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Letteratura italiana dalle origini al cinquecento + testi, Appunti di Letteratura Italiana

Vi sarà possibile trovare del contesto storico dalle origini della letteratura italiana fino al 500. In più saranno presenti piccole spiegazioni di testi inerenti al percorso di studio, compresi 36 canti della divina commedia, 31 del canzoniere, l’intero giorno 4 del Decameron e tanto altro

Tipologia: Appunti

2022/2023

Caricato il 06/06/2023

TomoeDomo
TomoeDomo 🇮🇹

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Scarica Letteratura italiana dalle origini al cinquecento + testi e più Appunti in PDF di Letteratura Italiana solo su Docsity! Contesto storico Epoca 1 Prime testimonianze poetiche - Indovinello Veronese - Prime tracce del volgare tra fine XII ed inizio XIII Letteratura in Francia: d’oc (corti e amore, sud, contatti con Italia grazie ai trovatori) e d’oil (epica medievale, nord, chanson de roland). Lirica: sonetti, scuola siciliana (profana), sacra con San Francesco, allegorica e comico relistica con Cecco; Prosa: proviene dall’ars dictamini latina e si cerca di volgarizzare. Trovatori: dibattiti amorosi, uso del metro cobla e tenzoni di contenuti vari. La scuola siciliana Nasce attorno alla magna curia di Federico II di Svevia, re di Sicilia e imperatore del sacro romano impero. Caratteristiche unitarie: stessa estrazione sociale, contesto politico preciso, siciliano illustre e ispirazione a tradizione trobadorica. Progetto di unire lo stato e fondarlo sulla cultura. Temi: poesia d’amore, spersonalizzazione, universalità e approfondimento filosofico. Esponenti Da Lentini, Mostacci e Pier della Vigna. Guittone d’Arezzo e il laurenziano Redi 9 Primo a introdurre temi morali, politici e religiosi. Manoscritto Redi 9 bipartito in testi di carattere morale e religioso e d’argomento amoroso. Si converte nel mezzo del cammin di vita sua. Trobar clus, dettato difficilmente comprensibile. Primo poeta “impegnato”. Prima canzone politica “Ahi lasso...”. Scuola siculo-toscana. DSN “Al cor gentile” racchiude buona parte delle caratteristiche vv. “Letteratura Italiana” pag. 1. Nasce a Firenze. Guido Guinizelli: Bolognese e ghibellino Poesia comico-realistica Caricaturale, degradante, derisoria ecc. Ma pur sempre poesia. Poesia allegorico-didattica al nord e in toscana: dal codice Saibante al tesoretto In area settentrionale si sviluppa. Uguccione da Lodi scrive libro con elenco di insegnamenti religiosi e morali accompagnati da rappresentazioni celestiali ed infernali. Le forme della prosa Firenze e Bologna c’è un volgarizzamento della prosa. Brunetto (Bologna) volgarizza le orazioni di Cicerone e parla di come la retorica sia utile in politica tanto quanto in amore. Primo storiografo in Italiano, Dino Compagni. Scienza in Latino. Novelle, il maggior esponente è il novellino. Epoca 2 Dante Alighieri Vita nova: prosimetro, raccolta di rime giovanili in racconto di storia d’amore; Convivio: trattato filosofico trae ispirazione dal simposio, prosimetro e commenta le sue rime; De vulgari eloquientia: in latino, l’importanza del volgare (illustre, cardinale e curiale) nell’unione di un unica lingua (progetto di 4 libri interrotto al secondo); De monarchia: l’importanza dei due soli. Nato a Firenze nel 1265, morto a Ravenna nel 1321, influenzato dal letterato Brunetto Latini e nel 1287 ha frequentato l'Università di Bologna. Guelfo bianco e proto-romantico. Aristotelico. Francesco Petrarca Riscoperta del periodo ellenico, dedizione a studi umanitari. Proto-umanista e primo a dare un’autobiografia dettagliata. Nasce ad arezzo nel 1304 e morto a Milano nel 1374, appassionato di antichità riscopre Cicerone e Agostino. Laura Poetica a Roma, e non a Parigi, nel campidoglio. Peste del ’48 colpisce molti amici, valuta di scrivere di Laura. Luigi Pulci Lucrezia Tornabuoni è la sua mecenate (madre di Lorenzo). Scrive un poema celebrativo per Lorenzo, causa la sua vittoria nella giostra, ma critica pensiero neoplatonico e sarà costretto a cambiare benefattore. Morgante: Raccolto in 28 cantari, riprende eroi carolingi tra cui Orlando e Rinaldo, tra questi tratta in particolare del gigante Morgante il quale raffigura la caratteristica comica dell’opera. Marsilio Ficino Filosofia platonica è la luce che dipana l’oscurità dell’animo concedendo a questo la salvezza, scrisse nella Teologia platonica proprio ciò dedicando l’opera a Lorenzo. La parola è un elemento magico piuttosto potente. Giovanni Pico della Mirandola Compone le 900 conclusiones, elogia l’abilità dell’uomo di trascendere una realtà terrena per mezzo dell’intelletto e della volontà. Angelo Poliziano Ammirato dai medici per la sua traduzione dell’iliade in latino in giovane età. Le stanze per la giostra: Poema allegorico in cui Giuliano (fratello di Lorenzo) va a caccia di cervi e finisce per innamorarsi di Simonetta (moglie), secondo libro mai concluso per la morte di entrambi; L’Orfeo: altro poema allegorico, storia di Orfeo ed Euridice con finale orgiastica; Le Rime: poesie di minor rilievo mai raccolte in un canzoniere. Matteo Maria Boiardo Facente parte della corte estense le sue opere racchiudono sempre temi politici. Partecipa alla ricreazione del teatro antico. Carmina: 10 testi in cui elogia Ercole; Pastoralia: ispirato dalle Bucoliche, esperimento in cui da Virgilio passa per Dante per poi giungere a Petrarca; Amorum libri tres: 3 libri in cui racconta di un amore ricambiato solo nel primo libro, nel secondo l’amante scopre che la donna lo tradisce, momenti melanconici per terminare nel terzo libro con l’amante che si rassegna rivolgendo il suo amore a Dio; L’innamoramento d’Orlando: opera incompiuta e “prequel” spirituale dell’orlando furioso, entralacement, l’opera vuole fornire informazioni dinastiche degli estensi, discendenti di Ruggiero e quindi anche di Ettore. Epoca 5 Il rinascimento Dopo il 1494, l’Italia è contesa fra Francia e Spagna, con la vittoria di quest’ultima gli stati italiani perderanno la loro autonomia. Questo periodo è caratterizzato dal desiderio di trovare un modello di volgare per renderlo una lingua e dall’imitazione dei classici. La crisi politica è un evento così drammatico che si cerca di usare la letteratura per comprendere a pieno questo fenomeno, inoltre i letterati diventano autori indipendenti e editori di altri scrittori. Canzoniere e Divina Commedia vengono stampati. Pietro Bembo Proveniente da una famiglia aristocratica, aiuta a regolamentare gli assiomi dell’italiano, ritraspone eredità classica in moderna. Abbandonerà la vita politica, deludendo il padre a causa di alcuni insuccessi, così si dedica alla scrittura. Visiterà la corte di Urbino, diverrà segretario di papa Leone X. Scambio di epistole con Pico della Mirandola riguardo l’imitazione: Cicerone per la prosa latina, Virgilio per la poesia latina. Dopo la morte del papa diventa storiografo di Venezia e viene nominato cardinale. De Etna: Stampato da Aldo Manuzio, dialogo latino in cui Bembo e suo padre parlano di politica, scienza e filosofia; Asolani: dialogo in tema amoroso di tre giovani asolani, durante il matrimonio alla corte di Caterina Cornaro, 3 libri: amore infelice, amore felice e amore neoplatonico; Prose della volgar lingua: trattato dialogico dove il fratello Carlo diventa portavoce. Nei primi due libri da un modello volgare per la prosa (Boccaccio) ed uno per la poesia (Petrarca); Rime: 138 liriche in stile petrarchesco con tema d’amore e morte. Iacopo Sannazaro Ha avuto un ruolo importante nell’ambito teatrale, concepisce farse: messe in scena in ambiente di corte con temi mitologici o quotidiani. Sotto servizio di Federico d’Aragona di Napoli. Elegiarum liber: In latino elogia la sua amica Cassandra Marchese e il paesaggio rurale di Salerno, riferimento alle Bucoliche; Arcadia: prosimetro pastorale di 12 parti situate tra prologo e congedo, parla di Iacopo che fugge in Arcadia per sfuggire dall’amore che prova, ma ciò non lo salva, in più scoprirà la morte della donna amata ed il suo dolore diventa comune; De partu Virginis: poema in latino dedicato a papa Clemente VII dove parla dell’infanzia di Cristo e della maternità della Vergine. Ludovico Ariosto La sua scrittura filtra la crisi d’italia, il lato negativo della vita di corte e la religione. Formazione estense, sarà in secondo luogo al servizio di Ippolito, ma prenderà solo ordini minori. Leone X non lo metterà a suo servizio. Rottura con Ippolito poiché questo non lo reputa un poeta, dopo la prima edizione dell’Orlando, andrà al servizio di Alfonso d’Este. Obizzeide: impostazione encomiastica a favore di Obizzo d’Este, inizia a lavorare all’Orlando; Rime: carme in latino indirizzato a Bembo, sperimenta liriche tra classicismo e petrarchismo. Non organizza un canzoniere; Orlando Furioso: Prima edizione 1516, ultima 1532, 46 canti più 4 aggiunte. 3 storie e tanto entralacement: una su Orlando, una sulla guerra tra Carlo Magno e re Agramante ed una sulla storia d’amore tra Ruggiero e Bradamante (casata d’Este). La pazzia di Orlando prende così tanto sopravvento che intacca anche l’autore. Tecnica petrarchesca con elementi di Boiardo, lingua è un ibrido tra padano e fiorentino; Satire: sottoforma di epistole parla delle sue angosce e dei suoi dissidi con il cardinale. Niccolò Machiavelli Protagonista di molti eventi di Firenze, desidera risolvere i problema dei principati. Filosofia per comprendere la storia presente e scrittura come unico mezzo per fare la differenza per chi non possiede potere o armi. Diviene segretario della Cancelleria, politico e scrittore con formazione umanistica e musicale. Contesta la richiesta di mercenari da parte di Firenze poiché questa non se li potrebbe permettere, infatti non poco tempo dopo Cesare Borgia (fidato di Filippo XII) assedia Firenze, dopo una lunga lotta chiede alleanza. Rapporto amicale con Niccolò. Borgia non dura a lungo poiché il nuovo papa (Giulio II) è contrario a questa casata e lo fa imprigionare. Nella battaglia contro la lega santa la Francia perde, Firenze viene distrutta e Soderini (amico di Machiavelli con progetto dell’ordinanza) scappa. Avvicinamento ai Medici, ma allontanato in fretta perché scrive delle linee guida per seguire la proposta di Soderini e viene accusato di complotto. Corrispondenza di lettere con Francesco Vettori e tramite lui si fa incaricare dal papa ordini politici. 1525 Cade governo Medici, ristabilita repubblica. Il principe: Manuale di 26 capitoli in cui spiega che caratteristiche dovrebbe avere un principe e quali dovrebbero esserne gli obiettivi. Il fine giustifica i mezzi. Leone e volpe. Virtù e fortuna. Scritto con lo scopo di essere impiegato dai medici, di avere Lorenzo e duca d’Urbino come signori di Firenze, ma cosa più importante, che grazie a questi si instauri un nuovo governo in Italia centrale; Arte della guerra: parla della crisi d’Italia con dialoghi facendo usa della forma dialogica. Confronta diacronicamente le tecniche militari perché ritiene che la guerra è tanto importante quanto a legge per una pace; Mandragola: Commedia in prosa di 5 atti, tratta di Lucrezia, moglie - Omo ch’è saggio non corre leggero – Risposta a critica di Orbicianni. Il vero saggio non da mai giudizi affrettati e si è folli se si pensa di detenere la verità. Guido Cavalcanti (amico di Dante) – Chi è questa che vèn, ch’ogn’om la mira Esperienza d’amore = crudele e angosciante. La donna è così perfetta che mancano le parole, nonostante elevi l’uomo, “ciascun sospira”. Sonetto simile a Guinizelliano. [XIV Secolo] Dante Alighieri – Donne ch’avete intelletto d’amore (Vita Nova Cap. XIX) Scrive una canzone su donne che gli hanno chiesto lo scopo del suo amore. Dante decide che la felicità sia lodare la propria donna in maniera incondizionata. Stilnovismo per eccellenza. Inferno - Canto I – Introduzione Dante crisi di mezz’età, si allontana dal bene. Scrivere è faticoso, ma lo fa per mostrare i prodigi della Grazia e della Provvidenza. Vede alba che scaccia le tenebre. 3 Animali gli impediscono di tornare a casa: lontra (lussuria), leone (superbia) e lupa (avidità). Qui incontra Virgilio - Canto II – Invocazione Sera del venerdì santo. Dante invoca muse e memoria. Ha paura di non essere all’altezza di Enea e San Paolo (hanno viaggiato verso il regno dei morti). - Canto III – Traghettatore e tentennamenti Arriva a Babilonia, la città dolente, giunge davanti le porte dell’inferno. Richiamo a VI lbro dell’eneide quando enea scende negli inferi per ritrovare il padre. Ignavi. Caronte. Celestino V. - Canto IV – Clemenza Divina Limbo. Poeti antichi. - Canto V –Cultura è un diletto che non purifica Secondo Girone, lussuriosi. Minosse. Paolo e Francesca. - Canto VI –Politica e previsioni Peccatori della gola. Cerbero. Ciacco previsione esilio di Dante. - Canto VIII – Criticità dell’esilio Quinto cerchio (iracondi), Flegias traghetta nella palude dello Stige. Incontro con Filippo Argenti, Guelfo nero, orgoglioso, ostile al rimpatrio di Dante ne confisca anche possedimenti. - Canto X – Superbia e Orgoglio Dante parla con anime in tombe infuocate. Farinata (Ghibellino) chiede a Dante di Firenze. Litigio dove farinata decanta la duplice vittoria dei ghibellini, ma Dante afferma che in ogni caso i guelfi si sono sempre rialzati. Si intromette il padre di Guido Cavalcanti che chiede a Dante del figlio. Nessuna risposta e Cavalcanti sviene. Dante ricorda a Farinata le acque insanguinate del fiume a Firenze. - Canto XI – Tra frodi e Dio Città di Dite, eresiarchi, settimo cerchio. Terribile tanfo trovano tomba di papa Anastasio II. Spiegazione composizione inferno. La frode per Dio è totalmente inaccettabile. Incontinenza, malizia e matta bestialità, il primo di questi (iracondi, lussuriosi etc.) si situano prima della città di Dite. Usurai il male di Firenze. - Canto XIII – Secondo girone, settimo cerchio, scialacquatori e violenti contro se stessi. Bosco pieno di arbusti, arpie annidate. Dante sente lamentele, Virgilio legge nella mente e invita a spezzare un ramo. Arbusto risponde (Pier della vigne) ministro di Federico II. Sconfitta battaglia di Vittoria, Fed II abbandona Pier, il quale viene incarcerato per presunto complotto. Accecato con ferro rovente, si suicida poi frantumandosi il cranio sul muro. Arpie mangiano le foglie, al giudizio universale appare corpo impiccato. - Canto XV – Guerra e Origini di Dante Terzo girone, settimo cerchio, violenti contro natura (Sodomiti). Brunetto Latini (maestro di Dante), landa sabbiosa, pioggia di fuoco. 2 Profezie: Esilio di Dante e i guelfi si massacrano tra loro. - Canto XVII – Scortati da Entità Terzo girone, settimo cerchio, violenti contro Dio, usurai (Reginaldo Scrovegni). Reginaldo predice dannazione di Vitaliano del Dente e Giovanni di Buiamonte. Demone Gerione porta Dante e Virgilio nella malebolgia. - Canto XXI – Emozioni di Dante Ottavo cerchio, quinta bolgia, barattieri. Malacoda, rappresentante dei diavoli di questa bolgia (Malebranche). Ponte caduto (bugia di un ponte intatto più avanti), 10 Malebranche scortano Dante. Tema centrale paura di Dante. - Canto XXII – Ciampolo di Navarra viene catturato dai demoni, interrogato da Virgilio, il quale gli chiede dove siano altri italiani e si accenna a Gomita e Michele Zanche. Ciampolo inganna diavoli e poeti fuggono. - Canto XXVI – Ottavo cerchio, ottava bolgia, fraudolenti. Ulisse, fiamma biforcuta, governo Tebe: Teocle Polinice. Ulisse e Diomede. Cavallo di Troia, forzarono Ulisse, sottrazione Palladio. Dante non è Greco. - Canto XVI – Iracondi. Marco Lombardo amava virtù, la cui mancanza è colpa dell’uomo poiché sennò il libero arbitrio non esisterebbe. Nessuno è in grado di far osservare le leggi. - Canto XVII – Scortati da Entità Uscita dal fumo della III Cornice, esempi di ira punita. Angelo della mansuetudine aiuta i poeti a salire alla IV Cornice, accidia. Discussione su dov’è indirizzato amore. Spiegazione struttura del purgatorio. - Canto XIX – IV Cornice, sogno di femmina balba, sirena, Virgilio mostra il puzzo sotto le vesti. Angelo della sollecitudine fa salire i poeti nella V, avarizia. Virgilio interpreta il sogno dicendo che per liberarsi dalla cupidigia dei beni materiali, Dante, debba ragionare. Critica a Papa Adriano V. - Canto XXI – Emozioni di Dante Apparizione Stazio che spiega il terremoto (purificazione dell’anima) e rende omaggio a Virgilio (ispirato dall’Eneide). - Canto XXII – Angelo di giustizia cancella V P e tutti salgono su VI Cornice (esempi di temperanza a ingresso). Stazio, ben voluto da Giovenale e viceversa. Racconto del peccato di Stazio (prodigalità). Virgilio convertitore di Stazio. - Canto XXIV – Golosi. Forese Donati, fratello di Cozzo e Piccarda. Bonagiunta, profezia esilio e donna di Lucca. Stil novo “Donne ch’avete...”, manifesto nuova poetica. Bonagiunta comprende stil novismo. Profezia morte Corso Donati, problema di Firenze. Angelo cancella “p” da fronte di Dante. - Canto XXVI – Lussuriosi. Guido Guinizelli richiede un suffragio a Dante. Arnaldo Daniello chiede preghiera e scompare. - Canto XXX – Dante rimproverato Paradiso terrestre, fiume Lete. Cantico dei cantici, arriva Beatrice, Virgilio scompare, Eneide Didone “Men che dramma... antica fiamma” Bea lo rimprovera perché dovrebbe piangere invece per l’espiazione delle proprie colpe. - Canto XXXI – Morte di Beatrice irretisce Dante ai beni terreni. Matelda fa bere Dante dal Lete dopo che questo è svenuto successivamente alla sua confessione (pargoletta porta poeta al desiderio carnale). Dante pervaso dalla bellezza di Beatrice. - Canto XXXII – Carro trainato da Grifone fa tornare tutti indietro ad albero spoglio della conoscenza del bene e del male. Canto celestiale e albero fiorisce. Dante si addormenta e si risveglia. Aquila squarcia rami e carro. Arriva volpe e Beatrice la caccia rimproverandola. Piume sul carro, drago squarcia il terreno trafigge il carro che si riempie di piume. Gigante e prostituta si baciano, quest’ultima guarda dante, gigante la frusta e stacca il carro dall’albero per scomparire poi tutti e 3 nel bosco. - Canto XXXIII – Profezia di Bea: chi sfigurato carro, punito da Dio, aquila avrà erede e condottiero ucciderà prostituta e gigante. Rivelazioni albero. Dante per comprendere Dio avrà bisogno di bere dal fiume Lete (oblio) e dall’Eunoé (memoria del bene) perché la sua filosofia non basta e così sarà purificato. Paradiso - Canto I – Invocazione Invoca Apollo. Guarda il sole con Bea. Dante trascende e Bea glielo spiega. Uomo tende a Dio. - Canto II – Tentennamenti Spiriti mancati ai voti Dante invita ad abbandonare la lettura. Dante e Bea entrano nella luna. Macchie esistono per diverse luci. Corpi astrali, virtù che influiscono mondo fisico. - Canto III – Salvezza Divina Dante affascinato da volti evanescenti. Piccarda Donati, appagati tutti. Convento, rapita, matrimonio. Costanza, moglie di Enrico VI stessa sorte. - Canto VI – Politica Cielo di Mercurio, spiriti gloria terrena. Giustiniano racconta della propria vita. Dante lo sfrutta per scagliarsi contro i guelfi neri e ghibellini. Romeo di Villanova esule come Dante. - Canto X – Non superbia, ma vera sapienza Ascesa al IV Cielo del Sole, spiriti sapienti, Tommaso d’Aquino. Tommaso presenta altri sapienti, Dante estasiato e incapace di descrivere. - Canto XI – Tra frati e Dio Cielo del Sole, sapienti. San Tommaso d’Aquino. Dio pone San Francesco e San Domenico. Francesco in questo canto. - Canto XV – Guerra e Origini di Dante Cielo di Marte, combattimenti per fede. Cacciaguida, antenato di Dante, morto in seconda crociata. Alighiera moglie. - Lirica XVII – Lacrime amare Il poeta parla della sua scissione interna, tra dolore e gioia nell’incontrare lo sguardo di Laura. Gli occhi di quest’ultima sono come astri. - Lirica XXI – Amore non corrisposto Petrarca si rende conto che il suo amore non è ricambiato, che nonostante ciò le altre donne non potranno mai essere paragonabili a Laura e che lui ami più ella che sé stesso. - Lirica XXIII – Metamorfosi e dolore Francesco parla di come inizialmente fosse immune all’amore e che in quei tempi viveva libero e senza affanni. Incontra Laura ed inizia ad avere delle “metamorfosi” iniziando a soffrire per lei. Tanti riferimenti a le varie metamorfosi mitologiche. - Lirica XXX – Lauro e tempo Petrarca afferma che fin tanto che vivrà, dovesse morire a breve o dopo anni, amerà per sempre Laura. - Lirica XXXV – Dialogando con amore Il poeta afferma quanto si vergogni per ciò che prova, a tal punto che solo la natura può conoscere il suo segreto. - Lirica XXXVII – Speranza Petrarca sente il peso della morte che gravita su di lui, ma solo Laura gli da speranza di continuare a vivere, perché guardarla negli occhi è la sua ragione di vita. - Lirica XLVI – Lo specchio di Laura Laura si riflette e troppo focalizzata su sé stessa non si rende conto che Petrarca la sta guardando. - Lirica L – La sera Imminente del decimo anniversario dell’incontro con Laura, Petrarca parla della sera e di come questa seppur riesce a portar quiete negli altri, in lui porta pensieri ed angoscia. - Lirica LIII – Antica Roma Il poeta esorta una persona di spicco (probabilmente della famiglia Colonna) nel riunire l’Italia in una monarchia a seguito di grandi gesta eroiche. - Lirica LXXI – Poeta immortale Qui Petrarca parla della brevità della vita, ma che il pensiero della sua amata lo porta a scrivere, nonostante se ne vergogni. Però proprio perché canzona tutto ciò che prova, seppur un giorno la sua carne morirà, lui rimarrà immortale. - Lirica LXXXV – Luogo importante Petrarca piange il suo amore non corrisposto ritornando più volte nella chiesa in cui incontrò per la prima volta Laura. Afferma che se il desiderio non avesse posto in lui speranza, sarebbe morto d’amore. - Lirica XC – Capelli d’oro Petrarca parla di Laura, dandole delle caratteristiche angeliche, ma nonostante ciò è pur sempre terrena. - Lirica CVII – Senza scampo Petrarca è impotente al cospetto dell’amore che prova per Laura, non può fuggire né smettere di amarla. Tutto ciò che gli è concesso è sospirare. - Lirica CXVI – Piuttosto la morte che minor bellezze Il poeta è ormai assuefatto e leale solo a Laura a tal punto che preferirebbe morire piuttosto che vedere altre donne. Tutto gli ricorda lei. - Lirica CXXVI – Limpide acque Petrarca rievoca il ricordo in cui vide Laura (in quello che diventerà il suo locus amaenus) farsi un bagno. Desidera di essere seppellito lì un giorno ed essere poi ricordato da lei. - Lirica CXXVIII – Italia ferita Il tema in questa canzone è la divisione dell’italia, con le sue guerriglie interne. Polemica contro i signori delle varie città, desidera un unione, il ritorno di una monarchia, con il solo intento di avere pace. - Lirica CXXIX – Abbandono alla fantasia Il paesaggio è teatro dell’emozioni. Petrarca si tribola cercando di interpretare i veri sentimenti di Laura, ma più ci pensa più arriva a conclusioni disastrose, senza che quest’ultima abbia aperto bocca. - Lirica CLXIV – Guerra Le emozioni opposte del poeta, scaturite dal suo amore per la sua amata, vengono raffigurate vividamente in questo sonetto. - Lirica CLXXV – Il luogo in cui si perse Qui Petrarca afferma di essere legato al luogo in cui incontrò Laura, dove l’amaro divenne dolce e piangere un gioco. Accenno “spirti”, per il poeta collegati all’emozioni tristi che si impossessano di lui. - Lauretta – Ninetta, Magdalena e Bertella (sorelle). La prima innamorata di un ragazzo di umili origini (Restagnone), le altre due di due ragazzi ricchi (Folco e Ughetto). Partono tutti per Creta, Restagnone si innamora, Ninetta lo ammazza, Magdalena si concede al duca per far tornare la sorella a casa, Magdalena verrà uccisa quindi da Folco che scapperà con Ninetta. Gli ultimi due amanti corruppero le guardie per non farsi incarcerare e vissero in miseria a Rodi. - Elissa – Guglielmo II (nonno di Gerbino e re di Sicilia) offre sua lealtà a re di Granata, ma Gerbino contraccambia l’amore della promessa sposa del re di Granata (figlia del re di Tunisi). Le navi di Gerbino assaltano quelle di Granata dove però sta la fanciulla, la quale viene gettata in mare da i marinai Granatari, Gerbino li ammazza senza pietà, ma verrà giustiziato successivamente di fronte al nonno. - Filomena – 3 Fratelli scoprono l’amante (Lorenzo) della sorella (Elisabetta), lo uccidono e sotterrano. Questo si ripresenta in sogno alla fanciulla spiegando dove si trova e perché, lei dissotterrerà il corpo e lo farà diventare una piantina, innaffiandolo con le lacrime. I fratelli scoprono ciò risotterrano la testa e andandosene lasceranno la sorella morta di pianto. - Panfilo – Andreuola sogna morte di Gabriotto (amante), lo allerta più volte, ma questo le muore tra le braccia. Lei e la fante vengono intercettate dalla podestà, il quale concederebbe ad Andreuola la libertà se questa lo sposasse. Messer Negro (padre) libera la figlia, la quale decide di farsi Monaca. - Emilia – Innamorati Pasquino e Simona, fanno un uscita a 4 (gli amici si innamorano), i due si appartano, Pasquino si lava i denti con la salvia morendo e la Simona per far capire di non averlo ucciso, mostra cos’ha fatto il cretino, morendo a sua volta. - Neifile – Girolamo e Salvestra innamorati fin da piccoli, madre del primo fa in modo che questo vada a lavorare a Parigi. Al ritorno Salvestra è già sposata, Girolamo lo scopre e muore di dolore, lei scopre che lui muore e muore anche lei di crepa cuore. - Filostrato – Due messeri Guglielmo: Rossiglione e Guardastagno amanti delle armi. Il secondo si innamora della moglie del primo, il quale per vendetta lo uccide con un inganno facendone poi mangiare il cuore alla moglie, la quale scoprendolo si getta dalla finestra morendo. - Dioneo – Mazzeo (medico), cornificato dalla moglie con Ruggeri. Ruggeri prenderà per sbaglio un sonnifero mentre si nasconde in casa del medico, la moglie crede che sia morto, lo mette in una barca, questo si risveglia e viene scambiato per ladro. Ritorna Mazzeo, la moglie capisce tutto e fa scarcerare Ruggeri. Introduzione VI giorno –Risposte argute che tolgono d’impaccio Rientrata in casa, la compagnia si prepara a mangiare quando Licisca, serva di Filomena, e Tindare, servo di Filostrato cominciano a litigare poiché lei afferma che le donne non arrivano mai vergini al matrimonio. Allora Elissa, eletta regina per quel giorno, chiama Dioneo, affinché giudichi il fatto. Dioneo dà ragione a Licisca. Finita la discussione, Elissa invita Filomena ad iniziare. [XV Secolo] Angelo Poliziano – Stanze per la giostra Cupido si vuole vendicare di Giuliano de’ Medici poiché questo disprezza l’amore. Così durante una battuta di caccia, Giulio si innamora della cerva che stava cacciando, la quale si scopre essere Simonetta. Poesia celebrativa. Luigi Pulci – Morgante Poema giullaresco suddiviso in 28 canti, in ottave. Sollecitato da Lucrezia Tornabuoni, scrive una parodia del poema epico cavalleresco, non manca però una critica a Marsilio Ficino. Anche qui vengono ripresi Orlando e Rinaldo, infatti il primo a inizio testo converte Morgante al cristianesimo rendendolo proprio scudiero. I due cavalieri moriranno per essere stati traditi da Gano (rappresenta Ficino) e Morgante, trovandosi solo, incontrerà un mezzo gigante, Margutte (astuto e furbo). Compieranno grandi imprese, ma moriranno in maniere ridicole. Matteo Maria Boiardo – L’innamoramento di Orlando Poema epico con ruolo encomiastico per la corte degli estensi. Angelica sfida, alla corte di Carlo Magno chiunque la voglia in sposa, di duellare con il fratello, questo perde, a lei non piace il vincitore e scappa. Orlando e Ronaldo innamorati di lei la inseguiranno. Quest’ ultimo per mezzo di una fonte si disinnamora, mentre Angelica si innamora di egli. Ludovico Ariosto – Orlando Furioso Seguito spirituale dell’Orlando Innamorato, sempre scopo encomiastico. 46 canti in ottave. Contesto ciclo bretone-arturiano. Tema della follia, delle pene d’amore e della grandezza della stirpe di Ettore. [XVI Secolo] Niccolò Machiavelli – Il principe Trattato di 26 capitoli indirizzati a Lorenzo de’Medici e al duca d’Urbino. Descrive tipologie di principati ereditari, nuovi misti, nuovi civili e nuovi ecclesiastici. Parla del problema dei mercenari che Firenze non si può permettere e di come Borgia sia riuscito a sfruttare questa cosa a suo vantaggio, elogiandolo. I principi sono colpevoli di virtù e fortuna (riprende questo discorso in Clizia). Baldassarre Castiglione – Cortegiano Trattato/manuale per cortigiani, dedicato ad Alfonso Ariosto, cortigiano per eccellenza. Dialoghi nel salotto della duchessa Elisabetta. Conte Ludovico di Canossa (dialogia) esprime il suo concetto di virtù, accennando alla cosiddetta sprezzatura, ovvero, la capacità di essere disinvolti e naturali nel “palcoscenico” della corte. La donna di palazzo deve essere aggraziata, bella, spiritosa,
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