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LETTERATURA INGLESE EPOCA VITTORIANA, Appunti di Letteratura Inglese

Appunti di letteratura inglese II Prof.ssa A. Volpone UNIPG Autrici: GASKELL, ELIOT, BRONTE E AUSTEN

Tipologia: Appunti

2020/2021

Caricato il 20/07/2021

cristina.avola
cristina.avola 🇮🇹

5

(2)

4 documenti

Anteprima parziale del testo

Scarica LETTERATURA INGLESE EPOCA VITTORIANA e più Appunti in PDF di Letteratura Inglese solo su Docsity! Lezione del 9/10 - Pride and Prejudice (Lezione precedente) Lungo La voro di revisione e importanza della scrittura per Jane Austen e la sua alta considerazione di se stessa come scrittrice a discapito dell'epoca che faceva tutt'altro che favorire le donne in merito a questa professione. Jane austen utilizza l'ironia per trattare questo tema così importante e delicato che verrà sempre più sentito. La scelta del titolo, “Cecilia” di Francese Burney, Reflections Edmund Burke; emerge che l'orgoglio e il pregiudizio sono argomenti molto presenti nell'epoca di Jane Austen. First Impressions come primo titolo probabilmente era stato abbandonato come titolo ufficiale perché utilizzato da altri autori. V.Woolf sottolinea alcune tracce di simboli che verranno ripresi dalla scrittura modernista in Austen, soprattutto per quanto riguarda la visione introspettiva dei personaggi. Particolare essenziale per il punto di vista da cui viene narrata la storia. Le vicende non sono particolarmente complicate, ciò che complica tutto sono i ‘dettagli’, nella trama infatti l'aspetto più interessante per il lettore ruota attorno al personaggio di Wickham il ‘cattivo’ del romanzo se così si può dire, che a sua volta è strettamente connesso con l'eroe della situazione, ovvero Mr. Darcy. Questo snodo è molto importante per catturare l’attenzione del lettore e la suspence viene prodotta attraverso una serie di svolte nella trama, utilizzando anche un linguaggio più drammatico: questa tecnica è mutuata dal romanzo gotico. Austen nutre molto interesse per il romanzo gotico pur non comprendendo a pieno e appoggiando gli elementi ‘surreali’ del romanzo gotico, come gli spettri, ad esempio. Tuttavia assorbe dal romanzo gotico il ritmo della narrazione che porta il lettore a sviluppare la voglia di continuare a leggere, la modalità con cui costruisce il personaggio di Wickham ha a che fare con il romanzo gotico. INCIPIT: “it is a truth universally acknowledged...” p. 3. Assunto molto ironico che però descrive perfettamente la realtà dei fatti attuali. Chi sta dicendo tutto questo? Leggendo il romanzo per la prima volta potremmo supporre che ci sia un narratore onnisciente extradiegetico che spiega questa assunzione. Questa introduzione è molto interessante per la coerenza che ha con il punto di vista dell'autrice. La prospettiva non è però soltanto femminile, ma anche maschile. Se da una parte i romanzi dell’epoca raffigurano la figura femminile come un'eterna bambina mentre quella maschile risoluta e razionale, qui si osserva una visione dell’uomo un po’ depotenziata, poiché importante solo se “in possession of a good fortune”, l’uomo è una proprietà di diritto. Il punto di vista quindi viene reso ‘neutro’ poiché viene dipinto uno scenario in cui sia uomo che donna sono vittime di questa condizione: l’uomo è preda della donna tanto quanto la donna è preda dell’uomo. Il punto di vista iniziale è dei GENITORI. Si perde perciò l'oggettività. Inoltre viene esplicitato il fattore economico ‘centrale’ nella questione del matrimonio, che al contrario di ciò che crede Elizabeth quindi, non è mai un incontro di due anime innamorate, ma di un accordo di convenienza fra famiglie. Uno degli aspetti che Austen mantiene è il rapporto con il lettore, che deve mettersi in condizione di comprendere quel punto di vista. Questo tipo di incipit ironicamente assunto come una verità universalmente riconosciuta che però tanto universale non è, fa capire quanto ciò sia distante da ciò che accade in casa Bennet. (dialogo successivo) il primo personaggio che si incontra è Mrs Bennet che si rivolge a Mr Bennet. INQUIT FORMULAS= il narratore entra in gioco quando dice ‘disse la signora’ o ‘rispose lui’ che appunto in qualche modo gestisce il dialogo, ed è interessante che dopo un assunto del genere compaia subito un dialogo in cui comincia a parlare Mrs Bennet, e per ciò si pensa che appunto l'incipit venga proprio dal punto di vista della signora Bennet, alcuni critici pensano inoltre che quello sia un pensiero diretto della Signora. Nel primo scambio dialogico si sente solamente l'intervento della signora Bennet, che si sentirà solo più tardi quando lui percepirà il forte desiderio della signora di raccontargli l'accaduto. E nonostante venga identificata con appellativi come his wife, his lady, l’unica voce parlante è quella della donna, come se la voce della donna fosse così forte ed invadente nel continuare a parlare nonostante l'indifferenza del marito, che infatti risponde ‘voi volete dirmelo ed io non farò obbiezioni ad ascoltare’. il verbo ‘cry’ è molto utilizzato da Austen negli Inquit Formulas, che contribuisce a creare il contrasto fra il signore e la signora Bennet, ed è anche molto ironico poiché lei prende per un invito una semplice constatazione neutrale. Non esiste un piano temporale ben definito, non almeno all’inizio della narrazione e non viene nemmeno offerta una descrizione fisica dei personaggi tutto ciò che sappiamo è legato agli aspetti caratteriali del personaggio e questo può legarci al modernismo. Il secondo dialogo (why my dear...) riprende un po' il primo, con un velo più evidente di provocazione ed indifferenza rispetto ciò che interessa la moglie così attivamente. Lezione del 14/10 L'assunto iniziale sottolinea come già detto la condizione maschile, uomini i quali vengono visti come trofei per le figlie altrui affinché possano sposare un buon partito. Austen infatti non analizza la questione parzialmente, ma integralmente. Matrimonio=situazione economica. La descrizione dei personaggi avviene più avanti, dove ci sarà un narratore che appunto riporterà le caratteristiche dei personaggi. Aspetto voluto, poiché l'idea più importante era quella di avere prima un approccio mentale con i protagonisti. La figura femminile in Austen, non è sempre stereotipata. Dopo avviene un ballo in cui Bingley si interessa a Jane chiedendole addirittura di ballare due volte. Attraverso la descrizione dei ragionamenti dei personaggi nella scena del ballo nei confronti fra Lizzy e Jane e Bingley e Darcy, Jane Austen in un certo modo accosta Mr Darcy ad Elizabeth, cominciando a ‘formare’ un po' le coppie. La signora Bennet è super eccitata dalla notizia dell'arrivo del signor Bingley, e in questo momento si inizia a percepire anche un dialogo più attivo con Mr Bennet. Mrs Bennet ogni volta che si trova in una situazione di stress o che non le piace, ricorre sempre ai nervi. E Jane Austen ci ironizza sopra, poiché è una caratteristica dei personaggi femminili del ‘700, che alla Austen stanno in qualche modo ‘stretti’. Il marito tuttavia, Mr Bennet, è molto familiare con i ‘nerves’ della signora Bennet, anche se li tratta ironicamente tanto quanto la Austen. [la visione della donna nevrotica viene alimentata anche dalle credenze mediche di all'ora poiché si sosteneva che i nervi femminili fossero molto più suscettibili di quelli degli uomini] Mr Bennet a questo punto, viene descritto. LEZIONE DEL 16 | due caratteri sebbene opposti di darcy ed elizabeth sono al contempo complementari STRUTTURA NARRATIVA: il pregiudizio si colloca in una dimensione fra il dialogo e la narrazione, ovvero nel caso del ballo quando mr darcy si comporta in maniera ostile nei confronti di elizabeth, in primo luogo c'è un dialogo da parte di darcy sulla sua superiorità, d'altra parte c'è la narrazione. Il dialogo fa emergere ben pochi tratti di darcy, il quale reagisce ad una condizione di disagio e da questa reazione si passa immediatamente ad una regola generale che riguarda darcy, che non ha reagito in quella maniera per la contrarietà che prova nel funzionamento di certe cose, ma per un suo comportamento altezzoso e superbo. Questa parola assume diverse sfumature nel corso della narrazione, ma si scoprirà che l'orgoglio di Darcy è dato dalle sue origini e l'importanza del suo ruolo nelle società. Dalle poche che darcy pronuncias tuttavia sono sufficienti affinchè si radichi un pregiudizio sulla sua persona, quando invece nella realtà sono tutt'altro che sufficienti per dire di sapere chi è una persona. Pregiudizio: Austen tesse questa sua tela agganciandolo all'orgoglio servendosi di dialogo e narrazione. I questi momenti di dialogo, opinione e narrazione in cui si colloca il pregiudizio, la posizione del lettore è fondamentale, poiché in Austen quando si chiama in causa il lettore che deve saper ‘cogliere’ alcuni particolari che lo guidano nell’interpretazione, ma questo può avvenire solo se il lettore è molto attento, anche alla scelta lessicale di Jane Austen, es. ‘large fortune0’ l'ossessione di Mrs. Bennet oltre al ‘marriage’, il processo di lettura infatti non può essere passivo, ma attivo. Pride and Prejudice, ha la struttura che ripercorre quella di Cenerentola, ma Austen ci si allontana quando invita il lettore a leggere i personaggi sotto nuovi punti di vista e attraverso gli eventi che si trovano a percorrere. Non si va quindi da un punto A scardinare le abitudini dell’epoca, nemmeno quando la migliore amica Charlotte decide di sposarsi con Mr. Collins pur non amandolo, ma solo per poter condurre una vita serena. Per ogni volta che elizabeth si discosta dall'andamento dell’epoca c'è una volta in cui si riavvicina al tempo in cui vive, ristabilendo un equilibrio. Cerca di ritagliarsi un posto nella sua società in cui potersi sentire se stessa. DOPO IL BALLO COMMENTI E COSTRUZIONE DEL PERSIONAGGIO Pag 11 chapt. 4 Elizabeth al contrario di Jane che èpiù romantica, è più razionale, infatti quando jane ammette che non sis sarebbe aspettata un tale complimento (ballare due volte con jane) da parte di mr bingley elizabeth ne era completamente cosciente. Tuttavia come lizzi non vede ciò che darcy è in realtà, è stavolta jane a comprendere la sua vera natura, che ha saputo vedere dei lati nascosti dal pregiudizio che c’era nei confronti di darcy. Elizabeth introduce il concetto di bellezza che aveva valore all'ora come adesso, tuttavia afferma che però a lei non è una cosa che le interessa, in effetti nel romanzo si evince che tutto questo per lei non ha valore ma comunque la comprende e non giudica gli altri se gli attribuiscono importanza DARCY AND BINGLEY Mr. Darcy viene visto e percepito come altezzoso ed arrogante un po’ per la sua condizione sociale, un po’ per la sua riservatezza e distaccamento anche negli eventi sociali. Chapt. 4 Austen mantiene una struttura tradizionale della narrazione però questo avviene dopo che sia avvenuto il ballo di Meryton, come a voler lasciare spazio di interpretazione al lettore e poi a voler fornire un'altra interpretazione del narratore. L'approfondimento psicologico dei personaggi viene fornito attraverso la specificazione di alcuni tratti caratteriali e comportamentali del personaggio, contrariamente non approfondisce invece sul punto di vista estetico. Chapt. 6 Il personaggio di Charlotte Lucas, anche lei molto razionale consapevole della sua situazione che però si adatta alle situazioni e al contesto, un po’ come elizabeth. LEZIONE DEL 21/10 “help him on” incentivare qualcuno ad interessarsi. Le riflessioni di Charlotte sono rilevanti in merito alla scelta di sposare mr. Collins. Elizabeth rimane ancorata alla società in cui vive anche se cerca di vivere la sua propria vita come lei ritiene più giusto. Corrispondenze fra Elizabeth e Darcy e Jane e mr. Bingley, e le prime sono più complesse e non da subito avranno un esito positivo ma più si vedono i due interagire entrambi provano a creare una risposta alternativa in un contesto in cui un'alternativa non c'è è difficile trovare un sentiero fra quelle che sono le aspettative perché sembra come se tutto sia già stabilito. Darcy come Elizabeth portano una nuova figura di individuo, nel caso di Lizzy di donna e nel caso di Darcy un uomo e volendosi un po’ ridisegnare deludono un po' le aspettative delle persone con cui interagiscono. Mrs. Bennet non pensava che Elizabeth potesse rifiutare la proposta di mr. Collins pur di salvare la famiglia. Lo stesso succede quando Darcy invece di seguire ciò che gli altri si aspettavano prosegue seguendo fedelmente i suoi interessi. IL BALLO DAI LUCAS Quando mr. darcy allunga la mano per prendere quella di elizabeth lei rifiuta, una cosa abbastanza bizzara per l'epoca, e questo dimostra che in un contesto sociale in cui il matrimonio è un fattore più di convenienza che d'amore, elizabeth sebbene fosse in una posizione economicamente non agiata, rifiuta comunque di ballare con uno dei più abbienti scapoli del posto. Elizabeth ragiona per se stessa e le decisioni sono solo sue. Questo approccio anticiperà in qualche modo il momento in cui le verrà fatta la proposta, come spesso avviene nel romanzo. “mr darcy you must allow me to present this young lady to you as a very desirable partner” ad un lettore attento queste allusioni sembrano preparare ai futuri eventi nel testo. Miss. Bingley segue i canoniche la società gli propone e quindi per tutto il resto del romanzo continuerà ad opporsi ad Elizabeth mettendosi in competizione su un piano totalmente diverso, perché si mette in discussione sul valore della dote e il calibro della sua famiglia, e non c'è storia su questo ma Elizabeth non si sta sfidando con lei. Ad un tratto l'inimmaginabile quando mr. Darcy ammette di provare un grande piacere nello sguardo di elizabeth, uno sguardo che secondo mrs. Bingley è scialbo. In questo passo sicuramente si scorge dell'ironia da parte di mrs, bingley ma sicuramente si scorge anche l'interesse di darcy in ciò che elizabeth trasmette, ed è l'intelligenza. In oltre il “fine eyes” in corrispondenza con il fatto che poi miss bingley chiede a mr. Darcy quale donna avesse un tale sguardo, e lui risponde ‘elizabeth bennet’. Qualcosa che miss. Bingley non ha, quello che ha però è una dote al contrario di elizabeth che al momento non ha nulla da offrire economicamente. Quando Miss. Bingley chiede a mr. Darcy da quando fosse la sua preferita e quando dovesse fargli e fare loro gli auguri per il convolamento a nozze, darcy dice che la mente di una donna viaggia molto velocemente, nel senso che basta un complimento fatto per parlare già di amore. Questo riporta alla riflessione di Charlotte quando parlò dicendo che dall’ammirazione al matrimonio bisogna comunque favorire questo passaggio al partner. Il tipo di riflessione ‘help in on’ è coerente con il comportamento di Miss Bingley. Questo le rende simili ma diverse, diverse per la loro estrazione sociale, ma entrambe pensano alle relazioni sociali in funzione del matrimonio. Secondo darcy l'immaginazione delle donne è molto fervida a volte, basta poco. Mentre per elizabeth non porta tutto al matrimonio, ma tutto ciò che fa lo fa solamente se scelto e per la propria felicità. Sul matrimonio Darcy cerca di smarcarsi dalla questione, anche perché non trova possibile poter sposare Elizabeth, ma più in generale svia il discorso del matrimonio. La differenza fra le coppie Jane-Bingley e Elizabeth-Darcy è che i primi due si ‘trovano’ grazie alle dinamiche, mentre fra la seconda coppia è stata una scelta ponderata e non economicamente pensata. PROPOSTA DI MR COLLINS Mr. Collins è un pastore cugino lontano di Mr. Bennet che però per via del fatto che l'eredità veniva ottenuta solo alla linea maschile della famiglia, in linea di successione Mr. Collins era l’unico erede maschile disponibile. ENTAILMENT: eredità con vincolo secondo cui non si potesse utilizzare ciò che veniva ereditato ad altri scopi se non quello personale. Mr. Collins nella sua ridicolezza non ha nessuna colpa (pure se effettivamente ci si sente) della sua situazione ma ha la fortuna di poter ereditare la casa dei Bennet, e mrs. Bennet sembra non capirlo ed accettarlo. Mr. Collins sente un senso di responsabilità nei confronti delle sue cugine, e per elizabeth questa rappresenta un problema con cui fare i conti perché accettare una sua proposta significherebbe anche poter garantire una casa alle sue sorelle e ai suoi genitori. Tutta via inizialmente Mr. Collins era interessato a Jane, però la signora bennet gli suggerisce che godesse già delle attenzioni di un uomo, per cui lo intima a rivolgere la sua corte ad elizabeth la seconda maggiore, evidenziando il fatto che all’epoca il matrimonio includeva tutt'altro che l'amore. L'aspetto interessante è che mr. Collins decide di sposare una delle ragazze bennet proprio per garantire che loro siano tutelate, e quando elizabeth percepisce che mr. Collins volesse prenderla in moglie cerca di offrirle tutte la conoscenza di molte altre ragazze. Tuttavia lui aveva scelto lei e quando arriva il momento della proposta mr. Collins chiede di proferire in privato con lizzy che aveva già intuito il tutto, perciò invita disperatamente tutti gli altri seduti a colazione a rimanere, ma senza successo. E' particolare come si rivolge a lei e come risponde lei, lui si propone molteplici volte e lei rifiuta per un reale mancato interesse, mr. Collins però non lo capisce ed è convinto che tornando a parlare di nuovo con lei un’altra volta lei accetterà. Lo accetterà solo dopo, quando deciderà di sposare Charlotte Lucas, la migliore amica di Elizabeth. Guardando al capitolo 19 dove Collins si propone a Lizzy, e in ciò che dice si percepisce la sua personalità un po’ egocentrica, dove LUI avesse scelto la sua futura moglie e sposandola parli della SUA vita, non della LORO. Cap. 19 risposta di Elizabeth. A mr. Collins magari sembra una follia il fatto che una donna possa dire ‘no’ però succede. All’inizio dell'intervento di Elizabeth compare un pensiero che non sembra prodotto da un narratore, piuttosto come se fosse un pensiero impulsivo di Elizabeth dicendo ‘it was absolutely necessary to interrupt him now” continuando poi con il discorso di Elizabeth. Questo pensiero che sembra fluire nella mente di Elizabeth è una tecnica narrativa molto utilizzata da Austen che si rifà molto al discorso indiretto libero del modernismo, ma che non lo è nella totalità. Nel dialogo poi appaiono diversi verbi, utilizzati da mr. Collins che fanno percepire il fatto che lui poteva decidere per entrambi, per questo poi elizabeth spiega che lei non è la persona che pensa che sia e non è la donna adatta a lui in quanto lei vuole essere libera di scegliere e giudicare per se stessa cosa sia giusto per lei. LEZIONE DEL 22/10 I comportamenti di darcy e lizzy sono simili in momenti diversi, questo è il modo di austen di costruire un pattern, e una compatibilità che poi viene confrontata con l’altra coppia, ovvero bingley e jane. Il rapporto tra lizzy e darcy è un up and down che poi si chiude con un lieto fine come nella favola di cenerentola. Elizabeth nel rifiuto a collins usa la ragione per parlare di sentimento. Questo scambio segna un divario fra le due visioni e quindi anche la visione dell’epoca. Rispetto ad usare gli strumenti della ragione per parlare di sentimento; il valore che più ha importante per elizabeth è la felicità che prova e che riesce a dare al proprio partner, cosa che non sarebbe possibile se spossasse collins, ma questi argomenti non sono rilevanti per lui perché pensa che elizabeth non possa e non debba rifiutare, per diversi motivi, ma elizabeth si oppone e utilizzando la ragione afferma ‘dovete lasciare che giudichi da sola” + mr. Collins “dovete lasciare che mi lusinghi” la lusinga era un aspetto prevalentemente attribuito all'anima femminile, come se si invertissero, e alla fine del capitolo diciannovesimo Elizabeth invita mr. Collins a non considerarla come “an elegant female” ma come una “rational creature” che non ha un sesso ma che vuole essere ascoltata in nome della sua ragione per difendere i suoi sentimenti. Da come parla mr. Collins si può dire che è il modo di un uomo di rivolgersi alle donne avendole conosciute tramite i conduct books, libri in cui venivano descritte le ‘buone maniere’ delle donne dell’epoca. Collins non si propone nuovamente ad Elizabeth come aveva in realtà intenzione, perché Charlotte data la sua situazione si rende disponibile a mr. Collins dimostrandogli una sorta di apprezzamento e ammirazione, che ovviamente non è sentimento. Charlotte è interessante nella sua praticità con la capacità di risolvere una situazione che altrimenti sarebbe potuta diventare molto complessa. invece si dimostra essere un gentiluomo perché anche avendo l'occasione di raccontare la realtà su mr. Wickham si fa da parte lasciandola pensare ciò che ritiene giusto. Darcy infatti rimane male, poiché l'opinione di elizabeth è l’unica di cui gli interessi. Lo scambio fra i due è comunque molto razionale, pur se in alcuni momenti si fanno prendere dalle emozioni, ma la sua proposta è fatta in maniera molto ‘logica’ e ciò lo accomuna in un certo senso a mr. Collins. Le proposte di matrimonio rifiutate vengono sempre descritte ampiamente mentre quelle che ottengono successo no. Nel romanzo ci sono una serie di EVOCAZIONE che servono al lettore come spunto di riflessione per alcune cose che succedono in seguito. LEZIONE DEL 29/10 La proposta di darcy ad elizabeth è una proposta tormentata che poi gli permette di interagire a liuvello più profondo e di mettere sul tavolo tutte le questioni che possono interferire nella loro possibile relazione, darcy le parla del suo amore, mentre elizabeth non vede l'ora di annunciare quello che sa, ovvero che lui ha convinto bingley a non unirsi a jane, oltre che ad aver ostacolato anche lei e wickham. Nella proposta di darcy sembra ciaro che mentre lui cerca di spiegare il suo amore nonostante le condizioni avverse in cui si sia sviluppato, elizabeth vuole solo “vuotare il sacco”. Inoltre il tempismo della dichiarazione, successa appena dopo che Fits William le confessa che Darcy era il colpevole dell’allontanamento fra jane e bingley. Il concetto di “VIOLENCE” e “violent feelings” che non è violenza nel vero e proprio senso ma indica una forte intensità dei sentimenti, tali che sembrano irruenti. Dalla sua proposta di matrimonio, si evince che noi non abbiamo avuto modo di scorgere dai momenti in cui si vedevano, il desiderio di darcy, la riluttanza di lei e la voglia di darcy di confessargli i suoi sentimenti, ed è stato quindi impossibile per lui trattenerli. L'orgoglio di darcy e il pregiudizio di elizabeth: questa proposta offre l'opportunità di poter vedere l'interazione fra questi due aspetti, darcy ha l'orgoglio della famiglia a cui appartiene e il prestigio sociale, ed elizabeth è in preda al pregiudizio a causa della prima impressione che ha avuto di lui al ballo. La categoria dell'orgoglio e del pregiudizio non sono mai completamente attribuibili ad un solo personaggio perché appartengono a tutti: per esempio elizabeth dato il commento fatto da darcy sul proprio conto al ballo di meryton definisce il suo orgoglio ferito. E ancora, lo ferisce quando al momento della proposta sottolinea la condizione sociale di elizabeth evidenziandola e facendo sì che lei si senta socialmente inferiore a lui, come potesse essere una condizione di vergogna, mentre darcy in realtà voleva portare la questione in evidenza solo per sottolineare quanto fossero profondi i suoi sentimenti. Da un punto di vista strutturale la proposta di darcy rappresenta il dialogo più lungo a livello di chiarimenti, e in cui si trovano maggiormente polarizzate le posizioni di darcy ed elizabeth. Questo punto è centrale per austen da utilizzare come snodo del romanzo, perché rappresenta un momento di confronto vero, uno scambio trasparente di pensieri fra lui e lei. Dal punto di vista narrativo di quel tempo che fa del matrimonio il centro del romanzo, la proposta di darcy non è solo LA proposta, non è importante, ciò che conta è che in quel momento avviene un confronto, per poter abbattere orgoglio e pregiudizio. Infatti, alla fine della loro discussione, elizabeth ripenda ad alcuni punti, nonostante ormai sappia cosa pensa realmente darcy della sua famiglia, darcy continua a volerla in sposa, e questa riflessione permette ad elizabeth di valutare o pensare che la sua opinione su darcy probabilmente era errata, perché secondo i canoni dell’epoca un uomo come darcy non avrebbe mai fatto un gesto del genere. Inoltre all'insaputa di Elizabeth chiaramente, Darcy rinuncia a denunciare in quel preciso momento la vera storia di wickham, al momento decide di lasciarla all'oscuro. Questo confronto in realtà è solo sospeso perché nel capitolo dopo riprenderanno il discorso e darcy spiegherà le sue azioni e la vera storia di wickham, ma decide di farlo per lettera. Elizabeth esce a fare una passeggiata, e in austen le passeggiate incidono molto. Portano sempre qualcosa e qualcuno. Elizabeth alla vista di darcy cerca di scappare via da lui per paura si proponga di nuovo, mentre invece voleva solo recapitarle la lettera scritta per lei. Nella lettera spiega le motivazioni per le quali lui convince bingley a non esporsi troppo con jane e a ritirarsi, ma alcune parole nella lettera lasciano percepire la volontà di darcy nel voler conoscere chi è davvero elizabeth, e dimostra un'umiltà che elizabeth non avrebbe mai pensato ritenendolo un orgoglioso, riconosce l'umiltà dell'altro, e l'umiltà con cui è disposto ad ascoltarla. (Jane si reca a Londra nella speranza di incontrare Bingley per partecipare ad alcuni eventi mondani, ma darcy e mrs. Bingley tacquero la presenza di Jane a Londra e i due non si incontrarono) nella lettera quindi darcy confessa tutto quello che ha fatto, sia dal dissuadere bingley sia al tacere la presenza di Jane a Londra, e i suoi sentimenti. In questo momento darcy non spera che elizabeth cambi idea sul matrimonio, ma si augura che lei lo rivaluti come persona. Il punto più lungo della lettera. è il chiarimento sulla situazione di Wickham, ovvero: lui era il figlio di un collaboratore molto importante del padre di Darcy che si è sempre comportanto bene, quindi alla sua morte gli lascia mille sterline di eredità sperando che appunto li investa bene e nella sua carriera da curato (un po' come Collins) inizialmente sembra che tutto vada bene,ma wickham decide di voler studiare legge e si fa aiutare da darcy. Riceve più di tre mila sterline da darcy ma invece che impiegarle per gli studi li usa per mantenere uno stile di vita mondano e quando li termina, chiede di nuovo dei soldi a darcy usando la scusa di voler proseguire con la sua carriera da curato. Darcy non acconsente,non credendogli, e rifiuta di aiutarlo. Lui allora valuta un'altra possibilità, ovvero quella di sedurre la sorella di darcy, georgiana, e quasi ci riesce provando a scappare con lei, così una volta sposati, darcy sarebbe stato costretto a mantenere la coppia ponendo wickham in una florida condizione economica, ma darcy riesce a scamparla dato che georgiana rivela ciò che era successo, e wickham se ne va. Più tardi questo succederà a Lydia entrando a far parte della famiglia di darcy una volta che poi sposerà elizabeth. Darcy non giudica veramente Wickham, si limita solo a raccontare quello che è successo in maniera oggettiva, concludendola alla stessa maniera, dicendole che le vicende sono alla portata anche del Colonnello FitsWilliam e che quindi, qualora lei avesse dei dubbi può cercare conferme presso di lui. Nel capitolo successivo a quello in cui elizabeth legge la lettera, austen descrive invece i pensieri di elizabeth creando una certa contemporaneità. Elizabeth legge e si arrabbia leggere quello che lui scrive rispetto alla sorella ma continua a leggere lasciando che il pregiudizio si sgretoli lentamente, fin dove arrivando al punto in cui le racconta di wickham addirittura c’è dello stupore poiché è l’inizio del ribaltamento della situazione. A questo punto tutti i nodi sono sciolti tranne il fatto che elizabeth ora dovrà confrontarsi con la zia di Darcy che per il nipote aveva ben altri piani, inoltre poi Darcy andrà a recuperare Lydia e Wickham non tanto per loro e la sua famiglia, ma quanto in realtà per l'amore verso Elizabeth. Confronto fra lady catherine de bourgh ed elizabeth bennet, scomodandosi per farsi rassicurare che il matrimonio con darcy non avrà luogo. Teoricamente quindi non potrebbe provocare uno scandolo in nessun modo, lei potrebbe rispondere di no semplicemente, ma proprio perché deve riscoprirsi la risposta che avrebbe dato prima ora è cambiata, ma prima di questo elizabeth è indispettita dall’atteggiamento di lady catherine. Qui si vede bene il rapporto fra una donna alto-borghese che interpreta benissimo il sistema di valori propri di quel tempo, e dall'altra parte l'eroina che cerca di distaccarsi da quei valori ma di seguirne di propri, anche a costo di deludere le aspettative altrui. Elizabeth è molto legata alla sua famiglia ma nonostante ciò non è disposta a rinunciare a ciò che vuole per la propria famiglia. LEZIONE DEL 30/10 Nel confronto fra Elizabeth e lady Catherine db. Elizabeth incarna la figura della new woman in piena maturità, il coraggio con cui affronta una donna di un'importanza sociale molto più alta della propria in maniera diretta, sebbene l'avesse già incontrata in altre occasioni, ma questi incontri le hanno permesso di entrare nella sua famiglia per capirne l’importanza sociale, e rappresenta un po’ un confronto finale. Il loro scambio verbale si verifica perché Lady Catherine ha saputi che darcy intenderebbe sposare elizabeth, nonostante lei avesse rifiutato già. Più lady catherine cerca di distogliere elizabeth dall'infatuazione con darcy, elizabeth reagisce dicendole che quello che loro intendono fare sono affari loro In questa fase del dialogo LC le dice quanto sia impossibile che lei accetti una sua proposta per via della sua situazione sociale. Inoltre Lady Catherine le dice che in realtà Darcy è destinato già ad un matrimonio combinato con sua figlia, che fu deciso già da quando erano bambini. L'atteggiamento di Elizabeth in questo scontro è molto provocatorio. VOLUME 3 CAP 1 Elizabeth va con gli zii Gardner a fare una gita, in cui però decidono di andare a visitare la tenuta di Darcy a Pemberly, lei però teme di trovarlo lì, invece le viene assicurato il contrario e che quindi può star tranquilla; attraverso la visita della casa elizabeth scorge dei tratti della personalità di darcy, che porta ad un avvicinamento da parte sua, anche per il fatto che tutta la sua servitù ne parla più che bene. Tutto tranquillo se non ché Darcy torna in anticipo. Nonostante Elizabeth avesse detto di no a Darcy, questo è il momento finale del cambiamento di elizabeth nell’innamoramento verso darcy, e nonostante queste minacce da lady catherine, elizabeth reagisce alle sue minacce dicendole che sostanzialmente quello che accade fra di loro non deve interessare né a lei né alla società. (pag 243) Elizabeth risponde al tentativo di screditare elizabeth la sua famiglia e la sua posizione, in maniera egualmente provocatoria dicendole che dal momento in cui darcy volesse sposarla comunque questo suo atteggiamento non la sfiorerebbe. E oltre tutto specifica e sottolinea, che lei e darcy sono di fatto uguali, poiché lei è figlia di un gentiluomo e darcy è un gentiluomo, quindi lei non appartiene a nessuna sfera differente. Altro simbolo di coraggio sta nel fatto che all’epoca l'etichetta voleva che la conversazione terminasse quando la persona col grado sociale più alto se ne andava, invece qui è proprio elizabeth invece che se ne va, chiudendo la conversazione. Austen racconta la storia fra elizabeth e darcy in maniera molto ironica perché su tutto il resto dei personaggi si dilunga mentre per loro due non si sofferma, provavano. L'amore crea la condizione per raccontare molte altre questioni. JANE EYRE 04/11 La prima edizione non è firmata come charlotte bronte ma come currel bell, il suo pseudonimo di charlotte bronte, questo avverrà solo alla stampa della seconda edizione. (cenni biografici negli approfondimenti forniti) LEZIONE DEL 6/11 L'incipit è l'attacco del romanzo, che comincia con un'introspezione del personaggio principale, ovvero Jane. Charlotte Bronte tiene a sollecitare l'attenzione del lettore, tantoché questo avverrà circa 30 volte. La frase iniziale del romanzo ovvero “there was no possibility of taking a walk that day” ci fa pensare di essere già all'interno del romanzo, non ci sono preamboli, inizia così come se sapessimo già di che stiamo parlando. Il movimento dell’incipit parte da un'indicazione generale, poi la descrizione di ciò che c’era fuori, poi un'inclusione del ‘we’ e poi un distaccamento dove dice ‘l’ quando afferma che le sarebbe sembrato triste essere rimproverata da Bessie mentre tornavano a casa, a causa della sua inferiorità fisica rispetto ai cugini. L'attenzione all'aspetto meteorologico è tipica delle sorelle Bronte, insieme alla descrizione della natura. Il fatto che ci sia una sorta di sintonia e di parallelismo fra la natura nelle sue espressioni più cupe e il personaggio di Jane, ci mette in un certo senso “in guardia” per una lettura e un’interpretazione del personaggio, sui suoi sviluppi e le sue capacità di risoluzione, ed ha a che fare con l’interiorità del personaggio. La descrizione naturalistica quindi, non è solo una descrizione spaziale ma funge da anticipazione di ciò che poi il lettore si ritroverà a percorrere assieme a Jane. “my physical inferiority” senso di rivalsa costante nella vita di Jane. Il tempo e la natura che non invita ad uscire segnala anche la difficoltà nel dover tornare a casa, di disagio nel tornare verso quella casa che però di fatto le era matrigna. schizofrenia fra jane bambina e adulta= la jane bambina non amava fare delle passeggiate soprattutto per l'ambiente circostante, mentre invece da più adulta saranno molto apprezzate da Jane da adulta. E' interessante però che Jane, nonostante ora sia una versione rinnovata della Jane di cui racconta, riprenda effettivamente gli stati d'animo del momento. Livello del GOTICO: un aspetto misterioso e oscuro talvolta non del tutto razionale, qualcosa che sfugge alla logica, un po' ciò che contorna la figura di Bertha Mason. Questo episodio si verifica a Gateshead dopo il litigio con Mr. Reed a causa della sua aggressione a Jane. Jane si ribella finendo in una zuffa con lui, e infierendo anche con le parole, così la zia Reed la rimprovera aspramente e decide di segregarla nella red room, vecchia stanza in cui morì lo zio. La stanza era chiamata così per via dei colori presenti lì. C'è l'elemento di morte data appunto dal fatto che quella fosse la camera ardente dello zio, il camino, quindi un'apertura al contatto verso l'esterno ed eventuali spiriti provenienti da fuori, e inoltre l'arredamento le incuteva timore assieme ad una serie di elementi e rumori provenienti magari da fuori che contribuivano a creare un'atmosfera abbastanza cupa, Jane promettendo di comportarsi bene non viene legata ma viene comunque chiusa dentro. La stanza è molto evocativa di storielle che Bessie raccontava loro per andare a dormire che trattavano di folletti o figure un po’ inquietanti per una bambina. Ma qui Jane si gioca anche un'autosuggestione causata da tutti i nodi che influiscono nella vita di Jane, tutto il suo groviglio di emozioni nascoste. Nell’arredamento c'è anche uno specchio: uno strumento utile a guardarsi e osservarsi ma anche a studiarsi e vedersi più in profondità. Eterotopos/eterotopia: Eterotopia è un termine coniato dal filosofo francese Michel Foucault per indicare «quegli spazi che hanno la particolare caratteristica di essere connessi a tutti gli altri spazi, ma in modo tale da sospendere, neutralizzare o invertire l'insieme dei rapporti che essi stessi designano, riflettono o rispecchiano Ovvero un luogo non luogo in cui si crea un confine tra una realtà e l’altra, la dimensione conscia e inconscia, e ci sono dei luoghi secondo Foucault che ci portano a vivere questa condizione inconscia, e tra questi luoghi ci sono specchi e cimiteri, in cui qualcosa dentro di noi si muove e produce delle emozioni, comportamenti che altrimenti non si sarebbero verificati. Se la red room è la rappresentazione delle paure inconsce di Jane, lo specchio è il centro di ciò, dove vengono evocate una serie di emozioni legate alle paure di lei. Questo episodio è particolarmente importante non solo per lo stile che diventa gotico/sovrannaturale in episodi come questo, ma perché anticipa la cattività vissuta da Bertha Mason a Thornfield creando un legame fra Jane e Bertha, questo legame se il lettore è attento, li noterà solamente se il lettore è attento e attivo a individuare dei rimandi. Il rivolgersi al lettore facendolo entrare nel romanzo, chiamandolo anche, è non solo esplicito ma implicito in cui appunto si mettono in campo delle rievocazioni. L'episodio della red room resta fermo nella profondità dell'animo di jane adulta in cui vive una situazione emotivamente complessa, ovvero quando sta per sposarsi e attraverso lo specchio scorge la figura di Bertha Mason. Quello che jane diventerà da adulta non sarebbe potuto accadere se non avesse attraversato tutte le vicende che ha poi di fatto vissuto, il fatto di ripresentare le situazioni in contesti diversi fa sì che aiuti ad assemblare il personaggio esperienze dopo esperienze. In medias res NEL MEZZO DELLA COSA ovvero nel mezzo della vicenda si sviluppa l’inizio del romanzo sia di Jane Eyre sia in Pride and Prejudice Jane si alza dalla sedia per vedere se qualcosa si muovesse, essendo poi chiusa dentro sentiva una sensazione di paura e soffocamento dato che semmai ci fosse stato qualche spirito non avrebbe potuto scappare. Alzandosi vede il letto, controlla se la porta fosse chiusa e rimettendosi a sedere lancia uno sguardo allo specchio in cui le sembra di scorgere qualcosa, e vede il suo sguardo FASCINATO, come se (richiamo all'inconscio) e le pare di scorgere uno squarcio su un ‘portale che conduce ad una realtà diversa da quella reale. Tutto lì sembra più oscuro e cupo rispetto a ciò che è in realtà “than in reality”. Quella figura che sembra la stia guardando dovrebbe essere lei ma è una lei trasfigurata, con quegli occhi colmi di luccicante paura, come fosse un vero spirito “glitterin eyes” (=uno sguardo a cui non puoi sfuggire) tutto questo avviene in un frangente molto breve in cui Jane si guarda fugacemente allo specchio. “belated traveller” richiamo postumo al primo incontro a cavallo con Mr. Rochester nel bosco, poiché Jane si trovava nella perfetta condizione in cui degli spiriti potessero palesarsi, è come se Jane sentisse dentro di sé questa capacità di percepire questi elementi sovrannaturali, ponendosi un po’ lei stessa in una posizione liminale. Ciò che salva Jane dalla pazzia che potrebbe sfociare per via di tutte le esperienze pregresse, in cui le viene inculcata un'idea erronea della sua persona, è il fatto che si leghi molto alla fazionalità. Anche alla fine dell'episodio della red room riprende possesso della sua razionalità sul fatto di concentrarsi su ciò che di concreto poteva sentire: il sangue caldo che le scorreva nelle vene, o la rabbia che continuava a sentire per via di quell’accusa così ingiusta insieme alla conseguentemente ingiusta ‘pena’ da scontare. L'elemento del calore fa sì che accentui il fervore del tormento di Jane. L'elemento del fuoco infatti compare in correlazione anche ai primi incontri con bertha, per esempio quando appiccherà un incendio nella stanza di Rochester. “I had to stem a rapid rush of retrospective thought before | quailed to the dismal present” LEZIONE 11/11
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