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Letteratura inglese: Dinastia Tudor, Scisma Anglicano, Il regno di Elisabetta, Sbobinature di Letteratura Inglese

Sbobina dettagliata e completa, con slides del corso. Ogni argomento è diviso in paragrafi, ogni argomento ha le sue slides (del corso). Argomenti trattati: -La vendita delle indulgenze -Enrico VIII -dinastia Tudor -Mary Tudor -Scisma Anglicano -Traduzione delle Sacre Scritture -La riforma in Inghilterra -Il regno di Elisabetta -Umanesimo

Tipologia: Sbobinature

2020/2021

In vendita dal 24/05/2023

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francesca-lepore-5 🇮🇹

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Scarica Letteratura inglese: Dinastia Tudor, Scisma Anglicano, Il regno di Elisabetta e più Sbobinature in PDF di Letteratura Inglese solo su Docsity! LETTERATURA INGLESE III 26/02/2021 Il fenomeno della vendita delle indulgenze si inquadrava in un più complesso e articolato meccanismo di corruzione della chiesa cattolica contro cui, Martin Lutero, da inizio a un movimento che produrrà una spaccatura mai più risanata all'interno della chiesa d'occidente tra la chiesa di Roma e le chiese protestanti che si ispirano all'insegnamento di Lutero. Queste saranno le chiese Luterane. Si ispireranno all'insegnamento anche di altri pensatori, teologi che da Lutero traggono ispirazione per articolare il loro attacco alla chiesa di Roma e la cloro confutazione dei principi dottrinali e anche della chiesa romana, tra queste una delle figure più importanti è quella di Giovanni Calvino. Quest'ultimo è svizzero, il cui insegnamento da vita alla nascita delle chiese di ispirazione calvinista, tra le quali la chiesa di Scozia. Enrico VIII da luogo allo scisma con la chiesa di Roma nel 1534, questa scelta è determinata da una serie di ragioni. Fino agli anni 20 del secolo, Enrico era stato uno strenuo sostenitore della causa cattolica e si era anche apertamente schierato contro Lutero attraverso la stesura di un trattato, firmato di suo pugno, che è 'ASSERTIO SEPTEM SACRAMENTORUM' (1521). L'essersi scagliato contro Lutero con questo opuscolo gli guadagnò il titolo di difensore della fede da parte dell'allora papa Leone X (siamo nel 1521, pochi anni prima dello scisma). Nel frattempo, Enrico si invaghisce di una giovane dama di corte, Anna Bolena, e decide di divorziare dalla moglie cioè Caterina D'Aragona la vedova del fratello Arturo. La sua prima mogli non era stata in grado di garantirgli un erede al trono maschio, Enrico e Caterina ebbero una figlia di nome Maria che poi diventerà regina di Inghilterra come Maria Tudor. Enrico desiderava l'annullamento del matrimonio sostenendo che questo fosse illegittimo e per questo si appellava a un passo della Bibbia in cui è scritto 'se uno prende la moglie di suo fratello è un'impurità, egli ha scoperto la nudità di suo fratello'. Il papa (Clemente VII, successore di Leone X) a sua volta, per ragioni politiche, non voleva inimicarsi l'imperatore Carlo V (nipote di Caterina d'Aragona). A questo punto con l'aiuto dell'arcivescovo di Canterbury, Thomas Cranmer, e del segretario di stato Thomas Cromwell, Enrico decise di privare gradualmente il clero dei propri privilegi: distrusse altari, immagini di culto, vietò pellegrinaggi nei luoghi di culto… tutto questo diede avvio a quel movimento che trovò un suo compimento con l'atto di supremazia con il quale Enrico si proclama capo supremo della chiesa inglese e dal punto di vista dottrinale e dal punto di vista della gerarchia amministrativo. 1541 anche l'Irlanda viene portata sotto la corona inglese, nel senso che gli irlandesi riconoscono a Enrico VIII il titolo di re d'Irlanda. Il rapporto tra Inghilterra e Irlanda è sempre stato molto conflittuale: l'Irlanda è stata la prima vera colonia inglese. 1534 atto di supremazia: Enrico VIII sposa Anna Bolena che viene ripudiata e condannata a morte con l'accusa di tradimento e adulterio, non era riuscita a dare al sovrano il figlio maschio, ma una bambina che sarebbe stata destinata a diventare una delle più importanti sovrane della storia inglese: Elisabetta. 1536 sposa Jane Seymour che gli dà finalmente l'erede maschio, il re Edoardo VI. Jane Seymour non viene ripudiata, ma muore. 1540 Il re sposserà Anne di Cleves, un matrimonio che durò poco tempo in quanto nello stesso anno il re sposò un'altra donna, Catherine Howard, che a sua volta finì giustiziata per tradimento. 1543 infine il re sposa Catherine Parr. Nel 1541 appunto Enrico viene riconosciuto come re d'Irlanda. Anthony Saint Leger è l'artefice dell'accordo tra la corona e i notabili Irlandesi che porta il riconoscimento di Enrico come re di Irlanda che verrà poi nominato viceré di Irlanda. Enrico muore nel 1547 e sul trono inglese gli succede Edoardo VI, un re bambino, che ha solo 9 anni e che morirà pochi anni dopo, nel 1543. Quest'ultimo regna sotto la tutela di due nobili: lo zio materno, il duca di Somerset, e il duca di Richmond e il duca di Northumberland. Entrambi sono sostenitori della causa protestante ed è proprio durante il regno di Edoardo VI, per l'influenza di questi due duchi, che la chiesa inglese subisce una più marcata trasformazione in senso protestante, si confiscarono ulteriori terre agli ordini religiosi, venne approvato il testo che in qualche maniera definisce la liturgia della chiesa anglicana, cioè il 'book of common prayer' la cui prima versione data al 1549. Viene cancellato l'obbligo del celibato per il clero della chiesa anglicana, il sacramento dell'eucarestia viene interpretato non come transustanziazione (l'ostia si trasforma nel corpo di Cristo), anzi si interpreta l'eucarestia come commemorazione della passione di Cristo. Book of common prayer libro della preghiera comune, che prevede l'uso dell'inglese durante la liturgia, quindi durante le cerimonie religiose. Alla morte di Edoardo VI diventa regina di Inghilterra Maria Tudor, la figlia di Enrico VIII e di Caterina d'Aragona, la quale passerà alla storia con l'appellativo di bloody Mary (Maria la sanguinaria) perché durante il suo regno venne promosso il ritorno del cattolicesimo con la conseguente persecuzione nei confronti dei protestanti. Queste persecuzioni vennero ricordate in un testo anticattolico, una sorta raccolta di quelli che erano i martiri della causa protestante, il cui autore era John Fox. Il titolo era Acts and Monuments, ma era più noto come Book of Martyrs cioè libro dei Martiri. 1558 Maria la sanguinaria muore e diventerà regina di Inghilterra Elisabetta. Wyclif nelle sue opere aveva soprattutto sostenuto la necessità per il fedele di accedere direttamente alle sacre scritture. Da qui appunto la necessità della traduzione in una lingua che fosse comprensibile anche a coloro i quali non conoscevano il latino. I seguaci di Wyclif si definivano poor preachers (predicatori poveri), ma i seguaci delle classi meno colte venivano definiti lollardi parola che ha un suo significato dispregiativo, dal latino lollium cioè seminatori di zizzania, ma forse anche dall'inglese lounger cioè fannullone. I lollardi accusavano la chiesa di Roma di corruzione, negavano il primato del papa, manifestavano dubbi sulla dottrina eucaristica della transustanziazione e anche sul sacramento della confessione. Furono vittime di persecuzioni, ma non c'è dubbio che la loro predicazione continuò e anche se non è possibile ipotizzare un'affiliazione diretta della riforma delle eresie tardo-medioevali tra cui questa, è in dubbio che esista in qualche modo un rapporto tra questi fenomeni. Tra i fattori che contribuirono alla diffusione delle nuove idee che condussero allo scisma di Inghilterra vi è la diffusione del pensiero umanistico con il suo atteggiamento critico, prosa idea del sapere come esercizio della capacità critica, la diffusione della stampa a partire dal 1476 la stampa viene introdotta in Inghilterra e ciò implica la possibilità di far circolare opere a stampa e favorisce un dibattito anche sulle questioni religiose e poi le strette relazioni che l'Inghilterra intratteneva con le Fiandre. Nelle Fiandre il pensiero dei teologi appunto della tradizione protestante, contribuì a creare un hummus sul terreo fertile su cui poi si innestò l'iniziativa politica del sovrano. Il processo avviato da Enrico VIII con la riforma implica anche la rivendicazione per il fedele di accedere liberamente al testo delle sacre scritture, quindi un rapporto diretto con la parola di dio non mediato dall'autorità ecclesiastica. Affinché questa possibilità si dia in concreto è necessario che i testi sacri vengano tradotti in volgare. La traduzione diventa un'attività particolarmente rilevante nel contesto della cultura umanistica che in qualche maniera anch'essa si fonda sull'ideare un rapporto critico dello studioso rispetto ai testi della tradizione classica che vengono riscoperti ed indagati attraverso gli strumenti della scienza della filologia. In qualche modo i protagonisti della riforma sono portatori di una visione che molto deve alla tradizione umanistica che guarda appunto al rapporto con il testo (testi latini e greci nel caso degli umanisti), come un rapporto in cui fondamentale è l'attività indagatrice critica dello studioso che attraverso gli strumenti, nel caso dell'umanista, della filologia far rivivere poi quesì testi. Un atteggiamento simile è quello che il fedele deve avere nei confronti del testo religioso, cioè delle sacre scritture, deve accedere liberamente alle sacre scritture, deve avere un contatto diretto con la parola di dio e affinché questo sia possibile è necessario che i testi sacri vengano tradotti. Il primo a sostenere questa tesi (siamo ancora nel medioevo) è Wyclif, ma questo movimento a favore della traduzione subisce una spinta negli anni che seguono la pubblicazione delle tesi di Lutero. Quest'ultimo fu lui stesso traduttore della bibbia, la sua bibbia in tedesco è un testo fondamentale della tradizione religiosa, culturale e letteraria dei paesi germanofoni. In Inghilterra questo processo di traduzione del testo sacro, negli anni che seguono la riforma di Lutero, inizia con la figura di William Tyndale nel 1525 il quale traduce il Nuovo Testamento (cioè il Vangelo) non più dal testo della Vulgata, ma direttamente dall'originale greco. La sua traduzione venne sequestrata e bruciata, Tyndale fu perseguitato da Enrico VIII che all'epoca era ancora cattolico e fu fortemente criticato da un personaggio che è Tommaso Moro, il quale nel 1529 diventò cancelliere di Inghilterra. Quindi, ebbe un ruolo politico di primo piano presso al corte di Enrico VIII, è una delle figure più importanti del pensiero umanistico di tradizione inglese e fu molto critico nei confronti della traduzione di Tyndale perché Tyndale traduce per alcune scelte traduttive, la parola ecclesia non come Church (come chiesa), ma congregation (congregazione) che è il termine con cui i protestanti calvinisti parlano della loro chiesa. Tyndale, oltre al Vangelo, tradusse anche passi del Vecchio Testamento, ma nel 1530 fu condannato da un proclamo del sovrano e finirà poi sul rogo per eresia in Belgio intorno al 1536. Questa questione della traduzione diventa poi ad un certo punto preoccupazione dello stesso sovrano, il quale nel 1535 decide di autorizzare una traduzione del testo biblico che viene affidata a Miles Coverdale, questa Bibbia prende il nome di 'Bibbia di Coverdale' il quale Coverdale non tradusse direttamente dall'originale, ma da versioni precedenti. 1537 la corona d'Inghilterra promuove una nuova traduzione che mette insieme la Bibbia di Tyndale e quella di Coverdale che passerà alla storia come la Bibbia di Matthew. 1540 si ha finalmente la Great Bible che rimase in uso fino alla sua revoca nel 1543 e che tornò in auge sotto il regno di Enrico VI per poi venire revocata nuovamente sotto il regno di Maria Tudor. Nel frattempo, durante il regno di Maria Tudor se da una parte veniva istaurato il cattolicesimo e si tornata va quindi alla Bibbia di San Girolamo quindi alla Vulgata, dall'altra parte un gruppo di estremisti protestanti riunitesi in esilio a Ginevra, promosse una nuova traduzione che passerà alla storia come la Bibbia di Ginevra che divenne uno straordinario strumento di propaganda puritana, incontrò un enorme successo non solo perché introduceva la divisione del testo in versetti e capitoli, ma anche perché venivano poi aggiunte glosse morali e profetiche. Questa Bibbia di Ginevra sarà la Bibbia alla quale attingeranno Shakespeare, Knoxe (si pronuncia nox), John Donne (si pronuncia Don) e John Bunyan. Nel 1560 sarà dedicata ad Elisabetta. Nel 1567 vi sarà una nuova versione autorizzata dalla sovrana, la Bishop's Bible, mentre i cattolici inglesi producevano a loro volta una loro versione. Nel 1611 ci sarà quella che poi resterà la Bibbia per antonomasia della tradizione anglicana e della tradizione inglese che è la versione della Bibbia autorizzata dal sovrano che succedette Elisabetta sul trono di Inghilterra, Giacomo I Stuart e stiamo parlando della cosiddetta Authorized Version che è frutto della collaborazione di ben 54 studiosi che lavorano sulle versioni precedenti, soprattutto sulla versione di Tyndale, che elaborano uno stile che ben si adattava a quello della Bibbia, che utilizzano un lessico semplice, quotidiano e che danno vita a un'opera che in qualche modo nella tradizione culturale dei paesi anglofoni ha la stessa rilevanza non solo religiosa, ma culturale e letteraria che la bibbia di Lutero ha per i paesi germanofoni. Elisabetta figlia di Enrico VIII e Anna Bolena, diventa regina di Inghilterra nel 1558 in una fase segnata da enormi tensioni sociali e religiose: l'Inghilterra è ancora un paese diviso al punto di vista religioso, con una parte cospicua della popolazione che è ancora legata alla chiesa di Roma con la chiesa Anglicana che percorre il solco del protestantesimo anche s e in una posizione un po' meno radicale rispetto alle altre chiese protestanti del continente. Coloro i quali invece invocano una riforma in senso più radicale della chiesa d'Inghilterra, cioè della chiesa anglicana e che si ispirano in termini più generali all'insegnamento in particolare di Calvino e prenderanno il nome di puritani. I puritani sono coloro che vogliono una radicalizzazione della chiesa di Inghilterra, un ritorno alla chiesa delle origini. Sono ispirati dal pensiero di Calvino e saranno essi stessi oggetto di persecuzioni e saranno al centro della vita politica e religiosa inglese per tuttala la prima metà del 600. Elisabetta sale al trono e nel 1558 l'Inghilterra perde l'ultimo suo possedimento, l'ultimo che le era rimasto dolo la sconfitta nella Guerra dei cent'anni, cioè Kalì. Questo rafforza l'idea di una nazione con una fisionomia esclusivamente insulare. Elisabetta diventa regina molto giovane, è una donna e questo costituiva un problema, ma rivelò molto presto le sue grandi doti politiche, era una donna molto colta, conosceva molte lingue (tra cui anche l'italiano), dotata di una grande intelligenza politica e di carisma. Impronta tutta la propria azione politica alla cautela, al pragmatismo quindi in questo senso si distingue rispetto ai suoi predecessori i quali, sia Enrico che Edoardo e poi Maria, avevano preso iniziative molto più avviato con Enrico VII che aveva adottato una politica economica che favoriva l'imprenditoria inglese e soprattutto aveva investito nella costruzione di una flotta e militare e mercantile. Questa politica verrà proseguita da Enrico VIII e poi da Elisabetta. Questa politica commerciale, questa politica coloniale veniva realizzata attraverso due meccanismi paralleli: da una parte la costituzione di compagnie commerciali che venivano regolate da speciali diritti che avevano possibilità di proteggere i propri membri, per esempio durante il regno di Elisabetta ha una prima compagnia commerciale, quella dei merchant-adventurers che era stata costituita già nel 400 per sportare tessuti nell'Europa settentrionale, se ne aggiunsero molte altre, tra le quali soprattutto la compagnia delle Indie Orientali. Questa compagnia è la vera fondatrice del dominio inglese in India, India destinata a diventare la perla dell'impero coloniale inglese. L'altro fattore che entra in gioco nella politica commerciale durante il regno di Elisabetta sono i cosiddetti sea-dogs cioè i navigatori corsari, i quali già prima dello scoppio della guerra con la Spagna ricevevano dalla sovrana la cosiddetta lettera di corsa in base alla quale venivano autorizzati ad effettuare il saccheggio delle navi spagnole e delle coste del sud America e incamerando bottini che poi venivano destinati direttamente alla corona. Le scorrerie dei sea-dogs erano autorizzate direttamente da Elisabetta e tra questi personaggi ci furono alcuni grandi personaggi della storia inglese Elisabettiana come Walter Raleigh, Francis Drake, John Hawkins. Sir Walter Raleigh sarà, nel 1584, fondatore della prima colonia inglese nell'America del nord che proprio in onore della sovrana vergine verrà chiamata Virginia. CONTESTO CULTURALE: Questioni che riguardano la cultura inglese negli anni tra la fine del 400 e i 500. Anni in cui l'Inghilterra, come tutta Europa, è segnata dalla diffusione della cultura umanistica. Umanesimo  movimento letterario, culturale, artistico, ideologico che nasce in Italia tra la fine della seconda metà del 300 (XIV secolo) e il principio del 500 (XVI secolo) e si diffonderà poi per il resto d'Europa. Sono questi i secoli in cui l'Italia ha dal punto di vista culturale è il riferimento imprescindibile per il resto d'Europa. L'umanesimo è un fenomeno che nasce e si sviluppa in Italia, in particolar modo nell'Italia centrale, in Toscana, ma poi investirà l'intera penisola. Si caratterizza per un ritorno sistematico, capillare alla civiltà classica, allo studio dei classici in opposizione alla filosofia scolastica, alla logica, alla teologia che avevano dominato la cultura delle università europee nel medioevo. L'umanesimo è la riscoperta dei classici, inaugura un nuovo modo di leggere i classici attraverso l'indagine filologica e questo nuovo modo di leggere i classici assume poi anche la forma di un vero e proprio metodo pedagogico che è quello degli STUDIA UMANITATIS. Quest'ultima è un'espressione che si diffonde grazie all'uso frequente che ne fa quello che probabilmente è una delle prime figure dell'umanesimo italiano, cioè Coluccio Salutati che era un allievo di Petrarca. L'espressione in un'accezione ristretta stava a indicare un programma pedagogico alternativo rispetto a quello della tradizione medievale, si fondava sullo studio delle scienze del linguaggio, vale a dire della grammatica (cioè la lingua latina), della storia, della retorica, della poesia e della filosofia morale. Questo programma pedagogico improntato su queste discipline era in netta opposizione al programma pedagogico che era fondato sulla distinzione tra le arti del trivio e del quadrivio su cui si basavano il sistema scolastico medievale. Le arti del trivio erano la grammatica, la retorica e la dialettica (filosofia) in particolare la logica. Mentre le arti del quadrivio erano le discipline scientifiche cioè aritmetica, geometria, astronomia e musica. Questo nell'accezione ristretta dell'espressione studia umanitatis, cioè in primo luogo è un'espressione che definisce un programma pedagogico fondato sullo studio delle discipline del linguaggio, della retorica, della grammatica, della storia e della filosofia morale, cioè di tutte quelle discipline che riguardano l'uomo, l'esistenza concreta dell'uomo. D'altra parte, in realtà questa espressione assume una accezione più ampia, descrive non soltanto un programma pedagogico, ma soprattutto l'ideale a cui quel programma si ispira, vale a dire un ideale di cultura basato appunto sulle arti del linguaggio, sul modello dei classici, un ideale di cultura all'interno del quale la cultura letteraria e la conoscenza dei classici vengono integrate con altri saperi al fine di un progetto, che è quello di perfezionare l'individuo. La cultura serve a realizzare più compiutamente l'individuo sia sul piano individuale che sociale. In questo senso gli studia umanitatis in quanto espressione che definisce questo nuovo modello culturale, rappresenta l'espressione di una nuova civiltà. Il padre degli umanisti è Petrarca che inaugura lui il nuovo modo di studiare i classici, ma il maestro dell'umanesimo è Coluccio Salutati suo allievo. Coluccio Salutati nasce nel 1321 e muore nel 1406, a lui si deve la scoperta delle lettere familiari di Cicerone e con lui ha inizio il movimento umanistico fiorentino all'interno del quale distinguiamo le figure di Nicolò Niccoli, Leonardo Bruni, Poggio Bracciolini. Coluccio Salutati con la sua difesa della poesia pagana in opposizione alla visione tradizionale di ascendenza ecclesiastica, si fa sostenitore di una cultura laica che rivendica una propria autonomia rispetto al sapere religioso. Mentre invece, uno dei fondamenti della cultura medioevale è la totale subordinazione di tutti i saperi alla teologia. Coluccio Salutati si fa promotore di una cultura laica, contribuisce a questa opera di riscoperta di alcune opere della tradizione classica. Con queste figure (Niccoli, Bruni, Bracciolini, Salutati) parliamo della prima parte dell'umanesimo che passerà alla storia come umanesimo civile quella in cui l'intellettuale concepisce il proprio ruolo anche come un ruolo che impiega un diretto coinvolgimento nella vita pubblica. Un coinvolgimento che trova, però, il proprio sfondamento in quel sistema di valori che è quello della cultura umanistica. Quella cultura è qualcosa che serve alla vita civile. Gli umanisti sono coloro i quali formeranno le nuove classi dirigenti. Questa prima fase della cultura umanistica, quella del cosiddetto umanesimo civile, è quella in cui il nesso cultura-politica è un nesso molto stretto, la cultura dell'umanesimo fornisce alle classi dirigenti la possibilità di fornire, di definire un'etica fondata sullo studio, sulla riscoperta della tradizione dei classici adatta a governare i nuovi tempi. Figura di assoluto rilievo della prima fase, del 400 fiorentino, è Leon Battista Alberti che incarna un tipo particolare di figura di intellettuale umanista, quella cioè di un intellettuale eclettico capace di coniugare nella sua stessa figura competenze diverse. Leon Battista Alberti si muove su un triplice versante, cioè quello della creazione letteraria, quello della riflessione teorica e quello dell'applicazione pratica attraverso la sua attività di architetto sia per il settore privato che pubblico. Quindi, intellettuale che coniuga i due saperi, i saperi scientifici e il sapere umanistico, il sapere teorico e il sapere pratico. Quindi, incarna nella sua figura la massima espressione dell'umanesimo. Altra figura importante da citare perché è di fatto l'inventore della filologia, del metodo filologico come metodo scientifico è Lorenzo Valla. Nella prima fase dell'umanesimo, la riscoperta dei classici avviene attraverso strumenti che sono di natura empirica. Lorenzo Valla è il maggiore promotore della scienza filologica, è la mente critica più robusta, è un polemista arguto, erudito. Di lui si ricorda il testo in cui attraverso gli strumenti dell'indagine filologica, dimostra la falsità del documento (della donazione di Costantino) su cui i Papi fondavano la legittimità del loro potere temporale. Il titolo del testo è De falso credita et ementita Constantini donatione. Quindi, dimostra attraverso l'indagine che il documento non è affatto di Costantino e da questa falsità del documento discende l'illegittimità della pretesa al potere temporale dei papi. Insorge contro l'ingerenza della Chiesa nelle questioni temporali e, soprattutto, è colui il quale in Elegantiarum latinae regule studia le regole perfette del linguaggio classico, soprattutto attraverso esempi tratti da Cicerone, che diventa il modello a cui il latino degli umanisti si ispira. Altra figura importante fu quella di Flavio Biondo che introduce il moderno metodo scientifico ed erudito negli studi storici. Poi un altro aspetto cruciale riguarda gli studi greci che vengono promossi già nel 1387 proprio da Colucci Salutati che chiama a insegnare greco a Firenze Emanuele Crisolora, poi tutta una serie di intellettuali giungono in Italia soprattutto dopo la caduta di Costantinopoli, nel 1453 nelle mani dei turchi. Questo fa sì che molti eruditi bizantini giungessero in Italia e contribuissero alla fondazione di una vera e propria tradizione di studi greci. Questo per quanto riguarda il versante delle lettere. PENETRAZIONE DELLA CULTURA UMANISTICA IN INGHILTERRA: Avviene a partire dalla seconda metà del 400 in poi, soprattutto tra la fine del 400 e inizio del 500. Avviene grazie alle figure di alcuni intellettuali che si erano formati su un continente, in particolare in Italia, per esempio Thomas Linacre che si era laureato in medicina a Padova e che aveva studiato il greco e il latino a Firenze sotto la guida di Angelo Polizzano, altro grande esponente della cultura umanistica dell'ultimo scorcio del 400. Analogamente stessa cosa avviene per un altro insigne umanista inglese che è William Grossing, anche lui si era formato a Firenze e contribuì alla diffusione dl sapere umanistico in Inghilterra diventando poi anche docente di greco all'università di Oxford. Una delle figure più importanti della tradizione umanistica è John Colet, il quale fondò la Saint Paul's School di Londra basata appunto su quel programma pedagogico. Fu una figura di primo piano della cultura umanistica tra la fine del 400 e inizio 500 anche in virtù dei legami che
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