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Ugo Foscolo: Biografia e Opere in un Contesto Storico, Sintesi del corso di Scienze Umane

Ugo Foscolo, nato a Zante nel 1778, fu un scrittore e politico italiano che viveva alla soglia tra il Settecento e l'Ottocento. informazioni sulla sua biografia, opere e il contesto storico in cui visse. Foscolo fu attivo durante il periodo di transizione tra il classicismo illuminista e il preromanticismo, caratterizzato dalla crisi della ragione e l'affermazione dei sentimenti. Egli fu coinvolto in politica, fuggendo dalle armate napoleoniche e pubblicando l'ode 'Bonaparte liberatore'. Le sue opere, come 'Le ultime lettere di Jacopo Ortis', esaltano la soggettività in conflitto con la realtà oggettiva. anche informazioni sulla trasformazione sociale in Europa durante il Romanticismo, con l'emergente borghesia e proletariato, e i temi e autori del Romanticismo europeo.

Tipologia: Sintesi del corso

2020/2021

Caricato il 27/11/2021

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4.3

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Scarica Ugo Foscolo: Biografia e Opere in un Contesto Storico e più Sintesi del corso in PDF di Scienze Umane solo su Docsity! Ugo Foscolo biografia Foscolo si colloca al confine di due epoche, da un lato il Settecento contrassegnato dal classicismo, dal razionalismo illuministico e dal materialismo e dall'altro lato troviamo il primo Ottocento con il preromanticismo caratterizzato dalla crisi della ragione e dall imporsi dei sentimenti vi è un’affermazione prepotente della soggettività in conflitto con la realtà oggettiva. Niccolò Foscolo (Ugo è il nome che acquisì solo successivamente) nacque nel 1778 a Zante, una delle isole lonie, un possedimento della Repubblica veneta (Zante aveva una posizione strategica per quanto concerne il commercio). Per quanto concerne la sua famiglia aveva un padre medico e una madre greca, infatti, l'essere nato da madre greca in terra greca rivestì molta importanza per il poeta che si sentì profondamente legato alla civiltà classica. Successivamente, la sua famiglia si trasferì a Spalato in Dalmazia, qui frequentò i primi studi presso il seminario locale. Alla morte del padre avvenuta nel 1788 la famiglia conobbe gravi difficoltà economiche, la madre si stabilì a Venezia nel 1789 per cercare appoggio presso parenti ed amici. Niccolò la raggiunse nel 1793 all’età di quindici anni. Conoscendo poco la lingua italiana si gettò negli studi, creandosi così una notevole cultura sia classica che contemporanea e contemporanea cominciò a scrivere a suoi primi versi acquisendo fama nella società veneziana nonostante la sua povertà. In ambito politico era entusiasta dei principi della Rivoluzione ed assunse posizioni fortemente egualitarie che comportò dei problemi con il governo della Repubblica di Venezia in quanto oligarchico e conservatore, ragion per cui nel 1796 per sfuggire ai sospetti del governo lasciò la città rifugiandosi sui colli Euganei. Nel frattempo le armate napoleoniche avanzavano nell'Italia del Nord e Foscolo fuggì a Bologna arruolandosi nelle truppe della Repubblica Cispadana e pubblicando l’ode “Bonaparte liberatore” in cui esaltava il generale francese come portatore di libertà. Formatosi un governo democratico a Venezia vi fece ritorno impegnandosi attivamente nella vita politica, fino a quando Napoleone con il trattato di Campoformio aveva ceduto la Repubblica Veneta all’Austria, così Foscolo lasciò di nuovo Venezia (qui vi è lannullamento delle speranze politiche) per recarsi a Milano. Nonostante l'atteggiamento critico nei confronti di Napoleone egli continuò a lavorare all’interno del sistema Napoleonico. A Milano conobbe Parini (per lui era una figura di riferimento per quanto concerne l'ambito intellettuale) e Monti. in questi anni cercò anche una collocazione sociale che gli consentisse di svolgere il suo lavoro intellettuale. nel 1798 a Bologna era stato aiutante cancelliere al tribunale militare, dopo la vittoria di Marengo con cui Napoleone riconquistò l’Italia fu arruolato come capitano aggiunto nell'esercito della Repubblica Italiana. Nel 1808 ottenne la cattedra di eloquenza all’università di Pavia che però fu soppressa successivamente dal governo. Le sue posizioni poco affini verso il regime napoleonico attirarono le inimicizie di molti nell'ambiente letterario milanese (tra cui quella di Monti stesso). Nel 1811 fece rappresentare La tragedia di Aiace dove nella figura del tiranno Agamennone furono ravvisate allusioni a Napoleone, per tale ragione le repliche furono soppresse e il poeta fu sollevato dall’incarico di revisionare degli spettacoli. Si recò quindi a Firenze dove soggiornò fino al Novembre del 1813, questo fu un periodo sereno in cui si dedicò alla composizione delle Grazie. Dopo la sconfitta di Napoleone a Lipsia tornò a Milano riprendendo il suo posto nell'esercito e dopo la sconfitta definitiva a Waterloo e il rientro a Milano degli Austriaci, il generale Bellegarde gli offrì la direzione di una rivista culturale che però lui rifiutò, da qui parte il suo periodo di esilio prima in Svizzera e poi a Londra. Qui fu accolto con onori e simpatia ma presto sorsero incomprensioni persino con gli esiliati italiani che lo ammiravano come modello poetico e politico. Le sue condizioni si fecero sempre più gravi a livello economico a causa della sua vita follemente dispendiosa che conduceva. Per alleviare tali difficoltà cercò collaborazioni con riviste inglesi pubblicando saggi sulla letteratura Italiana. Infine, negli ultimi tempi ammalato e in miseria, fu costretto a nascondersi dai creditori andando a vivere nei sobborghi più poveri di Londra. come scrive in una lettera del 1826 trovò conforto continuando la tradizione dell'Iliade. Morì nel villaggio di Turnham Green nel 1827 a 49 anni, infine, nel 1871 i suoi resti furono portati in Italia e sepolti in Santa Croce. =Quere Le opere realizzate dal Foscolo sono: - le ultime lettere di Jacopo Ortis, - i sonetti (alla sera, in morte al fratello giovanni, a Zacinto) — opere giovanili di ispirazione preromantica, i temi qui presenti sono l’amore per la patria, la lontananza da essa e l'inquietudine. - le odi (a luigina Pallavicini caduta da cavallo, all’amica risanata), - carme (dei sepolcri) zle ultime lettere di Jacopo Ortis (scritto nei primi anni del 1800). Questo è un romanzo epistolare una tipologia particolarmente diffusa in Francia mentre in Italia non era una tipologia molto conosciuta. Queste lettere riprende il testo “i dolori del giovane werther” , un giovane si innamora di una donna che è promessa ad un altro uomo con il quale poi si sposa e così lui si suicida + anche questo è un romanzo epistolare romanzo epistolare= insieme di lettere scritte da Jacopo Ortis verso Lorenzo Alderani con il quale possiamo ricostruire la vita di lui. trama: qui Jacopo scrive le sue pene a Lorenzo Alderani, racconta di quando ha lasciato la sua famiglia in Veneto e si nasconde sui colli Euganei qui conosce il signor. t e si innamora di sua figlia Teresa che era promessa ad un altro uomo ovvero Odoardo che però era privo di calore ma che però poteva porre rimedio ai problemi economici della sua famiglia, mentre Odoardo era lontano per lavoro i due hanno avuto l'opportunità di conoscersi meglio, arrivando anche a baciarsi (questo momento ricorda l’amore dello Stilnovo) ma i due consapevoli della situazione cercano di mettere a tacere i loro sentimenti che provano l’uno per l’altra. L’opera i Sepolcri è nata da un confronto con Ippolito Pindemonte che stava scrivendo un poema sui cimiteri e contro l’editto napoleonico di Saint-Cloud del 1804, questo affermava che tutte le tombe dovessero avere le stesse dimensioni (perché tutti gli uomini sono uguali) e dovessero essere realizzate fuori dai centri abitati (questa decisione venne presa per motivi igienici), nei Sepolcri viene criticato questo editto, soprattutto perché questo editto impedisce alla gente di grande importanza come Parini di avere una sepoltura degna impedendo il giusto riconoscimento. | sepolcri sono Carme composti da 295 endecasillabi sciolti, questo ha un intento civile e filosofico che aveva uno stile alto e solenne, questo è anche definita epistola filosofico, nonostante la mancanza dell’elemento narrativo che caratterizza il genere. temi qui presenti sono: a. il sepolcro come simbolo del legame affettivo tra vivi e morti, simbolo di civiltà (questo è possibile notarlo da quando l’uomo si è civilizzato ed indica il grado al quale l’uomo è arrivato), c. il sepolcro come ricordo delle loro azioni eroiche che possono risvegliare le coscienze dal torpore, d. vede la funzione eternatrice della poesia (rende immortale qualcosa che non lo è). — struttura dell’opera È suddivisibile in quattro parti, come suggerisce lo stesso autore: ® prima parte (1-90) Parte con una domanda retorica ovvero “a cosa serve una tomba una volta morto?” qui possiamo notare il suo materialismo e ateismo, in quanto un uomo una volta morto rimane tale. La tomba è un'illusione che ha un aspetto divino e permettono di ricordare il legame con il defunto. ® seconda parte (91-150) vengono passati in rassegna i vari culti dei morti nel corso della civiltà umana più precisamente tratta di due culti: quello cattolico (di origine medievale) e il culto classico. Per quanto concerne il culto di origine medievale abbiamo una visione negativa che è denunciata dalla mancanza di igiene (il lezzo dei cadaveri contaminava i fedeli nelle chiese), dalla superstizione (terrore dei fantasmi) ma soprattutto da una visione della vita tetra e macabra, ossessionata dal terrore della morte che viene vista come un qualcosa di ripugnante e spaventoso. In contrapposizione un esempio positivo è costituito dalla civiltà classica, essa aveva una visione serena della morte, testimoniata dallo scenario gioioso e luminoso, spirante vitalità e bellezza che circondava le sepolture. ® terza parte (151-212, viene trattato il rapporto tra significato privato e significato pubblico della morte. Le tombe dei grandi devono comunicare ai virtuosi le più alte aspirazioni, così come le tombe di Santa Croce ispirarono Alfieri e Foscolo stesso. Parlano inoltre del senso civile (pubblico) della tomba, in quanto la tomba deve essere ispiratrice dei grandi gesti, ricollegandosi poi a Firenze che viene ritenuta fortunata in quanto aveva conosciuto gente di un certo spessore come Michelangelo, Galileo, Machiavelli e Pirandello (questi vengono menzionati tramite perifrasi). Qui viene anche affermato che nelle tombe degli uomini importanti si sente la voce di Dio che ispirò la vittoria dei Greci contro i persiani e potrebbe ispirare il riscatto italiano. chi navigava in mare aveva l'impressione di vedere balenare degli elmi e delle corazze, vedeva quasi i fantasmi dei guerrieri e aveva l'impressione di sentire il frastuono della battaglia (200-212) mentre il significato privato delle tombe sta nel ricordo che non si spegnerà mai fino a quando le tombe ricorderanno il passato gioioso. ° quarta parte (213-295) viene ribadito il valore morale della morte che compensa le ingiustizie della vita, garantendo ai virtuosi la gloria meritata(ex: Aiace infatti lui era un guerriero che aveva chiesto agli dei una volta morto Achille di poter avere le sue armi però queste gli erano state sottratte da Ulisse con l'inganno, così Aiace muore dal dolore e le armi vengono trascinate sulla sua tomba— la morte può restituire quello che in vita non ha dato). La poesia assume la stessa funzione delle tombe, quella, appunto, di celebrare le virtù e conservarne il ricordo. Tuttavia, mentre i sepolcri vengono distrutti dal lavorio del tempo, la poesia, grazie alla sua durata dei secoli nei secoli, offre agli eroi una sorta di immortalità terrena. Così l’Iliade di Omero ha preservato il ricordo delle imprese sia dei vincitori che dei vinti (Ettore che è morto in guerra e al quale era stata uccisa la moglie e la figlia grazie ad Omero acquista di nuovo l’importanza che merita), poiché in qualche modo interrogando le tombe il ricordo può stimolare gli uomini Foscolo è l’erede di Omero. come si conclude la vicenda? la vicenda si conclude con Cassandra che è la figlia di Priamo che predisse l'incendio di troia ma a causa della sua maledizione nessuno le credette. Perché si conclude così? Perchè le sue parole prevedono la verità anche se nessuno lo ascolta e quindi attua questo “parallelismo”. La poesia rende eterno ciò che il tempo cancella (quindi la poesia è serva della storia). Romanticismo Furogeo (1816-1860) Con Romanticismo si intende un movimento che si concretizza in scuole o gruppi intellettuali legati da principi comuni ed ispirati da una precisa poetica. è importante affermare che il Romanticismo Europeo si differenzia da quello Italiano. Ciò che colpisce chi osserva la cultura romantica è il trionfo delle tematiche negative quali il dolore, la malinconia, la noia, l'inquietudine, l'angoscia, la paura, la delusione, il disgusto, il rifiuto della realtà e l’infeli > elementi presenti nell’opera “i dolori del giovane Werther”. Questa è un’epoca di rivoluzioni e trasformazioni quali: La rivoluzione industriale porta a trasformazioni una rivoluzione politica che parte dalla Rivoluzione Francese coinvolgendo con il tempo tutta l'europa vi è il crollo della monarchia assoluta con l'affermazione che la fonte della sovranità è il popolo . vi è la diffusione delle idee di libertà e uguaglianza vi è la rivoluzione Industriale che parte in Inghilterra intorno al Settecento per poi svilupparsi in tutta Europa intorno al Ottocento. Trasformazioni economiche Il processo di produzione diventa più meccanico e fa sì che il lavoro di artigiano entri in crisi e muta la forma stessa del lavoro che diventa sempre più spersonalizzato, parcellizzato e alienato. | trasporti grazie alle macchine a vapore, si fanno più rapidi e con essi i rapporti tra i vari paesi, gli scambi di merci e idee. Il rapporto città-campagna muta in quanto prima era la campagna ad essere al centro dell'economia mentre ora è la città con l’industria ad essere al centro dell'economia. | mercati diventano più grandi, ed ha causa di una maggiore produzione, i prezzi sono minori e quindi la popolazione poteva acquistare più merci. Però ci sono degli aspetti negativi poiché il sistema industriale esige infatti la continua espansione ma il mercato non può assorbire illimitatamente le merci prodotti ciò porta a delle crisi cicliche dagli effetti rovinosi sull'economia e sulla vita quotidiana delle popolazioni— tutto ciò porta all’insicurezza, paura e senso di impotenza. trasformazioni sociali Sorgono nuove classi sociali come la borghesia (che possiede i mezzi di produzione) e il proletariato (che non possiedono mezzi di produzione) grazie all’industrializzazione+ il proletariato disprezza la borghesia in quanto sfruttati_e_si contrappongono al sistema sociale in più modi: talvolta con rivolte violente (luddismo: un movimento diffuso tra gli operai inglesi che si accanisce contro le macchine responsabili di togliere lavoro all'uomo), con lo sciopero oppure adottando stili di vita opposti a quelli borghesi (alcolismo, delinquenza e immoralità) + questo provoca insicurezza, paura e senso di impotenza. questo senso di impotenza deriva dal mutamento dei valori economici e sociali che vengono meno (destabilizzazione). a causa di queste trasformazioni sociali avvengono delle trasformazioni culturali quali il tramonto degli antichi valori patriarcali ed aristocratici con l'affermazione dei valori borghesi dell’utile, del profitto e della produttività (monetizzazione dell’uomo e degli oggetti) e la trasformazione della figura dell’intellettuale. L’intellettuale precedentemente era un aristocratico che avendo una rendita viveva nel otium e quindi passava la sua vita sul lavoro intellettuale oppure un uomo che si metteva sotto la protezione di un personaggio potente per poter dedicare il tempo coltivando il suo spirito. Ora però, la figura dell’intellettuale diventa un qualcosa di marginale alla società in quanto viene visto come colui che si vuole solo divertire e che non ha effettivamente intenzioni serie. La società inoltre, vede l’arte come un qualcosa che non ha valore poiché non si basa sui valori della borghesia ovvero sulla rendita e il denaro (il bello non viene valorizzato poiché non è produttivo), ed è qui che abbiamo la trasformazione del lavoro intellettuale in merce. Le opere diventano merce di scambio al quale viene assegnato un valore materiale e un prezzo in base alle regole del mercato, questo però significava che l’artista non era più libero ma doveva assecondare assecondare i gusti dei borghesi che disprezzava e l’insensibili; della sua genialità creativa. Quindi alcuni si ribellano e altri intellettuali si adegueranno questo atteggiamento non escludeva che l'artista covasse rabbia del bello per poter guadagnare — questo atto veniva percepito come un sacrilegio nei confronti e rancore verso la società che si manifesta tramite l'evasione nel sogno o nell’esoterismo (rifiuto della realtà). formazione dello spirito creazione delle società progetto di unificazione moti rivoluzionari in tutta nazionale segrete della monarchia sabauda Europa V J y | RISORGIMENTO ITALIANO Prima guerra Seconda guerra Spedizione Terza guerra Conquista di Roma d' Indipendenza (1848- | | ud’ Indipendenza (1859) dei Mille (1860) d' Indipendenza {1870) 49) 11266} 1 îl re sabaudo Vittorio il patriota Garibaldi il Regno d’Italia il Regno d’Italia il re sabaudo Carlo Emanuele Ile il primo conquista il sconfigge l'Austria con | | sconfigge lo Stato Alberto dichiara guerra | | ministro Cavour Meridione d'Italia l'appoggio della Pontificio all’ Austria, ma subisce sconfiggono I° Austria con un esercito di Prussia ina dure sconfitta con l'aiuto di volontari J I Napoleone Il "= J conseguenze: Roma diventa eonseguenze: J consegi annessione del capitale del Regno dal cei conseguenze ‘annessione del Veneto ai invariata - annessione della Regno delle Due Lombardia e - annessione di Toscana, | | «proclamazione del Emilia Romagna, Regno d'Italia (1861) Marche e Umbria ione dell'italia ha portato ad una situazione di arretratezza generale. ® in ambito civile troviamo un impossibilità di partecipare alla vita politica in modo attivo e critico questo a causa di una mancanza di una vera opinione pubblica. ® in ambito culturale vi è un aspra censura sui pensieri e sulle opinioni dalla parte della chiesa e vi è una scarsa circolazione di libri e giornali tra i vari stati (inoltre poche persone sapevano effettivamente leggere). ® in ambito economico a causa di uno scarso impulso al settore industriale e alle innovazioni tecnologiche in quanto vi è una prevalenza del settore agricolo. ® in ambito sociale vi è una lenta formazione della classe borghese che consiste nell’alleanza tra l'aristocrazia progressista, liberi professionisti e ceti medi produttivi che portano ad una promozione del processo di unificazione nazionale. A differenza della classe borghese i ceti popolari oltre a trovarsi in condizioni di estrema povertà erano totalmente estraneo nei confronti del sentimento rinascimentale. le ideologie del rinascimento Italiano rifiuto delle rotture rivoluzionarie e dei LIBERALI POSIZIONI adesione della moti insurrezionali MODERATE maggior parte degli intellettuali favorevoli all’ introduzione di graduali riforme per iniziativa dei sovrani atteggiamento paternalistico Li «costituzione di una federazione di Stati “limitazione cei diritti politici alla classe aristocratica e alto- borghese (suffragio censitario) riformismo laico cattolici “progressisti esponente: esponente: | Alessandro Manzoni Camillo Benso, conte di Cavour Lliberali ovvero gli appartenenti ai ceti elevati avevano posizioni moderate quindi rifiutavano mezzi violenti preferendo introdurre gradualmente le riforme dai sovrani. Vi è il riformismo laico che aveva come esponenti Camillo Benso e il conte di Cavour e il riformismo progressista con esponente Alessandro Manzoni Le loro proposte erano la costituzione di una federazione di stati e la limitazione dei diritti politici alla classe aristocratica e alto-borghese (suffragio censitario). Infine, avevano un atteggiamento paternalistico nei confronti dei ceti meno abbienti. DEMOCRATICI “concessione dei diritti politici a tutta la popolazione (suffragio universale) favorevoli ai movimenti POSIZIONI scarsa adesione da insurrezionali di parte degli iniziativa popolare RADICALI intellettuali esponente: Ippolito Nievo auspicano profondi cambiamenti del 3 regime politico atteggiament attraverso assemblee proposte politiche; © populistico ‘Csstfini! costituzione di una repubblica i va unitaria e democratica fallo ; costituzione di una repubblica dell'intera popolazione CA esponente: dell'autonomia regionale Carlo I democratici invece avevano posizioni radicali, erano favorevoli ai movimenti insurrezionali di iniziativa popolare, questi auspicano profondi cambiamenti del regime politico attraverso assemblee costituenti rappresentative dell'intera popolazione. Le loro proposte politiche erano la costituzione di una repubblica unitaria, democratica e federale con tutela dell'autonomia regionale e cattaneo. la concessione dei diritti politici a tutta la popolazione maschile (suffragio universale) + un esponente era Carlo Gli intellettuali democratici erano veramente pochi e un esempio fu Ippolito Nievo. trasformazione borghese della società ] | [ maggior diffusione dell'istruzione evoluzione delle tecniche di stampa ‘ampliamento del pubblico LIBRARIA SVILUPPO DELL'EDITORIA 2Z7 = “| GIORNALISTICA y selezione delle opere letterarie in base alle richieste del mercato mancanza di protezione del diritto d'autore riviste e periodici qazzette e di cultura quotidiani “Il Conciliatore” “Il Politecnico” “L'Antologia” a ferazone dell'opinione pubbli -La figura dell’intellettuale in Italia La figura dell’intellettuale in Italia differisce da quello presente in Europa in quanto ‘intellettuale fa parte della media borghesia ed è inserito nelle lotte + no senso di estraneità. Questi sono in prevalenza Laici e Borghesi, non vivono di rendite nobiliari o di benefici ecclesiastici, si dedicano alle libere professioni o agli impegni nel settore pubblico e privato e raramente riescono a mantenersi esclusivamente con i proventi delle loro opere. Altra cosa molto importante è che svolgono il ruolo di guida in ambito culturale, politico e morale. ® inambito culturale: diffondono i valori della società borghese. ® inambito politico: sostengono gli ideali risorgimentali. i è un richiamo ai principi del “vero”e della ragione, inoltre troviamo la continuità tra ® in ambito mora il Romanticismo e il Classicismo. Gli intellettuali inoltre sono condizionati dai gusti del pubblico nelle scelte di tipo formale e tematico. Dal punto di vista formale si prediligeva come genere il romanzo, la novella in versi e la ballata, questi avevano intrecci complicati e avvincenti mentre il linguaggio era semplice e discorsivo. L'obiettivo degli intellettuali era quello di scrivere un qualcosa che potesse parlare con molti, in quanto vuole avvicinarsi alla gente ed è per questo motivo che diventa importante esprimersi in una lingua comune (cosa attualmente molto difficile a causa della frammentarietà linguistica) — NECESSITÀ SIA PER QUANTO CONCERNE LA LINGUA SCRITTA MA ANCHE PER QUANTO RIGUARDA QUELLA PARLATA. Infatti, nel Romanticismo Italiano troviamo il rifiuto del desiderio di follia per un’arte che deve essere utile e ziare ad avere consapevolezza— ideali di libertà e uguaglianza). trasmettere dei principi alle masse (devono i -La polemica tra i classici e i romantici Ci troviamo in un periodo storico in cui vi è la concomitanza di due stili letterari che entrano in contrapposizione tra loro, da un lato il classicismo e dall’altro il romanticismo. «Lpromessi sposi Manzoni assume un nuovo genere come strumento espressivo per parlare a tutti ovvero il romanzo, questo viene utilizzato da lui per poter dare la sua visione del mondo. Il romanzo storico “i promessi sposi”, questo e ambientato nel 1600 che e descritto con toni particolarmente duri in quanto e un'epoca dove sono presenti molti soprusi da parte di gente potente. Questo romanzo si rivolge anche ai suoi contemporanei poiché voleva spronarli ad un cambiamento sociale, infatti in questo ro o lui critica asp nte il governo Spa oche però stava ad i are l’attuale governo Austriaco— fa questo in quanto se avesse criticato direttamente gli austriaci non gli sarebbe stato permesso pubblicare l’opera. Un’innovazione in questo romanzo e la presenza di personaggi del popolo (Renzo e Lucia) come personaggi principali. Questa e definita un'innovazione poiché in ambito classico le figure popolari venivano utilizzate soltanto in situazioni comiche. Manzoni ha una visiona tragica della storia in quanto gli uomini possono essere solo oppressi o oppressori e l’unica soluzione a questo era la religione. infatti, anche se e voche i guai vengono anche a chi non se li è cercati, nella religione ci sono cose che portano alla felicità dell’uomo. Se il popolo per Manzoni può avere un ascesa sociale non può prendere invece iniziativa politica in quanto ciò che ne consegue sono solo eventi negativi (rivolta ai forni) — questa affermazione deriva dal fatto che appartiene ad una famiglia aristocratica che temeva le iniziative del popolo. Manzoni Sceglie di scrivere il romanzo in una lingua viva realmente parlata dalle persone colte e non utilizza una lingua aulica. -Opere classicistiche Le opere di gusto classicista hanno un linguaggio aulico, un ricco apparato apparato retorico e frequenti rimandi mitologici. Tra le varie opere di tipo classico abbiamo: ® Il trionfo della libertà: scritto nel 1801, qui inneggia alla rivoluzione francese e si scaglia contro la tirannide politica e religiosa ma già rileva la disillusione e l'amarezza dinanzi al fallimento degli ideali rivoluzionari traditi da Napoleone. ® L’adda: poemetto idillio indirizzato a Monti e quattro Sermoni in cui polemizza con aspro moralismo gli aspetti del costume contemporaneo. e Carme in morte di Carlo Imbonati:e stato scritto nel 1805 e qui Manzoni immagina che Imbonati che egli ammirava come un padre gli appaia in sogno dandogli nobili consigli di vita e di poesia. In questo componimento si può veder nascere l’idea del giusto solitario ovvero colui che si da alla solitudine per dedicarsi al culto delle lettere. ® Uraina: poemetto composto nel 1809 che tratta un tema caro alla cultura neoclassica ovvero il valore incivilitore dellabellezza e delle armi. ® A Parteneide: questa è un'opera in risposta al poeta danese Baggesen con cui Manzoni si scusa per non poter tradurre il suo idillio borghese. (Pag.370) =Gliinni sacri Successivamente al periodo della conversione Alessandro Manzoni, tra il 1812 e il 1815 scrive gli Inni Sacri che diventa subito l'esempio l'esempio una poesia nuova. Per capire il valore di questi inni basta pensare a quale era in quegli anni il modello poetico dominante che era stato "consacrato" da Monti e Foscolo, un modello basato sul culto del mondo antico, delle sue forme e del suo linguaggio e sull'adozione della mitologia classica come argomento per eccellenza. Manzoni rifiuta tutto ciò ritenendo la materia classica 3 mitologica come repertorio ormai morto, dando così vita ad una poesia che non si rivolge più alla cerchia di letterati ma ad un orizzonte popolare, proponendosi come un semplice interprete corale(noi serviamo verso 89) della coscienza cristiana, annullandosi così nella comunità anonima dei fedeli che celebrano l'evento liturgico. Per quanto concerne lo stile notiamo l'utilizzo di metri dal ritmo agile e popolareggiante (setterari, ottomani, decasillabi), versi dal ritmo incalzante. Per quanto riguarda invece la lingua notiamo come questa si liberi dalle forme auliche tipiche del classicismo. Per quanto riguarda la composizione questo doveva scrivere 12 inni sacri che cantassero le principali festività dell'anno liturgico ma ne scrisse solo 4 (La resurrezione, Il natale, La passione e Il nome di Maria) solo diversi anni dopo scrisse la pentecoste (il quinto inno sacro) Per quanto riguarda la Pentecoste, questo inno è dedicato all'ascesa dello spirito santo sugli apostoli il cinquantesimo giorno dopo la resurrezione di Cristo per conferire loro la facoltà di predicare a tutti i popoli e di essere intesi nonostante la diversità linguistica. l'inno si può dividere in tre parti 1. descrive la chiesa prima della discesa di cristo e timorosa (1-48). Qui si delineano due immagini antitetiche (opposte) della Chiesa, dapprima appare paurosa e inerte e successivamente attiva nel suo impegno nel mondo. 2. gli effetti della diffusione del nuovo messaggio cristiano nel mondo (49-80). Qui Insiste sul messaggio di liberazione portato dal cristianesimo a tutti gli uomini soprattutto agli oppressi. Compare cioè un motivo oltre caro a Manzoni ovvero l'ingiustizia e l'oppressione che angustiano la realtà umana a cui solo il messaggio cristiano può offrire un'alternativa. 3. Invocazione allo Spirito Santo perché discende ancora tra gli uomini (81-144). Qui si propone che l'auspicio che il mondo terreno possa tornare a coincidere con il disegno divino. Se il mondo della storia è il trionfo del male ma secondo Manzoni bisogna contrastare il male, per questo fine è necessario l'impegno attivo della chiesa per alleviare le sofferenze. Come possiamo notare il cristianesimo di Manzoni ha una fondamentale fisionomia pessimistica che da luogo ad un atteggiamento attivo ed energico animato dalla fiducia nella possibilità di un relativo superamento dell'ingiustizia. L'ultima parte dell'inno propone poi i vari elementi di un quadro della realtà umana, riscattata dalla forza del messaggio cristiano e dell'intervento dello Spirito Santo. In primo piano troviamo il problema della giustizia sociale che secondo Manzoni la religione contribuisce a sanare l'ingiustizia inducendo i privilegiati a dare generosamente a chi non ha e dando ai poveri il conforto di un incontro riscatto. -L'ode "Il cinque Maggio" Lodè è ispirata alla morte di Napoleone avvenuta il cinque Maggio 1821 nell'esilio di Sant'Elena. (Sistema a casa) -Le tragedie Le tragedie di Manzoni sono innovative in quanto si occupa di tragedie storiche ovvero per scrivere le tragedie attinge a fatti realmente accaduti. Le tragedie che ha scritto sono due: e Il conte di Carmagnola (1816-1820), questa tragedia si incentra sulla figura di un capitano di ventura del quattrocento, Francesco Bussone che al servizio del duca di Milano ottenne molte vittorie e giunge a sposare la figlia. Successivamente passa al servizio di Venezia assicurandole una grande vittoria su Milano, ma sospettato di tradimento dai Veneziani per la sua clemenza verso i prigionieri viene attirato a Venezia con un falso pretesto e venne condannato a morte. ® Adelchi(1822)
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