Scarica Politica Medievale: Conflitto Papato-Impero - Marsilio, Dante e Petrarca e più Appunti in PDF di Letteratura Italiana solo su Docsity! LETTERATURA POLITICA DURANTE IL MEDIOEVO La politica medievale è caratterizzata dal contrasto tra papato e impero: l'uno avanza pretese di influenza sull'altro. Il Concordato di Worms del 1122 porrà fine alla secolare questione. I primi letterati che approfondiranno il tema politico sono Marsilio da Padova e Dante Alighieri; l'uno con posizioni diverse rispetto all'altro. - MARSILIO DA PADOVA All'interno del Defensor pacis (1224) dichiara conclusa la parabola teocratica, il papato dovrà mettersi da parte a favore della legge. Marsilio si fa portavoce del pensiero moderno della rappresentatività del potere politico: il popolo affida il potere nelle mani di un governante che lo rappresenterà. - DANTE ALIGHIERI All'interno del De Monarchia*propone l'alternativa pacificatrice tra regalisti e teocratici: entrambi devono convivere nella guida politica. *Il De monarchia è composto da 3 libri, scritto in latino, con periodare complesso. LIBRO I: Dante dimostra la necessità del potere imperiale LIBRO II: Dante sostiene che il potere imperiale spetta a Roma di diritto (non a caso Gesù è nato durante l'impero di Tiberio) LIBRO III: Dante propone l'immagine dei due soli [in origine Papa Innocenzo III aveva paragonato il Papa al sole e l'imperatore alla luna], entrambi con competenze diverse (Papa garante della felicità eterna, Imperatore garante della felicità terrena), ma entrambi necessari. LA POLITICA IN PETRARCA Diversamente dall'Alighieri, Petrarca non farà mai politica attiva poiché umanista intransigente. Secondo il poeta ogni forma di governo è valida se ha come obiettivo il bene comune, a variare saranno solo gli strumenti utilizzati per raggiungerlo. In realtà Petrarca si sbilancerà sul versante politico quando sceglierà di appoggiare il programma di Cola di Rienzo che comunque mal interpretò. Cola, infatti,escludeva la possibilità della coesistenza al potere del popolo,papato e impero, come nelle speranze del Petrarca. Una volta presa Roma nel 1347 il progetto di Cola fallirà a seguito della liberazione (spinta dalla pietas) delle famiglie spodestate dei Colonna e degli Orsini, che lo faranno arrestare. Il pensiero politico del Petrarca è evidente in due testi: 1 epistola a Nicolò Acciaiuoli (vescovo di Firenze) contenuta nella raccolta delle Epistole Familiari** 2 Res publica administranda (epistola al signore di Carrara) contenuta nelle Epistole Senili** **LE EPISTOLE rientrano, insieme al Secretum e al Canzoniere, nel grande progetto autobiografico che Petrarca punta a realizzare; esse nascono dall'ispirazione data al poeta dalla lettura delle Familiares di Cicerone; attraverso la loro scrittura Petrarca rilancia il genere dell'epistolografia. Si dividono in 4 raccolte d'autore: , ha spiegato che tale contraddittorietà è solo apparente, poiché per rispetto alla fiorentinità di Dante il Salutati non gli si oppone, in secondo luogo, per Salutati, colui che ottiene il consenso popolare può governare legittimamente poichè voluto dal popolo stesso. L'aretino Leonardo Bruni scriverà molto sulla Repubblica fiorentina: Sulla costituzione dei fiorentini, Laudatio fiorentinae urbis (una lode alla città di Firenze come città della cultura), Historiarum populi fiorentini (elogio alla Repubblica). Con la caduta della Repubblica fiorentina e l'ascesa dei Medici, la realtà delle signorie sarà sostituita da quella dei principati.