piedi a Stefano, rimandando alla religione e gli dice di baciare il libro, solitamente si bacia la Bibbia. III ATTO I protagonisti sono Ferdinando e Miranda e rievoca l’elemento cortese che si vede anche in Romeo e Giulietta. Parlano in versi e lei è preoccupata per lui, che è stato costretto da Prospero a lavorare. F e M si parlano e l’elemento della schiavitù viene contestato nell’amore cortese, perché entrambi prestano servizio l’uno per l’altra. Al v.59, parla del fatto che è stato messo a raccogliere la legna, cosa che prima faceva Calibano. F. Dice che dal primo momento in cui l’ha vista, il suo cuore è volato al suo servizio. Si offre servo di Miranda, è suo schiavo d’amore. Lei fa un voto di castità a lui, dice che anche se la rinnegherà, lei sarà sottomessa a lui. Si stringono le mani per sigillare il loro matrimonio. II SCENA III ATTO Ariel scopre che Calibano e Stefano vogliono uccidere Prospero e cerca di far saltare questo piano. Ma alla fine dice che dirà tutto al suo padrone. Calibano gli dice di prima di uccidere Prospero, deve prendere i suoi libri. Calibano promette a Stefano non solo l’isola ma anche la figlia di Prospero, Miranda, con la quale potrà ripopolare l’isola, cosa che lo stesso Calibano aveva cercato di fare. III SCENA-III ATTO. Alonzo e Gonzalo vanno in giro a cercare Ferdinando che credono che sia ancora vivo, mentre Sebastiano sta già organizzando il funerale e sta cercando il successore del regno. La tempesta è una delle poche opere che rispetta le unità di spazio, tempo e azione. Dicono che sono tre ore sull’isola, cosa che coincide con la messa in scena. Arriva il masque, forma di intrattenimento di corte elisabettiano. Ben Jonson è colui che ha introdotto i masque, dove c’è una grande importanza data alle scenografie, si potevano fare dei giochi di luci, sì facevano delle danze. La messa in scena di narrazione allegoriche, tipo sui vizi, la virtù che vince sui vizi, era più importante del racconto stesso. Anche le donne prendevano parte a queste forme di intrattenimento, anche la regina Anna prende parte a Placness. Fanno un banchetto che appare all’improvviso e invitano il re a mangiare. Entra Ariel che prima vestita come una ninfa, qui è vestita come un’arpia che spaventa coloro che sono al banchetto. Sbatte le ali sul tavolo e il banchetto sparisce. IV ATTO PROSPERO, FERDINANDO E MIRANDA C’è uno spettacolo da organizzare per Ferdinando che non conosce le arti di Prospero. Vi è un masque per i due amanti che ricevono la benedizione delle ninfe. Questo masque dice Prospero che è il frutto della sua arte. Durante i festeggiamenti, si ricorda che deve occuparsi della congiura di Calibano. (v.145). Idea che le cose create dall’uomo vengano dissolte e allo stesso tempo si usa il teatro per dire che le pretese dell’uomo nello sfidare Dio, sono cose destinate alla distruzione. Qui è come se la realtà ha in comune con il teatro il fatto che è una messa in scena provvisoria, destinata alla cancellazione. -Tema del barocco -idea che la vita sia un sogno, che siamo fatti della stessa sostanza dei sogni. Molti vedono che la tempesta sia il sogno di Prospero di riscattarsi. Prospero ora che sta realizzando il suo intento, ora lo vediamo con un’idea che ciò che sta facendo è per lasciare al mondo una nuova generazione, che è quella di sua figlia con Ferdinando mentre lui si ritira a vita privata, con un disprezzo verso le cose del mondo. Prospero deve far fronte a Calibano e ai due marinai che sono ubriachi. Prospero chiede a Ariel di disporre un filo e di mettervi tutti i vestiti più belli che ci sono nella grotta. Si mettono in bella mostra i vestiti ricchi di Gonzalo e i marinai li indosseranno. V ATTO Entra Prospero in his magic rawl con Ariel. Troviamo la rinuncia da parte di Prospero alle arti magiche. Dopo aver mostrato la sua arte a Ferdinando, decide di rinunciare alla magia. Al v.32 Prospero fa un monologo. Fa un cerchio sul palco, il cerchio è segno di magia e si vede anche nella poesia di John Donne che dice che il cerchio del compasso finisce lì dove comincia: inizio e fine coincidono. Prospero facendo il cerchio vuole ripristinare le condizioni iniziali. Vuole avere il suo regno e tornare a Milano. Alla fine, si riprende il viaggio verso Napoli che nel primo atto avevano intrapreso. Prospero inizia ad elencare tutte le cose che ha fatto tramite la magia, al suo comando ha svegliato i morti. Tutti entrano nel cerchio magico e vengono liberati dal male che Prospero ha fatto loro. Prospero perdona suo fratello per averlo tradito, racconta la sua storia. Al v. 136 Alonzo dice come li ha incontrati lì, perché tre ore fa sono naufragati su quella spiaggia. Prospero apre una tenda e presenta al pubblico le altre persone. Alonzo vede Ferdinando che gioca a scacchi con Miranda. Stanno giocando e stanno parlando di negoziazione del potere. Parlano di falsità, di tradimenti, di barare e in questa scena si allude allo scacchiere politico, la politica che lavora come una partita a scacchi. Fa delle mosse, senza considerare le altre persone. È una digressione sul colonialismo. In politica pensavano ad occupare i territori ma non si curavano delle persone. Miranda si accorge che sulla scena ci sono altri uomini e dice che belli questi uomini contenuti nel brave world, titolo del romanzo di Hutsley. Ariel va a chiamare i marinai Stefano e Frinculo per farli tornare sull’isola e anche loro sono vestiti con i vestiti rubati. Passeranno la notte nella grotta di Prospero che racconterà la storia della sua vita. Il giorno dopo si mettono in viaggio e il compito di Ariel è quello di farli arrivare sani e salvi a Napoli e poi sarà libera. EPILOGO. Prospero dice che i suoi incantesimi sono spenti, gettati via e la forza che possiede è poca, perché è anziano. Adesso deve restare qui confinato da loro o spedito a Napoli. Ha perdonato il fratello e dice che non vuole abitare in quell’isola per colpa di un incantesimo. Dice di scioglierlo da ogni legame con l’aiuto delle mani del pubblico, che deve applaudire. Altrimenti il suo progetto di offrire intrattenimento fallisce. Adesso gli mancano gli spiriti da comandare e l’arte per ingannare. Allude al fatto che ora è su una soglia, sta chiedendo applausi al pubblico, perché ora ha finito la magia e questo è lui. Gli applausi del pubblico gli consentono di uscire dalla dimensione teatrale: Prospero chiede l’indulgenza degli spettatori e Shakespeare reinventa l’epilogo che sta a metà tra la messa in scena e la realtà. La tempesta è considerata l’opera più alta di Shakespeare.
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