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Letteratura spagnola III Sapienza , Schemi e mappe concettuali di Letteratura Spagnola

riassunti e appunti letteratura spagnola 3 sapienza Cerron Puga

Tipologia: Schemi e mappe concettuali

2020/2021

Caricato il 04/05/2024

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gloria-moraci-1 🇮🇹

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Scarica Letteratura spagnola III Sapienza e più Schemi e mappe concettuali in PDF di Letteratura Spagnola solo su Docsity! LETTERATURA SPAGNOLA III Novela del siglo XVI – 1500 Panorama general de la novela Visión de la vida de Cervantes – ci dà il ritratto di un secolo che è il secolo della Spagna Imperiale La Spagna è un paese che ha avuto uno sviluppo proprio in questo periodo, anche a livello letterario. Errori che non dobbiamo fare: - Non possiamo ridurre la storia della Spagna al “Desastre De España” perché non è solo questo. La letteratura del “siglo de oro” no es un “desastre”. - Non dobbiamo dire che Cervantes era povero e che non lavorava perché in realtà non è certo. Vive con una donna più grande di lui. Bisogna vedere la vita di Cervantes con gli occhi del secolo in cui vive. Gli studi su Cervantes iniziano solamente nel secolo XVIII- XIX. Es. Unamuno ci ha fornito un’immagine di Don Quijote e di Sancho Panza. Con la versione fornita da Unamuno, si inizia ad avere una concezione di Cervantes piuttosto negativa; infatti, viene definito ignorante e la sua opera viene concepita come un miracolo. Quindi non conferiscono a Cervantes la bravura di aver scritto un’opera tanto importante come quella. Non veniva messo il conto che avesse potuto studiare e impegnarsi infatti viene anche definito un “ingenio lego”. Tuttavia, lui scrisse un’opera tanto importante e conosciuta perché leggeva molto. CONTESTO STORICO La Spagna venne definita “España de las tres culturas” (araba, cristiana e ebrea). I re cattolici volevano eliminare i mori e gli ebrei dalla spagna. Espulsione degli ebrei Posteriore rigidità contro i musulmani Nel 1605 abbiamo l’espulsione definitiva dei musulmani, cioè dei mori (che venivano dal Marocco e dall’Iraq). Questa fase viene trattata nel Don Quijote soprattutto nella seconda parte. Quindi, in questo periodo in Spagna ci sono: 1) Cristiani 2) Arabi – entrano in Spagna nel 1711 Quando entrano i mori conquistano la penisola iberica (Spagna) e lo fanno in un momento in cui regnano i Visigoti cristianizzati. L’unica parte della Spagna che fu isolata e non “toccata” dalla conquista dei mori. Alla fine, quella della Spagna è un’invasione orientale, perché i Mori venivano da una parte orientale (Marocco e Iraq). La Spagna è il regno più occidentale e più orientale. Si unisce l’aspetto orientale. I mori entrano portando una cultura orientale importantissima. La letteratura medievale riceve una cultura orientale che viene dall’India, passa per il medio oriente e la Libia. È questo che rende speciale la cultura spagnola. Ci è stata tramandata un'eredità ampissima della cultura araba. Nel momento di massimo splendore, Arabi ed ebrei collaborarono al fine di installare la Spagna secondo alcuni criteri. A questo seguiranno le invasioni africane. Nel momento in cui gli arabi hanno iniziano a dominare la Spagna, hanno voluto che gli ebrei portassero gente che lavorasse per loro. Las Jarchas Medioevo: Le persecuzioni degli ebrei iniziarono prestissimo. Nel secolo XIV-XV le cose si misero male perché si creò uno spirito di “rifiuto” contro tutto quello che non è cristiano. Nello stesso periodo ci furono le CONVERSIONI. I convertiti quando salgono al potere sono molto pericolosi. La Spagna è piena di convertiti. I re cattolici (Isabella I di Castiglia e Ferdinando II di Aragona) vorrebbero l’unificazione di tutti i territori. Tra i “desideri” dei re cattolici ci sono: 1) Annullamento del potere dei grandi nobili (es. Don Juan Manuel aveva più terre di tutti) La monarchia deve avere il controllo dei nobili. 2) Unire tutti i territori: riconquistare tutto il territorio della penisola iberica sottraendo agli islamici il Regno di Granada. I re cattolici uniscono Aragona e Castiglia (Ferdinando e Isabella) e questo fu il primo atto di modernità. 3) Deve esserci una sola religione. Per questo si crearono dei conflitti con gli ebrei perché da parte dei re cattolici ci fu una sorta di insofferenza verso gli ebrei. La Spagna era arrivata a un punto in cui o ti converti o te ne vai. Gli ebrei furono i primi. (Es. Gli ebrei “sefarditi”) Molti ebrei decisero di andare via dalla Spagna e installarsi quindi in Italia. Furono molti gli ebrei che andarono a Roma e a Venezia. A proposito di Roma, c’è un’opera intitolata “las lozana andalusa” che è considerata una delle prime novelle. È un genere che non rientra né tra la picaresca né tra altri generi. Di quest’opera abbiamo solamente un esemplare che oggi è conservato nella Biblioteca Imperiale di Vienna. È una sorta di “continuo” della Celestina però nella forma di romanzo. È interessante perché descrive il modo in cui vivevano gli ebrei. Parla della vita ebraica e di Roma capitolina che è una Roma corrotta governata da Carlo V. La lozana racconta bene del Sacco di Roma del 1527. CONTESTO STORICO DI ROMA A Roma ci furono diversi sacchi. - Sacco di Roma del 410 ad opera dei Visigoti di Alarico I - Sacco di Brenno - Sacco di Roma (1527): questo sacco avvenne quando in Spagna ci fu Carlo V (fu incoronato re di Spagna nel 1519). È un sacco provocato da Lanzichenecchi. In “la lozana andalusa” si fa un riferimento al sacco di Roma, da cui la protagonista decide di scappare per rifugiarsi a Venezia. Il 1527 fu un anno traumatico. Questo testimonia il fatto che lui fosse già inserito nell’ambiente letterario Si voleva rendere omaggio alla regina 1568: frequenta il collegio “el Estudio” diretto da Juan Lopez de Hoyos Viene pubblicata una relazione per 1569: Cervantes ha già composto 5 sonetti che verranno pubblicati Questo quindi ci fa capire che Cervantes già da piccolo voleva essere un poeta. 15 settembre: DENUNCIA RIVOLTA A CERVANTES Denunciano di aver ucciso una persona durante un duello – Filippo II firma un provvedimento. I duelli erano proibiti perché portavano alla violenza. Con questa denuncia vogliono mandare Cervantes in carcere. 22 dicembre: Cervantes va a Roma ma non abbiamo la certezza che abbia fatto questo perché voleva scappare dalla denuncia, anche se spiegherebbe il perché ha interrotto gli studi. Ciò su cui siamo sicuri è che lui è andato a Roma perché chiede un certificato chiamato certificato di “limpieza de sangre” (purezza di sangue). È un certificato che attesta che sei cristiano vecchio per i quattro costati (por los cuatro costados). Questo vuol dire che vieni da quattro nonni cristiani (due materni e due paterni). Questo certificato serviva per poter lavorare vicino a un cardinale come cameriere. Nella sua vita Cervantes ricopre anche il ruolo di cameriere del cardinale. 1570: Cervantes vive definitivamente a Roma 1571: Suo fratello minore lo viene a trovare a Roma per convincerlo a partecipare alla guerra di Lepanto e a far parte dell’esercito 7 ottobre 1571: BATTAGLIA DI LEPANTO Combattuta tra impero ottomano vs Lega Santa in Grecia. Cervantes partecipa alla battaglia e perde la mano. Con la Battaglia di Lepanto Cervantes smette di essere soldato. LEGA SANTA – UNIONE TRA: Spagna Repubblica Veneziana Genova Papa Questa unione è importante perché impedisce che l’impero ottomano avanzi – segna la fine delle invasioni turche. 1572: Cervantes è a Messina, Sicilia Inizia a scrivere delle petizioni affinché la sua mano venga rimessa in sesto con un sussidio. Ottiene 25 scudi per la mano. 1575: Va a Napoli perché per andare in Spagna voleva sbarcare in Sardegna ma non era sicuro attraversare una linea retta. Quindi percorse la costa. Appena arriva in Francia, nella Costa Azzurra, i corsari lo imprigionano perché è arrivato da una nave straniera. Conosce Ariosto – un mediterraneo che offre a Cervantes una visione molto diversa dei soldati spagnoli. I due vanno molto d’accordo a tal punto che da lui Cervantes impara molto. Per Cervantes la prigione ha un impatto/effetto positivo perché da questo momento riesce a guardare molti punti di vista e a immedesimarsi negli altri. Antagonista: Lope de Vega LEZIONE 2 – 29/09/22 VITA DI CERVANTES (poesia, teatro, novelle) Nasce nel 1547. Quando partecipa alla guerra di Lepanto ha 24 anni. Quando lo imprigionano, tenta una prima fuga ma non funziona (Arnoute Mamí) Le tracce di questa fuga le troviamo in un’opera chiamata “novela del cautivo”. Già in prigione scrive due opere dedicate a Bartolomeo Ruffino. Il riscatto fu caro perché fu scambiato per un personaggio importante. Tenta una seconda volta di fuggire utilizzando una barchetta che trova, ma stavolta viene scoperto per via di una traditore che fece la spia. Proverà a riscappare nel 1578 e 1579. Cervantes si palesa davanti al re dicendo che lui era l’autore di quel sotterfugio e che la colpa era sua. Altro tentativo di fuga dove si fa aiutare da un rinnegato pentito: un cristiano pentito di essere diventato musulmano e desideroso di ritornare cristiano. Cervantes e questo pentito organizzano una flotta di 12 barche che partivano da Mallorca. I due vengono però denunciati e convocati dal re, ma Cervante si prende di nuovo la responsabilità dell’accaduto. Rimane in prigione per cinque mesi. Durante il suo periodo in prigione conosce Antonio Veneziano e i sue stringono amicizia, così tanto che il 6 novembre 1579 gli dedica un’epistola di dodici ottave (ottave reali). Cervantes giudicò quest’opera di grande spessore, infatti, quasi settanta versi dell’epistola furono inseriti nell’opera “el trato de Argel” che racconta della sua incarcerazione ad Argel. Cervantes provò una forte ammirazione per Veneziano e questo lo si vede nel romanzo “el amante liberal” dove Cervantes racconta di un prigioniero siciliano che ha saputo elogiare la bellezza di sua moglie nel ricordo di lei usando versi sublimi. Probabilmente, la riprende nella “Celia” l’opera più famosa di Veneziano. 1580: viene liberato dai padres trinitarios attraverso un riscatto. Il 19 settembre del 1580 prima di compiere 33 anni, esce dalla prigione. È finalmente libero. Da qui poi tornerà in Spagna. Qui ottiene diverse funzioni burocratiche, ufficio tasse e stipendi buoni. Tra il 1581-1587 scrive delle opere teatrali, pubblica otto commedie in tre mesi. Lui vorrebbe diventare uomo di teatro (drammaturgo) ma si approccia al teatro nel periodo in cui a governarlo c’è Lope de Vega. Tra le opere più in vigore ci sono: La Numancia La batalla naval – di cui parlerà nel Don Quijote 1582: Prova a scrivere un romanzo pastorale/novelle pastorali: un romanzo che tratta tematiche amorose tra gruppi pastorali. È un “genere letterario” che prende piede/è di moda nel secolo XVI. I pastori si alzano la mattina e innamorati, cercano di sedurre le donne. Questi amori sono molto spesso impossibili e non corrisposti. Vanno in campi a piangere e a lamentarsi perché non sono corrisposti. È un tipo di novella che si avvia con “La Diana” di Jorge de Montemayor, un’opera stilizzata. In quest’opera si racconta di una maga che porta i pastori verso una fontana magica dove bevono l’acqua “dell’olvido” ma si rinnamorano, soffrono. “Diana” riprende come modello l’Arcadia di San Lazzaro (a sua volta ripreso da Virgilio). Si introducono delle novelas intercaladas che non hanno a che fare con la narrazione precedente. Il Don Quijote ha una struttura delle novelas intercaladas. La prima “novela intercalada” che abbiamo nel Don Quijote è una novella pastorale di amore e morte. La prima storia che scrive si chiama “La Galatea”. È una storia d’amore. La Galatea è una pastorella che vive con altri pastori che vorrebbero si sposasse con un portoghese/vogliono darla in sposa a un portoghese ma lei non vuole e scappa. Questa novella non viene terminata perché Cervantes non la reputa sufficiente/soddisfacente ma gli rimane il rimorso per non averla finita. La prima scena della Galatea è violenta, immediatamente nelle prime pagine. È una novella molto musicale, infatti, i pretendenti di Galatea (che sono due) recitano e cantano in sonetti. Sono in competizione tra loro e entrambi soffrono. Galatea prese come modello Diana. Nell’82 decide di terminare l’opera. La termina e la pubblica ma non ha successo. 1584/1855: ha una relazione con Ana de Villafranca e da lei ha una figlia acquisita, Isabela 1585: continua a scrivere commedie ma senza ottenere successo. Questo anno pubblica l’ultima edizione di La Galatea Passano 20 anni prima che scriva il Don Quijote. 1587: lavora come esattore di tasse, vive di commissioni inizia a viaggiare per lavoro, alla ricerca casa per casa degli evasori – qui iniziano i suoi problemi perché chiede i soldi ad una chiesa confiscando il loro grano. Questo non era permesso perciò viene scomunicato. 1588: è l’anno dell’Armata Invincibile 1590: Presenta domanda (memorial) a Filippo II perché vorrebbe andare in America. Continua a lavorare in Andalusia e Madrid. 1592: a Siviglia viene incarcerato per la storia del grano. Passa 4 mesi in carcere, poi a dicembre viene liberato. 1594: è ancora interessato alla vita letteraria 1597: perde i soldi statali a causa della bancarotta, viene incarcerato nonostante non fosse sua la colpa. Passa altri tre mesi in carcere. 1598: Muore Anna de Villafranca, la sua amata. La bambina è affidata a Cervantes. Muore il fratello a New York Nel 1604 per il teatro, Lope de Vega e per le novelle Cervantes erano due poeti talentuosi e acclamati. Tra i due nasce una buona amicizia. Lope inizia a criticare Cervantes poco prima della pubblicazione del Don Quijote probabilmente per invidia. Cervantes invece, lo loda nel suo prologo “ENTREMES”. Qui Cervantes lo soprannomina “genio” Nel libro antiguo los preliminares sono importanti: tutto quello che En los preliminares vediamo una serie di elementi che sono gli stessi sempre Titolo – frontespizio/aportada : i titoli sono molto lunghi Il titolo non è don Quijote el ingenioso hidalgo don quijote de la macha Quando vediamo la seconda parte del quijote lo chiamerà in un latro modo Seguda parte del ingenioso caballiero del don quijote de la mancha La prima parte non è ancora caballero Don quijote non arriva mai ad essere un cavaliere. È una specie di scherzo. Lui non saprà mai di essere un cavaliere perché non è vestito da cavaliere. La prima parte vediamo come è stato nominato cavaliere ma è uno scherzo. Le chiama hadas – Lascia che la gente spieghi chi è. Questo povero cavaliere che è un cavaliere nella seconda parte lo chiama cavaliere. Titoli El ingenioso – composto por miguel de cervantes … el declara nel frontespizio che è lui ad aver composto questo Por miguel de cervantes autor de su primera parte – va in contrasto con – è avvenuto un plagio Il narratore Dal prologo vediamo che non è cervantes che sta firmando il prologo – perché inizia un gioco in cui lui si identifica nel narratore Mente a sé stesso, si ritiene un personaggio. Dice “conosco molto bene il narratore della Galatea” Se desdobla. Dirigido a Don Pedro De – tutto questo non è letteratura ma sono i titoli ai quali de cervantes sta dedicando l’opera Tutte le opere di questo periodo sono dedicate a – i poeti sono a servizio dei grandi signori Parte della letteratura consiste in scrivere poesie dedicate ai grandi signori perché questi poeti sono a servizio di questi. Es. dedica tutte le opere a Francesco I Nei primi anni del secolo nel periodo ancora della libertà prima della riforma controriforma ecc.. Garcilaso de la Bega – militar, espanol de Toledo Ha una visibilità pubblica enorme Filone amoroso – Petrarchismo Poesia civil – Petrarca Questa poesia civile viene pubblicata grazie alla stampa. Segretario: scrive le lettere del signore Normalmente, vive in casa di un signore. Primo musicista che diventa indipendente: Mozart. Cervantes non –lopes de vega vive dipendendo dalle scene Leo Spitzer – è un filologo È uno dei più importi rappresentanti critici letterari. Parla del dialogo all’interno del quijote Curtius – quando parla del Quijotw dice Non ha una scena perché lo scrittore ha scritto per sé stesso e non per altri. “para ti sola he escrito esta novela” Per me e per tutti i lettori che vogliono leggere È un momento di indipedenza degli scrittori Io compongo para mi, lo que a m me gusta no lo que me dicen los otros – non compongo quello che vogliono gli altri Penna di piuma Pluma – instrumento de trabajo de escritor Si tratta di scrivere – l’atto di scrivere è un atto di manualità Lui vorrebbe un pubblico che lo legga ma vuole un pubblico che Quando inizia el don quijote non aveva un’idea chiara di quello che voleva. A un certo punto si rende conto che sta creando una nuova forma di fare letteratura. La cosa importante è che la sua opera ha avuto successo e ha avuto un effetto. Lui non vuole raccontare solo la vita quotidiana. Cervantes crea la novela moderna. Ha una libertà che gli altri autori non hanno avuto. Es. Bernardo – ha avuto molti problemi economici Incontra alcuni scrittori che gli dicono “Perché non scrivi in versi?” a lui non piaceva Es. Ariosto Era segretario di – non gli interessava nulla Faceva una serie di incarichi Cervantes se mantiene indipendiente gracias a su vida. Aportada Era obbligatorio mettere città, stampatore, anno, autore I libri dovevano essere identificati Lo stampatore El privilegio: diritti d’autore – dà il privilegio para stampare quest’opera Prima stampa in Messico – 1540 Libro oggetto che si vede Non si può vendere al prezzo che vuoi tu, ma in base a quante sono le pagine. Ha fatto una sollecitudine per pubblicare il libro e il re risponde. È un libro che ha la sua utilità e il suo scopo. Dedicatoria – la primera al duce de Non è molto lunga Prologo – questo prologo non è dedicato al grande signore ma a tutti i lettori È un prologo fantastico “desocupado lector…” – fa intendere che è un lettore che non ha di meglio da fare, uno sfaccendato È scritto per gente che non hanno niente di meglio che leggere. “seguramente che …” - mi devi credere che io vorrei che questo libro fosse il più bello del mondo ma Non è sicuro di quello che ha scritto – vorrei che fosse ma non sono sicuro che sia Non possono andare contro natura perché non sono il più gagliardo – quindi la mia opera non potrà essere gagliarda Cervantes costruisce frasi molto lunghe. Cosa volete che nasca dal mio ingegno se non Il libro è un figlio, il processo di scrittura è un parto. Ha dato alla luce un figlio. Vuoi che questo figlio sia Il mio ingegno è un ingegno sterile – falsa modestia È un figlio secco, a forma di nocciola, ma pieno di pensiero vari e mai immaginati da nessun altro. Il libro es un parto Figlio – don Quijote Idea del parto è molto importante. Letteratura spagnola III – lezione II: 5/10/22 Quanto è difficile scrivere? Per lui il prologo è stato molto difficile. Il prologo è l’ultimo che scrive. Si scrive solamente quando uno ha finito il lavoro. “aunque me costo algun trabajo componerla”. Muchas veces tomè la pluma y muchas por no saber que escribirla. LEGGERE IL PROLOGO. Cervantes si pone dal punto di vista del lettore. Il punto di vista dell’autore È un testo che non ha erudizione né dottrina perché non lo può avere. Eppure, lui la sta rappresentando come storia. Storia e narrazione corrono parallele. Differenza tra storia e narrazione e storia e poesia – questo è un punto fondamentale in questo secolo. Primo attacco a Lope de Vega: aveva pubblicato la – tema pastorale Le opere di Vega non sono novelle, poesie. Fa un esempio di uno delle sue ossessioni: critica letteraria. Continuamente da opinioni su quello che dicono e scrivono gli altri. “libros fabulolos y profanos” – la critica criticavano i libri di cavalleria perché erano fabulolos y profanos. La letteratura favolosa è menzognera. Presentando la sua storia come una storia comincia rompendo gli schemi dal momento in cui questa storia è vera ma la racconta in modi menzogneri. Il testo letterario deve essere verosimile e credibile. La storia esiste se tu la rendi/se la fai verosimile. C’è questa necessità di scrivere in modo verosimile perché Cervantes non sta parlando di nobili ma di gente del popolo normale come Sancho. La nobiltà di cavalleria Quando racconta le novelle intercalate, ci sono molte storie che si intrecciano. Non ha amici letterati che possano scrivergli questi sonetti. Per consolarsi scrive una serie di sonetti. Cervantes parla dei libri di cavalleria. Fino a che punto cervantes sa che sta scrivendo un libro di cavalleri? È la letteratura più popolare. Diventa una letteratura di consumo. I libri di cavalleria sono come le serie attuali. C’è una parte di critica. Questi libri li leggevano tutti, anche i re (Juan de Valdes, Valdes scrive un’opera che consiste in una conversazione tra spagnoli e italiani su Roma fa vedere come parlavano gli italiani in questo secolo. E parla anche di quello che veniva letto in Italia in questo momento. Juan de Valdes quando parla dei libri di cavalleria dice che sono una Dice “ “esto no es verosimil” che cada la spada. Dal punto di vista storico Libri di cavalleria sono nella base Dialogo con su – propone un libro Dice “cervantes mata la caballeria” Tutto il libro è tutta un’inventiva contro i libri di cavalleria. Non è esattamente così perché questo non lo dice Cervantes ma l’amico gentile. Aristotele non parla di novella perché non esisteva. Parla di poesia epica, di teatro ma non di novella. L’erasmismo di Cervantes LEZIONE III – 6/10/22 Stile – quello che interessa più a Cervantes Stile arcaizzante L’amico allude ad Aristotele – alla mimesis Sta alludendo all’imitazione di Aristotele Stile deve essere chiaro e coinciso La critica di Cervantes ai libri di cavalleria non li critica per la cavalleria ma lui critica lo stile con cui sono scritti. Propone uno stile naturale – propone la sprezzatura – il cortigiano: si parla della sprezzatura È uno stile naturale Garcilaso de la bega propone uno stile naturale, non è arzigogolato, o barocco Usa la naturalezza. È uno stile latino. In alcuni momenti vediamo che don Quijote imita la prosa della cavalleria. Lo stile che propone Cervantes è naturale, chiaro. La sprezzatura è un concetto che esprime nel cortigiano di Castiglione. Sprezzatura- con sprezzatura si intende gradevole apparenza di spontaneità e naturalezza. Il cortigiano testo di Baldassare – è un’opera, un trattato in prosa È un manuale più che un trattato Da delle regole fornite attraverso il dialogo El quijote è in parte un dialogo perché il dialogo diventa una moda. Nei dialoghi non c’è un narratore -è la cosa più simile al teatro perché sono diversi personaggi che si scambiano battute – è l’arte di conversare su un argomento specifico su come si deve comportare un cortigiano, come si deve comportare in corte. Deve essere galante, deve vestire bene, saper mangiare. Es. simile al Cortigiano è “il galateo”. Con i Medici si inizia a usare la forchetta perché prima mangiavano con le mani. La forma del dialogo è così importante che mezze letterature scrivono molti dialoghi: in spagna in Francia fino ad arrivare ai dialoghi di Galileo Galilei. Con il dialogo si parla di cose scientifiche, filosofiche. Il dialogo nasce con Platone. Il personaggio dei dialoghi di Platone è Socrate. Il dialogo diventa una moda durante il primo Cinquecento perché serve di parlare di 1. Cose vere – non di fantasie Anche se esiste il dialogo fantastico che viene da Luciano Samosata Cervantes scrive el dialogo de los perros. Il dialogo serve a raccontare delle cose di qualsiasi argomento. Il dialogo è fondamentale per il Quijote. Il Quijote è in parte un dialogo perché tutti parlano con tutti. Il cortigiano C’è un gruppo di cortigiani che stanno parlando di rutto, musica, poesia, letteratura, di arte. È il ritratto del cortigiano perfetto – Cortigiano perfetto è Garcilaso de la Bega: è un grande poeta e sa in ogni momento cosa deve fare. È un modello da seguire. Tutto questo viene da sprezzatura perché diventa fondamentale in tutto il Rinascimento. Primera novela intercalada: c’è un pastore che racconta una storia e Cervantes lo giudica su come sta raccontando la storia, dice questo lo stai raccontando bene, questo lo stai raccontando male. “la finalidad de la historia es la risa” Il fine è quello di divertire per Cervantes. L’ultimo scopo dei romantici è quello di far ridere, di divertire gli spettatori. Cervantes non vuole solo far ridere ma “el melancólico se mueva a risa, el risueño la acreciente, el simple no se enfade, el discreto se admire de la invención, el grave no la desprecie, ni el prudente deje de alabarla. En efecto, llevad la mira puesta a derribar la máquina mal fundada destos caballerescos libros, aborrecidos de tantos y alabados de muchos más; que, si esto alcanzásedes, no habríades alcanzado poco”. El melancolico se pone a risa, el risueno Risueno – una persona di buon umore, una persona allegra, solare. El grave: contrare del resueno Deve piacere a tutti. come far piacere a tutti l’opera? Se riuscite a distruggere il libro di cavalleria avete fatto abbastanza. Non c’è un’interpretazione unica del Quijote. Il testo è uno mentre il lettore è diverso. Il testo è del lettore, non dell’autore. Da questo momento la geografia di spagna esiste in questa novella cosa che nei libri precedenti non esisteva. Macha – aragon – zaragoza – seconda parte: barcellona La geografia è realista. Si rispetta la realtà. La prima cosa che dice del Quijote è che è un hidalgo. Hidaldo vuol dire un hijo dalgo – è una classe sociale media Don Quitoje: È un hidalgo che aveva con sé una lancia, uno scudo antico e il cavallo secco e un levriero (cane da caccia). la prima cosa è la descrizione fisiologica di questo personaggio. Il suo temperamento dipende da quello che mangia e non mangia. Sta descrivendo il personaggio anche psicologicamente. Non è normale dire come prima cosa cosa mangia e cosa non mangia. Mangia piu mucca che non il montone – è meno pregiata del montone Salpicon: duelos y quebrantos: è una ricetta spagnola mangia cose povere. È un cacciatore. Parte di quello che caccia è quello che mangia. Perché inizia raccontandoci di cosa mangia don Quijote? Perché questo influisce nel suo carattere. Come spende i suoi soldi? All’inizio per mangiare Adesso passa ai vestiti: indossa roba buona, ha un vestito per la domenica il vestito buono e per i giorni normali veste allo stesso modo. Quijote non è un contadino. Sancho indossa sempre gli stessi vestiti. Con chi vive? - La donna di casa/governante – lo aiuta (piu di quaranta anni – già vecchia) - Ha una nipote che ha vent’anni in meno – presenza delle nipoti in cervantes è continua Non si sa chi sono i genitori di queste nipoti Vive con due donne che gli organizzano la vita - Un ragazzo – el criado - El mozo (stalliere) – mette la sella al cavallo, fa lavori di giardinaggio Don Quijote aveva 50 anni. Era maturo. Vuole uscire al mondo e diventare cavaliere. Esiste un esempio nella letteratura di cavaliere vecchio, ma di solito hanno 20 anni non 50. La struttura corporea che ha quijote Qui usa un libro che si chiama examen de genios – trattato di juan duarte de san Juan – è il primo trattato di psicologia. Divide le persone secondo gli umori dipendendo dal caldo che arriva o non arriva al cervello. Dipendendo dal tuo umore dovresti studiare quello, fare alcuni mestieri invece che altri. Sta facendo la descrizione dei personaggi seguendo un libro di medicina che è quello di Juan Duarte de san juan.
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