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Letteratura Inglese: LE ORIGINI DELLA LETTERATURA INGLESE + GEOFFREY CHAUCER, Sbobinature di Letteratura Inglese

Dispense complete e dettagliate con slides del corso. -le origini della letteratura inglese + slides -IX secolo -anno 1066 -Geoffrey Chaucer + slides

Tipologia: Sbobinature

2021/2022

In vendita dal 24/05/2023

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Scarica Letteratura Inglese: LE ORIGINI DELLA LETTERATURA INGLESE + GEOFFREY CHAUCER e più Sbobinature in PDF di Letteratura Inglese solo su Docsity! LE ORIGINI DELLA LETTERATURA INGLESE Le origini della letteratura inglese sono legate naturalmente anche alle invasioni di cui sono state oggetto le isole britanniche nel corso dei secoli. Le isole britanniche, originariamente abitate dai celti, dai britanni a partire dal 55 a.C., data in cui Giulio Cesare per la prima volta mette piede nelle isole britanniche e, nei secoli successivi, L'Inghilterra sarà oggetto della dominazione romana, entrerà a far parte dell'Impero Romano il muro di Adriano che più o meno delimita il confine tra la tua l'Inghilterra la Scozia. Fu costruito appunto dall'imperatore Adriano. I romani costruirono una straordinaria rete viaria, che è quella che in Inghilterra fu in uso fino alla prima rivoluzione industriale. Seguirono a partire dal V-VI secolo D.C. Le invasioni dei popoli di origine germanica e cioè, gli Angli e i Sassoni e poi i danesi. Le origini della letteratura inglese sono legate alla presenza dei popoli di ceppo germanico in Inghilterra, cioè degli angli e dei sassoni. Stiamo parlando di una letteratura che è prodotta dai popoli germanici, che invadono e si stabiliscono in Gran Bretagna a partire dal V-VI secolo ed è una letteratura scritta in quello che viene chiamato old english, cioè l'antico inglese. Gran parte di questi testi sono andati dispersi, sono sopravvissuti quattro manoscritti del X e XI secolo quindi successivi alla produzione, la diffusione orale di questo testo che è Beowulf. La parola manoscritto ci rimanda ad un altro momento fondamentale, cioè quello della diffusione del cristianesimo in Inghilterra a partire dal VII secolo. Sarà proprio grazie all'attività dei monaci e degli amanuensi che una mole di testi, che erano stati tramandati per via orale, vengono trascritti e quindi poi tramandati alle generazioni successive. Questi manoscritti sono contenuti in diverse biblioteche e contenenti da una parte una poesia di matrice religiosa (elegie religiose o agiografiche) e dall'altra contenenti poco più di 3000 versi del grande poema anglosassone scritto in old english, Beowulf, si ipotizza che il poema sia stato composto intorno all'VIII secolo. La maggior parte dei testi contenuti in questi manoscritti sono testi anonimi, si conoscono solo i nomi di due autori di poesia religiosa: Caedmon e Cynewulf. Una figura di importante rilievo di questa primissima fase della storia letteraria inglese e il venerabile Beda. Beda compare anche nella Divina Commedia, nel paradiso in particolare. È autore di una storia ecclesiastica degli angli, scritta in latino che naturalmente è un documento importante sulla vita e sulla storia delle isole britanniche negli anni della colonizzazione degli angli e dei sassoni. Nel 793  al luogo l'invasione danese delle isole britanniche: i danesi occupano una larga parte del territorio della Gran Bretagna (ovvero dell'isola che comprende le attuali Inghilterra, Scozia e Galles) e questa parte si chiama Danelaw che verrà poi riconquistata dagli anglosassoni. Tra l'altro poi i vichinghi, cioè i popoli di origine danese, vengono riassorbiti e assimilati dagli anglosassoni. Nel IX secolo di particolare rilievo dal punto di vista politico e culturale e uno dei regni anglosassoni. L'Inghilterra anglosassone è suddivisa in 7 regni, ciascuno con un proprio monarca, si parla di eptarchia particolarmente rilevante è quello di Alfredo re del Wessex negli anni che vanno dall'871 fino alla morte, cioè fino al 899. Fu un sovrano illuminato un sovrano colto che contribuì molto alla diffusione delle lettere e del sapere storico e filosofico che fece tradurre appunto in anglosassone la storia del venerabile Beda, ma anche la consolazione della filosofia di Boezio che era in latino, opere dei grandi padri della chiesa Agostino e Gregorio Magno, ma anche autore di Anglo-Saxon Chronicle che è appunto una raccolta di notizie sugli eventi storici dell'epoca ed è un testo che da inizio, in qualche maniera, ha una vera e propria storia nazionale. Per quanto riguarda la letteratura inglese in middle english queste sono alcuni dei testi fondamentali, una figura fondamentale della letteratura del middle english è la figura di re Artù e dei suoi cavalieri: erano scomparsi dalla storia inglese e riappaiono nel 300 in un lungo poema "Sir Gawain and the Green Knight"(cioè Sir Gawain e il cavaliere verde). Di autore anonimo, scritto tra il 1375 e il 1400 anche questo poema è scritto in versi allitterativi, quindi è un'eredità della tradizione old english. Il protagonista è appunto Sir Gawain, nipote di re Artù e un altro protagonista è il cavaliere verde. Altro genere di larga diffusione nella cultura letteraria inglese del 300 è quella del dream- poem, cioè del poema in cui il poeta sogna una visione che riceve in sogno, il più importante dream-poem di questo periodo è la "Visione di Pierce Plowman" di William Langland. Altra figura importante della letteratura inglese del 300 è quella di William Gower, il quale scrisse inizialmente tre opere maggiori: "Mirour de l'homme", "Vox Clamantis" e "Confessio Amantis". GEOFFREY CHAUCER Geoffrey Chaucer è il padre della letteratura inglese, con lui la letteratura in middle english raggiunge la sua più alta espressione. Chaucer nasce a Londra tra il 1340 e il 1345 da una famiglia del ceto mercantile, viaggia molto in Europa. In Italia probabilmente conosce le opere di quelli che poi saranno i suoi modelli, cioè Dante, Petrarca e Boccaccio. È uomo dalla cultura vasta e varia, studia i classici, da Virgilio, a Ovidio a Stazio. Studia la letteratura medioevale, ha anche una cultura eclettica, cioè una cultura che comprende anche un interesse per el scienze del suo tempo (medicina, astronomia e alchimia). L'opera di Chaucer viene divida in tre fasi: francese, italiana e inglese. Periodizzazione utile per inquadrare le diverse opere di Chaucer. La sua opera maggiore è "Canterbury Tales" che sono un'opera incompiuta, concepita inizialmente tra il 1386-87, naturalmente Chaucer riprende quella che era una convinzione diffusa nella letteratura medioevale quella di mettere insieme una serie di novelle precedute da una cornice narrativa. La cornice dei "Canterbury Tales" è rappresentata da un pellegrinaggio verso la tomba del santo Thomas Becket a Canterbury. Un gruppo di 29 pellegrini si trova in una taverna di Londra in un giorno di aprile e a questo gruppo di pellegrini si aggiunge anche il poeta. L'oste della taverna lancia l'idea di ingannare il tempo, la noia e la fatica del viaggio affidando a ciascun pellegrino di raccontare delle storie. Il piano generale dell'opera prevede dunque 120 racconti: 2 durante il percorso di andate, 2 durante il ritorno per ciascuno dei 30 pellegrini (29 + il poeta) ai quali si aggiungerà un trentunesimo pellegrino. In realtà poi Chaucer modificherà questo progetto inziale e il risultato finale comprende 24 racconti raggruppati in 10 blocchi narrativi di dimensioni diseguali che talvolta comprendono un solo episodio. A introdurre questi racconti, questi Tales è un prologo generale cui vengono presentati i diversi pellegrini, mentre la conclusione del testo è costituita da una ritrattazione in cui il poeta al termine del pellegrinaggio dichiara di rinnegare tutte le opere da lui realizzate che non abbiano contenuto morale. L'idea del pellegrinaggio deriva probabilmente dalle novelle di Giovanni Sercambi, il paragone che ci viene in mente è quello del Decameron di Boccaccio, ma non è detto che Chaucer avesse letto il Decameron e anche se nel "Canterbury Tales" è presente Griselda che è un personaggio di Boccaccio, non è detto che lo avesse tratto direttamente dal Decameron. Probabilmente da Petrarca i quanto il personaggio è presente in Petrarca e poi viene ripreso da Boccaccio nel Decameron.
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