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Letteratura Spagnola 1 - Parte 6 - Celestina, Appunti di Letteratura Spagnola

Letteratura Spagnola 1 - Parte 6 - Celestina - Federico II - Cerullo

Tipologia: Appunti

2019/2020
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Caricato il 01/05/2020

RGeMars..
RGeMars.. 🇮🇹

4.1

(16)

27 documenti

Anteprima parziale del testo

Scarica Letteratura Spagnola 1 - Parte 6 - Celestina e più Appunti in PDF di Letteratura Spagnola solo su Docsity! Acto Primero — Primo Atto Ad ogni atto precede una piccola didascalia che funge da riassunto di ciò che accade. La prima scena vede già insieme Calisto e Melibea nel giardino. -CALISTO: En esto veo, Melibea, la grandeza de Dios. CALISTO: In questo vedo, Melibea,la grandezza di Dio. MELIBEA.- (En qué, Calisto? MELIBEA- In cosa,Calisto? CALISTO.- En dar poder a natura que de tan perfecta hermosura te dotase, y hacer a mi, inmérito, tanta merced que verte alcanzase, y en tan conveniente lugar, que mi secreto dolor manifestarte pudiese [...]. CALISTO.- Nel dar potere alla natura di dotarti di tanta bellezza,.e dare a me in merito,tanta fortuna da poterti vedere.in un luogo cosi conveniente, in modo da farti manifestare il mio segreto dolore. Senza dubbio, incomparabilmente è maggiore questo premio che il servizio,sacrificio e devozione e tutte le opere mie che io ho offerto a Dio. Chi altro potè vedere in vita un corpo glorificato come quello che io vedo adesso. Sono sicuro che i santi gloriosi che si dilettano nella visione divina,non godano adesso come me di fronte a te. Però,e questa è la tristezza in cui differiamo, loro puramente si glorificano senza timore di cadere in qualche sventura ed io,confuso,già sono cosciente del tormento che la tua assenza mi causerà. (dichiarazione d'amore). Questo insieme di elementi cristiani e naturali è avvertita da Melibea come qualcosa di estremamente artificioso. Ed è la caratteristica principale di Calisto. Calisto imbevuto di letture di amor cortese e di indottrinamenti propri della tradizione dei cavalieri,vorrebbe essere un cavaliere e comportarsi come tale,ma non ci riesce,sbaglia sempre l'atteggiamento. Questo è il vero tema dell'opera (per quanto riguarda questo personaggio): Calisto aspira ad essere cavaliere, vuole essere un perfetto cortigiano ma non ci riesce perche è confuso,perplejo, perchè è troppo giovane e guidato dall'istinto. La missione che avrà Sempronio sarà quella di fargli capire che non è innamorato di Melibea ma che semplicemente vuole portarsela a letto. Sempronio per farglielo capire da un lato cercherà di convincerlo dicendogli che è superiore alle donne in quanto uomo (non può avere l'immagine petrarchesca che vede Laura,se ne innamora e soffre), deve avere un altra immagine di lui,come uomo bello,astuto,ricco che può avere tutte le donne e non può soffrire per una sola. Calisto non riesce a capire e c'è bisogno dell'intervento della Celestina che gli farà capire che non solo può amarla e soffrire per lei, lui può anche vedere e incontrarla (previo pagamento). Ambiguità:quest'opera è piena di ambiguità e lo sono anche queste prime righe di dialogo. Il primo elemento di ambiguità riguarda quella che volgarmente viene definita “location”, lo spazio in cui si trovano i ragazzi. Questi si trovano nel giardino di Melibea: risulta ambiguo perchè al tempo i ragazzi avevano occasione di incontrarsi solo in chiesa o all'uscita di quest'ultima e risulta anormale quindi che Calisto si trovasse nel giardino di Melibea senza che nessuno se ne accorgesse. Questo elemento che sembra forviante è in realtà importante perchè negli altri punti della storia in cui Calisto incontrerà Melibea nel suo Giardino,Calisto dirà che è difficile entrarvici per la presenza di un cancello/Muro (richiederà l'ausilio di una scala). Nella prima scena però Calisto è già nel giardino: alcuni critici hanno ritenuto che si potesse trattare di un errore di traduzione e che in realtà Melibea sarebbe stata raggiunta in Piazza da Calisto dopo l'uscita dalla chiesa. Altro elemento ambiguo: I due si chiamano per nome nonostante non si conoscano[En esto veo Melibea la grandeza de dios/en que Calisto]. MELIBEA.- (Por gran premio tienes éste, Calisto? MELIBEA.- Questo è il premio che pensi di meritare, Calisto?[Addirittura,Calisto]. CALISTO.- Téngolo por tanto, en verdad, que si Dios me diese en el cielo silla sobre sus santos, no lo tendria por tanta felicidad. CALISTO.- Io reputo cosi bello stare qui con te che se în questo momento Dio mi desse la sua sedia tra i santi.io non accetterei pur di stare con te. MELIBEA.- Pues aun mas igual galardòn te daré yo si perseveras. MELIBEA.- /o ti darò un premio più grande se continui. Frase a doppia uscita: Una positiva e una negativa(compiacenza/ironia)- se continui ti meno. Nel momento in cui ci troviamo nel testo non conosciamo il personaggio di Melibea quindi non sappiamo lei che tipo di interpretazione sta dando a quella frase. ambiguità per il momento in cui avviene,per il luogo in cui avviene e per la sottile ironia che lo determina: non è totalmente chiaro se Melibea sia compiaciuta da quello che dice Calisto o semplicemente il suo atteggiamento la disgusti. Dalle poche righe di questo dialogo si comprende che i personaggi hanno incarnato il codice cortese ma che allo stesso lo sfidano,ne sono estranei. L'uso del linguaggio di Calisto ( En este veo la grandeza de Dios) riflette il linguaggio dei poeti cortesi con l'idea del tormento/condanna all'amore, ideali che Calisto in realtà non incarna. Questo ci ricollega direttamente ai Peccati Capitali:non è casuale che Calisto per descrivere la bellezza di Melibea e la gloria che lui possiede nella visione di Melibea faccia riferimento al mondo della religione. Questo si ricollega direttamente al secondo dialogo importante del primo atto che porterà a vedere Calisto come un bestemmiatore. Calisto è cristiano e conosce il mondo della religione ma è come se Calisto non avesse capito qual'è il limite tra l'amare Dio e l'amare una donna. Melibea invece è una donna che disdegna le attenzioni di Calisto perchè l'onore femminile risiede proprio nel rifiuto verbale all'uomo. Una donna non può cedere al primo corteggiamento altrimenti tutto il suo onore(virtù) è perduto: Melibea definisce Calisto un cafone, parla del suo approccio come un "amore illecito" perchè non è pubblico ma "sussurrato all'orecchio". La maniera lecita di confessare un amore nel 1500 era quello di utilizzare un intermediario o chiedere la mano della donna attraverso il Padre che doveva acconsentire.Questo Melibea lo sa: il lettore non capisce se "gioca" perchè ha piacere nell'essere sedotta in questo modo, libera dalle restrizioni sociali, oppure se davvero tiene a questi valori. Il secondo dialogo, quello tra Calisto e Sempronio assume dei tratti di ostilità sia tratti di fratellanza. Il secondo dialogo è molto più ampio,sviluppato filosoficamente tra due mondi che si schierano,quello di Calisto neoinnamorato e quello di Sempronio,più materialista: Calisto incarna la visione cortese/umanista invece Sempronio incarna la visione materialista/rinascimentale. SEMPRONIO : Mira Nero de Tarpeya a Roma còmo se ardia; gritos dan nifios y viejos y él de nada se dolia. A partire da questa scena Sempronio è invitato a candare perchè Calisto sa che la musica allieta il cuore. Però appena Sempronio fa riferimento alle fiamme che bruciarono Roma,immagine utilizzata molto dal codice cortese,Calisto lo interrompe (mettendo in evidenza la sua impazienza) dicendo che il suo fuoco è più forte delle fiamme che bruciarono Roma. SEMPRONIO.- (No me engafio yo, que loco està este mi amo). SEMPRONIO:-(Non mi inganno, il mio padrone è completamrente pazzo). [Le parentesi,trattandosi di una specie di opera teatrale,stanno ad indicare un pensiero del personaggio che inevitabilmente si trasforma in qualcosa che viene detta solamente al pubblico/lettore]. Calisto gli chiede cosa stia mormorando e quindi Sempronio cerca di capire lo stato emotivo del suo padrone. SEMPRONIO.- Digo que (como puede ser mayor el fuego que atormenta un vivo que el que quemò tal ciudad y tanta multitud de gente? SEMPRONIO.- Chiedo,come può essere mai superiore il fuoco che arde dentro di te rispetto al fuoco che distrusse una città e molte persone? Siamo di fronte ad uno scontro filosofico: da un lato c'è l'emotività di Calisto contro la ragione di Sempronio. CALISTO.- (Còmo? Yo te lo diré.[...Jla gloria de los santos. CALISTO.- Perchè è molto superiore il dolore continuo rispetto a quello che uccide in un colpo.è maggiore il dolore di una fiamma che ti arde ogni giorno rispetto all'incendio repentino che uccide tutti senza rendersene conto.è la stessa differenza che esiste tra l'apparenza e l'esistenza( Calisto da conto all'apparenza,a quello che non c'è, Sempronio invece da conto al tangibile,a ciò che si può toccare con mano) tra il vivo e ciò che è rappresentato,tra l'ombra e il materiale.c'è questa differenza tra il fuoco di cui parli rispetto al mio che brucia anche dentro.Se il Purgatorio ha queste fiamme io farei di tutto per andarci perchè il dolore che provocherebbe il Purgatorio sarebbe inferiore rispetto a quello che provo io. Sempronio però di fronte a questa spiegazione ritorna a parlare con il pubblico: SEMPRONIO.- (jAlgo es lo que digo! jA mas ha de ir este hecho! No basta loco, sino hereje.) SEMPRONIO.-(Ho ragione a dire questo,non è soltanto pazzo,è eretico.) Peccato capitale: Sempronio si è convinto che Calisto sia così fuori di sé da poter da un momento all'altro bestemmiare,prossimo alla blasfemia/fare un discorso filosofico basato sullo sminuire il potere di Dio. Calisto va contro il principio di uguaglianza degli uomini mettendosi al di sopra di tutti( il suo fuoco arde più di quello che bruciò Roma). Dio,nella sua incarnazione,Gesù Cristo, è l'unico che può porsi sopra gli altri uomini: Calisto,mettendosi al di sopra degli altri si sta paragonando a Dio. Sempronio fiuta questa cosa dalle parole di Calisto e questo ci fa capire quando Sempronio in realtà sia un uomo scaltro e colto. Definisce Calisto Eretico (che al tempo era paragonabile all'essere un criminale). Un altro elemento caratterizzante di Calisto è la sua ira (pecca di ira). CALISTO.- éNo te digo que hables alto cuando hablares? (Qué dices? CALISTO.-Non ti ho detto di parlare ad alta voce? Che stai dicendo? SEMPRONIO.- Digo que nunca Dios quiera tal, que es especie de herejia lo que ahora dijiste. SEMPRONIO.-Dico che quello che hai detto,.da un certo punto di vista, è un eresia. CALISTO.- Por qué? SEMPRONIO.- Porque lo que dices contradice la cristiana religion. SEMPRONIO.-Perchè quello che dici contraddice la religione cristiana. CALISTO.- Qué a mi? Calisto non si rende conto di ciò che dice:ha assimilato i valori cortesi ma non è capace di gestirli perchè troppo giovane,materialista ed egocentrico. SEMPRONIO.- (Tu no eres cristiano? SEMPRONIO.-Tu non sei cristiano? Nel prossimo passo Calisto non risulta solo eretico,bestemmia. CALISTO.- jYo? Melibeo soy y a Melibea adoro, y en Melibea creo y a Melibea amo. CALISTO.-Io sono Melibeo e Melibea adoro,e credo in Melibea e amo Melibea. Secondo l'idea cortese(Dante/Petrarca) la donna non è Dio ma è solo un mezzo CALISTO.- Torpe cosa es mentir el que ensefia a otro, pues que ti precias de loar a tu amiga Elicia. CALISTO.-Se non sbaglio anche tu hai una debolezza verso Elicia. Sempronio non può essere innamorato di Elicia,è un rapporto diverso. SEMPRONIO.- Haz tù lo que bien digo y no lo que mal hago. SEMPRONIO.-Fai_ bene quello che dico e non fare male quello che faccio(ascolta il consiglio senza curarti di ciò che faccio io). CALISTO.- {Qué me repruebas? CALISTO.-Cosa mi rimproveri? (Qui parte il discorso materialista di Sempronio) SEMPRONIO.- Que sometes la dignidad del hombre a la imperfecciòn de la flaca mujer. SEMPRONIO.- Sottometti la dignità dell'uomo(maschio)all'imperfezione della fragile donna. CALISTO.- (Mujer? jOh grosero! jDios, Dios! CALISTO.-Donne?Cafone! (Ammonisce il modo di Sempronio di parlare delle donne). SEMPRONIO.- Y asi lo crees, o burlas? SEMPRONIO.-Lo credi davvero o stai scherzando? CALISTO.- (Que burlo? Por Dios la creo, por Dios la confieso y no creo que hay otro soberano en el cielo aunque entre nosotros mora. CALISTO.- SEMPRONIO.- (;Ja, ja, ja! { Oiste qué blasfemia? {Viste qué ceguedad? ) SEMPRONIO.-(Hai visto che bestemmia?Hai visto che cecità?) CALISTO.- (De qué te ries? CALISTO.-Cosa ridi? SEMPRONIO.- Riome, que no pensaba que habia peor invencion de pecado que en Sodoma. SEMPRONIO.-Io pensavo che il luogo in cui i peccati avessero il loro trionfo fosse Sodoma. Dopo Sodoma e Gomorra,città possedute dal demonio,Sempronio pensava di aver visto tutto. Invece Sempronio vede in Calisto un nobile ,o presunto tale, “cristiano” che bestemmia. CALISTO.- èCéòmo? (Calisto continua a non capire) SEMPRONIO.- Porque aquellos procuraron abominable uso con los angeles no conocidos y ti con el que confiesas ser Dios. Sempronio racconta gli avvenimenti di Sodoma dove gli angeli vennero posseduti sessualmente: Gli angeli vengono prima sessualizzati e poi vengono violentati(figli di Dio sessualizzati-culmine del peccato). Sempronio spiega a Calisto che lui sta agendo in modo peggiore: Lui non se la prende con gli angeli (non paragona Melibea ad un angelo) ma la paragona a Dio. Quindi se Calisto fosse stato a Sodoma se la sarebbe presa con Dio (questo rende Calisto peggiore dei peccatori di Sodoma). Questa frase paradossalmente fa sorridere Calisto perchè risulta un esagerazione,prendendosela poi con Sempronio: CALISTO.- jMaldito seas!, que hecho me has reir, lo que no pensé hogafio. CALISTO.-Maledetto,mi hai fatto ridere[...]. Calisto reagisce così perchè per il codice cortese sa che l'amante innamorato non può ridere ma è condannato al pianto eterno. Ridere alle battute di Sempronio significa non riuscire a seguire quel codice, infatti incolpa Sempronio per aver scherzato. SEMPRONIO.- iPues qué?, jtoda tu vida habias de Ilorar? SEMPRONIO.- E dovevi piangere tutta la vita? [...] CALISTO.- Pues, iquién yo para eso? CALISTO.-Chi sono io per non soffrire?(Perchè dici che non devo soffrire?) SEMPRONIO.- (Quién? Lo primero eres hombre y de claro ingenio; y mds, a quien la natura dotò de los mejores bienes que tuvo.[...] SEMPRONIO.-Chi sei?Prima di tutto sei un uomo e sei molto intelligente;In più la natura ti ha dotato delle piu grandi fortune:bellezza, grazia, robustezza,forza,scaltrezza.e al dilà di questo, la fortuna è stata così benevola perchè come appari fuori sei anche dentro. È una frase particolare perchè questa frase viene riservata alle donne: Nella concezione cortese/rinascimentale una donna bella è anche una donna buona(non esiste la concezione della donna bella e malvagia). Se un uomo incontrava una donna di bell'aspetto (anche di sfuggita) doveva credere che anche il suo animo fosse gentile e nobile. Sempronio applica questa descriptio puellae ad un ragazzo. Sempronio è però invidioso di Calisto: [...]Porque sin los bienes de fuera, de los cuales la fortuna es sefiora, a ninguno acaece en esta vida ser bienaventurado. Y mds, a constelaciòn de todos eres amado. L..]Perchè senza i beni esteriori, per il quale incide la fortuna, nessuno sarebbe fortunato. Per questo sei amato da tutti. Sempronio sa che Calisto è amato da tutti per il suo lignaggio. CALISTO.- Pero no de Melibea[...] CALISTO.-Però non da Melibea. Tutto quello in cui tu mi hai gloriato,Sempronio, lo è di più Melibea. Guarda quanto è nobile e antico il suo lignaggio(Calisto aggiunge sempre un epiteto per Melibea),i/ grandissimo patrimonio,el excelentisimo ingenio, las resplandecientes virtudes, la altitud e inefable gracia, la soberana hermosura[...] Melibea: In questo di scorso si apre l'idea che i due amanti non cercheranno il matrimonio. All'apparenza niente impedisce il matrimonio ma c'è un riferimento all'antichità del lignaggio di Melibea e un riferimento al fatto che proprio Melibea non si innamorerà di Calisto. (Melibea “custodisce”un segreto che ha a che vedere con temi Sociali). La Descriptio Puellae che fa Calisto è convenzionale a certi canoni dell'amore cortese. Sempronio è stanco delle convenzioni dell'amore cortese e suggerisce a Calisto di fare riferimento alla Celestina che avrebbe potuto risolvere il suo male. Calisto se volesse comportarsi davvero da uomo cortese dovrebbe rifiutare questa intermediazione, invece si accende in lui un desiderio lussurioso. Gli incontri/dialoghi tra Calisto e Melibea e quello tra Calisto e Sempronio sono avvenuti in spazi nobili,spazi in cui bisogna rispettare dei codici. Lo spazio è un aspetto molto importante perchè determina il linguaggio. Il dialogo successivo,quello tra Sempronio e Celestina,si svolge a casa di Celestina. Lo spazio viene presentato come una locanda,in realtà è un bordello Questo è un marco del Ser, la sta definendo ‘vecchia puttana”,addirittura le cose si animano per connotarla. Dopo il marco del ser, passa al marco dell'azione,descrivendo tutto quello che faceva la Celestina nel proprio laboratorio per ingigantire il suo senso di magia. Parmeno parla a Calisto in un ambiente di cultura alta,in cui la magia non può entrare e attinge invece alla cultura popolare in cui la gente crede davvero. L'effetto è che il limite tra l'una e l'altra si assottiglia: Parmeno fa entrare la cultura popolare in un luogo di cultura alta. Mentre Parmeno parla spiega anche tutti i passaggi che utilizzava la Celestina per creare le sue pozioni. Calisto,che dovrebbe esserne schifato,ne resta invece affascinato perchè pensa che questo possa permettergli di avere Melibea. Calisto che fa parte della classe nobile è affascinato dalla cultura popolare. 2 Atto: In questo atto Calisto soffre l'amore per Melibea da vero cavaliere cortese; 3 Atto: Atto occupato da Celestina e Melibea. La protagonista in questo dialogo è la Celestina; 4 Atto: La protagonista è Melibea. 3 Atto Nei dialoghi tra Sempronio e Celestina l'elemento fondamentale è la franchezza. [Nell'opera vengono utilizzati molti proverbi]. Una caratteristica fondamentale del personaggio della Celestina è quello di conoscere sempre il lato debole delle persone (la loro debolezza). In questo terzo atto si capisce la vera importanza del denaro per la Celestina:il denaro è il vero Dio per la Celestina ed è ciò che muove tutte le cose. In questo capitolo si capisce che la Celestina fa uso di arti magiche: la Celestina attraverso la “magia” soddisfa i desideri delle persone che vogliono vedere nella Celestina una fattucchiera. Questo testo e rivolto sia ad un pubblico che desidera leggere di amore, di riscatto sociale ( come vediamo nel personaggio di Sempronio) e di magia e occulto. [*Gli animali che utilizza la Celestina nei suoi intrugli nell'immaginario collettivo sono associati al male e alla magia nera]. La Celestina prepara questa pozione che viene poi applicata sul cordoncino(?) Questa pozione però è una farsa (Celestina fattucchiera). Molti riferimenti a questo rituale a cui la Celestina fa spesso riferimento sono attinti dalle sacre scritture, filosofia greca (magia nera) e altri appartenenti alla cultura popolare. La Celestina vuole impressionare chi la guarda preparando questa pozione. Elicia infatti resta impressionata. Il terzo atto confluisce nel 4 Atto (La Celestina deve recarsi a casa di Melibea per parlarle di Calisto). Se nel capitolo precedente abbiamo visto una Celestina sicura di se in questo capitolo la narrazione lascia spazio ad una Celestina più sobria e lucida (monologo che mette in evidenza la psicologia del personaggio). [Tutte le frasi magiche dette dalla Celestina nel capitolo precedente non hanno alcuna funzionalità,servono solo per fare scena]. Questo cambiamento di atteggiamento suggerisce una multidimensionalità del personaggio (i personaggi presentano più sfaccettature). Questo monologo fa fuoriuscire la parte logica e razionale della Celestina che comincia a dubitare della sua sicurezza. [Nel dialogo tra la Celestina e la madre di Melibea, Alicia, si evince che i due personaggi si conoscono anche se Alicia finge di non conoscerla]. Nella Celestina i personaggi non sono mai sicuri di loro stessi e delle loro azioni.Questo è un elemento puramente rinascimentale/umanista dove il mondo ha perduto Dio e gli uomini solo lasciati a loro stessi e alle loro azioni. Questo causa in loro uno stato di confusione. Celestina appare quindi insicura,non sa se entrare a casa di Melibea oppure non entrare ma apparire poi agli occhi di Calisto e Sempronio come l'ingannatrice di cui tutti parlano. Qui si comprende l'importanza del monologo in quest'opera: il monologo è complementare al personaggio,fa comprendere la profondità e la reale psicologia del personaggio. Celestina,arrivata a casa di Melibea incontra Lucrecia,la serva di Melibea (inizialmente è un personaggio marginale che assumerà poi un ruolo funzionale alla narrazione). I Servi nell'opera hanno un ruolo specifico,quello di accompagnatori e consiglieri, di osservatori delle vicende da un altra prospettiva. Lucrecia descrive la Celestina alla sua padrona per quello che fa (profumi,unguenti etc) e per come si presenta (vecchia,con una cicatrice sull'occhio) ma non pronuncia mai il suo nome perchè risulterebbe una bestemmia (agli occhi di Lucrecia la Celestina rappresenta il demonio). Qualcosa nella famiglia di Melibea non è presente nella famiglia di Calisto. C'è una visione del demonio molto più profonda (Lucrecia infatti crede che la Celestina faccia paura a questa famiglia). La Celestina riesce ad entrare a casa di Melibea con la scusa della vendita delle stoffe (la famiglia di Melibea non può negare alla Celestina di entrare in casa loro poiché fanno parte di una famiglia ricca e devono aiutare chi non lo è). Anche qui si ripete la struttura a triangolo dei dialoghi: 1 triangolo: Celestina ->Melibea->Alicia (che esce dalla scena per prendere i soldi per pagare le stoffe vendute dalla Celestina). Il triangolo diventa quindi: Celestina->Melibea->Calisto. Nella conversazione tenuta da Melibea e Celestina, Melibea si comporta come una falsa ingenua: Come Calisto si atteggia a cavaliere cortese,cercando di incarnare degli ideali che non rispecchiano in realtà il suo modo di agire, così Melibea finge di non necessitare la seduzione amorosa. La Celestina cerca di capire quale sia il punto debole di Melibea: Inizia un discorso chiamato “Philocaptio”’,captare l'amore, cerca di capire quale parte dell'animo della ragazza colpire. La Celestina quindi inizia a stuzzicare la vanità di Melibea. In seguito le chiederà un favore (Melibea,essendo una donna nobile non può rifiutare perchè andrebbe contro il codice comportamentale): inizia così a parlarle di un uomo “malato” (d'amore) che solo con la sua parola (quella di Melibea) può essere salvato. Melibea,non può tirarsi indietro (per il codice d'onore),e seppur arrabbiata per la richiesta, la situazione le fa compassione, dice di essere lusingata dal fatto che la sua parola possa guarire qualcuno e le chiede di sapere di più. La Celestina capisce che Melibea si sta comportando come una nobile cortese e la asseconda dicendole che la sua bellezza esteriore corrisponde ad una grande bontà d'animo (ideale di donna cortese bella sia esteriormente che interiormente). Melibea però,quando sente pronunciare il nome di Calisto si tira indietro perchè quest'ultimo ha violato tutte le regole cortesi del corteggiamento. Celestina allora trova un altro modo per convincere Melibea: le dice che non aveva intenzione di offenderla, che Calisto in realtà non sta male per amore ma per un “mal di denti” ed ha bisogno di una preghiera di Melibea per farlo guarire (in quanto nobile fa dei piccoli miracoli). Cordoncino di Melibea: Dato che questo cordoncino ha attraversato luoghi come Roma e Gerusalemme (terre sante) può curare il dolore di Calisto. Melibea qui se la prende con Celestina per non averle detto subito che si trattava di un mal di denti e per averle fatto pensare si trattasse di una questione amorosa. Da questo momento in poi inizia una conversazione ambigua tra Celestina e Melibea che utilizzano il mal di denti di Calisto per parlare in realtà di lui e rendere la conversazione “lecita”. Celestina le dice che Calisto per questo male non smette di piangere. Melibea le chiede da quanto tempo il dolore vada avanti e la Celestina le risponde dicendole gli anni di Calisto (23) e non da quanto tempo va avanti il dolore: così facendo Melibea è venuta a conoscenza dell'età di Calisto. Preghiera di Melibea: La donna che concede all'uomo una preghiera rappresenta un Topos. Melibea si offre di scrivere la preghiera per Calisto ma dice di aver bisogno di tempo siccome non ricorda la preghiera a memoria ed ha bisogno della madre In Spagna (la cui prima opera moderna è sicuramente la Celestina) sono presenti elementi di tragicommedia. Fernando de Rojas decide di chiamare l'opera "tragicommedia" date le critiche che sostenevano l'idea che l'opera non avrebbe dovuto chiamarsi commedia ma tragedia,dato il finale tragico.In questo elemento metaletterario (letteratura che parla di se stessa) c'è una delle più grandi invenzioni della letteratura spagnola, la tragicommedia. Come ci si accorge nel testo di questo passaggio dalla commedia alla tragedia? Fernando de Rojas dissemina degli elementi che hanno la funzione di "profezie",che stanno ad indicare l'avvenire di qualcosa di negativo. [Medioevo: Il mondo aveva una configurazione magica,il sovrannaturale poteva manifestarsi in qualsiasi momento perchè era un mondo che incarnava una grande lotta tra il bene ed il male.] Uno degli elementi profetici posti da Fernando de Rojas è il segno della croce fatto dai personaggi ogni volta che incontrano la Celestina,per difendersi dalla sua figura che incarna il demonio. Un altro elemento profetico sono gli agiieros, i presagi (passaggio di un corvo,gufo,qualcosa di negativo detto da un personaggio). Quando la Celestina produce l'intruglio magico attingendo ad elementi malvagi è chiaro che fa riferimento ad elementi demoniaci che un cavaliere dovrebbe rinnegare/rifiutare. Invece Calisto accetta senza problemi la Celestina nella sua casa essendo cieco di fronte a questi segnali. Un altro segno profetico è il Cinturino di Melibea che questa regala alla Celestina (insieme alla preghiera che solo Melibea conosceva/ Preghiera e Cinturino servivano alla Celestina per curare il "mal di denti" di Calisto). Il Cinturino è l'esca che porterà Calisto a sborsare più soldi. Calisto trasporterà sul Cinturino tutta la sua impazienza a possedere Melibea tanto da far dire a Sempronio "Padrone, calmati che per amare questo cinturino non amerai Melibea". Calisto materializza/cosifica l'amore per Melibea trasferendolo sul suo cinturino. Poco dopo dirà "non ti uccidere per questo oggetto", incidendo la profezia. Da un altro punto di vista il cinturino assume un valore di reliquia (Le reliquie sono dei voti fatti dai credenti ad un determinato santo perchè ha fatto star bene qualcuno). Calisto,amando l'oggetto,si sta comportando come un eretico: ciò rappresenta l'ennesima bestemmia di Calisto da un lato,dall'altro ci da un segno di mal aguero perchè le reliquie rappresentano i morti. Da questo momento in poi c'è lo sviluppo di due piani narrativi: Una linea narrativa che segue la dimensione erotica cioè l'incontro tra Calisto e Melibea e un altra linea narrativa che segue la dimensione economica che riguarda Sempronio e Celestina ( Desiderio e Lussuria). Questi due piani narrativi stanno iniziando a sdoppiarsi. Il 7 atto si pone come spartiacque netto. La figura di Parmeno incarna un dubbio etico: aiutrare il padrone cacciando la Celestina o assecondare Calisto consegnandolo però al demonio. Questo conflitto nella Celestina è risolto con la promessa del Corpo di Areusa. Areusa è una prostituta. Areùsa,nonostante quello che fa,ha una propria personalità che la farà emergere dai personaggi secondari trasformandolo in un personaggio multidimensionale. -Commedia classica: Eroe/eroina che rappresenta un personaggio principale=multidimensionale (presentano molte sfaccettature) e i personaggi secondari. Una particolarità della Celestina è che i personaggi secondari hanno quella profondità psicologica che è propria dei personaggi principali. Su questo Foster (scrittore/critico) nel 1926, individuò una netta differenza dei personaggi: personaggi che sono "round",a tutto tondo, e personaggi "flat", piatti. I personaggi Flat sono destinati a restare piatti. Nella Celestina non tutti i personaggi secondari hanno un profilo piatto ma più Round. Areusa è un personaggio che sembra non volere la posizione in cui si trova. 7 Atto Celestina nel settimo atto si reca al bordello insieme a Parmeno per tenere fede al patto,concedergli Areusa. AREUSA.- ;Quién anda ahi? {Quién sube a tal hora en mi camara? AREUSA.-Chi è li che a quest'ora entra in camera mia? CELESTINA.- Quien no te quiere mal, por cierto; quien nunca da paso que no piense en tu provecho; quien tiene màs memoria de ti que de si misma: una enamorada tuya, aunque vieja. CELESTINA.-Colei che non farebbe mai del male per te,colei che ti conosce più di se stessa, una tua innamorata, anche se sono vecchia. Ritorna il tema della sessualità vecchia ma non estinta. AREUSA.- (jValgala el diablo a esta vieja, con qué viene como estantigua a tal hora!) Tia, sefiora, jqué buena venida es ésta tan tarde? Ya me desnudaba para acostar. AREUSA.-Che vada al demonio questa vecchia, come spunta fuori come un fantasma (creatura del demonio). Qual! buon vento,io mi stavo svestendo per andare a dormire. Questo dialogo è uno dei più spinti dell'intera commedia. L'inquisizione infatti eliminò questo capitolo perchè accadono delle cose che fanno riferimento alla promisquità della commedia, alla bisessualità “latente” della Celestina e per i contenuti pornografici della scena. CELESTINA.- {Con las gallinas, hija? Asi se harà la hacienda. jAndar, pase! Otro es el que ha de Ilorar las necesidades, que no tù. Hierba pace quien lo cumple. Tal vida quienquiera se la querria. CELESTINA.- Vai a dormire con le galline?Muoviti! Qualcun'altro dovrebbe lamentarsi,non tu.Lunga vita che fa atti di generosità (non andare a dormire perchè bisogna lavorare). AREUSA.- jJesù! Quiérome tornar a vestir, que he frio. AREUSA.-Gesù,voglio ritornare a vestirmi,che ho freddo. (La Celestina blocca con le mani Areusa per costringerla a non vestirsi per farla lavorare. Scena disturbante). CELESTINA.- No haràas, por mi vida, sino éntrate en la cama, que desde alli hablaremos. CELESTINA.- Non ti coprire, stai sul letto e parliamo li. AREUSA.- Asi goce de mi, pues que lo he bien menester, que me siento mala hoy todo el dia. Asi que necesidad, màs que vicio, me hizo tomar con tiempo las sdbanas por faldetas. AREUSA.- [...] sono stata male tutto il giorno. Dato che sono stata male la necessità di riposare ha vinto sul vizio perchè non ne posso più (moltoacasocometraduzione) La Celestina non può permettersi che Areusa non giaccia con Parmeno perchè questo farebbe saltare l'affare con Calisto. CELESTINA.- Pues no estés asentada/...] Déjame mirarte toda a mi voluntad, que me huelgo. CELESTINA.-No,non ti sedere (deve venerarla come una donna bellissima). Stenditi e mettiti sotto il lenzuolo che sembri una sirena ( sta per iniziare un dialogo che è lo specchio del dialogo tenuto dalla Celestina con Melibea,stuzzica la vanità della ragazza. Allo stesso tempo adesso stuzzica la vanità di Areusa. Dirà che è bella ma soprattutto dirà che è più bella delle nobili: essendo serva Areusa è invidiosa delle nobili perchè si truccano,posseggono gioielli e vengono sedotte dai cavalieri. Celestina conosce questa invidia e farà in modo da stuzzicare questo senso di rivalsa sociale). I vestiti che ti sei appena tolta sono caldi(fa riferimento al sangue caldo di Areusa in riferimento ad una forte passione) tu limpieza u otavio [...] que blancura (la Celestina sta descrivendo Areusa con qualità che differenziano un nobile da un non nobile: pelle candida, bianchezza etc. Le fa credere di essere più bella delle nobili). Fatti guardare tutta che salto sul letto. Questa scena è stata eliminata dall'inquisizione perchè ovviamente troppo spinta. Da questo momento in poi troviamo il rovesciamento della donna cortese. I personaggi stanno diventando più profondi. A livello diegetico è cambiato l’atteggiamento di Pàrmeno che all’inizio era un ostacolo per la vicenda (conflitto interno perchè conosceva la Celestina e sapeva che avrebbe potuto danneggiare Calisto - la definisce ‘’puta vieja”)che viene superato poi grazie al patto tra Celestina, Sempronio e Pàrmeno stesso ( Parmeno passa dall'essere un ostacolo provvisorio al non esserlo affatto dopo aver ottenuto il corpo di Areusa). [Quando Celestina parla con Melibea parla della bellezza d’animo mentre quando parla con Arèusa parla della bellezza delle carni.] La Celestina continua a rovesciare i canoni. L’ 8°atto è interlocutorio (presenta ancora una struttura a triangolo. Pàrmeno e Arèusa consumano questa notte d’amore. AI risveglio dei due, Pàrmeno scappa dalle braccia di Arèusa in quanto era caduto accidentalmente in un sonno profondo e pensa che Calisto potrebbe insospettirsi per un suo ritardo. Abbiamo un altro rovesciamento del canone cortese: i due amanti cortesi dopo la prima notte d’amore avranno un risveglio lento. Qui invece Pàrmeno è scappato via ed è pieno di sensi di colpa perché anche lui è caduto nelle grinfie della Celestina (in lui c’è sempre un conflitto tra una visone del mondo materialista e medioevale). Quando Pàrmeno torna a casa racconta della sua notte d'amore con Areusa a Sempronio. Sempronio teme che possa centrare qualcosa Melibea (torna il tema dell’innamoramento di Sempronio per Melibea). 9 Atto Il motivo portante di questo atto è il Carpe Diem (cogli l’attimo, goditi la gioventù finché c’è). Coloro che devono cogliere l’attimo sono i giovani che devono far si che la loro gioventù sia completa, unendo piacere fisico, spirituale e allegria; nell’età matura diventa più difficile godersi queste cose. Proprio per questo motivo Celestina voleva assistere al rapporto tra Arèusa e Pàrmeno, per godere di un qualcosa che lei non può più fare. Il capitolo si apre con un banchetto a casa di Celestina a cui partecipano Elicia, Arèusa, Sempronio, Pàrmeno e Celestina. In questo capitolo vi è un battibecco tra Sempronio ed Elicia perchè Sempronio utilizza parole troppo dolci per descrivere Melibea mentre Elicia la descrive come una ragazza molto brutta (Elicia è gelosa). Arèusa invece dice che Melibea si trucca in maniera eccessiva (caratterizzazione del personaggio per quello che fa/marca del fare) e inoltre la descrive col fisico di una donna di 50 anni,con i seni cadenti di una donna che ha partorito più volte. È evidente la gelosia di Arèusa nei confronti di Melibea [Eterocaratterizzazione del personaggio che è sempre stata descritta come una ragazza molto bella]. Attraverso questo dialogo vediamo come in realtà la bellezza di una persona venga stabilita in base alle ricchezze che possiede. Celestina per calmare gli animi apre un discorso sul Carpe Diem suggerendo di godersi la gioventù. Una frase da evidenziare pronunciata dalla Celestina è “godete dei vostri piaceri che finché siete a tavola il re non pone tasse”: Siamo in un periodo in cui il concilio di Trento ha revisionato i peccati. Il peccato di gola è considerato meno grave di quello di lussuria(Celestina sta ovviamente prendendo in giro gli uomini ecclesiastici perché sono spesso in carne). Il peccato di gola può essere fatto in pubblico mentre quello di lussuria deve essere praticato in luoghi privati. Questa frase della Celestina fa capire che Fernando De Rojas attraverso i suoi personaggi si schiera contro la società e le cose che in essa non funzionavano (muove una critica alla società del tempo). Il capitolo si conclude con l’entrata di Lucrecia, serva di Melibea, che dice a Celestina di andare a casa della sua padrona perché è successo qualcosa e le dice di portare il suo cordoncino. 10 Atto Il 10°%atto si apre con un monologo di Melibea che sta male e confessa che la vista di Calisto l’ha resa schiava di lui (non ha mai detto una cosa del genere perché le avrebbe fatto perdere l’onore).Melibea è innamorata di Calisto e confessa il suo dolore d'amore a Lucrecia. In queste righe Melibea muove una critica alla condizione della donna:‘’ Non è più facile che anche le donne abbiano la possibilità di dichiarare il proprio amore pubblicamente” Mette in discussione i valori cortesi (si può dire che Melibea sia il primo personaggio femminista). Melibea da personaggio piatto passa ad essere molto più profondo e complesso. La Celestina arriva a casa di Melibea e qui sfodera la sua ultima arma, l’attesa, in quanto sa di aver in pugno la ragazza. Melibea non può dire d’amare Calisto perché vuole che sia lui a dirglielo, mentre Celestina prolunga l’attesa in quanto più Melibea attende più Calisto la pagherà. Celestina allora chiede alla giovane cosa le provocasse dolore e secondo lei quale fosse il motivo; Melibea dice che il suo dolore è mal di cuore che si irradia in tutto il corpo e che non sa a cosa sia dovuto (non osa dire il nome dell’amato). Celestina dirà “amore è entrato nel tuo corpo lasciandoti intatta” (ancora vergine) e quando pronuncia il nome di Calisto la giovane sviene per finta:Melibea qui ci fa capire quanto in realtà sia sveglia e furba, dice di non essersi innamorat, ma di essere stata “preda d’amore”. Celestina capisce che il lavoro è quasi compiuto e si reca da Calisto per comunicarglielo. 11 Atto L'11 atto chiude le porte alla commedia diventando tragedia. Nell’11°atto Celestina va da Calisto comunicandogli che Melibea è innamorata di lui con frasi del tipo ‘’ Melibea è tua” , ‘’è più sotto il tuo controllo che di suo padre” ,‘’Melibea ti ama più di quanto tu ami lei”*.e contemporaneamente gli chiede un pagamenti più alto perchè aveva svolto più lavoro del dovuto (in cambio di pagamento ti restituisco la salute e ti do Melibea)”. Calisto è felicissimo, tanto felice da perdere di vista il suo obiettivo. Celestina dirà ‘’ Melibea verrà qui in ginocchio”: immagine della donna che da veicolo verso Dio diventa un pupazzo nelle mani dell’uomo. In questo momento dell'opera la Profezia di Sempronio si avvera: Calisto vedrà Melibea meno bella dando inizio ad un ridimensionamento del personaggio di Melibea da parte di Calisto. [I genitori sono sempre assenti, l'assenza dei controllo dei genitori è un tema dell’opera. Calisto e Melibea hanno 15/17 anni, De Rojas con questo vuole dirci che spesso i genitori si ammorbidiscono dinanzi al volere dei propri figli.] 12 Atto Calisto e Melibea ormai devono solo combinare l'incontro: questo incontro genererà una serie di combinazioni tragiche. Vi è un doppio piano narrativo: incontro tra gli amanti / racconto degli altri personaggi. Vi è un enfatizzazione dei peccati capitali: de Rojas amplia quei capitoli che erano stati più apprezzati dal pubblico ed enfatizza il tema della lussuria. Celestina da appuntamento a Calisto a mezzanotte (la Celestina appartiene al mondo malvagio che agisce nella notte). Calisto risulta nervoso, Melibea diventa la serva di Calisto (?) Sempronio e Parmeno spiano quello che fanno gli amanti per puro piacere (peccato di lussuria); è presente anche Lucrecia. L'incontro ha luogo del giardino di Melibea: i due amanti sono però divisi da un cancello troppo alto per essere scavalcato (ma i due amanti si sfiorano attraverso il cancello] rappresenta metaforicamente la verginità della ragazza). gran parte della letteratura spagnola fino alla fine del 600 che arrivaranno a questo tipo di consapevolezza del proprio corpo da parte di una donna. È una donna che toglie i panni del Medioevo e mette quelli del profondo materialismo del 500. Seconda linea narrativa: Cospirazione. Areusa ed Elicia hanno assistito alla scena dell'omicidio della Celestina e conoscono l'identità degli assassini. Sempronio e parmeno sono stati giustiziati in piazza perchè colti in flagrante. Areusa ed Elicia come possono avere vendetta? Possono avere vendetta attraverso Calisto. Le due si recano da Centurio e dopo averlo pagato organizzano la trappola che prevede che Arcusa ed Elicia corrompano Sosia e Tristan con delle avance ad ordire una trappola per uccidere Calisto.Al contempo Calisto è distratto da Melibea (ammonimento di Sempronio: l'amore fa perdere la testa/Calisto si sarebbe accorto della trappola). Mentre i due amanti si scambiano delle amorevoli frasi, Sosia e Tristan inscenano in strada una rissa fingendo di essere aggrediti. Calisto sente l'obbligo di andare a difenderli: abbandona la ragazza ( riferimento a Parmeno che abbandona Areusa velocemente ) sale sul muro, pensa che abbiano messo la scala per permettergli di scendere ma non è cosi e nel buio della notte Calisto cade e muore. [La prima scena dell'opera viene così totalmente messa in discussione e c'è da pensare che davvero non fossero a casa della ragazza ma in chiesa, altrimenti non si spiega]. Melibea sente il chiasso in strada,si affaccia e vede il corpo dell'amante inerme. La reazione di Melibea è quella di una persona che vede il proprio innamorato morire e nel discorso che occupa tutto il 20esimo atto Melibea fa un discorso molto materialista: se avesse saputo che il tempo con lui sarebbe stato così breve avrebbe ceduto subito a Calisto. È una riflessione anche sul tempo: è diventata rinascimentale e materialista. Piange disperata e decide che c'è solo una strada,la morte. Intanto arrivano sulla scena Pleberio che vedendo la figlia in lacrime vuole sapere cosa sia successo ma Melibea non vuole raccontarglielo così. Inventa la scusa che vuole stare da sola in camera e chiede che Lucrecia insieme a Pleberio vadano a prendere degli strumenti (stessa cosa che fa Calisto con Parmeno). Melibea approfittando della loro assenza sale sulla torre e da li fa la sua confessione. La confessione di Melibea occupa il 20esimo atto ed è importantissima perchè li comprendiamo l'evoluzione del personaggio. Melibea avverte Lucrecia di non far salire il padre altrimenti si sarebbe buttata dalla torre immediatamente. MELIBEA:-Padre mio, no pugnes ni trabajes por venir adonde yo estoy, que estorbaras la presente habla que te quiero hacer. Lastimado seras brevemente con la muerte de tu unica hija. Mi fin es Ilegado, llegado es mi descanso y tu pasiòn, llegado es mi alivio y tu pena, llegada es mi acompafiada hora y tu tiempo de soledad. No habras, honrado padre, menester instrumentos para aplacar mi dolor, sino campanas para sepultar mi cuerpo. Si me escuchas sin lagrimas oiràs la causa desesperada de mi forzada y alegre partida. No la interrumpas con Iloro ni palabras[...] MELIBEA-: Padre mio, non ti affiatare a venire dove sono che rovinerai il momento in cui dirò la verità. sarà un addio rapido la morte della tua unica figlia. la mia fine è arrivata, è arrivato il mio sollievo e la tua pena, è arrivata la mia ora e il tuo tempo di solitudine. non avrai, padre mio,alcun strumento per placare il mio dolore ,solo le campane per seppellire il mio corpo. se mi ascolti senza piangere ed urlare sentirai la causa disperata della mia forzata e allera dipartita. bnon mi interrompere con parole [...] MELIBEA:- Muchos dias son pasados, padre mio, que penaba por mi amor un caballero que se llamaba Calisto, el cual ti bien conociste. Conociste asimismo sus padres y claro linaje. Sus virtudes y bondad a todos eran manifiestas. Era tanta su pena de amor y tan poco el lugar para hablarme que descubriò su pasion a una astuta y sagaz mujer que llamaban Celestina. La cual, de su parte venida a mi, sacò mi secreto amor de mi pecho. Descubri a ella lo que a mi querida madre encubria [.] MELIBEA:- “Sono passati molti giorni da quando un tale Calisto si è innamortato di me,che tu ben conosci. Conosci i suoi genitori e il suo lignaggio, le sue virtù e le sue bontà erano manifeste a tutti. Erano così poche le occasioni per vederci che rivelò il suo amore ad un astuta e sagace celestina la quale è venuta da me, ha tirato fuori l'ammore dal mio petto. Ho manifestato a lei quello che alla mia stessa madre non dicevo. Trovò una maniera di vincere il mio amore fece in modo che il suo desiderio ed il mio coincidessero(di Melibea e Calisto). " La Celestina ha tirato fuori l'amore: L'idea della Celestina cambia,dalle parole di Melibea risulta quasi un personaggio positivo. La Celestina non si arricchisce dove non c'è amore, lei estrae l'amore dal petto (che già esiste) che per ragioni sociali non si è in grado di manifestare. È importante che i personaggi parlino di altri personaggi: questa è eterocaratterizzazione molto diversa rispetto a quella rivelata dalle parole di Sempronio e Parmeno. Qui il personaggio della Celestina risulta un personaggio buono. Pianto finale di Melibea che poi si lascia andare gettandosi dalla torre. Pleberio e la moglie assistono al suicidio inspiegabile dalla figlia. 21 Atto Il 2lesimo atto è occupato completamente da Pleberio. Anche questo personaggio viene meno alla sua condizione. Il suo discorso finale risponde ad un modello classico, quello del lamento alla morte di qualcuno (contemporaneo alle Coplas de la muerte de su padre). C'è un Planctus che si rifà al Pianto Greco,elemento tipico della tragedia greca. Le caratteristiche sostanziali del Planctus sono l'affidare il corpo del morto a dio,al divino in genere (nella tragedia greca si affidava agli dei). E simile alla concezione cristiana dove il prete affida l'anima del defunto a dio. Il discorso di Pleberio in questo caso è intriso di egocentrismo. Non affida a nessun dio la figlia ma parla di se come una vita inutile,svuotata di significato dopo la morte della figlia. Il suo obiettivo era piazzare la figlia socialmente,darle una famiglia,uno sposo adatto e dal momento che lei non c'è più la sua vita è svuotata di senso . Questo personaggio si mostra materialista perchè lamenta la morte della figlia non in quanto scomparsa della figlia ma in quanto scomparsa del suo obbiettivo. Pleberio non ha più senso di esistere. Il modello del planctus è quello classico (lui in ginocchio che parla) però non elogia la figlia (clemento fondamentale del planctus) e soprattutto non l'affida a dio ma anzi se la prende con la figlia dicendole "perchè mi hai abbandonato". Fa quello che un buon cristiano non dovrebbe mai fare. PLEBERIO:- (Por qué me dejaste cuando yo te habia de dejar? Por qué me dejaste penado? (Por qué me dejaste triste y solo in hac lachrymarum valle? PLEBERIO:- Perche ti sei mostrata cosi crudele con il tuo vecchio padre?Perchè mi hai lascisto quando ero io a doverti lasciare? Perchè mi hai lasciato qui a penare? Perchè mi hai lasciato cosi solo e triste in Questa valle di lacrime. Segreto di Melibea Pleberio concentra su se stesso il discorso funebre che avrebbe dovuto concentrare sulla figlia e sul divino e affidare la figlia a dio. Il discorso di Pleberio si mostra Nichilista che collega direttamente all'Ateismo.
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