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Letteratura italiana del Cinquecento e del Seicento, Schemi e mappe concettuali di Italiano

Schemi su Petrarchismo e Gaspara Stampa, Torquato Tasso e principali opere, Barocco italiano e Marino

Tipologia: Schemi e mappe concettuali

2020/2021

Caricato il 17/03/2022

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angelo-mastrilli 🇮🇹

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Scarica Letteratura italiana del Cinquecento e del Seicento e più Schemi e mappe concettuali in PDF di Italiano solo su Docsity! I tendenza, già evidente alla fine del Trecento, ad assumere il Canzoniere di Petrarca come fonte di ispirazione per i poeti delle generazioni successive Nel Cinquecento, diventa qualcosa di più e di diverso da una generica tendenza all'imitazione di Petrarca il Canzoniere viene assunto come punto di riferimento non solo per il tema amoroso, ma anche per la rappresentazione della realtà: le caratteristiche della donna amata, i conflitti interiori del poeta, il contrasto fra sensualità e aspirazioni ascetiche diventano nel Cinquecento luoghi comuni infinitamente variati e ripetuti che adottano il repertorio di senhal e di metafore creato da Petrarca Dal punto di vista teorico, nelle sue opere Asolani e Prose della volgar lingu, egli addita esplicitamente in Petrarca il modello da imitare per chi voglia raggiungere la perfezione stilistica Dal punto di vista concreto, Bembo fornisce il modello di produzione poetica con il suo “canzoniere“ il Canzoniere diventa un modello di perfezione linguistica insuperabile, per cui il linguaggio petrarchesco diventa il linguaggio della lirica italiana, a cui tutti gli autori sono in qualche modo tenuti a uniformarsi Donna emancipata, esempio di grande dinamicità intellettuale la sua vita fu segnata da molti amori; uno di questi la turbò profondamente: la vicenda sentimentale con il conte Collaltino di Collalto, che durò circa tre anni e che si concluse con una rottura che spinse la poetessa ad affrontare una crisi religiosa troviamo testimonianza di ciò nelle Rime, pubblicate dalla sorella poco dopo la morte dell’autrice a soli 31 anni, che costituiscono uno dei canzonieri più importanti del ‘500 Gaspara riesce infatti a piegare le tecniche retoriche dell’epoca a un autobiografismo schietto con risultati di sorprendente modernità psicologica e sincerità sentimentale La società aristocratica ripropone come modello della poesia Petrarca (sonetti monotematici: amore), Boccaccio come modello della prosa. Petrarchismo: rimatrici non caste (amore adultero o peccato di lussuria), che piangono il loro passato e spesso finivano in convento Nel processo di cristallizzazione del linguaggio lirico italiano (affermazione del volgare sul latino) giocò un ruolo di primaria importanza il veneziano Pietro Bembo -Vittoria Colonna -Michelangelo Buonarroti -Gaspara Stampa -Isabella di Morra (uccisa dai fratelli in un castello della Calabria) Venezia del ‘500: donna honesta (certo livello sociale e culturale, o sposate, o celibi caste); prostituta (commercio con più homini, basso livello, tollerata da Venezia); cortesana (livello medio, di livello culturale alto, ma senza marito, che intratteneva relazioni con più uomini). Gaspara Stampa Petrarchismo Nasce a Padova nel 1523 da una famiglia milanese benestante, ma non nobile, e si trasferisce a Venezia alla morte del padre I I I Torquato TassoNasce a Sorrento l’11 marzo 1544 da Bernardo Tasso, poeta cortigiano (autore tra l’altro di un poema cavalleresco di grande successo, l’Amadigi) e nobile veneziano di origini bergamasche, e da Porzia de’ Rossi nobildonna pistoiese fino ai 10 anni studia a Napoli, ma nel 1554 si trasferisce a Roma per ricongiungersi al padre; avviene così la traumatica separazione dalla madre, che non avrebbe più rivisto (morirà due anni dopo, quando Tasso avrà 12 anni) e che avrebbe segnato tutta la sua vita interiore Dopo un soggiorno a Bergamo, nel 1557 Torquato segue il padre ad Urbino presso i Della Rovere e nel 1559 si trasferisce a Venezia Si reca quindi a Padova, dove incomincia a frequentare i corsi di filosofia ed eloquenza ed entra in contatto con gli ambienti aristotelici Nel 1562 si stabilisce a Bologna, avviato dal padre agli studi di legge; ma poco dopo, deve abbandonare la città e torna a Padova, dove è ammesso nell’Accademia degli eterei Nel 1565 viene assunto alle dipendenze della famiglia d’Este e fa il suo ingresso presso la corte di Ferrara; sono anni felici della vita di Tasso, ma anche segnati dal dolore per la morte del padre Nel 1572 il poeta passa alle dirette dipendenze del duca Alfonso II, al quale dedicherà il poema eroico Goffredo (la futura Gerusalemme liberata), concluso nel 1575. Nel 1573 ha intanto riscosso un grande successo con la rappresentazione del dramma pastorale Aminta, mentre fiorisce la sua lirica d’amore Intorno alla metà degli anni 70 l’equilibrio artistico ed esistenziale del poeta entra in crisi: Tasso sottopone due volte il poema al vaglio del tribunale dell’Inquisizione, che si pronuncia sempre a favore dell’ortodossia cattolica del poema; gravi sofferenze gli vengono procurate invece dalle critiche di alcuni letterati accademici Nel frattempo si vanno deteriorando i rapporti tra il poeta e il resto della corte ferrarese. La situazione precipita quando, avendo l’impressione di essere spiato, Tasso aggredisce un servo con un coltello; per questo viene allontanato dalla corte e rinchiuso nel convento di San Francesco Dopo essere evaso da quel soggiorno forzato e aver incominciato un periodo di peregrinazioni, nel 1579 Tasso decide di tornare a Ferrara, facendo la sua comparsa a corte nell’imminenza delle nozze del duca Alfonso Poiché gli sembra che l’accoglienza ricevuta non sia adeguata al suo merito, preso dal timore di non poter riottenere la posizione prestigiosa di cui aveva goduto in precedenza, Tasso esplode in una plateale crisi di nervi e incomincio a inveire contro il duca stesso Ottiene finalmente la liberazione grazie a Vincenzo Gonzaga, signore di Mantova, città in cui si trasferisce Gli ultimi anni trascorrono fra Roma e Napoli nel 1593 viene pubblicata la Gerusalemme conquistata la nuova stesura del poema Per togliere di mezzo un personaggio che, autodenunciatosi all’Inquisizione come sospetto eretico, rischia di compromettere l’immagine della corte, il duca ordina che Tasso venga internato nell’ospedale di Sant’Anna, dove il poeta sarebbe rimasto rinchiuso per sette anni Nel 1595, gravemente ammalato, viene ricoverato nel monastero di Sant’Onofrio, sul Gianicolo, dove morirà il 25 aprile dello stesso anno. Viene seppellito nella chiesa del convento, dove sono tuttora conservate le sue ossa
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